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Full text of "MC microcomputer 178"

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7 0 1 7 8 > ICC llllimcdlil MhNSIlt - ANNO XVH • NOVEMBRE • N.U1997 • SPED, A8B POST 45“, ART. 2 COMMA 20 8 LEGGE 662 23-12 - 96 FILIALE DI ROUA ■ MENSILE 









Col Mac a spasso su Internet 
Eudora Pro e Fax STF per 
MagiX Music Maker 3.0 “ ‘ 

I grafici del TG1 RAI 
Cool Edit Pro 
Novità Microsoft 
MacCorner News 
Business Objects 
AutoCAD 14 e VBA 
Oggetti e ombre nel DTP 
Aaaptive Internet Protocol 
Amiga FX: ottimizzando il codice 
OS/2: IBM Developer Connection 
Telecamere, Windows e Internet 
HTML a ritmo di musica 
Telematica: chi siamo, che vogliamo? 
Gli acquisti di Natale su Internet 
Schede madri, processori e clock 


Anteprima: arriva 
Windows CE 2.0! 
Hauppauge Win/TV PCI 
TVC Italia Robin 
ViewSonic PT813 
FCH Micra Performance 























Potenza pura 

per applicazioni 

professionali 

Matrox Millennium II: ideale per le nuove generazioni di sistemi e Windows NT 
Matrox presenta un nuovo livello di tecnologia grafica. Matrox Millennium II è la potente soluzione 
multi-funzione per le applicazioni professionali più esigenti: gestione intensiva di dati. GED, editoria 
elettronica, CAD 2D/3D. Linnovativo chip Matrox MGA-2164W, l’esclusiva memoria WRAM a doppio 
accesso, il RAMDAC a 250 MHz consentono risoluzioni e frequenze verticali estreme. Le esplosive qualità 2D, video e 3D 
sono il complemento naturale dei sistemi Pentium II. Lespansione con moduli di memoria fino a 16 MB o con Matrox 
Rainbow Runner Studio, il modulo video per funzioni polivalenti, rendono Millennium II una proposta unica. I driver stabili e 
sempre aggiornati ne fanno l'investimento tecnologico per eccellenza. 

Oltre 20 anni di esperienza, oltre 250 riconoscimenti internazionali: il nome Matrox è una garanzia. Scegli il leader 
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Matrox Millennium II 

• Scheda PCI a 64 bit 

• Accelerazione 2D, video e 30 

• 65K colori fino a 1920x1200 

• 16.7 M colori fino a 1920x1080 

• RAMDAC a 250 MHz 

• Disponibile con DAC a 220 MHz 

• Polente memoria WRAM 

• Accelerazione 3D con texture mapping 

• Interpolazione video X & Y 

• Veloci driver per Win NT 

• Supporto per 4 monitor 

• Driver ottimizzati per CAD 

• Versioni da 4 e 8 MB espandibili a 16 MB 

• Corredo software professionale 



Matrox Ralnbow Runner Sludio 

• Modulo video per Millennium II 
(disponibile ott '97) 

• Video-comunicazione in rete 

• Uscita da PC a TV 

• Editing video 

• Cattura di video ed immagini 

• Riproduzione hardware MPEG1 

• Predisposizione per DVD/MPEG2 

• Prestigiosi software in dotazione: 
MediaStudio, iPhoto Express. MPEG1 
Encoder di Ulead. VDOPhone di VDOnet, 
Matrox PC-VCR Remote 

• Sintonizzatore TV (acquistabile a parte) 
Matrox Rainbow Runner TV (04 '97) 






Windows CE 2.0 


6 

70 

78 

80 

84 

94 

150 

156 

158 

162 

164 

170 

174 

178 

186 

200 

202 

203 

206 

208 

212 


Acer - Texas Instruments 
TravelMate 7100 



220 

224 

228 


238 


244 

250 

254 


Indice degli Inserzionisti 
Editoriale di Paolo Nuti 
Posta a cura di Rino Nicotra 

Computer People 

Annuario del Software Didattico 

News a cura di Rino Nicotra e Fabio Della Vecchia 

Mac Corner 

Il tempo delle mele? di Paolo Cognetti 

Avvisi ai Naviganti 

Alla caccia delle decorazioni perdute di Giuliano Boschi 

Anteprima 

Windows CE 2.0 di Corrado Giustozzi e Leo Sorge 
Fratelli. . di Psion... di Andrea de Prisco 

Acer - Texas Instruments TravelMate 7100 di Andrea de Prisco e Valter Di Dio 
Magix Music Maker 3.0 di Bruno Rosati 

Telecomunicazioni 

Videocamere: Windows e Internet di Enrico Ferrari 

Archeologia Informatica 

ELEA 9003: il mainframe della Divisione Elettronica Olivetti 
di Gaetano Di Stasio 

Informatica & Società 

Tutti in libertà vigilata in nome della sicurezza? 
di Manlio Cammarata 

Arte Informatica 

Parliamo ancora di grafici RAI di Ida Gerosa 

Informatica & Architettura 

a cura di Paolo Martegam e Riccardo Montenegro 
La parola ai lettori 

La presentazione interattiva del progetto di Paolo Martegam 
VRML: i cantieri del Metaverso di Fernando Tornisiello 

Altri Tempi 

Per un pugno di dollari di Raffaello De Masi 
Playworld di Francesco Carlà 

Intelligiochi 

I francobolli di Dani di Corrado Giustozzi 

Tecnica 

Schede madri e processori: una questione di clock di Luca Angelelli 

Panoramica 

L'italiano interattivo: cinque dizionari su CD-ROM di Corrado Giustozzi e 
Dino Joris 

Attualità 

Certificazioni Microsoft di Francesco Petrom 

Prove 

Notebook Enface Octave II di Valter Di Dio 
Leo DesigNote 52 CDT di Valter Di Dio 
FCH Micra Performance di Bruno Rosati 


4 


MCmicrocomputer n. 178- (numerazione editoriale) 


























OverView 

258 ViewSonic PT813 di Bruno Rosati 

260 TVC Italia Robin di Andrea de Prisco 

262 Hauppauge WmTV/PCI di Massimo Novelli 

Digital Imaging 

264 DigiSmau 97 di Andrea de Prisco 


novembre 1997 




ABC 

274 Internet col Mac di Raffaello De Masi 

Prodotti Multimediali 

280 Meteore, classico e futuro di Dino Joris 

Computer & Video 

292 Di tutto un po' di Bruno Rosati 

Computer & Video 

300 Syntrillium Software Corp Cool Edit Pro di Massimo Novelli 

Realtà Virtuale 

306 Realta virtuale negli elicotteri classe UH-Tiger di Gaetano Di Stasio 

Telematica 

310 Chi siamo? Che vogliamo? Dove andiamo? di Sergio Pillon 

HTML 

314 HTML a ritmo di musica di Giuliano Boschi 

Mathematica 

322 LISP & Mathematica a cura di Francesco Romani 

Desktop Publishing 

328 Restiamo nell'ombra di Mauro Gandim 

Grafica 

332 AutoCAD 14 - Esperimenti di programmazione con VBA - terza parte 
di Francesco Petrom e Aldo Azzari 

Workgroup 

340 Un prodotto interessante per gli utenti che lavorano in gruppo Business 
Obiects - Seconda parte di C Petroni e L Sandulli 

Client Computing 

346 Adaptive Internet Protocol di Leo Sorge 

Microcampus 

350 Microgravity Advanced Research and Support Center di Gaetano Di Stasio 

OS/2 

358 IBM Developer Connection Release 2 di Giuseppe Casarano 
362 PD Software - Workspace On Demand a cura del Team OS/2 Italia 

Macintosh 

366 Eudora Mail Pro 3 1 di Raffaello De Masi 

372 Fax STF 1 di Raffaello De Masi 

374 PD Software - Alla Fonte delle Fonti di Valter Di Dio 

Amiga 

378 Amiga F/X - Ottimizzazioni per 68040 e 68060 di Massimiliano Marras 

382 Micromarket - micromeeting - microtrade 
386 Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci 


Certificazioni Microsoft 


238 


CERTIFICATE 01 EXClllENCC 

tu. * vi iv»i rimi iM 


Vi oilui t Spel latisi 



TVC Italia Robin 


260 



ISSN 1123-2714 


novembre 1997 


5 
























Indice Inserzienisii 


51 3C0MITALY 

339 AJ.L - ASS.ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE Via Lancisi 15 

00161 ROMA 

Insorto reg. A.R. COMPUTER SRL Via Emma Perodi 2 • 00168 ROMA 
18 AASHIMA ITALIA SRL Via dei Pignaltan 174 

BL 37 40050 CENTERGROSS FUNO BO 

49 ACCA Software SRL Via Michelangelo Cianciulli 41 
83048 MONTELLA AV 

115-117 ACER ITALY SRL Via Cassanese 210 20090 SEGRATE MI 
58-59 ANTEA SHD SNC Via Piazzi 544 -10129 TORINO 
47-119 ARTEC SRL Via degli Aldobrandeschi 47 00163 ROMA 
60 BIROMA EDITORE Via Don Giuseppe Lago 52 

35013 CITTADELLA LAGHI PD 
99-101 CANON ITALIA SPA Palazzo L Slrada 6 
20089 ROZ2ANO MILANOFIORI MI 
321 COFAX TELEMATICA SRL Viale dei Colli Portuensi 92 

00151 ROMA 

45 COMEX SPA Via G.S. Bondi 12-Z Bassotte 48100 RAVENNA 

41 COMPUPRINT SPA Via Martin d'Italia 26 10014 CALUSOTO 

42 COREL 1600 Carllng Avenue - K1Z8R7 OTTAWA ONTARIO CON 

290-291 CREATIVE LABS SRL Strada 4 Edificio A3 - 20090 ASSAGO MI 
105 CYBERMEDIA HI N Market Street Suite 150 SAN JOSE' 

95113 CALIFORNIA USA 

46 D.TOP EUROPE SRL Via Tozze 20 C-G 
36073 CORNEDO VICENTINO VI 

273 DATA POOL SPA Largo Alessandna del Carretto 28 

MORENA RM 

lnserto-22 DATAMATIC SPA Via Agordai 34 - 20127 MILANO 
Inserto DE AGOSTINI MAILING SRL Via G da Verrazzano 15 
28100 NOVARA 

52-53-54-55 DISNEY INTERACTIVE EUROPE 50 Av Montaigne 
75008 PARIS F 

24 E.GI.S. Via Tuscotana261 -00181 ROMA 

349 EDITRICE REFLEX SRL Via O Villa Sevenm 54 - 00191 ROMA 

44 ELABORAZIONI GRAFICHE Via G. Malagnda 11-00126 ROMA 

249 EPSON ITALIA SPA Va F ili Casiraghi 427 

20099 SESTO SAN GIOVANNI MI 

66-67 ERGO ITALIA SRL Via della Nocella 109 - 00164 ROMA 
20 EUPHON SRL Via Nizza 294 -10126 TORINO 

82 EXIDE ELECTRONICS 

107-193 EXPERT SYSTEM Dir Diamante Str Scaglia Est44 
41100 MODENA 

27 F.C.H. SRL Via Cimarosa 18 - 57124 LIVORNO 

141-142 FACAL PRODUCTS SRL Via Silicella 84 00169 ROMA 

143-144 

90-91-92 FINSON SRL Via Cavalcanti 5 20127 MILANO 

93-97 

57-61-65 FRAEL ITALIA SRL Via del Roseto 50 
50012 VALLINA-BAGNO A R FI 
IV cop. G.G.A. SRL Corso Venezia 16 • 20121 MILANO 
62-63 GEOTEK sas Via Marzabollo 45 FUNO DI ARGELATO 80 
132 HARPAX SNC Via Fontanella 55 

62012 CIVITANOVA MARCHE MC 
113 HCR SPA Va Giulio Galli 250 • 00123 ROMA 

155 IBM ITALIA SPA Va Tolmezzo 15-20132 MILANO 

103 IMAGE SRL Va San Giovanni 42 29100 PIACENZA 

50 INFORMATICA ITALIA INTO THE QUAUTY SRL 
Via Giulio Galli 66 CO/E - 00123 ROMA 

34-38 INFORMEDIA SRL Via Giovanni Penta 51 00157 ROMA 


36 INFOWARE SRL Via M Boldetti 27,29 - 00162 ROMA 

87 ITALSEL SRL Via Lugo 1/A - 40128 BOLOGNA 

279 JEN ELETTRONICA SRL Via Avogadro 10 

62010 MONTELUPONE MC 

195-197 JEPSSEN ITALIA SRL Via Raddusa sn - 94011 AGIRA EN 
137-139 KERNEL SPA Via A Cavaglieli 26 - 00133 ROMA 
7-8-9-10 LOGIC SRL S S dei Giovi 34 - 20030 BOVISIO MASCIAGO MI 

II- 14-15 

25 LOGITECH ITALIA SRL Centro Direzionale Colleom 

Palazzo Andromeda 3 - 20041 AGRATE BRIANZA MI 

130 M3 INFORMATICA SRL - Via Monte Asolone 7/D 
10141 TORINO 

II cop-3 MATROX GRAPHICS INC. 

327 MAVIAN LABS SRL Via Modena 50 - 00184 ROMA 

23 MEDIA DIRECT SRL Viale Asiago 83 A 

36061 BASSANO DEL GRAPPA VI 
21 MICROLINK SRL Va Sestese 61.50141 FIRENZE 

19 MICROSOFT Centro Direzionale S.Felice PaLA Va Rivoltana 13 

20090 SEGRATE MI 

109 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V Via Paracelso 12 

Pai Perseo 20041 AGRATE BRIANZA MI 
68-69-71 MONOLITH ITALI A SNC Viale Romagna 10 - 20133 MILANO 
153 NEC ITALIA SRL Via Leonardo da Vinci 97 

20090 TREZZANOS NAVIGLIO MI 

32 PC WARE SRL Via Carlo Pirzio Biroli 60 - 00043 CIAMPINO RM 

13-173 PHILIPS SPA P.zza IV Novembre 3 - 20124 MILANO 

189 QUOTHA 32 Via Portogallo 2- 47037 RIMINI 

127 SAMTRON Va S. dAcquisto 31 - 20049 CONCOREZZO MI 

129 SBF ELETTRONICA SRL Va Cumana 19 A - 80126 NAPOLI 

56 SECURTECH SRL Va Tonni 64 00040 PAVONARM 

64 SIDIN Soc. Mal. di Intor. SRL Va Papaono 23 -10121 TORINO 

131 SOFTWING SRL Va Montepulciano 15 - 20124 MILANO 

136 SUN MICROSYSTEM ITALIA SPA Via Paracelso 16 

Palazzo Andromeda 1 - 20041 AGRATE BRIANZA MI 
133-135 SYMBOLIC SRL Via N Sauro 9 • 43100 PARMA 
72-73 SYNTECH SRL Vale Treviso 13 C - 33170 PORDENONE 
74-75 SYSTEMS COMUNICAZIONI SRL Via Olanda 6 
20083 GAGGIANO MI 

88-89 T.V.C. ITALI A SRL Strada del Mobile 16 C 

33080 VISINALE DI PASIANO PN 
43 TALLY SRL Va Borsini 6 20094 CORSICO MI 

149 TE LE-INFO ITALIA 97 SRL Va Benedetto Croce 34 - 00142 ROMA 

124-125 TELECOM ITALIA SPA Va Flaminia 189 00196 ROMA 
40 TOSHIBA EUROPE GMBH Va Hammtelddamm 8 

41460 NEUSSD 

382 TRE-PI PUBBLICITÀ' SRL Via di Porla Maggiore 95 - 00185 ROMA 

III- 121 U.S. ROBOT1CS ITALIA SRL Piazza Don E Mapelli 75 

20123 SESTO SAN GIOVANNI MI 

III cop. UNIDATA SPA Va Cornelia 498 00166 ROMA 

299 UNIWARE SISTEMI SRL Va Malora 3 00182 ROMA 

83 VEGSTORE INDUSTRIE SRL Va Agnone Maggiore 21 

03039 SORA FR 

16-17-28 VIDEO COMPUTER SPA Via Antonelli 36 10093 COLLEGNO TO 

29-31-33 

35-37-39 

219 VOBIS MICROCOMPUTER SPA Viale Matleotti 4 

20095 CINISELLO BALSAMO MI 
123 XEROX SPA Slrada Supenore 28 

20063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MI 


6 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 










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Via XX Settembre 10 • tei. 030 37.50.930 

Cremona 

Corso XX Settembre 67 • tei. 0372 337.73 

Ferrara 

Piazzale S. Giovanni. 51/53 • tei. 0532 75.01.70 
Lecco 

Via Belvedere 47 

Massa Carrara (Massai 

Via Massa-Avcnza, 2 • tei. 0585 79.00.02 

Milano (Lissonel 

Piazza Libertà. I • tei. 039 21.43.083 

Milano - Metro Lima 

Galleria Buenos Aires 8/10 • tei. 02 2952.30 08 
Pavia 

Perugia 

Via Cacciatori delle Alpi, 12/14 
tei. 075 57232 60 


Via Maggiore. 39 • tei 0544 323.44 

Taranto 

Via Nitti 18/B • tei 099 453.37.70 

TVeviso (Collegllano) 

Via Manin 31/G • tei. 0438 45.17 28 

Treviso (Silea) 

Via Don Minzom 4/A • tei 0422 36.27.55 
Trieste 

Via San Lazzaro, 18 • tei. 040 63.81.24 

Viterbo 

Via I Garbini. 78/m • tei 0761 34.54 60 


Agrigento (Canlcatti) 

Via Monsignor Ficarra, 10 • tei 0922 85 25 69 
Agrigento (Licata) 

Via Palma, 108 • tei. 0922 89.48 21 

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Via dell Oleandro. 37 • tei 055 91 03.71 

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C.so Cavallotti. 126 • tei 0141 436 853 

Brindisi (Ostuni) 

Pzza Italia, 6/7 • tei 0831 30.16 69 

Campobasso (Termoli) 

Via Francesco D Ovidio. 1 7 • id 0875 70 56 04 

Caserta 

Via Cesare Battisti. 75 • tei 0873 32 68 36 

Calamaro (Lamella Terme) 

C.so Giovanni Nicotera. 9 • tei 0968 44.13 13 

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Corso Nizza. 42 • tei 01 71 60 31 43 

Cuneo (Busca) 

Via Cadorna, 50 • tei 0171 943 803 

Firenze 

Via Pratese. 24 • tei 055 31 95.28 

Foggia 

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Editoriale 


Tariffe telefoniche: per Internet o 
per il mercato, comunque calano 


ne 31 sottosegretari Michele Laura 8 Vincenzo Vi 
npa le linee guida di quattro provvedimenti in ma 


IL FATTO 

M ercoledì 29 ottobre il Ministro Antonio Maceanico. 

ta, ha presentato alle associazioni di categoria ed al 
teria di tariffe telefoniche tesi a favorire lo sviluppo di In 
Nell’ordine e secondo la lettera del comunicato ufficiale del ministero 
al - Le tariffe telefoniche di accesso ad Internet per gii utenti domestici, le scuole e moltissime associazioni 
non profit li criteri per la loro individuazione saranno oggetto di un apposito regolamento! saranno ridotte del 50 
per cento (dopo il primo scatto! L'utente dovrà corrispondere un canone mensile di lire 2 500 La stessa ridu¬ 
zione potrà applicarsi a coloro che intendono utilizzare il provvedimento per comunicazioni con persone con le 
quali hanno frequenti conversazioni Ivi e una rilevante funzione sociale in questa misura, poiché favorisce le 
conveisazioni tra 1 nuclei familianl In sintesi l'utente dovrà comunicare a Telecom Italia. 0 agli altri gestori auto¬ 
rizzati alla telefonia vocale, uno o piu numeri su cui verrà applicato lo sconto 

b) - La stessa riduzione de! 50 per cento - dopo due minuti di conversazione e a fronte di un canone di lire 5.000 
- si applicherà a quegli utenti che non hanno un Service provider nel proprio settore e che quindi sono obbligati 
a collegati con tariffa intersettoriale In questo caso potranno essere comunicati a Telecom Italia, o agli altri ge¬ 
stori telefonici, solo numeri di Internet provider 

c) • Il costo dei circuiti affittati, che era considerato un onere elevato per gli operatori autonzzau a fornire servizi 
di telecomunicazioni, verrà ridotto in percentuali che variano dai 35 per cento al 60 per cento Questa misura e 
fondamentale per la crescita di imprese, soprattutto piccole e medie, nel settore dei servizi di telecomunicazio¬ 
ne 

di - Entro poco tempo gli attuali I 400 settori telefonici verranno ridotti ut misura sensibile Questo sarà un 
provvedimento determinante perche, nei corsentne un ampliamento degl stessi settori, riduce drasticamente 
Il numero delle aree che non sono servite da Internet provider con tariffe urbane 

L'emanazione formale dei provvedimenti avverrà nelle prossime settimane Già da ora si puO affermare che 1 
provvedimenti di cui alia lettera ai e bl. che s> applicano nell'arco delie 24 ore. saranno applicabili (e ciò a causa 
di motivi tecnici!, a partire dal t ■ gennaio (gli utenti potranno iniziare a fare richiesta a partire dal 1 ‘ dicembre, 
secondo le modalità che verianno comunicate!, il provvedimento di cui alla lettera cl verrà emanato entro pochi 
giorni " 

I CHIARIMENTI 

1 - Le 2 500 lire al mese (♦ IVA! di canone per ottenere la riduzione del 50% per le telefonate urbane valgono 
per un numero. Se si vuole ottenere la riduzione per n numeri si paga n volte 2.500 lire/mese 
2 - E improprio parlare di riduzione del 50% dopo il primo scatto La riduzione si attua tramite il raddoppio degli 
intervalli di impulsazione successivi al primo 

Ad esempio In fascia serale (durata dello scatto 400 seconda una telefonata d' 6 minuti e 40 secondi costa co¬ 
me prima Ma anche una telefonata di 13 minuti e 20 secondi costa esattamente come prima 
Il vero vantaggio si ha solo successivamente perché con >a stessa cifra, 254 lue ♦ IVA 12 scatto, si può stare al 
telefono 20 minuti ed il risparmio e certamente piu nle 
secondi di conversazione 

LA STORIA 

Si conclude cosi lo meglio, si concluderà con l'emanaz . . 

decreto tariffario di marzo che, nell'ambito di una assai vasta serie di interventi, istituiva . con decorrenza t" 
maggio 1997. la sperimentazione delle tariffe "Amici miei ' Long Family" e "Long Study" Il decreto fu forte¬ 
mente contestato dalle associazioni degli utenti e dei provider ed il Ministero espresse la volontà di (ondulare il 
nuovo decreto entro la ime dell'estate, ma con la complicità della mmi-cnsi all'italiana e della pnvati/zazione Te¬ 
lecom . la vicenda (• airivata alla fase finale solo il 29 ottobre 1997 

I COMMENTI 

Utenti e providei avevano chiesto in coro 
I - riduzioni tariffane significative e non provvisorie 

2 - abolizione dell'obbligo di consegnate il comiatto a Telecom per avere accesso alla ndu/ione 
3 - riduzione del numero dei settori 

4 - ulteriore riduzione dei costi delle infrastruttuie (linee dedicatel finalizzate ad un aumento della banda passare 
te e quindi al miglioramento della velocita 

Tutti questi punti sono toccati dai provvedimenti annunciati e quindi la soddisfazione ai limite dell'entusiasmo 
espressa dal ministero e dalle categorie interessate appare giustificata Dal punto di vista emozionale, si tratta 
di un'ottima promozione per Internet. 

Se però entriamo nel merito di ciascuna delle voci elencate m apertura, pud restare 13 soddisfazione per il me¬ 
todo. ma l'entusiasmo deve quanto meno essere ridimensionato dei quattro punti espressi in apertura, solo .1 
secondo, lo sconto 50% dopo 1 primi due minuti pei chi non ha un provider nel proprio settore telefonico, e 
realmente dedicato ad Internet Tutti gli altri sono provvedimenti che sarebbero stati presi comunque perche in¬ 
dispensabili in vista della liberalizzazione lo sconto sulle teletonale urbane e un'azione di marketing (ttdelizzazio- 
ne dell'utenza), già sperimentata con successo nella telefonia mobile da Omnitel e TIM. la riduzione delle tariffe 
CDN è indispensabile In vista della concorrenza delle nuove reti di trasporto (Ferrovie. Enel. Eni. Autostrade!, la 
riduzione del numero dei settori era comunque allo studio da tempo e '-sponde sa alia logica della razionalizza¬ 
zione che alla effettiva diminuzione dei costi di trasporto 

Non vorrei con questo cadere nella retorica del piove governo ladro'. al contrano. credo che l’insieme dei 
provvedimenti debba essere valutato positivamente, in particolare perche M Ministro e consapevole che sono 
necessari ulteriori interventi e per questo mcoraggerà il proseguimento del dialogo con tutte le parti interessa¬ 
te" Si e aperto un dialogo e il tavolo di lavoro viene permanentemente inserito nel Forum per la società 
dell'informazione istituito presso la Presidenza del Consiglio. Mi auguro che. congiuntamente alla istituzione 
della Automa per le telecomunicazioni, questo tavolo consenta di mettere effettivamente a disposizione di tutti 
gli operatori interessati le infrastrutture di base, con trasparenza di prezzi, senza tentazioni di ritorno alla logica 
del monopolio, senza che Telecom continui a finanziare le azioni di marketing nei servizi a valore aggiunto con 1 
lauti guadagni della telefonia a tempo 

É una richiesta che, del resto, parte proprio dagli organi comunitari ed in particolare dalla DG XIII 

Paolo Nuli 


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Scrivete a MC! 

Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Via Carlo Perrier 9, 00157 Roma), sia il fa* della 
redazione (41892486) sia li e-mail all'indirizzo mc.DOSta(a)mcltnk.itl Ogni giorno i messaggi vengono girati 
alle persone di competenza, per cui vi consigliamo di indinzzarvi alla casella della redazione piuttosto che a 
quella dei singoli redattori che comunque, come al solito, trovate qui sotto. E' più semplice per voi e, anche 
se sembra strano, per noi E' difficile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli 
o buste affrancate); per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se non vi ri¬ 
spondiamo Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e teniamo nella massima con¬ 
siderazione ciò che ci viene segnalato 

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Nominativo 

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Andrea de Prisco 

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La vecchia guardia: 

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come in Formula 1 


mgregi. 

questa è una lettera scomoda per due mo¬ 
tivi: 

1f: è scritta a mano, il che la rende di diffici¬ 
le pubblicazione: 

21: ho una pessima grafia. 

Il motivo per il quale faccio violenza ai vostri 
operatori é quello che da alcuni mesi scuote 
le coscienze della "vecchia guardia". Anche 
io. possessore dell'AlM 65, del NBZ80 della 
SGS e che si è costruito il sistema CP/M di 
Nuova Elettronica, seguo MC dal primo nu¬ 
mero. Ho solo trentènni, ma sono considera¬ 
to, ahimè, un residuo ancestrale vuoi per l'in¬ 
defesso rifiuto di utilizzare architetture 
hardware e software mamstream. vuoi per il 
sogno di voler costruire dal nulla un sistema 
parallelo che, come primo passo, usi proces¬ 
sori ad 8 bit IZ-80 o 68091 

Quello che vorrei dire ai colleghi della vec¬ 
chia guardia è questo vi rendete conto che il 
mamstream IIBM compatibili + S O Micro¬ 
softI rappresenta la nostra insperata fortuna? 
Esso ha costretto i possessori di altri sistemi 
a disfarsi dei loro "non compatibili" compu¬ 
ter ed a cederli per due lire, lo sono infatti 
possessore di tre Acoro Archimedes. due Mi- 
croVax, tre HP 9000/360, una SparcStation 
IPX ed un sistema VME68030 MotorolaI 

Tutte cose, specie i VAX, che erano il so¬ 
gno di uno smanettone allora quattordicenne. 

E con tanto di manuali. S O ed elettronica 
su cui intervenire Certo, magra consolazione 
per coloro che vogliono a tutti i costi far parte 
del suddetto mamstream, ma tant'è. . Medi¬ 
tate, colleglli della vecchia guardia, medita¬ 
te . 

Ed ora un piccolo appunto per il dot! Man- 
nacci E' a conoscenza del fatto che anche la 
Acoro, la HP, la SUN ecc. producono compu¬ 
ter s? 

Niente scuse per favore 

L'autodefinitasi "piu autorevole rivista di 
informatica personale", almeno una volta ogni 
due mesi, dovrebbe risparmiare alla "vecchia 
guardia " la noia di assistere alla caterva di pro¬ 
ve di compatibili IBM le relativi softwareI tutti 
diversi ma in definitiva tutti uguali Ciò detto 
senza fini polemici: vi seguo e vi seguirò 
Esercito solo il sano diritto di critica. Spero di 
essere ascoltato prima che la noia mi porti a 
fondare una rivista concorrente Come detto 
ne "Il Padrino" un'offerta che non si può rifiu¬ 
tare. 

Saluti, 

Alfredo Ricciotu, Roma 

M a... l'offerta qual è? E la minaccia? 

Una rivista dedicata alla "vecchia guar¬ 
dia". perché no, potremmo anche fondarla in¬ 
sieme, e non sarebbe neppure troppo concor¬ 


rente di MC, Ma avrebbe senso? 

Quando parliamo di vecchia guardia parlia¬ 
mo, purtroppo, da appassionati e basta Di¬ 
mentichiamo che, ai tempi in cui l'odierna vec¬ 
chia guardia era attuale, eravamo in realtà 
quattro gatti Dall'informatica, che usava stru¬ 
menti complessi e costosi destinati a istituti e 
grandi aziende, stava nascendo l'informatica 
personale' ma l'informatica personale del tem¬ 
po era quella che prometteva di dadi un com¬ 
puter "cosi cosi" ad un costo comunque non 
trascurabile, diciamo un paio di milioni quando 
un'utilitaria ne costava qualcosa di simile a cin¬ 
que. Dovevi essere ben motivato e "bravo", 
prima pei spendere tutti quei soldi e poi per 
usare il tuo rudimentale computer in modo da 
trarre il massimo dalle sue prestazioni E non 
potevi certo pensare di fare quello che si face¬ 
va con i computer "veri", anche se avevi 
"fronzoli" che i computer veri non prevedeva¬ 
no: la grafica e i suoni (cioè, punti grandi co¬ 
munque come un meschino e bip piu o meno 
sgraziati), insomma l'abbozzo della multime¬ 
dialità. Incredibile Naturalmente di immagini 
fotografiche sullo schermo, o di stampanti a 
colori, non se ne parlava. E anche il colore sul¬ 
lo schermo è diventato normale dopo parecchi 
anni, 

Ecco: non siamo più quattro gatti, l'informa¬ 
tica oggi è di tutti. Non lamentiamoci, allora, 
del fatto che i computer sono "tutti uguali a 
meno di alcune differenze": è quanto succede 
per tutti, dico tutti, gli oggetti ad ampia diffu¬ 
sione. Frigoriferi, televisori, lavatrici, telefonini, 


automobili. Beh magari oggi lasciamo perdere 
le automobili, visto che proprio un paio di ore 
fa Schumacher ha perso per un pelo il mon¬ 
diale di Formula 1 (ma perche io la posta devo 
ridurmi a scriverla sempre di domenica sera?). 
E invece no, prendiamo proprio le automobili 
e le Formula 1 6 come per i computer, la 
"vecchia guardia" si superava in pista, ora ci 
si supera ai box e farlo in pista è talmente 
anomalo da costituire un caso, quando non 
un casino.. 

D'altra parte è la tecnologia attuale a porta¬ 
re con sé queste conseguenze: un po' più o 
un po' meno benzina, gomme nuove o già ro¬ 
date, ala rigida o flessibile, acceleratore intelli¬ 
gente con funzioni di antiskid o mini pedale 
del freno per le sole ruote posteriori.. il tutto 
condito, o governato, da un'elettronica ed una 
computerizzazione di proporzioni esasperate 
Una volta era importante cosa facevano ai box 
ma la sfida era in pista, ora è importante cosa 
si fa in pista ma la sfida e ai box o al muretto. 
Ed era "piu bello", "piu vero". Le ''spopolia¬ 
te " fra Schumacher e Jacques Villeneuve di 
oggi durano una frazione di secondo, il corpo 
a corpo fra Gilles Villeneuve e Arnoux in Fran¬ 
cia nel 79 durò chilometri e chilometri 

Come nei computer. Una volta facevano 
poche cose e "dovevi guidarli” tu, magari pro¬ 
grammando in Assembler. Adesso i computer 
fanno di tutto, e per due lire: solo che poi for¬ 
se qualcosa non funziona o funziona cosi cosi. 

continua a pag 82 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


78 











































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Como Mantova Milano Pavia Sondrio Varese MARCHE Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro MOLISE Campobasso Iserma PIEMONTE Alessandria 
Asti Cuneo Novara Torino Vercelli PUGLIA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto SARDEGNA Cagliari Nuoro Oristano Sassari SICILIA Agrigento Caltanis- 
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via Roma 24-26 tei. 85788 CAMPANIA Battipaglia (SA) Farinv via Brodolini 1 tei. 303675 
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5561333 - Prosoft Italia via Andrea d Isernia 28 tei 665959 Napoli Porto Tecnosoft P ie Pisacane tei. 5547135 Portici Media Work via della Salute 
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204/a tei 604781 - Med & Mac via Pontina 70 tei. 666745 Pomezia (RM) Giva Informatica via Metastasio 19-21 lei. 91601046 Rieti El.I.Sa. via Pi- 
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Informatica Corso Francia 216 tei. 36306393 - Flauto Magico via Cassia 927 tei. 30365022 - Garman Grecia Via Boezio 6a/c tei. 6832251 - GM & As¬ 
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Cremona Archimede via Brescia 36 lei. 431131 Eremo di Curtatone (MN) Caledonia via Michelangelo 40/b tei. 380828 Milano Alcor 1 viale Bligny 
22 lei. 58300442 - Alcor 1 viale Gran Sasso 50 tei. 2360015 - Alcor 1 via San Vittore 6 lei 86453175 - Alcor 1 via Paolo Sarpi 7 tei 33101493 - 
Edimatica via Sacchlni 20 tei. 29514937 - MacPoinl viale Certosa 182 tei. 38002943 - Megalink via S.Felice 7 - Newel via Mac Mahon 75 tei. 
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segue da pag 78 



Negli anni 70 la Ferrari non aveva ancora la pista di 
Fiorano e a volte veniva a provare a Vallelunga, che 
bei tempi, eravamo tutti nei box, altrimenti non avrei 
potuto fotografare Clay Redazioni cosi da vicino. 
Quando doveva partire ci toglievano da davanti al mu¬ 
so. lui passava e noi c< rimettevamo subito dietro agli 
scarichi la "musica" della 312 faceva vibrare lo sto¬ 
maco, da pochi metri di distanza 



Le prestazioni dell'Appe 
II. uno dei primi perso¬ 
nal, erano entusiasmanti 
nel panorama dell'epo¬ 
ca 




Eccoci ai box di Monza, quest'anno. L accesso non e 
piu aperto a tutti, ma solo a. qualche migliaio di 
"fortunati" invitati da qualche sponsor ai 20 minuti di 
visita alla pit lane, e non potete immaginare gli spinto¬ 
ni davanti a! box Ferrari 



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in modo imprevedibile D'altra parte questa 
e l'informatica che si può dare a tutti: molto 
piu appariscente, molto meno costosa, e so¬ 
prattutto molto piu standardizzata. 

Noi. da sedici anni, cl occupiamo di "infor¬ 
matica personale". Rispetto a qualche anno 
fa c'è una grande differenza: l'informatica del¬ 
le aziende, una volta, era fatta con prodotti ra¬ 
dicalmente diversi dai personal computer; og¬ 
gi, in larga parte, la "grande" informatica è 
data dalla somma di tante "informatiche per¬ 
sonali": una rete di numerosi personal, che 
fanno capo ad un server ma che sono uguali 
a quelli che abbiamo a casa Anzi, meno po¬ 
tenti: perché con Gran Prix 2 dt Microprose va 
ancora bene il 486 80MHz DX2. almeno gio¬ 
cando in bassa risoluzione, ma se vogliamo 
passare ai più moderni simulatori di formula 1 
prodotti da Psygnosis o Ublsoft serve un Pen¬ 
tium (robusto) e l'acceleratore 3D 

Insomma, la popolarizzazione e la standar¬ 
dizzazione hanno reso I computer troppo simi¬ 
li tra loro: ma se deve esservi compatiblita to¬ 
tale a livello di programmi e dati, non può es¬ 
sere altrimenti. Così è anche per le automobi¬ 
li, questa volta parlo di quelle di tutti i giorni, 
che all'interno delle rispettive fasce sono mol¬ 
to simili: eppure, praticamente nessun pezzo 
di un'automobile va bene su un'altra E, nel 
loro uso, per provare emozioni bisogna salire 
su una "supercar" o su un'auto d'epoca. Pro¬ 
vare per credere; scalare marcia facendo "la 
doppia" a regola d’arte è come fare le acroba¬ 
zie per far entrare il programma nei pochi cap¬ 
pa di RAM disponibili; e dire che oggi il piu 
fesso dei programmi ti scarica su hard disk 
sei-sette megabyte e una decina di DLL sen¬ 
za neppure che ci si faccia caso. Ai tempi del¬ 
le "vecchie guardie", un hard disk da cinque 
megabyte costava cinque milioni 

Marco Marinacci 


Elenchi, 
Sottoscrizioni, 
Archivi, Privacy... 


£gr Manlio Cammarata, 
leggo, sempre con molto interesse quanto 
Lei scrive nella rubrica Informatica & Società 
Faccio riferimento a quanto pubblicato sul 
N 175 a pag. 133. A circa metà della seconda 
colonna si legge 'Resta da vedere chi do¬ 
vrebbe essere obbligato a sottoscrivere il do¬ 
cumento'. Ora chiedo perché obbligare alla 
sottoscrizione7 Non sarebbe meglio se tosse 
volontaria, come ad esempio l'adesione ad un 
sindacato, alla BSA od altro? Sarà poi l'utenza 
a scegliere un fornitore che sottoscrive o ade¬ 
risce al codice di autoregolamentazione piut¬ 
tosto che uno che non vi aderisce Si potreb¬ 
be ottenere in questo modo uno sfoltimento 


82 


continua a pag 86 
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 












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VEGSTORE INDUSTRIE è oggi un’azienda 
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L'Annuario del 
Software Didattico 
è a cuta di Lucia Fedine 
e Michela Olt 
dell'Istituto 
per le Tecnologie 
Didattiche del CNR 

NOTA l'obiettivo della 
BSD del CNR, e quindi 
dell'Annuario del 
Software Didattico, è 
quello di includere tutti i 
software educativi in ita¬ 
liano in commercio, più i 
prodotti maggiormente 
slgnilicativi Ira quelli 
della produzione Interna¬ 
zionale La catalogazio¬ 
ne avviene non sulla 
base di materiale illustra 
Ilvo, ma esclusivamente 
visionando smgolarmen 
le ciascun programma 1 
la non inclusione di un 
prodotto In questa odi 
ziono deriva quindi dalla 
non disponibilità del pro¬ 
dotto stesso. I produttori 
0 distributori di sottware 
educativo in Italiano 
eventualmente non Inclu¬ 
so In questa edizione 
sono invitati a contattare 
roditore o dlretlamonto 
l'Istituto Tecnologie 
Oldalliche del CNR (Via 
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16149 Genova 
tei. (OtO}6475 1). 

1 997 Prodotto su 
licenza CNR 
Consiglio Nazionale 
delle Ricerche 



Didattiche (ITD) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con sede a 
Genova. 

Nata nel 1985, la BSD del CNR svolge attività di raccolta, catalogazione e valu¬ 
tazione del software didattico ed ha come scopo primario quello di supportare la 
ricerca educativa nel settore delle Tecnologie Didattiche. L'Annuario del 
Software Didattico ha essenzialmente lo scopo di rendere disponibile < 
largo pubblico informazioni acquisite dal mondo della ricerca. 

L'Annuario è costituito da due CD-ROM (formato Windows): uno con¬ 
tiene la banca dati, mentre sull'altro sono disponibili le versioni dimo¬ 
strative di oltre 200 programmi. La maggior parte dei dimostrativi sono 
interattivi, ossia consentono di provare realmente il programma prima di deci¬ 
derne l'acquisto. 

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quasi totalità della produzione in italiano e una selezione ragionata di prodotti 
stranieri, riguardanti tutte le discipline, sia scientifiche sia umanistiche (matema¬ 
tica. fisica, chimica, educazione linguistica, storia, geografia, scienze naturali, 
arte, economia e diritto, abilità di base ecc.). Sono inoltre inclusi dizionari ed 
enciclopedie su CD e software dedicati ai bambini per far prendere loro confi¬ 
denza con la scrittura, la lettura, l'aritmetica, il mondo del computer eccetera. 
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SCHERMATE 

ILLUSTRATIVE 


STAMPA 

dei risultati e delle schede 

















































































segue da pag 86 


fra i molti soggetti che da un giorno all'altro si 
sono improvvisati 'fornitori di servizi su inter¬ 
net' perche tanto 'ci sono programmi che ge¬ 
nerano le pagine automaticamente'. 

(E purtroppo non è una barzelletta o una 
battutali 

Nell'articolo 'Televisione ed editoria elettro¬ 
nica. ennesimo pasticcio ' pubblicato a pag 
135 si legge del registro degli operatori di co¬ 
municazione a cui si dovrebbero IdovrannoI 
iscrivere anche le le imprese di servizi telema¬ 
tici e di telecomunicazioni Un altro registroil 
Siamo alle solite: in Italia si vogliono risolvere i 
problemi obbligando la gente He aziendeI ad 
iscriversi da gualche parte E poi? A chi an¬ 


dranno effettivamente in mano le liste di iscn- 
zione? E un'azienda come la sua che affianca 
editoria e servizi telematici a guanti registri 
dovrà iscriversi Ioltre a guelli già in essere)? E 
una come la mia? E dopo che ci saremo tutti 
iscritti cosa cambierà’ Credo sarebbe meglio 
avere poche regole chiare, facili da essere ri¬ 
spettate e che diano poco spazio alle interpre¬ 
tazioni personali piuttosto che un guazzabu¬ 
glio di leggi, decreti, disposizioni con annessi 
registri a cui bisogna iscriversi e che poi nes¬ 
suno andrà a controllare per la solita mancan¬ 
za di strutture, figure professionali adeguate 
ecc ecc ecc 

Un'ultima notazione riguardante la recente 


legge sulla privacy. 

Su MC-Microcomputer le su altre rivisteI 
compare la pubblicità di CD-ROM contenenti i 
nomi, indirizzi, ecc ecc di diversi milioni di 
abbonati al telefono in pratica rutti gli elenchi 
telefonici d'Italia 

Domanda: Chi deve fare la notifica al Ga¬ 
rante Iammesso che debba essere fatta)? E 
deve essere notificato ad ogni nominativo 
presente nel CD-ROM il fatto di esserlo? lo 
personalmente vorrei saperlo Isenza compe¬ 
rare i CD-ROM ovviamente) per poi chiedere 
la rimozione del mio nominativo perché riten¬ 
go violata la mia privacyI E il Garante come si 
dovrebbe porre secondo Lei. davanti ad azioni 
come gueste? 

Infine: mi sembra poco probabile che i pro¬ 
duttori di guesti CD-ROM si siano presi la bri¬ 
ga di copiare tutti i nominativi direttamente 
dagli elenchi Se cosi fosse si potrebbe ipotiz¬ 
zare gualche reato a carico di chi (Telecom?’) 
abbia fornito i database ’ 

Sperando di non averla annoiata Le invio i 
miei complimenti per gli articoli che scrive e i 
migliori saluti. 

Nereo Zane 

C aro signor Zane, alle sue due prime do¬ 
mande si può dare una sola risposta, per¬ 
ché la legge 249/97 (Maccanico 1 ) istiuisce 
un unico registro per gli operatori di comuni¬ 
cazione, che dovrebbe assorbire tutti gli at¬ 
tuali elenchi II futuro codice di autoregola¬ 
mentazione dovrebbe vincolare tutti i soggetti 
iscritti nel registro come Internet provider, 
perché i codici deontologici hanno valore solo 
se sono rispettati da tutti coloro che appar¬ 
tengono a una certa categoria 

Possiamo immaginare un avvocato che 
non è vincolato al rispetto del codice forense 
o un giornalista che dichiara di non volersi at¬ 
tenere alle regole per la tutela dei minori? 
Condivido in buona parte le sue osservazioni 
sull'eccesso di iscrizioni, notificazioni, richie¬ 
ste di autorizzazione e quant'altro, ma non c'è 
dubbio che è interesse di tutti sapere "chi fa 
cosa', chi ha la responsabilità di qualcosa, chi 
vigila e chi garantisce 

E queste informazioni devono essere a di¬ 
sposizione dei cittadini, senza balzelli e senza 
formalità I registri sono necessari, ma la 
semplificazione e indispensabile 
Per quanto riguarda gli elenchi telefonici su 
CD-ROM in relazione alla legge sulla riserva¬ 
tezza la questione è abbastanza semplice 
Chi inizia un trattamento (realizzazione del 
CD-ROM o estrazione ed elaborazione dei da¬ 
ti dallo stesso per uso non interno) deve fate 
la notificazione al Garante. Ma, trattandosi di 
dati ricavati da pubblici elenchi, non occorre il 
consenso dell'interessato, ai sensi dell'artico¬ 
lo 20. comma 1, lettera b) Quindi non sem¬ 
bra possibile richiedere l'esclusione da un 
CD-ROM ricavato dagli elenchi ufficiali degli 
abbonati, anche perché la diffusione di dati 
già pubblici non costituisce una violazione del 
diritto alla riservatezza 

La esposta alla sua ultima domanda ha del¬ 
l'incredibile, ma sembra veramente che il CD¬ 
ROM in questione sia stato realizzato com¬ 
missionando la copia degli elenchi stampati a 
un'organizzazione specializzata che si trova in 
Cina Certo, per un lavoro del genere occorre 
una pazienza. . cinese 

Manlio Cammarata 

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secondo grado; gli strumenti astronomici, 
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ANALOGICA 

Ha lo scopo di fornire le nozioni fonda¬ 
mentali dell’elettrotecnica e dell'elettronica 
analogica di base Gli argomenti sono 
corredati di esempi con alcune simu¬ 
lazioni dinamiche Lire 69.000 



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Fornisce le nozioni fondamentali dell'elet¬ 
tronica digitale partendo dalla logica 
binaria per arrivare ai microprocessori, 
passando attraverso le reti combinatorie 
e sequenziali Lire 69.000 



ESPLORANDO LA BIOLOGIA 

Suddiviso in diversi capitoli che trattano 
introduzione alla biologia, la teoria cel¬ 
lulare, l'energia e la cellula, la trasmis¬ 
sione della vita, l'evoluzione, la clas¬ 
sificazione dei viventi, gli organismi e 
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il programma e suddiviso in capitoli che 
trattano I principali temi affrontati nella 
scuola secondaria di secondo grado: stato 
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tano tra l'altro: la misura delle grandezze, 
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sformazioni, i fenomeni elettrici, fisica 
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Arrivano anche sul mercato italiano i primi lettori DVD 

Creative PC-DVD Dxr2 

Raffica di novità da parte di Creative Labs nei settori audio 
e video. La più attesa è sicuramente il lettore DVD, un'unità 
interna di enorme versatilità e basso costo. Ma allo SMAU 
sono state presentate anche due nuove schede video 3D 
dalle eccellenti prestazioni, e una linea completa di diffuso¬ 
ri per computer di diretta derivazione Hi-Fi. Insomma, 
Creative si propone sempre più come punto di riferimento 
per tutte le dotazioni multimediali del nostro PC, sconfinan¬ 
do addirittura nel settore Home Teatre. 


di Luca Angelelll 



Il Creative Labs PC-DVD Dxr2 
è uno dei primi lettori DVD ad 
essere disponibile nei negozi 
italiani II nuovo standard 
DVD (Digital Versatile Disc) 
permette una maggiore capa¬ 
cità di immagazzinamento dei 
dati, a parità di dimensioni 
fisiche, rispetto al CD-ROM 
Questa maggiore capacità è 
stata raggiunta grazie ad un 
avvicinamento delle tracce, 
quindi ad una maggiore den¬ 
sità di informazioni per unità 
di superficie, e grazie alla 
possibilità di sovrapporre due 
strati per facciata per un tota¬ 
le quindi di quattro strati 
diversi La capacità comples¬ 
siva, scrivendo tutti i quattro 
strati sulle due facciate, può 
arrivare alla stupefacente 
capacità di 17 GByte. 

In questo modo è possibile 
immagazzinare in un solo 
DVD Video tutto un film, con 
tanto di colonna sonora dota¬ 
ta di tutti i canali necessari a 
ricreare in casa gli stessi 
effetti sonori spettacolari che 
si possono godere nei miglio¬ 
ri cinema. 

Il PC-DVD Dxr2 è una unità 
EIDE, ovvero va connessa al 
computer alla stessa stregua 
dei tradizionali lettori CD. In 
più allegata alla confezione 
c'è la Dxr2 Card, una scheda 
che espande le possibilità del 


prodotto in maniera sostan¬ 
ziale: in pratica il drive, la 
scheda e il software in dota¬ 
zione creano un insieme in 
grado di trasformare il PC in 
un lettore audio/video capa¬ 
ce, collegato all’impianto 
domestico, di riprodurre il 
video (DVD 1.0, MPEG-2 e 
MPEG-1) e decodificare la 
colonna sonora. 

Ma andiamo con ordine l’ap¬ 
parecchio è in grado di legge¬ 
re i DVD ROM con velocità 
2x. il che equivale ad un tran¬ 
sfer rate di 2700 KByte al 
secondo; la cache interna è di 
512 KByte, il tempo di acces¬ 
so (random) per i DVD è di 
170 ms. I formati supportati 
sono DVD ROM e DVD 
Video. In quest'ultimo caso la 
scheda acclusa è in grado di 
"migliorare’ la qualità del 
video tramite una serie di filtri 
ed interpolazioni permetten¬ 
do una riproduzione di 30 
frame al secondo su di una 
finestra che può arrivare fino 
a 1280x1024 pixel Questa 
qualità video può essere frui¬ 
ta non solo sul monitor del 
personal ma anche tramite il 
nostro "visore" domestico 
(televisore o proiettore) gra¬ 
zie alle uscite disponibili in 
formato video composito e S- 
Video Accanto alle uscite 
video è presente anche una 


uscita audio digitale per per¬ 
mettere di far eseguire la 
dedodifica Dolby AC-3 ad un 
apparecchio dedicato ester¬ 
no. La scheda Dxr2 (Dynamic 
Xtended Resolution) va mon¬ 
tata su di uno slot PCI e va 
collegata sia alla scheda 
audio del PC sia alla scheda 
VGA per la corretta fruizione 
dell'audio e del video. 

All’atto della installazione del 
software di gestione viene 
richiesto il famigerato codice 
regionale, in modo da poter 
leggere i DVD in vendita in 
quella parte del globo dove si 
intende utilizzare il lettore. 
Questa protezione, parte 
dello standard DVD, impedi¬ 
sce di fatto di leggere i dischi 
venduti in una nazione facen¬ 
te parte di una regione diver¬ 
sa da quella di appartenenza: 
ad esempio un DVD (dotato 
di regional code) acquistato in 
America non può essere letto 
da un sistema specializzato 
per l’Europa 

Ovviamente i nuovi lettori 
DVD, e quindi anche il PC- 
DVD. sono in grado di legge¬ 
re i CD esistenti per la piu 
totale compatibilità. I formati 
supportati sono praticamente 
tutti compreso anche il CD 
RW (CD riscrivibile), supporto 
finora ostico per la stragrande 
maggioranza dei lettori CD 


oggi in circolazione La velo¬ 
cità di lettura dei CD-ROM è 
di 20x. Il prezzo è di 699.000 
lire IVA inclusa. 

Altri nuovi interessanti pro¬ 
dotti sono stati presentati da 
Creative Labs durante l'ulti¬ 
ma edizione dello SMAU. per 
prima cosa due nuove sche¬ 
de grafiche, la Graphics 
Blaster Eclipse e la Graphics 
Blaster Exxtreme. La prima è 
una scheda acceleratrice 
2D/3D dedicata ad utenti 
SOHO (Small Office Home 
Office), mentre la seconda e 
dotata di funzioni di accelera¬ 
zione 3D ancora più avanzate 
ed è espressamente dedicata 
a tutti gli appassionati di grafi¬ 
ca, animazione e videogiochi. 
E' stata presentata, inoltre, 
una linea di diffusori acustici, 
composta da 5 modelli diver¬ 
si in grado di risolvere le esi¬ 
genze piu diverse, prodotti in 
collaborazione con la Cam¬ 
bridge SoundWorks, azienda 
di lunga esperienza nel 
campo delle apparecchiature 
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MCmicrocomputer n 178-novembre 1997 
























Presentata la nuova strategia dell'azienda di New York 


Xerox, thè Digital Documer 



La nuova strategia si basa interamente sulla conversione 
al mondo digitale. Ai nuovi modelli di classe media e basso 
costo dovrebbero seguire oggetti per il mercato Soho. 


di Leo Sorge 



Xerox ha pre 
sentato i cardi 
ni della sua 
rivoluzione 
Dalla copis 
analogica a 
mondo digita 
le, dalla vendi¬ 
ta diretta i 
quella indiret 
ta, dagli ogget 
ti monofunzio 
ne e standalo 
ne ai multifun 


zionali in 
rete. Le no¬ 
vità sono la 
DocuPrint 
N32, una la¬ 
ser B&W 
da 32 pagi¬ 
ne al minu¬ 
to e 600 dpi 
dal prezzo 


su strada di 2.900 dol¬ 
lari, e la DocuPrintN24, 

24 pagine al minuto a 
2 450 dollari, entrambe 
a prezzo più basso di 
quanto propone la con¬ 
correnza. 

L'azienda di New York 
non dimentica la gran¬ 
de esperienza fatta 
nella gestione dei 
documenti, che ha por¬ 
tato ad alcune migliorie negli alimenta¬ 
tori della carta, nella gestione dei vassoi 
e nella fascicolazione ad esempio que- 
st'ultima può essere fatta in fronte-retro 
fino a 50 copie con punto metallico in 
tre posizioni 

Per meglio orientarsi Xerox ha preso 
come riferimento un modello: Hewlett 
Packard. Il posizionamento dei prodotti 
attuali è identico a quello di alcune 
LaserJet, così come lo sarà per i prossi¬ 
mi modelli. Rick Thoman, presidente 
dall'inizio dell'estate, spiega che non si 
tratta d'una lotta: le dimensioni delle 
due aziende non sono paragonabili, e il 
boom del mercato genera spazio per 


tutti Queste 
stampanti di 
rete sono in 
realtà dei veri 
e propri elabo- 
raton. 

Un processore 
Intel Ì960HD a 
66 MHz. con 
12 MB di Ram 
(espandibile a 
128 MB) e da 
2 a 8 MB di 
Rom, e la 
scheda dì rete 
Ethernet (10 
BaseT e 10Base2) costituiscono l'ossa¬ 
tura del sistema. L'hard disk, disponibile 
nel formato da 1,4 GB, non è compreso 
nel prezzo. 

Molto ricca la dotazione di software: ad 
un vero PostScript 2. si affianca 
PrinterMap. il software di gestione in 
rete, una piattaforma multivendor molto 
piu ricca e versatile delle consuete uti¬ 
lity monoprodotto. Già oggi PrinterMap 
ingloba i gestori di 
Lexmark ed HP, e gra¬ 
zie alla sua architettura 
aperta prevede lo svi¬ 
luppo di altri moduli, 
anche da terze parti, 
per estendere le carat¬ 
teristiche anche al 
web 

Più avanti questa stra¬ 
tegia dovrebbe portare 
ad un ingresso deciso 
nel mondo Soho con 
modelli di prezzo dav¬ 
vero basso. 

Oggi questo segmento di mercato è 
presidiato con i modelli multifunzionali 
fax/stampante/scanner delle serie 
HomeCentre e WorkCentre. ai quali 
dovrebbero aggiungersi stampanti e 
probabilmente scanner. 


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Non si tratta di un nuovo gioco che 
mette a dura prova le nostre capacità 
intellettive, ma di una novità che ci con¬ 
sente di interagire con il computer 
facendo a meno di joystick e mouse 


Video Computer, in collaborazione con il desi¬ 
gner Pininfarina, ha presentato a Smau quello 
che è stato definito il "loystick virtuale" una 
sorta di casco multimediale in grado di sosti¬ 
tuirsi completamente al joystick e di svolgere 
anche le funzioni del mouse. 

Il prodotto, composto da tre componenti prin¬ 
cipali (casco, ricevitore e telecomando multi- 
funzione). ha catturato l'attenzione di tutti i 
ragazzi che transitavano davanti allo spazio 
espositivo della Computer Union, stand dove 
tre caschi erano a disposizione di chi avesse 
voluto provare l'emozione di "pilotare" un'a¬ 
stronave con i movimenti della testa. 
Naturalmente la curiosità dei giovani è stata 
tale da creare code e tempi di attesa a tratti 
lunghissimi. 

Notizie specifiche sul prodotto non sono anco¬ 
ra disponibili (la presenza a Smau è stata una 
vera e propria anteprima) e non siamo, quindi, 
m grado di scendere troppo in particolari tecni¬ 
ci Abbiamo provato anche noi a "farci un 
giro”, solo pochi minuti, la fila delle persone in 
attesa non ci ha permesso di più (pena la deca¬ 
pitazione I) 

L'impressione è stata positiva, anche se il 
tempo a disposizione non è stato sufficiente 
per poter esprimere una vera opinione, soprat¬ 
tutto quando non si è addestrati al pilotaggio di 
una astronave 

Riteniamo, comunque, che si tratti di un pro¬ 
dotto destinato ad avere successo, anche per¬ 
ché potrebbe trovare utilizzo in settori non 
necessariamente legati ai giochi, ad esempio 
come un concreto aiuto per disabili 


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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


95 

















Tra portatili e grandi sistemi fanno capolino anche alcune tecnologie innovative 

Tutti i colori del Blue 





MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 


ViaVoice 

mu !■«. a. r - limi .ii . \r m 


A giudicare dal numero di proposte e soluzioni, IBM è in gran forma nel mondo ed in Italia. 

di Leo Sorge 


Allo Smau di quest'anno una 
valanga di novità ha invaso lo 
stand IBM. Non che gli altri anni 
fossero poche, ma stavolta c'è 
davvero l'imbarazzo della scelta. 
L'apertura ci sembra però obbli¬ 
gatorio dedicarla a Deep Blue 
Junior, la versione ridotta del 
super sistema che ha sconfitto 
Gary Kasparov. I progettisti del 
miracoloso marchingegno han¬ 
no infatti (per ora...) declinato 
l'invito alla bella con il campione 
del mondo, che un anno fa 
aveva battuto la prima versione 
del mostro pensante, per dedi¬ 
carsi a diffondere nel mondo le 
conoscenze acquisite nel realiz¬ 
zare quest'impresa. Junior gira 
su RS/6000, cosi come 
Vìdeocharger, un software di 
gestione realtime di video su 
Internet. Da citare al volo un'al¬ 
tra tecnologia innovativa di IBM, 
stavolta nel settore della produ¬ 
zione di circuiti integrati: il 
nuovo processo 7S, a sei strati 
di metallo, per i contatti usa il 
rame anziché l'alluminio. Anche 
nel 1996 è stato di IBM il prima¬ 
to statunitense (e quindi mon¬ 
diale) del numero di brevetti 
registrati, pari a 1.867. 

Ma passiamo ai prodotti. 
Sempre più importante è l'at¬ 
tenzione per Windows NT, che 
la stessa Big Blue, nel suo 
materiale pubblicitario, definisce 
con ironia come provenienti da 
una direzione inaspettata'. La 
gran parte delle applicazioni 
competitive del tanto software 
di IBM, che per fatturato resta 


staccare la spina e senza biso¬ 
gno di utensileria. L'intero ser¬ 
ver si nawia anche senza l’ope¬ 
ratore, sia con un comando 
remoto che da solo. Dei softwa¬ 
re principali è già sicura l'assolu¬ 
ta compatibilità: NT e 
BackOffice, Sap/3, Oracle. 
Novell, Baan, Lotus, SCO, 
Vinca, Citrix ed NCD. 

Tra i servizi ora disponibili partia¬ 
mo con IBM Direct, un help 
desk., multimediale Si può 
infatti raggiungere per telefono, 
per posta elettronica e per fax. 
IBM Direct, la guida all'acquisto 
(numero verde 167-017.001, 
IDm qirect<kPit iDm comi fax 
039/600 715.0, fax on demand 
039/600 600.1 ), ha un accesso 
anche sul web , all'indirizzo 
htlD//shop ibm il (senza www), 
che offre i cataloghi online. 

Per informazioni logistiche o 
semplici lamentele c'è Pronto 
IBM (167-016 338, prontojbm 
iait.iDm.comH I partner com¬ 
merciali hanno a disposizione 
una linea dedicata, la Partner 
Line, che risponde all' 167- 
015.338. 


DOVE & CHI - 

IBM 

Circonvallazione Idroscalo. 
20090 Segrete (MI), 

Tel. (02) 59621 


Nuove tecnologie, nuovi prodotti 

Lo stand IBM è stato anche teatro di nuove tecnologie, alcune uffi¬ 
cialmente presentate sotto forma di prodotto altre invece solo 
preannunciate sotto forma di versioni preliminari. Del primo caso fa 
parte il nuovo sistema di dettatura ViaVoice in parlato continuo. Del 
ViaVoice e del suo "fratello minore" Simply Speaking Gold a parlato 
discontinuo ci occuperemo sul prossimo numero di MC. Altri nuovi 
prodotti ad alta tecnologia comprendono il DB2 Umversal Database 
V5 e i server mtranet/lnternet/commerce basati sui nuovi AS/400e 
Non è invece ancora un prodotto il WorkSpace On Demand, infra¬ 
struttura per intranet nella quale stazioni di lavoro senza dischi boot- 
strappano da server e allocano su di esso il proprio spazio di lavoro 
virtuale. Al momento solo per OS/2 e token ring, ma in futuro... 

Corrado Giustozzi 


la prima soft¬ 
ware house del 
mondo (oltre 13 
miliardi di dollari 
è il fatturato del 
1997), è dispo¬ 
nibile per la piat¬ 
taforma server 
di Microsoft. 

Ovviamente il 
prodotto di pun¬ 
ta è Domino, 
l'innovativa ver¬ 
sione di Lotus 
Notes giunta 
alla release 4 5. 

Grande risalto va dato anche ai 
prodotti della famiglia MQ- 
Series. che forniscono un'inte¬ 
grazione affidabile e trasparente 
tra NT e ben venti altre piat¬ 
taforme, in modo da rendere 
quasi automatica la convivenza 
di software eterogenei e l'inseri¬ 
mento di NT in reti già affidabili. 
Questo middleware agisce con 
tutti i sistemi operativi Micro¬ 
soft, su Unix e ovviamente su 


alcuni sistemi IBM tra i 
quali OS/2 ed S/390. 
Terminiamo questa ras¬ 
segna, forzatamente 
non completa, con la 
nuova versione del 
Transaction Server, la 
cui versione 4 per NT 
permette di scegliere 
tra il monitor centraliz¬ 
zato Cics ed E ncina, la 
soluzione di¬ 
stribuita svilup¬ 
pata da Tran- 
sarc.Molte le 
novità anche 
nell'hardware. 
Tra i server se¬ 
gnaliamo la li¬ 
nea NetFinity, 
basata su 
schede madri 
Pentium Pro in 
configurazione 
quadriproces¬ 
sore. La Ram 
arriva a 4 GB, i 
dischi coprono 
quasi 1 TB sul¬ 
lo stesso rack, 
l'input/ output 
è predisposto per l'innovativa 
soluzione 120, ormai standard di 
mercato. Buona parte delle 
componenti principali è ridon¬ 
dante. ovvero ci sono più ele¬ 
menti di quelli strettamente 
necessari per alimentatori ed 
hard disk è frequente, per le 
schede di rete lo è un po' 
meno, ma adesso c'è NetFinity. 
Le componenti principali posso¬ 
no essere scambiate senza 


























Distributore esclusivo per l'Italia FINSON srl 
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9 avversarie bellissime e molto e.-perte. ‘Rispettando 
sempre le classiche regole del poker potrai scegliere tra 
nove diverse variazioni e contro chi giocare, ma devi 
avere abbastanza contante per affrontare le ragazze 
piu belle ed eccitanti. ‘Devi essere mol i timbr avo per 
vincere, ma ne -vale la pena! 


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Avigo e PocketMate, i PDA e gli organizer Texas 

Texas Instruments presenta Avigo, il suo primo Personal Digital Assistant a 
penna dalle molteplici funzioni integrate, ideale per una completa pianificazio¬ 
ne degli appuntamenti ed il management di progetti. PocketMate è invece la 
nuova famiglia di organizer disponibili in tre varianti: PocketMate 200 dotato di 
64 KByte di memoria, PocketMate 300 con 128 «Byte e PocketMate 400 fornito 
di 256 KByte di capacità di memoria. 



Avigo è disponibile nelle ver¬ 
sioni in lingua inglese, france¬ 
se, tedesco, spagnolo e italia¬ 
no. La sua capacità di memo¬ 
ria è di 1 MB (ampliabile a 2 
MB), consente di gestire gli 
appuntamenti, gli appunti e gli 
indirizzi di un intero anno. 
Texas ha sviluppato apposita¬ 
mente per Avigo un software 
intuitivo che contiene, fra l'al¬ 
tro, una correzione automati¬ 
ca degli errori a seconda della 
specifica lingua d'utilizzo. Tale 
funzione permette inoltre di 
anticipare le immissioni dell'u¬ 
tente offrendo diverse combi¬ 
nazioni sillabiche. Grazie alla 


penna integrata in maniera 
ergonomica nell'alloggiamen¬ 
to si possono richiamare tutte 
le funzioni o immettere dati. 
Nello sviluppo di Avigo, Texas 
si è orientata alle richieste dei 
clienti integrando, per esem¬ 
pio, un grande display grafico 
che rappresenta le informa¬ 
zioni in formato orizzontale o 
verticale. Sul display viene 
rappresentata una nuova 
tastiera di tipo 'Just Type' per 
l'immissione veloce a penna. 
Delle numerose funzioni stan¬ 
dard fanno parte, oltre alla cal¬ 
colatrice, anche la gestione 
delle spese, il calcolo delle 
tabelle finanziarie e la lista 
cose-da-fare La sincronizza¬ 
zione dati con il PC ed il 
software Lotus Organizer 
completano il volume delle 
funzioni. 

PocketMate è invece la 
nuova famiglia di organizer 
disponibili in tre varianti: 
PocketMate 200 dotato di 64 
KByte di memoria, Pocket 
Mate 300 con 128 KByte e 


PocketMate 400 fornito di 
256 KByte di capacità di 
memoria. PocketMate 300 e 
PocketMate 400 vengono 
distribuiti inoltre in bundle con 
incluso il software Lotus 
Organizer. Nei nuovi modelli, 
il tastierino cifre è integrato 
nella metà superiore dell'al¬ 
loggiamento a destra del 
display. L’immissione delle 
cifre diventa cosi più comoda; 
i calcoli possono essere ese¬ 
guiti più velocemente e con 
maggiore esattezza. I modelli 
della famiglia PocketMate 
dispongono di una serie di 
funzioni di facile uso per l'u¬ 
tente. già rese note dalle 
serie di modelli PS-6865SÌ e 
PS-6965SÌ. L'orgamzer guide 
l'utente passo dopo passo 
attraverso tutte le funzioni 
tanto da rendere superflua la 
consultazione del manuale. 
La guida dell'utente all'organi- 
zer può avvenire nelle lingue 
inglese, francese, tedesco, 
italiano e spagnolo. Tutti i 
modelli dispongono inoltre, 


come standard, di una vasta 
funzione di ricerca e di prote¬ 
zione tramite password II 
nuovo posizionamento dei 
tasti cifre ha ricavato posto 
nella metà inferiore dell'allog¬ 
giamento Il grande display 
capace di rappresentare 6 
righe, ognuna da 24 caratteri, 
è situato ore sulla parte sini¬ 
stra. La sua retroilluminazione 
permette di rappresentare le 
informazioni anche in ambien¬ 
ti scarsamente illuminati e 
viene attivata automatica- 
mente per circa 20 secondi 
premendo semplicemente un 
tasto. I prezzi: PocketMate 
200, 64 Kbyte lire 188.900, 
PocketMate 300,128 Kbyte 
lire 239.900, PocketMate 
400, 256 Kbyte lire 289.900, 
tutti i prezzi IVA esclusa. 



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Sun denuncia Microsoft per aver cambiato Java 


Sun Microsystems, che concede in licenza a Microsoft ed altri il suo linguaggio Java, ha denunciato Microsoft 
sostenendo che il nuovo Internet Explorer 4.0 usa un codice rielaborato di Java che devia 

dagli standard prefissati. 

di Enrico Ferrari 


La causa verte quindi su un problema di copyright, infranto da 
Microsoft secondo quanto sostiene Sun, ma non solo: pubblicità 
ingannevole, rottura del contratto, competizione sleale ed altre gravi 
accuse sono mosse alla società di Bill Gates, accompagnando natu¬ 
ralmente la denuncia con una richiesta di risarcimento in denaro e la 
richiesta di ritirare Microsoft Internet Explorer 4 0 fino a che non ven¬ 
gano inseriti nel programma due componenti standard Java non 
attualmente presenti. 

Alan Baratz, dirigente Sun, ha dichiarato: "Microsoft ha deliberata¬ 
mente infranto i suoi obblighi contrattuali, Microsoft deve giocare 
con le stesse regole del resto dell'industria". 


Da parte sua Microsoft risponde per bocca di Charles Fitzgerald: 
"Questa è pura ipocrisia, Sun si è messa in un vicolo cieco senza 
sapere come uscirne, nella peggiore delle ipotesi potremmo anche 
non usare affano il nome Java, e mantenere comunque i nostri pro¬ 
dotti compatibili con Java" 

La guerra si annuncia particolarmente aspra, Sun è da sempre vista 
come l'anti-Microsoft per eccellenza, l'unica compagnia che può 
contrastare lo strapotere di Bill Gates facendo forza sul suo network 
computing e non c'è dubbio che questa denuncia non sia altro che 
un pretesto adottato dalle due compagnie nel tentativo di danneggia¬ 
re in tutti i modi l'avversario. 


98 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 











W Iunt Ir BJC-70. B|L-W c BJC-MOO Fin»» mì ruunnunio delle storie 


Canon 

Fantasia al lavoro. 


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Stampa o foto 


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COMPRESO 
NEL PREZZO 

a.n le «4mi»nu bjc canon- Immagini cosi belle da sembrare (olografie: e il 
il CD-ROM dell Enciclopedia 

ds di rieioIi Ne» Media "folorealismo" delle stampanti Canon. Facili. 
Fino al }| Dicembre 1997 

veloci, affidabili e in tanti modelli, in grado di 
stampare in tutti i formati, fino all'A2. E. con le testine opzionali, alcuni 
modelli si trasformano addirittura in scanner. D'altronde, quando si ha alle 
spalle una storia ed una tecnologia come quelle di Canon, non potrebbe 


essere diverso. Con le stampanti Canon, 
la vostra fantasia volerà verso 
nuovi orizzonti. E il vostro 
computer potrà contare su un 
risultato di stampa “folografico'cosi 
perfetto da superare ogni immaginazione 


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CC p POSITIONING 










Creata una rete di Nokia Display Point per fornire supporto alle esigenze dei clienti 

Nokia Display: tutto quello che c’è e ci sarà intorno a un monitor 

Tra le novità presentate a Smau si segnalano un monitor con schermo LCD. tre nuovi modelli 
della famiglia Xpro. ampliamenti nella linea 447Za e addirittura una serie inedita di monitor con microfono. 

audio hi-fi e sistema subwoofer integrato. 

di Fabrizio Dell 'Orso 


Nokia Display Products, azienda 
del gruppo Nokia, tra le tante 
novità ha finalmente presentato 
a Smau '97 anche il suo primo 
monitor LCD L'ingresso del 
modello 300Xa. oltre a inaugura¬ 
re nell'ampia gamma dei moni¬ 
tor proposti l'introduzione delle 
tecnologie più esclusive per la 
scelta dei display, si segnala per 
gli sforzi indirizzati verso la 
caratterizzazione diffusa dell'o¬ 
rientamento multimediale: al 
nuovo prodotto infatti non 
manca nulla per ben figurare, 
qualsiasi sia l'aspetto che in 
esso si desideri prendere in 
esame per una personale valu¬ 
tazione. Lo schermo piatto e 
leggero, che nei monitor in tec¬ 
nologia LCD è tipicamente 
esente da qualsiasi disturbo 
elettromagnetico e dal tradizio¬ 
nale fenomeno di flickering, nel 
300Xa trova maggiore comfort 
visivo e prestazioni eccellenti 
grazie all'impiego di schermi di 
tipo S-TFT. Pur garantendo 
un'elevata superficie attiva, in 
questo caso pari a ben 13.3 pol¬ 
lici (comparabile all'area utile 
che è disponibile in un tradizio¬ 
nale monitor da 15 pollici), il 
nuovo modello propone ovvia¬ 
mente immagini totalmente 
prive da controproducenti 
distorsioni grazie alla superficie 
perfettamente planare dello 
schermo, mentre una perfetta 
visione - anche collettiva - è 
assicurata da un ampio angolo 
di visualizzazione (in grado di 
offrire un'escursione di ben 140 
gradi complessivi sia in orizzon¬ 
tale che in verticale), richieden¬ 
do tra l'altro per il funzionamen¬ 
to solo il 10% di energia rispet¬ 
to alle normali soluzioni a tubo 
catodico La risoluzione massi¬ 
ma può essere spinta fino a 
1024x768 pixel, mentre la 
gamma cromatica può raggiun¬ 
gere valori pari a quattro volte 
quelli dei suoi concorrenti, ossia 
fino a un massimo di 256 000 
colon Tra gli altri aspetti da non 
sottovalutare ci sono poi l'eleva¬ 
ta luminosità e il notevole con¬ 
trasto offerti: entrambi sono in 



grado di poter offrire ottime 
garanzie di versatilità, anche per 
chi opera stabilmente in 
ambienti molto luminosi, nor¬ 
malmente tra i più aitici. Tutti i 
risultati riassunti sono stati rag¬ 
giunti tramite l'impiego di un 
innovativo schermo antiriflesso, 
nel rispetto degli impegnativi 
standard TCO-95 e da altre 
significative caratteristiche di 
progetto. Per quanto concerne il 
profilo utente è invece impor¬ 
tante evidenziare l'implementa- 
zione di una sene di menu OSD 
per apportare celeri correzioni 
nel setup, mentre dal lato delle 
carattenstiche operative spicca¬ 
no invece il sistema di altopar¬ 
lanti stereo e il microfono inte¬ 
grati nel cabinet, grazie ai quali 
l'utente può subito estendere il 
range delle applicazioni in vista 
di impiego esteso della pratica 
aziendale della videoconferenza 
Disponibile da fine ottobre, l'ele¬ 
gante e sottile monitor Nokia è 
stato posizionato a sole lire 
4 990 000 IVA esclusa 
Novità hanno riguardato anche 
la famiglia dei monitor profes¬ 
sionali Il nuovo 445Xpro è il 
primo monitor 21 pollici in grado 
di offrire una risoluzione pari a 
1800x1440 pixel utilizzando una 
frequenza di refresh di 80 Hz. e 
1800x1350 ad 85 Hz, risoluzioni 
che lo rendono praticamente 
ideale in impieghi CAD. DTP e 
del trattamento professionale 


delle immagini Alla 
elevata risoluzione 
raggiungibile, il nuo¬ 
vo monitor unisce 
inoltre un contrasto 
fino a 1:5 Per garan¬ 
tire la migliore niti¬ 
dezza di immagine, 
inoltre, ai piu elevati 
livelli di risoluzione 
viene utilizzato un 
sistema denominato 
Dynamic Conver- 

S snce Process. 

al punto di vista 
costruttivo, il 445X 


prò si segnala per l'adozione di 
un nuovo tipo di rivestimento 
antiriflesso, doppio ingresso D- 
sub e coassiale BNC seleziona¬ 
bili tramite apposito switch. 
Inoltre, particolarmente ridotte 
sono le emissioni di campi elet¬ 
tromagnetici e il consumo di 
energia, tanto che in completo 
stand-by si attesta in soli 0,3 W. 
Offerto con una garanzia di ben 
tre anni, è da fine ottobre a listi¬ 
no a lire 3 890.000. IVA esclusa 
Il 446Xpro è invece un monitor 
da 19 pollici che consente il rag¬ 
giungimento di una risoluzione 
massima di 1600x11280 a 80 
Hz, dispone di interfaccia ergo¬ 
nomica ad un solo grande bot¬ 
tone come il modello preceden¬ 
te e del doppio ingresso D-sub 
e BNC: prezzo di sole lire 
2 190 000, IVA esclusa II 
modello 447Xpro. infine, è inve¬ 
ce un 17 pollici in grado di man¬ 
tenere la medesima risoluzione 
massima del modello superiore. 


ma a una frequenza di refresh di 
76 Hz, e utilizza un tubo Trini¬ 
tron. 

Altre novità riguardano il moni¬ 
tor 447Za. che ha beneficiato di 
un design rinnovato, migliorie 
nelle funzioni audio e nell'otti¬ 
mizzazione circuitale, con ridotti 
consumi energetici e minore 
produzione di calore. 

Grazie ad uno schermo piatto 
antiriflesso da 17 pollici che uti¬ 
lizza un cinescopio di tipo "mini- 
neck - con una maschera forata 
da 0,27 mm, migliorano i dati 
caratteristici: la risoluzione mas¬ 
sima si conferma in 
1280x1024 pixel, mentre alla 
frequenza di refresh di 90 Hz 
raggiunge i 1280x768 pixel 
Potenziato il sistema audio 
denominato Business Sound 
System, che ora integra due 
altoparlanti da 5 W e un mi¬ 
crofono i cui parametri audio 
sono ora regolabili tramite 
una serie di menu OSD. 

Per chi ama disporre di un 
sistema audio integrato di 
elevate caratteristiche, è 
stata infine preparata una 
sene dotata di sistema di alto¬ 
parlanti integrato e subwoofer i 
menu audio per questa nuova 
sene sono particolarmente 
completi, permettendo la sele¬ 
zione di audio stereo o pseudo 
stereofonico, regolazione toni 
bassi e alti, ecc., ecc. 

Per il trade. infine, sono già stati 
selezionati ben 40 punti vendita, 
per creare una completa rete di 
partner in grado di supportare 
da vicino tutti i clienti, siano essi 
aziende che semplici privati. Un 
obiettivo sempre in direzione 
della qualità, per confermare e 
completare le esigenze di ogni 
post-vendita. 


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20060 Gessate (MI). 
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MCmicrocomputer n 178 - novembre 1997 















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Fantasia al lavoro. 


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MESSI INSIEME 


DA UNO ZOOLOGO UN PO 


CONFUSO 


E DAL SUO SCANNER CANON 


Quando una grande tecnologia si unisce alla vostra (amasia, lutto 

_ diventa facile e possibile. Come con gli scanner a colori 

■■sii Canon, dal design compatto e dalla straordinaria 
| 2. | risoluzione ottica. Consentono di scansia- 
velocemente e con un unico passaggio 
qualunque tipo di immagine: foto, 
stampati e diapositive. Che si tratti di 




lavoro o divertimento, gli scanner Canon sono la soluzione piu creativa 
e conveniente. E i risultati sono sempre straordinari, specialmente 
se stampati con il "fotorealismo* 
una stampante Canon Perciò non 
stupiteti se vi sembrerà normalissimo 
che un leone chiacchieri amabilmente 
con un pinguino al Polo Sud. 


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Scanner CainoScan 


ONINOWSOd d3D 

















Per gli inguaribili appassionati di Amiga è in arrivo una succulenta novità 


Arriva da Cloanto il primo software ufficiale per l'emulazione di Amiga 


La Cloanto, azienda italiana produttrice di pacchetti di successo quali Personal Paint e Personal Suite, 
ha infatti stipulato un accordo con gli attuali proprietari della tecnologia Amiga (Gateway 2000, Ine. e le sue 
divisioni Amiga, Ine. e Amiga International, Ine.) per la distribuzione commerciale del primo pacchetto 

di emulazione Amiga ufficialmente riconosciuto. 

di Andrea Suatonl 



Il pacchetto, che verrà presenta¬ 
to il 14 novembre al Computer 
'97 di Colonia, ha per ora il 
nome in codice di Amiga 
Forever (http://www,cloanto. 
com/amiga/forever/) e includerà 
su licenza tutte le versioni di 
Amiga OS finora pubblicate, a 
partire dalla 1.0 con cui fu 
immesso sul mercato l'Amiga 
1000, ad eccezione della versio¬ 
ne 3.1 e di altri file di minore 
importanza, esclusi dall'accordo 
di licenza, la cui mancanza non 
pregiudica comunque il livello di 
compatibilità con il software 
Amiga. La licenza copre anche 
le immagini delle ROM di 
Amiga nonché i vari brevetti e 
logo utilizzati, consentendo in 
tal modo di disporre legalmente 
di un emulatore Amiga. Oltre ai 
vari sistemi operativi, Amiga 
Forever include un numero 
ancora imprecisato di bonus 
che lo rendono particolarmente 
appetibile come prodotto da 
installare sul proprio PC. Il primo 
di questi bonus è Amiga 
Explorer, un software di rete 
per connessioni tra Amiga e PC 
sviluppato direttamente dalla 
Cloanto. Amiga Explorer viene 
installato come estensione del 
desktop di Windows (95 o NT), 
e permette di vedere un Amiga 
come un normale computer col¬ 
legato alla rete di PC. 
Inizialmente il collegamento fisi¬ 


co tra Amiga e PC viene realiz¬ 
zato con un cavo seriale nuli 
modem o un cavo parallelo 
secondo gli standard Windows / 
LapLink / InterLink / Norton. 
Una successiva release di 
Amiga Explorer, attesa per la 
fine di quest'anno e che sarà 
distribuita gratuitamente ai pos¬ 
sessori di Amiga Forever, per¬ 
metterà di utilizzare anche il pro¬ 
tocollo TCP/IP. Il secondo 
bonus è costituito da una sele¬ 
zione di giochi e demo scelti tra 
i più famosi, nonché da altro 
materiale di interesse storico, 
tra cui un'intervista esclusiva e 
mai pubblicata fatta a Jay 
Miner, universalmente ricono¬ 
sciuto come il creatore di 
Amiga. Non manca ovviamente 
Personal Paint, con una versio¬ 
ne ottimizzata particolarmente 
per l'ambiente di emulazione, 
più una selezione di software 
recente proveniente dalla stes¬ 
sa Cloanto e da altre software 
house. Il software di emulazio¬ 
ne su cui si basa Amiga Forever 
è UAE acronimo non meglio 
specificato che inizialmente 
significava Unusable Amiga 
Emulator, a causa della lentezza 
di esecuzione della prima ver¬ 
sione, mentre ora sembra che 
la definizione più accreditata sia 
Ubiquitos Amiga Emulator o 
Unix Amiga Emulator, dal siste¬ 
ma operativo su cui è stato svi¬ 


luppato inizialmente. UAE, idea¬ 
to da Bernd Schmidt, è ormai 
disponibile su un elevato nume¬ 
ro di piattaforme hardware 
oltre alla versione per UNIX esi¬ 
stono infatti porting per MS- 
DOS, Windows. Macintosh, 
BeOS e NextStep, ma la lista è 
destinata ad allungarsi. Il CD¬ 
ROM su cui è distribuito Amiga 
Forever include i sistemi opera¬ 
tivi, le ROM e tutto il software 
di emulazione in versione prein¬ 
stallata, in modo da semplificar¬ 
ne l'uso: basta inserire il CD nel 
lettore e fare click con il mouse 
per attivare sul proprio PC un 
Amiga completamente funzio¬ 
nante. Il software di emulazione 
include anche un driver apposi¬ 
to per l'utilizzo di Picasso 96, il 
software che permette ai pro¬ 
grammi Amiga di sfruttare le 
caratteristiche delle schede gra¬ 
fiche normalmente disponibili 
sui personal compatibili (scher¬ 
mi a 8. 16 o 24 bit di colore). La 
distribuzione iniziale di Amiga 
Forever includerà, oltre al CD¬ 
ROM. un floppy in formato 
AmigaDOS contenente il 
software di rete necessario per 
l'interfacciamento con Amiga 
Explorer In tal modo qualunque 
modello di Amiga, anche se non 
dispone di un lettore di CD¬ 
ROM. potrà essere facilmente 
collegato al personal computer 
In definitiva, Amiga Forever può 



essere l’occasione che molti 
aspettavano (specialmente 
coloro che per vari motivi non 
hanno più un Amiga "vero'') per 
tornare ad utilizzare quello che è 
stato il primo personal compu¬ 
ter multimediale della storia; 
oppure, più semplicemente, 
può essere l'occasione per 
disporre finalmente di un Amiga 
notebook, visto che i prezzi e la 
potenza di un notebook PC 
sono ormai alla portata di molti 
Il prezzo di Amiga Forever, cosi 
come il numero di piattaforme 
direttamente supportate (a 
parte i PC), non sono stati anco¬ 
ra comunicati. 

yatfi * chi- 

Cloanto Italia srl 

Via Bison 24, 

33100 Udine. 

Tel (0432)54.59.02 


Jabert, il magazzino degli assemblatori 


Un’azienda italiana commercializza una gamma di prodotti provenienti 
da Hong Kong Qualità e servizi ne stanno motivando la rapida ascesa. Il 
fenomeno degli assemblatori che vendono pochi pezzi al mese ma 
comunque hanno una fetta di mercato viene spesso visto solo in chiave 
tecnologica, ovvero processori e schede interne. In realtà il prodotto 
finito si compone anche di tutti gli alloggiamenti, dal case ai trame, e di 
tutti gli accessori, che non sono solo tastiere, mouse ed altoparlanti, ma 
anche alimentatori, ventoline e quant'altro sia necessario. In Italia non 
esistono molti specialisti di questo settore, che deve affrontare un clas¬ 
sico problema di magazzinaggio e movimentazione di scatole. Nella 
categoria spicca senz'altro la Jabert Italia di Reggio Emilia (www.shop- 
ping.it/Jabert), un'azienda che in pochi anni ha saputo raggiungere i 15 
miliardi di fatturato annuo e la vendita di oltre 200 mila pezzi Nata nel 
1993 da specialisti operanti nel mondo dell'informatica fin dal 1979, la 
Jabert Italia fa parte del gruppo Prima Computer, un produttore di Hong 



Kong che ne è fornitore 
unico. Oggi il catalogo 
Jabert comprende ben 18 
linee di case per computer, 
differenziate su tre fasce, 
economica, media ed alta. 

Dal punto di vista commer¬ 
ciale va segnalata la recente 
apertura di due nuovissime 
filiali presso Roma e Milano, 
con la prospettiva di aprire nuovi punti di distribuzione. Jabert non 
vende direttamente all'utente finale, ma telefonando è possibile cono¬ 
scere il recapito del rivenditore più vicino. 

Jabert Italia Srl - Via Boetti 6. 42100 Reggio Emilia, Tel. 105221518599 


102 


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Thor, non solo computer 


Thor Computer è la casa torinese che si pre¬ 
senta al pubblico con una rinnovata offerta 
di componenti per PC , notebook e periferi¬ 
che di qualità. 


La sene di notebook Thor 
HyperBook racchiude tutto 
ciò che la tecnologia attuale 
mette a disposizione Incor¬ 
pora infatti al suo interno un 
lettore CD-ROM 20X contem¬ 
poraneamente al FloppyDisk, 
il display video Extra Large da 
11,3" TFT oppure il Super 
Large da 12" TFT e l'Expan- 
ded da 13", la scheda video 
con 2 Mb di VRAM PCI con 
una risoluzione massima di 
800x600 a 64.000 colon per 
una visione fotorealistica del¬ 
l'immagine, le porte PCMCIA 
per accogliere adattatori di 
rete locale, Modem/Fax, l'au¬ 
dio stereofonico ad alta qua¬ 
lità con gli altoparlanti incor¬ 
porati per enfatizzare le pre¬ 
stazioni multimediali, la sche¬ 
da opzionale MPEG-1 per la 


visione dei Film su CD ad alta 
risoluzione. Le nuove schede 
audio Elephant basate sul chi- 
pset Yamaha, sono Plug & 
Play, queste le caraneristiche 
della Yamaha 719: Bus ISA. 
3D Surround Sound, softwa¬ 
re Wave Table incluso, Plug 
& Play, audio digitalizzato da 
16 bit stereo 44 Hz, Mixer 
stereo regolabile, supporta 
44.1 K digitai audio IN/OUT, 
interfaccia MIDI compatibile 
con MPU-401. compatibile 
Windows Sound Systemt, 
SB16 Game port standard 
IBM PC loystick, porta ester¬ 
na MIDI per connessione 
tastiera MIDI, Full Duplex in 
riproduzione e registrazione o 
Driver per Windows 3 1. 95 e 
NT4.0 

Per quel che riguarda le sche¬ 


de video, Thor si presenta 
invece con una accoppiata 
che consente di convenire il 
televisore in un monitor mul¬ 
timediale. semplicemente 
abbinando alla scheda video 
Elephant S3 il TV Converter 
I TV Converter sono adatti a 
sistemi PALE/NTSC, con 
segnale di output Composito 
o S-Video e sono dotati di ele¬ 
vata semplicità di controllo. 
La risoluzione TV è di 
640x480 e non occupa uno 
slot PCI della scheda madre 



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E' Compaq il leader dei PC server 

Secondo Dataquest è Compaq 
ad avere la leadership del mer¬ 
cato dei PC Server, grazie al 
secondo trimestre 1997 nel 
quale le vendite di PC server sul 
territorio italiano hanno superato 
le 3000 unità consegnate, regi¬ 
strando un incremento del 
270% rispetto al corrispondente 
periodo dello scorso anno di 
questo mercato. 

La leadership è confermata da 
un altro dato di particolare rilie¬ 
vo nel primo semestre del 
1997, il 75% di tutte le installa¬ 
zioni della suite di gestione 
aziendale SAP R/3 in ambiente 
NT è stata effettuata su server 
Compaq 

Compaq Italia annuncia inoltre 
riduzioni di prezzo fino al 27% 
per gli application e database 
server ProLiant 5000 e ProLiant 
6000 

I Compaq ProLiant 5000 e 6000, 
che supportano fino a 4 proces¬ 
sori Pentium Pro a 200 MHz, 
sono la soluzione ideale per atti¬ 
vila che richiedono grande 
potenza di elaborazione come 
nei settori Internet, Intranet, 
database, dataware-housing, 
groupware e messaggistica 


Accordo Microsoft, Digital e Telecom Italia per l’offerta di “Village Windows” 

L'offerta Village Windows costituisce la più recente componente applicativa "Village” di Telecom Italia basata su tec¬ 
nologie Microsoft e Digital. Basati sulle piattaforme orientate alle funzionalità di groupware, si tratta di servizi da tempo 
offerti in collaborazione con note aziende del settore IT. Ora si guarda ai sistemi esplicitamente orientati verso tecnolo¬ 
gia Internet. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Dall'accordo tra Telecom Italia, Digital e Microsoft nasce una nuova 
offerta per le imprese italiane Village Windows, una linea di 
prodotti/servizi che arricchisce l'ormai affermata offerta Village di ser¬ 
vizi e soluzioni applicative Internet/lniranet per le aziende. La nuova 
iniziativa, presentata a Milano nel corso di un'affollata conferenza 
stampa, permette ad aziende, organizzazioni, enti ed associazioni di 
ideare, realizzare e mettere in esercizio in tempi rapidi, a costi estre¬ 
mamente contenuti e senza affrontare investimenti, soluzioni applica¬ 
tive interne e/o esterne all'azienda basate sul modello degli standard 
Internet, con il supporto progettuale di Telecom e dei suoi business 
partner. Village Windows non si propone come alternativa ai sistemi 
informativi tradizionali già operanti, ma come completamento ed inte¬ 
grazione dei sistemi legacy per aziende che intendano adottare solu¬ 
zioni flessibili di comunicazione basate sul modello Internet per le loro 
comunicazioni interne ed esterne (del tipo flussi clienti/fornitoril 
I servizi offerti si basano sulla piattaforma Microsoft MCIS (Microsoft 
Commercial Internet System), sui prodotti di Microsoft BackOffice, 
integrati dall'insieme dei prodotti Digital della sene AltaVista La realiz¬ 
zazione di Village Windows in modalità ''Server Farm” utilizza sistemi 
di elaborazione Digital ed e stata progettata congiuntamente dalle tre 
società m Italia L'accordo assume particolare rilevanza in quanto pre¬ 
vede, oltre alla definizione dell’offerta commerciale congiunta su ser¬ 
ver farm, la collaborazione strutturata fra i laboraton di ricerca dei tre 
partner per lo sviluppo di attività orientate ad innovare l'offerta specia¬ 
lizzata alle imprese. "Questo nuovo accordo - ha dichiarato ring 


Grandesso di Telecom Italia - testimonia il grande impegno di TI ad 
operare quale azienda all'avanguardia nel settore dell'offerta in rete 
Offerta che deve essere alimentata, oltre che dalle soluzioni di con¬ 
nettività. da soluzioni applicative in grado di fornire ai clienti un servizio 
completo integrato e sempre piu competitivo Soddisfatto anche 
Alberto Fresco. Amministratore delegato di Digital Italia "Siamo parti¬ 
colarmente lieti di contnbuire a questa iniziativa cosi innovativa nell'of¬ 
ferta di servizi integrati Internet alle aziende italiane Analoghe espe¬ 
rienze già avviate con successo da Digital insieme a Microsoft e alcuni 
tra i più importanti gestori di telecomunicazioni negli USA e in Gran 
Bretagna ci fanno ritenere che l'offerta integrata Village Windows tro¬ 
verà largo consenso anche in Italia, perché risponde a fondamentali 
esigenze di competitività delle imprese" 

Le grandi potenzialità delle applicazioni Internet sono state infine riba¬ 
dite nell'intervento di Umberto Paolucci, Vice President Europe 
Microsoft e Amministratore Delegato di Microsoft Italia. "Microsoft 
crede che Internet offra una grande opportunità per le aziende italiane: 
rivisitando il proprio sistema di comunicazione si aumenta l'efficacia e 
la flessibilità organizzativa, si comprimono i costi operativi, si permette 
un maggior contatto con il cliente, per affrontare in modo migliore le 
sfide del mercato" 

Due le motivazioni dell'offerta il ridisegno dei sistemi informativi in 
chiave tecnologica innovativa I Internet. Intranet, Extranet); la revisione 
delle reti di telecomunicazione, con un obiettivo di razionalizzazione e 
controllo, diminuzione costi, standardizzazione dei protocolli (IP). 


104 


MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 










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Migliorata dell '80% la velocità di memorizzazione e di accesso ai dati di una workstation 

Adaptec estende la tecnologia RAIDport al mercato delle PC Workstation 

RAIDport II rafforza la leadership di Adaptec nei sistemi RAID a basso costo e ad alte prestazioni 
destinati al mercato delle PC workstation. Altre novità: annunciate unità CD riscrivibili ancora più rapide e veloci 
e nuova vita ai vecchi LP con Easy CD Creator Deluxe. Andamento entrate primo trimestre: +34%. 

di Francesco Fulvio Castellano 



Adaptec, società statunitense, 
con sede a Milpitas. California 
(3000 dipendenti nel mondo), 
progetta, sviluppa e commercia¬ 
lizza soluzioni complete per la 
trasmissione veloce di dati dal 
computer alle periferiche, non 
ha una propria filiale ma opera 
nel nostro Paese attraverso tre 
Partner distributori: Actebis 
Computer, Ingram Micro e CDC 
Point. Le sedi europee, come 
capita sempre più spesso di 
sentire, sono a Bruxelles (sede 
centrale), Monaco di Baviera 
(per il centro Europa), Cam- 
berley (nord Europa) e Parigi 
(sud Europa). L'Italia è da "colo¬ 
nizzare”, territorio di conquista. 
Niente polemiche, cosi vanno le 
cose, anche se i risultati di bilan¬ 
cio del primo trimestre per le 
attività in Europa registrano un 
+35-40%. 

Sundi Sundaresh, Corporate 
Vice President Marketing di 
Adaptec Ine., accompagnato da 
Walter Schumann, Direttore 
Marketing Europa, nel corso di 
una conferenza stampa a 
Milano ha annunciato la versio¬ 
ne per PC workstation della tec¬ 
nologia scalabile RAIDport 
IARO-1130CA), che incrementa 
fino all'80% le prestazioni di I/O 
delle PC station "emergenti" 
basate sui processori Pen- 
tiumPro e Pentium II. 
L'incremento di prestazioni è 
possibile grazie al data cachmg 
(ottimizzazione del flusso di 
informazioni), al data striping 
(memorizzazione simultanea dei 
dati su due o più unità disco) e 
all’utilizzo dell’architettura SCSI 
a doppio canale di Adaptec che 
consente una migliore gestione 
della larghezza di banda Tutte 
queste caratteristiche riducono 
il carico di lavoro della CPU e 
migliorano le prestazioni com¬ 
plessive del sistema. La tecno¬ 
logia RAIDport II di Adaptec è 
riconosciuta dai produttori di 
sistemi e di schede madri come 
approccio basato sugli standard 
per la creazione di architetture 
PCI a elevate prestazioni. Nel 
corso dell'ultimo anno, Adaptec 


si è aggiudicata ben 29 progetti 
RAIDport con produttori di 
schede madri di tutto il mondo. 
Adaptec intende proseguire 
nella propria strategia che punta 
a promuovere l'adozione di 
RAIDport nei sistemi desktop e 
server. Con l’annuncio di 
Milano, Adaptec estende di 
fatto la tecnologia RAIDport al 
mercato in rapida espansione 
delle PC workstation. La tecno¬ 
logia RAIDport II migliora la 
velocità di memorizzazione e di 
accesso ai dati di una worksta¬ 
tion. Si tratta di un'architettura 
basata sulla specifica PCI che 
consente la messa a punto di 
soluzioni di I/O a basso costo e 
alte prestazioni sfruttando le 
tecnologie RAID e ultraSCSI 
RAIDport combina la velocità 
dei chip UltraSCSI (AIC-7880) di 
Adaptec con la scalabilità dell'ar¬ 
chitettura RAID. Il prezzo di ven¬ 
dita di RAIDport II su una PC 
workstation dotata di unità SCSI 
è di lire 1.050 000. Altra novità 
annunciata è il DirectCD 2.0 con 
il quale è ora possibile scrivere 
e cancellare i CD proprio come 
un floppy Questa nuova versio¬ 
ne consente di copiare le infor¬ 
mazioni in piccoli pacchetti, gli 
utenti possono anche cancella¬ 
re i singoli file ("random erase"- 
cancellazione selettiva), senza 
dover cancellare l'intero CD. 
Questa innovazione, unita alla 


possibilità di disporre di supponi 
poco costosi, renderà più rapido 
il passaggio alle tecnologie CD- 
R e CD-RW. DirectCD 2.0 di 
Adaptec è basato sulla tecnolo¬ 
gia per la scrittura di pacchetti 
conforme allo standard UDF 
(Universal Disk Format). Il 
software abilita l'unità CD-RW 
ad eseguire la cancellazione 
selettiva ed è compatibile con i 
sistemi Windows NT 4.0 e 
Windows 95 per CD-R e CD- 
RW. La funzione di scrittura di 
pacchetti consente agli utenti di 
inviare piccole quantità di dati, 
pacchetti appunto, alle unità 
CD-R e CD-RW evitando il peri¬ 
colo di sovraccarichi o il rischio 
di interruzione della trasmissio¬ 
ne dei dati La prima versione 
del software DirectCD 1.01 per 
Windows 95 è disponibile al 
pubblico che già possiede le 
unità CD-R compatibili con 
DirectCD. Adaptec lo propone 
al prezzo di lire 132.000 
E per finire ecco che Adaptec 
dà nuova vita ai vecchi LP (Long 
Playmg) con Easy CD Creator 
Deluxe L'innovativo software 
consente di riversare il contenu¬ 
to di vecchi LP su CD la sua 
facilità d'uso è un segnale che il 
CD-R è ormai una tecnologia di 
massa Infatti, si tratta di una 
potente soluzione che combina 
le più avanzate funzioni dei 
software CD-Recording, Easy 


CD-Pro e CD Creator per 
Windows con nuove e avanza¬ 
tissime caratteristiche, tra cui 
CD Spm Doctor Questa appli¬ 
cazione di registrazione audio 
permette di trasferire il contenu¬ 
to di vecchi, rovinati, rigati dischi 
LP su CD migliorando la qualità 
sonora. Le altre nuove caratteri¬ 
stiche di Easy CD Creator 
Deluxe sono la registrazione di 
dati e la registrazione audio, la 
capacità di funzionare in moda¬ 
lità mista (dati e audio), e l'inter¬ 
faccia che guida l'utente attra¬ 
verso le fasi del processo, ren¬ 
dendo molto semplice la regi¬ 
strazione di entrambi. Easy CD 
Creator Deluxe supporta anche 
nuove funzioni come Picture 
CD per la fotografia digitale e 
Video CD Creator, per la crea¬ 
zione di video CD: Jewel Case 
Creator è invece un tool, fornito 
gratuitamente, che permette di 
personalizzare le copertine dei 
propri CD Adaptec fornisce 
Easy CD Creator Deluxe anche 
in combinazione con il software 
di MGI PhotoSuite SE. che per¬ 
mette agli utilizzatori di creare 
album fotografici digitali, biglietti 
di auguri fotografici, copertine 
per riviste personalizzate ed 
effetti speciali fotografici. CD 
Spm Doctor è la funzione più 
innovativa del software di 
Adaptec. Consente di seleziona¬ 
re brani musicali da CD, LP o 
musicassette, "pulirne" il 
suono da tutti i difetti dovuti a 
graffi o all'usura del supporto e 
di registrarli su un CD 
Insomma, si possono fare le 
proprie "compilation" Il costo 
di Easy CD Creator Deluxe è di 
lire 210 OCX) I produttori di drive 
devono rivolgersi ad Adaptec 
per avere informazioni sulla ver¬ 
sione per OEM, Easy CD 
Creator Standard Edition. 
Adaptec Ine. ha nel frattempo 
annunciato i risultati del primo 
trimestre '98 conclusosi il 4 
luglio scorso le entrate sono 
state pari a 271 milioni di dollari, 
ovvero il 34% in più rispetto ai 
202 milioni di dollari dello stes¬ 
so trimestre del '96 


106 


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tradizionali della produttività desktop 

La suite di Claris, da sempre basata sulla semplicità e 
ricchezza di opzioni senza creare prodotti di dimensioni 
enormi, ha fatto un ulteriore passo in avanti verso la 
rete delle reti ClarisWorks Office è composto dall'inte¬ 
grato ClarisWorks, da HomePage Lite e da una versio¬ 
ne personalizzata di Jian BusinessBasic. La versione 
statunitense è arricchita da una scelta di Internet provi¬ 
der e di 230 documenti già pronti per gestire una picco¬ 
la attività ClarisWorks 5.0 e predisposto per il web gra¬ 
zie ai collegamenti ipertestuali e all'Enhanced HTML 
che gestisce, HomePage Lite per aprire una presenza 
in rete ed una serie di documenti e tool già pronti. Il 
pacchetto comprende una serie di traduttori che impor¬ 
tano documenti dalle suite Microsoft, Corel e Lotus 
Basso il prezzo, scarso l'uso di risorse del computer, La 
versione USA costa 100 dollari e s'installa compieta- 
mente con 8 MB di RAM e 68 MB su disco, mentre 
l’installazione minima richiede 18 MB. E’ disponibile 
per Windows 95, Windows NT e MacOS (a partire da 
un 68020 con System 7.0.11. 

Un altro annuncio riguarda FileMaker Pro 4 0 per 
Windows 95, Windows NT, Windows 3.1 e MacOS 
La nuovissima versione permette di pubblicare istanta¬ 
neamente i database di FileMaker Pro su Web/lntra- 
net, consentendo a qualsiasi utente provvisto di Web 
Browser di accedere ai file realizzati con FileMaker, 
sfruttandone appieno le funzionalità. Tutto questo e 
possibile senza la necessita di utilizzare un’addizionale 
CGI (Common Gateway Interface) e software Web 
Server Inoltre, la società ha annunciato la disponibilità 
della versione beta di FileMaker Pro 4 0 (time-limited. 
ma pienamente lunzion ante) scaricabile dal sito: 
|WWW l'Iemakfi cgm/tieiril In un secondo tempo il data- 
base verrà integrato a Claris Home Page 3.0, 

FileMaker Pro 4 0 sara disponibile dopo la meta di otto¬ 
bre 1997 già in versione italiana II prodotto costerà 
399 000 lire IVA esclusa in versione Windows e 
499.000 lire IVA esclusa in versione Macintosh, 
L upgrade da FileMaker Pro 3.0 sarà disponibile ad un 
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L'azienda romana HCR ha acquisito i diritti per la distri¬ 
buzione in Italia di Sony Trinicorn 500. Si tratta d'un kit 
per videoconferenza su PC e linea ISDN Le caratteristi¬ 
che qualitative sono avanzate, come mostra il video a 
30 fraine per secondo La lavagna condivisa opera su 
svariate applicazioni di software individuale e di trasferi¬ 
mento dati. Grazie ad una serie di icone d'immediata 
comprensibilità, l’applicazione di gestione è molto sem¬ 
plice e facilmente utlizzabile anche da utenti inesperti II 
prodotto è conforme agli standard ITU-T II prezzo al 
pubblico è fissato in 3.600.000 lire più IVA, 


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Tel (02161.83.81 


Nuovo chip Intel a basso consumo per portatili 

Annunciala anche la nuova generazione di piattaforme 
Pentium con il nuovo AGPSET 400LX 


di Enrico Ferrari 


Arrivano da Intel Corporation i più 
veloci processori Pentium a 233 e 
200 MHz con tecnologia MMX per 
PC poitatili: si tratta dei primi pro¬ 
dotti realizzati con il sofisticato pro¬ 
cesso manifatturiero a 0.25 micron 
di Intel che permette di realizzare 
processori ad alte prestazioni con 
una riduzione superiore al 40% del 
consumo di energia particolarmen¬ 
te adatti per i PC portatili 

I processori Pentium a 200 e 233 
MHz con tecnologia MMX sono già 
disponibili e permettono ai produt¬ 
tori di notebook di integrare nei pro¬ 
pri sistemi le caratteristiche tipiche 
di un desktop, come 
display a colori ad alta 
risoluzione, per CD 
ROM drive ad ele¬ 
vate velocita, hard 
disk a grande ca 
pacità, senza ri¬ 
durre la durata 
delle batterie. 

II nuovo prò 
cessore Pen¬ 
tium a 233 
MHz per si¬ 
stemi portatili 
con tecnologia 
MMX è in grado di 
raggiungere postazioni 
notevoli, con dissipazione termica 
nominale (tipica TDP - Thermal 
Design Power) inferiore a 4 W Ciò 
rappresenta un aumento del 40 % 
della velocità del clock e una dimi¬ 
nuzione del consumo di energia 
superiore del 40% rispetto ai piu 
veloci processori Pentium per siste¬ 
mi portatili con tecnologia MMX 
realizzati con un processo manifat¬ 
turiero da 0,35 micron 

I processori Pentium a 200 e 233 
MHz con tecnologia MMX sono 
totalmente compatibili con gli attua¬ 
li processor) Pentium per sistemi 
portatili a 133, 150 e 166 MHz con 
tecnologia MMX I processori 
Pentium a 200 e 233 MHz sono 
disponibili al prezzo di 530 dollari e 
691 dollari, rispettivamente, per 
lacquisto di lotti di almeno 1 000 
unità. 

L'altro annuncio di Intel Corporation 
riguarda il nuovo AGPset 440LX 
che supporta la tecnologia AGP 
(Accelerated Graphics Pori) 
L'AGPset 440LX. insieme all'archi¬ 
tettura DIB (Dual Indipendent Bus) 



del processore Pentium II, costitui¬ 
sce l'elemento hardware fonda- 
mentale per una nuova classe di 
personal computer per il Visual 
Computing 

Grazie al nuovo AGPset 440LX, 
Intel introduce un'architettura 
unica QPA (Quad Port Ac- 
celeration) Le caratteristiche della 
QPA includono Direct Connect 
AGP, Dynamic Distributed Arbi- 
iration e Multistream Memory Ac¬ 
cess Quando l'architettura QPA ò 
unita alla tecnologia del processore 
Pentium e a quella AGP, fornisco 
prestazioni scalabili per il software 
3D, inclusi i giochi e le applicazioni 
per l'intrattenimento, l'apprendi¬ 
mento e la creazione di 
immagini digitali 
Intel ha introdotto 
anche tre nuove 
motherboard basa¬ 
te sulla tecnologia 
dell'AGPset 440LX 
La AL440LX e una 
scheda di sistema di 
formato ATX flessibile 
progettata per applica¬ 
zioni per desktop home 
e aziendali. La NX440LX 
è una scheda di sistema 
di lormato NLX altamente 
integrata progettata per ridurre 
il coslo globale di gestione nel¬ 
l'ambiente aziendale, mentre la 
DK440LX è una scheda di sistema 
basata su un doppio processore 
Pentium II progettata per worksta¬ 
tion di fascia bassa e per applicazio¬ 
ni aziendali di fascia alta. 

L'AGPset 440LX di Intel e compo¬ 
sto da due componenti, il PAC (PCI 
AGP Controller) in un pacchetto a 
492 BGA (Ball Gnd Array) e il PIIX4 
(PCI. ISA, IDE Acceleratori in un 
contenitore a 324 BGA 
Per quantitativi da 10 000 unità il 
prezzo del 440LX AGPset è di 64 
dollari. 


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MCmicrocomputer n 178-novembre 1997 


































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Il monitor è una periferica fondamentale: è direttamente a con¬ 
tatto con i vostri occhi spesso per molte ore al giorno, costi¬ 
tuendo il vero tramite fra voi e il computer. Un monitor 
Mitsubishi, nella tecnologia Fiat o Diamondtron, soddisfa ampia¬ 
mente tutti i requisiti di sicurezza e di risparmio energetico. Le 
sue prestazioni elevate in definizione, frequenza e resa colore, ne 
fanno un elemento indispensabile per chi ricerca quanto di 
meglio ci sia oggi sul mercato. Disponibile nei formati 15" (Fiat), 
17" e 21" (Diamondtron), con garanzia di 3 anni su tutta la gamma. 


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Il cuore di questi prodotti sono i processori prodotti dall’italiana SGS-Thomson 

Elsa all’avanguardia nelle schede per alta risoluzione e visualizzazione CAD in 3D 

Elsa è conosciuta nel mondo per le quattro unità operative: Graphic Systems, Multimedia, 
Communications Systems e Consumer Communications. Questa società sviluppa una vasta gamma di oggetti, 
che hanno trovato applicazione nei "prodotti" aggiuntivi delle maggiori in aziende come Epson, IBM, Digital, ecc., 
e praticamente in tutte le aziende di telecomunicazione inclusa Telecom Italia. 


di Francesco Fulvio Castellano 


La società tedesca Elsa 
GmbH, con sede ad 
Aachen (Aquisgrana), è 
stata fondata nel 1980, 
sviluppa e produce peri¬ 
feriche per computer 
grafica tridimensionale e 
data communication. 

Nel 1996 ha fatturato per 
oltre 134 milioni di dolla¬ 
ri. Nel 1995 ha ottenuto 
la certificazione ISO 
9001 per tutti i suoi pro¬ 
dotti All'estero opera 
con filiali dirette: la Elsa 
Ine. negli USA, con sede a 
Santa Clara, California; la Elsa 
Ine. Asia con sede a Taipei, 
Taiwan, per l'area del Pacifico. 
E' presente in 37 Paesi del 
mondo e opera con oltre 400 
dipendenti. 

Durante Smau '97 abbiamo 
incontrato Carsten Grashorn, 
direttore per le vendite Inter¬ 
nazionali IEMEA), il quale ha 
portato alla nostra attenzione 
non solo i programmi di svilup¬ 
po commerciale della società 
in Italia ma, in particolare, la 
leadership che questa società 
detiene nel settore dell'imple- 
mentazione di schede partico¬ 
lari. 

L'azienda è estremamente at¬ 
tiva nella trasmissione dei dati 
integrati e/o per navigazione in 
Internet in una scheda e, in 
contemporanea, con la video¬ 
conferenza, che è possibile 
effettuare anche utilizzando un 
solo canale B, abbattendo i 
costi di connessione. E questa 
è solo una piccola parte delle 
sue attività di punta. 

Elsa è conosciuta nel mondo 
per le quattro unità operative: 
la Graphic Systems, la Multi¬ 
media, la Communications 
Systems e la Consumer Com¬ 
munications. Questa società 
sviluppa una vasta gamma di 
prodotti tra i quali le ISDN PC 
Cards, i sistemi di videoconfe¬ 
renza per PC. le PCMCIA 



Cards, modem ad alta velo¬ 
cità, adattatori per ISDN 
esterni, ISDN Routers, acce¬ 
leratori per il processo e l'ela¬ 
borazione delle immagini, 
monitor ad alta definizione, 
acceleratori per grafica 3D e 
giochi, board grafici in 2D per 
CAD, DTP e DIP, mother- 
board per grafica tridimensio¬ 
nale e acceleratori grafici per 
home e ufficio. Questi prodotti 
hanno trovato vaste applicazio¬ 
ni nei "prodotti" aggiuntivi 
delle maggiori aziende ICT 
(Epson, IBM, Digital, ecc.) e 

f rancamente in tutte le 
elecom europee, inclusa 
Telecom Italia. 

Tanto è vero che quest’ultima, 
con TIE Italia SpA, ha sviluppa¬ 
to con prodotti Elsa un sistema 
integrato di videoconferenza, 
multimedialità e trasmissione 
dati. I principali OEM Partner di 
Elsa in Germania sono: Bosch, 
Compaq, Deutsche Telekom, 
Siemens-Nixdorf, TriStar e 
Vobis. 


I! 


“cuore” 


performance d'avanguardia 
ai sistemi AGP basati su pro¬ 
cessore Pentium II RIVA 128 
e AGP, sinonimo d'avan¬ 
guardia nell’elaborazione gra¬ 
fica. 

Con RIVA 128 si arriva a 20 
miliardi di operazioni al 



Ma il "cuore" di questi prodot¬ 
ti è l'acceleratore multimediale 
tridimensionale RIVA 128, svi¬ 
luppato dalla SGS-Thomson 
Microelectronics di Agrate 
Brianza (Milano), utilizzato dai 
principali OEM e dai produttori 
di schede aggiuntive per 


secondo dedicate alla grafica 
tridimensionale. 

L'acceleratore RIVA 128, usato 
nelle sue schede da Elsa, 
dispone di un motore per l'im¬ 
postazione della virgola mobile 
5GFLOPS che, consentendo di 
scaricare l'elaborazione tridi¬ 
mensionale della CPU host, è 
in grado di offrire maggiore 
velocità di riproduzione dei 
fotogrammi e scene più reali¬ 
stiche. 

Il RIVA 128 può elaborare fino 
a 5 milioni di triangoli al secon¬ 
do. Con performance tridimen¬ 
sionali dieci volte superiori a 
quelle degli acceleratori multi¬ 
mediali comuni e due volte 
superiori agli acceleratori 
"esclusivamente 3D" di eleva¬ 
ta performance, Elsa, con 
RIVA 128, definisce un nuovo 
standard in fatto di performan¬ 
ce per la grafica su PC. Questo 
processore è disponibile con 
una suite completa di supporti 
software, tra cui driver per 
Windows 95, con il supporto 
per DirectX 5.0, per Windows 
NT 4.0, con il supporto per 


OpenGL, Windows NT 3.5 e 
Windows 3.1. 

Elsa Victory Erazor è una sche¬ 
da a 128 bit per applicazioni 
d'intrattenimento basata su 
RIVA 128 ed è in grado di offri¬ 
re ai propri clienti performance 
di qualità superiore per 
Direct3D, un'acclerazio- 
ne in ambiente Win¬ 
dows 95 a livelli impres¬ 
sionanti e la brillante 
riproduzione di file 
MPEG e AVI, abbinati 
all'output TV e tre input 
video di qualità superio¬ 
re. 

Abbiamo visto una prati¬ 
ca applicazione di sche¬ 
de Elsa allo Smau pres¬ 
so lo stand Epson La 
Epson ActionTower Pro 
II, ad esempio, adotta lo 
standard grafico AGP 
(Advanced Graphics Peri- 
pherals). Nello sviluppo di sta¬ 
zioni di lavoro per la grafica 
professionale Epson ha porta¬ 
to in Smau '97 la prima versio¬ 
ne della macchina Pentium II 
con standard AGP. 

Nell'ambito della collaborazio¬ 
ne tecnica con SGS-Thomson 
(che produce appunto il chip 
grafico RIVA 128), Epson sta 
valutando e sviluppando le 
varie soluzioni di schede grafi¬ 
che di questo standard, tra cui 
la scheda di Elsa (che integra il 
chip di SGS nel prodotto finito) 
nella sua ActionTower Pro II. 
Nel frattempo Epson sta valu¬ 
tando anche schede grafiche 
multifunzione per videoconfe¬ 
renze e trattamento immagini 
video adottando schede Elsa. 


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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 











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“Trasmettere e ricevere informazioni ovunque e comunque". Se 
volete rispondere in modo definitivo a questa esigenza emergente 
nella vostra organizzazione NETServer Plus è la risposta più 
aderente alle vostre aspettative. 

Una soluzione completa 

NETServer Plus è un server per accesso remoto con caratteristiche 
uniche. Integra una serie di funzionalità tali da renderlo ideale 
all'interno di una rete aziendale o presso i POP degli ISP. Attraverso 
8 o 16 porte gestisce traffico in entrata e in uscita verso dispositivi 
analogici o digitali in modo dinamico. NETServer Plus è un 
dispositivo unico, grazie alla adozione dei modem integrati 
V.EverythingV.34 e dei terminal adapter ISDN che operano su 
tutte le 8 o 16 porte. 



• Porto ISDN o analogiche «sparalo 
i separato 

tumori telefonici' sparuti 

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I casti di esercizio più contenuti 

Trasmettere un file di grandi dimensioni 
ad un ufficio remoto può diventare una 
questione di attimi, si può infatti raggiungere la 
velocità di iMbps (non compresso) tra 
NETServer Plus. Collegare due reti aziendali 
remote diventa facile ed economico, con 
ISDN infatti si paga quando si trasmette 
e grazie allo spoofing non vengono 
contabilizzate le pause di trasmissione. 

II personale itinerante dotato dì notebook può accedere alla rete 
aziendale o al vostro WEB a velocità fino ad oggi impensabile 
sfruttando la rete analogica RTG e il nuovo standard x2 a 56Kbps. 

Facile da installare e da gestire 

NETServer Plus si installa facilmente collegandolo alla 
vostra LAN Ethernet qualunque sia il protocollo usato: IP, IPX 
o Appletalk. tramite una porta BNC o lObaseT. Viene fornito 
gratuitamente il software per il collegamento di utenti remoti 
in ambiente DOS, Windows 3.x o Windows 95 con licenza 
illimitata. Il software di gestione NETServer Manager Plus 
(Windows 95) in dotazione, consente un controllo globale del 
dispositivo e del traffico. 

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Da JVC la videocamera digitale più piccola e leggera al mondo 

Monitor a colori LCD e PhotoFlash automatico sono solo alcuni dei punti 
caratteristici della dotazione di bordo della nuova GR-DVX. Batterie e nastro 
compresi, la nuova videocamera è anche tra le più piccole videocamere al 
mondo, mentre il PhotoFlash le consente di fare autentici scatti fotografici 
anche in ambienti scarsamente illuminati. 

di Fabrizio Dell 'Orso 


Nella modalità fotocamera la 
GR-DVX permette fino a 720 
scatti fotografici (utilizzando 
una cassetta da 60 minuti), a 
cui durante lo scatto associa 
anche il... suono di un ottura¬ 
tore, msomma il classico 
"clic"! Utilizzata come video¬ 
camera, permette fino a 90 
minuti di ripresa consecutiva 
ricorrendo ad un power pack 
esterno che si fissa diretta¬ 
mente alla base della macchi¬ 
na. La registrazione digitale 
su nastro consente, inoltre, 
non solo la memorizzazione di 
immagini, ma anche del sono¬ 
ro: alla qualità video garantita 
da un CCD da 1/3 di pollice 
con ben 670 000 pixel e dallo 
stabilizzatore di immagini ad 
alta definizione, si accompa¬ 


gnano anche due "piste" per 
l'audio digitale PCM con fre¬ 
quenza di sampling di ben 48 
kHz e 16 bit di risoluzione 
lineare, che all'occorrenza 
possono diventare anche 
quattro canali compressi con 
frequenza di sampling pari a 
32 kHz e risoluzione di 12 bit. 
Al vantaggio di dimensioni 
particolarmente contenute 
non è ceno stato sacrificato 
la qualità degli accessori 
montati e di quelli in dotazio¬ 
ne oltre all'ottimo display 
LCD da 2,5 pollici di tipo TFT 
realizzato tramite ricorso alla 
tecnologia dei siliconi policri- 
stallim, capace di offrire ben 
400 linee e caratteristiche di 
luminosità a tutta prova 
anche in pieno giorno, si 


aggiungono un obiettivo con 
zoom ottico 10x e uno digita¬ 
le, da 20xo da lOOx 
La sezione audio e inoltre 
equipaggiata di un miniaturiz¬ 
zato microfono stereo ad alte 
prestazioni, mentre per facili¬ 
tare l'uso anche ai più ine¬ 
sperti c'è addirittura una 
manopola di "navigazione", 
per selezionare l'effetto scel¬ 
to visualizzato all'interno del 
monitor o nel mirino. 

Non mancano infatti anche 
una sene di effetti digitali per 
personalizzare in modo creati¬ 
vo le proprie riprese, e una 
serie di dotazioni per effettua¬ 
re anche una autentica post- 
produzione direttamente sul 
campo. La GR-DVX è di¬ 
sponibile dal mese scorso in 



due versioni una standard, 
con una docking station per il 
collegamento ad un televiso¬ 
re, e una versione PRO, forni¬ 
ta con la docking station GV- 
DS2 Digital, software JLIP 
Video Producer e Video 
Capture su CD-ROM. 


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Traxdata: quando leader non si nasce ma lo si diventa 

Nata meno di tre anni fa, l'azienda inglese è oggi tra i protagonisti nel setto¬ 
re delle memorie ottiche scrivibili: a Smau ha presentato la nuova gamma di 
prodotti per la registrazione su CD. 


Tra le molte novità presentate a Smau ci sono un medito masierizza- 
tore per CD riscrivibili (RW), un nuovo software per la registrazione 
facilitata delle tracce audio e anche una politica di contenimento dei 
costi per i supporti CD-R Riguardo al nuovo mastenzzatore denomi¬ 
nato CDRW 2260 EL va subito detto che esso è capace di scrivere e 
riscrivere con velocità 2x e di raggiungere la velocità 6x in fase di let¬ 
tura Caratterizzato da una costruzione curata che impiega meccani¬ 
che collaudate ed estremamente affidabili, il nuovo modello è propo¬ 
sto in bundle all'interno di un kit comprendente il software dì maste¬ 
rizzazione Easy-CD Pro, un cavo SCSI interno, uno sdoppiatore di 
linee di alimentazione, una confezione CD Marker Pens (un pennarel¬ 
lo indelebile per annotare sui CD appena registrati le informazioni 
riguardanti il contenuto), supporti CD-R vergini ed il relativo manuale 
di istruzioni Tra le particolarità di questo kit c'è senza dubbio la cura 
profusa per agevolare in ogni piccolo particolare rinstallazione e l'uso 
del mastenzzatore Proprio in virtù del basso prezzo di acquisto piani¬ 
ficato, Traxdata desidera permettere al proprio cliente il montaggio 
del mastenzzatore senza la necessita di dover obbligatoriamente con¬ 
sultare il negoziante per portare a buon fine l operazione 
Ovviamente, il CDRW 2260 EL legge e scrive sui tradizionali supporti 
CD-R e sui nuovi CDRW permettendo cosi la perfetta compatibilità 
con il mondo del CD-ROM, ad oggi il media ottico più diffuso nel set¬ 
tore informatico. 

Se tra i vostri desideri c’è inoltre anche quello di voler creare la pro¬ 
pria compilation musicale desiderata, Traxdata vi propone anche un 



software molto particolare ed 
estremamente semplificato, 
caratterizzato da un’interfac¬ 
cia grafica davvero user- 
friendly denominato Just Audio Recordmg Studio, il nuovo software 
permette, tramite il ricorso a soli quattro pulsanti posizionati nella 
parte sinistra dello schermo, l'accesso immediato e diretto alle princi¬ 
pali funzioni di editing e di masterizzazione Oltre a ciò e anche possi¬ 
bile creare una copertina e un'etichetta personalizzate per il disco, uti¬ 
lizzare un tool per contenere il tipico fruscio di fondo delle registrazio¬ 
ni analogiche, diminuire l'intervallo tra un brano e l'altro e anche per¬ 
mettere il raggiungimento di una certa uniformità nella regolazione di 
volume all'interno delle vane tracce, facility importante quando si ese¬ 
gue una registrazione utilizzando sorgenti diverse che spesso forni¬ 
scono risultati non uniformi tra loro 

Inoltre, fattore decisivo per il successo dei supponi Traxdata e sicura¬ 
mente stato l'annuncio di ulteriori abbassamenti del costo di acquisto 
di CD-R vergini, che presso i migliori rivenditori dovrebbero essere 
posizionati a sole 5.800 lire cadauno (IVA compresa) 


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Aperta la filiale italiana 


In Italia viene per rafforzare la presenza europea nel mercato dell'editoria elettronica tascabile. Presentato 
il primo laboratorio linguistico da... taschino: un nuovo amico per imparare la pronuncia della lingua inglese. 
Stretta collaborazione con Zanichelli Editore per l’edizione del Dizionario Compatto. 

di Francesco Fulvio Castellano 



Non sarà troppo lontano II gior¬ 
no che ci porteremo nel taschi¬ 
no la Divina Commedia: per ora 
ci accontentiamo dei dizionari 
elettronici. Infatti, la Franklin 
Electronic Publishers. leader 
mondiale nel settore delle pub¬ 
blicazioni elettroniche tascabili, 
apre in questi giorni una filiale 
italiana a Milano per seguire 
direttamente vendite e marke¬ 
ting dei prodotti dell’azienda sta¬ 
tunitense. Va da sé che è già 
presente in Europa con filiali 
nelle maggiori capitali. Una 
vasta gamma di dizionari elet¬ 
tronici tascabili monolingue e 
bilingue, tra cui il Dizionario 
Inglese-Italiano Compatto, con 
voci derivate dal Dizionario l/l 
Compatto Zanichelli, sarà distri¬ 
buita da Franklin in Italia in 
seguito ad un accordo con 
Zanichelli Editore che prevede, 
tra l’altro, lo sviluppo di diversi 
titoli elettronici basati su diziona¬ 
ri e pubblicazioni della nota casa 
editrice italiana. Franklin distri¬ 
buirà inoltre i prodotti di perso¬ 
nal information management 
Rolodex Electronics, marchio 
acquisito alla fine del '96. 

A guidare la filiale italiana sarà 
Luis Pizzorni Rossi in qualità di 
Managing Director, che nel 
corso di una conferenza stampa 
al Palazzo Giureconsulti di 
Milano ha dichiarato "L’Italia è 
stata scelta come sede per il 
grande potenziale culturale che 
questo mercato rappresenta e 
per l’interesse che ha sempre 
dimostrato verso prodotti inno¬ 
vativi e versatili Inoltre, la filiale 
italiana dovrà diventare il punto 
di coordinamento per le attività 
commerciali nell’area del 
Mediterraneo". In questa occa¬ 
sione Franklin E.P ha presenta¬ 
to la serie Bookman, i nuovi 
dizionari tascabili elettronici ed 
espandibili in italiano, inglese, 
tedesco. In Italia saranno dispo¬ 
nibili quattro dizionari e la 
gamma delle schede ROM. 
Ogni piattaforma Bookman è un 
vero e proprio libro elettronico 


tascabile, su un supporto dalle 
dimensioni cosi ridotte da stare 
tranquillamente nel palmo di 
una mano, dotato di tastiera 
Qwerty, di uno schermo a cri¬ 
stalli liquidi e di tasti chiave per 
funzioni particolari. La piattofor- 
ma Bookman permette inoltre 
di consultare altri titoli elettronici 
della serie, tramite l’alloggia¬ 
mento per la scheda ROM 
Bookman. Per un utente che ha 
già acquistato la piattaforma 
con il Dizionario Italiano-Inglese 
Compatto, ad esempio, è suffi¬ 
ciente introdurre la scheda 
ROM del Dizionario Italiano- 
Tedesco per avere un nuovo 
titolo elettronico a disposizione, 
da consultare in contempora¬ 
nea, I modelli disponibili sono 
per ora tre. che vedremo qui di 
seguito. 

- Il Bookman Dizionario Inglese- 
Italiano Compatto, in due ver¬ 
sioni. tascabile con sportellino 
richiudibile (BQL-440) e una da 
tavolo con speaker (BLS-840). 
per l’ascolto della corretta pro¬ 
nuncia dei vocaboli. Il dizionario 
elettronico bilingue traduce, pro¬ 
nuncia e coniuga oltre 64.000 
voci derivate dal Dizionario 


Compatto Zanichelli. Contiene 
inoltre un correttore ortografico, 
il Crossword Solver (cinque gio¬ 
chi linguistici per imparare le 
desinenze della lingua inglese), 
e MatchMaker. che consente 
agli utenti di inserire prefissi e 
suffissi e reperire una serie di 
vocaboli corrispondenti. La ver¬ 
sione con speaker è disponibile 
al prezzo di lire 299.000 IVA 
inclusa, quella tascabile al prez¬ 
zo di lire 179.000 IVA inclusa. 

- Il Bookman Dizionario Italiano 
Compatto (DML-440). un dizio¬ 
nario monolingue con oltre 
260.000 voci derivate dal 
Dizionario Italiano Compatto 
Zanichelli al prezzo di lire 
229.000 IVA inclusa 

- Il Bookman Dizionario Italiano- 
Tedesco (BDL-440), con oltre 
400 000 voci derivate dal 
Dizionario Italiano-Tedesco 
Pons/Klett (coniugazione dei 
verbi, desinenze dei vocaboli 
nelle due lingue, aggiornamento 
della nuova ortografia tedesca e 
cinque giochi linguistici). Il prez¬ 
zo è di lire 189.000 IVA inclusa. 
Le schede ROM disponibili in 
Italia per ora sono dieci, tra cui il 
Merriam Webster Dizionario 


Parlante con Thesaurus, il 
Dizionario Monolingua Fran¬ 
cese. il Thesaurus Tedesco, il 
Dizionario Monolingue Spagnolo 
e il Voice Pad (una scheda per 
memorizzare i propri messaggi 
vocali). Con le piattaforme 
Bookman è possibili arricchire 
in qualsiasi momento la propria 
biblioteca elettronica tascabile 
acquistando nuovi titoli via via 
che l'offerta viene ampliata La 
società prevede di vendere oltre 
50.000 pezzi entro il ’97. 

Nata nel 1983 con sede a Bur¬ 
lington, New Jersey. Franklin 
Electronic Publishers è una 
società per azioni i cui titoli sono 
quotati al NYSE con il simbolo 
FEP. E’ considerata la numero 
uno mondiale nel settore delle 
pubblicazioni elettroniche palm- 
top, tra cui la famosa serie 
Bookman, e produce e distribui¬ 
sce in esclusiva i prodotti perso¬ 
nal information management e 
di telefonia Rolodex Electronics. 
Fino ad oggi Franklin ha vendu¬ 
to oltre 1 5 milioni di vocabolari e 
dizionari bilingue, dizionari medi¬ 
ci, Bibbie, enciclopedie, pubbli¬ 
cazioni educative e di intratteni¬ 
mento. Oltre ad essere presen¬ 
te nelle maggiori capitali del 
mondo, opera con due impianti 
di produzione a Tokyo e Hong 
Kong. 

La Zanichelli ha siglato un accor¬ 
do con la Franklin concedendo 
su licenza l’utilizzazione di 
"dizionari compatti", di cui due 
sono già stati riprodotti. Società 
per azione dal lontano 1906, 
della casa editrice Zanichelli è 
Presidente e Amministratore 
Delegato Lo-renzo Enriques, 
presente alla conferenza stam¬ 
pa 


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SDS 12,1“ 

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Memoria 

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Vocal Automation evolve il conceno di controllo 
totale non solo tramite comandi impartiti con la 
tastiera o il mouse, ma direttamente con la voce: 
si può scrivere una lettera, inviare un fax. fare una 
telefonata oppure accendere una lampada, la mac¬ 
china del caffè o il climatizzatore tutto natural¬ 
mente sempre con la voce. La tecnologia proprie¬ 
taria Super Fast PCI che evolve lo standard tradi¬ 
zionale aggiungendo ai programmi una velocità di 
elaborazione mentre Total Upgrade consente di 
aggiornare o potenziare in qualsiasi momento la 
configurazione originaria Total Automation. con 
l'adozione di un sistema di automazione modulare 
configurabile per un impiego ‘personalizzato", per¬ 
mette di creare il proprio sistema di controllo idea¬ 
le. Con Total Automation ogni componente di un 
nucleo familiare o di un'azienda, non importa la 
sua dimensione, dalla piu piccola alla più grande 
immaginabile, potrà disporre di un unico sistema 
di controllo dove ognuno impartirà i comandi da 
eseguire o i controlli da effettuare, senza nessun 
limite. Infatti, Total Automation può controllare 
un'infinita di dispositivi elettronici o elettrici, senso¬ 
ri e quant'altro ci sia alimentato elettricamente, 
perché permette una gestione illimitata di utenze 
via etere, senza richiedere collegamenti tramite 
cavi anche per apparecchiature non direttamente 
collegate ad un impianto elettrico, in un raggio di 
azione fino a 1 km Basta installare Total 
Automation tramite la porta seriale del PC e msen- 
re, dove necessario, i ricetrasmettiton sui dispositi¬ 
vi da controllare 

Il software in dotazione per Windows 95 e NT e 
capace di riconoscere comandi non solo tramite 
tastiera, mouse, modem o altri dispositivi di input 
ma anche direttamente con la voce, con assoluta 
precisione e semplicità Con Jepssen PC Family la 
TV diventa anche un computer: esso infatti si col¬ 
lega direttamente al televisore per essere utilizza¬ 
to da tutti, navigare 
con Internet diretta¬ 
mente sullo schermo 
della TV per informar¬ 
si o fare degli acqui¬ 
sti, mentre gli altri 
componenti della fa¬ 
miglia, grazie alla do¬ 
tazione del lettore 
CD-ROM multimedia¬ 
le. potranno consulta¬ 
re l'infinità di softwa¬ 
re e di enciclopedie 
per la famiglia o utiliz¬ 
zare i programmi applicativi piu svariati per 
Windows '95 Nelle versioni dotate delle funzioni 
multimediali e del Vocal Automation System, il PC 
Family sara anche il cuore di controllo di tutte le 
attività domestiche 



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tf* Total Automation 


XJVE & CHI - 

Jepssen Italia Srl - Via Raddusa sn, 
94011 Agira (ENI. Tel. (0935196 07.77 


DATI ASSINFORM - 

Le telecomunicazioni trascinano l’informatica italiana 

Secondo i dati Assinform. nel primo semestre 97 il mercato 
dell'informatica è cresciuto del 4.2% grazie ai PC. mentre il mercato 
delle telecomunicazioni è aumentato del 10%. 

di Francesco Fulvio Castellano 

Il più ottimista sembra Bruno Pavesi, il Presidente di Assinform (Associazione 
Nazionale Produttori Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la Comunicazione) 
Vede "un lieve cambio di tendenza, anche se i dati non sono esaltanti, e anche se 
alcuni messaggi sono positivi". Nel Palazzo ai Giureconsulti di Milano, Assinform ha 
presentato alla stampa di settore ed economica le rilevazioni sulla dinamica del merca¬ 
to ICT in Italia nel primo semestre '97 

Dunque, cresce del 4,2 lo sviluppo del mercato dell'informatica nel nostro Paese che 
ha fatturato, in sei mesi, 11 mila e 730 miliardi contro gli 11 mila e 260 dello stesso 
periodo 1996 A questi dati si aggiungono gli strepitosi risultati del mercato italiano 
delle telecomunicazioni che hanno avuto un incremento del 10 per cento sul fatturato 
rispetto al 1996 II settore delle Tic in Italia ha cosi raggiunto, nel semestre, la cifra di 
23mila e 200 miliardi di lire con un incremento del 17,7 per cento nella sola vendita di 
"hardware", dovuto in gran parte al grande successo della telefonia mobile La vendi¬ 
ta dei telefonmi è cresciuta infatti del 26,5 per cento, rispetto all'analogo periodo del 
'96 mentre i nuovi abbonati, che sono stati 1,8 milioni, risultano più che raddoppiati A 
fine anno '97 il numero di abbonati ai servizi di telefonia cellulare in Italia dovrebbe 
sfiorare i dieci milioni "Telecomunicazione e informatica sono settori convergenti e 
questa crescita - ha affermato Bruno Pavesi - mette in evidenza la volontà di avviare 
un processo che colmi il divario tecnologico che separa le nostre imprese da quelle 
degli altri Paesi europei" Secondo Giancarlo Capitani, Presidente di Nomos Ricerca, la 
società di Gartner Group che collabora con Assinform. la crescita nel fatturato del¬ 
l'informatica è dovuto in massima parte all'acquisto di personal computer (+18 per 
cento) da parte di banche e della pubblica amministrazione Un dato che ha portato a 
oltre 730.000 unità i PC venduti nei primi sei mesi mentre lo scorso anno ne erano 
stati venduti circa la meta Numeri e cifre importanti che vanno pero quasi a totale 
beneficio delle società straniere che operano in Italia, e questo lo diciamo noi, come 
vedremo di seguito. Nel mercato dei PC (Client + server) infatti la maggiore crescita è 
stata dell'americana Compaq 1+53 per cento) che occupa oggi il secondo posto in 
Italia, a solo 2mila unità dal leader italiano del settore. Olivetti, che è addirittura sceso 
come market share del 3,1 per cento "Olivetti ha avuto in questi mesi parecchi pro¬ 
blemi - spiega Pavesi -, certo nell'hardware la situazione italiana e difficile ma non è 
vero che i proventi della crescita del mercato vadano soltanto a beneficio di imprese 
straniere. Esistono società italiane che sono ormai in grado di sfruttare le nuove tecno¬ 
logie fornendo servizi applicativi molto interessanti Certo non avremo piu la possibilità 
di essere all'avanguardia nella produzione di hardware e software di base, ma le 
nostre imprese sono comunque in grado di creare posti di lavoro dall'applicazione di 
queste tecnologie '' L'Italia e dunque un mercato importante tanto che alcune grandi 
società americane stanno cercando partner per iniziare a creare unità produttive diret¬ 
te E' in via di definizione l'accordo Hewlett-Packard con Raphael Informatica, una 
società di assemblaggio e distribuzione, per costruire in Veneto una fabbrica che pro¬ 
duca computer H-P secondo le esigenze dei consumatori, un modello sperimentato 
con grande successo dalla statunitense Dell 

Ma ritorniamo all'intervento di Capitani "Nel primo semestre dell'anno, la crescita è 
stata sostenuta anche da una consistente domanda di soluzioni evolute, di systems 
integration, di sistemi a base Intranet, di soluzioni per il groupware 
Contemporaneamente si sono intensificati gli investimenti generati dai problemi 
"anno 2000" e dell'Euro nel settore bancario, nella PA, nelle Tic e in alcune grandi 
aziende industriali" 

Risultano invece inferiori alle aspettative i risultati del settore consumer, influenzati 
negativamente da un atteggiamento prudente da parte delle famiglie. La ripresa dei 
consumi, manifestatasi nel secondo trimestre e destinata a mantenersi stabile, con¬ 
sente di prevedere una maggiore vivacità del mercato domestico nella seconda metà 
dell'anno, insomma verso Natale Sempre nel periodo gennaio-giugno '97, la dinamica 
dei mercato per macrocomparti (hardware, assistenza tecnica e servizi) ha visto 
l'hardware in crescita (+2,8 per cento) contro l'1,6 per cento dello scorso anno; l'assi¬ 
stenza tecnica ancora in calo (-2,8 per cento) e l'area software e servizi in crescita a 
tassi superiori alla media del mercato (+6.3 per cento) 

Quest'ultimo dato conferma, secondo Capitani, l'emergere di un approccio al merca¬ 
to maggiormente orientato al valore aggiunto Cambiano cosi anche i profili degli ope¬ 
ratori del canale e diventano vincenti quei partner che sono in grado di fornire all'uten¬ 
za soluzioni complete e complesse. 


116 


MCmicrocomputer n 178-novembre 1997 













Tulli i nurrhi citali tono rrgiuriti dii legittimi proprietari 



ASPIRE 

LA MULTIMEDIALITÀ FACILE 


Non è mai stato cosi facile avvicinarsi 
alla multimedialità con un computer di 
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processori Pentium 1 ' 1 Intel da Ififi MHz 
a 233 MHz tutti con tecnologia MMX'. 
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messa in funzione del computer è 
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Computer e idee per l'innorazieiiie 



• A%pirr 5 IMi I» I 











Nuova tecnologia ink-jet 


Annunciati due modelli (42" e 54"). Si tratta delle prime - in assoluto - macchine basate sulla nuova tecnologia 
di stampa, un'esclusiva "ink-jet"piezoelettrica che modificherà in modo avanzato la stampa a getto d’inchiostro 
a basso costo. MCmicrocomputer ha incontrato a Milano Dominique Comte, Direttore Vendite Europa CalComp. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Il cuore della nuova tecnologia è 
la testina di stampa piezoelettri¬ 
ca CrystalJET che gli "altn" non 
hanno, nel senso che con i suoi 
256 ugelli per 4 testine è pari a 
1024 uscite d'inchiostro 165 x 4 
la Epson, 96 x 4 Lexmark, 128 x 
3 Nukote e Xar, una tecnologia 
sviluppata dali'MITI, e non è 
tutto: non solo CalComp ha un 
numero superiore di ugelli 
rispetto alla concorrenza, ma 
anche la facoltà di "sparare" da 
questi ugelli gocce d’inchiostro 
di soluzioni variabili a nostra 
scelta Elemento unico al 
mondo, mai raggiunto prima e 
sempre con i medesimi risultati 
Con enfasi tutta francese 
accompagnata dall'entusiasmo 
per le prestazione del nuovo 
prodotto, ma frenato in parte dal 
fatto che deve esprimersi in 
inglese, Monsieur Comte si pre¬ 
senta con questa "sventagliata" 
di contenuti tecnologici che con¬ 
traddistingue la nuova stampan¬ 
te CalComp CrystalJET MC lo 
ha incontrato e intervistato a 
Milano M Dominique Comte. 
Direttore Vendite Europa, ci dice 
queste cose con la semplicità 
"anche”del Responsabile dei 
dispositivi di output per grande 
formato CalComp, altra sua 
importante canea Entrato in 
azienda nel '94. la sua camera 
nel settore tecnologico era ini¬ 
ziata nel 1985 in IBM per passa¬ 
re in seguito in Computervision 
fino a divenirne Direttore 
Marketing e Comunicazione. 

MC Oltre alla testina, che 
abbiamo già visto insieme, quali 
sono le maggiori caratteristiche 
della nuova printer e come 
influenzerà le future attività 
CalComp in questo settore? 
"CalComp si appresta a rivolu¬ 
zionare il mercato della stampa 
mkjet per grande formato Nel 
corso del recente "Print 97" di 
Chicago, la mia azienda ha pre¬ 
sentato i primi due plotter per 
grande formato basati su 
CrystalJET. l'avanzatissima tec¬ 
nologia proprietaria sviluppata in 
collaborazione con Topaz Te¬ 
chnologies. una società acqui¬ 


sita da Cal- 
comp nello 
scorso no¬ 
vembre 
CrystalJET è 
una tecnolo¬ 
gia di stam¬ 
pa mk/et pie¬ 
zoelettrica, 
sviluppata 
specifica- 
mente per il 
mercato 
delle stam¬ 
panti a colori, 
che combina 
le migliori ca¬ 
ratteristiche 
delle tecnolo¬ 
gie di stampa continua e “drop- 
on-demand" L'innovativa tec¬ 
nologia consente di produrre 
stampe a colori di qualità foto¬ 
grafica a grande velocità e ad un 
costo inferiore a quello delle 
stampanti inkjet tradizionali, per¬ 
mette. inoltre, di adottare mchio- 
stn di ogni genere e di realizzare 
poster e manifesti a pieni colon 
su una vasta selezione di mate¬ 
riali. adatti anche ad essere 
esposti per lungo tempo all'a¬ 
perto I primi due modelli 
CrystalJET che stiamo presen¬ 
tando in Italia offrono una lar¬ 
ghezza di stampa rispettivamen¬ 
te di circa 107 e 135 cm e sono 
dotati di un'avanzatissima inter¬ 
faccia grafica utente basata su 
un pannello di controllo "touch- 
screen " capace di visualizzare 
anche animazioni video" 

MC Come, dove e perché que¬ 
sti prodotti cambieranno lo sce¬ 
nario del mondo printer grande 
formato? 

"Le soluzioni di stampa mk/et 
attualmente più diffuse si basa¬ 
no sulla tecnologia mkjet termi¬ 
ca drop-on-demand. che unisce 
al basso prezzo d'acquisto una 
discreta produttività e viene 
considerata oggi una buona 
soluzione generale per il merca¬ 
to desktop di fascia bassa. 
Questa soluzione però presenta 
numerose limitazioni per la 
stampa di alta qualità in grande 
formato Peraltro, gli stampatori 


professionali 
hanno fino 
ad ora dovu¬ 
to utilizzare 
altri tipi di 
apparecchia¬ 
ture, molto 
costose, 
basate sulla 
tecnologia di 
stampa a 
getto d'in¬ 
chiostro 
continuo o 
sulla tecno¬ 
logia piezoe¬ 
lettrica. 
CrystalJET, 
invece, si 
basa su di una forma avanzata 
di tecnologia piezolelettrica in 
grado di garantire prestazioni 
uniche al mondo. Tra esse, una 
velocità straordinaria lun tipico 
poster 70x 100 a pieni colon 
viene stampato in circa 5 minuti) 
e una qualità di tipo fotografico, 
ottenuta anche grazie ad una 
risoluzione che raggiunge i 720 
dpi reali e alla dimensione varia¬ 
bile del punto, che vedremo più 
avanti Infine, ma non è tutto, la 
possibilità di usare svariati tipi di 
inchiostri, inclusi quelli in grado 
di garantire un anno di durata in 
esterni senza laminazione, ren¬ 
dono CrystalJET la soluzione 
unica senza paragoni sul merca¬ 
to attuale, per la comunicazione 
visiva e per la stampa digitale m 
grande formato Sono d'accordo 
quando Hai Simeroth, Vice 
President CalComp dichiara: 
CrystalJET è destinata a lascia¬ 
re il segno nella storia della 
stampa'a getto d'inchiostro 
Abbiamo enormi aspettative nei 
confronti di questa tecnologia e 
stiamo anche pensando a futuri 
mercati, come il desktop e le 
piccole stampanti" 

MC Quali canali di vendita adot¬ 
terete in Italia per questo tipo 
specifico di macchine 7 Chi pos¬ 
sono essere gli utilizzatori di 
punta? 

"Per la loro flessibilità, rapidità di 
stampa e il contenuto costo per 
copta - il più basso oggi disponi¬ 


bile sul mercato - le nostre mac¬ 
chine vedranno le loro maggiori 
applicazioni nei Centri servizi 
stampa fotografica e comunica¬ 
zioni visive di grande impatto, 
nei laboratori fotografici in alter¬ 
nativa alla stampa fotografica in 
grandi formati, la serigrafia, nella 
stampa dei tessuti e così via, 
tenendo presente che se fino a 
poco tempo fa occorrevano ben 
45 minuti per stampare un 
poster ora si stampa in 5 minuti, 
è più che duplicata la risoluzione 
fotografica e si stampa con qual¬ 
siasi prodotto, tipo acrilici, pig¬ 
menti. inchiostri a base di sol¬ 
venti. ecc. Questi supporti sono 
destinati a rivoluzionare tutte le 
soluzioni, anche nel settore delle 
reti e per le applicazioni di tipo 
Internet, Intranet. Extranet 
Hanno una dotazione completa 
e potente un Pentium a 166 
MHz, con una interfaccia utente 
di messaggio, carta, inchiostro, 
carico carta, tutto "easy-to-use". 
MC Quanto costano? E aggiun¬ 
ga ciò che vuole a chiusura di 
quanto dichiarato sin qui. 

"Il costo si aggira sui 23nvla dol¬ 
lari per il modello da 42" Ma 
desidero aggiungere ancora 
qualcosa di "spettacolare " sugli 
ugelli e la dimensione variabile di 
punto Dunque, oltre al numero 
superiore di ugelli, la testina 
CalComp CrystalJET ha la capa¬ 
cità di espellere l'inchiostro a 
goccioline con una capacità ele¬ 
vatissima di "firmg" fino ad 8 
"spari" consecutivi e successivi, 
sempre piu veloci, per raggiun¬ 
gere la gocciolma che precede e 
cosi via, secondo le esigenze di 
"grossezza " di stampa desidera¬ 
ta. Nessun altro produttore è in 
grado oggi di proporre quella che 

10 considero una vera e propria 
rivoluzione nel mondo delle 
stampanti di questo genere " 

Non ci resta che aggiungere che 
CalComp è un produttore all'a¬ 
vanguardia di periferiche grafi¬ 
che I prodotti CalComp sono 
destinati alle applicazioni 
CAD/CAM e alla grafica creativa 
e sono commercializzati in tutto 

11 mondo. 



La testina di stampa CnstaUET. cuore della 
nuova tecnologia ink-,et Si vedono gli acces¬ 
si per i quattro tubicini di trasporto dell'in¬ 
chiostro 


118 


MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 







1 



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Finson: anteprime per l’inverno 

Allo scorso Smau Finson ha presentato una nutrita serie di anteprime sui prodotti 
per il prossimo inverno. Ecco una rapida carrellata sulle novità più impodanti. 

di Enrico Ferrari 



Progetto Condominio III per Windows è il programma che concilia le esigenze 
di tutti gli amministratori di condominio. Il programma è stato strutturato per 
gestire semplici condomini o supercondomim; non esistono limiti sul numero 
di condomini che si possono gestire né sugli inquilini inseribili in ogni condomi¬ 
nio, Inoltre con Progetto Condominio III per Windows si possono gestire i C/C 
condominiali, emettere MAV elettroniche, suddividere le spese non associate 
ai millesimi Progetto Condominio III per Windows è l’acquisto ideale per ogni 
tipo di amministratore. Prezzo al pubblico Lire 129.000 I V A inclusa 
Finson Flow Chart è un programma per realizzare flow chart, organigrammi e 
schemi logici. Le funzionalità che il programma offre sono tali da renderlo subi¬ 
to d'immediato utilizzo per chiunque e permettergli di realizzare sempre lavori 
ordinati e precisi. L'autocomposizione permette di creare in modo semplice la 
veste estetica di un diagramma, l'utente deve solo inserire gli oggetti sul foglio 
con precisione relativa, in modo da definire l'aspetto a grandi linee Questa funzione analizza il diagram¬ 
ma e lo aggiusta negli allineamenti, dimensioni e colorazione degli oggetti secondo delle impostazioni 
scelte dall'utente Prezzo al pubblico Lire 79.000 I V A inclusa. 

Electra III per Windows 95 rappresenta la soluzione ideale per chiunque debba realizzare schemi elettrici 
ed elettronici rapidamente e in maniera precisa. Electra III per Windows 95 e un CAD bidimensionale 
studiato per il disegno di schemi elettrici ed elettronici, al suo interno prevede una serie di funzioni indi¬ 
spensabili per chi lavora nel settore. Tutti i disegni o gli oggetti possono essere inseriti direttamente tra¬ 
mite mouse o inserendo manualmente le coordinate degli stessi II programma è completato con oltre 
100 simboli di elettronica ed elettrotecnica In Electra III per Windows 95 è prevista la gestione dei pro¬ 
getti di più disegni in maniera automatica, sarà infatti lo stesso programma a organizzare i propri lavori in 
maniera razionale e sempre ordinata. Prezzo al pubblico lire 99.000 IVA inclusa. 

La nuovissima collana Educational proposta da Finson e stata studiata, progettata e creala per accompa¬ 
gnare, sollecitare e potenziare il normale apprendimento di bambini dai 6 anni in poi in maniera diverten¬ 
te e coinvolgente. I problemi da risolvere sono di tipo matematico e linguistico e sono ovviamente ade¬ 
guati alla giovane età dei piccoli ricercatori compagni del robottino protagonista dei giochi, Un'equipe 
composta da programmatori e da esperti dell'apprendimento ha studiato ciascun gioco cosi da permet¬ 
tere al bambino di muovere i primi passi, in modo piacevole e pedagogicamente valido, nel campo della 
matematica e della linguistica. Nell'area matematica i bambini verranno a contatto con il concetto di gran¬ 
dezza, quantità, peso, insieme al concetto di forma e di numero I contenuti del prodotto sono espressi 
attraverso una nuovissima tecnologia che ha permesso di utilizzare lo splendore della grafica tridimensio¬ 
nale, abitualmente utilizzata solo nei videogiochi per ragazzi, in modo che anche in un prodotto educatio¬ 
nal l'attenzione del giovane utente sia sempre costante e ben distribuita tra contenuto e gioco II prota¬ 
gonista dell’avventura e libero di muoversi all'interno di ambienti 3D e di interagire con i vari oggetti. 
Prezzo al pubblico lire 69.000 IVA. inclusa. 

Agenda Totale III per Windows 95 è l'utilissimo orgamzer elettronico che, grazie alle sue funzioni di agen¬ 
da, di pianificatore e di rubrica, permette di gestire i contatti e di organizzare le proprie attività in maniera 
ottimale 

Agenda Totale III per Windows 95 è strutturato in diversi moduli che possono comunicare fra di loro: l'a¬ 
genda, il pianificatore per le attività, un archivio di tutti i contatti, una rubrica telefonica e un almanacco. 
Prezzo al pubblico lire 59.000 IVA inclusa 

La versione PRO di Lottovelox II per Windows 95 è stata progettata sia come strumento di supporto alle 
ricevitorie, che come il piu potente mezzo di supporto oggi disponibile per il giocatore di lotto che non 
accetta limiti Riporta il valore di scompenso, la media teorica di uscita, la probabilità di uscita, le progres¬ 
sioni con vincita monetaria fissa la gestione dei sistemi non simmetrici, e il confronto statistico dì una 
ruota con le altre. Prezzo al pubblico lire 149.000 IVA inclusa 
Photo & Grafica per Windows 95 è il nuovo programma a 32 bit per il disegno e il ritocco fotografico, la 
manipolazione e la modifica delle immagini, un programma estremamente potente e totalmente nuovo 
che non porrà limiti alla creatività per la realizzazione o la manipolazione di qual¬ 
siasi tipo di immagine Offre tutta una serie di strumenti in grado di ottenere 
risultati di qualità professionale, il suo motore grafico a 32 bit è in grado di 
gestire con facilità i formati più diffusi e utilizzati tra cui Jpeg, Gif, Tiff, Bmp, 
Pcx. Psd, Tga, Eps. 

E' possibile lavorare con immagini di qualsiasi profondità di colore, utilizzando 
una tavolozza da 2 a 16 milioni di colori, a seconda delle esigenze Prezzo al 
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120 


MCmicrocomputer n. 178- novembre 1997 


































Remote accesa 

Gestire gli accessi remoti dai piu disparati devices non è 
difficile (inizialmente) ...poi il traffico aumenta, gli utenti si 
moltiplicano, gli standard mutano... 

Total Control è la soluzione 


Uno chassis modulare, aggiornabile che 
è in grado di gestire chiamate digitali 
(ISDN) o analogiche (da 300 a 56.000 
bps) presentandole a diverse tipologie 
di rete: Ethernet. Token Ring, Frame 
Relay, x25. tramite una architettura che 
si avvale di ben 3 bus dedicati (IGbps; 

512 canali TDM; Management) e di 
componenti Hot Swappable. 

Il miglior throughput aggregata 

Data Communication, nel numero di ottobre '96 indica Total 
Control come miglior dispositivo per traffico analogico/dlgitale 
gestito, con condizioni di utenti contemporaneamente connessi. 

Il sistema di accesso preferito dagli ISP 

In virtù della sua elevata 
flessibilità Total Control 
è oggi la piattaforma 
di riferimento per i mag¬ 
giori carrier e ISP. come: 

AOL. CompuServe, 

AT&T, MCI, Sprint. PIPEX. 

MC-Link. IBM Global 
Network, 




RAS Services integrati su Edge Server 


i f HFM-f MI li* j f 

r:ir 


L'architettura di Total 
Control consente di 
inserire, nello chassis, 
un server WINDOWS NT 
4.0 che autentifica e 
gestisce utenti remoti, 
senza sovraccaricare la 

rete a cui si attestano WEB, PROXY e tutti i server necessari a 
realizzare un sistema sicuro e affidabile Internet/lntranet 


vnmri 




U S RoOotics Italia Sua 3Com Company 
Piazza Don MapeNi, 75 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) 
_.63031 

*_i " j 

l '-i • i 


C Numero Verde— 

167-664400 



Total Control, From thè leader in networking 














New Media, il nome della PCMCIA 

L’azienda californiana trova molte strade per distribuire in 
Italia le sue schede per notebook a prezzo abbordabile 

di Leo Sorge 


New Media è leader nello svilup¬ 
po di soluzioni PCMCIA, uno stan¬ 
dard che segue con un ricco cata¬ 
logo di prodotti I tradizionali caval¬ 
li di battaglia sono NetSurier (fax- 
modem a tecnologia 
ottica), Game Jam- 
mer (scheda audio) 
e le schede di 
rete LiveWire 
E disponibile 
anche una 
scheda ISDN a 
128 Kbps, che quin¬ 
di sfrutta entrambi i canali 
da 64K, offerta in bundle con il 
software RVS-COM 
Per la connettività interna è inve¬ 
ce disponibile la famiglia di pro¬ 
dotti BASICS La scheda SCSI 
Adapter consente l'accesso a 
drive CD-ROM, Zip e SyQuest, 
agli hard disk, ag' 
scanner, alle stam¬ 
panti o ai lettori 
di nastri ma¬ 
gnetici 

La nuova BA¬ 
SICS SCSI Ada- 
ptei è un prodono ad 
alto risparmio energetico, in 
quanto usa la tecnologia Zero 
Consumption APM (Advanced 
Power Management) brevettala 
da New Media che riduce auto¬ 
maticamente l'energia d'uso a 
zero quando non è in funzione, in 
modo da prolungare la vita delle 
batterie del computei portatile. 

Il connettore d'interfaccia è incor¬ 
porato direttamente nella card 
stessa, e supportando i cavi SCSI 
standard non richiede cavi o adat¬ 
tatori specifici per il collegamento. 
La nuova struttura permette 
anche l'inserimento della card 
negli slot per PC Card Type II e 
Type III Funziona con tutti i dispo¬ 
sitivi SCSI I e SCSI II e include dri¬ 
ver per DOS, Windows, Windows 
95, Windows NT e applicazioni 
OS/2 La BASICS LAN è la PC 
Card Ethernet LAN adapter di 
New Media che punta su un otti¬ 
mo rapporto qualità-prezzo 
Ad esempio, l'integrazione dell’in¬ 
terfaccia di rete lOBase-T nel 
trame della card ha reso possibile 
l'eliminazione del cablaggio dal 
box e rappresenta una soluzione 
di rete completa. BASICS LAN 
usa una connessione di rete 


lOBase-T (Twisted Pair RJ-45) 
inserita nel frame della card Una 
volta completata la procedura di 
installazione, è sufficiente inserire 
lo spinotto RJ-45 nel connettore 
del cavo di rete. 

BASICS LAN è compatibile con 
tutti i principali sistemi operativi. 
Sono stati inclusi driver a 
32 bit per migliorar¬ 
ne le presta¬ 
zioni La 
BASICS 
CLAN è 

/ compatibi¬ 
le con Win¬ 
dows per 
•f Workgroup, 
' Windows 95, 
Windows NT e 
Novell NetWare oltre a Banyan 
Vines, DEC Pathworks, e Arti- 
soft's LANtastic. La card consen¬ 
te l'hot-swappmg: può essere 
cioè rimossa e sostituita 
con un'altra card, 
senza che sia 
necessario o 
far ripartire il 
sistema o 
far girare 
programmi di 
riconfigurazio¬ 
ne Inoltre, dal 
silo web della com¬ 
pagnia t n. t t p : / / w w yy, n e w m e q i 
corp.com), oggi reso ancora più 
efficiente e facile da consultare, è 
possibile scaricare aggiornamenti 
per software e driver. Sul nuovo 
sito si trovano inoltre informazioni 
dettagliate sui prodotti e sulla 
società, oltre a una lista di sugge¬ 
rimenti utili per rendere piu sem¬ 
plice ed efficiente l'uso di PC por¬ 
tatili per il lavoro fuori ufficio 
I prezzi sono i seguenti: NetSurfer 
lire 330 000, Basics LAN lire 
165 000, LiweWire+ lire 225.000 
IVA esclusa. E invece compresa 
l'IVA nelle 110 mila lire richieste 
per una Gameport e nelle 170 
mila lire di una Basics SCSI. 

La scheda ISDN non è ancora a 
listino. I rivenditori italiani possono 
trovare i prodotti New Media 
presso i distributori ufficiali CDC 
POINT, Microchip Italia e Spider 
Electronics. Gli utenti finali posso¬ 
no trovarli nella catena Computer 
Discount e in altri negozi sul terro- 
torio nazionale. 




Hai annuncia Euro e Anno 2000 con una soluzione congiunta 

Saranno due anni caldi da qui al 2000. Le principali 
sfide informatiche di questo fine millennio, "Euro" e 
"Anno Duemila", potranno essere affrontate contem¬ 
poraneamente con BYPASSEURO e BYPASS2000. Lo 
ha annunciato Hai a Smau nel corso di una conferen¬ 
za stampa dove è stato annunciato che IBM ha scelto 
BYPASS2000 per tutta l'Europa. 

di Francesco Fulvio Castellano 

Hai è una società italiana all'avanguardia nel software engi¬ 
neering, che ha realizzato BYPASS2000. mentre il nuovo pro¬ 
dotto annunciato a Smau si chiama BYPASSEURO e aiuta le 
aziende ad adeguare le proprie applicazioni informatiche e a 
renderle compatibili con la nuova Divisa Unica Europea 
BYPASSEURO verrà rilasciato in due versioni, una per 
ambiente MVS/VSE e una per IBM AS/400. 

La funzione di BYPASSEURO è "setacciare" le applicazioni 
alla ricerca di tutti gli importi e di tutte le informazioni suscetti¬ 
bili di modifica in seguito all'introduzione della moneta unica 
In particolare, il tool messo a punto da Hai ricerca tutte le 
informazioni "euro-sensitive" come, ad esempio, gli importi, i 
prezzi, le costanti e le variabili che identificano le divise utiliz¬ 
zate e tutte le istruzioni "euro-sensitive" In seguito provvede 
a prorogare le informazioni di "seedmg" per scoprire tutte le 
variabili che all'Interno delle applicazioni hanno rapporti con 
informazioni euro-sensibili. 

La perfetta compatibilità e integrazione di BYPASSEURO con 
BYPASS2000 consente di avviare e gestire progetti contem¬ 
poranei per l'adeguamento delle applicazioni alla moneta 
unica e alle date del terzo millennio: si tratta di una particola¬ 
rità unica, non riscontrabile fino ad oggi in nessun altro tool 
disponibile sul mercato. "Con BYPASSEURO - ha detto 
Tonino Tognoloni, amministratore delegato di Hai nel corso 
dell’incontro stampa - abbiamo messo a frutto una competen¬ 
za straordinaria acquisita con BYPASS2000 che ci ha consen¬ 
tito di realizzare anche in questo caso un prodotto fortemente 
Innovativo. La possibilità di gestire simultaneamente i due 
progetti che più assillano le aziende e più vedranno impegna¬ 
te le risorse informatiche nei prossimi mesi, rappresenta un 
vantaggio competitivo estremamente elevato, in quanto con¬ 
sente una riduzione dell'attività stimata sia in termini di costi 
che, soprattutto, di tempi" 

Gli Istituti di Credito, in particolare, potranno trovare nella dop¬ 
pia soluzione BYPASSEURO e BYPASS2000 lo strumento 
che li potrà aiutare a guardare con maggiore serenità al prossi¬ 
mo periodo "caldo": il grido d'allarme lanciato recentemente 
nel corso della riunione dei Governatori delle Banche Centrali 
dei 10 Paesi più industrializzati del mondo è infatti tanto espli¬ 
cito quanto inusuale, vista la moderazione che solitamente 
caratterizza queste istituzioni: riferendosi al problema del 
2000 il Gruppo dei Dieci sostiene che "sbagliare nella gestio¬ 
ne di questo compito potrebbe creare enormi problemi opera¬ 
tivi alle istituzioni bancarie, problemi che potrebbero sfociare 
nella bancarotta e creare il caos piu completo nei mercati 
finanziari". Non potevano essere più chiari 
Infine, la notizia più importante: IBM ha scelto BYPASS2000 
di Hai per la conversione delle sue applicazioni in tutta Europa 
ed avvia uno dei più grandi progetti di adeguamento al 2000, 
nella versione PL/I, a livello mondiale, che prevede la conver¬ 
sione di oltre 55 milioni di linee di codice L'accordo di Hai e 
IBM ha già prodotto i primi risultati: la prima applicazione, già 
totalmente convertita, coinvolgeva circa un migliaio di pro¬ 
grammi PL/I ed è stato utilizzato BYPASS2000 full-wm- 
dowing, la nuova versione del programma basata su correzio¬ 
ne logica rilasciata da Hai a fine giugno '97 

DOVE & CHI- 

Hai Spa - Via Spoleto 4. 20125 Milano. Tel. (021 28 015 1 


122 


MCmicrocomputer n 178 - novembre 1997 














Xerox News 


Xerox Docuprint C55: i costi di gestione non sono più un problema. 

CALA IL PREZZO DELLA 
STAMPA LASER A COLORI, 
AUMENTA IL VALORE. 


Da oggi, piccolo è bello c 
anche conveniente. La nuova 
Xerox Docuprint C55 vince su 
tutti i fronti con le sue misu¬ 
re compatte, con i dispositivi 
più avanzati come Intelligent 
Colour 3.0 che garantisce i più 
elevati standard qualitativi di 
stampa, fino al Tono Continuo 
standard sulla C55 mp e il Fax 
Friendly Black che converte i 
colori in perfetto bianco e nero 
in modo da rendere leggibili 
i fax. Il nuovo C'entre Ware 
Internet Service permette di 
gestire la stampante come un 
sito Web integrato. La nuova 
Xerox Docuprint C55 promet¬ 
te a tutti i gruppi di lavoro col¬ 
legati in rete grande risparmio 
di tempo, fatica e...denaro. 



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THE DOCUMENT COMPANY 

XEROX 


WUNDERMAN CATO JOHNSON 




















Motorola ISG-Reti Dati entra nel settore networking 

Il sempre più affollato mondo dei modem, router, ISDN e integrazione 
video, voce, dati e fax per reti frame relay. ha visto l'ingresso 
di Motorola in questo lucroso mercato in forte espansione. 

di Francesco Fulvio Castellano 



E cosi è ainvaia anche Motorola Piu esat¬ 
tamente Motorola Information Systems 
Group-Reti Dati, che ha partecipato que¬ 
st'anno per la prima volta a Smau'97 nell'a¬ 
rea networking Motorola ISG è un fornito¬ 
re all'avanguardia di prodotti e servizi per 
reti e propone soluzioni complete per reti 
informative su grande scala. WAN e LAN 
intemetworkmg, modem, dispositivi per 
reti ISDN e router In Italia i prodotti ISG 
sono distribuiti da: 

Cateca (Scandiano di 
Reggio Emilia) ed HCR 
(Roma) per i Retai! 

Consumer Products, 

Matisse e Tecnonet 
(Roma) e OPC LAN 
(Milano) per il settore < 
dell internet working e 
della multimedialità 

tata cori una nuova 
generazione di tecnologi! 

Codec video la scheda 
video RemoieVU Basata sul 
riconoscimento degli oggetti e ottimiz¬ 
zata per un 10-30% di movimento all inter¬ 
no del quadro, la tecnologia e ideale per 
applicazioni che richiedono risoluzione otti¬ 
ma e alta frequenza di quadro su lineo a 
banda stretta Caratteristica esclusiva del 
Codec Remote è la quantità minima di ela¬ 
borazione necessaria per codificare e deco¬ 
dificare i dati video. Sebbene il ritardo sia 
limitato a meno di un secondo, la codifica e 
la compressione del video consumano 
meno di 5 MIPS in termini di potenza di cal¬ 
gli utilizzatori possono simultaneamente 
vedere un gran numero di siti remoti su un 
PC standard La componente hardware 
della soluzione Remote è una scheda 
Vanguard che può essere inserita in qual¬ 
siasi router Vanguard predisposto per le 
schede aggiuntive La schecia ha due con- 
netton video BNC che accettano e ncono* 
scono segnali video NTSC, PAL e SECAM, 
il terzo connettore é un R,M5. RS232/485 
per il controllo della telecamera 
Ipan/tilt/zoom) Collegando uno degli 


essere configurata per rispondere automa¬ 
ticamente Il software dell'host Remote è 
compatibile con Windows 95 o Windows 
NT Richiede una connessione IP alla rete e 
può decodificare e visualizzare contempo¬ 
raneamente centinaia di sessioni video su 
un PC standard Se il flusso dei dati video 
non è stato ancora convertito a IP. ciò può 
essere effettuato da un router Motorola 
6520/60 o da un Vanguard 3XX. CiO avvie¬ 
ne nel caso in cui sia 
necessario ottimizzare 
l’uso della banda. 
Dall'altro lato è forte 
l’impegno della società 
1 per favorire su desktop 
. funzioni video, voce, 
dati e fax su frame 




w* 

9 relay con soluzioni 


DOVE Se CHI- 

L 

1 

tuteli. ■ 

► multimediali in real- 
| urne per reti aziendali. 


Unidata Via Cornelia 498, 00166 Roma, 

Tel (06)611 141 

, jq;/ MTÌfr è 




ingressi video c 

i un multiplexoi 

scheda Remote 

può supportar© 


telecar 


- a 63 

tre La selleria Remote converte II 


segnale video da analogico a digitale, ridi¬ 
mensiona l’immagine, comprime i dati e li 
invia II router Vanguard è responsabile 
della conveisione IP (se necessaria), della 
pacchettizzazione. delle funzioni di gestione 
delle chiamate, broadcasting e controllo 
flusso. La scheda video ha la possibilità di 
iniziare il collegamento o accendersi (se 
viene rilevato movimento!, oppure può 


ta, da parte delle aziende, di 
applicazioni multimediali in 
tempo reale sulle reti private, 
Internet e Intranet, Motorola ISG ha 
annunciato un'iniziativa strategica per l'mte- 
grazione del traffico video, voce, dati e fax 
su reti frame relay, Le fasi di avvio com¬ 
prendono la trasmissione di videoconferen- 
ze e videomomtoraggio su frame relay, 
piani per supportare lo standard VolP (Voice 
over Internet Protocol) nei dispositivi di 
accesso alla rete e un’espansione della fun¬ 
zionalità Voice over Frame Relay. Qumdi 
l'offerta prevede, la funzione di videoconfe- 
renza su frame relay, il software di video- 
momtoraggio RemoteVU, voce su IP/voce 
su frame relay E, infine, arriviamo alla pre¬ 
sentazione di Vanguard 320, un dispositivo 
di accesso flessibile che offre il supporto 
simultaneo di voce e fax e consente il traffi¬ 
co mulliprotocollo su frame relay, X.25 e 
ISDN Vanguard 320 è particolarmente 
adatto agli uffici periferici delle grandi orga¬ 
nizzazioni, facilitando e giustificando, anche 
sotto l'aspetto economico, il ricorso all'im¬ 
piego di Irame relay ad alte prestazioni, alla 
rete ISDN e ad altri servizi WAN. Il softwa¬ 
re ONS del Vanguard 320, comune a tutti 
gli apparali della famiglia Infimty Access, 
supporta anche la funzionalità Voice Relay 
e, nel prossimo futuro, le funzioni di moni¬ 
toraggio video RemoteVU e di video confe¬ 
renza VTEL, appena annunciate. Motorola 
Informations Systems Group è una 
Business Unit di Motorola Ine., produttore 
a livello mondiale di dispositivi per i settori 
delle comunicazioni wireless, dei semicon¬ 
duttori. dei sistemi e servizi elettronici 
avanzati 


Unidata presenta Expo 

Unidata ha presentato a Smau il nuovis¬ 
simo Expo, una delle migliori soluzioni 
per fornire al pubblico servizi ed infor¬ 
mazioni. 

Expo è disponibile in tre versioni; da pavimento, 
da tavolo, da muro Ha una profondità massima 
di 10 cm ed una larghezza massima di 50 cm 
Può essere configurato con tastiera con 
mouse-pad integrato e ripiano di appoggio o 
touch-screen e può ospitare diverse opzioni 
una stampante laser, un lettore di badge 
magnetico motorizzato o manuale, oppure un 
lettore di smart card. Inoltre Expo e multimedia¬ 
le, oltre all’audio stereo con altoparlanti integrati 
può contenere una telecamera a colori e un 
microfono per videoconferenza o per la trasmis¬ 
sione di immagini. 

Tra le applicazioni ideali troviamo chioschi infor¬ 
mativi, terminali self-service per certificati e 
biglietti, punti pubblici per navigazione Internet 
e posta elettronica ma anche comunicazione 
telefonica, videoconferenza e fax L’azienda 
romana, da 14 anni sul mercato informatico, 6 
ora specializzata in Internet. 

Ha recentemente acquisito la qualifica di 
Microsoft solution provider 


Bea*'’ 0 '' 




Buone notizie per chi ha intcn/.inne ili sottoscri¬ 
vere un abbonamento TINf/Wr con Telecom 
Italia Net. Contrariamente a i|uanto annuncia¬ 
to nei giorni scorsi proprio su queste pagine, il 
mio costo non c di L 400.000 più IVA ma 
di I. 149.000 più IVA. Meglio per voi. 

TELECOM IVAUA Net 


124 


MCmicrocomputer n 178-novembre 1997 



























lìwTTTv Vli ' Facilità, velocità, assistenza: i vantaggi di Telecom Italia Net non finiscono mai. Pili di I IO pumi 

di accesso il’OI’ |vr . telefonata urbana v ilio it.ili.iin e piò di 

porte d'accesso per collcgnrn senza inutili attese grazie alla disponibilità di almeno una porta ogni 20 abbonati su 
Rete 'telefonica Generale e IO abbonati su rete ISDN, la velocità e la sicurezza dei collegamenti sono assicurate dalla rete principale 
il backbonc - di Telecom Italia Net che consente sempre un'altissima velocità di trasmissione (34 Mbps). 


La Vetrina 
delle Aziende 


Motore 
di ricerca 


e informazioni 
economiche 


Assistenza 
on line 


^ Help Desk: puoi chiedere informazioni 
commerciali e assistenza all’installazionc 
al Numero Verde _ M n _ 

tutti i giorni dalle M67 018787 
8,30 alle 0.30. ■ -ZL 

^ Help On Web ( HOW): direttamente 
on line, un supporto tecnico facile da utilizzare. 
Net Sonar: per collegarti ad altri motori 


di ricerca in tutto il mondo c trovare facilmente 
le informazioni clic desideri. 

^ Mail c Space: caselle di [sosta elettronica 
utilizzabili in qualsiasi parte nel mondo c 
300 Kb di spazio sseb per diventare regista della 
rete in modo creativo rendendoti visibile in 

tutto il World Wide Web. 


rapidamente i migliori siti di ncsvs. 
informazioni economiche, turismo, musica, 
cinema. Il tutto consultabile in maniera fàcile, 
utile e divertente. 

^ la Vetrina delle Aziende: per dialogare 
direttamente con le aziende che hanno scelto di 
essere on line con Telecom Italia Net. 

La promozione è solida fino al 31 /12/97. 


TELECOM ITALIA Net 

iMkma.tinnii) 


’ Virgilio ed i Canali Voi: per individuare 


NEI NEGOZI TELECOM ITALIA. E IN QUELLI INSIP E 1)1 INFORMATICA CHE OFFRONO TELECOM ITALIA NE L 

Rrrr 

11 um\u A UKNF.RAl.fc 

ho.»M> l. ifunn. IVA 
.... 

•F .i | ——— - * l\ ‘ 

TINf/tN** 1 iv>«m . ivi 

Rfcl't ISDN 

I20.no 1. mono. IVA 
"• 12""»’ •••*.’ 1 

2*«o>«•! L*no.‘Kxi - IVA '*• 240 

FIN L 000000 - IVA 

•Il • : «•'- • 1 . j : A •. ■ 1 2" 


•VflOSfl Siila.ZI rUil.IMlUMM 




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c 


Il ritorno al futuro di LG 

Nei prossimi mesi saranno disponibili dei 
nuovi prodotti dell'azienda coreana: un 
CD 32x e un masterizzatore. 



Vi ricordate quando i CD 
erano ritenuti lenti perché 
andavano a 150 o 300 KBps 7 
Adesso siamo arrivati ai CD a 
velocità 32 volte quella origi¬ 
nale Nel CRD-8230B di LG si 
va a velocità fino a 4,8 MByte 
al secondo, equivalenti appun¬ 
to ad una velocita massima 32 
volte quella standard, con un 
tempo di accesso di 80 milli¬ 
secondi, grazie alla CAV, velo¬ 
cità angolare costante, che 
nella velocità media di trasferi¬ 
mento dei dati consente di 
raggiungere dei risultati note¬ 
voli con un tempo di accesso 
ridotto. E' un’unità interna da 
5,25'. è Plug and Play ed è 
compatibile con i sistemi ope¬ 
rativi Windows 95, Windows 
3.x , Windows NT 3.51 e 4.0, 


OS/2 Warp 4.0, Solaris 2.4 o 
superiore e Linux Slackware 
2.3 L'MTBF è di 125.000 ore 
POH (Power On Hours). e le 
consegne del prodotto inizie¬ 
ranno dal dicembre 1997. 

LG propone anche un nuovo 
masterizzatore. Il CRN-8081B 
ha una velocità di scrittura di 
2X, che raggiunge i 4X quan¬ 
do si usano supporti non 
risolvibili. La velocità di lettura 
è 8X 

La particolarità di questo 
masterizzatore è l'interfaccia 
ATAPI che consente di colle¬ 
garlo a qualsiasi computer 
dotato di porte EIDE. 

Il CRN-8081B supporta tutti i 
moderni formati di scrittura 
(Disk at Once, Track at Once, 
Session at Once) incluso il 


recente Packet Writing E' 
accompagnato da due potenti 
strumenti software. Easy CD 
Creator e Direct CD 2.0 per gli 
ambienti Windows 95 e 
Windows NT, che si occupa¬ 
no di creare la struttura dei 
dati da incidere sul CD-ROM e 
di far vedere il masterizzatore 
al sistema operativo come 
una normale unità disco. 
L'unità sarà in vendita al pub¬ 
blico a partire dal febbraio del 
1998 

DOVE & CHI- 

LG Electronics 

Centro Direz. Il Quadrato. 

Via Modigliani 45, 

20090 Segrete (MI), 

Tel (02) 269.681 


Micro&Mega distribuisce Snake 

Micro&Mega nasce nel 1989 
come società specializzata in for¬ 
niture per uffici, passando nel 
1992 al settore informatico 
Questa matrice ha indirizzato le 
scelte nel nuovo settore, impo¬ 
nendo un'elevata qualità dei pro¬ 
dotti, e non e stato per caso che 
Micro&Mega (www.srd.it/micro- 
mega) è stata fra i primi a recepi¬ 
re le direttive CEE sulla certifica¬ 
zione di qualità della componenti¬ 
stica Questa traiettoria commer¬ 
ciale ha catturato un'utenza parti¬ 
colarmente evoluta, alla quale 
Micro&Mega ha risposto con la 
creazione dei personal computer 
Nikkey e con un'attenta scelta dei 
marchi da distribuire, tra i quali 
troviamo Asustek. Diamond. 
Matrox, Pioneer, Plextor, Quan¬ 
tum In particolare l'azienda roma¬ 
na è distributore nazionale dei 
computer Nikkey, tutti con pro¬ 
cessori Pentium e PentiumPro 
originali Intel, mainboard Asustek 
e Windows 95 Per l'acces- 
soristica c è Snake Peripherals, la 
linea professionale di periferiche 
e add-on per Mac & PowerMac. 

Micro&Mega - Via dei Savorelh 22, 
00165 Roma. Tel 10616637.777 


La nuova 3Com vara la struttura organizzativa per il Mediterraneo 

A soli due mesi di distanza dall'annuncio mondiale a Monaco di Baviera del più grande merging della storia nel settore 
del networking tra 3Com e US Robotics, nasce la nuova struttura per l’area del Mediterraneo, che avrà sede a Cologno 
Monzese e sarà guidata da un italiano. Rafforzata l’alleanza con IBM e ribadita la collaborazione strategica con 
Siemens. La divulgazione del 'Pervasive Networking" è la missione del leader mondiale nelle soluzioni end-to-end. 

di Francesco Fulvio Castellano 


La felice conclusione del "merger" tra 3Com e US Robotics, siglata 
prima in febbraio e annunciata alla stampa lo scorso luglio, ha in prati¬ 
ca creato la prima potenza mondiale ed europea nel mercato del 
networking (come puntualmente riportato da MC sul numero di otto¬ 
bre) E cosi la "nuova” 3Com annuncia la sua struttura e le strategie 
per la regione Mediterraneo che comprende Italia, Grecia, Turchia. 
Cipro e Malta Dopo la fusione con US Robotics. 3Com e l'unica azien¬ 
da in grado di offrire soluzioni realmente pervasive per la trasmissione 
e l'accesso alle informazioni 

La sua leadership è sia tecnologica che di quote di mercato: 3Com 
offre oggi la più ampia gamma di prodotti e di soluzioni sia in ambien¬ 
te LAN sia WAN promossa da una capillare rete di distributori in tutto 
il mondo. I marchi che vedremo sotto 3Com saranno US Robotics. 
3Com Network Ready, EtherLmk, Palm Pilot, Office Connect e 
TranscendWare. 

Dal 1990 il fatturato 3Com, a livello mondiale, è passato da 420 milioni 
di dollari a 5,6 miliardi di dollari, mentre i dipendenti hanno superato le 
13mila unità. In linea con le scelte organizzative a livello Corporate, 
anche in Italia 3Com ha costituito tre Business Unit. presentate a 
Milano nel corso di una conferenza stampa e che saranno cosi com¬ 
poste: Gennaro G Giachetta sarà Regional Manager Enterprise 
Systems e Carrier Systems Business Units: Nino Patane copnrà la 
carica di Regional Manager Client Access Business Unit Saranno 
affiancati da Valentina Cimino, Regional Marketing Director, Romualdo 
Monaco, Financial Controller Manager e Mario Vigliucci, Customer 
Service Órgamzation Manager II coordinamento della regione è stato 
affidato a Gennaro G. Giachetta in qualità di Amministratore Delegato 


3Com Mediterraneo Nel frattempo IBM e 3Com hanno siglato un 
accordo di interscambio di tecnologie per offrire, a breve, avanzate 
soluzioni di backbone per le grandi realtà aziendali e di networking per 
workgroup, ampliando e rafforzando gli accordi già esistenti 
Attraverso queste soluzioni, gli utenti potranno sfruttare le applicazioni 
a banda larga quali videoconferenza. transazioni finanziarie on-line, 
apprendimento a distanza, trattamento delle immagini per il settore 
medico, bankmg e commercio elettronico. 

In particolare l'accordo prevede uno scambio di tecnologie per lo svi¬ 
luppo di apparati switch per backbone che sfrutteranno l’ultima gene¬ 
razione della famiglia di microprocessori Prizma ATM (Asynchronous 
Transfer Mode) di IBM e di switch Ethernet-to-ATM ZipChip di 3Com,, 
piu tutta una sene di estensioni di accordi, forniture di collegamenti e 
integrazioni di tecnologie 

Sempre con IBM la 3Com ha concesso la licenza di utilizzo della tec¬ 
nologia X2 (56 Kbps) nei propri prodotti DSP (Digital Signal Processor), 
processi digitali di segnale, rendendoli cosi interoperabili con tutti gli 
altri prodotti dotati di tecnologia X2. inclusa l'ampia gamma di modem 
e server ad accesso remoto di 3Com La tecnolgia X2 a 56 Kbps offre, 
rispetto ai tradizionali modem V 34, una più rapida capacita di trasferi¬ 
mento dati da Internet e dalle altre fonti di informazione on-line. 
L'adozione di questa tecnologia da parte di IBM consentirà agli utenti 
di usufruire di tale capacita sulle normali linee telefoniche, a differenza 
di quanto richiesto dalle tecnologie concorrenti ad alta velocità. X2 può 
essere impiegata per trasferire dati dai principali ISP quali IBM Global 
Network (che oggi supporta la tecnologia X2 in più di 500 siti), 
America Online. CompuServe e MC-lmk. 


126 


MCmicrocomputer n 178-novembre 1997 












La prova del fuoco 


Mettereste la mano sul fuoco per il monitor del vostro PC? 

Noi della SAMTRON siamo disposti a tarlo, perché sulla qualità dei 
nostri schermi non facciamo sconti. Difatti, su ogni singolo monitor in 
linea di produzione effettuiamo un severo rodaggio accelerato (burn 
in test) per verificarne efficienza e affidabilità, laddove altri si 
limitano a controlli a campione. Nel nostro campo le bugie hanno i 
colori corti, perciò preferiamo mettere nero su bianco ciò che 
garantiamo sui nostri schermi: 

• compatibilità Plug & Play (DDC) per ottimizzare l'uso di 
Windows™ 95 e non avere problemi di settaggio e d'installazione 

• risparmio energetico secondo gli standard EPA Energy Star e 
NUTEK nonché certificazioni europee MPR-II e TCO 95 sulle 
emissioni di radiazioni 

• una rete di 80 centri di assistenza in tutta Italia 

• 3 anni di garanzia sui monitor da 15” a 17”, 2 anni sui 14’. 

Quanto vi costa tutto questo? Sorpresa! Il modello 5E da 15”, ad 
esempio, potrà essere vostro a sole 416.000 Lire*. Miracoli? 

No, il giusto valore della qualità. 

Parola di SÉMTOHI 



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Via S. D’Acquisto, 31 - 20049 Concorezzo (MI) 
Tel. 039-6040248 (R.A.) - Fax 039-6043704 

Informazione clienti: 



"Prezzo consiglialo utente finale HA esclusa 










Pensa a tutto, modella con SolidThinking 

Gestel porta su NT il suo software di mag¬ 
gior successo. In arrivo la versione per 
Rhapsody. 


La novità di punta di Gestel Italia, una software house 
piu volte premiata a livello nazionale ed internazionale, 
è la versione per Windows NT di solidThmkmg II pro¬ 
dotto di punta di Gestel, oltre alle tradizionali piattafor¬ 
me OpenStep su Intel, Sun Sparo di HP PA, è ora 
disponibile per la piattaforma più richiesta 
La novità non resterà isolata, in quanto l'azienda italia¬ 
na intende proseguire nel numero di porting: è già 

annunciato il sup¬ 
porto di Rhapsody, 
la prossima gene¬ 
razione di sistemi 
operativi pei Apple 
Macintosh, in arri¬ 
vo per la meta del 
1988 II software 
SolidThinking si 
occupa di modella¬ 
zione ed animazio¬ 
ne 3D, giunto alla 
versione 2.6. Oltre 
questa grande no¬ 
vità, è in arrivo an¬ 
che Tilery, un'applicazione professionale sviluppata 
intorno a SolidThinking per l'architettura degli interni e 
per produzione e vendita di piastrelle in ceramica. 

DOVE & CHI-- 

Gestel Italia 

Viale dell'Oreficeria 30P, 36100 Vicenza, 

Tel. (0444) 964974 



Micro UPS-2, il gruppo di continuità "à la carte” 

di Fabrizio Dell 'Orso 


La soluzione Micro UPS-2 è una soluzione che sposa 
le attrattive (costi, facilita di installazione, ingombri 
aggiuntivi, inesistenti) del gruppo su scheda con una 
gestione software del computer su cui viene monta¬ 
ta In pratica, grazie al software PWROFF 2.0, la solu¬ 
zione Micro UPS-2 lascia in vita processore e periferi¬ 
che del computer per una durata di tempo program¬ 
mabile in relazione alla dotazione hardware, in modo 
di "accompagnare" il computer e gli applicativi in uso 
al momento del black-out verso una procedura di 
shut-down assistita e indolore per l'integrità dei dati 
sia dei singoli applicativi aperti che di quelli di sistema. 
In pratica, la procedura si attiva dopo aver atteso un 
periodo di tempo prestabilito (da IO sec a 10 minuti, 
in relazione al computer su cui è applicata) Il prezzo 
della scheda è di sole lire 180.000 IVA compresa 


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Elettronica e Automazione Srl 

Via Crosia 20/a. 00178 Roma 
Tel 106) 71 86.056 


Da TDK schede PCMCIA per tutte le esigenze 

Gli ultimi prodotti sembrano confermare l'alto livello 
raggiunto da TDK. che ha oramai in catalogo una serie molto 
diversificata di schede PCMCIA per ogni esigenza. 


di Enrico Ferrari 


Quando la TDK e entrata nel merca¬ 
to delle schede PCMCIA per com¬ 
puter portatili lo ha fatto con uno 
slogan diventare per questo setto¬ 
re un nome di riferimento cosi 
come lo è per i nastri magnetici 
La scheda Network Flyer è II nuo¬ 
vissimo adattatore LAN funzionan¬ 
te in standard CardBus si 
tratta di una evoluzione 
a 32 bit del sistema 
PCMCIA utiliz¬ 
zato per 
collega¬ 
re peri¬ 
feriche 
destinate 
a trasferire 
al notebook 
una gran 
quantità di dati, 
come adattatori 
di rete molto 
veloci, telecame¬ 
re, ecc 

Le porte e le schede 
CardBus sono solo in 
apparenza identiche a 
quelle PCMCIA, in realtà 
i prodotti CardBus non 
possono essere inseriti nei 
tradizionali slot PCMCIA e 
bisognerà aspettare i nuovi 
notebook che includeranno il 
nuovo standard. 

In particolare il Network Flyer 100 è 
un adattatore Ethernet LAN compa¬ 
tibile con lo standard lOBaseT e 
lOOBaseTX ed e capace di presta¬ 
zioni di rete di alto livello, con un 
transfer rate di 90 Mbps 
Nel tradizionale standard PCMCIA 
troviamo invece una serie di prodot¬ 
ti destinati a ridurre i problemi di 
connessione e di schede necessa¬ 
rie; modem/fax combinati con adat¬ 
tatoli di rete, o che possono essere 
usati sulla rete telefonica tradiziona¬ 
le o su un cellulare GSM, ed ancora 
schede che integrino la possibilità di 
utilizzare la rete ISDN 
TDK Global Networker 3410 & 3412 
è un modem combinato con una 
scheda Ethernet LAN: sulla stessa 
scheda PCMCIA abbiamo così un 
modem da 33.6 bps, un fax da 
14 400 bps ed una scheda di rete 
con funzionalità LAN, che può fun¬ 
zionare in contemporanea con il 



modem stesso, 

Il modello 3410 è equipaggiato con 
un adattatore interno tObaseT. 
mentre il 3412 utilizza una unità 
esterna per connessioni 10Base2 
(BNC) 

Un'altra interessante scheda combi¬ 
nata è il Global Class 3310, un 
modem V.34 con fax e possibilità 
di collegamento a telefoni cellula¬ 
ri GSM, in questo modo la con¬ 
nettività del vostro notebook è 
assicurata anche in movimen¬ 
to. 

Infine il Global Pro ISDN 
3600 combina le connetti¬ 
vità di un modem V.34, 
un fax, una scheda per 
connessione alla rete 
ISDN (quindi con 
velocita di almeno 
64K) ed un modem 
per collegarsi ad 
un telefono cellu¬ 
lare GSM 
Per quest'ulti¬ 
mo tipo di 
collegamen¬ 
to sono na¬ 
turalmente dispo¬ 
nibili numerosi cavetti 
per i diversi modelli di 
telefonino: tutte le schede 
modem sono dotate dell'esclusivo 
software "Country Selector". che 
imzializza il modem a seconda del 
paese dove vi trovate perche rico¬ 
nosca al meglio i segnali della linea 
locale 

Il software Country Selector verrà 
aggiornato via Internet man mano 
che le schede vengono omologate 
nei singoli paesi dalle nostre prove 
risulta comunque che per l'Italia, 
ove non fosse presente la nuova 
versione del software, funziona la 
selezione per il Canada 


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TDK Italia Spa 

Corso Buenos Aires 36. 
20124 Milano. 

Tel. 102) 29,52 20.43 


128 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 































Ili, II» «UH 

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Controller SCSI 

Hord Disk 


CD-Rom 


Floppy 


Unità di Backup 

Scheda Video 


Editing Video 

Schedo Audio 

Modem 


Kevboord Win95 

Mouse & Pad 


Joystick 


Case 


Bundle Microsoft 

Bundle MPC 


Sistemo Operativo 

Assemb. Garanzia 

Monitor_ 

Cosse Audio 

COSTO IVATO 


283 

530 

741 

990 

1.308 

1.810 

315 

477 

757 


Intel PI 66 MMX 

292 

Shuttle 569 

512k 430TX 

U ATA DMA33 

275 


103 

Opzionale 

— 

Fujitsu U.ata 
2.6Gb 

418 

Pioneer 14X 

191 

1 ,44Mb 

48 

ODzionale 

.... 

Ati 3DChorger 


2MB 1280 

136 

ODzionale 

_ 

trust opti9313D 

34 

ODzionale 

_ 

105tsl NMB 

44 

seriale 3 tasti 

10 

Oozionale 

_ 

Desk M.Tower 

64 

Opzionale 

.._ 

Opzionale 

_ 

Win95 fat32 

217 

12 mesi 

100 

Philios 14- .28 

367 

ODzionali 

_ 

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Intel P200MMX 

569 

Tyon 1itanturbo2 


512k 430TX 
U.ata DMA33 

305 

16Mb EDO 2x8 

103 

Oozionale 

_ 

Quantum UataST 
3.2Gb 5400a 

518 

Pioneer 24X 

191 

1.44Mb 

_48 

ODzionale 

— 

Ati 3D ProTurbo 
4M (8M) 1600 
moeal TV+CP/D 

292 

Ati TV Tuner 3IN 

220 

SB awe64 std 

181 

ODzionale 

— 

105tst NMB 

44 

Microsoft 2tst 

60 

SideWinder 

75 

Desk SBF 

240 

HOME 1 CD 

41 

6CD con SW 3D 

133 

Win95 Plus fat32 

263 

12 mesi 

100 

Oozionale 

— 

Opzionale 

— 



L. 3.383.° ## 


Intel P 233 MMX 

915 

SuperMicro 


P5MMS 98 


512kb TX U.ata 

388 

32Mb EDO 2x16 

208 

Oozionale 

_ 

IBM U.ata 


4.3 Gb 5400q 

620 

Opzionale — 

1.44Mb 

48 

Opzionale 

— 

Xpert@ployPa 


4MSGRAM 1600 


moeal TV out 

362 

Opzionale 

_ 

Oozionale 


Oozionale 

_ 

105tst NMB 

44 

Microsoft 2tst 

60 

Oozionale 

.... 

M.Tower SBF 

240 

Opzionale 

— 

Opzionale — 

Win95 Plus fat32 

263 

12 mesi 

100 

Opzionale 

.... 

Opzionale — 

L. 3.248. 

ooo 


e 


* ni 





1,810 

SuperMicro 
P6SLS 440LX 
UWS + ATA 

1,036 

433 

64Mb EDO 2x32 

U.W. Intearato 


Seagate UWSCSI 

20x SCSI Plextor 

349 

1.44Mb 

48 

Zìd 100 eide 

245 

488 

Xped@play AGP 
8MSGRAM 1600 
moeal TV out 

Ati TV Tuner 3IN 

220 

S8awe64GOiD 

406 

Opzionale 


105t NMB mecc. 

64 

Micr Irrtellimouse 

134 

Opzionale 

_ 

Tower SBF ATX 

384 

Opzionale 

__ 

ODzionale 

— 

Wm95 Plus fat32 

263 

12 mesi 

100 

Opzionale 

_ 

Opzionale 

— 

L A 496 

••• 


InlaLPlòò.MMX 
Intel P200 MMX 
Intel P233 MMX 
Intel Pont. Il 233 
Intel Peni. Il 266 
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AMD K6 166MX 
AMD K6 200MX 
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TMH 


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17" 447W stereo 1280_ 

17" 447Xov audio. Subvroofct 
17 447Xi LòOOni 
17'..447Xovc .vid.camero 
19 446Xo'o 1600a'80Hz 
21 " 445Xav dp22 Sub.vootei 
21: 445XÌ de.22 1600 IQ2KH1 
21" 445Xpto 1BOOSBOHi 26 
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SCHEDI VIDIO ATI 
y boost 2 Mb EDO AMC connoOor 
3D Choracr 2Mb upo o 4M t< out 
3D Choracr 4Mb EDO 
3D Xprossron . PC2TV 2Mb SDrom 
3D Xprossron t PC2TV 4Mb SDroni 
3D Xprossron • PC2TV 2Mb ‘Game 
3DXptcssron rPC2TV 4Mb*Gamc 
3D Pro Turbo PC2TV 4Mb SG*om 
3D Pro Turbo PC2TV 8Mb SOrom 
3D Pro Turbo PC2TV 4Mb Game 
30 fto Turbo PC2TV 8Mb Game 
XPERT a'PLAY PCI 4 MB SGRAM 
con CHIP ATI 3D RAGE PRO 
XPERTffOPlAY PCI 8 MB SGRAM 
con CHIP ATI 3D RAGE PRO 
XPERTin.'PLAY AGP 8 MB SGRAM 
TV tuner, letovrdeo, ocqurs. Mpeg 1 
MAINBOARD SUPERMICRO 
MB P233 P5MMS 98 TX430 AT 
233 MHz 512 Pipe EIDE 
MB P233 P5MMÀ TX430 ATX 
23.3_MHz_512 J’ipe. EIDE 
MB PII P6SLS Chip Set Intel 
LX440 . UWS e Slot AGP 
MAINBOARD TYAM 
MB P233, TITAN TURBO 2 AT 
512 Cache Sin TX430, IrDA 


828 
1.390 
1.980 
1.788 
2.748 
2.627 
3.780 
_2.940 
4.668 
5 988 

_80 

136 

134 

164 

214 

236 

289 

_292 

426 

326 

_470 

_362 

461 

488 

220 


388 

388 

1036 



305 


MB P233. TITAN TURBO 2 ATX 
512 Cache Sin TX430. IrDA 

MAINBOARD SHUTTLI 

MB P233. 569 TX 512 Kb 
MB P266. 571 TX 512 Kb AI. ATX 
MB P266, 603 TX 1Mb AMD 

MAIMBOARD ASUS 

MBP233.57I TX5I2K6 97AJ 
MB PII P2L97 440 LX AGP 
MAIMBOARD INTTL 

MB PII Allenta 440 LX AGP 
HARD DISK 

1.7 Gb Fuirtsu UATA 
2 6 Gb Fujitsu UATA 

3.5 Gb Funbu UATA 
4.3 Gb Eidc IBM Ultra AIA 

6.5 Gb Eide IBM Ultro AIA 

1.6 Gb Quantum STRATUS UATA 

2.1 Gb Quontum STRATUS UATA 

3.2 Gb Quantum STRATUS UAIA 

4.3 Gb Quantum STRATUS UATA 

6.5 Gb Quontum STRATUS UATA 

4.5 Cupo UWSCSI Quantum Altasll 
9.1 Giga UWSCSI Quantum Altasll 
4.5Gw>UW5CSICHEEW1lOOOOg 2.246 
91 GaaUWSCSICHEFtAM lOOOOg 3 552 

SC HI DI AUDIO CREATIVE 

Sound Btastc. 16 Vibro IDE PSP 
Sound Bfestcr 16 Voluc IDE it. P&P 
Sound Blastor AWE 64 IDE it OEM 
Sound Btaslc AWt 0 4 IDE it P&P 
Sound Biodo. AWE 64 GOLD IDE it 
CD-ROM A CDR 
CDR Yamaha CDR 400T 6/4X 
intorno * Win on CD ? 2 CDR 1.050 
CDR Yomoho CDR 400TX 6/4X 

SCSI Trac t EosyCD 1 2CDR _L135 

CDR Riscrivi bile RICOH 6/2X 
SCSI+SW+2CDR 1.114 


305 

—275 
3L4 
316 

37B 

527 

399 

362 

418 

470 

620 

865 

356 

—450 

51B 

.611 

836 

1.327 

2.083 


9 2 

118 

181 

227 

406 


SBF TREVISO 


20125, Violo Monza 175 
Tel 02/2828252, Fox 02/26140415 
orari 9-12 30/15 30-19 


Via Piva, 84 Voldobbiadene (TV) 

Tel 0423/972544, Fox.0423/971226 
h. 8-12/16.30-19.30 


MMZILL 

00167, Via Silvestro II 4b/4c 
Tel 06/6624862, Fax 06/6622166 
oran 9 30-13/16.30-19 30 



r-j 


DUPUCAIORECD a 4 pasti Ino CDR .3.627 
CD 2QX Piada-interno SCSI 349 

CD 24X Philips interna EIDE _1S4 

CD 24X Pioneer interno ODE _ 217 
CD 24X Pioneer interno EIDE slotm 242 
CD 24X Pioneer interno SCSI 291 

CD 24X 6CD Ponoer Choiger 1040 
MODEM 

Ihundercom33.6est.-Yorce;lax _202 

USR 33 6 Sposta vo.ee est Itosi. 409 

MIT 

DV Master I/O DV VHS. Y/C.YUV 6.935 
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AV Master De luxe II 2.6BB 

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Simm B Mb Edo RAM 60 ns 51 

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Fligth, Dangorous croaturo, 

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Poniodauto (IMI. Tal 0183/779878 

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TRfNTINO ALTO ADIGI 
Tianle V.o IV novembre. 10? 38014 

Cordolo di Trento (TN| Tol 0461/060713 

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VonofO vro Moitootii 17/b 30038 

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SICILIA 

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Tel. 081/2395663, Fax. 081/5930297 
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Toshiba Tecra 750CDT, un notebook adulto 

Il nuovo notebook di Toshiba con il nuovo processore Pentium Intel Tillamook a 
233 MHz con tecnologia MMX disegna un nuovo standard nel mercato dei portatili. 

di Enrico Ferrari 


Il nuovo Tecra 750CDT pos¬ 
siede il più veloce processore 
Pentium Intel attualmente 
disponibile su PC portatile Si 
aggiunge a questo la SRAM 
su cache di secondo livello da 
512 KB per massimizzare le 
prestazioni del processore 
Pentium a 233 MHz, il chipset 
PCI Toshiba di ultima genera¬ 
zione per PC portatili munito 
di controller di cache incorpo¬ 
rato che riduce il numero di 
chip in uso, mentre l'utilizzo di 
componenti a basso consu¬ 
mo energetico allunga la già considerevole auto¬ 
nomia della batteria e l'uscita TV e un'ampia 

? amma di opzioni di comunicazione II drive per 
D-ROM ultrasottile a 20 velocità (massimo) del 
Tecra per la multimedialità 750CDT è il piu veloce 
mai montato su notebook E' intercambiabile con 
una seconda batteria o con un sottile drive per 
floppy disk per ottenere una flessibilità di configu¬ 
razione ancora maggiore Inoltre, ora gli utenti 
possono veramente intercambiare "a caldo' tutti i 
dispositivi SelectBay attraverso un'icona di con¬ 
trollo sulla barra dei menu o dal pannello di con¬ 
trollo dentro Windows 95 II SelectBay del Tecra 
750CDT e infatti predisposto per il DVD Un sottile 
drive per DVD studiato per i portatili sarà disponibi¬ 
le per questo modello alla fine del 1997 II drive 
per l'hard disk, da 5 Giga, si può facilmente 
rimuovere, cosi il notebook può essere facilmente 
aggiornato allorché divenga disponibile un nuovo e 
persino piu capiente hard disk oppure lo si può 
configurare per sistemi operativi multipli. La capa¬ 
cità della memoria del Tecra 750CDT è di 32 MB 
standard, espandibile fino a 160 MB tramite 2 
slot. Il suono multimediale è garantito da un siste¬ 
ma audio Sound Blaster Pro compatibile integral¬ 
mente stereofonico I diffusori stereo sono incor¬ 
porati unitamente al microfono interno e all'intera 
gamma di prese audio in entrata e in uscita II 
Wave-Table è incluso con collegamenti fisici MIDI 



attraverso l'unità di connes¬ 
sione opzionale Di sene 
anche la tecnologia Zoomed 
Video (ZV) Port, che consente 
ad applicazioni multimediali 
avanzate di girare attraverso i 
nuovo standard rappresenta¬ 
to dalle PC Card ZV Questo 
apre le opzioni hardware 
MPEG cosi come la ricezione 
di video e la TV su schermo. 

E anche il primo notebook 
PC a offrire la possibilità di 
un'autentica videoconferenza 
portatile. Utilizza un circuito 
videoricevitore incorporato che fa corpo unico con 
la piastra madre del notebook. E' conforme a tutti 
gli standard attuali e gli utenti possono collegarsi 
in videoconferenza su una LAN, attraverso un 
modem oppure su Internet utilizzando un softwa¬ 
re come il ProShare di Intel o il NetMeeting della 
Microsoft. 

Il display a colori TFT-LCD da 13.3' è capace di 
una nsoluzione 1024 x 768 , lo schermo offre uno 
spazio visivo più ampio del 20% rispetto ai display 
da 12,1 ' e del 38% nspetto a un display da 11.3' 
montato su notebook convenzionali L'elevatis¬ 
sima risoluzione di 1024 x 768 offre il 64% in piu 
di area di lavoro rispetto ad una risoluzione di 800 
x 600. Il voice/fax modem V 34 incorporato opzio¬ 
nale opera alla velocità di 33,6 kbps e c'è inoltre 
una presa telefonica incorporata RJ-II per facilitare 
le connessioni Gli altri dispositivi per la telefonia 
comprendono la capacità di fungere da ncevitore 
con altoparlante e microfono amplificato, consen¬ 
tendo al Tecra 750CDT di operare come centralina 
telefonica completa sia in ufficio che fuori ufficio 


DOVE & CHI 


Toshiba Europe 

Via Paracelso 10. 20041 Agrate Brianza IMI), 
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Artec distribuisce Adaptec 

Easy CD Creator Deluxe è la 
punta di diamante dell'offerta 
software. Disponibili anche le 
stampanti Waitec per CD e carta 
Artec è distributore ufficiale di 
nuovi prodotti hardware e softwa¬ 
re connessi alle memorie ottiche 
In particolare gli ultimi accordi 
riguardano i controller e i software 
di Adaptec. così come le stam¬ 
panti per CD di Waitec. In partico¬ 
lare stanno avendo grande suc¬ 
cesso le applicazioni Adaptec per 
l'uso intelligente dei CD riscrivigli 
Il nuovo software Easy CD Crea¬ 
tor Deluxe è una potente soluzio¬ 
ne che combina le piu avanzate 
funzioni dei software CD-Recor- 
ding, Easy CD-Pro e CD Creator 
per Windows con nuove e avan¬ 
zatissime caratteristiche, tra cui 
CD Spin Doctor 

Questa applicazione di registrazio¬ 
ne audio permette di trasferire il 
contenuto dei dischi LP su CD 
migliorando la qualità sonora. Easy 
CD Creator Deluxe supporla altre 
nuove funzioni come Picture CD 
per la fotografia digitale e Video 
CD Creator, per la creazione di 
video CD Jewel Case Creator è 
invece un tool, fornito gratuita¬ 
mente, che permette di persona¬ 
lizzare le copertine dei CD. Easy 
CD Creator Deluxe sostituisce 
Easy CD Pro e CD Creator per 
Windows II nuovo software e 
completamente compatibile con 
tutte le soluzioni Adaptec e può 
essere acquistato anche come un 
upgrade di qualunque soluzione 
Adaptec. Il prezzo è di circa 180 
mila lire. Attraverso i canali Artec 
è disponibile anche la nuova ver¬ 
sione di DirectCD di Adaptec 
Consente agli utenti di trattare le 
loro nuove unità CD-Riscrivibìli 
(CD-RW) esattamente come se 
fossero unità floppy. DirectCD 2.0 
e basato sulla tecnologia per la 
scrittura di pacchetti conforme 
allo standard UDF (Universal Disk 
Format), ed è compatibile con i 
sistemi Windows NT 4 0 e 
Windows 95 per CD-R e CD-RW 
L'elenco completo delle unita CD- 
R che hanno superato i test di 
compatibilità con DirectCD è 
disponibile al sito web di Adaptec 

|www aaaptec.com/ UirectTU| 

Disponibili anche le stampanti 

Waitec serie CD Printer, che 
stampano sia su CD che su carta 
Due le versioni, CD Printer e CD 
Print-S. La prima lavora a 720 dpi 
con meccanica Epson 400 a getto 
d'inchiostro e driver per Ms/Dos, 
Windows 3 1,95 ed NT. l’interfac¬ 
cia è parallela e il prezzo al pubbli¬ 
co è di 1 940.000 lire più IVA, 

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130 


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RadioPhone Blaupunkt: l’autoradio che telefona 


L idea è semplice quanto innovativa: perché non risparmiare spazio negli accessori da auto, combinando 
in un solo apparecchio un telefono cellulare GSM ed un'autoradio? 

di Enrico Ferrari 


Un grande tasto blu 3U h au.viauiu 
RadioPhone Amsterdam TCM 127 svela 
il mistero con questa autoradio 
Blaupunkt si può anche telefonare! Il 
RadioPhone Blaupunkt unisce tutto il 
comfort di un'autoradio Blaupunkt di otti¬ 
ma qualità all'utilità di un moderno telefo¬ 
no cellulare GSM In effetti l'autoradio si 
presta bene all'accoppiata, infatti attraverso i suoi diffusori la telefo¬ 
nata può essere effettuata in modalità vivavoce. rispondendo quindi 
appieno al codice della strada ed alla comodità di avere un telefono 
da 2 W sempre a disposizione, senza preoccuparsi delle pile che si 
scaricano II RadioPhone Blaupunkt si installa senza problemi come 
una qualsiasi autoradio Non è necessario forare, tagliare, posare 
cavi, cosi, anche nell'eventualità di un futuro smontaggio, non resta¬ 
no tracce. E' sufficiente inserire il RadioPhone nell alloggiamento a 
norme DIN, collegare il microfono, le due antenne per radio e telefo¬ 
no oppure un'unica antenna combinata per entrambi, e l'installazio¬ 
ne è fatta Con il piccolo microfono potete parlare al vostro partner 
avvantaggiandovi dell'alta qualità duplex, mentre dagli altoparlanti 


del vostro impianto Car Hi-Fi si ascolta 
l'interlocutore RadioPhone Blaupunkt 
aiuta anche ad ordinare l'agenda telefo¬ 
nica 25 numeri con i rispettivi nomi 
sono memorizzabili direttamente, pre¬ 
mendo un tasto si può sfogliare sul 
display la vostra agenda telefonica 
RadioPhone Blaupunkt e predisposto 
per le nuove prestazioni del GSM di seconda generazione, ossia per 
il Short Message Service ISMS), mentre se non si vuole rinunciare 
al consueto microtelefono nonostante il dispositivo viva voce, è 
disponibile come accessorio un kit microtelefono. elegante ed ergo¬ 
nomico, che assicura la riservatezza della conversazione Infine con il 
telecomando ad infrarossi RCT 07, disponibile come accessorio, si 
possono gestire tutte le funzioni principali del RadioPhone Blaupunkt 
direttamente dal volante dell'auto 

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telecontrollo - 
k i b velocità 19,2Kbps - 

I interfaccia RS232-C - 

■ omologazione PPTT, (£ - 


*&/ 

’T&fàmn- 


Radio-modem Ethernet Bridge 


- connettori lUBase? (BNCJ, lOBaseT (RJ45) 

- omologazione PPTT, (( 


132 

















IBM presenta la “sua” Business Intelligence Solutions Unit 

Nel mondo dell’informatica è "esplosa ", dopo Internet, un'altra moda: il 
Global Business Intelligence Solutions. Uno studio IDC indica un ROI 
(Return On Investment) medio del 40 per cento dopo 2.3 anni per chi lo 
adotta. Secondo stime di mercato il giro d'affari di B.l. che ne deriva 
ammonterà entro la fine del secolo a 30 miliardi di dollari. 

Le operazioni di Bl di IBM concentrate a Roma. 

di Francesco Fulvio Castellano 

Nel corso di una riservatissima, nel senso di "selezionatissima”. conferenza stampa per 
poche testate "elette" organizzata da IBM Italia presso la sua sede di Segrate, Milano, 
Ben C. Barnes, il think tank direttore generale di IBM Global Business Intelligence 
Solutions a livello mondiale, ha presentato la Divisione-Umt trainante dell'aggressiva stra¬ 
tegia di Big Blue sul segmento di mercato in rapida espansione della Business 
Intelligence (Bl). La Business Unit di Barnes e la IBM Internet Division sono state create 
nel '95 con l'obiettivo di sfruttare due settori emergenti in rapida espansione appunto Bl 
e Internet. A cosa servirà? La Bl aiuterà a gestire il rapido aumento di informazioni, tra¬ 
sformando i dati in conoscenza. Fornirà alle aziende un nuovo vantaggio competitivo La 
Bl sarà d'aiuto per offrire ai clienti e ai consumatori proposte completamente nuove e 
personalizzate. Contribuendo a ridurre le truffe e gli abusi, i sistemi di Bl permetteranno 
la riduzione dei prezzi di un gran numero di servizi finanziari e aziendali (banche, assicura¬ 
zioni, sanità, ecc.). I primi tre probemi aziendali attualmente affrontati da questi sistemi 
negli USA sono (in ordine decrescente) analisi finanziarie, analisi di marketing/clienti e 
analisi delle vendite. Nel 2001, secondo le previsioni, l'ordine sarà: marketing, analisi 
finanziaria, analisi dei clienti/vendite In Europa la situazione è analoga La richiesta di 
maggiori e piu accurate informazioni è in costante aumento, cosi come la necessità di 
sfruttare meglio le ingenti quantità di dati relativi a clienti, prodotti, attività e mercati. 
Tramite l'analisi dei dati le società sono infatti in grado di elaborare nuove strategie com¬ 
petitive per una migliore gestione Prima ancora di una tecnologia, Bl è una disciplina di 
business. Sebbene l'era attuale sia nata dalla tecnologia, ciò che la alimenta sono i risul¬ 
tati di business resi possibili dalla stessa tecnologia, come l'aumento del fatturato degli 
utili, la diminuzione dei costi, l'ottimizzazione delle operazioni, il miglioramento dei servizi 
ai clienti e, in ultima analisi, un ottimo ritorno sugli investimenti I sistemi di Bl sono i 
sistemi di gestione aziendale di domani II loro carattere strategico è tale che le organizza¬ 
zioni non potranno più svolgere la propria attività - o comunque non nel modo appropriato 
- senza disporre delle conoscenze offerte da questi sistemi Le future applicazioni di Bl 
saranno "closed loop" o "reai time". dove le informazioni e gli "eventi" guideranno auto¬ 
maticamente la maggior parte delle azioni intraprese dalle società. Questi sistemi nentra- 
no neH'ambito del processo decisionale di una società e hanno assunto un carattere fon¬ 
damentale e "mission criticai" Il termine Business Intelligence, utilizzato per descrivere 
questa disciplina, ha rapidamente guadagnato popolarità e sta sostituendo quello di 
"sistemi di supporto alle decisioni", a conferma dell'enfasi ora posta, anziché sulla tecno¬ 
logia sottostante, sui vantaggi che derivano dall'utilizzo di queste soluzioni, come, ad 
esempio, l'accesso a informazioni in grado di supportare le società nell'affrontare sfide di 
business e creare nuove opportunità Negli ultimi cinque anni, il mercato delle soluzioni di 
Bl e dei sistemi di supporto alle decisioni (DSS-Decision Support System) è stato analiz¬ 
zato in modi differenti, ma tutti sono giunti a una conclusione unanime: si tratta di un 
mercato di grosse dimensioni, in fase di rapida crescita Si calcola che l'intero mercato, 
(hardware, software e servizi) raggiungerà, entro il 2000, un valore di 30 miliardi di dollari 
Secondo Gartner Group, il solo settore del supporto alle decisioni basato su sistemi 
paralleli raggiungerà i 7 miliardi di dollari entro il '99, a un tasso di crescita annuale del 
72%. In base alle analisi di Standish Group, il mercato dei data warehouse da oltre 
200GB sarà di 8 miliardi di dollari entro la fine del decennio. Meta Group, infine, prevede 
che gli attuali 400 000 utenti che utilizzano data warehouse e tecnologie OLAP (On-Line 
Analytical Processing), diventeranno 10 milioni entro l'anno 2000 e che il 95% delle 
società disporrà di un sistema di data warehousing. 

IBM ha individuato sette principali settori per le proprie soluzioni di Bl/supporto alle deci¬ 
sioni, basandosi su una serie di analisi condotte internamente e da società di ricerca indi¬ 
pendenti: servizi bancari e finanziari, distnbuzione, sanità, assicurazioni, media e teleco¬ 
municazioni, turismo e trasporti, servizi pubblici. Nel prossimo futuro, IBM estenderà l'ini¬ 
ziativa anche alla pubblica amministrazione, all'edilizia, al settore farmaceutico e petrolife¬ 
ro. 

IBM fornisce a questi settori soluzioni specifiche, in grado di aiutare le organizzazioni a 
trasformare i dati in informazioni strategiche e competitive (business intelligence) Le 
soluzioni IBM comprendono: applicazioni, database e altro software (famiglia DB2); piat¬ 
taforme (System 390, RS/6000. AS/400); servizi di consulenza specializzati. 


La sicurezza 
totale 
per le reti 
Internet/lntranet 



Protezione 
contro 
le minacce 
da Internet 


SSH - Per la crittografia dei sistemi client/server. 
VPN - Per la creazione di reti private virtuali su Internet. 


Desktop - Per la crittografia dei dati su laptop/desktop. 


Commerce - Per la sicurezza del commercio elettronico. 


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MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 


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Tally T9014, l’economia nella professionalità 

La nuova laser fa parte della famiglia di prodotti profes¬ 
sionali, detta lìnea blu. 

di Leo Sorge 


La T9014 stampa 14 pagine al 
minuto, ed è in vendita a 2 
milioni 102 mila lire più IVA 
La risoluzione di base è una 
600x600 dpi, ma grazie alla 
Edge Enhanced Technology 
si arriva a 2400x600. Il carico 
di lavoro arriva a 35 mila pagi¬ 
ne al mese, e il consumo di 
componenti parla di 30 mila 
copie per il drum e di 5 mila 
per il toner Entrambi i valori 
fanno riferimento a pagine A4 
al 5% di copertura. La RAM 
di base di 3 MB può essere 
espansa fino a 67 MB. Le 
interfacce sono RS 232C o 
RS 422A, una Ethernet inte¬ 
grata lOBaseT e 10Base2 
oltre alla LocalTalk. Le emula¬ 
zioni comprendono il PCL5e, 
completo di GL-2 per la grafi¬ 
ca vettoriale e il PJL 
La stampa su buste e lucidi è 
facilitata da un alimentatore 
multifunzione che gestisce 
formati e spessori diversi. Il 
software in dotazione già resi¬ 



dente nel modello base com¬ 
prende Interwin per gestione 
e configurazione locale o in 
rete, e Markvision per Win¬ 
dows 95 

Disponibile su modulo sepa¬ 
rato c'è poi l'emulazione di 
Poscript Level 2 



Tally 

Via Borsini 6, 
20094 Corsico (MI). 
Tel. (02) 4860.81 


PeakJet velocizza la consultazione di Internet 


PeakJet può velocizzare enormemente i caricamenti 
delle pagine Internet, ed è tanto più efficace quanto l'u¬ 
tente ha abitudini fisse. 


Il MI /Uj 

M' t ( IMI 1.1 
COMPANY 




La famosa "waiting syndrome” 
ben nota da tempo nel mondo 
dell'informatica, colpisce in par- 
ticolar modo i navigatori Inter¬ 
net; lo stress da attesa d'arrivo 
delle pagine scelte, infatti, è 
sicuramente una delle conse¬ 
guenze piu evidenti del funzio¬ 
namento tipico d'uso di Inter¬ 
net, caratterizzato spesso da 
lunghe attese davanti al monitor I 
vuoto. Il programma memorizza proprio le abitudini dell'utente per 
velocizzare l'accesso ai siti più visitati, analizza e organizza la sua 
cache intelligente' per aggiornare automaticamente i siti più spes¬ 
so frequentati. I risultati sono sorprendenti, PeakJet permette all'u¬ 
tente di ridurre da 3 a 10 volte il tempo di collegamento lavorando 
in modo trasparente insieme a Microsoft Internet Explorer e 
Netscape Navigator in maniera completamente invisibile e traspa¬ 
rente. L'utente non dovrà imparare nessun nuovo programma e 
non dovrà cambiare le proprie abitudini di consultazione 
E' anche possibile consultare la cache off-line e creare infinite 
cache per i diversi argomenti di interesse 
PeakJet utilizza il modem al 100% della sua velocità per il 90% del 
tempo di connessione, riducendo fino a 10 volte i tempi di risposta 
di Internet grazie agli Agenti che in back ground aggiornano auto¬ 
maticamente la cache e scaricano in memoria e sull'hard disk i link 
della pagina corrente Lavora con ogni tipo di connessione Internet 
(14 4. 28 8. 33 6 ISDN, TI. o T3) e funziona con i server Proxy, il 
suo aggiornamento è garantito a vita e gratuitamente attraverso 
Internet. 

Peruzzo Informatica propone PeakJet a lire 89.000 
Peruzzo Informatici: - \htlo://www.peruzzo.coni 


Con Verbal Commander il gioco si vede in 3D e si comanda con la voce 


La IHR presenta delle estensioni hardware e software in grado di entusiasmare gli appassionati di videogame 


di Enrico Ferrari 


Verbal Commander è un rivoluzionario sistema di 
riconoscimento vocale progettato specificamente 
per i videogiochi che diventano cosi ancora più 
avvincenti basterà infatti comandare le fasi salienti 
del gioco direttamente con la voce, ad esempio per 
sparare, prendere oggetti e muoversi 
Con Verbal Commander, infatti, ogni utente istrui¬ 
sce il sistema ad adattarsi al suo partico¬ 
lare modo di parlare (in dialetto, in lingua, 
con terminologie anche inventate e crea¬ 
tive), con una incidenza di riconoscimen¬ 
to pan al 97% In questo modo, inoltre, i 
giochi si possono ‘personalizzare", deci¬ 
dendo di volta in volta quali parole usare e per quali comandi. Verbal 
Commander funziona sui compatibili con ogni gioco in ambiente 
DOS o Windows 95; utilizza un microfono avanzato che neutralizza i 
rumori di fondo con la possibilità quindi di dettare i comandi con un 
tono di voce normale; è composto da una scheda a 8 bit half-size 
che si adatta ad ogni connettore ISA nel PC, è disponibile anche 
precancato con 25 file comandi per i giochi attualmente piu popolari 
(Descent II, Quake, Mechwarrior II, Tie Fighter, Fury, e molti altri) 
Non ci sono IRQ o DMA da regolare. 

Il prezzo consigliato è di circa lire 469 000 


Per chi invece vuole provare l'emozione del gioco 3D la IHR 
commercializza gli occhiali Cyber Boy, della Woobo Electronics 
che supportano Stereoscopie; gli oggetti e le immagini sono 
molto piu realistici e sembra davvero che escano dallo schermo. 
La forma degli occhiali avvolge il viso, bloccando la vista ai lati 
per focalizzare completamente la visione sullo schermo E' inol¬ 
tre possibile utilizzare una fascia, da attaccare agli occhiali, 
per tenerli comodamente sul viso. 

Tra i più famosi, eccone alcuni con i quali è pos¬ 
sibile utilizzare la tecnologia Stereoscopie 3D 
‘Magic Carnet" e 'High Odane' di 
s \ Bullfrog, "Match Rescue' e 'Word 
s Rescue' di Redwood; 'VR Sling Shot' di 
^ Virtual Entertainment, "Wolfenstein 3D‘ di 
Apogee Di prossima uscita. ‘Shattered Steel' di Interplay, "In 
Pursuit' di Greed e ’Birdright' di Softdisk Publishing 
Il prezzo di Cyber Boy è di lire 299 000 

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134 


MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 
























Presentato il bando del premio ‘Voltolino” per la divulgazione scientifica 

Il “premio" è rivolto ai giornalisti che in Italia dedicano impegno 
e attenzione a molteplici settori disciplinari. Tra questi anche le tec¬ 
nologie informatiche. Patrocinio di Abiogen Pharma 
e UGIS IUnione Giornalisti Italiani Scientifici). 

di Francesco Fulvio Castellano 


Quando il Direttore di MC mi ha chiesto di attendere alla conferenza stampa di 
presentazione, al Circolo della Stampa di Milano, del Bando di Concorso del 
Premio "Voltolino" per la Divulgazione Scientifica, devo ammettere che ho pensa¬ 
to, come dire, ad uno scherzo se non ad un errore Mi sono domandato ma MC 
non è una testata che tratta prevalentemente, se non esclusivamente, problemi, 
soluzioni, applicazioni di prodotti del mondo l&CT? E che "c'azzecca" - per dirla 
alla Di Pietro - il Voltolino, che è un uccello vivacissimo, con tutto il "piattume" e 
"freddume" (per piatto e freddo) del mondo dell'informatica? Beh, mi sono dovuto 
ricredere. E ho capito, nel corso della conferenza stampa, che se non c'è divulga¬ 
zione scientifica, di qualsiasi settore, non c'è spirito critico, non c'è confronto, non 
c'è riscontro 

Diffondere correttamente i risultati o le prospettive promettenti della ricerca, a 
fronte di scienza e tecnologia in continua evoluzione, è il ruolo del giornalista nei 
confronti della società e nel pieno rispetto deontologico dei diritti-doveri dell'infor¬ 
mazione In questo contesto è stato istituito il "Premio Voltolino per la 
Divulgazione Scientifica 1997". rivolto ai giornalisti che in Italia dedicano impegno 
e attenzione a molteplici settori disciplinari 

E' stato presentato il Bando di Concorso, che è a disposizione degli interessati 
presso la Segreteria della nostra rivista e presso lo Studio Viviani, Via Manzoni 43, I 
20121 Milano (Tel. 02/6599929) 

Patrocinato da Abiogen Pharma di Pisa e da UGIS. il Premio intende stimolare la 
professionalità del giornalista comunicatore, sollecitando il coinvolgimento della 
pubblica opinione alle problematiche e alle implicazioni che scienza e tecnologia 
comportano, in modo chiaro, conciso e completo 

Ha presentato l'iniziativa, lodevolissima, Paola De Paoli, Presidente UGIS. e hanno 
portato le loro testimonianze Massimo Di Martino (nipote di Alfredo Gentili, e di 
seguito capirete perché è importante, e fondatore della Abiogen Pharma). e Enrico 
Garattini, ricercatore e figlio del noto Silvio Garattini. Direttore dell'Istituto 
Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano La giuria di questa prima edizione 
è composta da: Luigi Dadda. Paola De Paoli, Silvio Garattini, Margherita Hack e 
Luciano Onder 

E adesso, cari lettori, vi spiego l'arcano. "Voltolino" e divulgazione scientifica: qual 
è il legame? Il legame è rappresentato da un uomo che ha dedicato quasi 75 anni 
della sua vita in favore di attività economiche, culturali e sociali del suo paese e. 
soprattutto, della sua città. Parlo del Comm. Alfredo Gentili, bisnonno di Massimo I 
Di Martino, come abbiamo visto piu sopra "Voltolino" è il nome di un uccello 
acquatico svelto e intelligente, e gli fu dato come soprannome da un suo profes¬ 
sore di italiano alle scuole tecniche che in classe lo chiamava cosi in omaggio alla 
sua intelligenza pronta e vivace. A lui, Gentili, era piaciuto subito questo sopranno¬ 
me nato dalla simpatia e lo aveva adottato firmando da giornalista i pezzi più 
importanti e le polemiche piu roventi E "Voltolino" era rimasto per amici e cono¬ 
scenti Gentili e stato un brillante giornalista, un caricaturista spiritoso e garbato, 
un grande appassionato di spettacoli e di teatro, e. ultimo ma non certo per impor¬ 
tanza. un imprenditore audace e determinato 

Aveva, già allora, percepito l'importanza del legame tra il mondo scientifico e l'a¬ 
zienda farmaceutica impostando la crescita dell'azienda. l'Istituto Gentili Spa. attra¬ 
verso il coinvolgimento di illustri clinici universitari e pionieri della moderna medici¬ 
na e medicina nucleare. Questa filosofia strategica è continuata nel tempo ed ha 
permesso all'Istituto Gentili di conseguire importanti risultati e prestigiosi ricono¬ 
scimenti internazionali La Abiogen Pharma nasce a Pisa dalla volontà di Massimo 
Di Martino al fine di continuare la tradizione imprenditoriale farmaceutica del suo 
bisnonno e, su queste basi, egli ritiene di poter proseguire ed onorare la tradizione 
imprenditoriale inaugurata nel lontano 1917 dal Comm Alfredo Gentili, divulgatore 
scientifico e imprenditore. Un "bravo" a Di Martino, che non solo onora la memo¬ 
ria del bisnonno, ma porta tra tutti noi una ventata d'aria... fresca, di antico e di 
moderno e di continuità nel nostro piccolo mondo 

Gli articoli, servizi radio e TV. dovranno avere attinenza all'informazione in campo 
biomedico, chimico-farmacologico, varie discipline connesse alle scienze fisiche e 
naturali ed alle tecnologie informatiche. 


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Da Expert System “Tutto per scrivere bene” 

Allo scorso Smau Expert System ha presentato la suite "Tutto per scrivere 
bene" che raccoglie tutti i prodotti della società: Errata Corrige, Factotum per 
Word, Impariamo l'italiano e Ipse Dixit. 



Expert System è una softwa¬ 
re house di Modena che ha 
legato il suo nome ad una 
gamma di prodotti studiati 
per migliorare la qualità dei 
testi ed accrescere la padro¬ 
nanza della lingua italiana. 

La Suite "Tutto per scrivere 
bene" contenuta in un solo 
CD-ROM, consente di avere 
sottomano tutti i più evoluti 
strumenti per agevolare la 
redazione di testi, utilizzando 
un'unica barra degli strumenti 
integrata. E' inoltre dotata di 
una funzione aggiuntiva di 
Errata Corrige, il famoso pac¬ 
chetto per la correzione stili¬ 
stica, grammaticale e il sup¬ 


porto alla scrittura, giunto alla 
versione 2.5 chiamato Net 
Corrige, che permette di 
usare il correttore all'interno 
dei programmi di posta elet¬ 
tronica quali Eudora, Pega¬ 
sus, Microsoft Internet Mail, 
Netscape Mail 

Factotum per Word, una 
serie di utili strumenti proget¬ 
tati per la lingua italiana che 
integrano e migliorano le fun¬ 
zionalità di Word per Win¬ 
dows come, ad esempio, la 
sintesi automatica dei testi e 
il comugatore dei verbi, il 
Thesaurus, le statistiche dei 
documenti ed altro ancora, 
Ipse Dixit, una raccolta di 


oltre 14.000 citazioni, aforismi 
e proverbi utili e divertenti da 
consultare in ogni occasione. 
Altro protagonista è il softwa¬ 
re "Impariamo l'italiano", ispi¬ 
rato all'omonimo best seller 
di Cesare Marchi, che rappre¬ 
senta una vera e propria enci¬ 
clopedia della lingua italiana 
ed offre la soluzione più adat¬ 
ta ad ogni problema di gram¬ 
matica, sintassi, stile e conte¬ 
nuti in modo semplice e rapi¬ 
do. "Impariamo l'italiano" 
affronta in modo esauriente 
tutte le caratteristiche della 
nostra lingua e fornisce la giu¬ 
sta risposta ad ogni possibile 
dubbio sulla forma del testo. 


Infine è arrivata la versione 
definitiva di Errata Corrige 
Pubblica Amministrazione, 
realizzata in collaborazione 
con il Ministero della Fun¬ 
zione Pubblica allo scopo di 
semplificare e migliorare la 
qualità dei documenti redatti 
dall'amministrazione pubbli¬ 
ca; in pratica uno strumento 
per convertire il burocratese 
in linguaggio comune. 


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Hellatron, un paradiso per i rivenditori 

Hellatron riparte da Sniau e disegna una nuova strategia. L'edizione 
1997 della rassegna informatica ha infatti costituito un nuovo inizio 
per il dinamico importatore di componentistica. La costante crescita 
di fatturato e consenso ricevuta nei primi tre anni d'intensa attività è 
infatti motivata dalla tempestività con la quale l'azienda milanese ha 
saputo scegliere il meglio emergente nel panorama mondiale e alla 
capillarità con la quale ha saputo distribuirlo. Il catalogo di Hellatron 
ilwww l n-lliiimn ni è ormai ricco di molti nomi di prestigio, molti dei 
quali ad elevato contenuto tecnologico: Shamrock, SmartLink, SIDE, 
Iwill, Genius, Juster e Miss Melody Questi nomi si aggiungono ad 
altri marchi quali Intel, Microsoft, US Robotics, HP, Canon ed altri. Il 
supporto tecnico e commerciale offerto attraverso la collaborazione 
dei produttori ha ampliato il portafoglio clienti con un elevato numero 
di rivenditori La nuova fase si rivolge soprattutto a loro, prefiggendo¬ 
si di migliorare ulteriormente il rapporto qualità/prezzo e di ampliare la 
gamma di prodotti. Anche la postvendita avrà dei benefici grazie 
all'integrazione di nuove funzioni relative all'assistenza tecnica. 

Hellatron - Viale Monza 12. 20127 Milano, Tel 10212614 9006 


Da MGE una nuova gamma di gruppi di continuità 

Pulsar ES+ è la nuova famiglia di gruppi statici di continuità 
per aziende medio-piccole, è destinata alla protezione com¬ 
pleta "anche" dei server di rete locale e degli apparati di 
telefonia. 

di Francesco Fulvio Castellano 



La gamma presentata a Smau'97 comprende UPS di varia potenza, 
da 220 VA a 1080 VA, per la protezione dì hardware, di file di siste¬ 
ma e di applicazioni, di dati presenti nella RAM e nella memoria 
cache, di apparati di comunicazione e per la protezione dell’alimen¬ 
tazione elettrica I Pulsar ES+ sono facili da installare e da utilizzare, 
supportano Windows 95 e NT 5.0 "plug & play” e sono estrema- 
mente versatili, consentendo all'utente di selezionare l'opzione 
desiderata all’interno di una serie di opzioni predefimte Hanno inol¬ 
tre la certificazione di compatibilità dei principali produttori di 
software (Microsoft, Novell, SCO) e sono, pertanto, compatibili con 
le principali piattaforme 

Gli UPS della gamma Pulsar ES+ sono studiati per adattarsi perfet¬ 
tamente alla crescita delle dimensioni aziendali: sono compatibili 
con le future generazioni di PC equipaggiati con circuiti ACPI 
(Advanced Configuration and Power Interface) e consentono di 
effettuare sia l'amministrazione a distanza, sia lo "shutdown'’ di 
server multipli MGE UPS Systems (ex gruppo Schneider) è il più 
importante gruppo in Europa e secondo al mondo nel mercato dei 
sistemi per la protezione di computer e di applicazioni per teleco¬ 
municazioni La società produce e distribuisce con i marchi Merlin 
Gemi e Square D una vasta gamma di gruppi statici di continuità, 
con potenza da 150 VA fino a 800 kVA Per rispondere tempestiva¬ 
mente e in modo efficace alle esigenze degli utenti, MGE dispone 
di un servizio di assistenza specialistico e capillare in grado di forni¬ 
re ai suoi clienti in tutto il mondo servizi di diagnostica, analisi, assi¬ 
stenza post-vendita, monitoraggio degli UPS e delle installazioni 
protette II fatturato a livello mondiale ha superato i 400 milioni di 
dollari e la società occupa in totale 1800 persone (400 negli Stati 

Uniti, 1000 in Europa e 400 in Asia) 
'MGE UPS Systems è partner di 
[alcuni dei principali gestori di teleco- 
Jmumcaziom (tra cui AT&T e France 
[Télécom, British Telecom) I prezzi 
|della serie sono interessanti e parto- 
I no da lire 450.000. 


MGE Communications 

Via Cola di Rienzo 163. 
00192 Roma, 

Tel (06)32.43 289 


Silicon Graphics, missione Marte 

La missione NASA per lo sbarco sul pianeta Marte ha 
visto Silicon Graphics direttamente impegnata a terra, 
dove ha fornito al JPL (Jet Propulsion Laboratory) di 
Pasadena i sistemi che poi elaboreranno le immagini e le 
informazioni raccolte. 

di Fabrizio Dell 'Orso 

I sistemi Silicon Graphics installati presso il centro sono un super- 
computer grafico Onyx2 e delle workstation 02 e Odane, che rice¬ 
vono ed elaborano informazioni dal Deep Space Network della 
NASA. Tutti gli appassionati possono inoltre seguire gli eventi salienti 
dell'esplorazione sul sito Internet " fitti) //mptwww.ipl nasa cmv"| 
dove sono stati invece installa¬ 
ti dei server WebFORCE 
Origm 200, grazie ai quali è 
possibile seguite la cronaca 
delle operazioni di atterraggio. 

Le immagini e le informazioni 
raccolte dal microrover 
Sojorner sono subito elaborate 
con il sistema Onyx2, grazie al 
quale è possibile ottenere un 
dettagliato modello in 3D della 
superficie visitata sul pianeta 
rosso: grazie alla estrema velo¬ 
cità di elaborazione, è stato 
possibile utilizzare un software 
che sfruttasse a tondo le potenzialità del sistema senza dover pagare 
contropartite in termini di tempi di attesa: per la produzione della 
prima immagine sono infatti previsti tempi strettissimi, che possono 
essere rispettati solo da simili workstation. Grazie alla possibilità di 
creare modelli tridimensionali realistici e sorvolarli, grazie alla possibi¬ 
lità di interagire con un microrover virtuale in movimento, il sistema 
permette agli ingegneri di pianificare percorsi sicuri del veicolo e 
simulare le attività possibili di una intera giornata. Il progetto Mars 
Pathfinder rappresenta una pietra miliare nella storia, oltre a costitui¬ 
re un esempio pressoché perfetto di ciò che Silicon Graphics inten¬ 
de in tema di ''mission-cntical''. Presso il sito Web, infine, sono con¬ 
sentite anche simulazioni interattive con un microrover virtuale, 
ambientato proprio grazie alle informazioni provenienti dalla superfi¬ 
cie di Marte: un gioco, forse, ma molto realistico Chi 6 interessato, 
deve scaricare una c opia gratuita del brows er VRML CosmoPlayer il 
sito a cui collegarsi è |nttp://cosmo sgi .corni 

DOVE & CHI - 

Silicon Graphics Spa - Strada 6. Pai. N3, Milanoflori, 

20089 Rozzano (MI), Tel (02) 57.56 1350 



manifestazione sulla cultura informatica 

Si è svolta la quarta edizione della manifestazione di cultura infor¬ 
matica "Immaginando '97' organizzata dal Comune di Grosseto, 
con la collaborazione del Circolo di Cultura Informatica "Binary 
Digit". L'inaugurazione si è tenuta domenica 19 ottobre 1997 alle 
ore 18 presso il Cassero Senese Tutti i giorni si sono succedute 
proiezioni della Computer-Animation Imagma e Siggraph 1997, 
mentre sabato 25 ottobre alle ore 18 si è tenuta una conferenza a 
cura di Sergio Ruocco sul tema: "I sistemi alternativi 
Una panoramica dell'informatica controcorrente' 

Domenica 26 ottobre alle ore 17 sono stati proclamati i vincitori e 
alle ore 18 si è tenuta la conferenza a cura di Sergio Pillon sul 
tema: 'La pubblicità in rete: i modi, gli strumenti e la sicurezza" 

Circolo di Cultura Informatica Binary Digit - Via Monterosa 168. 

58100 Grosseto, Tel /fax 105641454881 


MCmicrocomputer n 178 - novembre 1997 


























CONGRESSO AICA '97 - 

Internet e... oltre: come “guidare” il PC con patente europea 

Il fenomeno Internet e le sue evoluzioni, come motore dello sviluppo 
del mercato delle Tic. sono stati al centro del congresso annuale 
AICA. Previsione: tra 10 anni saranno 1 miliardo gli internauti che navi¬ 
gheranno nella Rete. Il Presidente. Elserino Piol. ha presentato 
il " diploma" (o patente europea di guida del computer), che certifica 
la cultura informatica e il passaporto per il mondo del lavoro. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Con una formula rinnovata e flessibile, strutturata in sessioni plenarie e incontri di 
approfondimento tecnico, il Congresso Nazionale AICA '97. in tre giornate di studio inten¬ 
se. ha affrontato il presente e il futuro della Rete Grande affluenza di pubblico e relatori 
di prim'ordme nell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano E il Congresso ha 
suscitato, inevitabilmente, molte domande. Poniamone alcune: quali sono i tempi e i 
modi della effettiva liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni in Italia? Internet 
è una conseguenza dell'evoluzione nell'infrastruttura tecnologica o piuttosto uno dei 
comparti strategici per vincere la battaglia dei servizi interattivi nel nuovo scenano delle 
telecomunicazioni? Quali mutamenti comporta l'andare "oltre" Internet? 

A questi quesiti e a tante altre domande, il Congresso AICA 97 ha risposto prima con 
interventi di personalità italiane e straniere e. poi, con un voluminoso libro che raccoglie 
gli atti del congresso stesso Una "Bibbia" sul futuro di Internet (si può richiedere alla 
segreteria AICA di Milano). Con "Internet e., oltre" AICA - Associazione Italiana per 
l'Informatica e il Calcolo Automatico ■ ha indagato su un fenomeno affermatosi anche in 
Italia con effetti economici e sociali evidenti e sconvolgenti. In apertura dei lavori il 
Presidente Elserino Piol ha rilevato come il fenomeno Internet rappresenti una forte 
discontinuità nell'evoluzione dell'informatica e delle telecomunicazioni, paragonabile solo 
all'avvento del PC. Il Congresso AICA ha indirizzato il tema Internet e la sua evoluzione in 
misura completa, sia per i riflessi sulla comunità scientifica e della ricerca, sia per le con¬ 
seguenze di carattere sociologico ed economico nei settori dei media, delle banche e del 
commercio elettronico, ma soprattutto per il peso che il mondo della Rete è destinato ad 
assumere nell'evoluzione dello scenario italiano delle telecomunicazioni. Esiste un gap di 
alfabetizzazione tra l'Italia e il resto d'Europa e, oggi, è importante per il Paese seguire e 
sviluppare la strada del commercio elettronico. 

La definizione dello scenario futuro "... oltre Internet” ha indirizzato il dibattito del 
Congresso anche verso aspetti di rilevanza piu tecnologica, tra cui l'evoluzione nell'utiliz- 
zo della Rete, le tecnologie cosiddette di "webcastmg" rispetto al mondo della televisio¬ 
ne interattiva, la diffusione di ambiti applicativi professionali nell’area Intranet/Extranet 
legata al mondo dei media causata dall'adozione generalizzata di queste nuove tecnolo¬ 
gie Il susseguirsi dei vari interventi ha fatto emergere un quadro che da un lato ha evi¬ 
denziato l'evoluzione dell’utilizzo della Rete, anche nel nostro Paese secondo modalità 
vicine, sebbene non ancora lontanamente paragonabili, agli altri Paesi europei, dall'altro 
ha reso ancora piu urgente la definizione degli assetti normativi in vista della liberalizzazio¬ 
ne completa del mercato europeo delle telecomunicazioni 

Una grande iniziativa per il mondo del lavoro è stata annunciata al Congresso AICA 97. Si 
tratta del diploma che certifica la cultura informatica e il rilascio di una patente europea 
per "guidare" i PC Saper utilizzare il computer è ormai un requisito indispensabile per 
poter trovare un impiego, sia per chi è alla prima occupazione che per chi ha la necessità 
di ricollocarsi sul mercato del lavoro II CEPIS (Council of European Professional 
Informatics Societies), un ente che riunisce le associazioni di informatica europee, ha 
avuto un'idea: istituire una patente di "guida" del computer. Denominata ECDL - 
European Computer Driving Licence -, ha già ottenuto l'appoggio dell'Unione Europea ed 
è attualmente in fase di lancio in tutto il continente. Nel nostro Paese, il programma 
viene seguito dall’AlCA. Dice Elserino Piol: "Abbiamo già attivato i contatti con le princi¬ 
pali aziende del settore informatica e telecomunicazioni e abbiamo riscontrato un notevo¬ 
le interesse". La formazione di coloro che desiderano conseguire questa patente tutta 
speciale potrà venir curata sia dalle aziende - IT o specializzate in training informatico - 
che da istituti scolastici". Il progetto non va infatti visto in concorrenza con il ruolo di per¬ 
tinenza degli organismi didattici tradizionali, in quanto l'obiettivo della patente più che 
educativo è di certificazione di conoscenze pratiche", tiene a sottolineare Piol. 

Gli esami sono sette, sostenibili in un tempo massimo di tre anni, dei quali uno teonco e 
gli altri costituiti da prove pratiche. L'obiettivo è di verificare la capacità di utilizzare il com¬ 
puter per le applicazioni oggi più diffuse all'Interno degli uffici, quali gestione dei docu¬ 
menti. elaborazione dei testi, fogli elettronici, database, presentazioni e utilizzo di reti 
informatiche Una volta superati tutti gli esami, il candidato riceve la patente emessa 
dall'AlCA, un certificato riconosciuto a livello internazionale (informazioni: Segreteria 
AICA, Piazzale Morandi 2, 20121 Milano) 


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Essai, software house milanese specializzata nell integrazione tra 
tecnologie ISDN e Internet, in occasione dello Smau ha presentato 
la famiglia dei prodotti InternetOnDemand. e in particolare la novità 
MaìIOnDemand. Grazie a un meccanismo di 'sveglia' il nuovo pro¬ 
dotto permette di avere un server di posta elettronica sempre 
disponibile per tutta la comunità degli utenti Internet anche con 
una normale linea ISDN 

I prodotti della famiglia OnDemand sfruttano la tecnologia ISDN 
per consentire alle aziende una presenza su Internet evitando i 
costosi investimenti necessari per una linea dedicata, pur mante¬ 
nendo tutte le funzionalità di questa soluzione Anche 
WebOnDemand permette di avere un server sempre attivo, stavol¬ 
ta per il web, anche se su ISDN CatalogOnDemand è ottimizzato 
per questo tipo di soluzione, ma può essere usato anche con qual¬ 
siasi altro tipo di server WWW 

Tutti i software della famiglia InternetOnDemand sono disponibili 
sia in versione Windows NT che Macintosh 



Essai - Via Lanino 5. 20144 Milano, Tel (021 47.78.91 


Ubi Soft & PlayMobil: CD-ROM e giochi Nintendo in vista 

di Fabrizio Dell'Orso 

Un accordo dalle conseguenze imprevedibili quello siglato 
ad Atlanta tra PlayMobil e UbiSoft Entertainment a partire 
dal prossimo anno, Ubi Soft svilupperà tre serie di prodotti 
basati sulla collezione PlayMobil La prima sara una serie 
dedicata all'azione e all'avventura, la seconda entrerà nel 
settore dell’intrattenimento educativo, la terza invece 
riguarderà una serie di prodotti dedicati specificamente 
alle bambine II software verrà prodotto su CD-ROM 
per macchine PC e Nintendo 64. e si avvarranno di 
tutte le recenti innovazioni tecnologiche messe a 
punto dalla Ubi Soft II mondo dei personaggi 
PlayMobil è oggi disponibile in tre sene: una dedicata 
ai bambini da 18 mesi a 4 anni, un'altra ai bambini dai 
4 anni in su e infine una terza - la casa delle bambole - 
dedicata alle bambine presente in nove nazioni tra 
Europa e America, ha raggiunto nel 1996 un fatturato di 
quasi 400 miliardi di lire Ubi Soft, invece, fondata in 
Francia e nota sia per l'originalità dei suoi prodotti e per 
la produzione di versioni localizzate di titoli di produzione 
Lucas Arts. Brouderbund. Discovery Channel, Konami, 
ecc., è attualmente presente in 11 paesi e ha raggiunto un fatturato 
nell'ultimo anno di esercizio di circa 90 miliardi di lue. registrando un 
38% di incremento rispetto all'anno precedente. 



UbiSoft Spa - Via Anfiteatro 5, 20121 Milano. Tel (021 86 14 84 



Il dinamismo di Gartner Group aumenta con acquisizioni e ricavi record a +30% 


Un italiano, Giorgio Zoppi, al timone di GG France annuncia, per il terzo trimestre '97, risultati economici record. 
Acquisite in Usa e in Francia due società di ricerca e indagine nel settore IT. Annunciato il servizio ESP-ltaly e presen¬ 
tata una gamma di nuovi prodotti e servizi destinati ai professionisti non-IT. Affrontate problematiche IT fondamentali. 


Tempo d'autunno, tempo di jomt venture e acquisizioni nel settore dei 
sondaggi Se da un lato in seguito all'accordo di questi giorni tra due 
istituti. Demoskopea e AC Nielsen. a Milano nascerà un vero colosso 
dei sondaggi nell'ambito delle ricerche di mercato e socio-politiche, 
dall'altro Gartner Group Ine., dopo aver acquisito in Italia la Nomos 
Ricerca, annuncia ora nel corso di una conferenza stampa al Four 
Seasons di Milano l'acquisizione della statunitense DataPro 
Information Services e della francese Bouhot & Le Gendre. che ha 
sede a Boulogne e a capo della quale è stato nominato Giorgio Zoppi, 
che diventerà cosi Direttore Generale di GG Francia con sede a Parigi, 
mantenendo la carica di Amministratore delegato di GG Italia, che ha 
sede a Milano. Inoltre, a partire dal 1 ° ottobre '97. Giorgio Zoppi assu¬ 
merà la responsabilità delle attività GG in Svizzera, Austria. Spagna e 
Portogallo Nuovo incarico anche nella struttura italiana che sviluppa il 
programma IT Executive. Antonio Piroso è stato nominato Direttore 
del Programma IT Executive e sarà il riferimento italiano per gli ade¬ 
renti al programma Italia (ITEP) che tanto successo ha riscosso nel 
nostro Paese Dal primo settembre scorso Claudio Da Rold, laureato 
alla Sapienza di Roma, è entrato a far parte del gruppo di analisti euro¬ 
pei di GG Ine. in qualità di Research Director, con la responsabilità di 
sviluppare il servizio relativo al mercato degli External Service Provider 
in Italia. L'altra novità riguarda l'annuncio del raggiunto accordo di 
acquisizione da parte di GG Ine. di DataPro Information Services, una 
unità di The McGraw-Hill Compames L'acquisizione di DataPro gioca 
un ruolo strategico e complementare nella copertura che Gartner 
Group è in grado di offrire nel settore delle tecnologie informatiche. La 
profonda conoscenza dei prodotti di DataPro è complementare all'a¬ 
nalisi delle strategie degli utenti IT ed aggiunge un’altra linea di prodot¬ 
ti alla soluzione totale, in termini di prodotti e servizi che GG offre ai 
professionisti IT di tutto il mondo. Non sono stati resi noti i termini 


di Francesco Fulvio Castellano 

della transazione economica. Il database proprietario di DataPro con¬ 
tiene informazioni su circa 85 000 prodotti e 18 000 fornitori sparsi in 
tutto il mondo. La società pubblica anche informazioni relative a 
numerosi mercati verticali quali: il mercato governativo, quello delle 
tic, quello ospedaliero/sanitano e il mercato bancario Le informazioni 
possono essere fornite su carta, su CD-ROM, tramite groupware, tra¬ 
mite Internet, tramite Microsoft Exchange e sotto forma di elaborati 
HTML. DataPro ha una forte presenza in Canada. Europa e nella regio¬ 
ne Asia/Pacifico E in Italia? Tutto molto bene, secondo Zoppi GG 
Italia, che offre i suoi servizi a oltre 400 clienti nel nostro Paese (azien¬ 
de, enti statali, ministeri), ha fatturato nel '96 per 22 milioni di dollari, 
un bel salto dai 3 milioni di dollari del '92. e le "previsioni-desiderio" di 
Zoppi sono per il raggiungimento dei 100 miliardi di lire nel 2000 Nel 
frattempo GG Italia annuncia la disponibilità del servizio External 
Service Provider-ltaly - Fornitori di Servizi Esterni-ltalia. II mercato dei 
servizi è un mercato fortemente influenzato dai fornitori nazionali e 
regionali ed è particolarmente sensibile al contesto legislativo, indu¬ 
striale ed economico nel quale le organizzazioni utenti operano. Il ser¬ 
vizio ESPI, di cui Claudio Da Rold sarà a capo, fornirà una panoramica 
dei problemi che influiscono sul mercato europeo, con attenzione a 
quello italiano ESPI offrirà una visione approfondita dei mercati e delle 
key issues con la prospettiva del nostro mercato: gli utenti potranno 
trarre benefici dal servizio per analizzare le decisioni di Make vs. Buy. 
valutare l’outsourcing. la consulenza, le opportunità di System integra¬ 
tion ed i fornitori di tali servizi, fornirà utili indicazioni per valutare, 
negoziare, gestire e rescindere contratti; i fornitori di servizi potranno 
utilizzare ESPI per analizzare prodotti concorrenziali e per sviluppare 
piani di business e di marketing che siano in linea con le necessità 
degli utenti e le tendenze generali di mercato Insomma vantaggi per 
gli utenti ma anche per i fornitori. 


140 


MCmicrocomputer n 178 - novembre 1997 













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Video: SVGA VIRGE 2 MB MPEG PCI Tastiera: Italiana per 
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Audio: 16 bit con modulo 3D Casse: Trust Soundwave 40 
Monitor: 14' Digitale 1024x768 ni 0.28 Software: 
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salvo errori di stampa Vi preghiamo chiedere il prezzo aggior 
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Le novità Microsoft allo SMAU 1997 


di Francesco Petroni 


La partecipazione della Microsoft al¬ 
lo SMAU, le notizie stampa diffuse, il 
materiale distribuito, gli slogan inven¬ 
tati. i prodotti annunciati, quelli pre¬ 
sentati nei vari 'teatrini*, nei quali ogni 
ora vengono mostrate tecnologie e 
prodotti, danno una indicazione preci¬ 
sa di quello che sarà il mercato del 
software in Italia per tutto l'anno suc¬ 
cessivo. 

Se questo è vero la prima deduzione 
da trarre è che la fine del 1997 e il 
1998, almeno i primi mesi, potranno 
essere considerati un periodo di cal¬ 
ma Infatti m SMAU non sono stati 
presentati né il nuovo Windows 98 
(ma la notizia del rinvio era già stata 
diffusa qualche settimana prima), né il 
nuovo Windows NT 5.0, né, ovvia¬ 
mente. si è parlato di nuove versioni 
delle Suite Office e BackOffice. 

Sono state comunque presentate 
tantissime novità, soprattutto sul ver¬ 
sante Internet, ma nessuna di queste 
ci obbligherà a sostituire il nostro S O. 

C'è ovviamente da parlare di MS Ex¬ 
plorer 4.0, regalato al pubblico nei 
banchi Reception della Microsoft (ver¬ 
sione in italiano e definitiva) e di alcuni 
prodotti ed alcune tecnologie ad esso 
connesse (primo tra tutti il nuovo 
FrontPage 98) e che costituisce la 'pri¬ 
ma rata' di Windows 98. Ma di questo 
prodotto già si sapeva tutto, o quasi. 

Girando tra gli stand abbiamo notato 
dei veri e propri 'capannelli' di persone 
davanti ai banchi dedicati alla Certifica¬ 
zione Microsoft (ne parliamo in questo 
stesso numero in uno specifico artico¬ 
lo) e alle reti di supporto tecnico Que¬ 
sto a conferma dell'interesse che, sia 
la Microsoft sia soprattutto il mercato, 
hanno per la creazione di professioni¬ 
sti certificati e quindi 'garantiti' ufficial¬ 
mente dalla Microsoft. 

Notata anche la presenza di un chio¬ 
sco MS Press, nel quale sono state 
presentate le ultime novità in termini 
di manuali. 

Molta importanza, infine, è stata da¬ 
ta alla nuova versione di Encarta, la 




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Windows 95 Reso uree Kit 

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ben nota Enciclopedia 
Multimediale, ed ai pro¬ 
dotti Home in genere. Si chiama En¬ 
carta 98, ed è stata italianizzata, so¬ 
prattutto nei contenuti, da parte di 
centinaia di esperti. 


blicati duelli relativi ai nuovi prodotti 


Allo Smau c 'era anche 
Microsoft Press 
All'interno dello stand 
della Microsoft era 
stato pianato un chio- 
schelto, tipo edicola, 
con l'insegna Micro¬ 
soft Press, anche a si¬ 
gnificare la sempre 
maggior importanza 
che viene data alla do¬ 
cumentazione tecnica 
per la diffusione della 
Tecnologia del PC I 
vari manuali, proposti 
nelle varie collane 
MSPress, in Italia tra¬ 
dotti e pubblicati dalla 
Mondadori Informati¬ 
ca. costituiscono un 
supporto indispensa¬ 
bile per chi debba 
mettere bene a fuoco 
le varie materie Da 
notare la tempestività 
con cui vengono pub- 


Active Desktop 

Una delle più importanti novità pre¬ 
senti in Windows 98 viene anticipata da 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


145 

















































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MS Windows 95 con 
Explorer 4 0 - Verso 
I'Adi ve Desktop 
Per Aclive Desktop si 
intende la possibilità di 
piazzare documenti at¬ 
tivi, oppure collega¬ 
menti attivi, diretta¬ 
mente sul Desktop, 
sullo sfondo di Win¬ 
dows Vediamo la no¬ 
stra Home Page che fa 
bella mostra di se sul 
Desktop Iper aggiorna¬ 
re la pagina, tasto de¬ 
stro del mouse e click 
su Aggiornai Sulla de¬ 
stra vediamo invece la 
barra per richiamare al¬ 
cuni canali predefìniti, 
installata direttamente 
con l'installazione di 
Explorer 


sezioni verticali. Quella sulla sinistra 
contiene una specie di Frame che mo¬ 
stra, appunto, la pagina per la "Ricer¬ 
ca", i siti "Favoriti" organizzati nella 
tradizionale vista ad albero, la "Crono¬ 
logia" dei siti visitati, che è suddivisa 
anche per giornata, e l'elenco dei "Ca¬ 
nali attivi", che costituiscono la mag¬ 
giore tra le novità. 

Active Channels sono siti Web appo¬ 
sitamente progettati per Internet Explo¬ 
rer 4.0 che quindi, lo vediamo in una 
delle figure, dispongono di un pulsante 
(Add Active Channel) che serve per de¬ 
finire, tra Server e Client, le caratteristi¬ 
che del canale. In pratica viene stabilita 
una modalità di scaricamento Off Line 
del sito m modo tale che l'utente, 
quando successivamente attiva l'Explo- 
rer, trova le pagine già disponibili 


Explorer 4.0. 

Si tratta dell'Active Desktop che con¬ 
sente di visualizzare oggetti e docu¬ 
menti, di vario tipo, direttamente sul 
Desktop, senza, in altre parole, dover 
caricare un programma specifico che 
serva a visualizzarli Per configurare 
l'Active Desktop basta pigiare il tasto 
destro del mouse, poi scegliere dei file 
di tipo Active Desktop (sostanzialmen¬ 
te tutti quelli visualizzabili da un Explo¬ 
rer). Nel caso in cui il documento faccia 
riferimento ad un URL, può essere ag¬ 
giornato con il solito click con il tasto 
destro del mouse. 

Ci riserviamo, non appena uscirà 
Windows 98, di approfondire l'argo¬ 
mento e soprattutto di charire quali tipi 
di file, o quali tipi di oggetti, possono 
essere visualizzati sul Desktop e quali 
sono i metodi per automatizzare l'ag¬ 
giornamento del documento attivo. 


MS Explorer 4.0 

Anche Explorer 4.0 è uno di quei 
programmi dei quali si è saputo tutto 
prima ancora che sia uscito ufficial¬ 
mente, anche perché la Microsoft non 
ha certo cercato di nasconderlo. 

Rispetto alla versione 3.0 presenta 
tantissime novità. Ad esempio nelle 
opzioni di configurazione, molto più ar¬ 
ticolate, nelle specifiche per la connes¬ 
sione, nelle restrizioni, nelle preferen- 
ce, ecc. Nella barra degli strumenti so¬ 
no ben visibili, anche perché isolati da¬ 
gli altri, i quattro pulsanti Cerca. Prefe¬ 
riti, Cronologia e Canali, interruttori 
On/Off che dividono la videata in due 


Le impostazioni dell Ac¬ 
tive Desktop 
Quando si installa Ex¬ 
plorer 4.0 viene modifi¬ 
cato anche il funziona¬ 
mento del Desktop di 
Windows 95 Questo 
funzionamento può es¬ 
sere personalizzato, si 
può, ad esempio, lare 
in modo che le comuni 
attività sulle cartelle, 
sui file, ecc. possano 
essere svolte diretta¬ 
mente dall'interno del 
l'Explorer Un pratica vie¬ 
ne sostituito il prece 
dente programma Ge¬ 
store delle Risorsel 
Ovviamente si possono 
anche lasciare le cose 
come stanno Sono pre¬ 
viste vane forme di personalizzazione interme¬ 
die 


MS Internet Explorer 4 0 - Questo e proprio lui 
Abbiamo appena visto 
come, con Active Desk¬ 
top. sia possibile vedere 
pagine WEB attive diret¬ 
tamente sullo sfondo di 
Windows II modo più 
convenzionale per navi¬ 
gare in Internet è rap¬ 
presentato dal nuovo 
Explorer 4 0 che pre¬ 
senta parecchi migliora¬ 
menti, più o meno evi¬ 
denti, rispetto alla pre¬ 
cedente versione 3 * 

Molto evidente è la pos¬ 
sibilità di dividere la vi- 
deata in due fette verti¬ 
cali Sulla parte sinistra 
si possono vedere l'e¬ 
lenco dei Preferiti, gli ul¬ 
timi collegamenti, orga¬ 
nizzati per data, il Canali, 
gli strumenti di Ricerca, 
ecc 



Oca»**. 


X «ama HIW 


r U*U*|*«Mlog.M.11 



146 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 















































































MS FrontPage 98 - Una 
nuova vista del Front¬ 
Page Explorer 
La nuova versione di 
MS FrontPage presenta 
numerose novità, sia 
nella parte Explorer, 
che permette di avere 
svariate 'viste dall'alto' 
del sito, sia nella parte 
Editor, che serve per 
creare le pagine vere e 
proprie Tra le novità 
importanti vanno citate 
la possibilità di gestire 
direttamente le Fra¬ 
mes, la migliore impagi- 
nazione delle viste 
HTML, le nuove funzio¬ 
nalità per la creazione 
di pagine Attive 


In sostanza viene regolato ed auto¬ 
matizzato, definendone l'entità, la pe¬ 
riodicità, le modalità di esecuzione, il 
trasferimento delle informazioni dal 
Server ai Client registrati. 

E' prevedibile che, con questa stan¬ 
dardizzazione delle modalità di scarico 
Off Line delle informazioni tra un Ser¬ 
ver Internet ed un Client riconosciuto, 
nasceranno tantissime altre forme di 
utilizzo di Internet 


Outlook Express 

Quando si installa Explorer 4.0 viene 
installato anche il nuovo Outlook Ex¬ 
press. un ulteriore Client di Posta Elet¬ 
tronica. 

A prima vista direi che si posiziona a 
metà strada tra Internet Mail, associato 
ad Explorer 3 x e Outlook standard, che 
invece è presente nella Suite Office 97 
e che oltre che della Posta si occupa di 
tante altre cose. 

Anche questo è un'evidente anticipa¬ 
zione di Windows 98. per cui, tra qual¬ 
che mese, ci saranno due Outlook, 
quello di Windows 98, per chi non ha 
Office, e quello di Office. 

Ovviamente tra i due c'è una totale 
affinità, potendo soprattutto condivide¬ 
re i profili, e quindi le rubriche, i databa¬ 
se con la posta, ecc. 

Tra le sue caratteristiche piu salienti 
quella di poter "vedere" la posta di più 
indirizzi Internet insieme (c'è chi ha più 
di un indirizzo Internet), quella di poter 
vedere direttamente pagine HTML (ad 
esempio si può inviare una cartolina in 
formato HTML). 


MS Outlook Express ■ 
Un nuovo Client di Po¬ 
sta 

Non c e pace per i 
Client di Posta della Mi¬ 
crosoft Dopo MS Mail, 
nelle sue vane versioni, 
dopo Exchange, dopo 
Outlook standard, dopo 
Internet Mail, ecco Ou¬ 
tlook Express, fratello 
minore dell Outlook 
presente in Office 97. 
in Quanto limitato ai soli 
servizi di posta, che. ri¬ 
spetto a quelli presenti 
nel 'rateilo maggiore, 
vengono semplificati I 
due. Outlook standard 
ed Outlook Express, 
condividono comunque 
rubriche, cartelle con i 
messaggi, ecc Outlook 
Express si può richia¬ 
mare dal pulsante Po¬ 
sta presente nella barra 
degli strumenti di Explorer 4 0 Tra le sue carat¬ 
teristiche quella di vedere contemporaneamen¬ 
te più indirizzi Internet 


MS FrontPage 98 

Anche con FrontPage 98 la Microsoft 
ha giocato d'anticipo. L'obiettivo è 
quello di consolidare ulteriormente le 
posizioni nel mercato dei prodotti per 
sviluppare Siti Internet, sia lato Server, 
ad esempio è in fase di rilascio l'Inter¬ 
net Information Server 4 0, che lato 
Client, con il già citato Explorer 4.0. 

Per chi crea siti WEB c'è il nuovo 
FrontPage 98, che è stato sensibilmen¬ 
te migliorato in tutte le sue funzionalità. 

Ora si può lavorare sulle Frame in 
modo diretto, in modo WYSIWYG, ci 


MS Internet Explorer 
4 0-11 concetto di Cana¬ 
le. 

Si tratta della principale 
novità Tato Internet' del 
nuovo Explorer Per Ca¬ 
nale si intende una nuo¬ 
va modalità di accesso 
ad Internet non è il 
Client che si collega e 
raggiunge le pagine de¬ 
siderate. ma è il Server 
che scarica le pagine. 
Off Line, magari notte¬ 
tempo, secondo moda¬ 
lità concordate con il 
Chent e le lascia nella 
cache Le pagine po¬ 
tranno essere viste non 
appena si accende la 
macchina Questo nuo¬ 
vo modo di 'usare Inter¬ 
net' apre la strada ad al¬ 
to tipi di Servizi On Line 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


147 














































































7 


MS FrontPage 98 - Una nuova vi¬ 
sta Oel FrontPage Editor 
Sempre nella parte Editor del 
nuovo FrontPage troviamo tre co¬ 
mode linguette con le Quali si 
passa dalla vista Editor alla vista 
HTML molto pulita, alla vista An¬ 
teprima. ottenuta sema scomo¬ 
dare il browser Vediamo anche le 
due barre degli strumenti per la 
gestione deile tabelle e delle im¬ 
magini Vediamo anche un Tema, 
in pratica un modello estetico e 
contenutistico che accomuna tut¬ 
te le pagine del suo e che può es¬ 
sere assegnato al sito stesso 
semplicemente scegliendolo da 
un campionario 


MS Encarta 98 ■ Non 
solo tradotto m Italiano 
Grande risalto, negli 
stand della Microsoft e 
dei suoi vari partner, è 
stato dato alla nuova 
versione dell Enciclope¬ 
dia Encarta. Encarta 98, 
che e stata compieta- 
mente riscritta da centi¬ 
naia di consulenti, 
esperti, professori, 
ecc . per tare m modo 
che il suo contenuto 
tosse adatto al mercato 
italiano Entra in com¬ 
petizione con altre ope¬ 
re. di provenienza edi¬ 
toriale e non informati¬ 
ca, nate cioè nelle prin¬ 
cipali Case Editrici Ita¬ 
liane 



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Ha» g/i pmmw \=i=*m 





(bulimie )! Con II World Wid» Web è ««Ternamente ter 
(Puhante); foto <on 1 propri «mici. Sostituire le immagn 
(rullante); immagini personali. 


JU 


condivida* 

mi riportale di sepnto c«i I 

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SS E3HQ 


splendido tramonto: 





fran:* Otta: 


r^oost a / * «■„ ìj ai a < mar01 jia 

_ »•—» NUU 


sono nuove funzionalità, ed anche 
nuove Toolbar, sia per le Tabelle che 
possono essere tracciate a mano sul 
foglio, come si fa in Word 97, sia per 
le Immagini Ci sono nuovi strumenti 
per lavorare con la tecnologia ASP 
(Pagine attive per l'accesso ai Databa¬ 
se), con il nuovo formato DHTML la 
versione dinamica del linguaggio 
HTML, con 1 Canali di Explorer 4 0. In 
pratica è possibile generare 1 file CDF, 
in cui si memorizzano le modalità di 
connessione tra Server e Client 

Sempre nella parte FP Editor trovia¬ 
mo tre comode linguette con le quali 
si passa dalla vista Editor alla vista 
HTML meglio impaginata, alla vista 
Anteprima ottenuta senza scomoda¬ 
re il Browser 

Per quanto riguarda la parte FP Ex¬ 


plorer ci sono alcune nuove viste che 
facilitano la gestione dei siti comples¬ 
si Ci sono 1 nuovi Temi che sono un 
misto tra Modelli estetici e Modelli 
contenutistici delle pagine dell'intero 
sito. Sono stati introdotti numerosi ef¬ 
fetti speciali (del tipo di quelli possibili 
nei prodotti di Desktop Presentation) 
nello scorrimento delle pagine e degli 
elementi delle pagine, e tanto altro an¬ 
cora. 

Prodotti 

di categoria Home 

Il prodotto di punta è Encarta 98 in 
Italiano. Si tratta di un'opera nata, nel 
1993. direttamente come Enciclopedia 


Multimediale, e non come tra¬ 
sposizione su CD ROM di ma¬ 
teriale preesistente. Indice di 
questo fatto è, ad esempio, il 
numero dei collegamenti iper¬ 
testuali che sono oltre 
150.000. 

La Microsoft ha ingaggiato 
un esercito di esperti nelle va¬ 
rie materie, per dare alla ver¬ 
sione 98, in Italiano, anche un 
contenuto rivisto per il merca¬ 
to italiano. 

La nuova versione contiene 
comunque delle novità tecno¬ 
logiche, come 1 panorami a 
360 gradi, elementi MM di tut¬ 
ti 1 generi, collegamenti via URL ai siti 
riferibili alle varie voci ed agli aggiorna¬ 
menti, 

Altri titoli arricchiscono il catalogo 
Home della Microsoft per il 1998, pri¬ 
mo tra tutti il tradizionale Flight Simu¬ 
lator, e poi altri gochi, come Age of 

Empires e Close Combat che trove¬ 
ranno spazio nelle apposite rubriche 

Il mondo MS 
BackOffice 

L'unica novità tra i prodotti della fa¬ 
miglia BackOffice è la nascita di un NT 
Server 'light'. 

Si chiama BackOffice Small Busi¬ 
ness Server ed è 'tarato" per le Azien¬ 
de piccole, con una sola sede, con un 
parco macchine che arriva, al massi¬ 
mo, a 25 PC. 

I componenti sono gli stessi della fa¬ 
miglia BackOffice, e quindi NT 4.0, In¬ 
ternet Information Server, Proxy Ser¬ 
ver, SQL Server 6.5, Exchange Server 
per Outlook In piu, il BackOffice Small 
Business, contiene un FaxServer inte¬ 
grato, per la centralizzazione del servi¬ 
zio Fax, ed un Modem pollmg, che 
serve per centralizzare anche l'uso del 
Modem, che serve per trasmettere 1 
Fax e 1 Dati 

Un'importante caratteristica del pro¬ 
dotto è costituita dai nuovi strumenti 
che facilitano e guidano le attività di 
amministrazione E'evidente che, in 
una piccola Azienda, non potrà esiste¬ 
re un amministratore a tempo pieno e 
che quindi le varie operazioni debbono 
poter essere svolte anche da una per¬ 
sona non ’skillata". 


148 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



































Finalmente è disponibile per voi su 
cd-rom una banca dati di informazioni 
telefoniche con tutti gli italiani residenti in 
Italia. Germania e Usa. Pronto Italia 
Home vi permette di disporre non solo 
del numero di telefono ma anche 
dell'indirizzo completo di oltre 28 milioni 
di persone. 


Solo da Tele-Info Italia. 


Finalmente è disponibile per voi su cd-rom 
una banca dati aggiornata all'anno in corso e 
ricchissima di informazioni telefoniche sulle 
aziende italiane e tedesche. Pronto Italia 
Business vi permette di disporre del numero 
di telefono, dell'indirizzo completo e del 
settore di attività di oltre 4.5 milioni di aziende. 


Le liste sono disponibili con ricerca per: nome e cognome, numero di telefono, via e città, codice postale.» Esportazione sul vostro 
database o per una vostra mail-list. • Informazioni turistiche. • Ricerca di assistenza. • Funzioni filtro. 

Programma a 32 bit Windows 95.» I cd Pronto Italia sono in vendita nei migliori negozi di informatica. 

■■1 i a 97 Tele-Info ITALIA 97 


Tele-Info Italia 97 Via B. Croce. 34 00142 Roma Tel. 06-54224751 Fax 06-54230595 





(Mac C 



di Paolo Cognetti 


Il tempo delle mele? 

Da questo mese una nuova rubrica nell'area "News" di MCmicrocomputer 
diffonderà notizie riguardanti il mondo Macintosh. Si tratta di novità, 
indiscrezioni, tendenze, raccolte in giro per il mondo e relative sia a prodotti 
regolarmente distribuiti in Italia, che interessanti particolarità riferibili 
a prodotti disponibili solo oltre oceano. 

Non mancheranno, come sempre, notizie sulle strategie dell'azienda di 
Cupertino, mai come ora impegnata a far parlare a lungo di sé. Buona lettura... 


Stravolto lo scenario 
dei compatibili MacOS 

Se ne parlava già da qualche mese sui si¬ 
ti Internet dedicati alle indiscrezioni del 
mondo della mela, ora è ufficiale. Apple ha 
comprato Power Computing, Motorola e 
IBM rinunciano alla licenza per MacOS. 

Tutto ha avuto inizio con alcune dichiara¬ 
zioni di Steve Jobs, da poco tornato nel 
consiglio di amministrazione di Apple Com¬ 
puter e già artefice del clamoroso accordo 
con Microsoft, dichiarazioni che facevano 
trasparire un'avversione verso i costruttori 
di cloni Mac rei di non pagare abbastanza 
royalty per lo sfruttamento delle tecnologie 
Apple, cosi dopo un lungo braccio di ferro 
con i dirigenti di Power Computing per un 
aumento dei diritti, la società della mela ha 
acquistato il 3 settembre per 100 milioni di 
dollari l’intera divisione MacOs compatibile. 

Power Computing continuerà a vendere 
e supportare i propri cloni fino a dicembre 
1997, Apple da gennaio assicurerà il sup¬ 
porto e l'assistenza per tutte le macchine 
vendute. 

A pochi giorni di distanza (li settembre) 
con un breve comunicato Motorola Com¬ 
puter Group divisione di Motorola Ine., ha 
annunciato la rinuncia alla licenza di MacOS 
e la dismissione della divisione cloni Macin¬ 
tosh, la decisione è stata motivata dalla vo¬ 
lontà di Apple Computer di limitare le licen¬ 
ze per le nuove tecnologie. Anche Motoro¬ 
la continuerà a distribuire i suoi computer 
fino alla fine di dicembre 1997. 

Per ultima anche IBM ha annunciato la ri¬ 
nuncia alla licenza di MacOS portandosi 
dietro anche le due sub-licenziatarie Akia e 
Tatung. A seguito di quanto avvenuto, altre 
voci cominciano a serpeggiare sulla grande 
rete, per il momento le riportiamo cosi co¬ 
me sono pensando al fatto che anche 


quanto appena ufficializzato veniva, soltan¬ 
to alcuni mesi fa. seccamente smentito e 
descritto come pura visione 

- Con l'acquisto di Power Computing la 
Apple ha acquisito anche un grosso know- 
how sulla vendita diretta, questo e altri indi¬ 
zi farebbero pensare ad una imminente de¬ 
cisione di costituire una rete di vendita ri¬ 
volta direttamente agli utenti finali Secon¬ 
do il sito MaCNN la vendita dovrebbe parti¬ 
re negli USA già dal mese di novembre e 
andare a regime a primavera 1998, con 
questa operazione i rivenditori Apple ameri¬ 
cani perderebbero il loro status. 

- Visto il non tanto fantomatico disimpe¬ 
gno di Motorola dal settore PPC, la Apple 
starebbe correndo ai ripari e avrebbe acqui¬ 
stato per 10 milioni di dollari Exponential. la 
sfortunata società che avrebbe dovuto rila¬ 
sciare un chip RISC da 500 MHz. L’inten¬ 
zione sarebbe quella di fondere le tecnolo¬ 
gie dei chip di Exponential e dei nuovi chip 
PPC 750 di Motorola per realizzare il chip 
del 2000. 

- Il sito italiano MaCity iwww macitv iti ri¬ 
prendendo una serie di informazioni spar¬ 
se, ci sottopone un ipotetico futuro scena¬ 
rio 

Motorola e IBM annunceranno a breve 
che la strategia di sviluppo dei chip PPC 
cambia. I chip per computer assumeranno 
una rilevanza inferiore rispetto al passato 
nel sistema produttivo di Motorola. 

Apple avrà i chip fino alla fine del prossi¬ 
mo anno, a quel punto Rhapsody (il futuro 
sistema operativo basato su NextStep) 
sarà un ambiente maturo e hardware indi¬ 
pendente, le applicazioni prodotte per il 
nuovo OS potrebbero girare su architetture 
diverse. Apple riduce il suo impegno nel 
settore dello sviluppo hardware, focalizzan¬ 
dosi sul settore dei sistemi operativi, indi¬ 
pendentemente dalle piattaforme a cui so¬ 
no destinati e focalizzerebbe il suo impe¬ 
gno sulla fascia alta di mercato, costruendo 


adp 

server per Rhapsody. e sulla fascia bassis¬ 
sima con i Network Computers. 

MacOs continuerà ad essere sviluppato 
come nella ’blue-box" per Rhapsody, e po¬ 
trà girare anche su Intel La Intel stessa po¬ 
trebbe appoggiare l’intera manovra con un 
suo personale impegno tecnologico. La de¬ 
cisione di Apple la rende infatti meno di¬ 
pendente da Microsoft che a sua volta po¬ 
trebbe concentrarsi nello sviluppo di appli¬ 
cazioni 

Pura fantascienza?... speriamo di no. 

FileMaker 4.0 
e Home Page 3.0 

L'8 settembre Claris Corporation ha an¬ 
nunciato la prossima commercializzazione 
delle nuove versioni del data base File¬ 
Maker e dell'editor HTML Home Page 

FileMaker 4.0 per Windows 95, Win¬ 
dows NT, Windows 3.1. e Mac OS sarà di¬ 
sponibile negli USA ad ottobre e avrà gran¬ 
di capacità di distribuzione di informazioni 
in Internet e Intranet senza bisogno di svi¬ 
luppare CGI (Common Gateway Interface) 
o avere un software per web server, indi¬ 
pendentemente dalla piattaforma utilizzata. 
Con questa versione Claris introduce File 
Maker Pro Web compamon, una serie di 
nuove possibilità per la condivisione e il 
controllo dei dati sul Web. Compamon avrà 
inoltre delle funzionalità per la creazione di 
interfacce pronte all'uso complete con 
eventuali applet Java. 

FileMaker potrà gestire automaticamen¬ 
te il trasferimento di immagini ai browser 
piu comuni, qualora le immagini immagaz¬ 
zinate siano in un formato diverso dagli 
standard GIF e JPEG, traduttori automatici 
provvederanno in modo trasparente a con¬ 
vertire le immagini in formato web, gli au¬ 
tori potranno utilizzare il nuovo linguaggio 


150 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 








CDML (Claris Dynamic Markup Language) 
per integrare il database con le pagine 
HTML. 

Oltre alle nuove funzioni per i web, FM 
4.0 incorporerà le seguenti novità: Apertura 
diretta dei file di Excel; sort dei dati conte¬ 
nuti nei Portali (i campi relazionati di File¬ 
Maker); rotazione di 90° degli oggetti che 
siano campi, grafica o testo con possibilità 
di reversibilità in caso di inserimento dati, 
48 Template pronti all'uso compresi 3 tem¬ 
piale per il web, definizione delle liste dal 
menu "File" anziché dall'opzione "Formato 
campo"; ricerca per contenuto esatto; nuo¬ 
ve funzioni esterne tra le quali "Convert to 
HTML" e "Client Address" per sapere TIP 
dell'utente che sta facendo una determina¬ 
ta richiesta; nuove funzioni di calcolo e 
scripting orientate agli sviluppatori 

FileMaker Pro 4.0 potrà operare su mac¬ 
chine Intel con sistemi Windows 3.1 (sen¬ 
za funzioni web). Windows 95, o Windows 
NT 3.51, richiederà 35 MB di spazio su di¬ 
sco e almeno 8 MB di Ram. Supporterà 
Novell NetWare Client software (per 
IPX/SPX) o Network TeleSystems TCP Pro 
3.0 o piu recente (per TCP/IP) per gli utenti 
Windows 3.1; Novell NetWare Client 
software (per IPX/SPX) o Microsoft TCP/IP- 
32b (per TCP/IP) per gli utenti Windows 
Workgroup; e gli stack IPX/SPX o TCP/IP 
inclusi in Windows 95 o Windows NT 

Per gli utenti Mac OS, la nuova versione 
opererà su qualsiasi Macintosh, Power Ma¬ 
cintosh o compatibile con il System 7 1 o 
più recente, richiederà 40 Mb di spazio su 
disco e 8 Mb di RAM. Supporterà TCP/IP, 
AppleTalk e IPX/SPX, e tutti i software 
Open Transport compatibili. 

Claris Home Page 3.0 sarà invece dispo¬ 
nibile a dicembre e incorporerà notevoli 
nuove funzioni, la più importante delle quali 
è la completa integrazione con le funzioni 
Web di FileMaker Pro 4.0. 

Attraverso il "FileMaker Pro Connection 
Assistant" l'integrazione di archivi creati 
con FMP sarà un vero gioco da ragazzi, non 
saranno necessarie CGI (Common Ga¬ 
teway Interface), altri codici o plug-in per i 
browser, e per gli utenti piu evoluti le "File¬ 
Maker Pro Connection Libraries" permette¬ 
ranno di controllare completamente gli ar¬ 
chivi. 

CHP includerà inoltre nuove funzionalità 
chiamate "Assistenti" per la creazione faci¬ 
litata dei trame, delle tabelle, ecc. 

Grande attenzione è stata data al control¬ 
lo del sito, il nuovo "Intuitive Site Manage¬ 
ment" permetterà di organizzare e visiona¬ 
re un intero sito, controllare tutti i link, cer¬ 
care e sostituire parole e frasi su tutte 
le pagine, controllare le immagini, i 
filmati e gli applet; funzioni di upload 
permetteranno di trasferire le pagine 
direttamente sul server senza utilizza¬ 
re un software FTP. 

Claris Home Page 3.0 per MacOs richie¬ 
derà un Macintosh con processore 68020 
o superiore con sistema 7.1 o superiore; 8 
MB Ram 2 Mb di spazio su disco (6 Mb per 

MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


l'installazione completa) Gli utenti Win¬ 
dows avranno bisogno di processore 486 o 
superiore con Windows 95 o Windows NT 
3.5.1 o superiore; 8 Mb Ram (16 Mb per 
NT) e 4 Mb di spazio su disco _ 

Per ulteriori mformazion l'.vvvvv clan* corri 

PowerKey 600: 
accensione totale 
con un dito 

Quante volte avremmo voluto accende¬ 
re o spegnere lo scanner, il disco rigido 
esterno, la stampante, lo ZIP, le casse e 
quant'altro abbiamo collegato al nostro be¬ 
namato Macintosh premendo il solo tasto 
sulla tastiera? 

L'americana Sophisticated Circuits ha 
pensato a noi presentando un interessante 
sistema di controllo per l'accensione e lo 
spegnimento del Macintosh e delle sue 
periferiche. 

Il PowerKey 600 è una "ciabatta" intelli¬ 
gente con sei prese complete di switch di 
abilitazione e spia luminosa che si collega 
al Macintosh attraverso la porta ADB (quel¬ 
la della tastiera) ed è completata da un ti¬ 
mer. da un collegamento telefonico e da 
un software da installare sul computer 

Molti i benefici derivanti da questo siste¬ 
ma, vediamone alcuni. 

Accensione del computer e delle cinque 
periferiche collegate al PowerKey premen¬ 
do il tasto di accensione sulla tastiera; con 
gli switch si potranno escludere le periferi¬ 
che non occorrenti 

Accensione del computer con segnale 
telefonico; attraverso la tastiera del telefo¬ 
no si potranno abilitare o disabilitare le va¬ 
ne prese. 

Accensione del computer utilizzando il 
Timer incorporato; il timer è programmabi¬ 
le per eseguire anche più eventi attraverso 
il software a corredo. Ogni evento potrà 
iniziare più azioni come aprire un'applica¬ 
zione. eseguire un AppleScript o una ma- 
cro di QuicKey. aprire un file, ecc. 

PowerKey, dialogando continuamente 
con il PowerKey Pro Software, può control¬ 
lare un'eventuale blocco del sistema (mol¬ 
to utile per i server di rete) nel qual caso 
togliere l'alimentazione, aspettare qualche 
minuto e riavviare il tutto. Se si è configu¬ 
rato anche il controllo di funzionalità di 
un'applicazione, il software può rilanciarla e 
riattivare eventuali funzioni di 
condivisione. 

In caso di mancanza 
di energia, Power 
riaccen- 
, ^ dere il sistema 
e avviare 
azioni At- 
traver¬ 



una normale linea telefonica e configuran¬ 
do il software, si potrà controllare il compu¬ 
ter, avviare un AppleScript. spegnere una 
periferica, ecc., il tutto con password di ac¬ 
cesso Unico neo per noi italiani- le prese 
sono in standard americano, ma basta pro¬ 
curarsi i cavi adeguati 

Per ulteriori informazioni: www. sophistica¬ 
ted. com 

MacOS 8.0.1 
pronto al lancio 

Secondo i soliti siti di indiscrezioni, a di¬ 
cembre Apple dovrebbe rilasciare un ag¬ 
giornamento per il sistema MacOS. Ecco le 
nuove funzionalità: 

QuickTime 3.0 con le nuove funzionalità 
per MIDI e Internet QuickDraw 3D 1.5.3 


a Completety erase disk named 

■Test Disk” (Bus 0. SCSI 106(541.1))? 


■ i"'» 


format: | Mac OS Extended 95.7 MB i | 



I &•««« 1 


con la correzione di alcuni bug. Mac OS 
Runtime for Java (MRJ) 2.0 con l'imple- 
mentazione dell'ultima versione di Java di 
Sun e altri piccoli fix. Open Transport 1.3 
che oltre alla correzione di alcuni errori se¬ 
condari, implementa ITP multiplo su una 
singola connessione. Nuovo file System 
HFS Plus che aumenta notevolmente la ve¬ 
locità di gestione dei dischi, permette inol¬ 
tre di avere nomi fino a 255 caratteri e allo¬ 
cazione di blocchi molto piccoli. Per avere i 



miglioramenti bisognerà mizializzare il disco 
rigido con le nuove utility. Apple Video- 
Player 1.7 con una migliore gestione del 
formato MPEG e il supporto per i filmati 
DVD-ROM Nuovi driver per DVD-ROM, Io¬ 
mega Jazz e Zip.AppleVision 1.6 per il sup- 

151 








































porto dei nuovi monitor con il nome in codi¬ 
ce "Manta". Velocizzazione della Memoria 
Virtuale del 15% circa. Supporto dei 
PowerBook a venire (3500 e "WallStreet"). 

Compatibilità con lo standard CHRP e 
quindi tutte le routine precedentemente 
contenute nelle ROM sono ora comprese 
nel System. Possibilità di avere un ordina¬ 
mento inverso quando il contenuto delle fi¬ 
nestre nel Finder non è per icone. 

Sono stati inoltre risolti molti problemi tra 
cui la visualizzazione dei dischi su macchi¬ 
ne 5xxx e 6xxx e alcune funzioni di multith- 
reading. 

“Kanga” è vicino 

L'affidabile sito "PowerPage" dedicato 
al mondo dei portatili della mela pubblica al¬ 
cune indiscrezioni e un benchmark sul nuo¬ 
vo portatile Apple col nome in codice "Kan¬ 
ga"; il benchmark dimostrerebbe delle pre¬ 
stazioni veramente folli se rapportate a 
quelle dell'attuale 3400 pubblicizzato come 
il più veloce portatile al mondo. 

In attesa di conferma ecco comunque 
quanto anticipato: 

Processore: PowerPC 750 - (nome in co¬ 
dice G3 o Arthur ) 

Clock: 250 MHz (possibile 300 MHz); 
Bus 50 MHz; L2 Cache 256k; RAM base: 
32 MB espandibile a 80 Mb; Hard Drive: 5 


GB; CD-ROM 20x, Slot per Card: 2 Type II 
o 1 Type III 32-bit PC card compatibile con 
le attuali 16-bit PC Cards; Display: 12.1" 
TFT a matrice attiva - 800 x 600 SVGA con 
2 Mb di Video RAM; Video Out: Controller 
video con Chips & Technologies 65550 con 
acceleratore hardware sulla motherboard. 
HD15 SVGA port supports mirrormg only 
Zoom Video allows cameras to bypass thè 
CPU and display direct to screen; Proces¬ 
sore grafico: Chips & Tecnologies 65550 
attualmente usata per il PowerBook 3400; 
Expansion Bay: include i drive per floppy e 
CD-ROM inoltre supporta tutti i moduli per 
la serie Macintosh PowerBook 5300; Slot 
di espansione: include una ethernet lOBa- 
seT e un modem 56 Kflex; Speakers: 2 sul¬ 
la tastiera e 2 sul monitor (come il 3400): 


Porte: ADB, Seriale (RS-422), 16-bit video- 
output (connettore VGA), SCSI, IrDA, Ste¬ 
reo sound-input/output; Batterie: Litio lon 
(29-watt-ora), Tastiera: come il 3400; Di¬ 
mensioni: cm 29,2 x 23,9 x 6; peso: 3,2kg. 

Per ulteriori informazioni; http://ogrady.com/ 

Raffica di novità 
per Timbuktu 

Migliorare Timbuktu, il noto software Fa- 
rallon di gestione risorse in rete locale, con¬ 
trollo remoto e trasferimento file era sicura¬ 
mente un'operazione molto difficile ma gli 
sviluppatori Farallon hanno trovato la strada 
ed ecco allora nascere Timbuktu 4.0, Tim- 
buktu Enterprise e Timbuktu Express 

Il primo è il miglioramento naturale del 
pacchetto base. Le nuove funzioni imple¬ 
mentate sono: 

• Intercom - Le funzioni Intercom per¬ 
mettono di effettuare conferenze audio in 
tempo reale sia in rete locale che in rete re¬ 
mota. Funziona via TCP/IP, AppleTalk, IPX 
e collegamenti diretti per comunicazioni 
peer-to-peer via Internet, LAN, WAN o col- 
legamenti via modem. 

• Sincronizzazione File - Timbuktu Pro 
4.0 sincronizza e aggiorna i file tra due 
computer con un semplice clic sul mouse. 

• Timbuktu Express - Il supporto della 
tecnologia Timbuktu Express equivale ad 
un aumento significativo della velocità du¬ 
rante i trasferimenti file, La comunicazione 
tra due utenti Timbuktu Pro 4 0 permette 
da una stazione di cercare un file nella sta¬ 
zione remota, ricevere le informazioni, mo¬ 
dificare e creare nuove cartelle. Inoltre, gli 
utenti, durante un trasferimento file verso 
un computer Windows, possono ora utiliz¬ 
zare "Internet configuration" per il "file 
mapping" 

• AppleScript - Timbuktu Pro 4.0 grazie al 
supporto degli AppleScript, permette agli 
utenti di registrare facilmente e poi ri-ese- 
guire operazioni comuni quali il backup di 
risorse di rete, inviare file da un server e 
anche eseguire operazioni diagnostiche 
con altri software di terze parti. 

• Recupero Trasferimento File - Timbuk- 
tu 4.0 è in grado di riprendere un trasferi¬ 
mento file, in caso di caduta del collega¬ 
mento, dal punto d'interruzione Questa 
funzione è molto utile nel trasferimento di 
un grosso file in quanto evita di dover ri¬ 
spedire nuovamente tutto il file. 

• Compatibile MacOS 8 e nativo Open 
Transport - Timbuktu 4.0 funziona con la 
nuova versione del sistema operativo Ap¬ 
ple e sfrutta appieno le funzionalità di Open 
Transport. 

• Nuova e migliorata AppleGuide - Tutte 
le finestre di Timbuktu includono un pul¬ 
sante (contraddistinto da un punto di do¬ 
manda) che rimanda l'utente direttamente 
alla spiegazione sulle funzionalità della fine¬ 
stra stessa. 

Timbuktu Pro Enterprise è stato realizza¬ 



to per fornire agli amministratori di rete gli 
strumenti e la tecnologia necessaria per fa¬ 
cilitare la gestione e l'amministrazione del 
software di controllo remoto in un ambien¬ 
te multipiattaforma. 

Fino ad ora le soluzioni per il controllo re¬ 
moto non permettevano una reale gestione 
della rete aziendale da parte degli ammini¬ 
stratori di rete e non erano ottimizzate per 
aiutare gli amministratori di rete nella mi¬ 
grazione tra piattaforme diverse. Questo 
aspetto risulta di cruciale importanza visto 
che, in base ad una recente ricerca, è stato 
rilevato che il 40% delle aziende stanno 
progettando di passare a Windows NT en¬ 
tro i prossimi due anni. 

Il nuovo Timbuktu Pro Enterprise Edition 
migliora le precedenti soluzioni per il con¬ 
trollo remoto aggiungendo funzionalità e 
strumenti in quattro settori critici tecnolo¬ 
gia multi-piattaforma, kit di integrazione per 
applicazioni di gestione (inclusi Microsoft 
SMS e PLATINUM), strumenti di ammini¬ 
strazione e di gestione della sicurezza e 
supporto tecnico. 

"E 1 stata una decisione naturale partire 
dalla tecnologia multipiattaforma per arrivare 
a proporre una soluzione per il controllo re¬ 
moto che risponda alle aspettative dell'a¬ 
zienda" ha affermato Alan Lefkov, presiden¬ 
te di Farallon Communications, Ine., ''Tim¬ 
buktu Pro costituisce una soluzione per il 
controllo remoto nell'azienda che tiene in 
considerazione i problemi ed i costi legati al¬ 
le trasformazioni della rete. Abbiamo l'inten¬ 
zione di continuare ad andare incontro alle 
esigenze dell'azienda attraverso aggiorna¬ 
menti del prodotto e nuove integrazioni 
software". 

Timbuktu Express é un software per il tra¬ 
sferimento veloce dei file derivato dalla tec¬ 
nologia Timbuktu Express di Timbuktu Pro, 
è ottimizzato per Open Transport TCP/IP ed 
è in grado di copiare file più velocemente 
del MacOS Copy di circa il 450% e più velo¬ 
ce del 30% rispetto ad altri acceleratori 

Timbuktu Express verrà distribuito in 
bundle con le le schede Fast EtherTX- 
10/100 PCI Plus e Fast EtherTX-10/100 Nu- 
Bus PCI Card, potrà inoltre essere acquista¬ 
to separatamente ed essere utilizzato in 
congiunzione con qualsiasi scheda Ether¬ 
net e Fast Ethernet. 

Se utilizzato in congiunzione con Timbuk- 
tu Pro for Windows, Timbuktu Express per¬ 
metterà di scambiare velocemente file con 
i sistemi Windows inclusi i server Win¬ 
dows NT. 

Alias srl - T el 0432/508958 - Fax 
0432/508305 - email Isrete'iQ, iucimahasA 

CE Software 

Alias e CE Software hanno annunciato la 
disponibilità di QuickMail Pro Server per 
Apple Mac OS. l’ultimo prodotto della linea 
CE per la gestione della posta elettronica. 
Disponibile a partire dai primi di settembre, 
QuickMail Pro Server è dotato di funziona- 


152 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


















RICONOSCERLO A PRIMA VISTA. 







Il Monitor MultiSync, nelle versioni M 500 a 15 pollici 
e M 700 a 17 pollici, con l'innovotiva tecnologia 
CromaClear, offre una saturazione del colore, una 
focalizzazione dell'Immagine ed un contrasto 
sorprendenti. Questo grazie all'utilizzo della Slot-AAask 
con fosfori rossi, verdi e blu di forma ellittica (mask 
pitch 0.25 mm). Ecco perché il pomodoro su fondo 
rosso appare cosi nitido, infatti è riconoscibile a prima 
vista. Esattamente come il monitor studiato dalla NEC 
Inoltre per un ulteriore miglioramento della qualità 
visiva, c'è il sistema Video Boost, che crea una finestra 
speciale nello schermo e permette un'immagine 
paragonabile a quella del televisore, ottimizzala 
dall'anliriflesso OpliClear. Il MultiSync non si limita 
alla qualità tecnologico, ma offre anche un'immagine 
prodotto con un design elegante e compatto, 
estremamente adattabile all'ambiente. E studialo nei 
minimi particolari: ha due speaker incorporali per un 
eccellente ascolto stereo ed un microfono integrato 
ad ampio range. Sino a qui vi abbiamo descritto un 
perfetto strumento multimediale, ed è per questo che 
NEC vuole mantenerlo tale, con un servizio di assistenza 
rapido ed efficiente. Il Pronto Intervento NEC 

* , ** 

è un servizio che assicura un supporto telefonico 
immediato, la riparazione del prodotto entro 5 giorni 
(7 per Calabria e Isole) presa e consegna a domicilio. 



www.euronec.com 







Iità avanzate quali la gestione di mailing-list 
e di auto-risponditori e costituisce la solu¬ 
zione ottimale per la connessione "full li¬ 
me" o "diai up” ad Internet. QuickMail Pro 
Server è perfettamente integrabile con pro¬ 
grammi di database e con applicazioni per 
la gestione di fax e per rimpaginazione 

Roberto Ricco, direttore commerciale di 
ALIAS Srl, ha affermato "La posta elettro¬ 
nica è diventata uno strumento di cruciale 
importanza per la comunicazione tra le 
aziende e Quick Mail Pro Server è uno stru¬ 
mento veloce, facile da utilizzare, affidabile: 
proprio ciò che ci si deve aspettare da uno 
prodotto di questo tipo" 

"Da quando abbiamo installato il nuovo 
QuickMail Pro Server" - prosegue Ricco - 
"abbiamo ridotto drasticamente il tempo di 
scaricamento della posta ed abbiamo miglio¬ 
rato le prestazioni in modo significativo" 

Pensata per essere utilizzata in piccole e 
medie aziende, l'intuitiva interfaccia grafica 
e la facilità di configurazione rendono velo¬ 
ce e semplice la gestione del server 
QuickMail Pro Server supporta gli standard 
E-mail più diffusi, come la versione 3 del 
"Post Office Protocol" (POP3I ed è uno 
strumento estremamente veloce e flessibi¬ 
le. In aggiunta alla connettività a tempo pie¬ 
no o a tempo parziale, QuickMail Pro Ser¬ 
ver offre le seguenti carattenstiche: 

- Ricerca degli indirizzi di E-mail grazie ai 
servizi "finger" e "ph directory" 

- Gestione degli alias e possibilità di ef¬ 
fettuare "forwardmg" automatico dei mes¬ 
saggi. 

- Gestione automatica delle mailing-list. 

- Possibilità di rispondere in automatico 
con un messaggio predefmito. 

- Archiviazione dei messaggi E-mail im¬ 
portanti con FileMaker Pro. 

- Semplice integrazione con applicazioni 
per la gestione e l’invio di fax e per rimpa¬ 
ginazione (ad esempio 4-Sight FAX e 
Softworks PageNOW!) 

- Backup automatico del server attraver¬ 
so il software di backup Retrospect della 
Dantz 

- File di log che documentano esaustiva- 
mente l'attività del server 

- Pieno supporto di altri Client E-mail 
POP3 

CE Software ha realizzato un insieme di 
prodotti di conversione per rendere il pas¬ 
saggio a QuickMail Pro Server più agevole 
possibile Insieme a QuickMail Pro Server 
vengono forniti alcuni programmi di utilità 
per convertire gli account di E-mail. la posta 
ricevuta e le password di Apple Internet 
Mail Server (AIMS) o di Eudora Internet 
Mail Server (EIMS) E' disponibile anche un 
tool per il passaggio da QuickMail LAN a 
QuickMail Pro. 

QuickMail Pro Server per Apple Mac OS 
è una componente fondamentale di Quick- 
Mail Office, una soluzione completa per la 
posta elettronica progettata per essere facil¬ 
mente installata ed utilizzata. QuickMail Offi¬ 
ce comprende i Client QuickMail Pro per 
Mac e Windows e un E-mail server di tipo 


POP3 per Windows NT, Windows 95 o Ap¬ 
ple Mac OS. QuickMail Office è una soluzio¬ 
ne adatta per Internet o per la gestione della 
posta elettronica tra uffici. QuickMail Office 
con il server per Windows NT o Windows 
95 è disponibile dal 1 luglio. 

Alias srl - Te l 0432/508958 - Fax 
0432/508305 - email Iste fa no cueititalias il 

Active Software 
20.000 km 

per 10 nuovi prodotti 

15.000 km in aereo e 5.000 km in auto 
sono le distanze coperte da Livio Valdema- 
rin. amministratore di ActiveSoftware, nel 
mese di agosto per presentasi a SMAU 
con una sfornata di nuovi prodotti: ecco il 
risultato: 

Nuove società distribuite: 

- Artifice produttrice di Design Work¬ 
shop. un programma di modellazione tridi¬ 
mensionale per uso architettonico - ideale 
per realizzare velocemente schizzi tridimen¬ 
sionali 

- BareBones Software: con BBEdit - uno 
dei più importanti e diffusi text editor 

- Connectix: Active Software distribuirà i 
prodotti Connectix per l'ambiente Macinto¬ 
sh - tra i più importanti il recentissimo Vir¬ 
tual PC. oltre ai famosi Ram Doubler e 
QuickCam 

- PowerOn Software: realizzano tre pro¬ 
dotti 

Screen to Screen: permette la condivi- 
sione dello schermo su più Mac in una rete 
locale - su uno schermo è possibile visualiz¬ 
zare sino a 24 schermi remoti - ideale per 
l'addestramento e le scuole 

OnGuard per proteggere il proprio com¬ 
puter. il disco, le cartelle, i file 

LanCommander: per una efficiente ge¬ 
stione di tutta una rete e dei computer ad 
essa collegati 

- AEC Software il loro prodotto. Fast- 
Track, permette di pianificare gli eventi - in 
modo semplice, grafico ed intuitivo, è pos¬ 
sibile gestire e programmare un qualunque 
progetto, determinando i compiti, le sca¬ 
denze singole e del progetto completo 

- SPSS: azienda software americana da 
un bilione di dollari, ha acquisito da poco al¬ 
cuni prodotti per il Mac: DeltaGraph e Sy- 
stat 

- PictureNet: il prodotto di punta è Phra- 
sea. un programma già noto negli ambienti 
editoriali italiani (Corriere della Sera, La Re¬ 
pubblica. L'Unità, La Stampa tanto per fare 
alcuni nomi), trova un nuovo utilizzo nelle 
agenzie pubblicitarie e. in genere, in chi 
crea media, come strumento per il "Media 
Assets Management", ovvero per inventa¬ 
riare, gestire e ritrovare tutto quanto una 
agenzia produce 

GoLive: ultimo nell'elenco, ma probabil¬ 
mente primo per importanza, è un pro¬ 
gramma che negli Stati Uniti riscuote un 


enorme successo. GoLive permette di 
creare e di gestire un sito web nella sua 
completezza. Molti sono i creativi che si 
dedicano alla progettazione di siti web e 
GoLive diventa per loro uno strumento indi¬ 
spensabile quando il sito è composto da un 
certo numero di pagine 

Active Software annuncia anche la dispo¬ 
nibilità di due nuovi prodotti della già distri¬ 
buita Aladdm Systems: 

PrivateFile - per la criptazione dei file 

FlashBack - per poter mantenere più ver¬ 
sioni dello stesso file su disco, ove ogni 
versione successiva registra solamente le 
modifiche rispetto alla precedente 

Active Software/Elcom - Corso Italia 149 - 
34170 Gorizia - tei. 0481/520343 - www active- 
software.com 

Iomega Jaz 
sempre più potenti 

Al World PC Expo di Tokyo Iomega ha 
presentato il nuovo drive Jaz da 2 Gb com¬ 
patibile con l'attuale Jaz da 1 Gb. Jaz 2 è cir¬ 
ca il 40% più veloce dell'attuale ed e sicura¬ 
mente tra i più veloci rimovibili in commer¬ 
cio con un transfer rate di 8.7 Mb per secon¬ 
do. Il Jaz da 2 Gb sarà sicuramente uno stru¬ 
mento indispensabile per quanti producono 
grafica, audio e video per uso multimediale 
e hanno spesso bisogno di condividere il lo¬ 
ro lavoro e con un costo annunciato di 
0,075$ per Mb si posizionerà sicuramente 
tra i più convenienti sistemi di backup 

Performance e velocità: Jaz 2 opera ad 
un transfer rate massimo di 8 7 (Mb) per 
secondo ed ha un transfer rate sincrono 
SCSI di 20 Mb per secondo. Con un tran¬ 
sfer rate medio di 7 4 Mb per secondo, Jaz 
2 scarica oltre 2 GB in meno di 20 minuti. Il 
drive ha un transfer rate minimo di 4 9 Mb 
per secondo, un seek rime medio di 10 mil¬ 
lisecondi in lettura e 12 millisecondi in scrit¬ 
tura e un tempo di accesso medio di 17 5 
millisecondi con una cache di lettura/scrit- 
tura di 512 kilobyte. 

Capacità: Un singolo disco del Jaz 2 può 
contenere oltre tre ore di audio a qualità 
CD (44 1 kHz, 16 bit), 120 minuti di video 
MPEG2 con compressione DSS satellite e 
circa 2 000 immagini (640x480, 24 bit/pixel, 
full color). 

Compatibilita. Jaz 2 è totalmente compa¬ 
tibile con il Jaz originale, in questo modo 
Iomega ha salvaguardato gli investimenti di 
quanti hanno acquistato l'originale Jaz di¬ 
ventato ormai uno standard. 

Software I nuovi Tool inclusi in Jaz 2 so¬ 
no stati creati per copiare, organizzare e 
proteggere i dati. Il nuovo software include: 
"Tools". "Guest", "Copy Machine". "Find- 
It" e "App Mover". 

Compatibilità: Jaz 2 è compatibile con i si¬ 
stemi DOS, Windows 3.X, Windows 95, 
Windows NT. MacOS 7 0 o superiori, Irix*. 
and Solaris* ('via FlexStor-RMM by Rorke 
Data) «E 


154 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






,mo imi m\ m mi .1.1 




Nuovo AS/400e series. m assima sicurezza nell’e-business. 

Chiedi ni pirati informatici del nuovo AS/4t)0e series e loro probabilmente 

cambieranno argomento. Del resto, grazie all'architettura a oggetti, al software per 

la crittografia e a uno straordinario firewall. AS/400e series è uno dei server più sicuri _____ _ 

per l'e-business. Per saperne di più sul nuovo AS/KlOe series. chiama IBM Direct JL 

al Numero Perde 167-017001* oppure visita il sito Internet hcww.as Ititi. ibm. coni Soluzioni per uii pirrolo piunriu 


l’indirizzo Internet di iS/400 in Italin i , \httl>://u u u .ihin.it/us KlTT\ m Se preferisti /moi liisiinre un ni essi loffio r-nuril n lltYI Dirci t 
iill'iiidirizzo ihm_jUrcCl@it.ihm.com L'indirizzo IIIM Direct in Interne! r \ìmi>://t litri t .ihm.it' l.hoiin\ filile di IIIM r \lui/>. di i< n .ihm.nm\ 


( Hiilvv »'* Miillicr 











Avvisi ai Naviganti 



a cura di Corrado Giustozzi 


Alla caccia delle decorazioni perdute 


Le passioni, si sa, possono essere molto pericolose. Alzi la mano chi non ha buttato via 
soldi solo per soddisfare un desiderio ritenuto, da amici e conoscenti, semplicemente 
folle. Collezionate lattine di birra o penne di uccelli? Bramate più di ogni altra cosa una 
saponetta di un hotel di Shanghai? Bene, io adoro le palline in vetro degli alberi di 
Natale, ormai quasi introvabili sul mercato. 

Dove acquistarle? Ovviamente su Internet. 


di Giuliano Boschi 


Parlare di Natale a novembre? Sembra 
ieri il giorno in cui siamo tornati dalle tanto 
agognate vacanze estive e già si parla di 
Natale. Ebbene si Se voglio acquistare 
delle nuove decorazioni natalizie devo 
muovermi per tempo Perchè dovete sa¬ 
pere, miei cari lettori (se continuo con que¬ 
sto tono prenderò lo pseudonimo di Collo¬ 
di che a me il Natale piace da impazzi¬ 
re. Si lo so, il consumismo, i regali, si per¬ 
de la dimensione spirituale, bla. bla . Tut¬ 
te cose forse vere, ma a me quello che 
piace del Natale sopra ogni altra cosa è la 
sua atmosfera, le vetrine addobbate, le il¬ 
luminazioni stradali, il primo vero freddo. 


l'albero di Natale e la 
casa, per un mese, 
cosi diversa e perso¬ 
nalizzata Si può 
quindi capire la mia 
passione, quasi ma¬ 
niacale. per la deco¬ 
razione natalizia. Vi 
ricordate delle palline 
di vetro che c'erano 
una volta? Avete vis¬ 
suto il passaggio che 

ha portato alla loro totale scomparsa a fa¬ 
vore di quelle di plastica? Ecco, per me e 
stato un trauma Delle insulse, squallide. 

infrangibili palline di 









axaxf 





Navigando per Internet pud capitare anche questo: raggiungere un sito in lin¬ 
gua cineseI Ovviamente io parlo e scnvo il cinese dall'età di tre anni e mezzo, 
ma oggi non mi va di sforzarmi, meglio passare a pagine di più semplice lettura. 


oggetti in legno, stoffa ed altri materiali 
Ora devo dire che le palline di vetro torna¬ 
no a fare la loro comparsa, anche se spora¬ 
dica. in qualche negozio, ma sembrano es¬ 
sere tutte uguali. Non mi dimenticherò mai 
le palline dell'albero che facevo da bambi¬ 
no, il Babbo Natale, le stalattiti argentate e 
sbnlluccicanti. la pigna, la pallina cava con 
dentro il presepe, tutto rigorosamente in 
vetro Nei paesi del "nord" la decorazione 
natalizia è molto apprezzata, allora perche 
non utilizzare Internet per fare qualche ac¬ 
quisto originale? 

La prima cosa da fare è utilizzare un mo¬ 
tore di ricerca Accendo il mio computer, 
mi connetto ad Internet P rovo con Lycos 
Ihttp //www ivcos.comi parola chiave, 
neanche a dirlo, "Christmas" Acc... 1067 
siti segnalati, decisamente troppi!Il Voglio 
provare con Yahoo ( http;//www. 
vahoo.com ). in genere ne trova meno e, 
proprio per questo, risulta spesso più utile 
di tanti altri motori di ricerca. "Solo" 792, 
debbo essere più selettivo. Meglio cam¬ 
biare la parola chiave in "Christmas Deco- 


plasuca! Quando ho 
messo su famiglia e 
io e la mia dolce 
metà abbiamo ad¬ 
dobbato il nostro pri¬ 
mo albero, abbiamo 
deciso di eliminare 
le palline (ormai si 
trovavano solo di 
plastica), a favore di 


Decorazioni in plastica 
come queste le trovate 
in qualsiasi negozio del¬ 
la vostra città, ma ci 
pensate ai punti che 
guadagnerete quando 
direte "ma io l’ho com¬ 
prate direttamente a 
Taiwan tramite Inter¬ 
net"! 


156 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 

























Avvisi ai Naviganti 


ratiorT Bingo! 38 siti, indubbiamente una 
dimensione più “umana 1 ' 

Clicco sul primo link. 

Opppsss, cominciamo bene! Un sito 
dall'ormai cinese Hong Kong. Ovviamente 
in lingua originale! Probabilmente uno dei 
pulsanti porta a pagine che trattano di de¬ 
corazioni natalizie, ma quale? Meglio non 
perdere tempo e passare ad un altro sito. 

Provo con httDV/www.holidavcreation, 
CO m / yy [g9tllJ3lrnl Sito bruttino ma piu ac¬ 
cessibile, l'inglese lo capisco decisamente 
meglio del cinese Clicco su "Christmas 
Wreath" (ghirlande). Non sono certo bellis¬ 
sime e inoltre di questo tipo ne trovo 
quante ne voglio in qualsiasi grande ma¬ 
gazzino. Quello che mi incuriosisce è il link 
ad una fantomatica "Holiday Diet”. La cu¬ 
riosità è troppo forte e clicco. Volete dima¬ 
grire? Ecco il sito che fa per voi In 3 giorni 
perdete 3 libbre (un chilo e mezzo) pagan¬ 
do 3 dollari. Praticamente paghi per sapere 
come soffrire durante le feste. Non mi 
sembra un sito seno, cassiamo pure que¬ 
sto e proseguiamo. 

Ancora ghirlande, questa volta luminose, 
nel sito "Umque Christmas Decorations" 
Khtto //www.aabntestar.com)l Le ho viste 
in decine di film americani. L'esterno delle 
case statunitensi e sempre decorato con 
disegni luminosi, spesso con dissolvenze 
o intermittenze come ad esempio delle 
grandi campane che sembrano suonare, 
oscillando ora a destra ora a sinistra. Le di¬ 
mensioni sono notevoli e spettacolari, an¬ 
che se il buon gusto lascia spesso a desi¬ 
derare. 

Di tutt'altro tono il sito del "Meadow 
Lark Party Shoppe" llh!li)V/www.<;vn nelj 
beistle/xmasoic.htm ). qui posso acquistare 
pupazzetti di carta o cartoncino di quelli 
che si aprono a ventaglio. Li posso trovare 
anche sotto casa mia, non vale la pena di 
acquistarli oltre oceano. 

Ho sempre detto che su Internet si può 
trovare qualsiasi cosa si desideri, possibile 
che debba rimangiarmi questa frase? Con¬ 
tinuo stoicamente. 

Siamo nel sito della taiwanese "Chang- 
seng Enterprise Co., Ltd." (certo non pro¬ 
mette bene, mi sembra una delle fabbri¬ 
che presentate da Jerry Scotti nel “Quiz- 
zone"!!!). Ecco, dovevo immaginarlo, le 


Ecco le splendide 
opere d'arte firmate 
Christopher Radko. 
Delle sculture, più che 
dei semplici addobbi 
Dei pezzi quasi unici 
che possono Impre¬ 
ziosire qualsiasi albero 
di Natale, visto che 
costano quasi come 
un gioiello. 



Questa è un'idea veramente simpatica. Non mi resta che stampare questa ed 
altre pagine ed ecco cosi pronto un album da colorare per mio tiglio. Semplice, 
economico e soprattutto In tema. 


solite orrende, squallide e comunissime 
palline di plastica! Questo indirizzo voglio 
dimenticarlo, anzi per dispetto ve lo segna¬ 
lo: intto.//ww w.caot c om/chlnaseng/pa 
ae2.htm. mi raccomando non mancate di 
visitarlo 

Il sito della "Christmas Tree" ( http:/ 
l/www.christmas-tree.comi è interessante 
solo per i link dedicati ai vari aspetti del Na¬ 
tale, vale la pena di inserirlo nel bookmark. 

Sono decisamente stanco e provo uno 
degli ult imi siti. E' il sito della “C hristopher 
Radko'' trino //www. radko.orqil Finalmen¬ 
te ciò che desideravo, centinaia di decora¬ 
zioni, anzi di opere d'arte in vetro! Pensate 
che ogni pezzo è firmato. Sfogliare il cata¬ 
logo virtuale è decisamente piacevole, 
centinaia e centinaia di oggetti. Personaggi 
Disney, i classici angioletti, sfere di ogni 
forma (?) e colore. Accidenti però che 
prezzi!! Ogni pallina costa 30/40 dollari. E' 
proprio il sito che non dovevo trovare. La 
squisitezza e delicatezza dei pezzi mi ha 
comunque affascinato. Darò fondo alle 
mie risorse e ne ordinerò un paio. Potrei 
farlo ogni anno e cominciare cosi una spe¬ 
cialissima collezione. Mi assale un solo 
dubbio: la spedizione sarà sicura? Le fragi¬ 
lissime sfere arriveranno integre? Tra qual¬ 
che giorno lo saprò, speriamo bene. Allora 
vediamo, ordino il Topolino vestito da Bab¬ 
bo Natale e un pezzo più tradizionale, un 
"Jumbo Spintop red center", e speriamo 
che mio figlio non le faccia cadere dall'al¬ 
bero Come, sono pazzo? Sono prezzi im¬ 
proponibili? Forse è vero, ma credo che 
ognuno di noi ha una mania che lo porta a 
spendere dei soldi in un modo che gli altri 
reputano quanto meno folle. Digito il nu¬ 
mero della carta di credito, ora non mi re¬ 
sta che attendere il pacco. 

Anche se Natale è ancora lontano, que¬ 
ste visite mi hanno fatto venire il desiderio 


del suo "profumo". Torno al sito della 
"Christmas Tree” per cercare qualche sito 
in tema. 

Vediamo, qui dovrebbero esserci musi¬ 
che natalizie. L'indirizzo e inn^y/w^^ngj 
z one,com/~me d'c/< ;arp!s , turn i. Vi sono 
quasi sessanta melodie natalizie in Reai 
Audio, ognuna con i testi da cantare in una 
sorta di Karaoke. Vado sul classico e provo 
“Jingle Bells " Peccato che fuori non stia 
nevicando e che il presepe sia ancora nella 
scatola, ma ormai non manca cosi tanto. 

Pensiamo ora a mio figlio Andrea di 4 
anni. Se ho ben capito in questo sito 
imiti) //WWW miHiry-cni ; si mas com/.;Ql o 

rmo.html ) c'è qualcosa da colorare. Infatti 

ecco una serie di disegni definiti solo nei 
contorni, non resta che riempirli con la to¬ 
nalità giusta. 

E per finire invierò, con largo anticipo, i 
miei auguri natalizi. Da "Barry's Digital Po- 
stcard" alla pagina IFnpy/www.barrvsclt 
RaH,C.am/Q grd s/ chris,hu n ! posso inviare 
una cartolina d'auguri elettronica a tutti i 
miei amici che hanno di un indirizzo di po¬ 
sta elettronica Scelgo il soggetto (ve ne 
sono molti), inserisco l'indirizzo del mitten¬ 
te ed un testo originalissimo "Buon Natale 
e Felice Anno Nuovo - Giuliano" ed è fat¬ 
ta. Un po’ per il notevole anticipo dell'invio, 
un po' perché i ritardi delle Poste Italiane 
sono proverbiali, quest'anno I miei auguri 
natalizi arriveranno sicuramente prima di 
Carnevale. E poi II servizio è gratuito. Do¬ 
vrò rientrare in qualche modo delle spese 
folli fatte per le decorazioni, no? 

E siamo alla fine. Colgo l'occasione per 
farvi gli auguri natalizi. E' ancora troppo 
presto? Bene, vuol dire che sarò sicura¬ 
mente il primo ad augurarvi "Buon Nata¬ 
le!". 

MS 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


157 






































di Corrado Giustozzi 


Windows CE 2.0 



Il mese scorso, parlando di HPC, avevamo promesso per questo 
numero una panoramica su tutti i primi “palmari” disponibili in 
Italia. All'epoca sembrava infatti che immediatamente dopo 
SMAU sarebbero cominciate le prime coraggiose 
importazioni di HPC anche nel nostro Paese. 

Ciò non è in realtà avvenuto, per vari motivi 
contingenti: ma la cosa non ha quasi più 
importanza, perché nel frattempo è ufficialmente 
uscito Windows CE 2.0 e questo cambia davvero le 
carte in tavola... 



Si, a quanto pare fino ad ora abbiamo 
scherzato. Nel giro di pochi giorni, infat¬ 
ti, il mondo degli Hand-held PC è passa¬ 
to da una prima fase di sperimentazione 
ad una seconda fase di consolidamento 
e mirata penetrazione commerciale. 
Quasi in sordina, il 29 settembre scorso 
Microsoft annunciava l'imminente uscita 
della versione 2.0 di Windows CE, che 
invece si attendeva 


orientativamente per l'inizio dell’anno 
prossimo Pochi giorni dopo, per la pre¬ 
cisione il 13 ottobre. Microsoft ha uffi¬ 
cialmente annunciato di aver consegna¬ 
to il codice definitivo di CE 2 0 a dieci 
OEM Casio, Compaq, Ericsson, Hew¬ 
lett-Packard. Hitachi, LG Electronics, 
NEC, Novatei Wireless, Philips Electro¬ 
nics e Sharp. E’ opinione comune che i 
primi HPC con CE 2 saranno presentati 
all'imminente Comdex, giu¬ 
sto un anno do¬ 
po l'uscita di CE 
1.0 e dei primi 
HPC in assoluto. 
Si tratterà di mac¬ 
chine davvero ec¬ 
cezionali. conside¬ 
rando l'evoluzione 
subita in un anno 
dall'elettronica e i 
notevoli migliora¬ 
menti integrati nel¬ 


Negh USA sta uscendo 
software per Windows 
CE manuali d'uso e gio¬ 
chi A quando in versione 
nazionalizzata per gh altri 
paesi? 


la nuova versione di CE. 

In tutto questo frangente cosa possia¬ 
mo pensare delle versioni nazionalizza¬ 
te? Considerando ormai abortita l'inter¬ 
nazionalizzazione di CE 1.0. non resta 
che attendere i nuovi HPC con la versio¬ 
ne localizzata di CE 2.0, che dovrebbe 
apparire ad occhio e croce in primavera 
o giù di li. A questo punto probabilmen¬ 
te non vale la pena acquistare un HPC 
con CE 1 0, anche se i relativi prezzi ca¬ 
leranno in modo sensibile ed anche se 
praticamente tutti gli OEM hanno an¬ 
nunciato facili upgrade dei propri HPC al¬ 
la nuova versione di CE 


Windows CE 2.0: non 
solo “pocket” 

Ma cos'ha di nuovo e migliore la ver¬ 
sione 2.0 di CE? Bene, dobbiamo dire 
che, una volta tanto, il salto di versione è 
completamente giustificato: il nuovo CE 
è infatti un sistema operativo davvero 
completo e potente, ben strutturato ed 
assolutamente azzeccato. Non è affatto 
un "sistema operativo giocattolo" come 
qualcuno temeva, ma un progetto stupe- 

MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 







facentemente serio con innumerevoli va¬ 
lenze tecniche ed operative. Alcune, anzi, 
non mancheranno di stupirvi. . 

Cominciamo col dire che si tratta di un 
sistema operativo multithread, con multi¬ 
tasking di tipo preemptive basato su prio¬ 
rità, e codice interamente a 32 bit. E’ fat¬ 
to per girare su microprocessori di tipo di¬ 
verso, che vanno dai microcontrollori per 
sistemi embedded ai veri e propri PC: 
supporta pertanto i chip Hitachi SH-3, MI¬ 
PS 39xx e 4xxx, Motorola PowerPC e 
perfino Intel 486 e Pentium A questo 
proposito la sua struttura è del tipo mo¬ 
dulare "a strati" uno strato inferiore (det¬ 
to OAL, ossia OEM Adaptation Layer) si 
occupa di mterfacciarsi con l'hardware 
parlando in alto coi device driver; su que¬ 
sti si appoggiano il kernel ed i servizi 
(connessioni IrDA, protocolli TCP/IP e 
PPP, GDI utente, Object Stores), al di so¬ 
pra dei quali si trova lo strato delle API; in 
superficie si trovano infine la shell ed i 
servizi di connessione remota, sopra ai 
quali gira il software applicativo. Per 
quanto riguarda le API si tratta di un sub¬ 
set delle Win32s arricchito con particolari 
subset di ActiveX, TAPI, HTML 3.2. Vi¬ 
sual Basic, Java e MFC. Di tutto un po'! 

Il codice naturalmente è non rientrante 
e può girare da ROM, rendendo mutile il 
bootstrap da disco e la presenza stessa 
del disco fisso. Il file System supporta co¬ 
munque sino a nove unità FAT anche in 
mirror, hai visto mai... Un sistema CE 2.0 
minimale ha bisogno di circa 500 KByte 
di ROM e 350 KByte di RAM per funzio¬ 
nare; un sistema completo necessita di 2 
MByte di ROM e 512 KByte per la shell. 
più ovviamente tutta la RAM necessaria 
per gli applicativi. 


Miglioramenti operativi 

Moltissime le aree in cui CE 2.0 è sta¬ 
to migliorato rispetto al suo predecesso¬ 
re. Cominciamo col dire che adesso so¬ 
no supportati display più grandi e soprat¬ 
tutto a colori: 16 o 256, più 4 o 16 toni di 
grigio per i display monocromatici. 

Dagli HPC si può ora stampare diretta- 
mente, utilizzando la connessione infra¬ 
rossa IrDA che molte stampanti (ad 
esempio le HP) usano; tra l’altro è sup¬ 
portato nativamente il PCL livello 3. 

Nella shell, che ricalca quella di Win¬ 
dows 95 o NT. è ora integrato un Web 
Browser (come in Windows 98) col qua¬ 
le si può navigare in Internet in modo 
"seamless"; sono supportati l'HTML 
3.2 con i frame, le table ed i form, non¬ 



La struttura modulare di CE 2 0 è ben visibile in questo schema a blocchi Notare lo strato "basso " di por¬ 
tabilità denominato OEM Abstraclion Layer 


che l'SSL (Secure Socket Layer) per la 
crittografia di sessione. 

Per quanto riguarda la connettività è 
stato aggiunto il supporto per una LAN 
Ethernet e per le connessioni SLIP su 


seriale, nonché quello al protocollo 
CDPD per le reti cellulari. Un apposito 
servizio denominato ActiveSync consen¬ 
te di mantenere automaticamente in 
sincrono i file sull’HPC con quelli su uno 


Se cercate un sito professionale 
in italiano su Windows CE, 
sappiate che esiste Si tra tta di 
hwww.bnteipnseUt.coml una 
iniziativa del DS Group 
ilwww dsorouQ ut per lanciare in 
grande stile questo argomento. 
Già allo Smau c'è stata una 
presentazione in grande stile, alla 
quale farà seguito a fine 
novembre una conferenza per gli 
sviluppatori Infatti il 27 
novembre 1997, all'interno del 
Developer's Forum, si tiene la 1° 
Developer Conference su 
Windows CE dal titolo "Sviluppo 
di Applicazioni basate su 
Windows CE". Oltre che ai 
softwaristi ci si rivolgerà a tutti 
coloro che sono interessati a 
questo nuovo sistema operativo 
soprattutto in ambito aziendale. 
Più in avanti partiranno altre 
iniziative destinate ad un'utenza 
meno polarizzata e più tra il 
domestico e il SOHO. 

Per chi non è collegato in rete il 
DS Group è raggiungibile in via 
Carpaccio 3, 20133 Milano, tei. 
02/70 63.3000, fax 02/ 7063.7099, 
email |nto®dsqioup.iil 

La pagina d'apertura del suo in italia¬ 
no di EnterpriseCE. una iniziativa del 
OS Group 



Windows CE 2.0 


Numero»» lo noma p>o»»Mi noti» nuova r**»*on». Ira cui 
•piccano top* attuto •* *01*0*10 pe* d*»p<*r a colo** a 72 
b*. *1 «et di : a*alla** m<»m»j.on*i» l» connetti** LAN 1*1 
particolare niello anche le polenriaM* del nuovo «ulema 
«n ambJo Embedded 


moire pai*» ed una nuora, ampfcrta «d'eri» « APi 
deferte rt network** la nuora «a 1 #»»* del a*tiema 
operaino aupporta dettiamo*» . pnnc**k protoc odi di 
ce<n*«cadone. 1*0 cu* HTTP a HP E pratant* anche a 
•upporto deano dell* torninola* c«e* »*a per «errili 
come la «mcromrtotione e replica d* bai- dati, o la 
cendM»éone d C*e * »l»mp*n|. 

Oueaio ca*atlanti*che. agevolando •enitodment» lo 
arouppo a I porte*, fanno p'eredera un* noi eroi» 
dir»*** di application* a 32 b<1 dedicate al nel working, a 
«umd* un* lampra magg**a integration* dal drapotiHr© 
handhetd ned* **1* letemouh» 


il nuoro browae* wab p***anl* un look «arnpr* p*u ».m.i* a 
duello d* M*to»0« interne Eipto*** a «upporta lane*, 
iabolì* forni» a cookie» M*ko*a coti la comprtibMé con 
* ad* w*b rrtuppat* pa* * deaklop browte*» 


Od** agk Handheid PC. aono prev*»ia nuore c«*gon« di 
d>*po»a*n baiali »u Wmdow* CE Numero»! predillo*! d* 
hardware n «tanno clamando v**»a Wmdow» CE coma 
p«retorma «tandard par » (viluppo d* aliami embedded 
Wmdow» CE 2 0 naud» part*ceia*m«*e adatto ad 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


159 









































































o due desktop (casa e ufficio), o anche 
di sincronizzare più HPC su un medesi¬ 
mo desktop (caso in cui un'azienda dota 
la propria forza vendita di HPC). 

Nuovo software 
integrato 

Gli applicativi "pocket" introdotti con 
la prima versione di CE sono ora più nu¬ 
merosi e completi. Si sono infatti aggiun¬ 
ti Pocket PowerPoint e Pocket Outlook, 
entrambe versioni intelligentemente ri¬ 
dotte dei loro "cugini" da desktop, men¬ 


tre Pocket Excel e Pocket Word si sono 
arricchiti di nuove funzionalità. 

Ma vediamo le cose con calma. 

Pocket PowerPoint non consente di 
creare presentazioni (e ci manchereb¬ 
be!) ma "solo" di proiettarle, o al massi¬ 
mo di variare la diapositiva titolo e l’ordi¬ 
ne delle diapositive per un ultimo riag¬ 
giustamento "al volo"; naturalmente la 
presentazione deve essere stata creata 
su desktop con PowerPoint "vero" e poi 
trasferita sull'HPC La risoluzione 
sull'uscita video esterna è di 640x480 
punti m 256 colori, mentre lo schermo 
LCD dell'HPC viene usato, assai intelli¬ 
gentemente. per visualizzare le note 


dell'oratore. 

Pocket OutLook serve invece ad orga¬ 
nizzare appuntamenti, calendari, contatti, 
rubriche del telefono e quant'altro, pro¬ 
prio come il suo "fratello maggiore"; na¬ 
turalmente è in grado di sincronizzare il 
suo database con quello che risiede su 
desktop, o con quello di altri HPC dotati 
anch'essi di Pocket OutLook Da dentro 
Pocket Outlook si possono anche man¬ 
dare e ricevere messaggi di e-mail con 
tanto di attach binari collegati. 

Pocket Word è ora dotato di uno spel- 
ling checker, mentre Pocket Excel può 
adesso aprire più finestre su uno stesso 
fogli. Entrambi i prodotti hanno inoltre 


Il motore del palmare 

di Leo Sorge 

I chip dei palmari provengono da quattro famiglie fondamentali. Vediamo il più forte, il Digital StrongArm, 
e il più standard, IAMD Elan. Scopriamo perché vanno cosi bene e costano così poco. 


La rivoluzione di Internet ha quindi definitivamente colpito nel se¬ 
gno, ed anche l'elettronica di consumo sta rapidamente adeguan¬ 
dosi. Nuove famiglie di oggetti stanno giungendo sul mercato, t te¬ 
lefoni cellulari con o senza Intenet ma con sistema operativo, i vi- 
deogiochi e i DVD con Windows CE. le Web TV, nuovi Client come 
le fotocopiatrici di rete sono solo alcuni esempi Ad essi si aggiun¬ 
gono altri oggetti già noti quali i palmari di tutti i tipi, dal Pilot al 
Newton passando per gli Sharp e i Windows CE ma anche i 
network computer ad uso aziendale. 

Tutti questi piccoli personal computer usano dei chip piu intelligen¬ 
ti della generazione tradizionale. Vanno considerati cosi perche 
usano tecnologie non costose sia per il silicio che per il packaging 
ed integrano in uno o due chip una gran quantità di funzioni. In 
quest'ambito, il sogno del SOAC, System on a chip, che nei perso¬ 
nal odierni viene portato avanti da National e Cyrix (ma sotto sotto 
anche da Intel), è già una realtà. 

Svariati sono i microprocessori di questa generazione d'elettronica 
di consumo. L'inglese Arm è stata presa in licenza da almeno quat¬ 
tro produttori (Cirrus, Sharp e Visi si aggiungono a Digital), il nucleo 
Mips da almeno due pezzi da novanta (Philips e NEC), Hitachi insi¬ 
ste sulla sua potente famiglia resa famosa dalla riuscita adozione 
del Sega Saturn. Si tratta di soli post-RISC. ai quali si aggiunge un 
solo CISC, l'Elan400 di AMD, che tra l'altro è il più vicino allo SA in 
termini di periferiche integrate Oggi usa il nucleo 486 e costa mol¬ 
to, ma ne l'integrazione né il costo sono un problema per questo 
costruttore, che in più ha una ricca famiglia di nuclei scalabili, dal 
K5 al K6 per lui la potenza è quindi solo una scelta tatttica. In que- 
I due chip StrongArm, l'SA-l IO e l'SA-l 100 



StrongARM™ Microprocesso rs 


SA-110 

StronqARV- 


digital 

S°»C0NDUCT0« 

SA-1100 

StrongARM' 


sto articolo diamo un'occhiata al Digital e all'AMD. notando che le 
informazioni di cui disponiamo sono disomogenee tra i due modelli 
e al momento quelle dello StrongArm sono molto più dettagliate. 


Digital StrongArm SA-1100 

Il chip più potente e versatile oggi in questo mercato è il Digital 
StrongArm SA-1100 In realtà si tratta d'un modello annunciato, 
non ancora disponibile, il cui rilascio commerciale è previsto per il 
primo trimestre del 1998 La potenza di questo chip permette di 
avere, tra l'altro, il modem software e il riconoscimento della 
scrittura E' un progetto davvero interessante, con il massimo 
dell'integrazione ed alcune scelte dolorose ma logiche che lo ren¬ 
dono perfetto per tutta la fascia bassa delle applicazioni HPC ed 
embedded Si tratta d'un chip da 2,5 milioni di transistor oggi pro¬ 
dotto in tecnologia a tre metallizzazioni con canale da 0,35 mi¬ 
cron per un consumo di soli 250 mW. L'area coperta è di 75 


Il layout del nuovo microprocessore di Digital Usa 2.5 milioni di transistor ed 
occupa 76mrrP 
















una funzione di zoom sui dati, dispongo¬ 
no di opzioni di formattazione del testo 
assai più complete e possono protegge¬ 
re con password i propri file. 

Lo sviluppo 

Con l'introduzione del Windows CE 
Embedded Toolkit per Visual C++ e di 
analoghi toolkit per Visual Basic e Vi¬ 
sual J++ tutti possono ora sviluppare 
applicativi per CE Naturalmente lo svi¬ 
luppo avviene su desktop sotto Win¬ 
dows 95, e i programmi sono scritti se¬ 
guendo le API di Win 95 e delle sue va¬ 


rie estensioni, sarà il compilatore a 
cross-generare il codice opportuno, che 
andrà successivamente downloadato 
sull'HPC per il debug ed il test. 

Il futuro 

Insomma, CE sembra prendere corpo 
sempre più rapidamente. Attendiamo 
per ora l'oramai vicinissimo Comdex per 
vedere che tipo di hardware verrà pre¬ 
sentato, e quali possibiità di aggiorna¬ 
mento verranno offerte ai possessori di 
HPC di prima generazione. Una cosa è 
certa: CE è fatto per restare. A proposito, 



Lo riconoscete? E' Missile Command, un famoso 
arcade dei primi anni 80, ora portato su HPCI 


avete fatto caso a quanto un HPC con 
CE 2.0 assomigli ad un Network Compu¬ 
ter?.., s® 


mm 2 . Il clock interno da 200 MHz. Al momento il secondo piu ve¬ 
loce ò il Philips 31700 che va a 75 MHz interni. Le prestazioni so¬ 
no di gran lunga le migliori del lotto: grazie a questo e all'indirizza- 
mento di 64 MB RAM SA-1100 può eseguire Java senza proble¬ 
mi, un altro punto che lo mette su un gradino più in alto. 

La dotazione di periferiche interne è enorme, tanto che è difficile 
elencarle tutte Innanzitutto si tratta dell'unico chip ad integrare 
una porta USB (Universal Serial Busi a 12 Mbps. La tradizionale 
interfaccia SDLC trova la compagnia d'una seconda porta asincro¬ 
na Disponibili ovviamente le interfacce per raggi infrarossi IrDA 
la ben 4 Mbps), per schede PCMCIA e per display a cristalli liqui¬ 
di sensibile al tocco (fino a 1024x1024x256 colori, una configura¬ 
zione un po' pesante). Completa la dotazione un codec telecom o 
audio che può essere usato anche come ulteriore porta seriale. Si 
nota la mancanza d'una porta diretta per la ta¬ 
stiera, ma può essere implementata tra¬ 
mite una delle numerose scelte se¬ 
riali. 

Elan400, la tradizione 

La famiglia di microcontroller AMD 
Elan400 è basata su una filosofia del 
tutto diversa. In questo caso il nucleo di 
riferimento è quello del 486, e la filosofia 
somiglia molto a quella d'un 
PC. Il microprocessore integra I 
chip periferici della famiglia 
82xx (il timer 8254, due con¬ 
troller DMA 8237 e due 8259A) 
e per la gestione del consumo 
ingloba le funzionalità PMU ed 
IPM 

Le interfacce che ci aspettiamo 
di trovare in questa classe di 
prodotti, e che sono presenti 
nel 410, sono quella per raggi 
infrarossi, la tastiera, il control¬ 
ler per il touchscreen Poi ini¬ 
ziano le commistioni con l'ar¬ 
chitettura del PC. La PCMCIA, 
ad esempio, è doppia e compa¬ 
tibile con le versioni 2.1 di 
quello standard e con la nuova 
proposta ExCA, Le comunica¬ 
zioni seriali sono compatibili 


Il 486 car¬ 
rozzato handheld 
di AMD, visto 
dall'esterno 





0 mm ' 

1 ——I »«S»J 

n 


.. e in uno schema 
di applicazione. 


Il marchio della famiglia di controller 
AMD Elan. 


con la classica 
UART 16C550 e 
c'è una porta pa¬ 
rallela bidireziona¬ 
le EPP Ciò che 
proprio non si po¬ 
teva togliere an¬ 
che se non serve 
a molto per gli 
HPC (ma va benis¬ 
simo per gli em¬ 
bedded) sono i se¬ 
gnali per il bus ISA 
e addirittura quelli 
per II VLB, Vesa 
Locai Bus. 

La Ram gestibile va fino a 64MB in modalità sia EDO che 
FPM. Il clock interno caratterizza tre diversi modelli, rispetti¬ 
vamente a 33, 66 e 100 MHz. L'eredità del 486 porta all'E- 
Ian410, l'unica FPU oggi presente tra i chip di questa fami¬ 
glia. Nonostante sia rimarcato che la realizzazione è tutta 
del tipo statico, che dovrebbe ridurre i consumi, con i suoi 
875 mW è però di gran lunga il più caldo del lotto. Anche il 
prezzo è il maggiore, con i suoi 44$ per 10 mila pezzi. Proba¬ 
bilmente tale scelta commerciale è motivata dal minore investi¬ 
mento che va fatto da parte di chi già conosca la famiglia X86 per 
hardware e software e voglia fare dei progetti in poco tempo. Inol¬ 
tre la scalabilità verso l'alto di questa famiglia è garantita dalla di¬ 
sponibilità di tecnologie proprietarie da parte di AMD, ben dentro 
il mercato 686 ed oltre 

Tra i due litiganti... 

.il terzo gode, diceva il proverbio. Stiamo parlando del PowerPC, 
stante la recente adesione di Motorola alla cordata Windows CE 
2.0. Ma questa famiglia di chip non ha avuto il successo che si rite¬ 
neva, almeno nella classe alta. Nell'embedded va benissimo, ma 
non si tratta più dell'anti-lntel che era stata annunciata. Inoltre la 
progettazione di unità ad alta potenza non sembra avviata ad un 
percorso di crescita, per cui è difficile prevedere una grande scala- 
bilità verso l'alto. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


161 


















di Andrea de Prisco 


Fratelli... di Psion... 



Il nuovo Psion 5 è già disponibile localizzato per la nostra madrelingua, in bar¬ 
ba a quanti credevano che avremmo dovuto aspettare chissà quanto altro tem¬ 
po per vederlo circolare dalle nostre parti. E mentre, almeno nel nostro paese, la 
Psion PLC di Londra brucia sul tempo tutti i suoi maggiori competitor lanche 
quelli dal marchio più altisonante), riguardo Windows CE siamo ancora decisa¬ 
mente un po' indietro. 


Sentito il vagito? 

Lasciamo perdere Windows CE e 
dedichiamoci all'arrivo in Italia dello 
Psion Series 5, in versione localizzata 
Tastiera, sistema operativo, interfaccia 
utente, help in linea, correttore orto¬ 
grafico. tutto pienamente adattato alla 
nostra amata lingua. 

L'esemplare giunto in redazione per 
la stesura di quest'articolo era ancora 
un prototipo di preserie, ma, quando 
leggerete queste note, lo Psion 5 do¬ 
vrebbe essere disponibile in versione 
ormai definitiva. 

Ottima, come già accaduto per la Se¬ 
rie 3/3a/3c/Siena, la localizzazione di 


tutte le componenti. Della completezza 
del software abbiamo già parlato nella 
prova pubblicata lo scorso mese su 
MCmicrocomputer che, a quanto pare 
(considerate le numerose lettere rice¬ 
vute al riguardo via posta elettronica), 
ha incuriosito tantissimi lettori. La ver¬ 
sione italiana, come era da attendersi, 
riprende in tutto e per tutto ogni fun¬ 
zionalità offerta dalla versione inglese 
(correttore ortografico compreso!). 

Novità le troviamo, com'era ovvio, 
anche nella tastiera che offre tutte le 
serigrafie in italiano: Invio in luogo di 
Enter, Retroillummazione al posto di 
Backlight, Menù al posto di Menu an¬ 
che se. in questo caso, l'accento se lo 


potevano risparmiare! 

E a proposito di lettere accentate, 
compaiono tutte in seconda battuta 
nella fila centrale dei tasti Si utilizzano 
attraverso la pressione del tasto Fn. 
deputato ad attivare tutte le funziona¬ 
lità serigrafate nella parte bassa dei ta¬ 
sti. 


Il software in arrivo 

Che lo Psion Series 5 sia destinato a 
fare la stessa buona fine dei modelli 
precedenti (3/3a/3c), ovvero di essere 
letteralmente sommerso di software 
specifico di ogni tipo (primo tra tutti re- 


162 















lativamente al "merca¬ 
to" PD/Shareware), è 
fuori di dubbio. Chi 
vuole rendersi conto 
di persona, può colle¬ 
garsi al sito dell'olan¬ 
dese Pamtop BV 
unito ://www. paini topi 

ni) nel quale sono pre¬ 

senti numerose scher¬ 
mate tratte dai loro 
prodotti realizzati ap¬ 
positamente per il 
nuovo nato. Tra i pac¬ 
chetti soft-ware più in¬ 
teressanti citiamo En- 
Route, atlante stradale 
con capacità di elabo¬ 
razione percorsi (colle¬ 
gabile esternamente 
ad un ricevitore satelli¬ 
tare GPS) per il quale 
già sono disponibili le 
cartografie stradali del¬ 
l'Italia, Sempre di 
"grosso calibro" trovia¬ 
mo alcuni dizionari e 
vocabolari in forma 
elettronica, per tradur¬ 
re da una lingua all'al¬ 
tra singole parole o in¬ 
tere frasi. Ancor più in¬ 
teressante (considera¬ 
to anche il fatto che è 
distribuito gratuita¬ 
mente sul sito sopra 
menzionato) l'emulato¬ 
re per lo Spectrum 
48K col quale è possi¬ 
bile far girare, istanta¬ 
neamente, decine di 
migliaia di prodotti 
software (soprattutto 
giochi) disponibili gra¬ 
tuitamente perfino in 
Internet. E sempre a 
proposito di giochi, 
sull'esemplare di pre¬ 
serie giunto in redazio¬ 
ne per questa breve 
anteprima, abbiamo 
"scovato" un dimostra¬ 
tivo di Doom per Psion 
Serie 5 denominato 
Dumb. 

Come previsto... ne 
vedremo proprio delle 
belle! «e 







MCmicrocomputer n, 176 - Isettembre 1997 


163 














di Andrea de Prisco 


Acer-Texas Instruments 
TravelMate 7100 

“Volevamo stupirvi con effetti speciali..." è 
uno slogan ormai in voga da moltissimo 
tempo. Forse è anche troppo “inflazionato” 
oramai, ma ben si addice alla nuova linea di 
prodotti portatili Acer ad alte prestazioni. 

Tanto per essere ancora più espliciti, nel 
toccare con mano i nuovi prodotti 
recentemente lanciati, è stato spontaneo 
chiederci se in Acer non abbiano inventato la 
macchina del tempo. Questo per poter 
strappare di mano direttamente ai nostri 
posteri i notebook della serie 7100 senza 
realizzarli appositamente. 

Le caratteristiche tecniche hanno quasi deH'inverosimile, praticamente 
impensabili anche solo fino a un istante fa. 

E non stiamo affatto esagerando... 



Se c'è una cosa della quale possiamo 
assolutamente esser certi, questa ri¬ 
guarda il fatto che Acer, il colosso infor¬ 
matico taiwanese che da alcuni mesi ha 
intelligentemente acquisito la divisione 
notebook della Texas Instruments, con 
la sua nuova linea di portatili TravelMate 
7100 ha fissato nuovi parametri di riferi¬ 
mento nel mondo della tanto movimen¬ 
tata "informatica portatile", 

Se, infatti, vi proponessero un note¬ 
book con display a colori mozzafiato, 10 
ore di autonomia di funzionamento, tre 
o quattro giga di hard disk, processore 
Pentium MMX a 233 MHz a basso con¬ 
sumo, 512 K di cache di secondo livello 
e tanto, tanto altro ancora, credereste 
mai alle vostre orecchie? 

Eppure, la verità è che un prodotto di 
questo tipo, atteso da tempo immemo¬ 
re (diciamolo francamente), mancava 
proprio all'appello e volendo o nolendo 
se ne cominciava proprio a sentire la 
mancanza. In molte (troppe) occasioni, 
abbiamo avuto per le mani notebook si 

164 


dalle capacità stratosferiche, ma inge¬ 
gneresti il più delle volte alla "meno 
peggio", alimentati da grosse e pesanti 
batterie ricaricabili in grado di assicurare 
sì e no un'oretta abbondante di funzio¬ 
namento fuori sede. Questo proprio 
perché molti costruttori (evidentemente 



Produttore e distributore: 

Acer lialy Srl 

Centro Direzionale Colleoni 
Palazzo Perseo 
Via Paracelso. 12 
20041 Agrate Brianza (MI) 

Tel 039-68421 
Fax 039-652206 

Prezzo ai pubblico (IVA esclusa) 

Acer TravelMate 7100 - Pentium MMX 233 MHz - 
Display TFT 13.3” - RAM 32 MB - HD 3.0 GB 
L. 12.490.000 


poco scrupolosi) hanno preferito fare - a 
spese dell'utente! - il passo più lungo 
della gamba, inserendo brutalmente nel 
volume di un compatto notebook la tipi¬ 
ca elettronica di un computer da tavolo, 
con tutti gli annessi e connessi (due o 
tre ventole di aerazione, grossi dissipa¬ 
tori termici, ecc.) atti a renderne possi¬ 
bile l'improbabile funzionamento. 

Nel caso dei nuovi Acer TravelMate 
7100, di contro, ogni particolare dell'in- 
gegnerizzazione del prodotto è mirata 
all'utilizzo portatile del notebook, rag¬ 
giungendo in questo modo performance 
di autonomia elettrica assolutamente 
mai viste prima in prodotti di questo ge¬ 
nere. E, una volta tanto (ribadiamo), ele¬ 
vata autonomia di funzionamento non a 
discapito delle prestazioni, assolutamen¬ 
te da record mondiale anche queste. 

A cominciare dal microprocessore, il 
noto Tillamook (nome in codice) di Intel, 
al secolo Pentium MMX a 200 o 233 
MHz espressamente progettato per 
l'utilizzo "mobile". Realizzato in tecno- 

MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 











fl 





In posizione di lavoro la 
tastiera si inclina ergo¬ 
nomicamente verso 
l'utente. In alto le con¬ 
nessioni per il mondo 
esterno, a destra il let¬ 
tore CD-ROM inter¬ 
cambiabile con l’unità 
floppy disk; in basso 
quest'ultima collegata 
esternamente tramite 
l'accluso cavetto 


logia da 0.25 micron, no¬ 
nostante le sue prestazio¬ 
ni di assoluto primato, 
consuma meno di 5 watt. 

Da qui il vero e proprio mi¬ 
racolo: abbiamo davanti ai 
nostri occhi un guadagno 
del 40% per quanto riguar¬ 
da le prestazioni rispetto 
alla precedente versione a 
166 MHz e - contempora¬ 
neamente! - un consumo 
inferiore ancora del 40%, 
quasi a sfidare finanche le 
più basilari leggi della fisica moderna, in 
cui notoriamente nulla si crea e nulla si 
distrugge. 

L'autonomia elettrica di funzionamen¬ 
to, grazie al pregiato mix di particolari 
tecnologie utilizzate (tra cui la batteria ri¬ 
caricabile agli ioni di litio) può raggiun¬ 
gere l'incredibile traguardo delle 10 ore 
(!!!), grazie anche alla gestione automa¬ 
tica dell'energia, calibrata sul reale utiliz¬ 
zo della macchina da parte dell'utente. 

Il tutto in un "cabinet" di soli 3.3 kg 
di peso complessivo, che racchiude tra 
l'altro 32 megabyte di memoria DRAM 
sincrona ad alta velocità (upgradabile fi¬ 
no a quota 128), un acceleratore grafico 
a 128 bit in grado di supportare finan¬ 
che la visione 3D, due megabyte di vi- 
deoram, microfono e sistema audio ste¬ 
reofonico 3D NeoMagic a 16 bit. 

Il rendering grafi¬ 
co tridimensionale 
è supportato via 
Direct3D e Direct¬ 
Draw, accelerando 
il software specifi¬ 
co per MMX attra¬ 
verso specifiche 
caratteristiche 



La tastiera del Travet- 
Mete 7100 è quanto 
di meglio si possa de¬ 
siderare. Funziona¬ 
mento ineccepibile e 
layout tasti esempla¬ 
re Quando si dice 
qualità... 



hardware della macchina. Per l'utente 
significa, ad esempio, poter visualizzare 
immediatamente filmati video tipo 
DVD/MPEG2 a pieno schermo ad oltre 
22 frame al secondo, senza alcun biso¬ 
gno di installare costose schede o ac¬ 
cessori hardware aggiuntivi, ma sempli¬ 
cemente avvalendosi della presenza di 
un software di playback MPEG offerto 
in bundle con la macchina. 

Non manca, oltre naturalmente a tut¬ 
te le consuete porte di collegamento 
col mondo esterno, un'interfaccia a rag¬ 


gi infrarossi ultraveloce (4 megabit/s di 
throughput massimo), una porta USB 
(Universal Serial Bus) per l’utilizzo delle 
nuove periferiche presto disponibili, due 
slot per schede PCMCIA compatibili 
Zoomed Video per la massima velocità 
di trasferimento dati col microprocesso¬ 
re e la possibilità di connettere una 
docking station per trasformare, al volo, 
il potentissimo notebook in un altrettan¬ 
to entusiasmante desktop. Senza rinun¬ 
ciare ad una sola delle spiccate caratte¬ 
ristiche multimediali del neonato 7100. 
Il lettore di CD-ROM, tanto per restare 
in tema di primati, è un ottimo 20x, so¬ 
stituibile alla bisogna con l'acclusa unità 
floppy disk oppure con un opzionale 
hard disk secondario rimovibile. 

Insomma, anche gli incontentabili so¬ 
no stati accontentati! 


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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


165 











Acer-Texas Instruments 

Tre nuovi portatili Extensa 


ormai si va verso applicativi che fanno 
affidamento su una robusta dotazione 
di RAM. Buona invece la scelta del di¬ 
sco rigido da 1 4 GByte che garantisce 
una discreta ridondanza anche carican¬ 
do i pacchetti integrati di nuova genera¬ 
zione che sono parecchio esosi in ter¬ 
mini di occupazione di disco. 


di Valter Di Dio 



Extensa 620 CD 
Extensa 620 CDT 

Due versioni per un unico computer 
portatile. La differenza, come si indovi¬ 
na dalla sigla che differisce unicamente 
per la T finale, è nel display: Dual Scan 
nell'Extensa 620 CD ed a matrice attiva 
TFT nella versione 620 CDT, entrambi 
da 11.1 pollici 800x600 Per il resto le 
due macchine sono perfettamente 
identiche, sia come periferiche che co¬ 
me prestazioni. 

Il primo impatto con gli Extensa 620 
è molto favorevole, sono macchine pic¬ 
cole, compatte, esteticamente piacevo¬ 
li. Bella la sezione audio con gli altopar¬ 
lanti ben in vista dietro un'ampia griglia 
forata nera. Belle anche le anse arro¬ 
tondate laterali che rendono più fluida 
l'estetica della macchina pur lasciando 
ampio spazio all'elettronica interna. Co¬ 
moda la tastiera con i tasti di movimen¬ 
to del cursore tutti ravvicinati, anche 


se. come accade ormai spesso, i due 
tasti di INS e CANC sono finiti a destra 
della barra spazio. Scomodo nei primi 
momenti d’uso il grosso tasto Shift di 
destra, proprio sotto al Return; fino a 
che non ci si fa la mano si preme sem¬ 
pre lo shift al posto del return e poi si ri¬ 
mane a fissare lo schermo, aspettando 
qualcosa che ovviamente non avverrò 
mai. Ma è davvero un peccato veniale 
che si supera rapidamente una volta fat¬ 
to l'occhio alla posizione dei tasti. 

Cosa c’è dentro 

Il processore della serie 620 degli Ex¬ 
tensa è un robusto e sufficientemente 
veloce Pentium 133. Certo che, abituati 
ormai a numeri esagerati, 133 MHz 
possono sembrare pochi, ma in realtà 
sono più che sufficienti per l'impegno 
cui sono destinati i computer portatili. 
Forse sono un po' pochini i 16 MByte di 
RAM dati di serie, espandibili fino a 64; 
32 MByte sarebbe stata la quantità più 
giusta, soprattutto se si considera che 


Floppy o CD? 

Una scelta controcorrente, ma inte¬ 
ressante, è stata quella di mettere di 
serie il CD interno, un Matsushita da 
lOx dotato di una praticissima espulsio¬ 
ne meccanica (quante volte avete dovu¬ 
to riavviare il computer solo per recupe¬ 
rare un CD dal lettore?), e lasciare co¬ 
me unità addizionale, esclusivamente 
esterna, il lettore per i floppy. In questo 
modo la macchina risulta piccola, com¬ 
patta e leggera. Del resto il lettore di 
CD è ormai quasi piu utile del floppy 
Inoltre, il driver esterno è stato realizza¬ 
to facendo attenzione a ridurre ingom¬ 
bro e peso. Una buona idea è stata 
quella di dotare il portatile di un'apposi¬ 
ta porta per il lettore di floppy. In que¬ 
sto modo si può attaccare il driver sen¬ 
za perdere la porta parallela, inoltre si è 
potuto ottimizzare il cavo di collega¬ 
mento che risulta piccolo, flessibile e si¬ 
curo grazie anche ad uno speciale attac¬ 
co con fissaggio a scatto. Peccato che 
manchi l'interfaccia ottica, altrimenti si 
sarebbe quasi potuto lasciare a casa il 
lettore del floppy, il cui uso è ormai limi¬ 
tato allo scambio di piccolissimi file o al¬ 
l'installazione di Windows e degli ac¬ 
cessori 

Le periferiche 

Ampia la gamma delle periferiche di 
questa macchina. Si parte con i due slot 
per PCMCIA, a vista, in grado di suppor¬ 
tare schede di tipo II, III e ZV seguite 
dalle uscite per l'I/O, tutte situate sul 
retro e protette da uno sportellino a ri¬ 
balta. Comprendono la porta parallela, la 
porta seriale, la porta per un monitor 
SVGA esterno (che può essere utilizza¬ 
to m alternativa o in contemporanea al 
display LCD) e l'attacco al Bus di siste¬ 
ma Non protette dallo sportellino, ov¬ 
viamente, ci sono la presa per l'alimen¬ 
tazione (standard a 19 V) e l'attacco 
PS/2 per un mouse, un tastiermo nume¬ 
rico o una tastiera addizionale (usabili 
anche questi in contemporanea con la 
tastiera e il touchpad del portatile). Pro¬ 
tetti infine da uno sportello in gomma 


166 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 










La tastiera degli Extensa 
620 CD è ampia e com¬ 
pleta Da notare i tasti 
cursore, in posizione ri¬ 
bassata, sulla destra In 
alto, ai lati della cerniera 
del display si vedono le 
genose feritoie degli alto- 
parlanti stereo Solo due i 
Led che indicano le impo¬ 
stazioni della macchina e 
l accesso ai dischi 



morbida, ci sono i jack audio (Mic-m, 
Aux-in e Cuffia) e il connettore speciale 
del floppy esterno. 

Sul davanti, sotto la zona del touch- 
pad, trova posto la batteria che alimenta 
tutta la macchina. Si accede alla batteria 
rimuovendo uno sportello situato sul¬ 
l'angolo anteriore destro del computer, 
attenzione perché non rimane fissato al¬ 
la macchina e c'è il rischio di perderlo. 
La batteria a corredo è una Ni-MH da 10 
V 3.5 Ah, simile alla Duraceli DR35 
(stretta e lunga) ma con un connettore 
di tipo differente; potrebbe non risultare 
di immediata reperibilità. La durata di 
funzionamento degli Extensa 620 con la 
batteria carica è di circa tre ore, quasi 
raddoppiagli con l’uso di una batteria 
Lit-lon. La ricarica avviene in due ore a 
computer spento e in quattro se il com¬ 
puter è in funzione. L'avvenuta ricarica 
e lo stato del computer sono visibili an¬ 
che con il display chiuso attraverso un 
Led bicolore, dall’originale forma a goc¬ 
cia, posto sul dorso del coperchio. 


Audio 

Molto interessante la configurazione 
audio dei portatili Acer Extensa sene 
620 basata su un processore sonoro 
della Yamaha, che ha trasferito in que¬ 
sto chip tutta l'esperienza maturata nel 
campo della sintesi digitale su stru¬ 
menti musicali professionali. Lo Ya¬ 
maha OPL3-SAx permette di gestire 
suoni stereo con campioni a 16 bit e 
sampling rate di 44 KHz. Il campione 
viene poi modulato in sintesi analogica 
(SA) per arricchirlo di profondità e spa¬ 
zialità Uno speciale pannello di con¬ 
trollo permette di lavorare sulla profon¬ 
dità degli effetti 3D e sul riverbero, 
consentendo un audio molto caldo, ni¬ 
tido e presente. Il modo migliore di 
ascoltare la qualità dei suoni dell'Ex- 
tensa 620 è ovviamente l'uso di casse 
esterne collegate all'uscita cuffia, tut¬ 
tavia gli altoparlanti stereo incorporati 
consentono già una buona riproduzio¬ 
ne sonora, grazie anche alla generosa 



L'Extensa 620 CDT vi¬ 
sto dal retro, con m evi¬ 
denza il lettore dei CD e 
la batteria I connettori 
per l'I/O sono protetti da 
uno sportellino a ribalta, 
mentre un tappo in 
gomma copre i /ack au¬ 
dio e I attacco speciale 
per il lettore dei floppy 
esterno 

L alloggiamento della 
RAM dell Extensa 620 
si trova sul fondo deI 
computer sotto un co¬ 
perchio a vite Uno slot 
è già occupato dai 16 
MB originali, ! altro è 
vuoto e pronto ad accet¬ 
tare altn 32MB di RAM . 


dimensione degli altoparlanti incorpo¬ 
rati. 


Quale display? 

Due display per due modelli, quale 
scegliere? L'economico ma nitido e lu¬ 
minoso Dual Scan o il più caldo matri¬ 
ce attiva TFT visibile anche da posizio¬ 
ni molto angolate? La decisione dipen¬ 
de, oltre che dalle disponibilità econo¬ 
miche, anche dall'uso che si intende 
fare del portatile. Tutti e due i note¬ 
book utilizzano una scheda video Chi¬ 
ps & Technologies 65550 PCI con 1 
MByte di VRAM che, sul monitor 
esterno, permette una risoluzione di 
1024x768 in migliaia di colori (16 bit). 
Quando l'uscita viene mandata sul- 
l'LCD interno, la principale differenza 
tra la versione Extensa con il TFT e 
quella con il Dual Scan sta nel massi¬ 
mo numero di colori visualizzabili: 
65536 per il display a matrice attiva 
TFT e solo 256 per il display Dual 
Scan, sempre però con 800x600 pixel. 
Per un uso come computer d'ufficio, 
quindi per scrivere, usare un foglio 
elettronico, un database o per fare del¬ 
le piccole presentazioni. 256 colori 
possono bastare, ma se si vuol naviga¬ 
re su Internet, usare programmi di fo¬ 
toritocco o utilizzare CD-ROM multi¬ 
mediali, forse è meglio orientarsi sul 
più definito TFT; del resto la differenza 
di prezzo tra i due modelli non è poi 
cosi alta da scoraggiare l'acquisto del 
display TFT anche se non dovesse es¬ 
sere indispensabile. 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


167 








Extensa 670 CDT 


CIA sono equi¬ 
paggiati per la 




Anche se la sigla è quasi simile a quel¬ 
la della serie appena vista, si tratta in 
realtà di una macchina molto diversa. Di¬ 
verso il microprocessore, diverso il con¬ 
tenitore, più grande il display, che è un 
TFT da 12.1 pollici, e diversa, infine, la 
dotazione di periferiche. 

Anche per l'Extensa 670 esiste la ver¬ 
sione con il display Dual Scan, per la 
quale valgono ovviamente le stesse 
considerazioni fatte per la coppia dei 
620 CD e CDT Esteticamente la serie 
670 si presenta più squadrata e più clas¬ 
sica, e forse anche più seria, che non la 
serie 620. A computer chiuso due Led 
indicano lo stato della macchina e quello 
della batteria. Una volta aperto si nota¬ 
no, sotto l'ampio display, i due altopar¬ 
lanti stereo e la fila di Led che indicano 
l’accesso alle periferiche, lo stato della 
CPU e la presenza di alimentazione. 

L'Extensa 670 CDT si sviluppa intorno 
ad un processore Pentium 150 MMX 
che unisce ad una discreta velocità di 
clock la potenza gestionale della serie 
MMX. Unica nota di rammarico, anche 
qui, la RAM limitata, di serie, a 16 MBy- 
te ma espandibile fino ad 80. Trattando¬ 
si di un notebook veloce e con tendenze 
multimediali, dato l'MMX e le altre cose 
che vedremo, 16 MByte di RAM sono 
davvero pochini. Bene invece per la 
scelta del display ampio e per il disco ri¬ 
gido da 2.1 GByte. Dubbia forse l'op¬ 
portunità, data dalla Acer, di proporre 
una macchina di questa classe anche 
con un display Dual Scan penalizzando, 
in cambio di un piccolo risparmio econo¬ 
mico, le aspirazioni grafiche del Pentium 
MMX e le doti "scattanti' 1 della scheda 
video accelerata. 


multimedialità: 
uno dei due è 
predisposto per 
ospitare card 
MPEG Zoomed 
Video. La scheda 
video è la stessa 
Chips & Techno¬ 
logies installata 
sulla serie 620 
ma con la VRAM 
portata a 2 MBy¬ 
te, in grado quin¬ 
di di arrivare a 
1280x1024 pixel 
su un monitor 
esterno e 
800x600 pixel a 
256 o a 16 milio¬ 
ni di colori (ri¬ 
spettivamente 
per il Dual Scan e 
il matrice attiva 
TFT) sul display 
LCD da 12.1 pol¬ 
lici incorporato. 
Tipico della fa¬ 
scia di notebook multimediali anche il 
chip audio della ESS Technology serie 
1878, forse meno sofisticato del chip Ya¬ 
maha usato sui 620, ma sicuramente più 
versatile grazie alla sintesi FM e alla ge¬ 
stione dei suoni MIDI, sia in sintesi inter¬ 
na che su interfaccia game-port. 

Molto comoda la tastiera, simile a quel¬ 
la dei 620, ma con un layout leggermente 
differente per quanto riguarda le seconde 
funzioni. Sono infatti su seconda funzione 
tutte le regolazioni del video e dell'audio, 
attraverso un originale sistema di pop-up 
gestiti direttamente dal Bios. L'integrazio¬ 
ne col Bios è spinta al punto che è possi¬ 
bile richiamare il setup della macchina, 
anche durante l'uso, con la semplice 
pressione di un tasto. Il controllo del cur¬ 
sore è affidato al touchpad della Synaptic, 
con le estensioni tipiche di questo pro¬ 
dotto come, ad esempio, l'autoscroll che 
permette di usare una strisciolina laterale 
del touchpad per pilotare lo scrolling della 
finestra corrente. 

Completa la gamma delle periferiche 
l'interfaccia infrarossa da 4 Mbit/s utilizza¬ 
bile sia per una stampante che per la con¬ 
nessione remota ad altri portatili od a 
computer fissi dotati di interfaccia IrDA. 


Le porte 

Con una scelta un po' ardita la Acer ha 
lasciato a vista, non protette da alcuno 


Le periferiche 


La Acer ha scelto per l'Extensa 670 
CDT la consueta configurazione con di¬ 
sco rigido e lettore di CD-Rom intercam¬ 
biabile con il driver dei floppy, Il lettore di 
CD è lo stesso Matsushita della serie 
620 CD, montato questa volta su una slit¬ 
ta asportabile e sostituibile con il lettore 
di floppy. Quando si usa il CD si può con¬ 
nettere il lettore di floppy alla porta paral¬ 
lela attraverso un solido cavo, avvitarle, 
fornito a corredo; non è possibile, però, 
fare l'inverso: CD esterno e lettore di 
floppy integrato. Rimovibile anche il disco 
rigido da 2.1 GByte, si¬ 
curamente all’altezza di 
una macchina MMX do¬ 
ve grandi file multime¬ 
diali e uso intensivo di 
programmi grafici saran¬ 
no sicuramente all'ordi¬ 
ne del giorno. 

Anche i due slot, a vi¬ 
sta, per le schede PCM- 


La tastiera dell'Extensa 670 
CDT è simile a quella della se¬ 
rie 620 ma ha qualche funzio¬ 
ne in più Inotare i tasti cursore 
che sono ottol e differisce per 
i tasti di controllo in seconda 
funzione lazzurril. Leggermen¬ 
te più ampio il touchpad, men¬ 
tre sono più piccoli gli alto- 
poadanti stereo 


168 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 









Il fondello dell'Extensa 670 CDT nasconde una sorpresa uno slot di espansio¬ 
ne con accesso al BUS. a che servirà 7 Dietro un secondo sportello ci sono, in¬ 
vece. i due slot per l'espansione della RAM di sistema Si vede anche il CD 
leggermente estratto al cui posto può essere inserito il lettore di floppy 


Vista dal retro dell Extensa 670 CDT con il lettore di CD e la batteria legger¬ 
mente estratti Si notano sul retro le prese di I/O non protette da alcuno spor¬ 
tello Sopra le prese si intravede la finestrella della interfaccia infrarossa e la 
feritoia della ventola di raffreddamento 



Il floppy esterno dell'Extensa 670 CDT può essere 
utilizzato come unita esterna, connesso alla porta 
parallela, oppure può prendere il posto del CD ri¬ 
movibile. 


sportellino, le porte di I/O dell'Extensa 
670. Troviamo cosi sul retro, esposte ad 
urti e alla polvere, le connessioni per la 
stampante (o il floppy), l'uscita seriale 
COM 1 (la COM 2 è quella infrarossa), 
l’attacco per il joystick, la presa per il 
monitor esterno (utilizzabile anche in ab¬ 
binamento all’LCD), la porta PS/2 per un 
mouse o un tastierino numerico e, infi¬ 
ne, il connettore di accesso al Bus della 
macchina (forse un po' troppo delicato 
per lasciarlo cosi scoperto). Anche gli in¬ 
gressi e le uscite audio trovano una con¬ 
veniente sistemazione sul fondo della 
macchina. 

L'alimentatore da rete è piccolo e pra¬ 
tico, del tutto simile a quello della serie 
620. Diversa invece la batteria che, pur 
avendo quasi la stessa forma (stretta e 
allungata), è una Duraceli DR35 Ni-MH 
di tipo Smart, in grado cioè di valutare 


istante per istante il proprio stato di cari¬ 
ca e di comunicarlo al computer attra¬ 
verso dei contatti addizionali. Una volta 
estratta dall'alloggiamento è ancora pos¬ 
sibile interrogare la batteria, per verifi¬ 
carne la carica, grazie a quattro Led affo¬ 
gati nel corpo della batteria stessa. La 
sua durata, grazie al sistema APM (Ad¬ 
vanced Power Management) di control¬ 
lo del risparmio energetico, è di oltre 
due ore, è anche disponibile una batteria 
Lit-lon in grado di alimentare l'Extensa 
670 CDT per quasi cinque ore di fila. 

Manuali e software 

La dotazione di manualistica e di 
software su CD-ROM è la stessa per 
tutta la serie. Un poderoso manuale, pe¬ 
sante quasi quanto il computer per via 
delle varie lingue (italiano compreso), ri¬ 
porta tutte le informazioni sulla macchi¬ 



na, sia quelle per chi si avvicina per la 
prima volta al mondo Windows 95, sia 
quelle per chi, utente ormai esperto, ne¬ 
cessita di informazioni tecniche sulle pe¬ 
riferiche, sulla mappa di I/O, sull'uso de¬ 
gli Interrupt e del DMA. Il sistema ope¬ 
rativo preinstallato è Windows 95, ma, 
con questa serie (sia 620 che 670), oltre 
al disco originale Microsoft Windows 95 
OSR2 viene dato un secondo CD-ROM 
che permette, in caso di necessità, di 
reinstallare i driver della macchina o an¬ 
che tutto il sistema operativo. Speriamo 
che questa ottima moda si diffonda pre¬ 
sto perché capita abbastanza spesso 
che, magari dopo l'installazione di un 
nuovo programma, le librerie di Win¬ 
dows risultino danneggiate e non è pos¬ 
sibile rifare l'installazione dal disco di 
Windows 95 senza aver prima rimosso 
la versione precedente. 


Conclusioni 


Le dimensioni dei due Extensa sono abbastanza 
contenute Piccolo ed elegante il 620 Idi sopra!, un 
po ' più grande il 670 ma sempre m misura accetta¬ 
bile. Tutti e due pesano meno di 3 chili 


Due macchine, in due versioni, per ri¬ 
solvere tutti i problemi sia di budget che 
di utilizzo. La serie economica 620, ancor 
più economica se si sceglie il modello 
senza display TFT, ha comunque una do¬ 
tazione di periferiche del tutto standard e 
una buona velocità, accettabile anche 
con dei piccoli filmati multimediali. Se 
l'uso previsto dovesse essere più orien¬ 
tato alla grafica e alla navigazione Inter¬ 
net "evoluta’, allora, portafoglio permet¬ 
tendo. meglio puntare direttamente alla 
serie 670 CDT. Personalmente sconsi¬ 
glio la soluzione 670 CD, in quanto ha 
poco senso scegliere una macchina pret¬ 
tamente multimediale per poi acconten¬ 
tarsi di un display da soli 256 colori. 

«e 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


169 








di Bruno Rosati 


MagiX Music Maker 3.0 



Music Maker è un applicativo multimediale con il 
quale è possibile creare clip musicali, jingle, 
sonorizzazioni di video con brani musicali ed effetti 
sonori. Una completa sezione di effetti audiovisivi, la 
novità assoluta deH'implementazione dei flussi MIDI 
e il mixer a 16 tracce (riparabili tra Audio-MIDI-Video 
come utilizzabili esclusivamente da un unico 
genere di componenti 
mediali) sono le 
caratteristiche di punta di 
un applicativo che, oltre a 
garantire una rapida curva 
di apprendimento, è 
proposto ad un costo 
d'acquisto più che allettante! 


Rispetto alle precedenti versioni di 
Music Maker sono molte e tutte impor¬ 
tanti le nuove implementazioni attivate 
con la 3.0. 

Anzitutto Music Maker, nella nuova 
versione, diviene un programma piena¬ 
mente a 32 bit. Ciò rende possibile 
l'implementazione di nuove e più po¬ 
tenti funzioni quali il mixer in tempo 
reale, l'integrazione degli AVI ed un 
nuovo banco di mixaggio da 16 piste 
audìo/MIDI. Per ottenere i migliori risul¬ 
tati, (dal refreshing al rendering audiovi¬ 
sivo) l'applicativo va ovviamente utiliz¬ 
zato su PC dotati almeno di Pentium da 
133/166 MHz, con 16 MB (meglio an¬ 
cora 32) di Ram e grafica a 24 bit (que¬ 
sto per via deH'implementazione degli 
AVI). 

Il rinnovato banco di lavoro è ora or¬ 
ganizzatale su 16 differenti piste. Que¬ 
ste possono essere liberamente asse- 


po meno traumatico di quanto si possa 
immaginare. Dal punto di vista operati¬ 
vo difatti tutto rimane semplice ed im¬ 
mediato com'era nelle precedenti ver¬ 
sioni. Rimandandovi perciò alla lettura 
dell'articolo di C&V sul n. 175 di MCmi- 
crocomputer (per quanto riguarda le ca¬ 
ratteristiche operative generali di Music 
Maker), in questa anteprima vediamo 
un po' più nel particolare i nuovi livelli 
d'implementazione raggiunti nella ver¬ 
sione 3.0. 


gnate ai tre componenti mediali (audio, 
video, MIDI) come essere esclusiva- 
mente utilizzate nell'opera di mixaggio 
di più componenti della stessa famiglia 
mediale. In pratica, Music Maker può 
essere una console video, una console 
audio, una prettamente musicale... op¬ 
pure tutte e tre contemporaneamente. 

Il passo in avanti rispetto alla versio¬ 
ne 2.0 è notevole, ma allo stesso tem¬ 


Music Maker 3.0 in versio¬ 
ne ’Press-KIt' Olire all'applicativo 
sono presenti ila conlenone si com¬ 
pone dì due CD-ROMI un lite di pre¬ 
sentazione sui prodotti di MagiX ed 
una vasta sene di esempi e clip au¬ 
diovisivi da utilizzare liberamente. 

Accanto al Press-Kit possiamo ve¬ 
dere due CD della serie Wave- 
Sound Pool che MagiX produce a completa¬ 
mento dell'applicativo di editing. 


170 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 












Implementazione AVI 
(e bitmap) 

Il nuovo MagiX Music Maker V 3.0 ri¬ 
spetto alle precedenti versioni contiene 
delle caratteristiche totalmente nuove 
sviluppate per integrare video in forma¬ 
to AVI e immagini (bitmap) negli arran¬ 
giamenti di MagiX Music Maker 

Ora nell'applicativo è possibile carica¬ 
re AVI e bitmap direttamente in ciascu¬ 
na pista deH'arrangiamento. trascinando 
l'AVI o la bitmap dalla lista di file (attiva¬ 
ta sulla sinistra dello schermo) alla pista 
dell'arranger 

Allo stesso modo di come si 
lavora(va) con i Wave è ora possibile 
agire sugli AVI. 

Dal trascinamento sulla timeline alla 
creazione di dissolvenze. 

Al riguardo della facilitò di manipola¬ 
zione le clip sono dotate di una serie di 
punti di ancoraggio (la traduzione in ita¬ 
liano dell'applicativo le chiama ■mani¬ 
glie"), 

Gli ancoraggi presenti negli angoli su¬ 
periori del clip sono addetti all'attivazio¬ 
ne degli effetti, quelli centrali alla modi¬ 
fica dei valori di luminosità e quelli in 
basso ai controlli temporali (in particola¬ 
re, l'ancoraggio in basso a destra è in 
grado di regolare dei loop). 

Sempre per quanto riguarda l'imple- 
mentazione degli AVI, in Music Maker è 
possibile operare anche con un'ottima 
sezione DVE (Digital Video Effect) in 
tempo reale. 

L'elenco degli effetti è nutrito. La loro 
inserzione, cosa pregevolissima, è ope- 



Produttore: 

MagiX Entertainment Products GmbH 
Kuernbergstr. 35 
81369 Monaco - Germania 
Fa< • 49-89/7691041 
Web lmtp.//wwwi 

Distributore: 

CD EUROM 

Tel 010-6982772 _ 

Fax 010-6981132 

Prezzi UVA esclusa) 

Music Maker 3.0 £ 99.000 

CD WaveSound Pool £ 39 000 



Il piano di lavoro di 
Music Maker 3 0 Sul¬ 
la timelme sono posi¬ 
zionati nell'ordine un 
file MIDI, un file di 
grahca 3D. un bitmap 
Iche farà da sfondo 
alle immagini), alcuni 
clip video Icon effetto 
BlueScreen per atti¬ 
vare lo sfondo) ed in¬ 
fine un Wave da man¬ 
dare m loop Un primo 
piano sull'accompa¬ 
gnamento 'blues' of¬ 
ferto dal file MIDII 




Music Maker al lavo¬ 
ro su di un file video 
al quale è stato im¬ 
posto un effetto di 
ChromaKey 


rabile con un vero e proprio "WYSIWYG 
video' durante l'esecuzione, per poter¬ 
ne subito apprezzare la resa! 

Attivabili direttamente dall'omonimo 
menu Effetti, o richiamabili col pop-up 
che si apre direttamente sull'oggetto 
(cliccando il bottone destro del mouse) 
in MagiX Music Maker sono presenti 26 
preset di effetti video. Tra questi spic¬ 
cano i controlli per la dissolvenza incro¬ 
ciata; il Blue (o ’black' o "white") Box. 
con il quale le aree di colore blu (o nero 
o bianco) divengono trasparenti; il Chro¬ 
maKey, il VariSpeed (per mezzo del 
quale è possibile adattare il tempo di ri- 
produzione del video a quello di esecu¬ 
zione dell'arrangiamento completo in 
via di realizzazione); il Mark-ln/Mark- 
Out, per l'individuazione di un preciso 
numero di frame. A seguire, è anche 


presente una nutri¬ 
ta serie di controlli 
sulla velocità (di¬ 
mezzata oppure 
doppia); la riprodu¬ 
zione al contrario, 
la riflessione in 
orizzontale o verti¬ 
cale (il soggetto 
viene visto a "testa 
in giù" oppure a di¬ 
rezioni invertite), la 
riflessione di una parte (sinistra o supe¬ 
riore) dell'immagine che compone il fra¬ 
me. Molto appariscenti sono poi gli ef¬ 
fetti: 

- Caleidoscopio, per mezzo del quale 
la parte in alto a sinistra dell'immagine 
viene riflessa orizzontalmente e vertical¬ 
mente; 

- Inverti (tutti i valori dei colori vengo¬ 
no invertiti: ciò che è chiaro diviene scu¬ 
ro e viceversa). 

Particolarmente utile è la funzione di 
"shuttling video" con la quale, spostan¬ 
dosi con il puntatore del mouse, è pos¬ 
sibile scorrere lungo le tracce e vedere 
la resa dinamica su ogni fotogramma 
sul quale si passa. Dato che in tale mo¬ 
dalità viene riprodotta ogni opzione atti¬ 
va (effetti compresi) sarà possibile ve¬ 
dere l'anteprima delle scene video com- 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


171 







































Mixer 



plesse. 

Oltre al cari¬ 
camento e sa- 
ving dei file 
AVI con Music 
Maker è possibile caricare (con estrazio¬ 
ne automatica) anche la sola traccia au¬ 
dio di un file AVI. Agendo in tal modo, 
una volta che il file audio apparirà nella 
traccia assegnatagli sullo sheet del Mu¬ 
sic Maker, sarà possibile procedere al¬ 
l'assegnazione di effetti speciali, suoni, 
ecc. L'arrangiamento completo potrà 
quindi essere riesportato nel file AVI dal 
quale l'avevamo estratto (pulsante "So¬ 
stituisci audio in un AVI preesistente"). 

Implementazione MIDI 

Dal punto di vista audio MagiX Music 
Maker V 3.0, oltre che con gli usuali file 
Wave, ora permette di lavorare anche 
con i flussi musicali. MIDI e Wave pos¬ 
sono essere perciò arrangiati, combinati 
e suonati insieme. Tale implementazione 
è una novità assoluta per l'intero ambito 
dei sistemi di editing digitale. Sia Premie¬ 
re che MediaStudio, cioè i più quotati si¬ 
stemi di montaggio off-line, non sono di¬ 
fetti in grado di supportare i file MIDI. 

Tale caratteristica innovativa introdotta 
dal Music Maker 3.0 porta con sé indub¬ 
bi vantaggi I file MIDI difatti richiedono 
solo pochi KByte di spazio su hard disk, 
possono essere adattati a qualunque 
tempo di esecuzione senza perdere in 
qualità ed essere facilmente trasposti su 
altre tonalità. 

L'unico svantaggio potrebbe essere 
rappresentato dalla scarsa qualità sonora 
dei chip di sintesi FM (OPL3 e 4 ad 
esempio) di cui è dotata la maggior parte 
delle schede audio. Se queste ultime al 
contrario sono dotate della sintesi da 
"wavetable", il problema non sussiste ed 
m sede di montaggio ci ritroveremo a di¬ 
sporre di tracce MIDI eseguite allo stes¬ 
so livello qualitativo delle sintesi in Wa¬ 
ve. 

L’integrazione dei file MIDI in un arran¬ 
giamento è decisamente facile. Basta ri¬ 
cercare il file nell'albero delle directory 
che scorre sulla sinistra dello schermo 


(dove tra l'altro, facendo click su ogni 
singolo file è possibile sentire un'antepri¬ 
ma) e quindi, selezionato il file con il 
mouse, trascinarlo sullo sheet di lavoro. 

La visualizzazione dei file MIDI, una 
volta compresi in una traccia della timeli- 
ne, assume un motivo colorato. I puntini 
colorati rappresentano le note, la loro 
singola posizione l'altezza delle note ed il 
colore la dinamica della frase (i colori 
chiari sono note forti, quelli scuri note di 
volume basso) 

Al pari degli oggetti Wave. anche gli 
oggetti MIDI possono essere manipolati 
per mezzo dei punti di ancoraggio. Al ri¬ 
guardo gli ancoraggi superiori modificano 
il volume o le dissolvenze del loop, men¬ 
tre quelli inferiori regolano l'ampiezza del 
ciclo. 

Mixer 16 piste in 
Tempo Reale 

La terza magica opzione di Music 
Maker V 3.0 è indubbiamente il mixer in 
tempo reale che permette di cambiare il 
volume di ciascuna pista e quello del ma¬ 
ster. 

Con gli 8 cursori di livello messi a di¬ 
sposizione dal programma è possibile 
cambiare il volume di ciascuna pista. Tali 
cursori, oltre che il livello sonoro dei Wa¬ 
ve, sono in grado di cambiare anche il 
volume degli oggetti MIDI. Ciò avviene 
scalando le caratteristiche delle note. 
Con il mixer è possibile controllare anche 
la luminosità degli oggetti AVI e di even¬ 
tuali bitmap. 

In un arrangiamento a 16 piste, cia¬ 
scun cursore controlla due piste o una 
traccia stereo. Con i cursori del Volume 
Master è possibile cambiare il volume 
generale della riproduzione audio Wave. 
Al contrario l'output dei MIDI non viene 
controllato da questi fader ed è pertanto 
possibile usarli per regolare il rapporto 
fra Wave e MIDI. Ogni cursore è dotato 
di LED d’indicazione che mostra il livello 
esatto durante la riproduzione. In tal mo¬ 
do diventa facile controllare il volume ed 
evitare una sovra-modulazione. 

Per quanto riguarda le note tecniche, il 


mixer è in grado di offrire un completo 
kit opzioni di (ri)manipolazione delle sin¬ 
tesi Wave. In principal modo vanno se¬ 
gnalate le funzioni di: 

- Ricampionamento; per cambiare cioè 
la velocità di riproduzione dell'oggetto in 
lavorazione di un certo valore percentua¬ 
le. 

- Adeguamento in Durata; per cambia¬ 
re la lunghezza di un campione senza 
modificarne l'altezza (l'oggetto viene 
cioè adattato dal tempo con cui è stato 
inserito al tempo attualmente seleziona¬ 
to per tutto l'arrangiamento). 

- Cambio d'Altezza; il contrario dell'A¬ 
deguamento in Durata (l'altezza viene 
cioè cambiata senza modificare la lun¬ 
ghezza dell'oggetto, rendendo ad esem¬ 
pio più semplice trasporre un loop di ta¬ 
stiere di due semitoni per adeguarlo alla 
tonalità dell’arrangiamento in lavorazio¬ 
ne). 

Possibili sono pure operazioni di Sur¬ 
round, trasposizioni MIDI, eco, riverbero, 
ecc. 

Conclusioni 

Con questa nuova versione, MagiX 
Music Maker V 3.0 diventa uno strumen¬ 
to completo e maturo per l'ambito del 
multimedia creativo. Uno strumento sor¬ 
prendentemente efficace non solo in se¬ 
de di editing audio, ma anche video. 

In particolar modo la sua duttilità appli¬ 
cativa si dimostra vincente nella creazio¬ 
ne di clip video-musicali. Eccellente è 
l'implementazione delle basi MIDI che 
potendosi integrare con il Wave (da utiliz¬ 
zare prevalentemente per le sole sintesi 
vocali) ci rende maggiori possibilità 
espressive in fatto di arricchimento sono¬ 
ro. Benché non ci si è spinti particolar¬ 
mente a fondo nelle nostre prove di labo¬ 
ratorio, quello che in Music Maker piu ci 
ha sorpreso è stata la manovrabilità dei fi¬ 
le video. Certamente non c'è la comple¬ 
tezza che si riscontra in Premiere, ma, di¬ 
versamente da questo, il Music Maker ri¬ 
taglia selettivamente solo quelle funzioni 
(e la lista degli effetti) che più servono ad 
un mediamaker. 

Tutto ciò è infine superato da una cosa 
ancora più interessante: il costo d'acqui¬ 
sto. appena 99mila lire: assolutamente ir¬ 
risorio. 

Oltre al programma principale, la Ma¬ 
giX ha realizzato la serie WaveSound 
Pool, al momento dieci CD-ROM pieni di 
clip audio-video particolarmente dedicati 
a campioni sonori loopati di musica Tedi¬ 
no. Rap. Dance, stacchi per jingle, funky, 
vocal-kit, etc. Ciascun WaveSound Pool è 
acquistabile a sole 39mila lire. ^ 


Primo piano sull'ottimo 
mixer del Music Maker E’ 
da notare la presenza del¬ 
l'equalizzatore a 5 bande 


172 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






















Modem Fax 33.6 Kbps+Voice. 

Incredibile ma Philips: in un solo strumento, 
tutte le più avanzate performance nel campo 
della trasmissione di voce e dati. 

Da oggi il Modem Fax Philips è velocità, 
comodità e qualità multifunzione. 

SVD. per telefonare e inviare fax allo stesso 
destinatario simultaneamente. Voice, per 
usare il modem come segreteria telefonica 
con memoria illimitata. E Full Duplex, che 
garantisce l'ottima qualità del suono e la con¬ 
nessione microfono/casse per l'ascolto del¬ 
la segreteria e la ricezione delle telefonate. 
• disponibilità di modello interno/esterno, 
ambedue omologati PC A 330IV-EV 


• V.42/MNP 2-4 capacità di correzione errore 

• V.42bis/MNP5 compressione dati 

• compatibilità con lo standard V80 per videoconferenze 

• software di comunicazione sem¬ 
plice e completo con ISP per appli¬ 
cazioni Internet 

Miglioriamo il Muo mondo. 

§ PHILIPS 


1 Numero Vinle_ 

167-820026 






























coordinamento di Corrado Giustozzi 


Videocamere, Windows ed Internet 


Ovvero come scegliere una 
videocamera da computer, 
come usarla e come 
navigare su Internet 
trasmettendo in tempo reale 
le vostre immagini 

di Enrico Ferrari 



Le telecamera 
ed il computer 

Collegare una videocamera ad un com¬ 
puter è una operazione relativamente poco 
comune nella maggioranza delle utilizzazio¬ 
ni del PC, generalmente la si ritiene una 
cosa abbastanza inutile, costosa e poco ef¬ 
ficiente. 

In effetti se vogliamo utilizzare la nostra 
videocamera familiare per trasferire le im¬ 
magini sul computer l'operazione da fare 
non è banale: ci serve innanzitutto una 
scheda di acquisizione video, un oggetto fi¬ 
no ad oggi moderatamente costoso, un 
processore rapido ed una montagna di me¬ 
moria di massa. 

Convertire il segnale che arriva da una 
telecamera in qualche cosa di manipolabile 
per un computer è una operazione che ri¬ 
chiede algoritmi complessi e velocità di 
elaborazione: se avete mai provato a digita¬ 
lizzare una immagine sapete quanto tempo 
lo scanner impiega per trasferirla sul com¬ 


puter, pensate al lavoro necessario per 
convertire immagini in movimento, a colori 
e magari pure con la colonna sonora. 

E poi ci vogliono hard disk smisurati: chi 
infatti ha avuto modo di maneggiare file vi¬ 
deo, magari vedendo qualche file AVI da 
CD-ROM, sa come questi siano ingom¬ 
branti, pochi secondi di video a colori con 
audio occupano facilmente qualche Mega 
Rimane quindi impensabile, per gli hob¬ 
bisti, trasferire sul computer il filmino fatto 
al mare, occuperebbe troppo spazio. 

Però se ne possono estrarre alcune se¬ 
quenze e magari catturarne alcune scher¬ 
mate. Oppure si può utilizzare la telecame¬ 
ra attaccata al computer come una fotoca¬ 
mera digitale, e scattare quindi fotografie 
di amici e conoscenti che vengono a tro¬ 
varvi, oppure, come vedremo in seguito, 
eseguire reportage in giro per il mondo con 
il notebook. 

Videoconferenza, 
Internet e reti locali 



Ma è con Internet che il video 
ha trovato la sua maggiore utilizza¬ 
zione: chat in tempo reale in audio 
ed in video, con la vostra faccia 
spedita dall’altra parte del pianeta 
mentre vedete il vostro interlocu¬ 
tore muoversi sul vostro schermo. 


La telecamera Philips con la scheda 
d'acquisizione Captivator: un solo cavet¬ 
to basta per collegare la telecamera ed il 
suo microfono attraverso l'ingresso S-Vi- 
deo 


Oppure telecamere piazzate in punti turi¬ 
stici per farvi vedere che tempo fa ad Hel¬ 
sinki, se c'è la neve ad Aspen o se piove a 
Seattle. 

E gli usi seri sono anche maggiori: vi¬ 
deoconferenze in tempo reale su Internet, 
scambio di dati visivi, file video, presenta¬ 
zioni online per far vedere oggetti da una 
parte all'altra del mondo. Su Internet già si 
realizza la videotelefonia, chimera ed illu¬ 
sione della telefonia tradizionale, protago¬ 
nista di ogni film di fantascienza che si ri¬ 
spetti. 

Se proprio non volete utilizzare Internet 
allora la videoconferenza può essere utilis¬ 
sima nelle reti locali, per prendere decisio¬ 
ni comuni senza doversi spostare di stanza 
o di ufficio, oppure per mostrare un video 
alle diversi sezioni dell'ufficio 

Le aziende che hanno una rete riservata 
estesa su tutto il territorio nazionale od in¬ 
ternazionale avranno la possibilità di effet¬ 
tuare videoconferenze in tempo reale sen¬ 
za utilizzare i tradizionali sistemi messi a di¬ 
sposizione dalle compagnie telefoniche na¬ 
zionali. 

I programmi di videoconferenza funzio¬ 
nano naturalmente bene, anzi meglio, sulle 
reti locali perché il video non subisce inter¬ 
ruzioni o scatti come accade su Internet. 


La nostra prova 

Abbiamo condotto una prova su tre di¬ 
versi fronti. Per prima cosa abbiamo voluto 
vedere come funziona una telecamera at¬ 
taccata al computer attraverso una scheda 
di acquisizione, poi abbiamo provato una 
telecamera da computer che non ha biso- 

MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



gno di scheda d'acquisizione. 

Fatto tutto ciò ci siamo messi a navigare 
su Internet, provando alcuni programmi di 
videoconferenza ed attivando chat con in¬ 
terlocutori mai visti, distanti migliaia di chi¬ 
lometri 

Quello che ci siamo prefissi è stato so¬ 
prattutto vedere se tutto funziona, quali co¬ 
sti ha e che vantaggio può portare agli 
utenti che non sono professionisti del vi¬ 
deo. 

I risultati sono buoni dal punto di vista 
hobbistico, senza contare che il diverti¬ 
mento e la curiosità suscitata nell'utilizzare 
una telecamera in casa sono andati al di là 
di ogni aspettativa. 

Amici che volevano una fotografia bella 
e pronta da mettere come sfondo del loro 
computer, oppure colleghi che ci chiedeva¬ 
no di spedire via Internet foto di alcuni og¬ 
getti che stavano tentando di descrivere in 
decine di mail. 

Senza contare quelli che più o meno na¬ 
scostamente volevano partecipare a video- 
conferenze erotiche, perché anche questo 
si può vedere grazie alle telecamerine che 
frugano nelle case dei navigatori. 

Come al solito l'appetito vien mangiando 
e molti degli utilizzi di un oggetto vengono 
in mente solo al momento stesso del suo 
utilizzo, il nostro consiglio finale è uno solo: 
provate anche voi. 

Captivator PCI e 
telecamera Philips 
VCM7311 

La prima prova effettuata riguardava un 
bundle composto da una scheda di acquisi¬ 
zione video Captivator PCI di Videologic. 
ed una telecamera da desktop Philips 
VCM7311. 

In effetti la scheda Captivator PCI fa 
molto di più che acquisire immagini da una 
telecamerina posizionata sul monitor; si 
tratta di una completa scheda PCI di acqui¬ 
sizione video, che supporta vari segnali e 
quindi vari input. 

E' dotata infatti di una entrata per segna¬ 
le S-Video. un video composito ed una 
uscita audio 

Può quindi essere collegata anche ad 
una telecamera domestica, di quelle dotate 
dei connettori S-Video o dei normali pm 
iack video, da collegarsi con l'entrata video- 
composito della scheda Per quanto riguar¬ 
da l'audio questo può arrivare sia attraver¬ 
so il connettore S-Video che attraverso le 
uscite audio presenti sulle telecamere. Nel 
primo caso utilizzeremo l'uscita audio della 
Captivator per redirezionare l'audio che ar- 

MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


La QuickCam Color con 
i suoi connettori; il se¬ 
gnale arriva sulla porta 
parallela, l'alimentazio¬ 
ne viene presa dalla ta¬ 
stiera 


riva dal S-video ver¬ 
so l'entrata della 
scheda sonora, se 
invece scegliamo di 
utilizzare il solo con¬ 
nettore videocom- 
posito allora l'audio 

che arriva da un altro pin jack verrò portato 
direttamente all'ingresso della scheda au¬ 
dio 

Questa girandola di cavi e connettori 
che sembra una complicazione, è in realtà 
una comodità: possiamo infatti collegare al¬ 
la Captivator una serie infinita di sorgenti 
video, ad esempio in videoregistratore, op¬ 
pure una telecamera di sorveglianza. 

Una volta inserita la scheda in uno slot 
PCI libero non resta altro da fare che riac¬ 
cendere il computer: il sistema Plug & Play 
rileverà automaticamente il nuovo hardwa¬ 
re installato, ed i driver forniti su CD ver¬ 
ranno caricati al prossimo boot. 

La telecamera 

La telecamera Philips VCM7311 è molto 
compatta e dalla forma comoda ed accatti¬ 
vante: si tratta di una palla grossa come 
una mano, ha un solo cavo S-Video da col¬ 
legare ed ha al suo interno anche il mi¬ 
crofono per registrare l'audio. 

In realtà la forma non è una novità: la 
QuickCam ha basato la sua fortuna proprio 
sulla sua telecamera a palla da posizionare 
sul desktop, Philips non fa altro che adotta¬ 
re la forma più comoda. 

Dove si posiziona una telecamera da de¬ 
sktop? Generalmente sopra il monitor; un 
sostegno concavo permette di poggiare 
comodamente la "palla'' sulla sua base, 
anche se il monitor è leggermente inclina¬ 
to; non essendoci treppiedi e aste di mez¬ 




zo la palla si posiziona facilmente con qual¬ 
siasi orientamento, può anche essere pre¬ 
sa in mano per inquadrare particolari o fare 
primi piani, lasciandola sopra al monitor si 
ha però la comodità di aver utilizzato uno 
spazio altrimenti inutile e non ci sarà biso¬ 
gno di ulteriori regolazioni. 

La Philips VCM7311 è dotata di numero¬ 
si controlli sul suo corpo: innanzitutto c'è la 
ghiera di messa fuoco, che in realtà rara¬ 
mente viene modificata, 

Infatti nella sua posizione normale la te¬ 
lecamera mette a fuoco da 0.6 metri all'in¬ 
finito. come consiglio d'uso viene suggeri¬ 
to di mettere a fuoco su un oggetto distan¬ 
te 5 metri se si vuole avere una messa a 
fuoco d'ambiente generale, oppure si con¬ 
siglia di agire sulla ghiera per messe a fuo¬ 
co "macro". per oggetti vicini all'obiettivo 
fino ad un centimetro. 

Sul frontale della telecamera si distin¬ 
guono due punti: un led verde di funziona¬ 
mento, ed il microfono sulla sinistra infilato 
nello chàssis della telecamera stessa 
Dietro invece c'è un pannellino con di¬ 
versi switch: il primo accende e spegne la 
telecamera, evitando inutili sprechi di ener¬ 
gia; 

il secondo, denominato "contrast". re¬ 
gola il contrasto dell'immagine in base alle 
condizioni ambientali; 

il pulente BL attiva o meno la compensa¬ 
zione della luce che viene dal retro, per evi¬ 
tare sovra o sottoesposizioni; 

il pulsante WB attiva il bilanciamento del 
bianco, che può essere posto in automati¬ 
co od in manuale, in ge¬ 
nere per scene colorate 
con luce stabile basta la¬ 
sciare lo switch sull'auto¬ 
matico; 

l'ultimo pulsante com¬ 
muta l’immagine da posi¬ 
tivo a negativo e vicever- 

Particolare della connessione 
tra QuickCam e notebook no¬ 
tare il doppio connettore per 
l'alimentazione che si collega 
ad una uscita PS/2 o tradizio¬ 
nale. 

175 





a.*.!* 



Sressa pianura e 
stesso maialino 
ma ripresi con la 
telecamera Philips 
e scheda Captiva- 
tor una immagine 
decisamente più 
nitida 



Immagine del desktop con la OuickCam funzionan¬ 
te nonostante il banco di posa improvvisato in 
trenta secondi la qualità della foto 6 accettabile 


sa, serve nel caso voleste invertire un ne¬ 
gativo, in realtà è una feature raramente 
utilizzata, 

C’è da dire che la maggioranza delle vol¬ 
te si possono lasciare i pulsanti nelle posi¬ 
zioni di default, il software a corredo cor¬ 
regge automaticamente colori ed esposi¬ 
zione a seconda della luce ambientale, ad 
ogni modo in condizioni di scarsa illumina¬ 
zione è utile avere un controllo manuale. 

Il software fornito a corredo è il Vi- 
deoWork della Prolab. per video editing, 
foto. Per manipolare immagini provenienti 
da scanner viene fornito Image Folio, men¬ 
tre per la videoconferenza viene utilizzato 
VDOPhone. 

Una volta lanciato il software è possibile 
avere sempre attiva una finestra con il vi¬ 
deo che proviene dalla telecamera: la Cap- 
tivator PCI fa egregiamente il suo lavoro 
senza appesantire il computer, il video arri¬ 
va sempre fluido come una televisione e le 
altre applicazioni non ne risentono 

Questo è infatti l’aspetto critico del si¬ 
stema; l’acquisizione del video rischia di 
sottrarre molte risorse al computer, spe¬ 
cialmente se la finestra del video è molto 
grossa. Con la Captivator PCI anche met¬ 
tendo la finestra del video a tutto schermo 
non abbiamo notato rallentamenti né nel 
video, né nel sistema. 

Il programma consente di modificare i 
parametri della ripresa, anche se si consi¬ 
glia di lasciare tutto in automatico, e di re¬ 
gistrare le sequenze video volute, da salva¬ 
re poi su file. 

Molto completa, anche se in questa se¬ 
de non la tratteremo, la sezione di editing, 
che consente di operare sulle sequenze 
fotogramma per fotogramma, consenten¬ 
do di modificare anche l'audio. 

La qualità deH’immagine è sempre mol¬ 
to definita, la piccola telecamera fa egre¬ 
giamente il suo lavoro e la scheda consen¬ 


te di avere un video fluido e pu¬ 
lito. il microfono integrato è suf¬ 
ficientemente efficiente, ma ri¬ 
sente parecchio del rumore 
elettrico e ambientale, meglio 
utilizzare il microfono della pro¬ 
pria scheda sonora, tenuto con 
una clip sul corpo vicino alla 
bocca 


Color QuickCam 

La Connectix deve buona parte della sua 
fortuna alla piccola telecamera bianco/nero 
che è stata venduta in centinaia di migliaia 
di esemplari. 

Si trattava infatti della prima telecamera 
digitale a basso costo, di facile installazio¬ 
ne. che consentiva non solo di fare video 
ed audio domestici, ma di inviare il tutto su 
Internet. 

La piccola "palla" è diventata familiare 
sui monitor dei navigatori di Internet. E' 
grazie ad essa che è esploso il fenomeno 
della videoconferenza su Internet: final¬ 
mente con poche centinaia di migliaia di li¬ 
re si poteva andare in diretta video sulla 
grande rete. 

Quella che abbiamo provato noi è l'evo¬ 
luzione della prima QuickCam, sostanzial¬ 
mente immutata nella forma ma con elet¬ 
tronica totalmente rinnovata ed adesso in 
grado di catturare video a colon. 

Ma la forza della QuickCam è secondo 
noi nella sua facilità di utilizzo: non si deve 
installare alcuna scheda 

La palla ha infatti due cavi, uno per il se¬ 
gnale video ed uno per l'alimentazione. 

Il segnale si collega alla porta parallela 
del computer: se ne avete una sola dovrete 
staccare il cavo della stampante, oppure 
utilizzare uno switch parallelo per passare 
da una periferica all’altra. 

L'alimentazione viene prelevata dalla ta¬ 
stiera con un ingegnoso sistema: si tratta 
di un connettore passante utilizzabile sia 
sui sistemi PS/2 che su quelli con connet¬ 
tore tradizionale; uno spinotto maschio- 
femmina in dotazione permette di tenere 
sempre collegata tastiera e telecamera, 
senza che le due periferiche interferiscano 
una con l’altra. 

Una tale semplicità fa si che la telecame¬ 
ra sia utilizzabile anche sui notebook, 
espandendone l’uso anche a chi vuole co¬ 
gliere in viaggio fotografie o video. E’ uno 


strumento utilizzabile ad esempio dai gior¬ 
nalisti, pensiamo alla possibilità di effettua¬ 
re reportage da spedire subito via modem 
collegati ad un telefono cellulare; non tanto 
per il video, quanto per le fotografie, ese¬ 
guibili in qualsiasi momento ed archiviabili 
subito sul computer 

Un servizio del genere è stato realizzato 
dalla trasmissione MediaMente di RAITRE, 
durante la famosa partita di scacchi compu¬ 
ter-uomo; foto e filmati catturati in loco con 
la QuickCam ed un notebook sono stati im¬ 
mediatamente spediti via Internet sul sito 
della trasmissione. 

Altri punti a favore sono l’assenza di qual¬ 
siasi comando hardware: tutto e regolato 
via software, meno l’accensione, purtrop¬ 
po, che rimane sempre attivata a meno di 
togliere il connettore della tastiera. 

Una simile comodità purtroppo si paga in 
termini di prestazioni: la QuickCam è lenta, 
il sistema di trasferimento dati su porta pa¬ 
rallela non le consente infatti di avere la flui¬ 
dità delle telecamere collegate a schede 
d'acquisizione video. Inoltre, tutto il sistema 
subisce rallentamenti visibili, la CPU fatica a 
tenere dietro a queste operazioni molto 
complesse. 

Man mano che la finestra video viene al¬ 
largata la situazione si aggrava; con la fine¬ 
stra ad un quarto della dimensione totale il 
video è leggermente rallentato, un po’ co¬ 
me quello che si vedere provenire dagli 
astronauti sulla Luna. Se si passa una mano 
velocemente davanti alla telecamera rima¬ 
ne una leggera scia di ritardo. 

Ma se si prova a mettere la finestra a tut¬ 
to schermo lo stato del sistema è critico: 
più che di video si tratta di fotogrammi in¬ 
tervallati a circa un secondo l’uno dall'altro, 
in questa situazione la videocamera è utiliz¬ 
zabile solo come macchina fotografica. 

D’altra pane le applicazioni di videoconfe¬ 
renza su Internet richiedono solo una picco¬ 
la finestra video e la QuickCam in questo 
caso è più che sufficiente, con la finestra 
ad un quano della dimensione totale del vi¬ 
deo (160X120 pixel) si può tranquillamente 
fare della videoconferenza in tempo reale. 

La QuickCam utilizza una base triangola¬ 
re gommosa concava, l’unica regolazione 
possibile è quella del fuoco, anche qui da 
eseguire manualmente solo per riprese par¬ 
ticolarmente ravvicinate E’ presente un at¬ 
tacco a vite standard, in modo da poter uti¬ 
lizzare un qualsiasi cavalletto fotografico, 
anche questa è chiaramente una feature 


176 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
















rara 


m P & *k « 


Immagine del desktop 
con il programma CU- 
SeeMe funzionante so¬ 
no visibili tutu gli interlo¬ 
cutori contemporanea¬ 
mente. ma le immagini 
arrivano sgranate e 'a 
mosaico'. 


pensata per un uso 
in movimento della 
QuickCam. 

L'utilizzo via soft¬ 
ware è semplicissimo, l'applicazione non 
parte se la telecamera non è attiva, e pre¬ 
senta subito la finestra del video in arrivo; 
anche qui contrasto e luminosità sono au¬ 
tomatici ma l'automatismo è disattivabile 
per un controllo preciso, la velocità dell'ot¬ 
turatore varia a seconda della luminosità 
ambientale in maniera dinamica, adattando¬ 
si alle condizioni di luce variabili in pochi de¬ 
cimi di secondo 

Molto comoda la "striscia" fotografica 
fornita dal software QuickPict: si possono 
effettuare fotografie in sequenza che ven¬ 
gono presentate in piccolo sul video come 
su un rullino fotografico, ogni fotografia 
può essere cliccata per riportarla alle di¬ 
mensioni originali ed eventualmente salva¬ 
ta. 

QuickMovie è il software dedicato alle ri¬ 
prese video, anche questo programma co¬ 
me quello per la Captivator, consente di 
leggere file video già registrati, ma l'editing 
è solo limitato alla copia delle sequenza. 

Il software può anche catturare l’audio, 
che però non proviene dalla QuickCam ma 
da un microfono esterno collegato alla 
scheda sonora. 

Grandissima facilità d'uso, quindi, ed 
economicità del sistema sono i punti forti 
della QuickCam, ma certo non aspettatevi 
risultati professionali: ottima per l'hobbista, 
comunque, perfetta per l'utilizzo su Inter¬ 
net. 



compiuti per inviarci insieme anche del vi¬ 
deo. per di più a colon. 

Su Internet il video segue rigorosamente 
una caratteristica: o alta qualità e poco mo¬ 
vimento, oppure poco movimento ed alta 
qualità. 

In termini pratici significa che se volete 
fare una videotelefonata decente dovete 
utilizzare una finestra video piccola da 
160X120 pixel, un modem sufficientemen¬ 
te veloce (almeno 28 . 8 K) ed accontentarvi 
di un video un po' sgranato. 

Audio e video vengono infatti compressi, 
ed alcune parti del segnale vengono elimi¬ 
nate, se volete aumentare la qualità potete 
togliere un po' di segnale da spedire, met¬ 
tendo ad esempio la telecamera in bianco e 
nero e togliendo l'audio. 

Però funziona, ed anche in maniera sor¬ 
prendente. Videotelefonare su Internet con 
un australiano è possibile in nodo anche ab¬ 
bastanza fluido, se avete dei parenti lontani 
questo è il sistema più economico per sen¬ 
tirli e vederli. 

Una regola della videoconferenza su In¬ 
ternet è che chi ha la telecamera in genere 
non accetta chiamate da chi non la possie¬ 
de, potete quindi utilizzare il software solo 
per vedere, ma è molto raro che riusciate a 
farvi accettare se non avete una faccia da 
offrire. 


V-Fone 


La Videoconferenza 
sulla Rete 

La parte più divertente della prova è sta¬ 
to naturalmente l'uso delle telecamere su 
Internet, per provare a chiacchierare e ve¬ 
dere il volto dei nostri interlocutori come se 
si utilizzasse un videotelefono. 

Ambedue le telecamere vanno bene, 
non è necessario utilizzare software pro¬ 
prietari in quanto tutti i programmi di video- 
conferenza sono in grado di capire quale è 
la sorgente video attaccata al sistema. Pur¬ 
troppo, nel caso della videoconferenza su 
Internet, la telecamera non è un elemento 
fondamentale. Infatti i colli di bottiglia pre¬ 
senti sulla Rete impediscono la trasmissio¬ 
ne del video "full motion" come siamo abi¬ 
tuati a vederlo in TV. In effetti è già compli¬ 
cato inviare su Internet l’audio in diretta, im¬ 
maginate i salti mortali che devono essere 


E' uno dei programmi più semplici che 
abbiamo voluto utilizzare. Il collegamento è. 
contrariamente agli altri software utilizzati, 
molto rapido. Infatti il punto debole della vi¬ 
deotelefonia su Internet sono i server, 
spesso intasati ed irraggiungibili 

Con V-Fone il collegamento al server vie¬ 
ne attivato dopo pochi secondi e subito ap¬ 
pare la lista dei collegati Accanto ad ognu¬ 
no di essi una serie di simboli identificano 
se gli interlocutori posseggono microfono 
e/o telecamera. 

Basta un clic sul nome di uno dei parteci¬ 
panti e se questo accetta la chiamata im¬ 
mediatamente compare il suo video, men¬ 
tre in una finestrella a parte possibile moni¬ 
torizzare il nostro. 

Ci si vede e si chiacchiera utilizzando il 
proprio microfono, o, per velocizzare il vi¬ 
deo, si utilizza la tastiera per spedire i mes¬ 
saggi. 

Il software permette un controllo abba¬ 



stanza completo della telecamera e offre di¬ 
rettamente sulla finestrella principale tutti i 
comandi. Si può attivare o disattivare il vi¬ 
deo e l'audio semplicemente con un click, 
ovviamente, come già spiegato in prece¬ 
denza, il divertente è proprio tenere attivata 
la telecamera, che garantisce ai nostri ten¬ 
tativi di chat con le altre persone un buon 
margine di successo. V-Fone si rivela sem¬ 
plice da usare e ottimo per la videoconfe- 
renza tra due persone, il video è davvero in 
tempo reale senza rallentamenti o scatti. E 
non c'è bisogno di avere una linea ISDN, ot¬ 
timi risultati si raggiungono anche con un 
moderna 28k. 


CU-Seeme 

E' sicuramente uno dei programmi di vi- 
deoconferenza multipla piu celebri e funzio¬ 
na su un concetto particolare: tutti vedono 
tutti, contemporaneamente. 

La schermata che vi presentiamo da una 
idea precisa di come avviene una sessione 
di CU-Seeme; una volta collegati si ha la 
possibilità di vedere in faccia tutti i parteci¬ 
panti. 

Naturalmente per semplificare le cose i 
server sono parecchi e divisi in sezioni, in 
modo da non avere mai più di 10 persone 
da visualizzare sullo schermo come princi¬ 
pio generale. 

Chiaramente qui il video in tempo reale è 
una pura astrazione: in realtà di tutti i parte¬ 
cipanti si vedono fotografie in sequenza, 
neanche tanto rapida, senza un criterio pre¬ 
ciso. 

Ci sono finestre nelle quali si vedono le 
persone muoversi con una certa fluidità, in 
altre invece gli interlocutori rimangono fer¬ 
mi come stoccafissi. 

Spesso accade che si ricevano pezzi 
dell'immagine che si sta formando, e ci si 
ritrova quindi a vedere quadrati di faccia 
senza capire bene a chi appartiene. 

Colpa naturalmente della strada che i sin¬ 
goli pacchetti di ciascun utente deve fare 
per arrivare al server. Anche con una linea 
ISDN, comunque, vedere contemporanea¬ 
mente più persone in movimento è difficile 

Diciamo che CU-Seeme è un ottimo stru¬ 
mento per contattare più persone senza 
molte pretese di video in tempo reale, nella 
finestra principale scorre un chat testuale al 
quale tutti partecipano, il concetto è quindi 
di scrivere rapidamente e dare uno sguardo 
al viso degli interlocutori. 

Se si sceglie di utilizzare CU-Seeme per 
un chat a due le cose vanno decisamente 
meglio, ma non è l'utilizzo principale del 
programma. E' comunque un programma 
divertentissimo da usare ed è sicuramente 
una indicazione di come funzionerà la vi¬ 
deoconferenza in futuro. 

CU-Seeme è anche uno dei luoghi predi¬ 
letti per spettacolim particolari, ci si rende 
però subito conto del tipo di discussione 
che ci sara leggendo i titoli dei canali attivi., 
siete avvisati Buon divertimento. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


177 



















In collaborazione con il Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo di Pisa 


Archeologia 


Informatica 



a cura di Corrado Giustozzi 


LE ORIGINI DELL'INFORMATICA IN ITALIA 

ELEA 9003 

il mainframe della Divisione Elettronica Olivetti 

Duemilacinquecento anni or sono, per sottrarsi al dominio dei Persiani, i Focesi 
abbandonarono la loro patria e dall’Asia Minore vennero, attraverso il 
Mediterraneo, fino alle accoglienti spiagge dell’Italia meridionale, e vi fondarono 
numerose città, fra le quali Elea. Questa sorse sulla costa tirrenica della Lucania, 
dove oggi c’è Castellammare di Veglia, e ben presto il suo nome si sparse dalla 
Magna Grecia in tutto il mondo antico. La città dovette la sua fama ad una scuola 
di filosofia, di scienza e di matematica, che 
fiori lungamente. Col tempo decadde, e 
non rimangono che poche tracce, ma per 
merito di quei filosofi il suo nome 
sopravvive.Non è dunque per caso che la 
famiglia di mainframe e di grandi 
calcolatori italiani, realizzati e 
commercializzati dal 1959 dalla Divisione 
Elettronica Olivetti, fu battezzata col nome 
di ELEA, acronimo di ELaboratori 
Elettronici Automatici. 

Terza parte 

di Gaetano Di Stasio 



Il primo di questa famiglia è ELEA 9003. 
un calcolatore elettronico di grandi dimen¬ 
sioni a programma interno per "l'elabora¬ 
zione integrata di dati". 

ELEA 9003 è uno dei primi calcolatori al 
mondo completamente transistorizzato, in 
un’epoca in cui imperavano i tubi elettroni¬ 
ci. mentre i transistor erano ancora una pri¬ 
mizia legata alle prime costosissime radio¬ 
line tascabili ed alle più avanzate apparec¬ 
chiature per telecomunicazioni. Infatti, le 
loro caratteristiche non erano molto inco¬ 
raggianti: oltre alle scarse garanzie che of¬ 
frivano per le rare applicazioni che avevano 
trovato fino allora, risultavano molto costo¬ 
si ed erano al germanio e non al silicio. 

Se si considera poi che la presentazione 
al pubblico di ELEA 9003 avvenne sul fini¬ 
re del 1959 alla Fiera di Milano, ma che 
l’installazione del primo esemplare presso 
il Palazzo Olivetti a Milano risale alla fine 


dell’estate di quello stesso anno, questo 
prodotto della tecnologia italiana risulta es¬ 
sere primo fra i primi: nessuno ancora, in 
quei mesi. IBM e UNIVAC compresi, era 
stato capace di proporre al mercato siste¬ 
mi elettronicamente tanto all’avanguardia 
Si può dire dunque a tutti gli effetti che il 
9003 Olivetti è il primo esemplare al mon¬ 
do completamente transistorizzato, ma il 
suo primato non è solo strettamente elet¬ 
tronico, ma è il frutto di soluzioni altamen¬ 
te innovative per il suo tempo sia sotto 
l’aspetto puramente tecnologico che per 
la concezione sistemistica e il design. Ba¬ 
sti in proposito ricordare che era in grado 
di operare in multiprogrammazione (fino a 
3 processi in parallelo), aveva capacità di 
inierrupt in un’epoca in cui il termine non 
era stato ancora coniato e che si definiva 
"macchina aperta” perché poteva colle- 
garsi in entrata ed in uscita con periferiche 


Foto I L 'ELEA 9003 al Palalo Olivelli a Milano 
Oueslo e il primo esemplare la macchina " I T~ in¬ 
stallala alla Ime dell estate del 1959 


non previste durante la sua progettazione 
in un'epoca in cui tutto era unico ed irripe¬ 
tibile. non vi erano standard e l'incompati¬ 
bilità fra i sistemi ed i linguaggi era totale. 
Anche sotto quest’aspetto quindi una fuga 
in avanti nelle prospettive resesi concrete 
solo successivamente, negli anni 70. 

Il primo 9003 venduto fu installato a 
Marzotto Valdagno alla fine del 1959. 


I prototipi 9001 e 9002 

Le tappe salienti che portarono nel '59 
all’uscita del 9003 sono facilmente sinte¬ 
tizzabili. Nel 1954 ci fu l'accordo di colla- 


178 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




Archeologia Informatica 


borazione con l'Università di Pisa per la 
costruzione in loco della Calcolatrice Elet¬ 
tronica CEP, che portò ivi alla costituzione 
del Laboratorio di Ricerche Elettroniche 
Olivetti diretto dall’lng. Mano Tchou. Nei 
primi mesi del 1956. attivato il program¬ 
ma CEP (vedi MC 171. marzo '97, e suc¬ 
cessivi), il gruppo dei ricercatori Olivetti si 
trasferì in una propria sede: una villa patri¬ 
zia alla periferia di Pisa, a Barbancina. 

Al gruppo di Barbaricina venne asse¬ 
gnato il compito di progettare un elabora¬ 
tore generai purpose di grandi dimensioni 
che non fosse solo un mero esercizio tec¬ 
nologico, ma che preludesse ad una spin¬ 
ta ingegnerizzazione ed alla produzione in 
serie. La macchina "Zero", denominata 
anche "IV". come acronimo di "primo 
prototipo a valvole", era pronta e perfetta¬ 
mente funzionante nelle sue componenti 
già dai primi mesi del 1957. A questa fu 
poi imposto successivamente il nome uf¬ 
ficiale di ELEA 9001: era caratterizzata da 
una elettronica interamente a valvole ter¬ 
moioniche. da un ingombro elevatissimo 
e dalla necessità di un condizionamento 
forzato (foto 2). 

Le caratteristiche di tara dell’unità cen¬ 
trale sono in sintesi: 

- ciclo di macchina di 10 microsecondi; 

- formato dell'istruzione di 8 caratteri: 2 
per indicare la funzione (o comando), 4 
per l’indirizzo, 2 per la lunghezza dell'ope¬ 
rando La parola infatti è di lunghezza va¬ 
riabile: 

- modulo memoria di 10 mila caratteri di 
6 bit più uno di controllo. 

L'attività venne focalizzata nella fase ini¬ 
ziale solo sul disegno generale e sulla 
struttura dell'unità centrale perché si ri¬ 
tenne di utilizzare inizialmente come unità 
periferiche le apparecchiature reperibili 
sul mercato, alcune delle quali facenti par¬ 
te dei sistemi meccanografici Olivetti-Bull 
(lettori di schede perforate, lettori di na¬ 
stro di carta, tabulatrici, telescriventi). 

Nella seconda metà del 1957 s'inco¬ 
minciava a rendere disponibile sul merca¬ 
to quel dispositivo rivoluzionario che fu il 
transistor, con i suoi collaboratori. Mario 
Tchou inizialmente decise allora di ripro- 
gettare alcune parti della IV di concezione 
piuttosto semplice, come le unità di con¬ 
trollo e di alimentazione. I successi che 
ne conseguirono portarono alla realizzazio¬ 
ne di una macchina a tecnologia ibrida 
(valvole-transistor), battezzata successiva¬ 
mente 9002 ma in realtà mai entrata in 
funzione, solo passo intermedio per la co¬ 
struzione della IT: la prima macchina to¬ 
talmente transistorizzata 

A questa si iniziò a lavorare già nei primi 
mesi del 1958 con la riprogettazione an¬ 
che dei registri e delle porte logiche. Fu 
merito di Mario Tchou, Direttore del Labo¬ 
ratorio Elettronico Olivetti, intuire che la 
tecnologia a transistor sarebbe stata nel 
futuro vincente rispetto alla ormai consoli¬ 
data tecnologia a valvole. 

MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



Foro 2 Sismo nell au¬ 
tunno del 1957 ad Ivrea 
dinanzi alla macchina 
"Zero-, la ELEA 9001 
detta anche 'IV". a val¬ 
vole termoioniche 


La macchina IT 
col nome di ELEA 
9003 fu poi installa¬ 
ta a Milano nel Pa¬ 
lazzo Olivetti e 
sancì la nascita 
dell'industria infor¬ 
matica in Italia. 

Nella primavera 
del 1958 il prototi¬ 
po di quello che sa¬ 
rebbe stato il siste¬ 
ma commerciale 
era vicino alla con¬ 
clusione L'azienda decideva allora che, 
per la successiva fase industriale dell'ope¬ 
razione. fosse più conveniente localizzare 
le attività nell’area milanese 

Pertanto, nell'autunno del 1958 il grup¬ 
po di Barbaricina, formato inizialmente da 
nove unità e che contava ormai una trenti¬ 
na di persone, si trasferiva nella nuova se¬ 
de di Borgolombardo a pochi chilometri 
da Milano. Si chiudeva cosi la fase pionie¬ 
ristica. 

E’ interessante notare che da questo 
momento in poi Olivetti si impegnava di¬ 
rettamente nella realizzazione di tutte le 
unità periferiche coinvolgendo in questo 
sforzo anche gruppi di progetto di Ivrea 
come una grande azienda high-tech met¬ 
teva in produzione non solo elaboratori, 
ma anche unità a nastro magnetico, lettori 
fotoelettrici e perforatori di nastro di carta 
e schede, stampanti parallele da oltre 600 
linee al minuto ed innumerevoli altri com¬ 
ponenti come convertitori nastro di carta 
a nastro magnetico, scheda perforata a 


nastro magnetico e viceversa, nastro ma¬ 
gnetico a stampante. 

Infatti le caratteristiche di sistema pre¬ 
vedevano il collegamento dell'unità cen¬ 
trale a unità a nastro magnetico come uni¬ 
ci organi di ingresso e uscita e una serie 
di unità staccate (fuori linea) come con¬ 
vertitori da e a supporti diversi per evitare 
l'inefficienza di un collegamento diretto 
fra l'unità centrale veloce e le unità perife¬ 
riche lente. 

Si delineava in tal modo una struttura 
coerente che poteva fungere da cuore 
informativo fra le varie forme fisiche di 
supporto dell'informazione con cui la Oli¬ 
vetti già operava da tempo: le schede 
perforate (con le macchine meccanografi¬ 
che Bull), la banda di carta perforata come 
sottoprodotto delle macchine contabili 
meccaniche tipo Audit, uno dei prodotti 
forti della gamma Olivetti allora in com¬ 
mercio, e la stampa mediante stampanti 
parallele, o meglio "stampatrici" come si 
usava dire all'epoca. 



Foto 3 II mezzo di comu¬ 
nicazione diretto Ira l'ope¬ 
ratore ed il sistema elabo¬ 
ratore è il tavolo di coman¬ 
do. L'annessa stazione di 
risposta alle interrogazioni 
ha il compito di prelevare il 
contenuto delle posizioni 
desiderate della memoria 
principale dandone la tra¬ 
scrizione sulla slampante 
o su nastro di carta, solita¬ 
mente per la messa a 
punto dei programmi In 
loto il tavolo di comando e 
la stazione di risposta del 
prototipo dell ELEA 9003 
installato al Palazzo Olivet¬ 
ti a Milano. Si vede inoltre 
la macchina da scrivere 
automatica dotata del di¬ 
spositivo di perforazione 
del nastro di carta ed un 
lettore veloce di nastro di 
carta 


179 









Archeologia Informatica 


ELEA 9003 

ELEA 9003 e un calcolatore dalle gran¬ 
dissime dimensioni e prestazioni, adatto 
ad elaborazioni estremamente complesse 
ed onerose e quindi ammortizzabile nel 
costo solo da aziende ed enti con migliaia 
di dipendenti e notevole giro di affari 
Questo è definito nella documentazione 
tecnica del tempo "macchina universale" 


e quindi adatta anche a risolvere problemi 
di natura scientifica, ma per le sue dimen¬ 
sioni ed i suoi costi di gestione fu utilizza¬ 
ta prevalentemente per elaborazioni con¬ 
tabili e statistiche Nel 1961 fu invece rea¬ 
lizzata dalla Divisione Elettronica una mac¬ 
china di dimensioni, prestazioni e costi più 
contenuti e più prettamente indirizzata ad 
elaborazioni tecnico-scientifiche che con¬ 
tabili. anche di grande complessità com¬ 


putazionale. Questo elaboratore fu battez¬ 
zato ELEA 6001: ne descriveremo in det¬ 
taglio le caratteristiche nei prossimi ap¬ 
puntamenti. 

ELEA 9003 riusciva ad elaborare ogni 
secondo oltre 100 mila informazioni garan¬ 
tendo: 

- Simultaneità operativa lettura e tra¬ 
scrizione da uno ad altro nastro magneti¬ 
co, con ricerca automatica simultanea su 


E* u n ni d o d ’ape {a sua memoria 

L’introduzione delle informazioni nell’ELEA 9003 


1) Inizia il lavoro sul calcolatore ELEA- su 
una macchina simile ad una comune 
macchina da scrivere posta sul tavolo di 
comando, si battono i dati da introdurre nel 
calcolatore. I caratteri sono codificati su un 
nastro di carta su sei tracce rappresentative 
di sei bit. vi è un foro sul nastro di carta se 
in quella posizione la codifica del carattere 
battuto prevede che il bit sia alto. 

21 Nella seconda fase i nastri perforati, 
contenenti i dati da sottoporre all'elabo¬ 
razione, vengono riavvolti su apposite bo¬ 
bine D'ora in poi tutto avviene automa¬ 
ticamente. 

3) Le due testine di lettura dell'unità a 
nastro di carta, basate sulla cellula foto- 
elettrica. servono a leggere i dati due volte 
ed a confrontarne il risultato per evitare 
errori. 

4) La cellula fotoelettrica legge il nastro di 
carta alla velocità di 800 caratteri al minuto. 
Un convertitore nastro di carta a nastro 
magnetico traduce i caratteri rappresentati 
dai fori, in altrettanti caratteri alfanumerici 
rappresentati su nastro magnetico Ciò 
renderà la lettura dei dati ed il loro 
caricamento in memoria centrale cento 
volte più veloce. 

51 Le schedine con i circuiti prestampati su 
cui sono saldati i componenti elettronici 
sembrano libri di una minuscola biblioteca. 
Inquadrata fra centinaia di circuiti e 
strangolata da migliaia di fili ecco una delle 
pam fondamentali del calcolatore: la 
memoria 

La memoria è costituita da minuscoli 
anellini di ferrite, infilati su fili come fossero 
perle. Un nido d'ape vien fuori da questo 
intreccio. 

6 ) Gli organi di governo sono la pane più 
spettacolare del calcolatore. Non solo ela¬ 
borano gli ordini impartiti, predisponendo gli 
organi periferici per l'esecuzione del lavoro, 
ma controllano anche l'esattezza delle 
operazioni. Ed il tavolo di comando, 
attraverso le centinaia di luci che si ac¬ 
cendono e si spengono, rappresenta un 
miracolo della sintesi dell'ingegneria mo¬ 
derna 

Ultima fase la stampatrice in azione. Su una 
nuova serie di nastri magnetici l'elaboratore 
memorizza automaticamente tutti i nsultati 
delle elaborazioni che poi successivamente, 
off line, vengono stampati alla velocità di 
oltre 100 -mila caratteri al minuto perché 
risultino leggibili ed interpretabili 



















Archeologia Informatica 


piu unità e calcolo; lettura di schede, si¬ 
multanea a registrazione su nastro ma¬ 
gnetico e calcolo; lettura di nastro magne¬ 
tico simultaneo a stampa. 

- Apparecchiature di ingresso e di uscita 
in linea e fuori linea. 

- Possibilità di operare fin su venti unità 
a nastro magnetico. 

- Controllo correttezza su tutte le opera¬ 
zioni aritmetiche, di trasferimento e di in¬ 
gresso-uscita. 

- Fino a tre tamburi magnetici della ca¬ 
pacità di 122 mila caratteri. 

- Memoria a nuclei magnetici di ferrite, 
con tempo di accesso di 10 microsecondi. 
della capacità di 20, 40 fino a 160 mila ca¬ 
ratteri. 

La parte centrale del sistema è costitui¬ 
to da un calcolatore numerico universale a 
programma registrato in memoria centra¬ 
le. 

Come già sottolineato, nella sua costru¬ 
zione sono usati come componenti attivi 
esclusivamente transistor Gli organi d'im- 
magazzmamento delle informazioni sono 
tutu a nuclei di ferrite mentre le funzioni 
logiche sono realizzate con diodi e transi¬ 
stor al germanio. 

Nell'interno del calcolatore le informa¬ 
zioni sono rappresentate in forma alfanu¬ 
merica decimale codificata in binario, in 
modo da poter sfruttare nella costruzione 
degli elementi circuitali tutti i vantaggi di 
semplicità e sicurezza offerti dalla logica a 
due valori. 

In particolare il codice binario con cui 
sono formati i caratteri è di sei bit che 
consentono di formare 64 configurazioni 
diverse le quali includono numerosi segni 
algebrici e di interpunzione 

Il flusso delle informazioni attraverso il 
calcolatore è rappresentato schematica¬ 
mente in fig. 1. 

Le informazioni possono essere intro¬ 
dotte mediante: 

- schede perforate. 

- banda di carta perforata, 

- nastri magnetici. 

- tastiera manuale d’interrogazione; 


Foto 4 La struttura archi¬ 
tettonica dell'ELEA 9003 Si 
nota la collocazione e la 
connessione delle singole 
unita Quella rappresentata 
e la seconda versione del 
9003. quella entrata in pro¬ 
duzione a Borgolombardo 
Si differenzia dalla IT ospi¬ 
tala nel Palazzo Olivetti, e 
rappresentata nelle prece¬ 
denti foto, per alcune mi¬ 
gliorie tecnologiche appor¬ 
tate alle Unità a Nastri Ma¬ 
gnetici ed al design per fa¬ 
cilitare l 'accesso ai rack di 
schede Nel prossimo nu¬ 
mero entreremo nel detta¬ 
glio dei design dell E LEA af¬ 
fidato ad Ettore Sottsass ;r 


mentre possono essere estratte su: 

- schede perforate. 

- banda di carta perforata. 

- nastri magnetici, 

- stampante parallela. 

- stazione di risposta alle interrogazioni. 

Le caratteristiche essenziali di queste 

apparecchiature saranno descritte in se¬ 
guito, sin da ora però conviene accennare 
ai nastri magnetici che occupano una posi¬ 
zione particolare nel sistema. Per le loro 
caratteristiche di consentire l'immagazzi¬ 
namento di una gran quantità d'informa- 
ziom in poco spazio, d’essere asportabili in 
forma di bobine e di poter fornire o prele¬ 
vare informazioni dal calcolatore a gran ve¬ 
locità, i nastri possono anche servire co¬ 
me supporto intermedio delle informazioni 
fra il calcolatore e gli organi periferici più 
lenti. 

Nascono cosi alcune apparecchiature di 
conversione, non direttamente connesse 
al calcolatore, che consentono di migliora¬ 
re ulteriormente le prestazioni complessi¬ 
ve del sistema quando il flusso di dati en¬ 
tranti o uscenti e particolarmente grande. 
Esse sono: 

- il convertitore da scheda a nastro ma¬ 
gnetico, 



LA LOGICA 
ELETTRONICA 
ELEVA IL TEMPO 
A POTENZA 




. ELEA 9003. 




""Ti 







-. 9003 --- 




Srhp<f* 
PCI/Olile 


Homo 

/Wos*f.> 




E 



Figura I Schema generale dellELEA 9003 


Foto 5 La prima pubblicità della 9003 apparsa nel 
numero di giugno-luglio 1959 di Notizie Olivetti 

- il convertitore da banda perforata a na¬ 
stro magnetico, 

- il convertitore da nastro magnetico a 
scheda, 

- il convertitore da nastro magnetico a 
stampa 

Quando queste apparecchiature sono 
usate il percorso delle informazioni è il se¬ 
guente. In entrata 

- da scheda o banda a nastro magneti¬ 
co. 

- da nastro magnetico a calcolatore; 

m uscita: 

- da calcolatore a nastro magnetico. 

- da nastro magnetico a scheda o stam¬ 
pa. 

Per dare un’idea del perché un tale mo¬ 
do di procedere risultava conveniente si 
può osservare che un'entrata da banda av¬ 
viene a circa 800 caratteri al secondo, una 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


181 































































Archeologia Informatica 


da scheda a 330, mentre da nastro dai 45 
mila fino ai 90 mila caratteri al secondo e 
quindi ben due ordini di grandezza più ra¬ 
pidamente 

Inoltre il nastro magnetico ha una den¬ 
sità di registrazione molto elevata, è riuti¬ 
lizzabile più volte, è duplicabile autonoma¬ 
mente dal Governo Unità a Nastro in me¬ 
no di 5 minuti per realizzare una copia di 
backup, mantenendo quindi irrisorio il co¬ 
sto unitario di archiviazione ed il tempo 
per la consultazione o l'aggiornamento 
Per dare un'idea, per conservare su sche¬ 
de i dati che possono essere contenuti su 
una bobina di nastro magnetico sarebbero 
necessari 50 cassetti riempiti con 3000 
schede l'uno. 

Ritornando al calcolatore e alle apparec¬ 
chiature ad esso direttamente connesse, 
facciamo riferimento alla fig. 2 per identifi¬ 
carne gli organi principali 

Le informazioni che entrano sono sem¬ 
pre convogliate nella memoria principale, 
da essa sono prelevate le informazioni in 
uscita, vi sono conservati i risultati inter¬ 
medi. il programma, le costanti d'imme¬ 


diata consultazione, ecc La memoria prin¬ 
cipale è quindi il punto di passaggio obbli¬ 
gato per tutte le informazioni 

E’ costituita da nuclei di ferrite a ciclo 
d'isteresi rettangolare: 10 mila nuclei sono 
montati su un piano, 7 piani sovrapposti 
contengono i 70 mila bit necessari a rap¬ 
presentare 10 mila caratteri alfanumerici 
più il bit di disparità Due di questi ele¬ 
menti costituiscono la minima unità fun¬ 
zionale di memoria: il 9003 può integrare 
fino ad otto di queste unità per una capa¬ 
cità che va dai 20 ai 160 K caratteri. L'indi- 
rizzamento è sul singolo carattere. 

Benché fisicamente nella memoria non 
vi siano altre suddivisioni riconoscibili, dal 
punto di vista dell'utilizzazione gruppi di 
caratteri che fanno parte di uno stesso in¬ 
sieme operativo sono chiamati "parole'' 
Come ovvio una parola è per esempio 
un numero decimale composto da più ci¬ 
fre e segno, un nome, una data Nel 9003 
una parola è identificata dal suo indirizzo 
iniziale e dalla lunghezza Indirizzo iniziale 
è quello del suo carattere di destra, il me¬ 
no significativo. La lunghezza è espressa 


mediante un numero di due cifre, oppure 
è identificata da un carattere di fine paro¬ 
la. 

L'ELEA 9003 è dunque una macchina a 
parola di lunghezza variabile praticamente 
senza limitazioni. 

Il tempo d'accesso ad un qualsiasi ca¬ 
rattere nella memoria è di 10 microsecon¬ 
di. In questo tempo si può estrarre o intro¬ 
durre un carattere o operare su di esso. 
Caratteri successivi di una parola sono let¬ 
ti o scritti in tempi successivi 

Una parola particolare, di lunghezza fis¬ 
sa di 8 caratteri, è l'istruzione. 

L'interpretazione delle istruzioni e fatta 
nell'organo che nella fig 2 e denominato 
"GOVERNO" Quest'organo trasforma le 
istruzioni in segnali elettrici di controllo, 
ed è in grado di tener conto delle segnala¬ 
zioni provenienti dalle unità periferiche 
con una metodica per l'epoca rivoluziona¬ 
ria e che ricorda molto il concetto di "in- 
terrupt" introdotto solo piu tardi Questo 
dettaglio operativo permette di gestire più 
processi in parallelo con una assegnata 
priorità e attivati in funzione delle risorse 


Detta g li tecnici sul 9003 


Le istruzioni, l’accumulatore e i re g istri s p eciali 


Una parola particolare, di lunghezza fissa di 8 caratteri, è l'istruzione 
interpretata da opportuni organi del calcolatore detti "Organi di 
Governo" essa contiene una parte chiamata funzione, che 
definisce il tipo d'operazione, una parte indirizzo e una parte che 
identifica la lunghezza della parola su cui deve operare. Vi è inoltre 
una parte che indica un particolare registro di modifica degli indirizzi. 
Se indichiamo con: 

- F il carattere che identifica la funzione. 

- T il carattere che identifica il registro modificatore. 

-1 uno dei quattro caratteri d'indirizzo, 

- L uno dei due caratteri di lunghezza della parola su cui si vuole 
operare. 

l'istruzione ha la rappresentazione "LL UH T F". 

Per esempio, un'istruzione 9003 che si riferisce ad un numero di 12 
cifre contenuto nella memoria a partire dall’indirizzo 2782 può 
essere rappresentata con "12 2782 T F". 

Vi è poi un'altra possibilità di identificare la lunghezza di un 
operando che riteniamo significativa da evidenziare: ovvero 
mediante l'indicazione del carattere che ne costituisce l'estremo. 
Per esempio nella sequenza ",24,17250,0000816,1,122'' la virgola 
è il carattere d'estremità di tutta la successione di numeri e può 
essere utilizzata nell'istruzione per indicare che i caratteri da 
prendere in considerazione di volta in volta vanno dall'indirizzo 
iniziale fino alla prima virgola che s'incontra. L'istruzione sarà allora 
del tipo ",Q llll T F". Se l'interpunzione fosse stata diversa, per 
esempio il carattere l'istruzione sarebbe stata del tipo: " O llll T 
F" Altri tempii 

Senza entrare nel dettaglio è però significativo evidenziare che c'è 
inoltre una terza alternativa e cioè quella di separare una 
successione di numeri algebrici attraverso il proprio segno, in modo 
da non occupare inutilmente locazioni preziose di memoria 
La modifica degli indirizzi avviene in maniera del tutto automatica 
per mezzo del registro modificatore specificato nell'istruzione Ciò 
permette di operare su dati registrati in memoria utilizzando questi 
registri come l’indice di un array, incrementandone ciclicamente il 
contenuto. La modifica degli indirizzi avviene nel tempo di 
preparazione dell'istruzione. 

L'ELEA 9003 è dotato, a seconda delle necessità di 
programmazione, di 20 o 40 registri di questo tipo. Essi sono 
contenuti in una memoria ausiliaria a nuclei magnetici, e possono 
anche essere utilizzati per contenere uno degli operandi e 
successivamente il risultato di un'operazione aritmetica o per altri 
scopi. 

Il set delle istruzioni è molto vasto ed alcune di esse sono 


estremamente potenti, come quelle dedicate alle unità a nastro 
magnetico: abbondano le istruzioni per operazioni in accumulatore, 
nei registri e nella memoria, istruzioni di salto condizionato e di 
gestione e comunicazione con le periferiche. 

Infatti l'aggiornamento e la consultazione dei grandi archivi registrati 
su nastro magnetico è facilitata dalla presenza di istruzioni di ricerca 
che non impegnano l'Unità Centrale. 

Il Governo Unità a Nastro può cosi leggere il nastro contenente 
l'archivio senza che siano trasportate in memoria le informazioni 
che non richiedono aggiornamento, queste sono direttamente 
trascritte sul nastro destinato a contenere l'archivio aggiornato, fino 
al record da modificare che viene cancato in memoria. 

Il calcolatore è quindi libero di attivare altri processi fino alla 
disponibilità effettiva del dato. 

Qualora il rapporto fra le informazioni movimentate e quelle non 
movimentate sia alto, si potrà piu convenientemente leggere 
informazioni dal nastro e trasferirle in una zona di memoria, 
contemporaneamente al trasferimento delle informazioni già 
elaborate o aggiornate ad un secondo nastro. 

In tal modo le informazioni lette dall'archivio vengono esaminate 
blocco per blocco e trascritte dopo le opportune modifiche sul 
nastro destinatario. 

Contemporaneamente le nuove informazioni vengono trasferite dal 
primo nastro nelle posizioni di memoria via via resesi libere con un 
notevole risparmio di tempo, per la simultaneità della introduzione e 
della estrazione dei dati dalla memoria, e con una migliore 
utilizzazione della memoria stessa. 

Altra piccola memoria ausiliaria a nuclei magnetici è l’accumulatore, 
la cui funzione principale è quella di contenere uno degli operandi e 
successivamente il risultato dell'operazione. La sua capacita è di 
100 caratteri alfanumerici più il segno. Come per la memoria di 
lavoro, si può indirizzare la parola a parure da una qualsiasi delle 
posizioni. Inoltre, grazie alla presenza di uno speciale bit in aggiunta 
a quelli strettamente necessari, la fine della parola contenuta 
nell'accumulatore è segnalata automaticamente 
Gli operandi possono essere trasferiti dalla memoria 
all'accumulatore e viceversa, dalla memoria ai registri modificatori e 
viceversa, o direttamente dall'una all'altra zona di memoria, il tempo 
di trasferimento dipende dalla lunghezza della parola 
La particolare struttura dell'ELEA 9003 consente anche di effettuare 
direttamente operazioni antmetiche fra operandi contenuti in 
diverse zone di memoria, senza interessare l'accumulatore o altri 
organi, con conseguente notevole riduzione del tempo di 
elaborazione. I risultati delle operazioni possono ottenersi nella 
memoria, nell'accumulatore e nei registri di modifica. 







Foto 6, 7 8 Nella foto del 9001 
aObiamo notato le enormi doppie 
unità a nastro magnetico Nel pro¬ 
totipo I T tali unità hanno preso un 
design piuttosto familiare come si 
vede nella prima foto, anche se an¬ 
cora rimangono elementi della pri¬ 
missima generazione nella struttu¬ 
ra del modulo testine Nella secon¬ 
da foto si vede una unità a nastro 
magnetico installata a Marzotto 
Valdagno alla line del 1959, molto 
simile a quella entrata in produzio¬ 
ne in quei mesi a Borgolombardo 
Si nota la diversa disposizione del¬ 
le testine e dei comandi manuali di 
accensione e posizionamento (la fi¬ 
la di interruttori ora é posta in alto 
e non più lateralmenteI. Nella terza 
loto il modello definitivo dell'unita 
a nastri magnetici entrata in produ¬ 
zione 

Su questo dispositivo la let- 
tura/scrittura di 12 milioni di carat¬ 
teri su un nastro di 1100 metri av¬ 
veniva in meno di 5 mmutil II na¬ 
stro era costituito da otto tracce di 
cui sei per i bit di codifica del carat¬ 
tere, una per il bit di disparità ed 
una per la temporizzazione regi¬ 
strata all'atto della formattazione. 


disponibili Per variare il corso delle opera¬ 
zioni da seguire inoltre è fondamentale la 
caratteristica, comune del resto a tutte le 
macchine a programma memorizzato, di 
poter operare sulle istruzioni stesse come 
su dati qualsiasi. 

L'organo elaboratore del 9003 è ovvia¬ 
mente l'unità aritmetico-logica. In essa so¬ 
no eseguite le operazioni aritmetiche fon¬ 
damentali su numeri di lunghezza qualsia¬ 
si e le operazioni dell'algebra di Boole. 

La durata di tutte le operazioni citate è 
funzione del numero di caratteri contenuti 
negli operandi, mentre il tempo necessario 
per operare su due cifre e di 10 microse- 
condi, Tutti i calcoli aritmetici sono control¬ 
lati mediante l’applicazione di una regola 
analoga alla prova del 9. 

Un altro controllo, molto più generale, è 
quello relativo all'esattezza delle informa¬ 
zioni che fluiscono attraverso i vari organi 
dell'elaboratore Infatti i caratteri sono 
composti fisicamente da un bit in più di 
quelli strettamente necessari per compor¬ 
re le 64 configurazioni possibili: 7 bit inve¬ 
ce che 6. Il settimo bit è il bit di disparità, 
che assume il valore che rende dispari la 
somma degli "1" codificanti il carattere. 

Il principale supporto delle informazioni 
fuori dalla memoria principale sono i nastri 
magnetici Si è già visto come possano 
servire da mezzo d'entrata e uscita 
dall'elaboratore o come supporto interme¬ 
dio fra organi più lenti e l’elaboratore stes¬ 
so. 

I nastri sono di mylar coperto su una 
faccia da ossido di ferro. Hanno una lar¬ 
ghezza di mezzo pollice e sono avvolti alla 
velocità di 3.8 metri al secondo in bobine 
della lunghezza di 1100 metri. Per utilizzar¬ 
li si montano su apparecchiature apposite, 
le "Unità a Nastro Magnetico", che con¬ 
sentono di svolgere e riavvolgere le bobi¬ 
ne. di leggerci e scriverci informazioni sot¬ 


to il controllo del Governo Unità a Nastro 
Magnetico. Questo è un organo interme¬ 
dio capace di una limitata indipendenza 
condizionata da ordini ricevuti dall'Unità 
Centrale. Fino a 20 Unità a Nastro, con un 
mimmo di 4. possono essere collegate al 
Governo Unità: ciascuna di esse può con¬ 
tenere una bobina della capacità di 12 8 
milioni di caratteri. Le 20 Unità a Nastro 
collegabili mettono perciò a diretta dispo¬ 
sizione dell'elaboratore fino a 256 milioni 
di caratteri La velocità di lettura o regi¬ 
strazione è di 45 mila caratteri al secondo 
su ciascuna di esse ma può balzare a 90 
mila caratteri al secondo se vengono usa¬ 
te unità a nastro da 1 pollice. Nel primo 
caso infatti la densità di registrazione è di 
300 caratteri per pollice (118 per centime¬ 
tro) mentre nel secondo si arriva a 600 per 
pollice (236 caratteri per centimetro) riu¬ 
scendo cosi a contenere fino a 25.6 milio¬ 
ni di caratteri a bobina, per un complessi¬ 
vo massimale di 512 milioni di informazio¬ 
ni a disposizione contemporaneamente! 
Una capacità di memoria in linea all'epoca 
assolutamente inconsueta 

I comandi che l'Unità Centrale può invia¬ 
re al Governo Unità a Nastro si dividono in 
due categorie quelli che impegnano anche 
l'elaboratore quali ad esempio 

- leggere un nastro e inviarne il contenu¬ 
to in memoria. 

- registrare un nastro prelevando i dati 
dalla memoria. 

- leggere da un nastro e simultaneamen¬ 
te registrare su un altro previa elaborazio¬ 
ne intermedia. 

- leggere e registrare secondo una spe¬ 
ciale direttrice d'indirizzi; 

e quelli che sono eseguiti dal Governo 
Unità in maniera autonoma quali ad esem¬ 
pio 

- leggere da un nastro trasferendone il 
contenuto su un altro. 



Governo Unti* e Nasiio M 


é'd è v -- s j~] 


9 IMI J romàni d M 


è è è 


Governo Unite in Linee 


0a 


Figura 2 II flusso delle informazioni nell"ELEA 
9003 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


183 




















































































Archeologia Informatica 


- ricercare una particolare informazione 
su un nastro ed eventualmente trasferirne 
il contenuto su una seconda bobina fino al 
record puntato. 

- posizionare il nastro su un record de¬ 
terminato.L'esattezza delle informazioni 
memorizzate sul nastro è controllata con i 
metodi generali del controllo di disparità 
Un particolare controllo è invece eseguito 
all'atto della registrazione: l'informazione, 
appena registrata con una testina, è riletta 
da un'altra testina e confrontata col conte¬ 
nuto di una apposita memoria tampone a 
nuclei magnetici (di 2048 caratteri) integra¬ 
ta nell’unità stessa. 

L'Unità a Nastro poteva inoltre essere 
dotata di un dispositivo col quale si poteva¬ 
no fare delle ricerche tabellari su nastro, 
senza impegnare in alcun modo né il Go¬ 
verno dei Nastri Magnetici né l'Unità Cen¬ 
trale. 

Un altro gruppo d'organi d'immagazzina¬ 
mento ausiliario delle informazioni, ormai 
spariti da una ventina di anni ma che ritro¬ 
viamo ovviamente nel 9003. sono i tambu¬ 
ri magnetici. Fino a tre tamburi si possono 
collegare ad un "Governo Unità a Tambu¬ 
ro". Ciascuno ha la capacità di 122 mila ca- 



Foto IO Un dettaglio sulle testine dell'unita di let¬ 
tura nastro di carta Le caratteristiche del nastro 
perforato permettevano di utilizzare questo veicolo 
come strumento di raccolta e trasporto dei dati dal¬ 
la periferia al centro elettronico . Il nastro utilizzato 
comunemente aveva dimensioni di 20.5 mm, ma 
da buona "macchina aperta " il sistema si diceva in¬ 
tegrabile con dispositivi a nastro perforato aventi 
caratteristiche differenti. 


ratteri (1920 caratteri su 
ognuna delle 64 piste), 
con un tempo di acces¬ 
so di circa 10 millise¬ 
condi. molto ridotto per 
il fatto che ogni traccia 
ha la propria testina con 
cui si possono leggere 
o trasferire informazioni 
di lunghezza compresa fra 1 e 1920 carat¬ 
teri alla frequenza di 90 mila caratteri al se¬ 
condo. I tamburi magnetici erano usati so¬ 
litamente per i moduli del sistema operati¬ 
vo e per le librerie di programmi traduttori 
e compilatori di più frequente utilizzo. 

In sintesi gli organi d'ingresso sono: 

- i nastri magnetici, 

- il lettore di banda perforata, 

- il lettore di schede perforate. 

- la tastiera della stazione d'mterrogazio- 
ne. 

mentre gli organi d'uscita sono 

-1 nastri magnetici. 

-1 perforatori di banda, 

-1 perforatori di schede. 

- le stampanti parallele, 

- la macchina per scrivere della stazione 
d’interrogazione 

Dei nastri magnetici, coordinati dal Go¬ 
verno Unita a Nastro, si è già parlato 

La macchina da scrivere e la tastiera del¬ 
la stazione d'interrogazione consentono 
l'accesso diretto bidirezionale alla memoria 
principale del calcolatore e hanno lo scopo 
di dare un mezzo per agire in modo facile 
e immediato quando le informazioni che 
interessano sono molto poche e il loro 
flusso imprevedibile. Alla macchina da scri¬ 
vere automatica è connesso inoltre un 
perforatore di banda di carta Le operazioni 
di scrittura e perforazione sono simultanee 
e avvengono alla velocità di 6 caratteri al 
secondo 

Tutte le altre apparecchiature d'entrata e 
uscita sono connesse all'Unità centrale at¬ 
traverso il Governo Unità in Linea che ha lo 
scopo, analogo a quello degli altri organi di 
Governo subordinati, di consentire il fun¬ 
zionamento simultaneo e semi-mdipen- 
dente dei vari organi periferici 

Il Governo Unità in Linea, in particolare, 
consente che siano in funzione con assolu¬ 
ta simultaneità reciproca e contempora¬ 
neità rispetto all'elaborazione, fino a 10 
unità scelte comunque fra 

- lettori di schede. 

- perforatori di schede. 

- lettori di banda di carta perforata. 

- stampanti parallele. 

I dati essenziali caratteristici di queste 
apparecchiature sono i seguenti. 

Lettore di schede: è una macchina a due 
piste d'alimentazione e legge schede alla 
velocità di 250 schede al minuto per pista. 
La lettura viene fatta due volte per control¬ 
lo. Le due piste possono essere comanda¬ 
te separatamente. 

Perforatore di schede: perfora schede 
alla velocità di 150 schede al minuto. La 
scheda appena perforata viene riletta per 
controllare l'esattezza delle perforazioni. 

Lettore di banda di carta perforata, legge 
banda a 6 fori alla velocità di 800 caratteri 



Foto 9 II convertitore da nastro magnetico a stampa del primo modello 
9003 venduto ed installato a Marzotto Valdagno alla fine del 1959 Si nota 
la stampante parallela veloce 


al secondo. La lettura viene fatta due volte 
per controllo 

Stampanti parallele: al Governo Unita in 
Linea possono venir connesse due tipi di 
stampanti parallele. Una stampante a me¬ 
dia velocità da 300 righe al minuto, 120 ca¬ 
ratteri per riga, 36 caratteri diversi, una 
memoria tampone a nuclei magnetici da 
140 caratteri. Una stampante ad alta velo¬ 
cità da 600 righe al minuto, 120 caratteri 
per riga. 54 caratteri diversi, una memoria 
tampone a nuclei magnetici da 140 carat¬ 
teri. 

Le stesse apparecchiature qui citate so¬ 
no quelle utilizzate fuori linea per preparare 
nastri magnetici da schede o banda di car¬ 
ta o per trasferire il contenuto dei nastri su 
schede o stampa. 


Conclusioni 


Come si è visto l'unità centrale del 
9003 ha alle sue dipendenze un notevole 
numero d'organi periferici ed apparec¬ 
chiature capaci di lavorare parallelamente, 
m piena autonomia, o integrandosi nel 
flusso informativo dei canali Ognuna di 
queste unità era progettata e costruita in 
Olivetti. 

Questo aspetto é di particolare rilevan¬ 
za e mette in risalto l'enorme sforzo a cui 
era sottoposta l'azienda di Ivrea dal 1955 
Tutto il lavoro di analisi e di sintesi, il pro¬ 
getto della meccanica delle unita periferi¬ 
che. degli apparati elettronici di governo, 
del protocollo di comunicazione fra le sin¬ 
gole componenti, il progetto delle unita di 
memoria, lo studio dell'architettura 
dell'elaboratore e delle soluzioni tecnolo¬ 
giche da adottare per massimizzarne le 
prestazioni, il design del singolo elemento 
e del sistema nella sua completezza cura¬ 
ta da Ettore Sottsass ir, la scrittura del nu¬ 
cleo del sistema operativo, dell'assembla¬ 
tore. dei compilatori, si basava solo su sin¬ 
gole esperienze personali dei giovani inge¬ 
gneri Mario Tchou e Giorgio Sacerdoti e 
non su un know-how radicato Non ci 
scordiamo infatti che solo in quegli anni 
iniziavamo ad uscire da una situazione di 
assoluto isolamento culturale. 

Dunque pressoché inesistente era la 
nostra esperienza in merito, sia in materia 
di elettronica che di programmazione; ep¬ 
pure l'immenso lavoro di ricerca e svilup¬ 
po realizzato in quegli anni in Italia, da ita¬ 
liani. in un'azienda italiana, in maniera as¬ 
solutamente autodidatta, pionieristica e 
secondo alcuni avventata ma con totale 
abnegazione e serietà, portò a risultati ina¬ 
spettati. assolutamente originali ed estre¬ 
mamente funzionali, efficaci e competitivi. 


184 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 











Archeologia Informatica 


Foto 11 II 9003 entrato in produzione II design si differenzia sostanzialmente 
dal prototipo I T Ne scriveremo sul prossimo numero 


L’assenza di un vissuto, di una storia, per¬ 
metteva di procedere su strade nuove in 
cui l'innovazione era totale: ciò ci permise 
di immettere sul mercato per primi al 
mondo un elaboratore dalle dimensioni 
colossali totalmente transistorizzato, dalla 
memoria centrale vastissima per quei 
tempi (160 K caratteri), dalla disponibilità 
in linea di una memoria di massa della ca¬ 
pienza enorme che arrivava fino a 500 mi¬ 
lioni di caratteri (le 20 unità a nastro), dalla 
disponibilità in linea di tre tamburi magne¬ 
tici per una capacità complessiva di 366 
mila caratteri per i vari moduli e sottomo¬ 
duli del sistema operativo ed i programmi 
di utilità Quindi elevatissima "scalabilità". 
volendo utilizzare un termine che all'epoca 
poteva essere usato con cognizione di 
causa solo da un alpinista! 

Un sistema dalle prestazioni globali da 
supercalcolatore, ed ancora una volta con 
una inaspettata ed assolutamente originale 
economicità di installazione e manutenzio¬ 
ne. Infatti, come si vede dalle foto d'epo¬ 
ca. le guide dei cavi di collegamento fra le 
varie unità erano poste in alto e quindi non 
c’era bisogno delle consuete, quanto co¬ 
stose, npavimentaziom in pannelli per pas¬ 
sarvi sotto cavi e condutture per la ventila¬ 
zione. Anche in questo contesto, una pic¬ 
cola rivoluzione. 

Sfruttare bene tutta questa potenza e 
tutta questa simultaneità operativa era ov¬ 
viamente molto importante per permette¬ 
re alla macchina un livello d'utilizzo medio 
quanto piu elevato possibile Ciò poteva 
costituire un problema abbastanza onero¬ 
so per il programmatore 

Per soddisfare questa esigenza, ovvero 
per mantenere la macchina sempre attiva 
evitando antieconomici cicli inoperosi, era¬ 
no attivabili in concorrenza sulla risorsa 
"Unità Centrale" fino a tre processi in pa¬ 
rallelo Queste sequenze di programma 
potevano venire iniziate contemporanea¬ 
mente, ed eseguite secondo un sistema di 
priorità del tutto automatico che teneva 
conto della disponibilità delle risorse. Se 
un processo richiedeva informazioni alla 
Stazione di Risposta manuale o attivava la 
ricerca di una particolare informazione su 
un nastro o richiedeva di portare un nastro 
in una posizione determinata per un'opera¬ 
zione di lettura, l'Unità di Governo Centrale 
si occupava di mandare l'ordine al Governo 
Unità della periferica e di attivare intanto 
uno dei due processi concorrenti ibernati, 
in base appunto ad un criterio di disponibi¬ 
lità. 

Una delle caratteristiche dell'ELEA 9003 


che permette una 
efficiente multipro- 
grammazione è la 
disponibilità di due 
canali di trasferi¬ 
mento (l'interno e 
l'esterno). 

Il canale interno 
serve fondamental¬ 
mente a collegare la 
memoria principale 
all'unità aritmetico- 
logica, al governo 
del calcolatore, al 
sincronizzatore delle 

unità in linea furo» memoria centrale del 9003 

Il canale esterno e 


utilizzato invece per 

il collegamento della memoria con le unità 
di governo dei nastri e tamburi magnetici e 
per il collegamento fra due diverse zone di 
memoria. 

La macchina è in grado quindi di esegui¬ 
re simultaneamente più istruzioni che oc¬ 
cupino organi esecutivi diversi (canale in¬ 
terno, canale esterno, governo unità a na¬ 
stro, unità di ingresso e uscita in lineai Ad 
esempio possono essere eseguite con¬ 
temporaneamente: 

- una operazione aritmetica o di trasferi¬ 
mento interno: 

- una operazione di stampa per mezzo 
della stazione di risposta alle interrogazio¬ 
ni; 

- una lettura o registrazione da tamburo 
magnetico; 

- una ricerca automatica su nastro ma¬ 
gnetico; 

- una o più operazioni di riavvolgimento 
di nastri magnetici; 

- una o più operazioni di ingresso e usci¬ 
ta. per mezzo delle unità in linea a schede 
o a nastro perforato e su stampanti paralle¬ 
le. 

Si ottengono prestazioni ottimali però 
solo componendo opportunamente ed 
oculatamente la terna di programmi da 
mandare contemporaneamente in esecu¬ 
zione. Infatti è necessario ad esempio che: 

- il primo contenga per la maggior parte 
istruzioni riguardanti gli organi dell'unità 


Ringraziamo il Museo Nazionale degli 
Strumenti per il Calcolo di Pisa e l'Archi¬ 
vio Storico Olivetti per la collaborazione e 
i documenti scientifici forniti. Tutto il ma¬ 
teriale fotografico è stato cortesemente 
concesso dall'Archivio Stonco Olivetti. 


centrale; 

- il secondo contenga per la maggior par¬ 
te istruzioni riguardanti le unità a nastro e a 
tamburo magnetico; 

- il terzo istruzioni relative alle unità a 
schede perforate e alle stampanti parallele 
in linea. 

Nonostante ci troviamo all'alba della sto¬ 
na dell'informatica siamo di fronte ad un 
"cervello elettronico" (come lo si amava 
definire) in cui la complessità del sistema 
operativo è piuttosto elevata. I grandi cal¬ 
colatori della prima metà degli anni '50 
esprimevano invece una estrema com¬ 
plessità circuitale, ma una povera dotazio¬ 
ne di strumenti software che aggiungesse¬ 
ro intelligenza e servizi; con gli strumenti di 
allora non si poteva che operare a "livello 
macchina". Col 9003 questa tendenza è 
mutata in maniera forte, grazie all'evolu¬ 
zione dell'elettronica, alla maggiore dispo¬ 
nibilità di memoria e per l'esigenza di ren¬ 
dere disponibili strumenti di supporto alla 
programmazione. Inoltre fanno la loro pri¬ 
ma apparizione utility di vana natura paral¬ 
lelamente a sofisticazioni introdotte a livel¬ 
lo di sistema operativo per la gestione in¬ 
telligente degli eventi e l'incremento delle 
prestazioni medie. In altre parole più spa¬ 
zio alla tecnologia software, con la micro¬ 
programmazione. che al puro e solo ca¬ 
blaggio 

Ciò permise l'ingresso della multipro- 
grammazione, ma anche la disponibilità di 
una vastissima biblioteca di programmi 
per lavori scientifici, tecnici, amministrativi 
e sistemi di "autoprogrammazione”, ov¬ 
vero i primi linguaggi ad alto livello in un 
tempo in cui il FORTRAN era appena nato 
e per il COBOL c'era ancora da attendere 
parecchio. ^ 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


185 













Informatica 

e Società 


di Manlio Cammarata 

La lotta contro il crimine non passa per la schedatura dei cittadini 

Tutti in libertà vigilata 
in nome della sicurezza? 

Tentativi di far passare il "key escrow" nel regolamento sui documenti 
elettronici, obbligo di mettere a disposizione delle forze delPordine gli elenchi 
degli abbonati ai servizi di telecomunicazioni: è sempre vivo il rischio di 
generare un Grande Fratello digitale. Inutile, oltre che pericoloso. 



na dopo l'altra entrano nell'ordinamento le 
norme che dovrebbero guidare lo sviluppo 
della società dell'informazione nel nostro paese 
Norme importanti, in qualche caso fortemente in¬ 
novative, ma che destano perplessità sotto molti 
punti di vista. In queste pagine parliamo di un 
aspetto allarmante, che riguarda la sicurezza delle 
informazioni e il diritto delle persone alla riserva¬ 
tezza. 

Partiamo da una doppia buona notizia è in dirit¬ 
tura di arrivo il regolamento sul documento infor¬ 
matico e la firma digitale, del quale abbiamo più 
volte parlato nei mesi scorsi, predisposto dall'Au¬ 
torità per l'informatica nella pubblica amministra¬ 
zione e approvato dal Governo (con una discutibile 
modifica sui requisiti degli organismi di certifica¬ 
zione. ne abbiamo parlato un mese fa). Il testo, ri¬ 
cevuto il placet del Consiglio di Stato, mentre scri¬ 
vo è all'esame delle commissioni parlamentari 
competenti. E ha passato l'esame del Consiglio di 
Stato, e potrebbe essere già in vigore mentre leg¬ 
gete queste righe, un altro regolamento di grande 
importanza, quello sulla gestione del protocollo 
informatizzato negli uffici pubblici, indispensabile 
tratto di unione tra le norme sul documento elet¬ 
tronico e il progetto della rete unitaria della pubbli¬ 
ca amministrazione Indispensabile perché, se le 
informazioni telematiche non sono valide agli ef¬ 
fetti di legge, la rete progettata dall'AlPA non ser¬ 
ve a nulla. 

Ma proprio sull' iter del primo regolamento (del 
quale abbiamo parlato sui numeri 168. 169 e 176 
di MCmicrocomputer) corrono voci inquietanti. 
Sembra che siano state fatte pressioni discrete su 
alcuni componenti delle commissioni parlamenta¬ 
ri, affinché nel parere che devono trasmettere al 
Governo inseriscano il suggerimento di introdurre 


qualche limitazione nella segretezza delle chiavi 
crittografiche, allo scopo di facilitare l'intercetta¬ 
zione delle comunicazioni telematiche nelle inda¬ 
gini giudiziarie. 

Non è difficile collegare questa voce a una noti¬ 
zia che viene dagli USA. Sembrava che l'ammini¬ 
strazione Clinton fosse sul punto di liberalizzare 
l'esportazione degli algoritmi di crittografia, ancora 
soggetta ad anacronistiche limitazioni, ma ora pa¬ 
re che questa apertura debba essere condizionata 
alla presenza nell'algoritmo di una backdoor, cioè 
di una 'porta di servizio' che consenta alle forze di 
polizia di decifrare i contenuti delle comunicazioni 
anche senza disporre della copia della chiave pri¬ 
vata. 


Sistemi inutili e pericolosi 

Le obiezioni che si possono muovere a questa 
impostazione sono molte (si veda, in particolare 
"Key escrow, una questione molto delicata" su 
MCmicrocomputer n 168, dicembre '96), ma la 
questione appare particolarmente assurda proprio 
in relazione al secondo regolamento in corso di 
emanazione, quello su protocollo. Vediamo per¬ 
ché. 

Il protocollo degli uffici pubblici costituisce uno 
dei pilastri dell’azione della pubblica amministra¬ 
zione e funziona ancora sulla base di un regola¬ 
mento che risale all'inizio del secolo (porta il n. 35 
del 1900 e trae origine da un regio decreto del 
1875) E' evidente che la gestione del protocollo, 
cioè della registrazione di tutti i documenti in en¬ 
trata e in uscita da ogni ufficio, è un momento es¬ 
senziale dell'attività amministrativa e ne condizio¬ 
na l'efficacia e la trasparenza. Solo attraverso il 



186 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



Informatica e Società 


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a 


protocollo si può rintracciare 
una "pratica' nel suo spesso 
complicato iter da un'ammi¬ 
nistrazione all'altra, conosce¬ 
re eventualmente il nome 
dei funzionari ai quali viene di 
volta in volta assegnata, sco¬ 
prire i non infrequenti intoppi 
e, se occorre, rimetterla in 
cammino. 

Nel momento il cui la prati¬ 
ca si "smaterializza" e diventa 
un insieme di bit (come di 
fatto prevedono il progetto 
della rete unitaria della PA e 
il regolamento sul documen¬ 
to informatico), anche la ge¬ 
stione del protocollo deve 
essere automatizzata e costi¬ 
tuire una parte essenziale 
della procedura digitale. La 
registrazione manuale di un 
documento che viaggia in re¬ 
te in tempo reale è un con¬ 
trosenso, tanto più che le 
stesse procedure della tra¬ 
smissione elettronica dei do¬ 
cumenti consentono di gene¬ 
rare automaticamente tutte 
le necessarie annotazioni. In 
pratica ogni documento può 
avere uno header sostanzial¬ 
mente simile a quello di qual- 
siasi messaggio e-mail, che 
permette di avere la traccia 
di tutti i suoi passaggi. 

E' chiaro che nel caso di atti e documenti della 
pubblica amministrazione sono di sostanziale rile¬ 
vanza l'autenticità dei contenuti, l'identificazione 
certa dei mittenti, le annotazioni temporali (time 
stamping), oltre all'eventuale segretezza delle 
informazioni. Tutto questo viene assicurato dai si¬ 
stemi di crittografia a chiave asimmetrica, definiti 
appunto dal regolamento approvato dal Governo il 
5 agosto scorso. Ora, se lo stesso Governo ce¬ 
desse alle pressioni internazionali e rendesse me¬ 
no sicuri i sistemi di cifratura, il primo settore a ri¬ 
sentirne sarebbe proprio quello della pubblica am¬ 
ministrazione. 

Le norme in materia di certezza, autenticità e 
segretezza delle comunicazioni costituiscono il 
fulcro del sistema e sono ben predisposte nel pro¬ 
getto dell'Autorità per l'informatica nella pubblica 
amministrazione. La seconda versione del testo, 
che non prestava il fianco a critiche sostanziali, ri¬ 
badiva nel primo comma dell’articolo 13 il princi¬ 
pio della segretezza della corrispondenza, con un 
esplicito richiamo all'articolo 15 della Costituzione. 
Poteva sembrare un'aggiunta ovvia, e perciò inuti¬ 
le, ma in realtà andava contro la tendenza, in atto 
in molti stati, di imporre forme di key escrow, 
cioè di obbligo di deposito della chiave privata, per 


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MYL>CK 


Encryption PoJicy Rtsourtt Pijf 
http ihrm<m cr jfKa com 
£ Action! Hms» Comrome coramitt?* rfjfrtj tnciypòon Controls 

^ On thè evereng of Sep 24. thè House Coanme 

V S.A.F.E. coranPtte rejetted henous new coebots oc tbo use of 




Eli uuii 



encrypboo techoology The coeUrob. peoposed n thè 
Oidey/MraUon "Big Beother" aneohned. rane aucked by scienbsts. 
Uw professor*. tbe n<histry. jcd ceirrai orgraura tv thè Ceder fot 
Dentocrecy «vi Technology, thè Voleri Telec oramene abons Watch. 
thè Electrorac Frodar Foundaboo. Wred Magarne, and Amene ras 
fot Trac Reform 


The comaattee subsequendy aBached thè MarkeyTWhee ameixhned lo Usuai 
SAFE and then passe*! SAFE od of comndtee 

How, thè 6ve 4ffered vernocs of thè taf must te cocsobdated by thè 
House Ruies coetmttee. chared by Rep Gerald Soiocoan (R-NY) 

Rep Solomao hai vowed not to let thè tri go Io thè 800* of Coogress 
unless t contami thè ‘Big Brother" language that was rejected last laghi - tty Èdi 

• Keep Tabi on Your Member of Congress's posfton. A l .ci 

Your Leaulaior 

• SAFEMJ 


"My luck. my key" è 
un silo dedicato alla di¬ 
fesa della "liberta di 
crittografia ", alla URL 
r;,y . ■■■iv.f, :,| 

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Rttmt Crypto.Com bea 


» ratti for 


Hans» Interaanoaaj R elabori* cara 
pro-crypto SA-FT. hUI 

Todav m a ttff rebuke to thè Wide House’i nasaraded 



consentire alle autorità di polizia l'intercettazione 
e la lettura della corrispondenza delle organizza¬ 
zioni criminali. 

Nel testo approvato dal Governo sono state in¬ 
trodotte diverse modifiche, almeno due delle quali 
richiedono una riflessione. La prima consiste nella 
già citata limitazione dei soggetti che possono 
svolgere l'attività di certificazione delle firme, la 
seconda è passata a prima vista inosservata: dal¬ 
l'articolo 13 è scomparso il primo comma, quello 
che estendeva alla comunicazione telematica la 

Internet non è "trasmissione di dati"! 

Due anni fa, quando si cercava di interpretare il decreto legislativo 103/95, 
molti dissero che l'attività degli Internet provider doveva essere classificata 
come "trasmissione dati a commutazione di pacchetto o di circuito” 

Noi sostenemmo invece che i fornitori di Internet dovevano essere 
compresi nella categoria dei "servizi di telecomunicazioni" (vedi in » 

particolare MCmicrocomputer n. 160. marzo 1996 e i testi indicati alla URL 
http://www.interlex.eom/regole/indice.htm#103_95) 

Ora le definizioni del DPR 318/97 danno ragione alla nostra interpretazione 
Che molti Internet provider abbiamo presentato la dichiarazione o richiesto 
l'autorizzazione come fornitori di "trasmissione dati a commutazione di 
pacchetto o dt circuito" invece che come fornitori di "servizi di 
telecomunicazioni" può essere scusabile, data l'ermeticità delle norme. Che 
il Ministero le abbia accettate è incredibile, ma vero. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


187 












Informatica e Società 




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► Mm» mas 


Tho plalfonn mdependenl «ohimas ol Ih* PGP 5 0 source 
coda hook» ha*» now baan scannar! in and prootread This 
mchidas Ih» wtid» anciyption library wdh Ih» naw algonlhms, 
kay fcomals and kaysarvai support A Uni» command In* 
•arsion ol PGP 50 is avariatila fw download now Tha 
Windows and Macintosh «arsione voli laka a law mora waaks 
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raad mora abool Ih» scanning proiacl bili 

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74% 


Per sapete tulio sui si¬ 
stemi di crittografia e 
autenticazione basta 
andare alla pagina 
"The International PGP 
homo page ", alla URL 
t‘ltp://www. ih. uio. no/p 
SO/ 


protezione della segretezza della corrispondenza 
sancita dall'articolo 15 della Costituzione (i due te¬ 
sti sono su InterLex, alla pagina http://www.mter- 
lex, CpnjAes.ti/a.Ul£laLhim quello dell'AlPA e alla 
pagina |nnp.//www in^ri ? >:. W m/t ?? ^Hi£cl.ppj I tiT| 
la versione del Governo). Non è cancellando un 

Anonimato e sicurezza 

Con il fine dichiarato di combattere la criminalità si mette in pericolo la libertà 
di comunicazione dei cittadini, proponendo sistemi di crittografia "violabili" o 
imponendo la schedatura di tutti gli abbonati al telefono e ai servizi di 
telecomunicazioni da parte delle forze dell'ordine 
Ma, nello stesso tempo, si consente agli Internet provider di offrire 
abbonamenti senza accertarsi dell'identità dei richiedenti. E' il caso di molte 
offerte promozionali, che prevedono l'accesso gratis per un periodo limitato, 
dopo una procedura di iscrizione che non offre protezioni contro l'inserimento 
di nomi falsi, o altre misure di sicurezza, come l'esclusione della possibilità di 
immettere informazioni nella Rete E non vi sono norme (che andrebbero 
comunque calibrate con molta attenzione) che obblighino i provider a tenere 
traccia dei collegamenti per risalire agli autori di eventuali atti illeciti. In questo 
modo qualsiasi malintenzionato che si proponga di "fare danni" in rete può 
assicurarsi l'impunità sottoscrivendo un abbonamento promozionale. 

Tutto questo non ha niente a che fare con la protezione della riservatezza, è 
una semplice trovata commerciale. La facoltà di assumere "identità virtuali" 
su Internet è ormai quasi universalmente accettata, ma il diritto alla privacy 
non deve servire per violare, nel migliore dei casi, la privacy degli altri utenti 
della Rete. C'è solo da sperare che il decreto legislativo su questa materia, 
previsto dalla legge 676/96, non si faccia attendere troppo. 


comma da un regolamento che si può rendere 
inefficace un principio costituzionale, ma la situa¬ 
zione internazionale induce a considerare sotto 
una luce allarmante la scomparsa del riferimento. 

Infatti il Governo dovrebbe tener conto di preci¬ 
se indicazioni formulate dalle commissioni parla¬ 
mentari, che richiedessero qualche forma di "apri¬ 
scatole" per consentire alle forze di polizia di deci¬ 
frare o decrittare comunicazioni telematiche so¬ 
spette, beninteso con tutte le garanzie previste 
dall'ordinamento. Potrebbe trattarsi del famigera¬ 
to key escrow, o dell'ancor più perverso meccani¬ 
smo della backdoor. Cioè la presenza di un "pas¬ 
saggio segreto" negli algoritmi di crittografia am¬ 
messi, che consentisse alle autorità di leggere le 
informazioni trasmesse in codice. E' lo stesso 
principio del "Clipper chip", che periodicamente, 
e fino a ora inutilmente, l'amministrazione degli 
Stati Uniti cerca di imporre ai produttori di compu¬ 
ter e, di conseguenza, all’intera società dell'infor¬ 
mazione. 

E' necessario ribadire con forza la pericolosità di 
queste soluzioni, e di altre simili che potrebbero 
essere escogitate, oltre alla loro sostanziale inuti¬ 
lità L'affidamento obbligatorio della chiave privata 
a un'autorità, comunque qualificata, equivale al- 
l'obbligo per tutti i cittadini di depositare una copia 
delle chiavi di casa presso il più vicino commissa¬ 
riato di polizia, con il pretesto che potrebbero ser¬ 
vire per perquisire le abitazioni dei delinquenti Sa¬ 
rebbe pericoloso, perché qualche malintenzionato 
potrebbe impadronirsi delle chiavi depositate, o 
qualche soggetto autorizzato potrebbe farne un 
uso improprio; sarebbe inutile perché un delin¬ 
quente, depositata la copia della chiave, provve- 
derebbe subito a cambiare la serratura. Nello 
stesso modo non solo un criminale, ma anche il 
più onesto dei cittadini potrebbe servirsi di una 
chiave di crittografia non depositata per protegge¬ 
re la segretezza della sua corrispondenza. 

Per gli stessi motivi sarebbe inutile l'imposizio¬ 
ne della backdoor all’interno degli algoritmi 
di cifratura (si potrebbero 
usare software che ne sono 
sprovvisti) e sarebbe ancora 
più pericolosa, perchè sosti¬ 
tuirebbe a un sistema statisti¬ 
camente sicuro un sistema 
intrinsecamente insicuro. 
Non c'è dubbio che l'adozio¬ 
ne di un siffatto congegno 
sarebbe presa come una sfi¬ 
da dalla comunità telematica 
internazionale (non solo dagli 
hacker), che si metterebbe 
subito al lavoro per scovare e 
diffondere il modo di scassi¬ 
nare le chiavi crittografiche. 
L'effetto sui livelli di sicurez¬ 
za, per tornare al paragone 
precedente, sarebbe quello 
dell'imbecille che lascia la 
chiave di casa sotto lo zerbi¬ 
no 


188 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






















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ORIGINALE 
































Informatica e Società 

>- * 


Quale fiducia potrebbero nutrire il mondo del 
commercio telematico, le pubbliche amministra¬ 
zioni e gli stessi cittadini in un sistema di critto¬ 
grafia (e quindi di certificazione e autenticazione) 
di cui altri può possedere la chiave, anzi, un pas¬ 
se-partout che sostituisce tutte le chiavi? Pensia¬ 
mo ancora alla sicurezza dei dati personali, quale 
affidamento può offrire una protezione che ha in 
sé un meccanismo di disattivazione? 

Il problema è molto, molto serio, perché la 
backdoor può costituire realmente l'arma risoluti¬ 
va del Grande Fratello digitale, impugnata con il 
pretesto della lotta alla criminalità. Fra l'altro, qua¬ 
le governo può avere il coraggio di adottare siste¬ 
mi di cifratura il cui passe-partout sìa nelle mani 
di un altro governo, di un Grande Fratello stranie¬ 
ro? 

Eppure non è impossibile mettere le forze di 


polizia m grado di decrittare, con le necessarie 
garanzie, la corrispondenza cifrata dei sospetti 
criminali telematici. La soluzione è semplice, dal 
momento che la rottura di una chiave crittografi¬ 
ca è solo una questione di potenza di calcolo. Si 
lascino liberi i cittadini di usare chiavi sicure e 
realmente segrete, ma con il limite di una certa 
lunghezza, da rivedere periodicamente in relazio¬ 
ne all'aumento della potenza di elaborazione dif¬ 
fusa. Quindi si costituisca un solo grande centro 
di decrittazione, con i più potenti supercomputer 
disponibili, che sia in grado di violare in tempi ra¬ 
gionevoli le protezioni apposte legalmente (i cri¬ 
minali più accorti useranno chiavi sempre più lun¬ 
ghe del consentito e quindi più lente da rompere, 
ma dovrebbe essere noto a tutti che la legge di 
per sé non impedisce i comportamenti illeciti). 
Questo centro, sottoposto al controllo di un eser- 


Pubblicità ingannevole e diritto all’informazione 


L'accesso a Internet in Italia costa meno che nel resto d'Europa? Lo 
ha affermato uno spot televisivo della nostra Telecom, e toccherà 
all'Autorità garante della concorrenza e del mercato stabilire se si 
tratta di pubblicità ingannevole, come afferma in una denuncia 
l'associazione "La città invisibile" 

Sfugge forse agli estensori della denuncia che il problema delle 
tariffe di connessione in Italia non è tanto quello del prezzo della 
chiamata urbana, quanto il fatto che una non trascurabile fetta della 
popolazione deve pagare la ben più costosa tariffa interurbana. 

Ma da quest'orecchio Telecom Italia e il Ministero delle 
comunicazioni non sentono o non vogliono sentire. Si parla di tariffe 
"agevolate" o "promozionali", ma non si affronta la questione delle 
pari condizioni di accesso all'informazione per tutti i cittadini. 

Una lunga storia 

La vicenda delle tariffe agevolate per l'accesso a Internet è nota e 
inizia dal programma elettorale dell'Ulivo, con le ottantotto 'tesi', che 


^ * Bochiw»! <j |M1p (attraila «/TaltcWrr*— 

Not Fomiti 


3JD 


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inuccurete. or thè terra h«s been mttnicted not to let you h*ve it Pleese inforni thè site 
«dmmutretor of thè refemne page 



La noia di Telecom Italia lhttp://www.telecomitalia.it/Telecom/mainweb/int- 
costx.html) sulle tariffe di Internet, pubblicata in luglio in occasione del Sum¬ 
mit di Napoli, è scomparsa dalla Rete . 


cercavano di tracciare un progetto per lo sviluppo della società 
italiana. Le tesi numero 51 e 52 erano intitolate, rispettivamente, 
■L'informazione' e TI futuro delle telecomunicazioni': la divisione in 
due diversi punti di un argomento che gli osservatori di tutto il 
mondo consideravano già da tempo come unitario rivelava subito 
una visione poco aggiornata del problema, mentre i contenuti 
suscitavano una forte protesta del 'popolo telematico' L'Ulivo 
rispondeva con due documenti, 'Società delle comunicazioni e 
mercato globale' e 'Patto per la telematica', nel quale era contenuta 
la chiara promessa di una 'tariffazione ridotta per gli usi telematici' 
Con l'apparente intenzione di mantenere la promessa, il 28 febbraio 
scorso il Governo varava un decreto che prevedeva la possibilità di 
accesso a Internet a 'condizioni promozionali' Condizioni che 
suscitavano un nuovo coro di proteste, sicché il 16 maggio un 
successivo decreto sospendeva gli effetti del primo. 

Si attendeva qualche novità in occasione del Summit della 
comunicazione, organizzato a Napoli da Telecom Italia ai primi di 
luglio, e la novità era una doccia fredda: una nota del gestore 
nazionale delle TLC affermava che di tariffe agevolate per l'accesso a 
Internet non era neanche il caso di parlare, visto che l'ottanta per 
cento della popolazione italiana può collegarsi a Internet alla tariffa 
urbana e che questa è la più economica d'Europa Da allora il 
silenzio, se si trascurano rinnovate promesse governative e i 'si dice' 
filtrati da riservatissime riunioni al Ministero delle comunicazioni. 
L'uscita pubblicitaria di Telecom Italia riapre il problema. 'Pubblicità 
ingannevole', dice l'associazione, e allega una serie di tabelle che 
dimostrano, sulla base di dati forniti dall'autorevole OECD di Parigi, 
che i costi di connessione a Internet in Italia non sono 'tra i più 
bassi in Europa', come afferma lo spot. Pronta la replica di Telecom 
Italia, corredata di altre tabelle e sofisticati 'distinguo' a sostegno 
delle proprie affermazioni. Non si parla, questa volta, del presunto 
ottanta per cento di italiani che accederebbero a Internet alla tariffa 
urbana, probabilmente perché questo dato dovrebbe cambiare con 
l'imminente riorganizzazione della rete telefonica Infatti 
l'annunciato dimezzamento del numero dei settori in cui è divisa la 
rete farà crescere il numero di utenti che avranno un POP (punto di 
presenza) di un Internet provider nel proprio settore. 

Ora non è il caso di addentrarsi in complicati raffronti di tabelle (ci 
penserà l'Autorità anti-trust), ma è bene considerare il problema nei 
suoi aspetti generali. 

Il primo punto da verificare è se sia utile che vengano introdotte 
facilitazioni nell'accesso a Internet e chi debba decidere su queste 
Il Governo dice che queste agevolazioni ci devono essere, Telecom 
Italia afferma il contrario. Fino a ora è prevalsa la posizione di 


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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 









Informatica e Società 


cito di garanti e con procedure severe quanto tra¬ 
sparenti, potrebbe consentire alle forze di polizia 
di compiere le decrittazioni ordinate dalla magi¬ 
stratura. Mantenendo però a un livello ragionevo¬ 
le il rischio di operazioni non autorizzate, perché 
gli usi impropri o "deviati" del sistema sarebbero 
difficili in considerazione della sua unicità e quindi 
controllabilità. 

Va da sé che questo centro potrebbe essere 
istituito a livello internazionale, favorendo la colla¬ 
borazione delle forze di polizia di diversi paesi, in¬ 
dispensabile nell'era del crimine telematico. 


Tutti schedati per decreto 

Certo, le forze di polizia hanno bisogno di stru¬ 
menti efficaci e rapidi per combattere la crimina¬ 


lità, ma devono essere previste solide garanzie af¬ 
finché non vengano usati in maniera indiscrimina¬ 
ta o “deviarne". Questo requisito manca in una 
norma contenuta nel decreto del Presidente della 
Repubblica che porta il n. 318 del 19 settembre 
scorso e si intitola “Regolamento per l'attuazione 
di direttive comunitarie nel settore delle teleco¬ 
municazioni". E' un provvedimento di grande rilie¬ 
vo, che esamineremo in uno dei prossimi numeri, 
perché costituisce una parte importante di quello 
che dovrebbe essere il disegno complessivo della 
riforma di tutto il comparto delle telecomunicazio¬ 
ni e dell'informazione (il testo completo è su Inter- 
Lex alla pagina iPitiìV/vyww.interiexcom^ 
te.sWd.pr3 1.89.7 , h tm) 

Si tratta di norme di grande rilevo, che dovreb¬ 
bero essere dettate da una vera e propria legge, 
preceduta da un largo dibattito dentro e fuori dalle 


Telecom e questo è inconcepibile in una nazione democratica. 

A questo aspetto si aggiunge la particolare posizione dell'ancora 
monopolista di fatto, che è nello stesso tempo concorrente e 
fornitore degli Internet provider privati, e può agire (entro certi 
limiti! sulle tariffe di interconnessione di questi ultimi alle reti per 
assicurarsi un vantaggio economico nella fornitura dei servizi agli 
utenti, oltre che intraprendere campagne promozionali che questi 
ultimi non possono permettersi. 

Infine c'è il problema degli utenti che potremmo chiamare 
"disagiati", quelli che non hanno un punto dì accesso a Internet 
(POP) nel settore telefonico in cui risiedono e devono quindi 
connettersi pagando la tariffa interurbana, molto onerosa se si 
considera che è difficile concludere in pochi minuti una sessione di 
ricerca e acquisizione di documenti su Internet. 

La prima questione è di natura politica e non c'è dubbio che una 
decisione di questa portata sia di competenza del Governo o del 
Parlamento. Se è vero che l'accesso alla Rete da parte del maggior 
numero possibile di cittadini e di imprese costituisce una 
fondamentale opportunità di crescita culturale ed economica, 
l'introduzione di tariffe agevolate favorisce senza dubbio questa 
opportunità. Non si deve dimenticare, fra l'altro, che la diffusione 
dell'uso delle tecnologie favorisce la creazione di nuovi posti dì 
lavoro, come è stato ripetutamente sottolineato dall'Unione 
europea e come è dimostrato dalle esperienze di altri paesi. 

Sul secondo punto, che riguarda la posizione dominante di Telecom 
Italia e le sue politiche di mercato, la questione riguarda l'Autorità 
anti-trust e, in prospettiva, la nascente Autorità per le garanzie nelle 
comunicazioni (i cui compiti, nell'attesa, dovrebbero essere assolti 
dal Ministero delle comunicazioni). Ma qui si vedono, e si vedranno 
ancor più nel futuro a medio termine, i difetti di una riforma delle 
telecomunicazioni che ha deliberatamente ignorato il problema 
della "integrazione verticale", l'ampia facoltà di proporre servizi 
lasciata ai gestori delle reti e strenuamente difesa da Telecom 
Italia. Una "regolamentazione asimmetrica", con limiti temporanei, 
ma reali ed efficaci, all'espansione dei soggetti detentori di una 
posizione di dominio del mercato, eviterebbe questi problemi. Ma il 
legislatore italiano ha rimandato alla futura Autorità per le garanzie 
nelle comunicazioni ogni decisione in merito, e nel frattempo il 
gestore pubblico può espandere la sua influenza sul mercato dei 
servìzi Internet, agendo come un operatore privato e a danno dei 
veri operatori privati. 

Il diritto alTinformazione 

E siamo alla terza, più importante questione, che supera la 


contingenza della politica per investire il più alto campo dei diritti 
dei cittadini Perché se l'introduzione di una tariffa agevolata per 
l'accesso a Internet è un problema che può essere risolto in senso 
positivo o negativo sulla base di considerazioni politiche, il diritto di 
accedere alle fonti di informazione a pari condizioni per tutti non 
può essere subordinato né agli equilibri parlamentari né agli 
interessi del proprietario delle infrastrutture. 

In altri termini il problema non è quello di uno "sconto" sul prezzo di 
connessione (che riguarderebbe, da quanto sembra, solo i 
collegamenti a tariffa urbana), ma il fatto che un non trascurabile 
numero di utenti pagherebbe l’informazione una cifra molto più alta 
di quella sostenuta dalla maggioranza degli abbonati a Internet. 

Ora si dice che l'annunciata riduzione del numero dei settori 
telefonici renderà più facile per gli Internet provider (Telecom 
compresa) la creazione di punti di presenza che coprano tutto il 
territorio. E' vero, mettere in piedi seicentotrenta strutture è più 
facile che installarne quasi millequattrocento. Ma quanto tempo 
dovrà passare prima che in tutti i settori sia presente almeno un 
POP? E' facile prevedere che resteranno ultimi, forse per anni, 
proprio i settori in cui l'economia è più fragile e l'istruzione meno 
diffusa, aggravando cosi le differenze tra le zone avanzate e quelle 
più arretrate del territorio. 

Il "diritto all'informazione", sancito dall'articolo 19 della 
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e riconosciuto dalla 
giurisprudenza della nostra Corte costituzionale, anche se non 
definito specificamente nella Costituzione stessa, deve essere 
uguale per tutti. E se oggi "diritto alPinformazione" significa In 
buona parte "diritto di accesso a Internet", tutti i cittadini devono 
poter accedere a Internet a pari condizioni. 

Insomma, l’accesso a Internet dovrebbe in qualche modo essere 
parte del "servizio universale", che però per l'Unione europea (e 
per il nostro DPR 318 che ne traduce le decisioni) riguarda solo il 
telefono e un insieme veramente mimmo di altri servizi di 
telecomunicazioni. Il che poteva andar bene, forse, cinquantanni 
fa, non oggi, perché II "bene informazione" deve essere alla 
portata di tutti i cittadini, non solo di quelli con maggiori possibilità 
economiche o che hanno la fortuna di risiedere in una zona 
piuttosto che in un'altra. 

Nel mondo di oggi, e in quello che possiamo ragionevolmente 
immaginare per il prossimo futuro, la diversa possibilità di accedere 
alle informazioni è, e sarà, un elemento discriminante per la 
crescita degli individui. La divisione della società in due classi, gli 
"info-ricchi" e gli "info-poveri", passa anche per le tariffe di 
connessione a Internet. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


191 





Informatica e Società 


1 


D /Aw»y» «4«l rV'rrwoc+l/ànti Nm 


DEI DOT E DELLE RETI 


D*i Diritti • dell* R*ti t un* r»cc«lt* à mènni. tetti. Imiti, mfo. nonne, documenn sulle 
problenudche soci»h e cnnk dell* comumcmone telem*nc* e tui drnm/doven degk utenn e degli 
operatori Dei Dmm e delle Ren t «petto *i contnbun d* p»rte dei n»vtg»nn t qumdi greètuàn* 
qu*lti*ti seunalanone rntere stinte 

NOTA: Qualora Irovatu link mollivi o obsolrti vi porgo eh stgualanutà. Oranti 

• IDtim* novità tu questo rito! 

*» Network: associazione tematica telematica 

o Network-Roma homepage 

. I.»lg m che istituisce 1*Autorità Garante nelle Comunicazioni 

© Le leggi della XIII legislatura in via di appi-ovazione... 

« W3 Coruottimo: PICS 
© P1CS e dintorni 

• Living ift working in thè Information society: PEOPLE FIRST 

• Filtering infromation on thè Internet, di Paul Rirsnick 

© CE: Informazioni sul contenuto illegale e nocivo su Internet 

© Dossier sui “divieto di link" (Franco Carlini) 

© Imprenditorialità giovanile On Line 
© Associazione Lavoro e Tecnologie 

© NKURAI. online 

© INES: Iniziativa Network telematico per la pace, diritti umani, Ecologia e 

eooperarione allo Sviluppo tòttenibae 
« Documento di ONDE tulio tutela dei minori in rete 

• Boga di Codice di autoregolamenlanono per accetti Internet 
<* 11 progetto Berlinguer per rinfomiatica nelle scuole 

(WWW.REPUBBnCA.IT) 
o Caria dei Diritti della Comunicatone (Amarci 

tmmm 


Anche in Italia non 
mancano siti in cui si 
discute dei problemi 
giuridici e politici di In¬ 
ternet La URL della 
pagina "Dei diritti e 
delle reti" è 
http://www xs4all nl/- 
maurocat/direti.htm. 


aule parlamentari, come è avvenuto negli USA e 
in altri paesi. Invece è stato emanato un semplice 
regolamento, con il pretesto dell’accoglimento 
delle direttive comunitarie sulla liberalizzazione del 
mercato. E' vero che in questa materia non abbia¬ 
mo molte possibilità di scegliere, perchè la nor¬ 
mativa europea su questa materia è vincolante e 
in molti casi self-executing, ma così non si riesce 
a capire quali direzioni l'Italia voglia intraprendere 
nel dedalo delle "autostrade digitali", quale politica 
di sviluppo debba portarci a pieno titolo nella so¬ 
cietà dell'informazione. 

Ora quello che dovrebbe essere il nostro “Tele- 
communications Act" appare diviso in tre diversi 
provvedimenti principali: il "Maccanicum primum", 
cioè la legge 249 del 31 luglio scorso, poi questo 
regolamento e poi l'imminente (si spera) "Macca¬ 
nicum secundum", cioè la legge che uscirà dal di¬ 
battito sul DDL S1138. E già tra la legge 249 e il 
DPR 318 ci sono sovrapposizioni che non esclu¬ 
dono qualche incongruenza. In più ci sono e ci sa¬ 
ranno le varie normative dell'AlPA, del Ministero 
della pubblica istruzione, di quello dell'università e 
della ricerca scientifica, i regolamenti tariffari, le 
regole dell'Autorità per le garanzie nelle telecomu¬ 
nicazioni e via discorrendo. Tutto questo senza un 
disegno unitario, un progetto d'insieme nel quale 
accogliere la normativa europea. Di fatto le politi¬ 
che di sviluppo della società dell'informazione in 
Italia sono oggi nelle mani del mercato, ma di un 


mercato che non c'è e non ci sarà per molto tem¬ 
po, fino a quando un solo operatore manterrà una 
posizione di fortissimo dominio. 

Ma vediamo la norma incriminata. Si tratta del 
secondo comma dell'art. 17, che dice: Ogni orga¬ 
nismo dì telecomunicazione deve rendere disponì¬ 
bili, anche telematicamente, al Centro elaborazio¬ 
ne dati del Ministero dell'Interno gli elenchi di tutti 
i propri abbonati e di tutti gli acquirenti del traffico 
prepagato della telefonia mobile. 

Nulla di nuovo, nella sostanza, perché del pas¬ 
saggio di informazioni dai database di Telecom 
Italia al "cervellone" del Viminale si è parlato più 
volte, tanto che è in corso un'indagine giudiziaria 
Si deve considerare che la disponibilità immediata 
degli elenchi telefonici, compresi i telefomni e le 
utenze “riservate" può in qualche misura facilitare 
l'azione delle forze dell'ordine e della magistratu¬ 
ra, anche se è chiaro che i delinquenti più accorti 
si guardano bene dall'intestare a proprio nome le 
utenze telefoniche. Ma una disposizione di questa 
portata non può essere fatta passare alla cheti¬ 
chella in un regolamento, senza la previsione di 
precisi meccanismi di garanzia e di controllo. 

Prima di tutto si dovrebbe verificare la legitti¬ 
mità di questa disposizione, perché o la previsio¬ 
ne è contenuta in qualche direttiva (e si dovrebbe 
comunque valutarne l'obbligatorietà e la compati¬ 
bilità con il nostro ordinamento), oppure non c'è 
In quest'ultimo caso il regolamento potrebbe es¬ 
sere in contrasto con la legge n. 86 del 1989, la 
cosiddetta "legge La Pergola", che prevede l'acco¬ 
glimento delle direttive comunitarie con un sem¬ 
plice DPR, ma a condizione che non si introduca¬ 
no disposizioni non contenute nelle direttive stes¬ 
se o non siano richieste scelte discrezionali del 
Governo. Si deve aggiungere anche una questio¬ 
ne di opportunità, perché dopo anni di polemiche 
nessuno è ancora riuscito a capire quali dati siano 
effettivamente registrati nel CED del Viminale, se 
siano stati raccolti tutti con procedure legittime, 
chi vi abbia accesso e se non vi siano "passaggi 
segreti" che consentano a qualcuno dì accedere a 
informazioni che non sarebbero di sua competen¬ 
za. 

Stefano Rodotà, Presidente del Garante per la 
protezione dei dati personali, il 3 ottobre ha detto 
a Radio anch'io che le direttive europee non c'en¬ 
trano e che le disposizioni del regolamento non 
contegono la minima garanzia per i soggetti inte¬ 
ressati, né l'indicazione delle finalità della raccolta 
dei dati: "lo capisco le giuste preoccupazioni degli 
organi di polizia - ha concluso Rodotà - ma non si 
può dare a nessuno in un paese democratico una 
delega in bianco per raccogliere qualsiasi tipo di 
informazione e utilizzarla poi per qualsiasi finalità". 

Questo ci porta a considerare l'articolo 17, terzo 
comma, in relazione alla legge sulla tutela dei dati 
personali. Purtroppo, almeno a prima vista, non 
sorgono problemi di legittimità: l'articolo 12, com¬ 
ma 1, stabilisce che il consenso dell'interessato 
non è richiesto quando a) riguarda dati raccolti e 
detenuti in base ad un obbligo previsto dalla leg¬ 
ge, da un regolamento o dalla normativa comuni¬ 
taria. Con questo DPR 318 il regolamento c'è. Ed 


192 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 





































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Informatica e Società 


è verificato il detto degli antichi giuristi, summum 
ius, summa iniuria (massimo diritto, massima in¬ 
giustizia): la schedatura da parte delle forze di poli¬ 
zia di tutti gli abbonati ai servizi di telecomunica¬ 
zioni (non solo al servizio telefonico pubblico) av¬ 
viene in forza di una legge che si intitola "Tutela 
delle persone e di altri soggetti rispetto al tratta¬ 
mento dei dati personali"! 

Siamo sempre nel paese dove gli albergatori so¬ 
no tenuti a richiedere un documento a tutti i loro 
clienti e a trasmetterne gli estremi al più vicino 
commissariato, senza neanche rendere all'interes¬ 
sato l'informativa prevista dall'articolo 10 della 
legge 675/96. Ma se uno telefona a un albergo e 
chiede "Per cortesia, c'è il signor Tizio"? può sen¬ 
tirsi rispondere: "Mi dispiace, signore, si tratta di 
un dato personale e quindi non posso comunicar¬ 
glielo, ai sensi della legge sulla tutela delle perso¬ 
ne e di altri soggetti rispetto al trattamento dei da¬ 
ti personali". 


Riguarda anche gli Internet 
Provider? 

Ora rileggiamo con attenzione la norma; Ogni 
organismo di telecomunicazione deve rendere di¬ 
sponibili, anche telematicamente, al Centro elabo¬ 
razione dati del Ministero dell'Interno gli elenchi 
di tutti i propri abbonati e di tutti gli acquirenti del 
traffico prepagato della telefonia mobile. Significa 
che i soggetti obbligati (vedremo tra un attimo chi 
sono) devono in sostanza aprire un account inte¬ 
stato al CED del Viminale, dal quale si possano 
consultare e/o prelevare gli elenchi di tutti gli ab¬ 
bonati. Cioè anche quelli delle cosiddette "utenze 
riservate", dei telefoni cellulari e cosi via. Si deve 
tener presente che gli "organismi di telecomuni¬ 
cazione" possono avere anche elenchi particolari, 
con aggregazioni diverse da quelle degli elenchi 
telefonici pubblici. Tanto per fare un esempio, la 



rOlUM MUlTIMfOIAlf 

LA SOCIETÀ' DELL'INFORMAZIONE 


LA LEGGE E LA RETE 

Secondo convegno del FORUM MULTIMEDIALE 
"LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE" 

12 novembre 1997 ore 14.30 

Centro Congressi Frentani - via dei Frentani 4, 00185 Roma 

La discussione sul tema "LA LEGGE E LA RETE" è in corso dall'Inìzio di quest'anno su Internet, nell'ambito 
del Forum multimediale "La società dell’informazione". E' la continuazione di quelle su "Comportamenti e norme 
nella società vulnerabile" (1995) e "Una rete di norme per il mondo in rete" (1996). 

Su InterLex, a partire dalla pagina http://www.interiex.com/intoruml si possono leggere tutti i documenti 
pubblicati dall'inizio della discussione telematica, oltre alle conclusioni del convegno del '95. Le relazioni specifi¬ 
che per l'incontro di quest'anno sono raggiungibili dalla pagina http://www.interlex.eom/conv9//relaz9/.html 

Per questo motivo nel convegno non vengono presentate relazioni. I lavori si articolano in una serie di inter¬ 
venti "in tempo reale", della durata massima di dieci minuti, sulla base delle relazioni pubblicate. I lavori sono dif¬ 
fusi in diretta sul World Wide Web dal sito del quotidiano la Repubblica iinttov/www.repuDPiicàlitTl 

Come partecipare 

Tutti possono partecipare alla discussione telematica inviando relazioni, interventi o informazioni all'indirizzo 
itnmmwinteriBx mmi I materiali utili per il dibattito vengono pubblicati nelle diverse sezioni del Forum, a giudizio 
della redazione e del comitato scientifico di InterLex. 

Chi desidera essere presente all'incontro del 12 novembre non deve fare altro che compilare e spedire la 
scheda di registrazione che si trova alla pagina http://www.imerlex.eom/conv9//scheaa.html La scheda può es¬ 
sere ottenuta e rispedita via fax, telefonando alla segreteria organizzativa al numero (06) 8080892 

Le richieste saranno accettate fino all'esaurimento dei posti disponibili. 

Con le stesse modalità ci si può prenotare per un intervento: basta compilare la sezione RICHIESTA DI IN¬ 
TERVENTO, illustrando in poche righe il tema. Le richieste possono essere presentate anche durante il dibattito 
e saranno accolte, nei limiti del tempo disponibile, in funzione dell'andamento della discussione. 

Naturalmente il Forum non finisce con il convegno del 12 novembre. Le pagine telematiche restano aperte 
per qualsiasi contributo. 

Le informazioni aggiornate sono su Internet a partire dall'indirizzo 

|http:// www.interlex.cpm/conv9H 

o possono essere richieste alla segreteria organizzativa: 

Melograno Congressi, telefono (06) 8080892, fax (06) 8080999, e-mail Imelooranoftflmclink.itl 


194 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 



















Ti apre 
il cancello 


Ti misura la 
temperatura corporea 
e la pressione 


Ti controlla 
l'ingresso 


Ti fa navigare 
su Internet 


un fax 


Misura il tasso 

d'inquinamento 

ambientale 


Ti fa parlare 
in viva voce 


in videoconferenza 


Si sintonizza su 
qualsiasi emittente TV, 
Televideo compreso 


Lo comandi 
con la tua 
voce 


il ventilatore 


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controllo totale non solo tramite comandi impar¬ 
titi con la tastiera o il mouse, ma direttamente 
con la tua voce, proprio come nei films di fan¬ 
tascienza: puoi scrivere una lettera, inviare un 
fax. fare una telefonata oppure accendere una 
lampada, la macchina del caffè o il climatizzato- 
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Informatica e Società 


vecchia proposta di "accesso facilitato a Inter¬ 
net", bocciata a furor di popolo, prevedeva che 
Telecom Italia acquisisse i dati di tutti coloro che 
chiedevano la tariffa agevolata per il collegamen¬ 
to con un provider: ecco come è possibile realiz¬ 
zare la schedatura di tutti gli abbonati alla Rete, 
anche senza obbligare i provider a rendere dispo¬ 
nibili i propri elenchi. 

La lettura di questo comma, combinata con le 
"definizioni" elencate nell'articolo 1 del DPR 318, 
ha messo in allarme anche i fornitori di Internet, 
che a prima vista sembrerebbero tenuti a mette¬ 
re a disposizione del CED del Ministero dell'in¬ 
terno "anche telematicamente" gli elenchi degli 
abbonati. Infatti nella definizione di "organismi di 
telecomunicazioni" compaiono i "servizi di teleco¬ 
municazioni", che comprendono anche quelli re¬ 
lativi a Internet. Un più attento esame della nor¬ 
mativa porta però a ritenere che la disposizione 
riguardi solo gli "organismi di telecomunicazioni" 
e non i fornitori di "servizi di telecomunicazioni" e 
quindi che l'obbligo di collegamento al CED del 
Ministero dell’Interno non riguardi gli Internet 
provider. Vediamo perché. 

La norma dice: "ogni organismo di telecomuni¬ 
cazione". Nelle "definizioni" dell'articolo 1 si leg¬ 
ge che Ai sensi del presente regolamento si in¬ 
tendono per... e) "organismo di telecomunicazio¬ 
ni", un ente pubblico o privato, ivi comprese le 
consociate da esso controllate, al quale sono ri¬ 
conosciuti diritti, anche speciali ed esclusivi, per 
l'installazione e la fornitura di reti pubbliche di te¬ 
lecomunicazioni nonché, se del caso, per la for¬ 
nitura di servizi pubblici di telecomunicazioni. 
Proprio quest'ultima frase ha fatto sorgere la 
questione se il terzo comma dell'articolo 17 ri¬ 
guardi anche gli Internet provider. Essi infatti so¬ 
no inequivocabilmente compresi tra i soggetti in¬ 
dicati dalla successiva lettera ql "servizio di tele¬ 
comunicazioni", un servizio la cui fornitura consi¬ 
ste, in tutto o in parte, nella trasmissione e nel- 
l'instradamento di segnali su reti di telecomuni¬ 
cazioni, ivi compreso qualunque servizio interatti¬ 
vo anche se relativo a prodotti audiovisivi, esclu¬ 
sa la diffusione circolare di programmi radiofonici 
e televisivi. 

Dunque il combinato disposto delle lettere a) e 
ql dell'articolo 1 estenderebbe agli Internet pro¬ 
vider la disposizione del terzo comma dell’artico¬ 
lo 17 A mio avviso non è cosi, per due motivi. Il 
primo è nella ratio della norma: come si evince 
chiaramente dalla normativa europea sulla libera¬ 
lizzazione delle telecomunicazioni, gli "organismi 
di telecomunicazioni" sono le varie Telecom, cioè 
i soggetti che installano e gestiscono le reti. In¬ 
fatti la direttiva 90/388 CE definisce "Organismi 
di telecomunicazioni", gli enti pubblici o privati, 
ivi comprese le consociate da essi controllate, ai 
quali uno Stato membro concede diritti speciali o 
esclusivi per l'installazione di reti pubbliche di te¬ 
lecomunicazioni" e spiega che questi sono i di¬ 
ritti concessi da uno Stato membro o da un'auto¬ 
rità pubblica ad uno o più organismi pubblici o 
privati mediante ogni strumento legislativo, rego¬ 
lamentare o amministrativo che riservi loro la for¬ 


nitura di un servizio o la gestione di una determi¬ 
nata attività. 

Questo testo non è stato sostanzialmente 
cambiato dalle direttive che hanno modificato la 
90/388, cioè la 94/46, 95/151, la 96/2 e la 96/19 
(spero che non me ne sia sfuggita qualcuna). In¬ 
vece nella direttiva che precede la 388, la 
90/387, sono contenuti anche i servizi pubblici di 
telecomunicazioni: 2. Ai fini della presente diret¬ 
tiva si intende per: 1) "organismi di telecomuni¬ 
cazioni", gli enti pubblici o privati ai quali uno Sta¬ 
to membro concede diritti speciali o esclusivi per 
l'installazione di reti pubbliche di telecomunica¬ 
zione e, qualora necessario, per la fornitura di 
servizi pubblici di telecomunicazioni. Evidente¬ 
mente il legislatore italiano si è richiamato a que¬ 
sta norma, per il fatto che il DPR 318 attua an¬ 
che la 387 (fornitura di una rete aperta di teleco¬ 
municazioni (Open Network Provision - ONP)|. 
Ma questo non significa che gli Internet provider 
siano "organismi di telecomunicazioni" e quindi 
destinatari del contestato comma 3 dell'articolo 
17. 

Infatti è un organismo di telecomunicazioni il 
soggetto al quale sono riconosciuti diritti, anche 
speciali ed esclusivi, per l'installazione e la forni¬ 
tura di reti pubbliche di telecomunicazioni non¬ 
ché, se del caso, per la fornitura di servizi pubbli¬ 
ci di telecomunicazioni. Il "nonché" indica un’ag¬ 
giunta alla prima frase, cioè inserisce un'ulteriore 
possibile caratteristica del titolare dei diritti, quel¬ 
la di fornitore di servizi, "oltre" che di installatore 
e fornitore di reti Dunque un soggetto che forni¬ 
sce servizi, ma non è installatore e fornitore di 
reti, non è "organismo di telecomunicazioni" 

Infatti la concessione di diritti non riguarda i 
fornitori di servizi di telecomunicazioni, che sono 
invece soggetti ad autorizzazione generale o li¬ 
cenza individuale, ai sensi della lettera ac), nu¬ 
meri 1) e 2) dello stesso articolo 1 del DPR 318 
Questo si evince anche dall'articolo 6, comma 1 : 
L'offerta al pubblico di servizi di telecomunicazio¬ 
ni diversi dalla telefonia vocale, dall'installazione 
e dalla fornitura di reti pubbliche di telecomuni¬ 
cazioni, comprese quelle basate sull'Impiego di 
radiofrequenze, è subordinata ad una autorizza¬ 
zione generale... 

Dunque abbiamo due categorie di operatori: 
quelli che sono titolari di diritti, anche speciali ed 
esclusivi (organismi di telecomunicazioni), e 
quelli che sono soggetti ad autorizzazione gene¬ 
rale, tra questi gli Internet provider (tralasciamo 
quelli che devono richiedere la licenza individua¬ 
le, comma 6 e seguenti dello stesso articolo 6, 
perché essa in linea di principio non riguarda la 
fornitura di servizi Internet). 

La conclusione è che l'articolo 17, comma 3, si 
riferisce solo agli "organismi di telecomunicazio¬ 
ni", gli Internet provider non sono tali, quindi non 
sono obbligati a mettere a disposizione i propri 
elenchi alla banca dati del Ministero dell'Interno. 

Ma questo, evidentemente, non risolve i gravi 
problemi suscitati da questa norma, ammesso 
che sia legittima. 

£5B 


196 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



Ti sveglia con 
la tua musica 
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Ti fa consultare 
le enciclopedie 
multimediali 


Ti fa navigare 
su Internet 


Ti fa giocare 
in 3D 


Ti accende 
la luce 




Ti irriga 
il giardino 


Ti invia 
un fax 


Ti fa vedere 
un video CD 


Ti rileva/ 
il battito cardiaco e 
ti misura la pressione 


Ti fa parlare 
in viva voce 


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i componenti di un nucleo familiare il massimo 
delle prestazioni e delle comodità. Finalmente 
il computer diventa il cuore della casa: esso 
infatti si collega direttamente al televisore per 
essere utilizzato da tutti: i figli, ad esempio, 
possono divertirsi con i nuovi giochi 3D senza 
sacrificare le dimensioni delle immagini, au¬ 
mentandone la spettacolarità grazie alla spic¬ 
ciale funzione grafica tridimensionale e 
all'audio stereo 3D surround: la presenza del 
modem superveloce a 33.600 bps permette 
alla mamma c al papà di navigare con Internet 
direttamente sullo schermo della TV per infor¬ 
marsi o fare degli acquisti, mentre tutti, grazie 
alla dotazione del lettore CD Rom multime¬ 
diale potranno consultare l'infinità di software 
e di enciclopedie per la famiglia o utilizzare i 


programmi applicativi più svariati per Win¬ 
dows '95. Inoltre, nelle versioni dotate delle 
funzioni multimediali e del Vocal Automa- 
tion System, il PC Family sarà anche il cuore 
di controllo di tutte le attività domestiche, 
poiché si potranno impartire tutti i comandi 
direttamente con la voce: potrai così control¬ 
lare. ad esempio, la macchina del caffè, le luci 
nelle varie stanze, rimpianto di condiziona¬ 
mento. la porta d'ingresso...praticamente tutto 
quello che c'è di elettrico ed elettronico nella 
tua casa, oltre che monitorare il tuo stato di 
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Informatica e Società 


I lavori per il codice deontologico degli Internet provider 

Autoregolamentazione difficile 
se manca la legge 

Tra i molti problemi ancora non risolti nel settore delle telecomunicazioni c’è 
anche quello di un quadro normativo completo e coerente per le attività 
telematiche. Di questo quadro dovrebbe far parte il codice dei fornitori di servizi 
Internet, previsto da diverse leggi e dall’Llnione europea. 


di Manlio Cammarata 


Sono passati parecchi mesi da quando, su queste 
pagine e nell'ambito del Forum multimediale "La so¬ 
cietà dell'informazione", abbiamo incominciato a parla¬ 
re di un codice di autoregolamentazione degli Internet 
provider. Una bozza preparata da alcuni componenti 
del comitato scientifico di InterLex con l'aiuto dei tec¬ 
nici è quasi pronta, ma non soddisfa i suoi stessi 
estensori, per una serie di motivi che cerco di riassu¬ 
mere. 

Vediamo prima di tutto il quadro di riferimento. Il co¬ 
dice deontologico dovrebbe rispondere da una parte 
alle indicazioni dell'Unione europea, rivolte al controllo 
dei contenuti 'illegali e nocivi' di Internet, e dall'altra al¬ 
le esigenze di protezione dei dati personali, con l’inter¬ 
vento del Garante, secondo il dettato del primo com¬ 
ma, lettera h), dell'articolo 31 della legge 675/96 

E' ovvio che le soluzioni di questi due punti devono 
essere coerenti con tutto il sistema normativo italiano, 
al quale tuttavia manca un pezzo importante per il no¬ 
stro settore: il decreto legislativo previsto dalla legge- 
delega 676/96, che dovrà regolare proprio il trattamen¬ 
to dei dati personali nelle attività telematiche. Insom- 
ma. in una visione sistematica il codice dovrebbe 
comporre un triangolo insieme alle disposizioni euro¬ 
pee e alla normativa italiana. Siccome la normativa ita¬ 
liana ancora non c’è, il triangolo non si può chiudere. E 
non è ragionevole scrivere un codice che faccia riferi¬ 
mento a una normativa inesistente, sulla quale non ci 
sono, per ora, neanche indicazioni di massima. 

Dunque le regole che oggi possono essere inserite 
nel codice possono avere solo il valore di una proposta 
al legislatore e potrebbero dover essere riscritte dopo 
l'emanazione del decreto legislativo. 

Ma qui ci troviamo di fronte a un altro problema se 
non si possono inserire in un codice di autoregola¬ 
mentazione norme contrarie alla legge, è anche del 
tutto inutile prevedere disposizioni già presenti nella 
legge stessa. In sostanza la normativa 'spontanea' do¬ 
vrebbe intervenire solo per precisare i termini di appli¬ 
cazione della legge, nella misura in cui questa lascia 
uno spazio discrezionale agli operatori. Per esempio, 
per il codice dei giornalisti - che dovrebbe essere pron¬ 
to in tempi abbastanza brevi e costituire un punto di ri¬ 
ferimento anche per il nostro lavoro - il problema è 
nella definizione e nella collocazione della linea di con¬ 
fine tra il diritto alla riservatezza e il diritto-dovere di 


cronaca. La questione è complicata dal fatto che si de¬ 
vono risolvere due diversi ordini di problemi: uno è il li¬ 
mite della vita privata dei personaggi pubblici (il caso 
di Lady Diana insegna), l'altro è l'eventuale diffusione 
di informazioni su privati cittadini, e si pone in partico¬ 
lare nel caso in un cui un soggetto qualsiasi si trova 
suo malgrado coinvolto in una vicenda che richiama 
l'interesse del pubblico. Con una frase ad effetto po¬ 
tremmo dire "il privato del pubblico e il pubblico del 
privato". 

Anche per Internet abbiamo diversi ordini di proble¬ 
mi Il primo è la diffusione di informazioni personali nei 
contenuti della Rete, diffusione che avviene su scala 
planetaria e al di fuori di qualsiasi possibilità di control¬ 
lo non solo dell'interessato, ma anche di chi pubblica 
le informazioni stesse. Il secondo, ancora più grave e 
di più difficile soluzione, consiste nella possibilità di ag¬ 
gregazione e di elaborazione di dati presenti sulla rete 
- sottolineo, senza alcuna possibilità di controllo - che 
possono fornire informazioni su un individuo molto al 
di là delle intenzioni di chi ha diffuso quei dati, anche 
dello stesso interessato. 

Facciamo un esempio. Il solito Mario Rossi è iscritto 
a due liste di discussione, su argomenti diversi e ge¬ 
stite da soggetti diversi Una è dedicata alle auto spor¬ 
tive. nell'altra si discute di diritto. In più il nostro uomo 
ha pubblicato su un sito di annunci economici la ricer¬ 
ca di un'abitazione di lusso, e anche l'offerta di vendita 
di un'automobile di media cilindrata. Sono informazioni 
isolate, che non dicono nulla sul Rossi, anche perché 
negli annunci economici c'è solo il numero di telefono. 
Ma la ricerca di un'abitazione di lusso attira l'attenzio¬ 
ne dell'ufficio marketing di una società che propone 
investimenti finanziari. Dal numero di telefono in un at¬ 
timo scoprono il secondo annuncio e risalgono alle ge¬ 
neralità del Rossi, quindi con il suo nome lanciano una 
ricerca sulla rete. Scoprono la sua appartenenza alle 
due liste di discussione, con una rapida indagine negli 
albi professionali vedono che fa l'avvocato e giungono 
a una conclusione: l'avvocato Rossi "ha fatto i soldi" e 
quindi e il caso di contattarlo per proporgli un investi¬ 
mento. 

Semplice, legittimo, e in questo caso anche 'inno¬ 
cente'. Ma con lo stesso sistema si possono ottenere 
informazioni anche molto più delicate e per fini molto 
meno nobili. E' il problema della 'disseminazione dei 


198 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



Informatica e Società 


dati personali', che su Internet è particolarmente in¬ 
tensa, si presta facilmente all'elaborazione per scopi 
del tutto diversi da quelli per i quali i dati sono stati im¬ 
messi. 

Il problema è se e come si possa mettere un limite 
a queste situazioni, il che presuppone anche la dispo¬ 
nibilità di strumenti tecnici adeguati. Per ora non sia¬ 
mo in grado di dare una risposta, e non solo a livello di 
autoregolamentazione, perché anche il legislatore do¬ 
vrà fare i conti con la natura della Rete e con i suoi 
inafferrabili schemi. Un ulteriore problema è quello di 
azioni come il mail spamming, cioè la diffusione su va¬ 
sta scala di messaggi a liste di abbonati normalmente 
accessibili in rete: devono essere vietate dalla legge, 
come sta accadendo in alcuni stati americani, o può 
bastare l'autoregolamentazione? E, in questo caso, 
quali sanzioni devono essere applicate a chi commet¬ 
te l'atto vietato e al 'provider' che non lo ha impedito? 

Ma c'è un terzo aspetto da considerare, sul quale il 
futuro decreto legislativo dovrà fornire almeno qualche 
linea guida: è il trattamento dei dati personali che ven¬ 
gono necessariamente raccolti, con procedure auto¬ 
matiche, dai sistemi ai quali accedono gli utenti. Que¬ 
sti dati non sono necessari solo a fini tecnici o ammini¬ 
strativi, ma anche per risalire agli autori di atti illeciti o 
comunque contrari alle regole della rete. Si deve tener 
presente che l'elaborazione di questi dati può essere 
necessaria anche in funzione delle misure minime di 
sicurezza, che devono essere indicate da un regola¬ 
mento di prossima emanazione (il termine previsto 
dalla legge è il 4 novembre). Quindi il quadro legislati¬ 
vo di riferimento per il codice deontologico non si limt- 
ta alle norme della 675/96 e al decreto legislativo pre¬ 
visto dalla 676/96, ma deve considerare anche la nor¬ 
mativa sulla sicurezza e. per di più, gli aspetti di com¬ 
petenza della costituenda Autorità per le garanzie nelle 
comunicazioni. 

Da tutto questo deriva una conseguenza molto 
semplice: non è possibile completare il codice deonto¬ 
logico prima che sia delineato il quadro legislativo di ri¬ 
ferimento 

Veniamo al secondo lato del triangolo descritto all'i¬ 
nizio: la richiesta di controllo, che viene dall'Unione eu¬ 
ropea, sui 'contenuti illegali e nocivi di Internet'. Una 


definizione illogica e inaccettabile, che non può essere 
presa come punto di partenza per dettare regole ne a 
livello legislativo, né a livello di autoregolamentazione 
Vediamo il primo termine, 'contenuti illegali' ciò che 
è illegale non può essere regolamentato. Se in un sito 
ci sono informazioni contrarie alla legge (traffico d'ar¬ 
mi, terrorismo, riciclaggio di denaro sporco, pedofilia o 
altro) non c'è autoregolamentazione che tenga, si de¬ 
ve applicare la legge penale. I problemi possono sor¬ 
gere nel momento in cui si cerca di rintracciare e per¬ 
seguire i criminali, nascosti chissà dove nel labirinto 
telematico, ma non è certo l'autoregolamentazione 
dei provider che può risolverli. Occorrono leggi nazio¬ 
nali (che ci sono) e accordi internazionali, che devono 
portare alla definizione di un 'diritto della rete' ricono¬ 
sciuto dal maggior numero possibile di stati. 

Ma il vero problema da risolvere è quello dei conte¬ 
nuti "critici", cioè delle informazioni che non sono 
contrarie alla legge (di un certo paese, e se provenga 
no dall'estero?), che tuttavia possono essere dannose 
per certe categorie di soggetti, in particolare i minori. 
Ma chi stabilisce se un contenuto è "nocivo"? Inter¬ 
venti autoritari in questo campo si configurerebbero 
senza dubbio come un'intollerabile censura, e proprio 
per questo l'autoregolamentazione potrebbe essere 
utile, purché abbia un preciso quadro di riferimento a 
livello internazionale. E' ridicolo pensare di controllare i 
contenuti di Internet a livello nazionale, stabilendo cri¬ 
teri autarchici di selezione dei contenuti! Gli strumenti 
vanno trovati 'nella Rete' (e ci sono), ma vanno appli¬ 
cati in funzione del diritto dell'utente di scegliere le 
informazioni per sé o per i propri figli 
E qui arriviamo al punto che deve essere considera¬ 
to fondamentale, il codice deontologico degli Internet 
provider deve essere ispirato prima di tutto alla tutela 
dell'utente, al rispetto dei suoi diritti, sia per quanto ri¬ 
guarda l'accesso ai contenuti, sia per quanto riguarda 
il rapporto con i fornitori Solo se soddisferà queste 
condizioni potrà rivelarsi uno strumento utile per il pra 
gresso (anche commerciale) dell'uso di Internet e per 
rendere proficuo il lavoro dei suoi operatori 
Tutto il resto è aria fritta. 

MS 


I SEMINARI DEL FORUM MULTIMEDIALE “LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE" 


Dati personali, sicurezza, documenti elettronici 

Roma, 20 e 21 novembre 1997 


Queste due giornate di lavoro, organizzate sullo schema delle 
precedenti edizioni dei seminari del Forum, sono rivolte alle 
aziende, ai professionisti e agli enti pubblici. Offrono 
approfondimenti sistematici e indicazioni pratiche su materie di 
grande attualità, con l'intervento dei migliori esperti italiani sulle 
specifiche materie. 

I temi di questa edizione sono particolarmente interessanti. Le 
modifiche alla legge 675/96 sulla tutela dei dati personali, 
introdotte dai decreti legislativi dell'8 maggio e del 29 luglio di 
quest'anno (alle quali si aggiungono le interpretazioni e le 
indicazioni del Garante) impongono una rilettura delle norme, con 
notevoli conseguenze sul piano applicativo. Saranno esaminate in 
particolare le procedure per le notificazioni dei trattamenti, che 
dovranno essere presentate a partire dal 1 gennaio 1998 sui 
modelli predisposti dal Garante, e le implicazioni delle disposizioni 
sulle misure minime di sicurezza, destinate a costituire la base per 
tutta la futura normativa sulla protezione dei dati e dei sistemi 
informativi 

Nella seconda giornata saranno esaminati i regolamenti sul 
documento informatico e la firma digitale, che porteranno a grandi 
innovazioni sia nei rapporti tra privati, con particolare riguardo al 
commercio elettronico, sia nelle procedure della pubblica ammini¬ 


strazione e nelle comunicazioni tra uffici pubblici e cittadini Data la 
novità della materia, saranno svolte esercitazioni pratiche di 
generazione e impiego delle chiavi crittografiche e di codificazione, 
decodificazione, autenticazione e controllo dei documenti digitali. 

I relatori Gian Maria Borrello, ricercatore e funzionario di 
InfoCamere; Giovanni Buonomo, magistrato, addetto all'Autorità 
per l'informatica nella pubblica amministrazione; Manlio 
Cammarata, giornalista, direttore di InterLex; Damele Coliva, 
avvocato in Bologna; Giuseppe Corasamti, sostituto procuratore 
presso la Pretura circondariale di Roma e docente di diritto 
dell'informazione alla Luiss Guido Carli; Corrado Giustozzi, 
giornalista scientifico, MCmicrocomputer; Enrico Maccarone, 
notaio in Palermo e webmaster del sito del Consiglio nazionale del 
notariato; Andrea Monti, avvocato in Pescara; Paolo Nuli, 
ingegnere, direttore di MC-link. 

Tutte le informazioni aggiornate sono su InterLex all’indirizzo 
ritto ://www. intenex.com/semiriar1 o possono essere richieste alla 
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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


199 






J 


A 


Arte 


Informatica 


Parliamo ancora di grafici RAI 


Jan Hoet è stato direttore artistico della IX edizione di Documenta di 


Kassel. Per quella esposizione propose non la grandiosità, l’impatto 
della mostra in se stessa, ma gli artisti con le loro opere senza 


catalogazioni, dicendo: “Provo ad allontanarmi dalle categorie. 

Molta gente vuole assolutamente produrre categorie per essere sicura. 



Ma crearne comporta sempre una 
diminuzione dell’artista”. 


di Ida Gerosa 


r \ Ila stessa maniera di Hoet, an- 

/M ch’io credo che non sia corretto 
classificare l'artista o "etichet¬ 
tare" un genere di arte, credo che esista 
l’Artista. Con la sua sensibilità, la sua na¬ 
tura, la sua capacità di percepire i cam¬ 
biamenti, indipendentemente dal mezzo 
di espressione usato. 

I videografìci (questa è una delle varie 
definizioni che catalogano ) del TG2 e 
del TG3 RAI sono artisti che usano il 
"freddo" computer tutti i giorni, in un 
luogo dove la loro professionalità e la loro 
fantasia rendono l’aria che respirano 
sempre più pregna d'arte. 

Già il mese scorso dicevo che il loro è 
un mondo affascinante ed è difficile non 
subirne la seduzione. 

Hanno in mano un grande potere, an¬ 
che se mi sembra non ne siano convinti. 
Andrea Lo Pinto dice: "Mi sento un mez¬ 
zo tra il giornalista e il pubblico, non una 
persona con un potere. Sono un infatica¬ 
bile ricercatore, e a volte anche incom¬ 
preso". 

Personalmente, invece, penso che ab¬ 
biano l’opportunità di influenzare con le 
loro immagini lo spettatore in maniera 
subliminale, perché possono spingere 
l'attenzione su uno specifico particolare 
dell'argomento trattato, facendone di¬ 
menticare altri. 

E' un po’ come il lavoro dell’insegnan¬ 
te che ha in mano delle menti da plasma¬ 
re e può suggestionare le loro scelte. 

Per questo conoscere da vicino il loro 
lavoro ha una forte attrattiva tanto da non 


cercare difesa alla 
malia della potenza 
della comunicazio¬ 
ne. 

Da una parte l'abi¬ 
lità tecnica, l’inven¬ 
zione, dall’altra la 
realizzazione freneti¬ 
ca che segue ritmi 
incalzanti pieni di fu¬ 
rore creativo. Noti¬ 
zie, immagini, vicen¬ 
de, suoni si formano e si sovrappongono 
ad un ritmo pressante, veloce. 

Lavorano con competenza, con appa¬ 
rente calma, ma sempre con alacrità, con 
urgenza, sostenuti dalla fantasia, peraltro 
diversa in ogni operatore. 

Cosi nascono i "messaggi" del tele- 
giornale, forti, immediati, espliciti, perché 
come dice ancora Lo Pinto "devono par¬ 
lare le immagini più che le parole. Le im¬ 
magini sono specie di icone che rendono 
immediata la comprensione". 

Carlo Incisa di Camerana (TG3), invece 
è più portato ad abbandonarsi alla fasci- 
nazione dell’influenza onirica. Pensa che 
"il prorompere dell'humus dell’inconscio 
nella fase ispirativa durante la creazione 
artistica della rappresentazione del reale, 
può produrre quelle deformazioni simili al 
sogno che saranno riprese dall’estetica 
espressionistica e poi surrealista come 
simbolo di valenze nascoste del reale", e 
ricorda che "l'artista per Goldoni è più 
che un creativo, è un genio creatore che 
sedendosi tra il Mondo e il Teatro {in 


questo caso Televisione e Utente, 
n.d.r.) produce per lo spettatore uno 
spettacolo e una regia che mediando 
tra essi produce il senso sotteso del 
reale". 

Pensieri, parole seducenti per dichia¬ 
rare la forza dell'estro inventivo. 

Mentre David Del Bufalo (TG2), da 
fantasioso creativo, mi sembra in bilico 
tra il farsi catturare dalle suggestioni 
che il computer offre all'utente appas¬ 
sionato, e lo scontro con la realtà 
dell'urgenza informativa. 

Del Bufalo è un sognatore, crede fer¬ 
mamente nei suoi ideali, crede nel lavo¬ 
ro che porta avanti, ed ha scelto la pro¬ 
fessione di grafico della RAI con convin¬ 
zione ed amore. Anche lui, come gli al¬ 
tri, adopera gli spazi di pausa per fare 
una ricerca intelligente, con una menta¬ 
lità aperta pronta a recepire. 

E’ convinto che la tecnologia stia pro¬ 
cedendo molto più velocemente della 
possibilità di assorbirla, e indaga, stu¬ 
dia, approfondisce per riuscire a "pren- 


200 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 







Arte Informatica 


dere al laccio" la testa tramante della 
tecnologia stessa 

Ma è riuscito ad esprimere la sua 
creatività e poi a convincere i responsa¬ 
bili del TG tanto da far loro accettare le 
sue scoperte? 

Alla prima domanda la risposta e 
pragmatica. "Non ci sono ancora riusci¬ 
to, spero di non riuscirci mai. Spero di 
poter cambiare ogni giorno". 

Sono convinta anch'io che nell'evolu¬ 
zione del suo lavoro, le influenze date 
dalle personali scoperte lo porteranno a 
trasformarsi un po' ogni giorno, per 
continuare una costante crescita. 

Alla seconda domanda David Del Bu¬ 
falo dichiara che ha bisogno di stabilire 
un rapporto di stima con il giornalista 
che scrive il pezzo, per poter dare il me¬ 
glio di se stesso. 

Mentre Andrea Lo Pinto risponde: "Ci 
sono servizi che vanno proprio spiegati 
con le immagini, ed io, che vengo dal 
mondo dei fumetti, in questo senso so¬ 
no facilitato". 


Videodesigner 
European Association 

Tutti loro, come anche i grafici del 
TG1, fanno parte della VEA, Videodesi- 
gner European Association, fondata cir¬ 
ca otto anni fa per alimentare un interes¬ 
se per la figura del videografico, e per 
evitare che questi, lavorando (allora) con 
macchinari che per il loro costo non era¬ 
no accessibili a tutti, si sentissero e la¬ 
vorassero in un isolamento nocivo. 

Carlo Incisa di Camerana conclude 
che oggi, al contrario, "mentre da una 
parte sussiste un elevato costo degli ap¬ 
parati idonei alla produzione di opere di 

IDA GEROSA 

Ida Gerosa, artista di computer art, è 
direttore di "Artnet-Tentra". pagine per 
l'arte in Internet. 

•Ik.it/mclink7arte 


nifiWiWAV/uiMin 


computer grafica che 
abbiano una qualità di 
tipo "broadcast", e 
che pertanto sono fa¬ 
cilmente acquistabili 
solo da network televi¬ 
sivi o da grandi ditte 
specializzate, dall'altra 
l'evolversi rapidissimo 
dei processori dei per¬ 
sonal casalinghi e il 
continuo abbattimento 
dei costi di quest'ultimi 
aprono nuovi spazi per i creativi che non 
abbiano possibilità di lavorare negli 
"spazi produttivi" pre¬ 
detti. Anche la scuola 
può avvantaggiarsi di 
queste nuove possibi¬ 
lità. educando una nuo¬ 
va generazione di artisti 
che, nascendo in una 
società già altamente 
"computerizzata", par¬ 
tono con una "forma 
mentis" certamente 
più pronta all'impatto ri¬ 
voluzionario delle nuo¬ 
ve tecnologie". 

E prosegue: "Inter¬ 
net è, a questo proposi¬ 
to. uno "spazio virtua¬ 
le” che, essendo senza 
confini in quanto este¬ 
so come la rete telefo¬ 
nica mondiale su cui le 
proprie informazioni 
viaggiano, può consen¬ 
tire a tutti i giovani ita¬ 
liani di esercitarsi in una 
palestra comune con i 
"colleghi" provenienti 
da nazioni piu "computergraficamente" 
avanzate 

Una nuova figura professionale, a 
questo proposito, sta emergendo prepo¬ 
tentemente il "grafico delle pagine 
Web" sarà certamente una delle possi¬ 
bilità che gli artisti multimediali avranno 
per esprimersi davanti ad un pubblico 
vasto come il mondo (quello vero, non 
virtuale)". 


timento con il computer per costruire 
immagini, ho avuto la sensazione di ave¬ 
re il mondo nelle mie mani e la possibilità 
di manipolarlo, tutti quanti loro non solo 
possono "giocare" con la metamorfosi 
dell'estetica, ma hanno l'occasione per 
diffondere le loro idee. 

Quando dico questi miei pensieri si 
scherniscono e ribattono che hanno l'ob¬ 
bligo di rispondere con aderenza alle ri¬ 
chieste del giornalista che scrive il pezzo, 
devono riuscire a mediare tra la loro crea¬ 
tività e le aspettative sia dell'autore 
dell'articolo che degli spettatori. Devono 
essere chiari, semplici, comprensibili, so¬ 



Riflessioni 


Ecco una veloce carrellata su persone 
che fanno un lavoro significativo nel cam¬ 
po dell'informazione. 

Professionisti che riescono a trasmet¬ 
tere notizie, commenti attraverso forme, 
segni, immagini. Che hanno l'opportunità 
di influenzare il gusto corrente, di trasfor¬ 
mare gradatamente il linguaggio visivo, di 
spingere con un'icona ad interessarsi con 
più attenzione agli argomenti più diversi. 

Tante volte lavorando con gioia e diver¬ 


no spinti dalla necessità ad "ubbidire" al¬ 
le esigenze di produzione Tutto questo 
mentre hanno negli occhi una soluzione 
innovativa che, forse, non verrebbe capi¬ 
ta da tutti Ed allora si devono tuffare o ri¬ 
fugiare nel gusto della ricerca per poter 
proporre al momento opportuno, con 
cautela, con piccoli pazienti passi le idee 
di nuove eventuali varianti che, un po' 
per volta, possono realmente modificare 
la realtà visiva corrente. 

Mi sono chiesta se a me piacerebbe 
fare il loro lavoro, ebbene da una parte 
non riuscirei ad accettare imposizioni, 
perché sento la libertà di espressione co¬ 
me un bene inalienabile, ma d'altro canto 
capisco come sia stuzzicante l'idea di 
contribuire alla diffusione del cambia¬ 
mento dell'estetica corrente, per parteci¬ 
pare, per esistere veramente. 

Ma sono tanti i lavori che hanno que¬ 
ste accattivanti opportunità! 

Forse ognuno di noi potrebbe "magica¬ 
mente" contribuire solo lavorando sem¬ 
pre al meglio, credendoci. «e 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


201 








r Informatica 


e Architettura 




a cura di Paolo Martegani 
e Riccardo Montenegro 


La parola ai lettori 


Che ne pensate dei nostri lavori? 

Vi scrive il team di sviluppo grafico della 
St ed-3, il cui sito web è vis itabile all’indiriz¬ 
zo http://www.sted3.it71 tutti assidui e 
soddisfatti lettori della vostra mitica rivista 
Inviamo alcuni dei nostri ultimi lavori per 
avere un vostro giudizio in proposito. Sa¬ 
remmo inoltre mollo lieti se si potesse 
pubblicarli nella vostra rubrica "Informatica 
& Architettura". 

Qualora decideste in tal senso vi invieremo 



immediatamente la dichiarazione liberatoria 
che vi autorizza a pubblicare tutte le nostre 
immagini. In attesa di una risposta porgia¬ 
mo i piu cordiali saluti, augurandovi un ca¬ 
loroso buon lavoro I. 

Danilo Duca, Michele Diaschi, Gianluca Ar¬ 
cuo, Emiliano Frattesi. 

Eccovi accontentati, lasciando al più vasto 
pubblico dei lettori il giudizio sul vostro la¬ 
voro. Una considerazione però va fatta: le 



immagini di architettura sono tanto più vali¬ 
de guanto più sono funzionali al progetto 
che le sottendono, altrimenti possono tra¬ 
sformarsi in generiche lanche se piacevoli) 
illustrazioni. 

Dove trovare il libro di Fabio Lenci 

Ho letto sull'ultimo numero di MCmicro- 
computer, nelle pagine "Informatica e ar¬ 
chitettura", la recensione del libro "Design, 
amore mio" di Fabio Lena Poiché non rie¬ 
sco a trovarlo a Roma, né alla libreria Deda¬ 
lo. peraltro specializzata nel settore, né al¬ 
trove, vorrei sapere se è già disponibile e 
in quale libreria. 

Vi ringrazio segnalandovi le pagine dedica¬ 
te al design che curo nell'ambito della te¬ 
stata telematica "Italian Network" http :// 
lwww,mclinK,!l/gqm/!tnéH in cui ho inse¬ 
rito un link relativo al sito coordinato dall'ar- 
ch. Martegani "Architettura alla piccola 
scala" 

Arch Marco Spada tmc^/b^gmclinlml 

Purtroppo non siamo informati sulla distri¬ 
buzione del libro di Lenci, possiamo però 
consigliarle di rivolgersi direttamente all'e¬ 
ditore Fratelli Palombi 106-3214150) 


Inviate le vostre let tere per posta alla redazione indicando il ti tolo della rubrìca "Informatica e Architettura " o direttamente ai 
curatori via e-mail: ìmartegan&umromaJ.it rie mont@mix.ill 


Cosa succede 


"Arte e Natura. Dal Mausoleo di Adriano al Castello dell'An¬ 
gelo": a Roma una mostra a cura di Paolo Portoghesi, Rugge¬ 
ro Pentrella e Auro. 

È in corso di svolgimento (fino al 9 novembre) all'interno di Ca¬ 
stel Sant'Angelo una mostra che si prefigge due obiettivi, il primo 
è quello di illustrare il complesso rapporto che intercorre tra le for¬ 
me artistiche create dall'uomo e la natura, il secondo offre lo spa¬ 
zio espositivo del Mausoleo di Adriano non come luogo passivo, 
anche se d'eccezione, ma come terreno di indagine e di cono¬ 
scenza del monumento stesso. 

Paolo Portoghesi ha esplorato il rapporto delle forme architetto¬ 
niche con la natura mettendo in mostra le forme archetipiche del¬ 
l'architettura (la colonna, la capanna ecc ), le opere di grandi archi¬ 
tetti di ieri e di oggi e, infine, mostrando il risultato progetteuale 
delle sue riflessioni, come il salone termale a Montecatini Terme, 
dove l'ispirazione alla natura assume un aspetto emblematico. 

Il rapporto-conoscenza con il Mausoleo, suggerito dal direttore 


del Museo Ruggero Pentrella e progettato da Portoghesi, si con¬ 
cretizza invece nella realizzazzine di una struttura elicoidale alta 25 
metri, palese omaggio ad Adriano architetto (ma anche al Borromi- 
ni), che, attraversando idealmente i vari livelli del castello, ne evi¬ 
denzia verticalmente il punto focale mettendo in relazione le quat¬ 
tro sale sovrapposte e i loro significati simbolici: la sala delle urne 
romane, la sala della giustizia, la sala del tesoro, la sala della roton¬ 
da. Il contributo di Auro si è espresso nella creazione di sculture 
con pietre e cristalli, nel pieno rispetto della loro forma naturale, e 
in una serie di stendardi innalzati sui bastioni del castello. 

In una parte della mostra dal titolo "Igiardim della memoria" so¬ 
no ospitati anche i progetti di giardini elaborati da dieci scuole ro¬ 
mane per partecipare al concorso "Da bambino farò un parco" 

Un'ultima curiosità, nella mostra è stata ridisegnata la costella¬ 
zione di Antinoo, ora cancellata, voluta dall'imperatore Adriano per 
ricordare Antinoo, un suo giovane favorito, morto nel Nilo verso il 
130 d.C. 


202 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 













Informatica e Architettura 


La presentazione interattiva 
del progetto 

La tecnica delle mappe sensibili, messa a punto per il linguaggio ipertestuale delle pa¬ 
gine web, può essere utilizzata anche per presentare in modo suggestivo il progetto di 
architettura, con alcuni vantaggi non marginali. 

di Paolo Martegani 


Il formato HTML (Hyper Text Markup 
Language) che serve per la preparazione 
di files leggibili in Internet, le pagine 
www appunto, è molto noto. La diffu¬ 
sione è dovuta oltre che alla sua sempli¬ 
cità, alla sua universalità. Infatti i file pre¬ 
parati in questo modo sono letti dai viso¬ 
ri (Netscape, Explorer, ...) che girano su 
tutte le piattaforme. 

Un altro elemento a favore è dato dal¬ 
la possibilità di gestire sia testi che im¬ 
magini, queste ultime in formato GIF o 
JPG È proprio questa caratteristica che, 
abbinata ad una tecnica particolare detta 
delle "Mappe Sensibili", consente di uti¬ 


lizzare questo linguaggio per illustrare il 
progetto di architettura in modo interatti¬ 
vo utilizzando il computer. 

La tecnica 

Consiste nel definire all'interno di un 
disegno, normalmente la planimetria ge¬ 
nerale (base), delle aree che mediante le 
stringhe di programmazione dell*HTML 
vengono rese sensibili e trattate come 
altrettanti puntatori. Agendo sui quali è 
possibile visualizzare altri disegni, come 
volumetrie, prospetti, particolari costrut¬ 


tivi, prospettive da vari punti di vista, ...: 
disegni precedentemente trattati con 
procedimenti di rimozione di linee na¬ 
scoste, di rendering e con altri eventuali 
effetti tendenti a rendere l'insieme reali¬ 
stico. 

Per poter illustrare un progetto in que¬ 
sto modo e necessario che ne siano di¬ 
sponibili le immagini digitalizzate Que¬ 
ste possono essere ottenute scansendo 
disegni redatti in modo convenzionale; 
ma la tecnica è piu efficace se il progetto 
è stato elaborato al computer, sotto for¬ 
ma di modello 3D, meglio se renderizza- 
to. 

Un esempio 

Utilizziamo il modello 3D di una 
struttura prefabbricata in fase di as¬ 
semblaggio. Il progetto, costituito es¬ 
senzialmente da telai a cornice, solai 
ed elementi di tamponamento, è volu¬ 
tamente semplice per aumentare la 
chiarezza della trattazione 

Gli elaborati grafici possono essere 
di numero variabile, ma il loro numero, 
se è disponibile il modello 3D, non è 
un problema. Un problema è rappre¬ 
sentato invece dal formato grafico dei 
programmi di CAD. Raramente in essi 
è disponibile l'opzione per salvare i di¬ 
segni elaborati negli standaid GIF o 
JPG, necessari per l'HTML. L'inconve¬ 
niente si supera attraverso l'esporta¬ 
zione delle varie viste del modello in 
un altro formato; poi attraverso con¬ 
vertitori o programmi grafici, esse sa¬ 
ranno tradotte come necessario. 

Un'altra strada percorribile è quella 
di fotografare il monitor con il coman¬ 
do "stamp” per i PC e con la combi¬ 
nazione dei tasti mela/maiuscolo/tre 
per i Mac: si ottengono immagini tra- 


Planimetria/BASE come appare in Netscape, 
sono evidenziate le aree sensibili 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


203 
















































Informatica e Architettura 


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in allo, una parte significativa dei listato 
del file in HTML che consente il nchia 
mo interattivo di altri disegni agendo 
sulle aree sensibili 

In basso, vista n. I. l'insieme in prospet¬ 
tiva frontale da un'altezza di 5.8 m 
richiamata interagendo sulla rispettiva 
area sensibile della planimetria base 
Vista n.2. l'insieme in prospettiva di 
scorcio dal lato destro da un'altezza di 
l,5m 

Nella pagina seguente, la scala da di¬ 
stanza ravvicinata Per chiarezza di trat¬ 
tazione il progetto e stato elaborato in 
forma schematica 

Il Prospetto posteriore, rendenzzato. Si 
rende visibile agendo sul simbolo a 
freccia posto nel lato supenore della 
planimetria base 


ducibili usando i normali programmi 
grafici 

I passaggi 

Il modello dell'esempio è stato elabo¬ 
rato su Macintosh, con MimCAD 4 della 
Graphsoft. La planimetria base e stata 


esportata in 
PICT; le assono¬ 
metrie, le pro¬ 
spettive e gli al¬ 
tri disegni sono 
stati catturati di¬ 
rettamente in 
formato PICT 
con la combina¬ 
zione di tasti 
Tutti i disegni 
poi. con Adobe 
Photoshop, so¬ 
no stati conver¬ 
titi nei formati 
GIF o JPG ed 
utilizzati per pre¬ 
arare i file 
TML Prima 
della esportazio¬ 
ne della planimetria generale, che è la vi¬ 
sta zenitale ortogonale del modello 3D. è 
stata scelta una scala di rappresentazio¬ 
ne tale da contenere l'intero disegno in 
una dimensione interamente visibile an¬ 
che su un monitor di un portatile. Sullo 
stesso disegno, a scopo esplicativo, so¬ 
no stati riportate delle linee di costruzio¬ 
ne che consentono di individuare le 
coordinate delle aree sensibili E sono 
stati anche inseriti alcuni simboli. Quat¬ 
tro piccoli quadrati presenti sugli angoli 
del disegno sono aree sensibili che con¬ 
sentono l'apertura delle assonometrie 
iso fronte destra, sinistra e iso retro de¬ 
stra, sinistra Simboli a forma di arco in¬ 
dicano altrettanti punti di vista e sono ac¬ 
compagnati da un numero che ne dichia¬ 
ra l'altezza in metri Al centro dei quattro 
lati del disegno ci sono triangoli: aree 
sensibili per l'apertura dei rispettivi pro¬ 
spetti. Infine nel centro della planimetria 
un simbolo a forma di croce consente la 
visione zenitale in forma prospettica 
Sono stati quindi preparati i file HTML 
che consentono l'apertura di ciascun di¬ 
segno utilizzando Netscape o Explorer a 


partire dalla planimetria base cliccando 
sulle singole aree sensibili. Per favorire 
l'interattività, nelle pagine relative a cia¬ 
scun disegno è presente l'elenco di tutti 
quelli disponibili: ogni voce dell’elenco è 
un link che apre il rispettivo disegno, fa¬ 
vorendo la navigazione/analisi del pro¬ 
getto. 

Vantaggi 

È lecito chiedersi se l'energia utilizzata 
er tutte queste operazione è giustifica- 
ile. Ebbene per prima cosa c'è da rile¬ 
vare che una volta che il modello 3D esi¬ 
ste, le ulteriori elaborazioni non sono 
particolarmente onerose. Alla fine si di¬ 
spone di uno strumento di presentazio¬ 
ne che può facilmente essere trasporta¬ 
to. anche su floppy disk, i file HTML so¬ 
no infatti poco ingombranti e cosi pure i 
disegni in formato JPG. Sara quindi faci¬ 
le mostrare il progetto su qualsiasi com¬ 
puter: i programmi di lettura, Netscape o 
Explorer sono da tempo dati in dotazione 
alla macchina. 

Se si dispone della necessaria attrez¬ 
zatura il progetto e la relativa presenta¬ 
zione interattiva potrà essere visto su un 
televisore o con un videoproiettore, 
esponendolo anche a molti osservatori 
contemporaneamente e integrato con ri¬ 
prese video e audio consentirà presenta¬ 
zioni multimediali. 

Ma. dulcis in fondo, sarò possibile in¬ 
viare via e-mail i file oppure inserirli in pa¬ 
gine www di Internet. 


Applicazioni 

Un unico esempio non può evidenzia¬ 
re ovviamente tutte le opzioni che la tec¬ 
nica consente. 

Nell'architettura degli interni e possibi¬ 
le e molto interessante interagire sui 





204 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 









































Informatica e Architettura 


In libreria 


"Per fare spettacolo in Europa. Gui¬ 
da interattiva agli interventi delle isti¬ 
tuzioni europee a favore dell'industria 
culturale". Presidenza del Consiglio 
dei Ministri - Dipartimento dello Spet¬ 
tacolo. Roma 1997. CD-Rom per PC e 
Mac distribuito gratuitamente dal¬ 
l'Osservatorio dello Spettacolo, tei. 
1061 7732200 - 7732486 



Che in Italia parte degli stanziamenti, 
molti dei quali di origine europea, desti¬ 
nati ai beni culturali non si riescano a 
spendere è un dato di fatto, come pure è 
certo che questa situazione si deve alla 
scarsa circolazione delle informazioni 
con la conseguente impossibilità degli 
operatori culturali di intervenire con idee, 
progetti e quant'altro sui programmi in 
corso di attuazione 

A questo grave handicap rimedia ora 
una iniziativa del Dipartimento dello 


Spettacolo che riunisce in un volume 
cartaceo e in un CD-Rom (che a detta 
dei curatori è il più aggiornato compren¬ 
dendo i programmi relativi ai primi mesi 
del 1997) le iniziative del Consiglio d'Eu¬ 
ropa e dell'Unione Europea concernenti i 
beni culturali, le nuove tecnologie, la 
multimedialità, gli audiovisivi, il cinema, 
l’arte, lo spettacolo, la formazione, l'i¬ 
struzione. 

Questo CD-Rom (o l'equivalente volu¬ 
me cartaceo) è destinato a tutti gli ope¬ 
ratori artistici ed economici dell'industria 
culturale quali autori, architetti, artisti, 
produttori, organizzatori, pubblici ammi¬ 
nistratori. ricercatori, giornalisti ecc. 

Nelle oltre 500 pagine di testo sono 
enucleati i programmi in corso di attua¬ 
zione, gli schemi, i nominativi dei re¬ 
sponsabili dei vari settori, gli indirizzi (an¬ 
che Internet); arricchiscono l’insieme al¬ 
cune interviste a operatori che hanno 
partecipato ai programmi nei vari settori, 
l'illustrazione della struttura del Diparti¬ 
mento Spettacolo della Presidenza del 
Consiglio, le principali norme che regola¬ 
no la materia e. infine, una serie di con¬ 
sigli pratici. 

Le schermate presentano a pié di pa¬ 
gina una barra di navigazione che con¬ 
sentono la navigazione ipertestuale con 
una serie di comandi che permettono di 
andare avanti, indietro, passare all’indice 
(che offre una visione ad albero dell’ope¬ 
ra), al sommario (pagina principale), al 
glossario (che dà il significato di circa 
120 acronimi e parole chiave usati nel te¬ 



sto). In alto a sinistra è indicato il titolo 
del file in corso di consultazione e un'i¬ 
cona che simboleggia il settore di atti¬ 
vità, una stelletta evidenzia infine i nuovi 
rimandi verso i quali ci si può dirigere. 
Nel testo è possibile trovare delle hot 
word che consentono di passare imme¬ 
diatamente a un altro file. 

Ovviamente, essendo la prima edizio¬ 
ne, l'interesse dei contenuti mette in se¬ 
condo piano la qualità, piuttosto scarsa, 
dell'interfaccia e della grafica, decisa¬ 
mente primitiva, che rende appena pas¬ 
sabile il funzionamendo del CD-Rom. So¬ 
no gli stessi autori a mettere le mani 
avanti dichiarando che la versione elet¬ 
tronica di "Per fare spettacolo in Euro¬ 
pa" è stata realizzata in tutta fretta e 
pubblicata in cinquemila copie in occa¬ 
sione del Festival del Cinema di Venezia. 

Sia il volume che il CD-Rom sono di¬ 
stribuiti gratuitamente (R.M.) 


modelli dei singoli elementi di finitura e 
sui componenti d'arredo utilizzati nel 
progetto, magari proponendo delle alter¬ 
native da confrontare. In urbanistica gli 


usi delle mappe sensibili trovano nume¬ 
rose occasioni di impiego, spesso sono 
legati sia alla ricognizione visiva degli 
spazi urbani o all'esame dettagliato degli 


edifici che li definiscono. 

Queste ed altre applicazioni potranno 
essere oggetto di ulteriori approfondi¬ 
menti nei prossimi articoli 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


205 
































Informatica e Architettura 


VRML: i cantieri del Metaverso 


Nella Babele di linguaggi e 
formati digitali si fa sempre 
più strada l’esigenza di un 
formato comune adatto alla 
condivisione delle informa¬ 
zioni tridimensionali tra gli 
utenti di Internet. Facciamo 
il punto della situazione. 

di Fernando Tornisiello 



La virtualità non è semplice da ricono¬ 
scere. Dialoghiamo con persone senza 
sapere dove esse siano, apprezziamo il 
suono di un auditorium fermi a un se¬ 
maforo : il nostro spazio acustico è già 
da tempo alterato da strumenti costruiti 
per ingannare il nostro udito, dal telefo¬ 
no al walkman. 

Sfortunatamente, anche se gli occhi 
vanno a paia come le orecchie, le affinità 
non si spingono molto oltre: la luce è fe¬ 
nomeno meno alla mano del suono e ri¬ 
produrre la visione è un'ambizione anco¬ 
ra piuttosto eccitante 

L’esperienza 

sensoriale 

Aggiungendo una immagine percetti¬ 
vamente decente aH'ormai definitiva 
qualità digitale del suono, copriremmo 
buona parte della comune esperienza 
sensoriale e potremmo parlare con qual¬ 
che ragione di virtualità, anche se solo 
audiovisiva (sedersi su una sedia virtuale 
rimarrà una faccenda rischiosa ancora 
per qualche tempo). 

Gli ostacoli : innanzitutto la geometria 
del campo visivo umano difficilmente si 
coniuga con il televisore, il veicolo di 
gran lunga più diffuso di immagini in mo¬ 
vimento (il passaggio al formato 16 :9 è 
comunque già un passo in avanti) ; in se¬ 
condo luogo la necessità di ricorrere ad 
hardware specializzato (non solo grafico 
se vogliamo manipolare altre sensazioni 
fisiche) comporta costi economici inve¬ 



rosimili per la collocazione in salotto (ar¬ 
gomento questo destinato a scivolare 
naturalmente in secondo piano con il mi¬ 
glioramento delle prestazioni). 

Non a caso un'occasione forte per la 
virtualità, delimitata ma ad alta densità 
tecno-economica, è venuta dalla simula¬ 
zione del volo: basta qualche semplice 
calcolo a giustificare l'impresa. 

I numeri del mercato dell'intratteni- 
mento sono ben diversi e non vi è per 
ora alternativa seria al piccolo schermo 
domestico: anche cosi, senza ricorrere 
ad hardware da competizione, il coinvol¬ 
gimento prodotto dalla nuova leva di gio¬ 
chi 3D m soggettiva e pseudo-soggettiva 
non è trascurabile e la qualità dell'imma¬ 
gine è ormai prossima alla decenza (ma¬ 
gari ricorrendo a qualche trucco geome¬ 
trico e ad altrettante scorciatoie nella vi¬ 
sualizzazione). Ma un gioco non è esat¬ 
tamente un luogo da abitare: la sopravvi¬ 
venza in genere non è affatto semplice e 
arbitro del tempo è solitamente un mec¬ 
canismo spietato. Arene e campi di bat¬ 
taglia non sono posti per scambiare due 
battute con un passante o perdersi nella 
contemplazione del paesaggio: non si è 
viandanti ma attori con ruolo e obiettivo 
determinati. 

Un fenomeno sociale 

Alla virtualità audiovisiva potrebbe ora 
presentarsi l'occasione trascinante per 
diventare un fenomeno sociale dalle pro¬ 
porzioni ecumeniche: migrare nella Re¬ 
te. colonizzandola e popolandola con co- 


206 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 











Informatica e Architettura 



L’estensione dell’uso 

Sono già più d'uno i software in grado 
di visualizzare le specifiche più recenti, 
in genere nella forma di moduli destina¬ 
ti ad arricchire il bagaglio dei due (per 
ora) browser piu diffusi ed è lecito 
aspettarsi e pretendere che sia il siste¬ 
ma operativo stesso a riconoscere e 
gestire tanto l'HTML quanto il VRML, 
favorendone l'estensione dell'uso an¬ 
che off-line. 

Naturalmente è una pesante banaliz¬ 
zazione considerarlo semplicemente 
come un formato comune di descrizio¬ 
ne delle scene 3D con capacità di inte¬ 
razione. Sono ben altre e di ben altra 
portata gli elementi di novità di cui si 
dovrà tenere conto : le questioni da af¬ 
frontare vanno dalla progettazione del 
nuovo spazio immateriale alla speri¬ 
mentazione di nuove forme di comunità 
sociali, mediate da incarnazioni numeri¬ 
che o più poeticamente avatar Su que- 



Le due visite mostrano, tramite Cosmo 
Player di S G l., la disponibilità del VRML 
in due condizioni diverse 
La prima lun volo sul lA/esf End londinese 
costruito presso la Scuola di Architettura 
della Bath University), nella pagina 
precedente, illustra un esempio di uso 
lineare: la scena include le luci il cui effetto 
è calcolato cammm tacendo, a prezzo di 
una certa rozzezza non è proprio il caso di 
pretendere il calcolo delle ombre portate 
La seconda, in questa pagina, gode di una 
illuminazione più sofisticata ma precalcolala 
usando il calcolo di tipo radiosity Inel caso 
specifico generato da Lightscapel il cui 
risultato è adattato alle superfici della scena 
alla stregua di una carta da parati, radiosity 
male si concilia però con le variazioni 
della scena e la presenza di avatar 
la cui illuminazione non può certo essere 
precalcolala 

In entrambi i casi non può esservi traccia 
di specchi e riflessioni speculari e non per 
un limite congenito del VRML non c'è un 
modo fisicamente corretto oltre il calcolo 
di tipo ray-tracing, che dal canto suo ha 
bisogno di tempi molto più riflessivi. 


stellaziom di siti non solo navigabili ma 
esplorabili neanche tanto metaforica¬ 
mente, quasi abitabili. E all'orizzonte 
qualcosa che somiglia al Metaverso de¬ 
scritto da Neal Stephenson in "Snow 
Crash", affollato da schiere di entusiasti 
e da altrettanto prevedibili manipoli di sa¬ 



botatori anarco-qualcosa: vedremo 
Un buon inizio non è mai da sottovalu¬ 
tare e l'ingresso in scena del VRML è un 
buon inizio. 


Un formato comune 

L'esigenza di un formato comune adat¬ 
to alla condivisione delle informazioni tridi¬ 
mensionali tra gli utenti di Internet, viene 
pubblicamente espressa all’European 
Web Conference del 1994 e raccolta da 
Mark Pesce. Quest'ultimo è il personag¬ 
gio chiave in questa fase: grazie anche al¬ 
la rivista Wired dà vita ad una mailing-list 
dedicata all'argomento ed è proprio l'in¬ 
tenso traffico di posta elettronica che, a 
partire da una riduzione dell'esistente for¬ 
mato Inventor di Silicon Graphics, genera 
le prime modeste specifiche del VRML, 
Virtual Reality Modeling Language. Un ric¬ 
co processo ha portato alla più ambiziosa 
versione 2 (anche in questo caso si è lavo¬ 
rato su una proposta targata S.G.I.). alla 
nascita del VRML Consortium ed all'ela¬ 
borazione della proposta da sottoporre al- 
l'International Standards Organization per 
farne uno standard ISO, denominato 
VRML 97. 



sto non mancheranno certamente cro¬ 
naca. studio e progetto. 

Per ora registriamo come, curiosa¬ 
mente, il VRML potrebbe aggiudicarsi 
un successo laterale, riuscendo dove al¬ 
tri del calibro di Pixar hanno fallito, e di¬ 
ventare tra l'altro uno standard indipen¬ 
dente e generale per le informazioni tri¬ 
dimensionali. Così come è ora (forte¬ 
mente orientato alla velocità) risulta più 
vicino alla semplice geometria dei gio¬ 
chi che alla modellazione solida ed al 
momento le opzioni di salvataggio dai 
programmi 3D non possono sempre 
produrre traduzioni complete del mo¬ 
dello (ma ricordiamo come il vetusto 
DXF di AutoCAD sia stato per anni un 
formato soltanto bidimensionale) 

Inoltre, considerando ogni condizione 
di monopolio una sventura per il pro¬ 
gresso, uno standard indipendente non 
può che aiutare il pluralismo miracolo¬ 
samente sopravvissuto finora in questo 
settore e, con una illecita dose di otti¬ 
mismo, potremmo immaginare un pa¬ 
norama più ricco riverberarsi benefica¬ 
mente su quel po' di pluralismo rimasto 
tra i sistemi operativi. 


IFernando Tomisiello Merwmchnk.iit 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


207 

















coordinamento di Andrea de Prisco 


Per un pugno di dollari 


• H 


di Raffaello De Masi 


Già, proprio per una manciata di biglietti 
verdi nel 1985 si poteva acquistare un 
MSX, standard che promette di durare 
a lungo. Imposto e appoggiato da una 
gran congerie di costruttori, avrà un 
unico grande nemico: il costo, sem¬ 
pre più orientato verso il basso, dei rap¬ 
presentanti del ciclone MS-DOS, di cui 
ancora si tende a ignorare la portata. 

Il numero di aprile si apre con un editoria¬ 
le di Nuti che, letto a dodici anni di distan¬ 
za, fa intendere quanti millenni informatici 
siano passati Paolo parla di scambio di po¬ 
sta elettronica e di abbonamenti i cui prezzi, 
sono sue parole, "sono senz'altro convenien¬ 
ti per la multinazionale (addirittura, n.d.r,), ma 
non si può chiedere a un privato di spendere 
diverse centinaia di migliaia di lire al mese per 
trasmettere qualche diecina di cartelle dattilo- 
scritte". Lascio a voi qualsiasi commento. 
MCmicrocomputer, intanto, cambia sede. Ab¬ 
bandonato il locale terraneo e relativo interrato, si 
trasferisce all'indirizzo attuale, di cui, all'inizio, oc¬ 
cuperà solo i primi due piani (poi, con una subdola 
guerriglia a danno degli inquilini, basata su dispet¬ 
ti vari, messa fuori servizio dell'ascensore e rot¬ 
tura dei vetri delle finestre, si costringeranno i 
poverini a lasciare anche i piani superiori). Il Ma¬ 
rinara è a sinistra, entrando, ma è inutile dare 
indicazioni, tanto si sentono le grida! 

HP presenta un altro suo gioiello, l'integrai, 
che mette insieme portatilità, Motorola 
68000 e nientemeno che sistema operati¬ 
vo UNIX, quest'ultimo presente su ROM 
Una bomba! Apple lancia il suo Apple- 
Talk, protocollo per rete locale a basso 
costo (e prestazioni) che sopravvive, vi¬ 
vo e vegeto, ancora oggi Osborne ten¬ 
ta l'ultima carta con quattro suoi modelli, 
nuovi o rinnovati sulle ceneri di quelli prece¬ 
denti: 1, Executive, Vixen e Encore. Motorola offre 
un terminale da automobile (ma ovviamente può es¬ 
sere usato dappertutto), che si collega al computer 
remoto attraverso un sofisticato sistema di trasmis¬ 
sione radio. Atan si converte al 68000 e ai 32 bit 
con la sua serie ST (guarda guarda che strana somi¬ 
glianza con gli Amiga), e alla compatibilità IBM con il 
PC10; cosi dà una botta al cerchio e una 


Telematica, questa 
sconosciuta 

Quasi a supportare l'editoriale di Nuti, Daniele Co- 
laiacono ci parla di servizi telematici negli USA. 


mentre le sigle E-Mail, Computer Banking e Telnet 
suonano come arabo, alle nostre orecchie. Damele 
ci dà pazientemente anche una serie di consigli sul¬ 
l'acquisto del modem, destreggiandosi tra infinite 
sigle e caratteristiche; oggi si e no ricordiamo la ve¬ 
locità e , solo in rari casi, il rapporto di compressione 
(nell'articolo 1200 baud è considerata una velocità 
stratosferica, e, addirittura, negli stessi USA. chi lo 
utilizza paga al fornitore dei servizi un canone mag¬ 
giore). 

Le prove del numero di aprile iniziano con il Siel 
CMK 49, una tastiera musicale per Commodore 64, 
un sintetizzatore polifonico (3 voci) con tutti i con¬ 
trolli del caso. A Corrado spetta la prova di Delta, da¬ 
ta base di punta della CompSoft, giovane (ma chi 
non lo era allora?) e dinamica software house ingle¬ 
se che ha in portafoglio anche un pacchetto di Busi¬ 
ness Graphics e uno strano package didattico di 
CAD. dal nome Domino. Neoesemplare della fami¬ 
glia dei db relazionali per PC (per la verità non è un 
vero e proprio relazionale, ma gli somiglia molto) 
Delta è programmabile, sia direttamente, sia chie¬ 
dendogli di memorizzare sequenze di comandi ese¬ 
guiti una volta sola. Superando le prestazioni stan¬ 
dard dei database di allora, Delta ha inoltre integrato 
anche un report generator, un wp (che è poco piu di 
un text editor), e un look-up capace di definire for¬ 
mati e tabelle condivise da più applicazioni; davvero 
un package professionale del più alto livello. Corra¬ 
do ne parla in maniera entusiasta, e non stentiamo a 
credergli, visto cosa riesce a presentare in quattro 
pagine. Chissà se ce ne sono ancora esemplari al la¬ 
voro. 

E. manco a dirlo, ecco l'MSX di turno. Leo Sorge 
prova il Philips VG-8010, ennesimo esemplare della 
specie , nato dalla "folle crescita del numero dei co¬ 
struttori che hanno aderito allo standard; dai 13 ori¬ 
ginali (12 giapponesi e 1 americano) si è passati agli 
oltre 50" (n.d L.S.). E Philips ne offre ben tre mo¬ 
delli che si differenziano solo per le due cifre finali 
(00. 10. e 20); sono praticamente gli stessi, tranne 
che per la dotazione RAM Le prestazioni sono le 
solite (se no che standard è?), con tanto di altrettan¬ 
to solita potente sezione suono, tanto siamo tutti 
un po' Paganini! La macchina costa il solito mezzo 
milione, e me la ricordo solo perché la comprò un 
mio amico fotografo che. con un programma ad 
hoc, la usava come titolatrice delle cassette dei ma¬ 
trimoni. 

Sempre di Leo la prova del software su ROM pre¬ 
sente nel Commodore Plus 4 (i soliti: wp, spread¬ 
sheet, database e un'utility di grafica commerciale). 
La macchina costava un sacco di soldi, e neppure la 
presenza di questi pacchetti risvegliò un mercato ad 
essa pochissimo interessato 

Guarda guarda, una tastiera estesa per Apple II e 


208 


MCmicrocomputer n, 178-novembre 1997 










(aitpi iriFMDnì) 


La Stei CMK 49 eia una 
'prodigiosa' tastiera mu¬ 
sicale per Commodore 
64 


compatibili Una 
buona idea, vista la 
configurazione 
spartana di quella 
di serie. La produ¬ 
ce la Multitech, 
possiede un buon 
feedback, un ta- 
stierino numerico 
e una serie di tasti 
funzione che, in as¬ 
senza dei compiti 
propri del PC, pos¬ 
sono essere abbi¬ 
nati a funzioni defi¬ 
nite dall'utente. 

Passiamo alle ru¬ 
briche, che, come 
al solito, danno un 

corposo contributo al numero delle pagi¬ 
ne della rivista. C'è la solita sezione di 
grafica, il "Micro Facile" che ci parla del¬ 
la negazione logica, e la costruzione di 
uno sprite editor che, solo a copiare il li¬ 
stato, viene voglia di gettare tutto al fiu¬ 
me e giurare dì odiare la tastiera per il 
resto della vita. 

Valter Di Dio ci propone problemi di 
ottimizzazione valutando la convenienza 
di produrre lampadine a 100 lire l'una, e 
adp ci propina l'ottava (e non finirà per 
adesso) puntata sui database, che ci 
vanno pesante con le loro tre pagine di 
listato a doppia colonna e corpo uno. 
Poi, per continuare a mantenersi legge¬ 
ro, ci diletta sulla gestione degli inter- 
rupt sul C64, e Panunzi rincara la dose 
con Lassembler dello Z80. Nell'area dei 
programmini forniti dai lettori ecco un 
generatore di nuovi Beep, un "antire¬ 




set" per il C64 (dopo tutta la fatica per 
implementare il reset!) e un chilometri¬ 
co listato di un gioco (Scarabeo) che 
apre la disponibilità dei listati su casset¬ 
ta, da comprare scrivendo alla redazio¬ 
ne Per il Vic20 ecco l'ennesimo pro¬ 
gramma che permette dì vìncere im¬ 
mancabilmente al totocalcio, mentre 
nell'area Spectrum e TI 99 i giochi si 
sprecano (tanto sono sempre gli stessi, 
cucinati in un'altra salsa). A proposito di 
giochi, ve ne racconto una che mi è suc¬ 
cessa, in quel periodo, con una famosa 
adventure per Apple II (non vi dico il no¬ 
me, basti sapere che, quando usci, eb¬ 
be un immediato successo). 

Il gioco era eccezionalmente ben pro¬ 
tetto; neppure LockSmith, il copiatore 
per eccellenza del tempo, riusciva ad 
averne ragione. Una sera, più per scom¬ 
messa che per altro, mi ci misi di buzzo 
buono e, tenta e ri¬ 
tenta, finalmente, 
almeno cosi mi pa¬ 
reva, riesco a co¬ 
piare il programma 
( vergogna, De Ma- 
si!). L'adventure 
era piuttosto com¬ 
plessa e si snoda¬ 
va in un castello 
che ci aveva chiu¬ 
so alle spalle la 
porta d'ingresso, 
per cui occorreva 
trovare una uscita 
alternativa. Fiero di 


Una tastiera estesa per 
l'Apple II? Detto, latto 
ecco a voi la Multitech 
Mak II, provata da Valter 
Di Dio sul n 40 di MC. 



Pensiamoci per tempo 


Da un po' ih tempo, in America, per essere "in", accanto all'Indirizzo. al 
numero ili telefono, di telex e di telecopialore si riporta anche il numero di 
"The Source" o di un altro fervuto analogo. Come dire “puoi scrivermi, 
telefonarmi, mandarmi un telex, un facsimile, ma se vuoi fare prima, lascia un 
messaggio nella mia casella di posta elettronica". 

Cosi sui manuali Hewlett Packard destinali al programmatori Indipendenti, 
cosi sulle maggiori riviste americane. Con la solita vena scanzonata su 
Creative Computing di gennaio hanno scritto ; "hai una gran fretta di 
raggiungere Betsy Staples, John Anderson, Dove AhT (Il vulcanico padre- 
direttore-ispiratore di Creative) "od un altro redattore? Puoi farlo attraverso II 
servizio di posta elettronica MCI. Spedisci a BSTAPLES(Il codice della 
casella postale elettronica MCI destinata al lettori di CCJ. 

In alcuni casi occorre che mittente e destinatario siano entrambi abbonali al 
servizio, in altri basta che sia abbonalo II destinatario ; ma In tulli chi indica II 
proprio numero di posta elettronica, dà implicitamente per scontato che II 
lettore conosca numeri e procedura di accesso a quella particolare rete. E. per 
loro fortuna, un gran numero di cittadini statunitensi ha ormai una notevole 
dimestichezza con i servizi telematici. Una dimestichezza che passa attraverso 
Il non trascurabile fatto che negli Stati Uniti zi può fare telematica a prezzi 
popolari. Basta farla fuori del Peak Time. Oppure basta farla in proprio (a 
livello locale) attraverso le migliala di CBB (Computer Bulletln Board) nati 


E in Italia? Sono ambilo a sentire I prezzi di abbonamento a qualche servizio 
di posta elettronica attivo in Italia. Tariffe senz'altro convenienti per la 
multinazionale cui si offre la possibilità di collegati, in alternativa al telex, 
con un servizio decisamente più potente ed a prezzi costanti con qualsiasi città 
del mtmdfì, ma non il può certo chiedere ad un privalo di spendere diverse 
centinaia di migliala di lire al mese per trasmettere qualche decina di cartelle 
dattiloscritte. DI abbattere i costi in orari di minor traffico a favore de! privati 
neanche se ne parla, anche perché occorrerebbe abbassare prima quelli di 
utilizzo della rete a pacchetto che collega I vari nodi. 

Visto che la rete pubblica a pacchetto, terminata la fate sperimentale, sta 
entrando in servizio In questo periodo, è II momento di valutare seriamente 
l'opportunità di chiedere, lato utenti, e di offrire, lato pubblica 
amministrazione, tariffe differenziate e tali da favorire la massima diffusione, 
anche a livello domestico di tulli i servizi telematici e non solo di quelli ( vedi 
Videotel) sulla cui utilità ed economicità ci sarebbe da discutere a lungo. 

Paolo Nuli 


me stesso più di come lo era Amund- 
sen, restituisco l'originale al proprieta¬ 
rio, ovviamente decantando la mia ec¬ 
cezionale bravura dove ben altri nomi 
erano miseramente falliti e ritorno a ca¬ 
sa. Accendo il mio bravo Apple II, lancio 
il gioco e passo un paio d'orette a trac¬ 
ciare, a penna, il mio girovagare tra le 
stanze infinite del castello (beh, credo 
che qualcuno avrà capito di quale gioco 
parlo!). Il gioco gira che è una meravi¬ 
glia fino a che mi avvicino a una male¬ 
detta grata, che improvvisamente si 
spalanca e mi fa scivolare giù giù, nel 
profondo II tutto col commento; "Sei 
caduto nelle segrete del castello, dove 
vanno a finire quelli che copiano i pro¬ 
grammi!". Questa si che è protezione! 
(Così impari...!) 


MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 


209 






























(AlTP! TfMPBÌ 


A maggio non si parla 
di MSX 

Già, il numero successivo è fortunata¬ 
mente sgombro di prove e, in parte, an¬ 
che di notizie su questo standard Ospita 
invece un recensione di Byte sull'HP In¬ 
tegrai, che evidenzia la qualità e le pre¬ 
stazioni eccezionali di questa macchina. 
Filippo Merelli si trasferisce in pianta sta¬ 
bile presso le FFSS, dove si sta faticosa¬ 
mente affermando "Il computer ferro¬ 
viere", e Corrado Giustozzi prova Osbor- 
ne 3 "Encore", un vecchio progetto 
Osborne caduto nel dimenticatoio e ri- 
spolverato dalla nuova dirigenza per tam¬ 
ponare la sua fetta di mercato in attesa 
di nuovi rivoluzionari modelli (che non 
verranno mail). 

Macchina moderna anche se piuttosto 
costosa (prevede addirittura un modem 
incorporato). l'Osborne 3 è un vero por¬ 
tatile (in un'era in cui HP, ad esempio, si 
illudeva di definire portabile il suo 87), 
con tanto di tracolla incorporata, scher¬ 
mo a cristalli liquidi (16 righe per 80 co¬ 
lonne) e tastiera ripiegabile (ha addirittu¬ 
ra un aspetto più gradevole e originale 
dei nostri notebook, anche se, ovvia¬ 
mente, non può gareggiare con loro per 
leggerezza e ingombri). E' dotato di MS- 
DOS , 128 Kb di RAM, due floppy da 
5.25", interfaccia RS232 e Centronics, 
batteria al nickel-cadmio che garantisce 
una alimentazione continua di 4-5 ore; 
software non ne viene fornito, anche se, 
ovviamente, è garantita la compatibilità 
con tutte le applicazioni capaci di girare 
sotto quel sistema operativo. 

Ed ecco la prova di un prodotto di uno 
dei pilastri delle software house di quegli 
anni, Ashton-Tate, nome allora prestigio¬ 
so (a questo si devono applicazioni di 
grande successo). Il package dominerà 
a lungo il mercato, quale punto di riferi¬ 
mento per l'area d'impiego. Si tratta, 
manco a dirlo, di Framework, uno stru¬ 
mento che, al di fuori dei suoi compiti 
per cosi dire istituzionali (si tratta di una 
specie di integrato, che contiene le soli¬ 
te applicazioni e in più un efficiente pac¬ 
chetto di comunicazioni), rappresenta, 
come fa ben notare Corrado, un vero 
ambiente di sviluppo destinato ad elabo¬ 
rare "idee più che dati, uno strumento 
di organizzazione concettuale più che un 
semplice macinatore di numeri". 

La prova è lunga e articolata e introdu¬ 
ce il lettore nelle tecniche di scambio da¬ 
ti tra applicazioni, analisi di previsione, si¬ 
mulazione di ambienti e scenari; certo, 
tutte cose che oggi non impressionano 
nessuno, ma che per i tempi significava¬ 
no davvero una nuova frontiera, tanto da 
far dire, allo stesso Corrado, che con 
Framework "facciamo la conoscenza 
ravvicinata con uno dei probabili artefici 


L Osborne 3 Encore lu 
il primo portatile... for¬ 
mato proiettore. 


Sharp PC-1251 e PC- 
1260 furono degne di¬ 
scendenti della mitica 
PC-I2II, la prima calco¬ 
latrice al mondo pro¬ 
grammabile in linguag¬ 
gio Basic ADP, a quei 
tempi, lece carte false 
per accaparrarsene un 
esemplare in anteprima 




della rivoluzione concettuale deH'Homo 
Informaticus del XXI secolo" 

Dall'empireo alle cose di tutti i giorni. 
Ecco la prova degli Sharp 1251 e 1269, 
due pocket destinati a prendere il posto 
del 1211; Fabio Marzocca esprime una 
opinione che la dice lunga sullo stato del¬ 
l'arte dei tempi. Ve la ripeto integralmen¬ 
te; "La primogenita (calcolatrice, n.d.r.) 
della famiglia si chiama PCI211 e, no¬ 
nostante abbia appena 5 anni (sicl), ri¬ 
sente già di tutti i mali della vecchiaia 
quali lentezza, pesantezza e limitata po¬ 
tenza". Strano, vero? Oggi si dice lo 
stesso di una macchina di cinque mesi 
fa. Comunque ritorniamo alla prova. 

I PC Sharp erano delle macchinette 
della grandezza di una tavoletta di cioc¬ 
colato, che permettevano di portarsi ap¬ 
presso un BASIC (neppure tanto male), 
una tastiera QWERTY, certo molto sa¬ 
crificata, un visore LED formato di 1 o 2 
linee da 24 caratteri (che scrollavano a 
sinistra), e una memoria che andava da 
2 a 4 kbyte. Che la macchina fosse po¬ 
tente lo dimostra la ROM (40 K nella 
1260) che offre un ambiente operativo, 
sia in programmazione che in modo im¬ 
mediato, di tutto rispetto. Tutti i PC so¬ 
no interfacciabili con una stampantina- 
plotter a penne a sfera, che stampa su 
una strisciolina di carta simile a quella 
delle calcolatrici da tavolo. La macchina 
può essere anche dotata di un registra¬ 
tore a cassette che può funzionare an¬ 


che come sede dei 
file dati gestiti dal¬ 
le relative funzioni 
del linguaggio. Il 
prezzo è basso 
(dalle due alle 
quattrocentomila, 
a seconda delle 
configurazioni) e, 
per un certo perio¬ 
do, di queste mac¬ 
chinette se ne ve¬ 
dono in giro parec¬ 
chie. 

Data 20 Corpora¬ 
tion offre in prova 
la XL80, interfaccia 
video a 80 colonne 
per il C64, mentre 
Bo Arnklit offre una eprom per cambia¬ 
re i caratteri della MPS-801, la stam¬ 
pante principe per il C64. La eprom si 
compra presso la redazione, al prezzo 
di 40.000 lire e permette, tra l’altro, di 
vedere stampate vere discendenti delle 
lettere minuscole. 

Francesco Petroni fa grafica con uno 
spreadsheet (picarescamente definito 
tabellone elettronico), e MicroFacile, di 
Pantuso, si interessa delle famiglie logi¬ 
che, mentre adp arriva alla nona puntata 
del suo studio dei database. La cosa, 
nel numero precedente, deve aver ri¬ 
scosso successo, se pure Valter Di Dio 
offre un package di Francesco Meschia 
sulla gestione degli interrupt su Apple II. 

Marco Genovesi, nella rubrica Vic20, 
offre un listato che esegue la derivazio¬ 
ne delle principali funzioni, e c'è chi pre¬ 
tende di gestire un magazzino col Com¬ 
modore 64. Siete programmatori in Ba¬ 
sic e vi è venuto qualche volta in mente 
che poteva esservi utili un GOTO (orro¬ 
re!) calcolato (doppio orrore!)? Leggete 
il programmino di Milko Lupinacci. po¬ 
treste avere qualche buon suggerimen¬ 
to! E poi musica, per lo Spectrum, se 
avete lo stomaco di ricopiare esatta¬ 
mente otto pagine di listato, tra cui an¬ 
che una bella sequela di codici macchi¬ 
na. E per non essere da meno, ecco 
l'ennesima versione del totocalcio per 
TI99 (beh, stavolta ve la cavate con me¬ 
no, solo seicento righe). 


210 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



















(aitpitfmph) 


E dopo la quiete, 
l’assalto! 

Manco trenta giorni di calma e riecco al¬ 
l'assalto gli MSX. In giugno ce ne sono, 
nell’area prove, addirittura tre. Ma proce¬ 
diamo per gradi 

Ogni tanto Marco ci azzecca; che vole¬ 
te. anche i capi indovinano, ad ogni mone 
di papa. Fatto sta che un lettore gli scrive 
chiedendogli se fa bene a iscriversi a 
Scienze dell'Informazione. E Marinacci gli 
risponde con una lettera ampia e articola¬ 
ta, che affronta ampiamente il problema; 
merita di essere riletta, a dieci anni di di¬ 
stanza è ancora attuale. 

Nelle news vediamo un portatile di 
Ericsson, come sempre di ottima fattura, 
mentre si ricomincia a parlare, a pochi me¬ 
si di distanza, di difficoltà finanziarie della 
Sinclair. ICL, con perfetto tempismo, ne 
approfitta per stringere, con essa, un ac¬ 
cordo e sviluppa il modello One Per Desk, 
basato sull'hardware QL e, manco a dirlo, 
con un sistema operativo proprietario. An¬ 
drà a fondo con la seconda rovinosa cadu¬ 
ta della Sinclair. Finalmente un portatile 
che non è un notebook ma gli è molto vi¬ 
cino; è il Toshiba T 1100, un compatibile 
piccolo, gradevole, leggero, che inaugura 
la luminosa carriera dei portatili di questa 
marca. 

Marco se ne va a Tokyo, e torna con 
una serie di novità, tra cui la nascita di 
MSX2, destinato a sostituire il precedente 
(ne sentivamo davvero il bisogno?). La 
Mitsubishi, la Yamaha e la Sony entrano 
anche loro nella battaglia MSX (vai, tanto 
avanti c'è posto!), e tra le cose strabilianti 
di allora c'è anche un Macintosh che 
"suona". Nelle prove vediamo la presenza 
del sistema Palette della Polaroid, che an¬ 
cora oggi è standard sul mercato, ma che 
allora doveva rappresentare l’unica solu¬ 
zione per riversare su carta fotografica 
schermate con una qualità accettabile 
(Corrado ricorda che "... gli esperimenti 
sulle stampanti grafiche a colori continua¬ 
no, ma lo stato dell'arte è ancora abba¬ 
stanza lontano dal fornirci immagini di qua¬ 
lità accettabile"). Per tornare all'MSX, ec¬ 
co la prova dello Yamaha YIS 503F e del 
Toshiba HX10 (data l'abbondanza degli 


Gli Alari 130 XE e 800 XL con tamo di tavoletta grafica 


sta Andrea si pregia di fornire anche lo 
schema elettrico dell'interfaccia che oc¬ 
corre frapporre tra computer e caffettiera. 
Il caffè è conveniente che lo compriate 
sono casa, farselo spedire da lui costereb¬ 
be troppo e arriverebbe stantio; e poi, so¬ 
no sicuro che ci farebbe la cresta! 

E chiudiamo con le solite rubriche, che 
dissertano ancora di grafica, di famiglie lo¬ 
giche, di Forth (ultima puntata, battete le 
mani!), di assembler dello Z80, di suoni e 
caratteri minuscoli piu o meno estirpati di 
viva forza dalle oscurità profonde delle 
ROM di questo o quel piccolo C64 o 
Spectrum. L'esagerazione è rappresenta¬ 
ta da un programma per il calcolo matri¬ 
ciale su Spectrum, il cui listato sembra la 
rappresentazione di una parte del codice 
genetico del progetto "Genoma''. Basta, 
lasciatemi solo il tempo per qualche curio¬ 
sità, come al solito. 

Lo sapete quanto costa una scatola di 
floppy ad alta densità? Risposta 60.000 li- 
rette. E attenzione, è un'offerta del mese! 
Proprio a buon mercato, non c'è che dire! 
Una società di Milano presenta, nella sua 
pubblicità. Magic, una interfaccia per tele¬ 
camera (BN) che trasferisce su Mac quel¬ 
lo che inquadra; la sola interfaccia costa 
sei biglietti da cento, più di quello che og¬ 
gi costa una camera di Connectix a colori. 

Se poi volete anche la camera, prepara¬ 
tevi a sborsare tre bigliettoni. Una ditta 
"internazionale" offre un'innumerevole 
sene di programmi e accessori, esegue 
spedizioni giornaliere in tutto il mondo, di¬ 
spone di magazzini fornitissimi, ma chiede 
di allegare francobollo per la risposta. Un 
lettore vende la collezione completa di 
MCmicrocomputer dal "mitico" numero 1 
(se ne vuole già disfare? Ma che gli abbia¬ 
mo fatto?), e una gentile lettrice esperta in 
dattilografia si dichiara disposta a imparare 
l’uso di programmi sul computer del suo 
datore di lavoro, se qualcuno la assumerà. 

A risentirci il mese prossimo! MS 


L Apple Ile era una ver¬ 
sione compatta e tra¬ 
sportabile dell indimenti¬ 
cabile 'due'. Era previsto 
finanche un display op¬ 
zionale LCD per 'com¬ 
pletare l'opera' 


esemplari ormai se 
ne provano due in 
un solo articolo), 
che si fanno notare 
per il perfetto alli¬ 
neamento agli altri 
per caratteristiche e prezzo. Valter Di Dio 
prova l'Apple Ile, disperato tentativo di rin¬ 
verdire i fasti passati sottoponendo il HE a 
una drastica cura dimagrante, dotandolo 
di un nuovo processore (che poi è il 
65C02. versione a basso consumo del 
quasi omonimo predecessore), di mag¬ 
gior memoria e perfino di un mouse, che 
poi, per il sistema operativo che adotta, 
serve come un frigorifero al polo. 

Macchina sena è invece io Sharp MZ- 
800, dotato di Z80A (quindi tagliato fuori 
dal mercato MS-DOS, ma completamen¬ 
te compatibile con tutta la serie degli MZ 
della casa). E' un tentativo, uno degli ulti¬ 
mi. di rinverdire i fasti del CP/M con una 
macchina potente, maneggevole, leggera 
e, considerando i concorrenti, di basso co¬ 
sto. Ma l'era MS-DOS è cominciata e non 
c’è spazio per ripensamenti e recuperi. 
CP/M è ormai morto e sepolto. 

Atari 103 XE e 800 KL; ecco due mac¬ 
chinette che a prezzi bassi offrono abba¬ 
stanza. Si tratta di due home ad orienta¬ 
mento giocoso che questa firma lancia do¬ 
po la grave crisi che l'ha colpita assieme a 
nomi prestigiosi come Mattel e Texas. Co¬ 
stano dalle tre alle quattrocentomila, non 
hanno pretese di msxismo, sono palestra 
di esercizio del Basic presso i nostri figli, e 
dispongono perfino di un parco software 
non disprezzabile. Altrettanto interessante 
è la prova del VizaStar 64, una cartuccia 
ROM (coadiuvata da un package softwa¬ 
re) che implementa sul C64 un integrato 
Spreadsheet-Database-Grafica. Ovvia¬ 
mente dal Commodore non ci si può 
aspettare le prestazioni di un Cray, ma 
l'ambiente è ben progettato e implemen¬ 
tato e l'uso è piacevole e intuitivo, visto 
che tra l'altro simula, nell'area foglio elet¬ 
tronico, le funzioni dello standard de facto, 
il VisiCalc E la presenza del software su 
ROM dà alla macchina quella velocità di 
calcolo che non potrebbe altrimenti avere. 

"Il caffè è un piacere, se non è compu¬ 
terizzato, che piacere è?". E cosi adp ci in¬ 
segna a collegare un C64 a una caffettiera 
elettrica che puntualmente, all'ora che de¬ 
cideremo. ci sveglierà con l'odore di una 
miscela arabica (caro Andrea, certo che se 
ci fosse anche una brasiliana la cosa an¬ 
drebbe meglio!). Ovviamente tutto è ba¬ 
sato su un rigido "fai da te", per cui il bari¬ 


MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 


211 












di Francesco Cariò 


Fatemi fare qualche altra 
riflessione sui game on 
line, lo sono assolutamente 
sicuro che si tratti del modo 
di giocare interattivo più 
efficace per i prossimi anni. 
In America ormai comincia¬ 
no ad essercene veramente 
tanti e moltissimi sono 
quelli sviluppati ad hoc per 
essere giocati in Rete, quin¬ 
di su Internet. Credo che 
dai prossimi mesi comin- 
cerò a recensirne qualcuno 
e penso anche di collocarne 
più di uno tra gli 
Avvenimenti, perché lo 
meritano 

Sempre in America, mentre 
decollano i tornei di golf e 


Ultima On Line raccoglie 
adesioni a migliaia, il 
dibattito più vistoso in que¬ 
sto momento riguarda il 
modo di pagamento: fiat 
fee (canone fisso mensile o 
in altra periodicità) oppure 
pagamento a ore o minuti 
di gioco? La scelta più 
comune, ormai, sembra 
essere la prima: 10 dollari al 
mese e ci state attaccati 
quanto vi pare. E in Usa 
questo significa esattamen¬ 
te "quanto vi pare", visto 
che con altri 10$ al mese 
sono una moltitudine i pro¬ 
vider che vi danno accesso 
ad Internet. E qui comincia¬ 
no le nostre dolentissime 


note italiane. 

Come diavolo faremo, noi 
italiani, a giocare in Rete se 
da noi c'è la tariffa urbana a 
tempo? Faccio due conti: i 
10$ al mese di cui sopra, 
nel caso italiano andrebbe¬ 
ro moltiplicati almeno per 
10 se non di più. E questo 
perché giocare a Ultima On 
Line per meno di 3 ore di 
seguito, al giorno, non ha 
molto senso. Se davvero 
vogliamo essere dei cittadi¬ 
ni di serie A di Britannia. 
Risultato giocare ad Ultima 
On Line per un anno ci 
costerebbe, tra fee (canone 
mensile) e TUT (tariffa urba¬ 
na a tempo) una cosa tipo 


1200$ Tradotto in lire 
siamo sui due milioni. Non 
credo che ci saranno molti 
italiani da quelle parti a que¬ 
sti prezzi. 

Riassumendo se la tariffa 
urbana a tempo non viene 
tolta dalla circolazione in 
tempi stretti, in Italia non 
avremo mai un pubblico e 
quindi un'industria di que¬ 
sto fondamentale nuovo 
intrattenimento. Insomma 
la TUT è una tassa sul 
gioco. Come se cento anni 
fa lo stato avesse deciso di 
mettere un'enorme tassa 
sul cinema. Giocatori di 
tutto lo Stivale ribelliamoci! 
E in fretta anche. 


Internet People/lo, la Rete e la Cucina Di Valentina Lamorgese valebox@tin.if 


Se solo penso che sei o sette mesi fa per me Internet, 
ma soprattutto i PC, erano un qualcosa di totalmente sco¬ 
nosciuto, ebbene, non riesco proprio a crederci! 

Soltanto verso l'inizio del '97 io non capivo un accidente 
di niente di questo mondo virtuale e, sebbene ne fossi 
alquanto affascinata, non avevo la più pallida idea che 
verso la fine dell’estate dello stesso anno avrei scritto que¬ 
ste poche righe per raccontare a qualcuno la mia esperien¬ 
za! 

Il mio primo computer, su cui ho imparato a scrivere, a 
giocare, a navigare, lo accendo ogni mattina ed il suo rumo¬ 
re ormai familiare mi accompagna per quasi tutto il giorno 
fino a che, quando gli occhi non sono diventati due palle da 
tennis - per intenderci -, sono costretta a salutarlo e a dargli 
la buonanotte! Non ha nemmeno un anno di vita ed è 
incredibile come, grazie a lui, le cose per me siano cambia¬ 
te! 

All'inizio, quando per la prima volta ho messo le mani 
sulla tastiera ed ho acceso il monitor, devo confessare che 
non sapevo assolutamente cosa fare Dopo aver causato 
una serie di danni al mio sistema operativo a furia di ’sma- 
naccare" (qui da noi in Toscana è inteso come fare espe¬ 
rienza sulla "pelle" del PC per imparare qualcosa) e dopo 
una formattazione incondizionata dell'hard disk - necessaria 
perché ormai di quello che c era non era rimasto un gran¬ 
ché -, ho pensato che avevo fatto abbastanza esperienza 
per darmi alla navigazione (in Internet, ovviamente!). E 
così, circa quattro mesi fa, ecco che è arrivato il mio primo 
modem, con relativo abbonamento ad Internet. 

Dopo un periodo iniziale di sconforto, ho imparato a 
conoscere la vita dei navigatori ed il loro mondo, e ne sono 
entrata a far parte! 


La cosa che più mi affascinava era la quantità di informa¬ 
zioni disponibili in Internet, alla portata di tutti e. soprattut¬ 
to, la possibilità di diventare dei creatori di un qualcosa che 
sarebbe potuto diventare utile per gli altri 

E' molto bello, secondo me, poter mettere a disposizio¬ 
ne di un vasto numero di persone ciò che hai creato e che 
ti appassiona, e così entrare in contatto con gente diversa 
da te che può, e non. condividere le tue idee, i tuoi interes¬ 
si, ma che comunque permette di confrontarti con diversi 
modi di pensare...e per me questa è un'occasione per 
uscire dalla vita sempre uguale di ogni giorno e tuffarsi in 
un mare fatto di svariate culture, dove è possibile ampliare 
le proprie vedute e conoscenze, in ogni campo! 

E poi m rete ho trovato uno spazio tutto mio in cui posso 
esprimere me stessa, essere conosciuta e talvolta apprez¬ 
zata, insomma essere considerata. Occupare un posto, 
seppur tanto piccolo se penso alla continua e sempre cre¬ 
scente espansione di Internet, è per me fondamentale e 
mi dà una soddisfazione incredibile! Mi permette di essere 
creativa. Potrei stare lì per ore davanti al monitor alle prese 
con la mia creazione, uploadare diecimila volte lo stesso 
file ogni volta con una leggerissima modifica, senza sentir¬ 
ne la stanchezza. 

Le mie pagine di cucina sono il mio primo ed unico lavo¬ 
ro (unico almeno per ora!), che ho fatto mettendoci tutta 
me stessa, cercando di racchiudere tutte le informazioni 
che sono riuscita a trovare che ruotano attorno alla cucina 
italiana. 

Navigando per i siti di cucina - ce ne sono a centinaia in 
rete - a dire la verità ce ne sono stati pochi che mi hanno 
veramente colpito. A parte la grafica, che a mio avviso il più 
delle volte lascia a desiderare, scrivere e pubblicare delle 


212 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




I / 





AVVENIMENTO 


Titolo: Temujin 
Autore: Southpeak (Usa) 
Format: Pc cdrom 
Gìud: ++++ 

Il video nei videogiochi su 
Cdrom, cioè quello che si 
chiama full motion video e il 
genere di game chiamato, 
con avventatezza, film inte¬ 
rattivo, hanno avuto esisti 
disastrosi in questa prima 
generazione multimediale 
Perché? Per due buoni moti- 



fjsSS 


vi: poca qualità del video 
medesimo, una versione 
scandalosa, quasi sempre, 
della peggior rete televisiva 
broadcasting che vi possa 
venire in mente: nulla, inesi¬ 
stente interattività: inserire 
dei pezzi video in un video¬ 
game è stato come chiede¬ 
re ai giocatori di accendere 
e spegnere interruttori per 


ricette costruendo il proprio sito come uno sterile database 
è una cosa che, bene o male, è molto, anche troppo sem¬ 
plice. Ma cercare di scoprire cosa ci sia dietro ad una ricet¬ 
ta, come le sue origini, la sua storia e cultura, e capirne il 
significato al di là delle gioie del palato che può offrirci è 
un'impresa ardual 

lo sono fondamentalmente abbastanza pignola riguardo a 
ciò che faccio, e cerco sempre di fare del mio meglio: se 
non sono soddisfatta, non mi dò pace. 

Così nelle mie pagine mi sto impegnando per esprimere 
a modo mio quello che la nostra cucina, tramandata da 
molte generazioni, racchiude, con un occhio rivolto anche, 
naturalmente, alle ricette! Ho inoltre considerato la possibi¬ 
lità di trattare un argomento che mi è molto a cuore, e cioè 
la scienza dell'alimentazione (non a caso studio medicina), 
per cercare di scoprire se le nostre abitudini alimentari 
sono sane o meno. 

All'inizio queste pagine di cucina sono state scritte quasi 
per gioco, più per dimostrare a me stessa che ero in grado 
di costruire un sito tutto mio che per pura passione culina¬ 
ria, ma quando poi hanno incominciato a prendere forma 
mi sono proprio appassionata. 

In definitiva se qualcuno mi chiedesse come Internet ha 
cambiato la mia vita, penso che gli risponderei che sicura¬ 
mente mi ha dato la possibilità di scoprire ciò che più mi 
piace fare, di essere e di sentirmi parte di un mondo nuovo 
e diverso, di sentirmi utile e per questo appagata, e. lo 
metto per ultimo ma devo ammettere che non è cosi irrile¬ 
vante, di diventarne in un certo senso dipendente !.. effet¬ 
tivamente, se un giorno mi svegliassi e non trovassi più il 
mio PC al suo posto, potrei andare incontro a dei seri pro¬ 
blemi! 


far partire 
s p e z z o n i 
senza lasciar 
loro nessuna 
libertà d'azio¬ 
ne all'interno 
della sequen¬ 
za medesi¬ 
ma. Insomma 
una débàcle. 

Da qui il 
rinnovato 
successo di 
tutti i generi 
davvero inte¬ 
rattivi. 2d e 
3d, e il quasi 
abbandono 
delle tecniche di derivazione 
televisiva e cinematografica 
nei game degli ultimi tempi 

Ma, di recentissimo, ci 
riprova la Southpeak. una fin 
qui sconosciuta casa ameri¬ 
cana, che ha scatenato una 
pesantissima battaglia di 
comunicazione per convince¬ 
re i media e poi il pubblico di 
aver quadrato il cerchio. 
Come? Coniugando qualità 
video e definizione, con l'in- 
terattività promessa sempre 
e mai mantenuta da questo 
genere di game. Il tutto 
dovrebbe avvenire in un 
cdrom game chiamato 
Temujin. Vediamo assieme 
se è vero. 

Il mondo da esplorarsi in 
questo game è il museo 
Stevenson, un museo inesi¬ 
stente che esibisce tesori 
appartenuti ai mongoli e in 


■{•(disastro), -H- (non simularel, 
•$~r (interagire con cautela). 

-r-r-r-r Ida Simulare], -i-r-i-r-r 

(interagisci o muori) 


*3F 


particolare al loro venerato 
eroe e condottiero Gengis 
Khan Temujin, infatti, è giu¬ 
sto giusto il nome originale 
del medesimo capo mongo¬ 
lo che nella loro lingua 
madre vuol dire "regolatore 
dell'universo” Modestino. 

In apertura del game noi 
siamo stati drogati e non 
ricordiamo nulla della nostra 
identità Un vecchio trucco 
narrativo assai funzionale 
anche nei game. Mi ricordo 
per esempio di un gioco 
d'avventura di qualche anno 
fa (quasi dieci) della Icom 
che si chiamava Déjà Vu e 
che si basava quasi del tutto 
su questa disperata ricerca 
della memoria. 

Qui però la memoria ci 
torna in fretta e siamo 
messi al corrente di una 
cospirazione fermamente 
intenzionata ad abbattere il 
presidente degli Stati Uniti e 
a prendere il potere nell'uni¬ 
verso. La chiave di tutto 
questo intrigo starebbe nella 
collezione dei tesori di Khan 
contenuti nel museo 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


213 








Stevenson. 

Il plot non mi sconvolge 
dall'entusiasmo, ma pare sia 
di Mr. Sheldon, autore di 
The Riddle of Master Lu, 
un'adventure non celebratis¬ 
sima, ma comunque discre¬ 
tamente realizzata Ma il 
vero cuore di Temujin non 
sta nel plot. E’ nella qualità 
della tecnologia video svilup¬ 
pata da Southpeak per rea¬ 
lizzarla. Di che si tratta. Qui 
ci sono 90 minuti di video 
divisi in 150 diverse sequen¬ 
ze, non tutte fondamentali 
per risolvere l'avventura, e 
comunque tutte totalmente 
interagibili ed animate con 
una tecnologia che ricorda 
quella del Quick Time vr, 
ispirata dalla famosa 
sequenza della foto interatti¬ 
va di Biade Runner. E il bello 
è che la cosa funziona 
benissimo. E se non ci cre¬ 
dete, non credete cioè al 
fatto che finalmente si può 
girellare placidamente con 
una sensazione un po' alla 
Quake in immagini video (la 
tecnologia di Temujin, infatti, 
si chiama Video reality...). 
beh, allora potete fare due 
cose: comprare il cdrom; 
recarvi al sito della 
Southpeak (h n p: //wwyv. 
southpeak,com i e farvi man¬ 
dare il CD-ROM di prova che 
vi permette di effettuare un 
tour di Temujin. 

lo sono ancora all'interno 
del museo Stevenson e vi 
aspetto ansiosamente. 


• / 


AVVENIMENTO 



Pw Avv 2 
Titolo: Quake 2 
Autore: Id Software IUsaI 
Casa: Activisior IUsaI 
Format: Pc cdrom 
Giud: 1/2 

Quake 2 non ha davvero 
bisogno di presentazioni e 
questo per un motivo bana¬ 


lissimo: è il sequel 
del gioco più cono¬ 
sciuto della stagione 
trascorsa e il terzo 
successo di seguito 
della casa di produ¬ 
zione tecnicamente 
(e non solo tecnica- 
mente) più rivoluzio¬ 
naria che il Pc abbia 
conosciuto: la Id Software, 
texana. 

Dopo Wolfenstein (che 
sapeva far fare al Pc 386 e 
alla scheda vga 256 colori 
quello che nessuno aveva 
mai immaginato sapesse 
fare); dopo Doom (che è 
stato il primo videogame per 
Pc a diventare davvero cono¬ 
sciuto al di 

fuori della _ 

cerchia degli 
appassiona¬ 
ti). E che io 
ricordi nes¬ 
suna casa di 
produzione è 
mai riuscita 
ad essere 
cosi rivolu¬ 
zionaria e 
sorprenden¬ 
te 3 volte di 
seguito. 

Ma quelli 
della Id non 
hanno fatto 
solo questo: 
hanno anche 
spiegato al 
mondo che 
regalare una 
demo inte¬ 
rattiva del 
proprio 
game, se è 
buono, è 
un'ottima 
idea per ven¬ 
dere milioni di copie della 
versione completa. E, infine, 
hanno permesso che molte 
altre case, la Raven è proba¬ 
bilmente la più famosa tra 
queste con il suo Hexen, 
potessero utilizzare il motore 
di Doom e di Quake per rea¬ 
lizzare altri game. Insomma 
dobbiamo alla Id molte cose. 
E le dobbiamo anche il 
senso della misura di non 
concedersi mai più di due 
uscite di ognuno dei suoi 
capolavori: Wolfenstein e 
Spear of Destiny, Doom e 
Doom 2 e adesso Quake e 
Quake 2. E giusto di Quake 
2 sono qui pronto a parlarvi. 



I veri cambiamenti 
‘ riguardano, vi avver¬ 
to, soprattutto la ver¬ 
sione singleplayer, 
visto che quella mul¬ 
tiplayer ha ricevuto 
un'accoglienza cosi 
buona dal pubblico 
che alla Id non hanno 
ritenuto di occupar¬ 
sene troppo. 

Vediamo intanto i cambia¬ 
menti grafici. Quake 2 è 
molto più colorato del suo 
predecessore (noto per,,, 
anzi quasi assurto a simbolo 
della sua stessa oscurità e 
crepuscolarità...). Qui sono 
state inserite ed usate a 
piene mani palette molto più 





brillanti e luminose, colori 
fluidi ed effetti d'acqua (tran- 
slucenza e cose del genere) 

Vediamo adesso le novità 
legate all'interattività con 
l'ambiente. I cadaveri posso¬ 
no essere spostati e il land- 
scape, in generale, è molto 
più praticabile ed interagibile 
rispetto a Quake 2. 

Ma adesso concentriamo¬ 
ci sulla storia 

Nel creare Quake 2, alla Id 
hanno deciso di dimenticarsi 
completamente di tutto 
quello che era successo in 
Quake. E insomma ripartire 
da zero come se si trattasse 
non di un sequel, ma di un 
game interamente nuovo. 

In questa storia siamo nei 
panni di un marine dello spa¬ 
zio, membro di un'elite che 
sta combattendo Strogg, il 
più terribile e implacabile 
nemico dell'umanità di tutti i 
tempi Scopo della nostra 
azione, e della nostra allean¬ 
za, il più scontato che pos¬ 
siate immaginarvi in un 
game di questo genere 
rimandare a casa loro gli alie¬ 
ni liberando la terra e i suoi 
alleati dal giogo alieno Ma, 
devo subito aggiungere, 
questo genere di cose è l'i¬ 
deale per un 3d action game 
alla Quake 2, un gioco senza 
esitazioni e tentennamenti 
fuoco totale e corse agghiac¬ 
cianti. Perché la minaccia 
avanza. 

Naturalmente non è cam¬ 
biato neppure il modo di 
gioco: all'inizio siamo pratica- 
mente inermi, ma, sapendo 
dove guardare, potremo 
essere, velocemente, armati 
cosi tanto che nemmeno i 
più accaniti 
gamer avran¬ 
no la possibi¬ 
lità di lamen¬ 
tarsi. Due 
parole, 
appunto, 
sulle armi. 
Blaster - la 
nostra prima 
arma, quella 
che non si 
scorda mai, 
come l'amo¬ 
re. Di buono 
ha che non si 
scarica mai. 
Solo quello. 
Shotgun - 
anche que- 


214 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 











sta non è un granché, ma è 
la prima che troverete in 
giro. Va ricaricata. 

Super Shotgun - comin¬ 
ciamo a fare sul serio. Con 
questa qui i nemici staranno 
meno tranquilli. 

Machine Gun - dà dei pro¬ 
blemi di rinculo, ma è una 
delle armi più interessanti 
che potete trovare nei primi 
livelli. 

Chain Gun - ecco che 
adesso smettiamo di scher¬ 
zare. Con questa fate fuori 
nemici e alieni di medio livel¬ 
lo a velocità considerevoli. Vi 
fate largo in fretta con que¬ 
sta. 

Grenade Launcher - non 
usatela da vicino perché 
assomiglia a quella di Quake, 
ma adesso fa esplodere le 
granate in mille terribili 
schegge Un'arma terribile. 

Poi, più avanti potete tro¬ 
vare ancora altri armamenti 
devastanti: Rocket Launcher 
, Hyper-Blaster , Rail Gun, 
BF6 di doomiana memoria 
(vi ripulisce una stanza con 
un solo tiro...), Disintegrator 
e poi le Mines e altre ancora 
che di certo non ho reperito. 

E prima di lasciarvi gioca¬ 
re, un riassunto veloce dei 
nuovi nemici. Soldiers (i soli¬ 
ti: numerosi, fastidiosi, i 
primi a cadere): e poi 
Infantry, Gunner, Berzerker, 
Parasite, Medie, Tank, 
Gladiator. E gli Hovers, i 
Flyers e gli apparentemente 
innocui Fishes e i Floaters. 
Perché immagino che sia 
vostra intenzione, ferma, 
arrivare alla fine di Quake 2 
in fretta. E interi. Auguri. 


i / 



PwAvv 3 

Titolo: SoccerChamp 
Autore: Francesco Carla 
IItaliaI 

Format: Pc cdrom 
Giud: lo darete voi 


Ho avuto la 
prima idea di 
SoccerChamp 
quasi 4 anni fa 
mentre stavo lavo¬ 
rando ad un altro 
gioco di calcio. 
L'immagine che si 
era formata nella 
mia mente era 
quella di un simu¬ 
latore che sapesse 
andare oltre gli 
schemi standard 
di un classico 
game di calcio, 
che prevede di 
giocare partite, 
vincere partite, 
vincere scudetti, 
vincere campiona¬ 
ti, vincere coppe. 

Se ci pensate un 
attimo non esiste 
un gioco di calcio 
in cui non si faccia 
questo e solo que¬ 
sto. L'unica diffe¬ 
renza è che alcuni 
giochi ve lo fanno 
fare ''action", cioè 
prendete parte alla 
partita con il |oy- 
stick o con la 
tastiera, e altri ve 
lo fanno fare in 
modo "manager", 
cioè riempite 
menu di dati, stati¬ 
stiche e parametri 
e ne verificate il 
risultato sul video, 
senza una vera 
partecipazione 
diretta Non esiste 
e non è mai esisti¬ 
to nessun gioco di 
calcio che non fun¬ 
zioni cosi. Cioè 
che non abbia il 
punto di vista della 
squadra o dell'alle¬ 
natore (e presiden¬ 
te). 

SoccerChamp è molto 
diverso. 

Ma permettete che ritorni 
un secondo a quell'idea di 4 
anni fa. Di solito le immagini 
di un nuovo gioco mi si for¬ 
mano nella mente avvolte 
da una strana nebbiolina. 
come se ci fosse già tutto e 
si trattasse solo di dissolve¬ 
re la nebbia. Cosi, in mezzo 
alla foschia, vedevo chiara 
una cosa: volevo che il mio 
nuovo gioco di calcio sapes¬ 
se valorizzare bene e mette¬ 


re a fuoco il ruolo fonda- 
mentale, nell'immaginazio¬ 
ne di noi appassionati dello 
sport più bello del mondo, e 
nella storia del calcio, del 
"campione". Provate a pen¬ 
sarci un momento: cosa 
sarebbe la storia del football 
(del soccer come ci hanno 
quasi obbligato a chiamare il 
calcio gli americani...) senza 
i grandi fuoriclasse che ne 
hanno cambiato la faccia? Il 
Napoli avrebbe mai vinto 
scudetti e coppe se non 


avesse incontrato 
sulla sua strada 
Maradona? Il 
Brasile avrebbe 
vinto due coppe 
del mondo di 
seguito (e 3 nella 
carriera di "o rey") 
senza Pelè? 
L'Olanda avrebbe 
mai fatto irruzione 
nella storia del cal¬ 
cio senza Cruyff? 
L'Italia avrebbe 
l'importanza che 
ha nel calcio se 
non fossero esisti¬ 
ti Rivera, Riva, 
Paolo Rossi, 
Saggio, Baresi e 
gli altri fuoriclasse 
dello Stivale? E 
ancora: i campio¬ 
nati sarebbero cosi 
avvincenti senza 
Ronaldo, Del 
Piero, Inzaghi, 
Djorkaeff, Zola e i 
grandi calciatori 
inglesi, tedeschi, 
francesi, olandesi, 
spagnoli, porto¬ 
ghesi, europei, 
americani, africani, 
asiatici e sud-ame¬ 
ricani? La vostra 
risposta mi pare di 
sentirla: NO! 

E allora la grande 
novità di 

SoccerChamp è 
proprio questa: 
non siete solo una 
squadra o un alle¬ 
natore: siete un 
calciatore e volete 
diventare un cam¬ 
pione. Di più: un 
fuoriclasse. Ma 
come? Giocando a 
calcio, che diami¬ 
ne! Giocando a 
SoccerChamp 
La tua carriera 
comincia a 18 anni in una 
squadra di valore medio 
(sarai tu stesso a decidere 
quale e ad attribuire nome e 
ruolo al tuo calciatore. .), e 
dura sedici stagioni. Sarà 
compito tuo. giocando e 
dimostrando le tue qualità 
tecniche, agonistiche e psi¬ 
cologiche all'allenatore e ai 
media, migliorare continua- 
mente fino a diventare un 
vero fuoriclasse e a vincere 
l'ambitissimo "pallone 
d'oro". Ci riuscirai? 


MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 


215 













I GIOCHI PIU' ATTESI del 1997/98 

(seconda parte) 


Starship litanie 

Publisher: Simon & Schuster 
Interactive 

Developer. Digital Village 
Douglas Adams, quello degli 
autostoppisti dello spazio, di 
nuovo tra noi con questa 
avventura interattiva. 

Temujin: The Capricorn 
Collection 

Publisher: Southpeak 
Interactive 

Developer: Southpeak 
Interactive 

Probabilmente la piu attesa 
adventure/video di questa 
stagione. Gengis Khan colpi¬ 
sce ancora. 

Test Drive 4 

Publisher: Accolade 
Developer: Pitbull Syndicate 
Il ritorno del leggendario 
sport car simulator dell’Ac- 
colade 

Unreal 

Publisher: GT Interactive 


Close Combai A Bridge Too Far 


Developer: Epìc Megagames 
Uno dei pochi 3d action che 
possano fare ombra a 
Quake 2 

Uprising 

Publisher: Studio 3DO 
Developer: Cyclone 
Il primo strategy-action in 3 
dimensioni. Funzionerà? 

Zork Grand Inquisitor 

Publisher: Activision 
Developer: Activision 
La saga di Zork prosegue e 
continua a fare proseliti. 

Biade Runner 

Publisher: Virgin 
Developer: Westwood 
Il film cult di Ridley Scott ha 
trovato finalmente una casa 
all'altezza. Westwood può 
farlo diventare un vero 
adventure game 

Close Combat: A Bridge 
Too Far 

Publisher: Microsoft 


Developer Atomic 
Il sequel del miglior game 
Microsoft del 1996 

Daikatana 

Publisher Eidos Interactive 
Developer ION Storm 
Il primo game-solo di John 
Romero, una delle due 
menti di Doom e Quake. 

The Elder Scrolls 
Adventures: 

Redguard 

Publisher Bethesda 
Softworks 

Developer Bethesda 
Softworks 

L’unica vera adventure in 3d 
ritorna per la gioia di tutti i 
suoi adepti Daggerfall 
strikes agam 

Golgotha 

Publisher Crack Dot Com 
Developer Crack Dot Com 
Un altro game in prima per¬ 
sona che assicura moltissi¬ 
mi elementi di strategia 
Una vera e propria nuova 
tendenza. 

Might and Magic VI: The 
Mandate of Heaven 

Publisher 3DO 


King s Quest Mesh, ot Eterrity 


Developer: New World 
Computing 

Uno degli rpg piu famosi 
arriva alla puntata numero 6 
E anche in questo caso si 
apre alla terza dimensione. 

Panzer General II 

Publisher: SSI 
Developer SSI 
Uno dei wargame piu attesi 
di questa fine del 1997 

Quest for Glory: Dragon 
Fire 

Publisher: Sierra On-Line 
Developer Sierra On-Line 
Una delle piu "antiche" 
saghe di Sierra in versione 
3D. 

Screamin' Demons Over 
Europe 

Publisher: Activision 
Developer: Parsoft 
Interactive 

Probabilmente nella top 5 
dei simulatori di volo militari 
più febbrilmente attesi 
World War II. 

Tomb Raider 2 

Publisher: Eidos 
Developer: Core Design 
Lara Croft, la prima vera 

eroina della 
storia dei 
videogame, 
coinvolta in 
una compli¬ 
cata vicenda 
cinese. 

X-Fighters 

Publisher: 
Sierra On- 
Lme 

Developer: 
Dynamix 
Qui puoi 
creare il tuo aereo da caccia 
e portarlo in battaglia 


King's Quest: Mask of 
Eternity 

Publisher: Sierra On-Line 
Developer: Sierra On-Line 
Roberta Williams si è fatta 
realizzare un bellissimo 
motore 3d per dare sfoggio 
delle sue qualità di designer 

Starcraft 

Publisher: CUC 
Developer Blizzard 
Una delle case di produzio¬ 
ne più amate dagli appassio- 


Screamin Demons Over Europe 


216 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 










nati (Diablo, Warcraft. .) 
parte per le stelle. 

Police Quest: Swat 2 

Publisher: CUC 
Developer: Sierra 
Un'altra serie di successo 
della casa americana torna 
sul mercato: e i terroristi tre¬ 
mano. 

Black Dahlia 

Publisher: Take 2 
Developer: Take 2 
L'affascinante scenario dei 
neri americani degli anni '50, 
ritorna con questa avventura 
interattiva. 

Rebellion 

Publisher: LucasArts 
Developer: Lucas Arts 
Dalla factory di San Raphael, 
una delle molte avventure 
stellari interattive di questa 
stagione 

► 



TOP 20 PC GAMES: i più venduti nei negozi USA 

1 

i 

Myst (CD Win) Broderbund 

$20 

2 

2 

Diablo (CD Win95) Blizzard 

$45 

3 

4 

Command & Conquer Red Alert (CD DOS/Win95) Virgin 

$48 

4 

5 

Microsoft Flight Simulator (CD DOS/CD Win95) Microsoft S47 

5 

7 

Monopoly Game CD-ROM (CD Win) Hasbro Interactive 

$30 

6 

16 

Nascar II (CD Win95) CUC Software 

$43 

7 

3 

Dungeon Keeper (CD Win) Electronic Arts 

$46 

8 

13 

Tomb Raider (CD Win) Eidos 

$38 

9 

4 

Links LS 1998 (CD Win95) Access 

$42 

10 

10 

Warcraft Battle Chest (CD MS-DOS) CUC Software 

$42 

11 

9 

X-Wing vs Tie Fighter (CD Win95) LucasArts 

$47 

12 

* 

Duke Nukem 3D Atomic (CD MS-DOS) GT Interactive 

$40 

13 

11 

Need For Speed II (CD Win95) Electronic Arts 

$43 

14 

14 

Command & Conquer Counterstrike (CD Win95) Virgin 

$21 

15 

15 

Microsoft Return of Arcade (Win 95) Microsoft 

$28 

16 

12 

Barbie Fashion Designer (CD Win) Mattel 

$39 

17 

18 

Quake (CD MS-DOS) GT Interactive 

$49 

18 

6 

X-Com: Apocalypse (CD Win 95) MicroProse 

$44 

19 

* 

Police Quest V: SWAT (CD Win) CUC Software 

$29 

20 

17 

Redneck Rampage (CD MS-DOS) Interplay 

$46 


MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997 


217 













Top 10 Internet e commento alla Top 100 di Francesco caria 


(la top 100 completa la trovate su 




1 i 

2 2 

3 3 

4 4 

5 5 
WG 

6 6 

7 7 

8 8 

9 9 

10 10 


14 
39 
46 
10 
45 

83 

62 

15 
45 
96 


Dungeon Keeper 
Diablo (W} 

Heroes of Might & Magic 2/add-on 
X-Com 3 (Apocalypse){!} 

Command & Conquer/Counterstrike (Red 


Bullfrog/Electronic Arts RP 1 (2322) 
Blizzard RP 1 [2154] 

New World/3DO ST 2 [2091] 

Mythos/MicroProse ST 4 [2351] 

Alert) Westwood 

1 [ 2101 ] 


Civilization 2 {W) 

Quake/add-on 
Carmageddon [M] 

Master of Orion 2 (Battle at Antares) 
Warcraft 2/add-on (Tides of Darkness) 


MicroProse ST 1 [1879] 
Id/GT SH 1 [1999] 
Stainless/SCI/Interplay RA 8 [2310] 
MicroProse ST 3 [2095] 
Blizzard WG 2 [1817] 


Dungeon Keeper, l'ultima creatura tribolatissima di Peter Molineaux, troneggia in cima alla classifica anche questo 
mese, e assolutamente e incredibilmente ingessate sono anche le altre nove posizioni rispetto alla settimana preceden¬ 
te (la top 100 ufficiale, come vi ho ripetuto fino alla noia, viene pubblicata ogni settimana sulla rete ed in esclusiva per 
l’Italia in versione ridotta su MCmicrocomputer e completa su Computer People, di cui spero siate assidui lettori,) 
Questo dipende da due fattori essenziali; le uscite autunnali non hanno ancora avuto il tempo di fare il proprio effetto 
sulla top; molte di queste uscite d’autunno, segnatamente le più attese, sembrano in preoccupante ritardo: molti, anche 
quest'anno, saranno gli studios fuori tempo massimo per essere in negozio per l’ambitissima stagione natalizia. 

Per questo credo che valga la pena di segnalarvi, ancora, proprio il successo di Dungeon Keeper, il successo della coc¬ 
ciutaggine di un autore. Peter Molineaux della Bullfrog, che ha avuto il coraggio e la forza, solo contro tutti, di giocarsi la 
sua enorme reputazione di creativo per il bene della sua creatura. E per fare questo è riuscito a tenere buona l’Electronic 
Arts per quasi due anni. Il tempo che gli ci è voluto per stabilire che Dungeon Keeper fosse pronto per i negozi. Bravo. 


Top 10 Most Downloads 




(i 10 demos e sharegames più scaricati dalla Rete) 



i 

1 

66 

Ancient Domains of Mystery 

Thomas Biskup RP 

1 

[1976] 

2 

2 

10 

Metal Knights (WM) 

KnightSoft ST 

2 

[2340] 

3 

3 

40 

Furcadia 

Dragon's Eye RP 

2 

[2141] 

4 

4 

84 

Quake 

Id SH 

1 

[1876] 

5 

5 

5 

Entrepeneur 

Stardock ST 

5 

[2375] 

6 

7 A 

13 

Imperialism {W} 

Frog City/SSI/Mindscape 

ST 6 

[2315] 

7 

6 

68 

SubSpace [W] 

Virgin AC 

1 

[1955] 

8 

9 A 

4 

Hexen 2 (The Beginning of thè 

End) [W] 



Raven/Ac ti vision SH 

8 [2381] 



9 

11 A 

88 

Duke Nukem 3D 

3D Realms/GT SH 

1 

[1863] 


218 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 









* 

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Intelligiochi 


I 



a cura di Corrado Giustozzi 


I francobolli di Dani 

Da quanto tempo non scrivete codice per risolvere un problema 
numerico? Da quanto tempo non rimanete svegli la notte pensando 
ad un problema matematico? Se i normali problemi della vita quoti¬ 
diana non vi bastano, e volete qualcosa di veramente serio di cui 
preoccuparvi, eccovi accontentati: Dani Ferrari e Dario Uri non 
aspettavano che di potervi coinvolgere in una delle loro avventure. 
Un’orgia, per dirla col buon Dani... 


Dite la verità, non sentite la mancan¬ 
za di qualcosa? Questi ultimi mesi pas¬ 
sati a discutere di cifrari forzati, di 
numeri di Mersenne. di algoritmi eso¬ 
terici. non vi hanno fatto venire la 
voglia di tornare a sporcarvi le mani 
con qualche buon vecchio problema di 
quelli tosti? Quei problemi da non dor¬ 
mirci la notte, per risolvere i quali 
tocca dare di piglio al compilatore e 
mettersi a scrivere codice. 

Non vorrei che le numerose puntate 
"teoriche “ vi abbiano annebbiato le 
facoltà intelligiochistiche di base, quel¬ 
le direttamente connesse alle sinapsi 
"problem solving " Pertanto credo sia 
giunto il momento di sguinzagliarvi il 
"solito " Dani Ferrari, che da parecchio 
tempo ormai scalpita nell'ombra per 
potervi raccontare le sue imprese. 

Niente di meglio per rinfrescare le 
meningi e dare una stranita ai nostri 
beneamati PC che. a furia di far girare 
solo codice Windows 95. si impigri¬ 
scono troppoI 

Vi lascio dunque in compagnia del 
Dani nazionale e dei suoi micidiali 
accoliti, sicuro che vi divertirete. Noi ci 
sentiamo come al solito il prossimo 
mese. 

C.G. 


Un'orgia... 

...di problemi. Ehi, a che tipo di orgia 
pensavate, sporcaccioni? 

Il fatto è che... vi ho parlato tante 


volte di Dario Uri. Ma Dario non stava 
su MC-link, e a me toccava fare il 
postino, travasando i messaggi da 
Dario all'Area "Matenigmici" e vice¬ 
versa. Cosa non solo scomodissima 
ma lenta, e che limitava molto le possi¬ 
bilità di Dario di contribuire all'attività 
intelligiochistica. Ma alla fine Dario ha 
piantato il suo vecchio provider ed è 
venuto su MC-link. 

Vedete: Dario è una specie di 
‘mostro sacro’ in questo campo. E' 
una vita che si dedica agli Intelligiochi 
Ne ha fatto anche un mestiere ha 
un'azienda che, oltre a varie altre cose, 
ha prodotto rompicapo di tutti i tipi. La 
sua casa è un Museo Storico dei 
Puzzle Ha inventato centinaia di gio¬ 
chetti. problemi e così via Conosce 
personalmente tutti i migliori speciali¬ 
sti del mondo. La sua biblioteca intelli- 
giochistica è indubbiamente la più 
autorevole d'Italia. E, questo è il punto 
che ci interessa, ha raccolto qualcosa 
come 70.000 problemi. Dicesi settan- 
tamila. Se prendesse una gran pila di 
fogli di carta, scrivesse ogni problema 
e la sua soluzione su un foglio, e rile¬ 
gasse questa roba in tanti volumi... 
bene, un libro bello sostanzioso fa, 
diciamo, 400 pagine ossia 200 fogli, 
Ecco, ci sarebbe materiale per 350 
grossi volumi. Dicesi trecentocinquan- 
ta. 

Bene, con queste premesse potete 
capire cosa è successo: appena arriva¬ 
to in Area, Dario ci ha subissato di pro¬ 
blemi: un'orgia E, sapendo che non 


siamo dei tenerelli, ci è andato giù 
pesante, scegliendo... il peggio del 
peggio. Ha provato anche, tanto per 
alleggerire l'atmosfera, a darci in pasto 
qualche problemino abbastanza faci¬ 
le... ma quelli non hanno avuto storia 
lui li metteva in Area, e subito qualcu¬ 
no sbatteva lì la soluzione. Cavolo, 
dopo l'eroica pugna contro i giappone¬ 
si del NOBOX siamo o non siamo i 
migliori del mondo? 

E cosi... benvenuti al Dario Uri's 
Festival. Seguendo un formato ormai 
consueto, nel riquadro vi metto tre 
problemi su cui esercitare le vostre 
capacità; poi parliamo un po' di roba 
più rognosa, e alla fine vi do la soluzio¬ 
ne dei tre problemi (tanto per confer¬ 
ma. sicuramente l'avrete già trovata da 
soli...). I tre problemi, infatti, sono 
presi da quelli 'facili' (si fa per dire .) 
Se comunque tanto facili non vi sem¬ 
brano... bene, non sentitevi umiliati e 
offesi. Tenete presente che quando un 
problema viene messo in Area, ci sono 
diecine di solutori che lo affrontano. 
Basta che uno lo risolva subito, e tutti 
dicono: eh. era robetta. Voi invece 
dovete lavorare da soli, e questi pro¬ 
blemi non saranno difficilissimi, ma 
certo io non vi propongo giochetti da 
Settimana Enigmistica. Ah, ma qui fini¬ 
sco per arrendermi anch'io al "buom- 
smo' imperante. Quei tre problemi 
sono facili. Se uno vi mette in crisi, 
passi: succede anche ai migliori. Ma 
se andate a bagno su tutti,, beh, 
carezzatevi la coda e siate felici lo 


220 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



Intelligiochi 


stesso. 

Mentre fate un po' di ginnastica 
mentale su questi (elementari) proble- 
mini parliamo di cose più serie, cioè di 
problemi che, in un modo o nell'altro, ci 
hanno messo in crisi. Oggi parleremo 
del 

Problema 
dei francobolli 

Nel paese di Pincopallino è in atto 
una radicale riforma postale. Si deside¬ 
ra mettere in stampa una serie di 7 
francobolli di differenti valori. Si cerca¬ 
no valori appropriati che consentano di 
mettere su una busta tutte le possibili 
affrancature da 1 ad n <con n massimo) 
sapendo che non più di tre francobolli 
possono essere applicati sulla busta 
stessa. 

Se, ad esempio, si utilizzassero solo 
3 francobolli di valori 1, 4, 5 rispettiva¬ 
mente, si potrebbero ottenere affranca¬ 
ture da la 15. Più in generale, con k 
valori differenti, dovendo ottenere tutte 
le affrancature da 1 ad n con un massi¬ 
mo di tre francobolli, qual è il più alto n 
ottenibile ? 

Ci spremiamo tutti le meningi per 
trovare un valido approccio teorico, una 
qualche bella formula che ci dica quanti 
sono gli n valori consecutivi che possia¬ 
mo comporre con k tipi di francobolli, 
e... battiamo il naso. Se una formula 
del genere esiste, trovarla è una cosa 
che supera le nostre capacità. 
Qualcuno naturalmente ci prova, elabo¬ 
ra una formula... e qualche altro tira 
fuori con aria distratta un controesem- 
pio che dimostra come la formula sia 
sbagliata! Non resta che l'approccio a 
forza bruta: un bel programma che tiri 
fuori la serie ottimale di valori. E natu¬ 
ralmente, non siamo dei deboli di 
cuore, mica deve solo risolvere il caso 
con 7 valori, deve andare oltre. 

Già, ma come si struttura un pro¬ 
gramma cosi? Che facciamo, prendia¬ 
mo tutte le possibili combinazioni di k 
valori (che sono infinite) e proviamo? 
Che si possa far meglio è evidente; ma 
quanto meglio? lo purtroppo non ho 
idee brillanti, e sto ad aspettare. E gli 
altri... aspettano anche loro. 

Ma ho una seconda corda al mio 
arco. Da quando è partita la storia di 
Giulio Cesare (sulla quale vi relazionerò 


un'altra volta) parecchi lettori, pur non 
essendo su MC-lmk, mi hanno scritto 
esprimendo il desiderio di partecipare. 
La cosa è un po' complicata, lo abbia¬ 
mo visto con Dario Uri, ma io cerco di 
far da tramite. E cosi, gli ribalto il pro¬ 
blema. Ora vedete: quando sbattete il 
grugno tutti i giorni contro gente come 
Quick Nick, Elio o Dario, qualcosa 
imparate per forza; altrimenti date for¬ 
fait. I miei freelancer sono senz'altro 
gente valida, ma non sono passati 
attraverso questa dura scuola. Cosi, 
non mi aspetto miracoli. Ma sono 
gente in gamba, e pieni di entusiasmo. 
Stiamo a vedere cosa riescono a fare. 

All'inizio... battono il muso. Provano a 
proporre delle soluzioni, e Elio Fabri, 
con aria annoiata, glie le demolisce. Ma 
poi arriva Andrea Selleri: 

"Con 7 valori" scrive "si arriva fino a 
70. I valori corretti sono 1, 4, 5, 15, 18, 
27, 34. Con 8 valori, si arriva fino a 93; 
gli 8 valori sono 1, 3, 6, 10, 24. 26, 39, 
41.’. E qui c'è poco da confutare: i 
valori corretti sono questi. Ma Andrea 
aggiunge: "Per k=9 il tempo macchina 
stimato per il mio povero P75 è di circa 


300 ore. Troppo! Proverò ad affinare 
ulteriormente il programma, ma ho 
paura che riduzioni drastiche non se ne 
possano fare " Alt. E' vero che non ho 
idee brillanti, ma quando mi parlano di 
un programma che richiede 300 ore. 
intanto, dico io, mi metto al lavoro, le 
idee brillanti magari verranno poi. 

Allora, come lo affrontiamo il proble¬ 
ma? Il primo valore è ovviamente 1; 
altrimenti I' 1 come lo formiamo? Con 
un francobollo da 1 si possono costrui¬ 
re affrancature da 1,2, 3; evidente¬ 
mente, non possiamo formare il 4. E 
quindi, 4 è il massimo valore del secon¬ 
do termine ; altrimenti, non potremmo 
formarlo. Questa è la chiave: assegna¬ 
to un valore (da 2 a 4) al 2° termine, 
possiamo determinare qual è la prima 
affrancatura che non possiamo forma¬ 
re, e questa corrisponderà al massimo 
valore assegnabile al termine successi¬ 
vo. E cosi via: assegnato un valore al 3° 
termine possiamo fissare i limiti per il 
4°, ecc. Cosi, diamo un taglio drastico 
al numero di combinazioni da analizza¬ 
re, e il problema diventa gestibile. 

Ora bisogna organizzare le cose in 


Tre p roblemi 

Problema russo 

Boris ed Igor decidono di vendere il loro intero gregge di n pecore, e guarda il caso rica¬ 
vano per ogni pecora n rubli. In altre parole incassano per ogni pecora tanti rubli quante 
sono le pecore contenute nel gregge stesso. 

Ora, messo tutto il ricavato sul tavolo procedono alla spartizione del danaro nel seguen¬ 
te modo. Boris prende per sé IO rubli e cosi fa Igor, poi Boris preleva altri 10 rubli ed 
Igor fa altrettanto. Cosi di seguito continuano alternativamente a prendere 10 rubli a 
testa, finché arrivati all'ultimo turno Boris prende i suoi 10 rubli, ma ad Igor ne restano 
meno di 10, cosi per pareggiare esattamente i conti, Boris dà ad Igor il suo coltellino 
tascabile. 

La domanda è: quale è il preciso valore del coltellino ? E: siamo sicuri che la risposta a 
questa domanda sia univoca? 

Il ponte 

Una pattuglia rientra da una pericolosa azione in territorio nemico. I quattro uomini che 
la compongono, feriti e malconci, devono traversare un ponte. Il ponte può reggere 
solo due uomini per volta; è notte, occorre una torcia elettrica per non cadere, ma di 
torcie elettriche ne hanno solo una II numero 1 è ancora intero, e può traversare il 
ponte in un minuto. Gli altri, più o meno malridotti, hanno bisogno rispettivamente di 2 
minuti per il numero 2, 5 minuti per il numero 3, e 10 minuti per il numero 4. Andando 
a coppie, una coppia può andare solo alla velocità del più lento fra i due. E ce la devono 
fare in 17 minuti. Come possono cavarsela? 

Le due caprette 

Siete il solito contadino forse un po’ ignorante, ma per niente stupido. Dovete legare le 
due caprette Lilly e Biba sul prato di metri 20x10 dietro casa. Per far questo avete a 
disposizione una ventina di metri di corda e due picchetti con un anello su ciascuna 
sommità. Dove dovete piantare i due picchetti in modo che le caprette possano bruca¬ 
re il massimo di erba possibile senza però entrare in contatto fra loro? Perché come si 
sa Lilly e Biba sono gelose una dell'altra e potrebbero farsi del male. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


221 




Intelligiochi 


Risultati del problema dei francobolli 

N. delle 

Valore 

Soluzione 

Tempo 

serie 

massimo 


impiegato 

1 

1 

1 

= 

2 

7 

1-3 

= 

3 

15 

1-4-5 

= 

4 

24 

1 -4-7-8 

= 

5 

36 

1-4-6-14-15 

0'1 

6 

52 

1-3-7-9-19-24 

0"2 

7 

70 

1-4-5-15-18-27-34 

0"9 

8 

93 

1-3-6-10-24-26-39-41 

16"6 

9 

121 

1-3-8-9-14-32-36-51-53 

615*7 

10 

154 

1 -2-6-8-19-28-40-43-91 -103 

2h 55'28'1 


modo efficiente. Ogni volta che cam¬ 
biamo il valore di un termine, dobbia¬ 
mo trovare tutte le affrancature che si 
possono costruire con un massimo di 
tre francobolli scelti fra quelli fino a 
quello appena variato (compreso). Dato 
che un valore può essere formato in 
più modi, useremo un array di variabili 
booleane, mettendo TRUE quelle corri¬ 
spondenti alle affrancature formabili. 
Conviene registrare ciò in memoria, 
così quando si cambia il termine suc¬ 
cessivo abbiamo già pronte tutte le 
affrancature che si possono fare coi 
precedenti; basta aggiungerci quelle 
che possiamo comporre col nuovo ter¬ 
mine. 

Ma fra le affrancature che possiamo 
fare col nuovo francobollo sono impor¬ 
tanti (e lunghe da calcolare) quelle che 
possiamo fare con esso e con due dei 
francobolli precedenti: conviene allora 
tenere in memoria, per ogni termine, 
anche le 'coppie", i valori che possiamo 
fare con due francobolli. 

Molto bene. Butto giu il programma, 
e lo provo per 8 francobolli. Gira rego¬ 
larmente, e trova la soluzione (sul mio 
486-120) in V 38". Per 9 francobolli, 
40' 50". Mi sembra un buon risultato, 
ma . non ho fatto i conti con Nicola 
Salmoria! Il terribile Quick Nick tira giù 
un programma che, provato sul mio 
PC, risolve gli 8 in 22" netti! 

Confrontiamo gli algoritmi e con sor¬ 
presa scopro che. almeno nelle grandi 
linee sono identici. Scrivere un pro¬ 
gramma quattro volte più veloce con lo 
stesso algoritmo non è impresa da 
poco! Insisto, passo ai dettagli, e 
Nicola, in uno dei suoi rari momenti di 
loquacità, mi dice che la mia gestione 
delle coppie è sbagliata: "Non conviene 
tenerle come booleane. ne viene fuori 
un array sparso. Usa gli integer'. 
Cavolo, ha ragione! Ma spieghiamoci 
meglio. Ogni volta che assegno un 
valore a un termine che non sia l'ulti¬ 
mo (per l'ultimo le coppie non servono) 
io registro in un array di booleane le 
affrancature che si possono comporre 
con esattamente due francobolli 
(anche lo stesso francobollo ripetuto). 
Per esempio, se ai primi 3 francobolli 
ho assegnato i valori 1, 3, 5, con due 
francobolli posso fare affrancature da 
2, 4, 6, 8, 10; quindi segnerò come 
TRUE il 2°, 4°, 6°, 8°. 10° elemento 
dell'array, e FALSE gli altri. Quando 
passo al termine successivo, gli asse¬ 
gno, poniamo, il valore 12; cerco allora 
nelle coppie, e segno che posso com¬ 
porre i valori 2+12, 4+12, 6+12. Ma 


per far questo, devo 'spazzolare' 10 
elementi dell'array Coppie, trovando 
solo 5 valori; e questo costa tempo. Se 
invece in un array di integer avessi 
segnato '5 coppie: 2. 4, 6. 8. IO', leg¬ 
gerei solo 5 elementi. Già. ma come si 
fa? Certe coppie possono comporsi in 
più modi: nell'esempio, il 6 può essere 
fatto con 3+3 o con 5+1. Se uso gli 
integer, come faccio ad evitare le dupli¬ 
cazioni? Mica posso fare un sort con 
eliminazione dei duplicati: altro che 
risparmio... 

La chiave sta nel fatto che ogni array 
di coppie servirà per fare una serie 
abbastanza numerosa di calcoli, per i 
diversi valori possibili del termine 
seguente; quindi il tempo che si dedica 
a preparare l'array delle coppie 'pesa' 
poco, e influisce molto: l'importante è 
che sia fatto bene. Allora, calcolo l'ar- 
ray con le booleane, e lo trasformo poi 
in array di integer una volta per tutte. 
Be', questo è il meglio che io riesco a 
pensare. I risultati sono notevoli il 
tempo si riduce di un buon 25%. Cosi, 
i tempi del mio programma non sono 
piu il quadruplo di quelli di Nick: solo il 
triplo... 

Ma... non sarà colpa del compilato¬ 
re? Mi decido a mettere in assembler 
tutte le routine critiche II tempo va a 
16‘. Più veloce di quello di Nicola, ma 
non c'è davvero da rallegrarsene. Male 
che vada, la traduzione in assembler 
riduce i tempi a un quarto, e questo è 
proprio quello che ho ottenuto, rispetto 
ai miei tempi. Se avessi messo in 
assembler il programma di Nicola, 
avrei ottenuto 4 o 5 secondi. Cosi, 
tomo alla carica: come hai fatto? Ma la 
mente di Quick Nick ormai è lontana. 
‘Ricorsione. " risponde. "Il mio pro¬ 


gramma è ricorsivo. Eccoti il listato". Il 
listato è in C, senza nemmeno un com¬ 
mento, e io non so una parola di C. 
Nicola questo lo sa benissimo. Lo sa.. 
ma non lo capisce. Per lui, i linguaggi 
sono tutti la stessa roba: ne parli uno, li 
parli tutti. Vagli a spiegare che per i 
comuni mortali le cose non stanno 
così... L'unica malinconica conclusione 
che posso trarre è: le vie del Signore 
sono infinite Quelle di Quick Nick 
anche 

Forse direte mah, si vede che il 
Dani era proprio fuori. Chissà che 
pasticcio ha fatto... MagnificoI lo sul¬ 
l'algoritmo vi ho detto tutto quello che 
so. Il programma è semplicissimo: lo si 
butta giù in mezz'ora. Provate, gente, 
provate... la mia mailbox 
KMC'7293<4)mclmk ili e spalancata.. 

Per l'intanto, nel riquadro avete la 
serie completa dei risultati trovati sul 
mio 486-120. Purtroppo non sembra 
emergere alcuna regolarità, per cui non 
c'è una traccia da seguire per giungere 
a una soluzione generale. 

Nel mettere a punto questo pro¬ 
gramma sono avvenuti alcuni fatti 
misteriosi che vi voglio raccontare 
Forse per voi sarà roba di tutti i giorni, 
ma per me è stata la prima volta e mi 
ha lasciato sotto shock. Dunque: arrivo 
a un certo punto, e il programma gira 
in 33'. Introduco un piccolo migliora¬ 
mento (è certamente un miglioramen¬ 
to), e fo girare il programma 45"!. 
Siamo matti? Mah, forse ho pasticcia¬ 
to Ripristino il codice precedente, e 
rilancio il programma: 50"! Ugh. Per 
fortuna ho salvato la versione prece¬ 
dente, quella girava in 38' La recupe¬ 
ro, la rilancio: 58'! Controllo accurata¬ 
mente il computer: è tutto in regola, 


222 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 











Intelligiochi 


non ci sono altri task attivi, TSR o che 
diavolo, ecc. Seguendo l'ammaestra¬ 
mento della famosa storia dei tre inge¬ 
gneri, chiudo tutto e fo un reset. 
Rilancio il programma "migliorato": 30". 
Ah bene: perché cercar di comprende¬ 
re l'incomprensibile? 

Più tardi il programma gira ormai in 
16" Nell'inizializzazione, prima di far 
partire il cronometraggio dei tempi, 
decido di dare una pulita allo schermo, 
e inserisco un clrscr. Naturalmente, 
questo non c'entra nulla coi tempi cro¬ 
nometrati. Ma tali tempi mi aumentano 
di un secondo secco: 17". Provo e 
riprovo, resetto il computer: sempre 
17". Elimino il clrscr, e torno a 16" 
Misteri, (poco) affascinanti misteri. 

E ora, a programma finito: io ho 
detto che gira in 16". Ma dipende. Ieri 
ho provato a lanciarlo, senza nemmeno 
ricompilarlo: 24". Oggi era tornato a 
16". E domani? Nicola mi ha detto che 
anche a lui sono successe cose del 
genere. Dato che gli sono successe 
sotto Win 95, le attribuiva a tale siste¬ 
ma operativo. No, una volta tanto Win 


95 è innocente: a me sono successe 
sotto DOS. 

lo penso che stiamo ormai lavorando 
con sistemi tanto complicati da essere 
incontrollabili: quel che succede nelle 
viscere della bestia esorbita dalle 
nostre possibilità di comprensione. 
Finché si tratta di pochi secondi in più 
o in meno, poco male; se le cose 
diventano più serie, non cercate di 
capire... e usate il pulsante di reset. 
Comunque, dopo questi fatti, conside¬ 
rerò con grande diffidenza qualsiasi 
benchmark. Peccato, pur conoscendo¬ 
ne i limiti, li trovavo utili. Ma se i tempi 
dipendono da come si è svegliato il 
computer quella mattina... 


L'età della caccia 

Pensavo di dedicare tutto l'articolo ai 
problemi di Dario Uri, ma mentre lo 
scrivevo sono stato convocato d'auto¬ 
rità dal famigerato Baffo, al secolo 
Marco Moruzzi, Il Baffo, insieme a un 
gruppo di eletti, stava organizzando 


Soluzioni dei tre problemi 

Problema russo 

Vendendo n pecore a n rubli l una, si incassano n z rubli. E n 2 deve avere un numero 
dispari di diecine. Poniamo allora n = 10 a + b (per esempio: n=154, a=15, b=4). Allora 
n 2 = 100 a 2 + 20 ab + b 2 . Ma 100 a 2 + 20 ab sono solo un numero pari di diecine, e 
spariscono nella spartizione. Quindi ci interessa solo b 2 . il quadrato di un numero di una 
sola cifra, che deve dare un numero dispari di diecine. E ciò è possibile solo per 4 2 = 16 
e per 6 2 =36. Quindi all'ultimo giro rimangono 16 rubli; Boris ne prende 10, Igor 6, e 
Boris deve dare a Igor 2 rubli per pareggiare. Quindi il coltellino vale 2 rubli. 

Il ponte 

Sconcertante a prima occhiata, no? Si pensa: un uomo deve tornare indietro per due 
volte, ed è bene che sia quello sano, che passa in un minuto. Quindi, il n. 1 accompa¬ 
gna dall'altra parte il n. 2, torna indietro con la torcia, accompagna il n. 3, torna indietro 
con la torcia, accompagna il n. 4. Tempo totale: 19 minuti. 

Ma . dimenticatevi un momento la torcia elettrica: i quattro devono solo passare a cop¬ 
pie. Come li accoppiate? evidentemente, il 3 col 4; 10 minuti ci vogliono, ed è bene 
usarli per far passare quello da 5 minuti, cosi si risparmia tempo. E allora, tornando al 
caso con la torcia? facile. Passano l'I e il 2 (2 minuti), e l'I torna indietro con la torcia (1 
minuto). Passano il 3 e il 4 (10 minuti), e il 2 torna indietro (2 minuti). E infine passano 
l'I e il 2 (2 minuti). Totale 17 minuti. 

Tanto per far vedere che avete capito bene, provatevi a risolvere i seguenti casi: 

- 6 uomini devono attraversare il ponte. I tempi di attraversamento sono 1, 3, 4, 6, 8, 9 
minuti. Il tempo totale disponibile è di 31 minuti; 

- 7 uomini devono attraversare il ponte. I tempi di attraversamento sono 1. 2. 6. 7. 8, 9, 
10 minuti II ponte può reggere tre uomini per volta, e il tempo totale disponibile per 
l'attraversamento è di 25 minuti; 

Le due caprette 

Dividendo il rettangolo in due quadrati, e mettendo un paletto nel centro di ogni quadra¬ 
to, con una corda un po' più corta di 20 metri (ne bastano 17,07) che scorre attraverso 
gli anelli in cima ai picchetti, le caprette possono brucare tutta l'erba, e non arrivano a 
toccarsi 


l'annuale Caccia al Tesoro telematica, 
di cui avrete già sentito parlare molti 
mesi fa, e mi chiedeva di preparargli 
un quesito logico per la settima tappa. 
Il tema: si sta cercando un criminale; ci 
sono quattro sospetti, ciascuno dei 
quali può fornire degli "indizi" (il testo 
del problema). La soluzione deve con¬ 
sistere in un numero non eccessiva¬ 
mente piccolo o in una parola, che ver¬ 
ranno usati come indirizzi telematici 
per la prossima tappa. Bene; io prendo 
come punto di partenza un problema 
vecchiotto e abbastanza noto, e su 
quell'idea di base costruisco un nuovo 
problema che sia acconcio alla biso¬ 
gna. Di tale problema non sto a parla¬ 
re; ma, una volta avviati i motori.,, ho 
continuato, e alla fine ne sono venuto 
fuori con una cosetta abbastanza cari¬ 
na: 

Ci sono quattro baldi giovani: Aldo, 
Bruno, Cesare e Dino Ibeh io, avendo 
63 anni, sostengo che uno fino ai 65 è 
un baldo giovane. Dopo, diventa un 
"uomo maturo"). 

Dice Dino: 'Oggi festeggiamo insie¬ 
me il nostro compleanno. Siamo nati 
infatti nello stesso giorno, anche se in 
anni differenti". 

Dice Aldo: "Caro Bruno, quando avrai 
la mia età, io avrò il doppio dell'età che 
tu avevi quando io avevo la tua età". 

Dice Bruno: "Caro Cesare, quando 
avevo la tua età, la mia età più la tua 
età erano pari all'età che io avrò 
quando avrai la mia età". 

Dice Cesare: "Caro Dino, quando 
avevi l'età che io avevo quando avevi 
la mia età, la mia età più la tua età 
erano la metà della tua attuale età" 

Quali sono le età dei quattro baldi 
giovani? 

Caruccio, no? I cacciatori mi ringrazi¬ 
no: se gli mettevo questo... non che 
sia difficilissimo, intendiamoci: è abba¬ 
stanza facile. Ma richiede tempo e 
pazienza, e in una Caccia al Tesoro il 
tempo è molto limitato. Bene, diverti¬ 
tevi. Noi ci risentiamo fra qualche 
tempo. Come? La soluzione? qualcuno 
ha chiesto la soluzione? Eh, ma volete 
proprio la pappa scodellata... la soluzio¬ 
ne trovatevela Beh, proprio perché 
sono un buono... lo sanno tutti che 
sono di cuor tenero... va bene, per ras¬ 
sicurarvi e confermarvi che la soluzio¬ 
ne che certamente avete già trovato è 
giusta, vi dirò che la somma delle età è 
114. 

Vi saluto; i miei migliori problemi a 
Voi e famiglia. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


223 





a cura di Corrado Giustozzi 



Schede madri e processori: 
una questione di clock! 

La ricerca di prestazioni sempre più 
elevate da parte dei personal computer 
ha portato ad un rapido aumento della 
frequenza di funzionamento dei 
processori. D’altra parte, la velocità delle 
schede madri è rimasta da tempo ferma 
con un divario che cresce continuamente 
e rappresenta un vero e proprio collo di 
bottiglia per le prestazioni dell’intero 
sistema. 


di Luca Angelelli 



L'aumento della frequenza di funziona¬ 
mento dei processori sembra non co¬ 
noscere limiti I 300 MHz del Pentium 
Il sono oramai una realtà e già si an¬ 
nunciano nuovi traguardi a scadenze re¬ 
lativamente brevi A questo aumento 
del clock interno delle CPU non è tutta¬ 
via corrisposta una parallela crescita 
della frequenza di funzionamento delle 
schede madri, ferma oramai da qualche 
tempo a 66 MHz. Le ragioni sono es¬ 
senzialmente economiche, é molto co¬ 
stoso produrre piastre e componentisti¬ 
ca elettronica in grado di funzionare a 
frequenze molto elevate, quindi l’indu¬ 
stria ha puntato decisamente sulla so¬ 
luzione. piu a buon mercato da un pun¬ 
to di vista tecnologico, di far funzionare 
internamente il processore a multipli 
del clock della motherboard evitando di 
toccare quest'ultimo. Ad esempio i 300 
MHz del Pentium II sono ottenuti molti¬ 
plicando i 66 MHz della scheda madre 
per un fattore pari a 4,5! 

Per sfruttare completamente la poten¬ 


za di elaborazione della CPU questa de¬ 
ve essere in grado di prelevare e resti¬ 
tuire i dati con continuità, ovvero senza 
perdere cicli utili nell'attesa di acquisire 
e restituire le informazioni. Ora. se il 
processore è in grado di eseguire più 
cicli mentre il sistema ne esegue uno 
solo, questi vanno evidentemente persi 
e il problema appare in tutta la sua im¬ 
portanza si crea un vero e proprio collo 
di bottiglia nella comunicazione fra CPU 
e sistema, in grado di limitare enorme¬ 
mente le prestazioni complessive. La 
questione è ancora più complessa se si 
considera che i processori attuali sono 
composti internamente da più unità in 
grado di lavorare in parallelo, quindi in 
grado di elaborare più istruzioni in un 
solo ciclo di clock. 

Per limitare questo problema i progetti¬ 
sti utilizzano delle particolari memorie 
tampone (dette “cache") dove accu¬ 
mulare dati e istruzioni, per e dalla 
CPU. immediatamente pronte ad esse¬ 
re utilizzate quando richieste. Queste 


memorie di transito sono essenzial¬ 
mente due, una implementata diretta¬ 
mente nel processore (cache di "primo 
livello") l'altra sulla scheda madre (ca¬ 
che di “secondo livello"). La prima la¬ 
vora alla stessa "velocità" della CPU, 
mentre la seconda a quella della sche¬ 
da madre. 

I sistemi operativi attuali, estremamen¬ 
te amichevoli nei riguardi dell'utente 
con tutte le loro finestre colorate, i me¬ 
nu, le animazioni eccetera, occupano il 
sistema nella sua interezza anche per 
operazioni banali. Considerando poi che 
la ottimizzazione del codice degli appli¬ 
cativi non è certo uno degli obiettivi 
prioritari delle software house di oggi¬ 
giorno, ecco che anche attività in fondo 
relativamente semplici come ad esem¬ 
pio la normale scrittura di un testo con 
un word processor necessitano di risor¬ 
se computazionali notevoli ed impegna¬ 
no l'hardware nel suo insieme, dalle 
periferiche video all'hard disk. La velo¬ 
cità con cui un PC svolge i compiti che 


224 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


gli sono assegnati, quindi, non dipende 
più solamente da quanto è veloce il 
processore ma dalla capacità dell'insie¬ 
me di gestire una grande quantità di 
dati, ovvero in pratica da quanto è velo¬ 
ce l'accesso alle varie memorie, la ve¬ 
locità della scheda video, quella delle 
memorie di massa.. 

In pratica una importanza fondamentale 
l'assumono la scheda madre e la sua 
efficienza nel gestire tutti i componenti 
del sistema Una elevata frequenza di 
funzionamento della scheda madre è 
importante non solo per ridurre il gap 
con il clock della CPU ma anche per ga¬ 
rantire la più ampia banda passante ver¬ 
so le periferiche del sistema, responsa¬ 
bili tanto quanto il processore delle pre¬ 
stazioni finali dell'insieme. 

Ad oggi le schede madri per Pentium, 
Pentium II e Pro, essenzialmente basa¬ 
te su chipset Intel, permettono di impo¬ 
stare frequenze di funzionamento da 50 
a 66 MHz, clock dal quale si ricavano gli 
altri: ad esempio quello del bus PCI è la 
metà di quello della scheda madre, 
quello del bus ISA è una frazione del 


Foto I IParticolare 
delta serigrafia! - La 
possibilità di utilizzare 
frequenze di funzio¬ 
namento superiori ai 
66 MHz nominali per 
le schede madri ba¬ 
sate su chipset Intel 
è spesso testimonia¬ 
ta dalle indicazioni ri¬ 
portate dai produttori 
indipendenti o sui 
manuali d'uso o diret¬ 
tamente nportate sul¬ 
le schede stesse co¬ 
me nel caso della 
Shuttle HOT-565 uti¬ 
lizzata per le prove 
sul campo 



primo, la frequenza di lavoro della CPU 
è un multiplo di quello della mother- 
board e cosi via. 

Alla luce di quanto detto conviene sem¬ 
pre impostare il clock della mother- 
board alla frequenza più alta disponibile 
per ottenere il massimo delle prestazio¬ 


ni dal sistema. Ed infatti proprio per 
questa ragione nei passati articoli sulle 
CPU per Socket 7 abbiamo sempre 
sconsigliato quei processori che ricava¬ 
no la frequenza nominale di funziona¬ 
mento partendo da clock inferiori a 66 
MHz. 


Shuttle S p acewalker HOT-565 

a scheda utilizzata in queste prove è il modello HOT-565 Se- 
— rie Spacewalker della Shuttle. Il chipset utilizzato è il 430TX 
ultimo nato in casa Intel per quanto riguarda i processori classe 
Pentium. La scheda è dotata di una memoria tampone di secondo 
livello di 512 KB direttamente montata sulla scheda madre e per¬ 
mette di utilizzare memoria RAM sia di tipo SIMM 72 ptn (4 slot) 
sia di tipo DIMM (2 slot). Il controller EIDE, che consente l'utilizzo 
di periferiche Ultra-ATA. il controller del floppy, delle porte seriali, 
della parallela e delle periferiche USB sono integrati sulla scheda 
madre. 

Sono disponibili 4 slot PCI e 3 slot ISA II BIOS AWARD è ospitato 
su memoria flash cosi da essere aggiornato alla bisogna. Il modello 
che abbiamo provato è in standard baby AT ma al momento in cui 
leggerete queste righe dovrebbe essere disponibile nei negozi an¬ 
che la versione ATX. 

Da un punto di vista pratico la scheda non ci ha creato nessun tipo 
di problema funzionando correttamente anche alla frequenza più al¬ 
ta utilizzata (83 MHz) il che la dice lunga sulla bontà del prodotto 

Costruttore: Shuttle 

Distributore: Shuttle Computer s r l. Via Di Vittorio W. 20017 
Mazzo di Rho (MI) 

Tel. 02 93900636-616. Fax 02 93900620 


L'efficienza della motherboard è molto buona ponendola fra le mi¬ 
gliori schede basate su chipset Intel 430TX 

Luca Angelelli 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


225 



















Figura I - Suite di MC Nel caso di Questo tipo di prova, inteso a quantificare la 
velocita della sola CPU so codice a 16 bit. i risultati del sistema 166 183x21. 
confrontati con II 166 166x2.51 sono in pratica coincidenti in quanto appunto la 
frequenza di lavoro del processore e la stessa Come riferimento unitario in 
tutti i casi e stato preso il Pentium 200 MMX 


Figura 2 - Intel Media Benchmark Ebbene. 166 183x21 non supera 200 166x31 
ma certo vi si avvicina in maniera notevole La differenza di prestazioni e tutta 
da ascriversi alla superiore capacità di trasferimento dei dati consentita dalla 
frequenza di lavoro della scheda madre In questo tipo di test non pesa essen¬ 
zialmente la velocità del disco rigido, quindi sono evidenziati i vantaggi relativi 
alia superiore 'velocita ' del bus PCI e quello degli accessi alla memoria e alla 
cache di secondo livello. 




Figura 3 - Norton Utilities 
95. indice di prestazioni 
relativo al sistema ovve¬ 
ro alla CPU. alla memoria 
e alla scheda madre I ri¬ 
sultati si commentano da 
soli Non abbiamo resisti¬ 
to a pubblicare anche 
una estemporanea prova 
fatta tirando per i capelli 
il Pentium 233 MMX por¬ 
tandolo a 293 MHz E so¬ 
lo una curiosità, non re¬ 
plicate l'esperimento 1 


Oltre il muro 

Ovviamente l'industria ben conosce 
queste problematiche La prima a rom¬ 
pere il muro dei 66 MHz è stata la Cyrix 
presentando il 6x86 P200+, un proces¬ 
sore con frequenza di funzionamento 
nominale pari a 150 MHz da ottenersi 
moltiplicando per un fattore 2 la fre¬ 
quenza di lavoro della scheda madre 
pari a 75 MHz. Quindi per funzionare il 
6x86 P200+ aveva bisogno di una 
scheda "particolare" in grado di lavora¬ 
re regolarmente ad una frequenza su¬ 
periore ai fatidici 66 MHz. Il problema 
era che la stragrande maggioranza dei 
produttori basava le proprie mother- 
board sui chipset della Intel, i quali non 
sono ufficialmente garantiti oltre que¬ 
sto limite. 

La VIA e la VLSI presentarono quindi 
dei chipset in grado di far funzionare il 
6x86 al pieno delle sue possibilità. Non 
furono molti i costruttori a utilizzare su¬ 
bito i nuovi chipset e per un poco le po¬ 


tenzialità del chip di Cyrix rimasero dif¬ 
ficilmente fruibili dal grande pubblico. 
La strada comunque era aperta perché 
si scopri che la componentistica in ven¬ 
dita non aveva problemi a funzionare a 
frequenze leggermente superiori a 
quelle usuali: ad esempio le schede vi¬ 
deo PCI sopportano tranquillamente 
l'aumento del clock del bus PCI da 33 
(66/2) a 37,5 (75/2) MHz. 
Successivamente qualche utilizzatore 
più smaliziato ha scoperto che anche le 
schede madri con chipset Intel Triton 
430VX e 430HX possono esser fatte 
funzionare a 75 MHz, pur se questa 
possibilità non è indicata né dal produt¬ 
tore né dalla Intel stessa. Non solo: al¬ 
cune schede madri permettono il fun¬ 
zionamento addirittura a 83 MHz! Que¬ 
sto significa che già con la componenti¬ 
stica attuale è possibile ridurre il collo di 
bottiglia fra CPU e scheda madre, au¬ 
mentando l'efficienza di tutto il sistema. 
Se all'inizio questa possibilità era nota 
solo al grande popolo degli "smanetto- 


m", successivamente anche costruttori 
indipendenti hanno cominciato a ripor¬ 
tarla sui manuali d'uso delle loro 
motherboard, in qualche modo ufficia¬ 
lizzando questa possibilità 

Overclocking? 

A molti di voi a questo punto sarà ve¬ 
nuto in mente questo termine inglese 
che indica il forzare un dispositivo, in 
special modo il processore, oltre il suo 
limite nominale di frequenza per rica¬ 
varne prestazioni superiori. Ebbene, le 
considerazioni che seguiranno non so¬ 
no un invito ad "overclockare" il pro¬ 
prio sistema ma essenzialmente uno 
spunto di riflessione critico su quanto 
ci viene proposto dall'industria . e an¬ 
che un anticipo delle tendenze. 

Come abbiamo detto all'inizio, l'aumen¬ 
to delle prestazioni del sistema è venu¬ 
to da un accrescimento progressivo 
della frequenza di lavoro del processo¬ 
re Ma questa è l'unica strada disponi¬ 
bile? Certamente no. É sufficiente leg¬ 
gere la prova del Facal Proxima Dual 
Processor riportata nelle pagine suc¬ 
cessive a queste per rendersi conto del 
contrario. Molti processori lenti che la¬ 
vorino insieme possono essere più effi¬ 
cienti (e meno costosi) di uno solo mol¬ 
to veloce. 

Ma rimaniamo nel mondo dei sistemi 
con una sola CPU: siamo proprio sicuri 
che un sistema dotato di processore 
funzionante ad un clock superiore ad 
un altro sia più rapido del secondo? 
Certo... anzi no: dipende. Riproponia¬ 
mo la questione in modo piu preciso 


226 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






























































con un esempio. Consideriamo un Pen¬ 
tium 200 MMX, la cui frequenza di la¬ 
voro è raggiunta moltiplicando per tre il 
clock della scheda madre (66x3=200). 
Consideriamo ora un Pentium 166 
MMX dove i 166 MHz sono ottenuti 
moltiplicando per 2 gli ipotetici 83 MHz 
della motherboard. Il secondo sistema 
è più veloce o più lento del primo? 


Le prove 

Per rispondere a questa domanda ab¬ 
biamo organizzato una serie di prove 
utilizzando una scheda madre che per¬ 
mettesse di lavorare sia a 75 MHz sia a 
83 MHz. Per quanto riguarda il proces¬ 
sore abbiamo utilizzato un Pentium 233 
MMX fatto funzionare a varie frequen¬ 
ze, cosa possibile vista l'ampia disponi¬ 
bilità di fattori moltiplicativi di questa 
CPU 

In figura 1 riportiamo i risultati ottenuti 
con la Suite di MC (codice a 16 bit) nel 
caso del funzionamento 83x2=166 e 
66x2 5=166. Questo test è concepito 
per impegnare la sola CPU e ricavarne 
un indice di prestazioni. In questo caso, 
e in quelli di piccoli applicativi ciclici che 
non impegnino grosse quantità di dati, 
non ci sono vantaggi nell'avere una fre¬ 
quenza di funzionamento elevata per la 
scheda madre. Abbiamo poi utilizzato 
con tranquillità i benchmark di Intel vi¬ 
sto che non dobbiamo confrontare di¬ 
verse CPU ma essenzialmente consi¬ 
derare le prestazioni dello stesso siste¬ 
ma in condizioni diverse (figura 2) Ab¬ 
biamo ancora utilizzato le Norton Utili¬ 
ties 95 per ricavare degli indici relativi 
al sistema (figura 3) e successivamente 
una quantificazione del cambiamento 
nel transfer rate dell'hard disk (figura 
5). In quest’ultimo caso siamo stati 
"sfortunati" perché il transfer rate del 
canale EIDE è molto più grande di quel¬ 
lo dell’HD (un ottimo Seagate Ultra 
DMA Mode), quindi il dato misurato in 
tutti i casi è quello del disco e non si 
possono notare le differenze dovute 
all'aumento del clock della scheda ma¬ 
dre Abbiamo infine utilizzato Macro¬ 
media Art Director 5.0 (figura 4) per 
quantificare le prestazioni del sistema 
alle prese con file audio video. 

In tutti i casi le indicazioni sono univo¬ 
che: con le applicazioni utilizzate il si¬ 
stema 166 (83x3) risulta sempre supe¬ 
riore al 166 (66x2.5), e pur non raggiun¬ 
gendo le prestazioni di un 200 (66x3), 
certo vi si avvicina notevolmente. Que¬ 
sta superiorità evidentemente non di¬ 
pende dalla diversa velocità della CPU 
ma solamente dal guadagno ottenuto 


Figura 4 - Macromedia 
Ari Director 5.0 Anche 
alle prese con i hlmati 
audio-video la soluzione 
166 183x21 mostra chia¬ 
ramente la sua suprema¬ 
zia. 




aumentando le prestazioni della memo¬ 
ria sotto forma di riduzione dei tempi di 
accesso, e ad un aumento della banda 
passante del bus di sistema legato alla 
frequenza di funzionamento della sche¬ 
da madre. Il risultato è notevole e chia¬ 
ro indice di come questo aspetto pesi 
sostanzialmente sulla efficienza del no¬ 
stro personal computer. 

Conclusioni 
e sviluppi futuri 

Abbiamo visto e dimostrato come le 
prestazioni siano legate non solo alla 
velocità della CPU, ma anche e soprat¬ 
tutto alla frequenza di funzionamento 
della scheda madre. Abbiamo altresì 
toccato con mano che il limite di 66 
MHz per il clock delle motherboard può 
essere superato già con i componenti 
comunemente in commercio. 

I produttori di hardware stanno già la¬ 
vorando a questo problema e probabil¬ 
mente nel corso del 1998 vedremo ap¬ 
parire sul mercato le prime schede ma¬ 
dri capaci di raggiungere ufficialmente i 
100 MHz, permettendo di conseguire 


Figura 5 - Norton Utili¬ 
ties 95. prestazioni HD 
L'aumento di prestazio¬ 
ni delle peritenche EIDE 
6 in generale consisten¬ 
te . Nel caso specifico 
utilizzando un HD EIDE 
dell'ultima generazione 
il test fisico eseguito 
dalle Norton Utilities 
non 6 indicativo perché 
utilizzando la modalità 
Ultra DMA il transfer ra¬ 
te del canale EIDE è su¬ 
periore a Quello consen¬ 
tito dall'HD e quindi / ri¬ 
sultali non fanno altro 
che approssimarsi a 
questo valore . La diver¬ 
sa velocita di accesso 
alla memoria del siste¬ 
ma è comunque eviden¬ 
ziata dai superiori risultati raggiunti nella modalità 
di lettura e scrittura con cache 


nuovi traguardi nelle prestazioni sia dei 
sistemi basati su CPU per Socket 7 sia 
di quelli basati su Pentium II e suoi 
successori. Altra innovazione in corso 
di commercializzazione è la AGP, Ad¬ 
vanced Graphic Port, un bus dedicato 
esplicitamente alla scheda video e do¬ 
tato di una banda passante molto più 
grande di quella oggi permessa dal bus 
PCI. Le prestazioni del nuovo bus sono 
ottenute fra l'altro attraverso una fre¬ 
quenza di funzionamento pari a 66 
MHz. Il nuovo standard è implementa¬ 
to sulle schede madri per Pentium II 
basate sul chipset Intel 440LX. Per il 
mondo dei processori per socket 7 do¬ 
vremo aspettare ancora un poco finché 
non sia commercializzato il nuovo chi¬ 
pset VIA VP3 e AMD. 

Di queste soluzioni non mancheremo 
di occuparci presto. Comunque notia¬ 
mo che, almeno per una volta, il futuro 
non appare cosi lontano e mirabolante 
visto che un poco siamo riusciti ad an¬ 
ticiparlo. 

Mg 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


227 

















































L'italiano interattivo: 
cinque dizionari su CD-ROM 


A che serve avere un dizionario su CD-ROM? Certo lo si consulta 



più velocemente e si può importare il risultato della 
ricerca direttamente nel proprio word 
processor preferito, ma non è tutto. 

Se l’implementazione ipertestuale è 
fatta bene, il dizionario su CD diventa 
un importantissimo strumento per 
andare interattivamente alla scoperta 
dei misteri della lingua. Eccovi 
dunque una panoramica sui 
cinque dizionari elettronici 
presenti sul nostro mercato, dove 
forse troverete anche quello che 
fa per voi. 

di Corrado Giustozzi 


Diciamocelo francamente: il dizionario 
è un libro di solito odiato. Ci ricorda la 
scuola e dunque, al pari della Divina 
Commedia e dei Promessi Sposi, appar¬ 
tiene a quella categoria di opere che pro¬ 
babilmente avremmo apprezzato se non 
ci fossero state imposte. Solo che da 
grandi, magari, le opere di Dante o di 
Manzoni le abbiamo rilette... ma il voca¬ 
bolario no 

Ma come, "leggere" il vocabolario? 
Eh già, che c'è di strano? Forse uno dei 
motivi per cui non consideriamo "libro" 
il vocabolario è proprio questo: non vie¬ 
ne in mente che possa anche essere let¬ 
to, o almeno scorso, per il solo piacere 
di farlo. Lo percepiamo come un'opera 
di consultazione, un mero strumento 
tecnico cui ricorrere in caso di necessità, 
alla stessa stregua di una tavola di loga¬ 


ritmi o di un elenco del telefono. Ma 
avete mai provato a scorrere un diziona¬ 
rio? Esso, al contrario di come appare, 
non è un oggetto freddo ed arido. Non è 
solo un elenco di parole messe in bell'or¬ 
dine da qualcuno armato di tanta pazien¬ 
za. E' invece qualcosa di vivo e vitale 
perché rappresenta ciò che di maggior¬ 
mente vivo e vitale abbiamo tutti: la no¬ 
stra lingua, cioè lo strumento base con 
cui comunichiamo con i nostri simili... o 
evitiamo di farlo. 

Com'è possibile rimanere insensibili al 
fascino di un panorama ricco e variegato 
com'è quello delle parole? Chi ama la lin¬ 
gua non può non amarne i mattoni, e 
non c'è bisogno di essere degli onoma- 
turghi come il vate D'Annunzio per orga¬ 
nizzare piacevoli safari tra le parole del 
dizionario Corte o lunghe, semplici o ro¬ 


boanti. note o sconosciute, le parole si 
intrecciano nei rispettivi rimandi. . o ma¬ 
gari vivono vite parallele senza mai in¬ 
contrarsi. Il vocabolario è insomma co¬ 
me una Guida Touring del linguaggio, 
dove le principali autostrade sono segna¬ 
late con evidenza ma, sapendo cercare, 
è possibile percorrere fantastici sentieri 
secondari che ci portano alla scoperta di 
territori inaspettati ed inesplorati, magari 
situati proprio dietro il giardino di casa 
Ricordo ancora il mio primo vocabola¬ 
rio, lo Zmgarelli minore con la copertina 
dura in similpelle verde: piccolino, per¬ 
ché ero solo in terza elementare, ma 
estremamente affascinante. Fu l'ogget¬ 
to che per primo mi mise di fronte 
all'evidenza che, nel mondo, vi erano 
oceani di conoscenze sterminati... che 
andavano navigati, sia per necessità che 


228 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


III Iti lllllfll II 11111 







I dizionari su CD-ROM 


’anoramici 


per piacere personale. Lo conservo an¬ 
cora, ovviamente in buono stato come 
ogni libro che si rispetti, ed anzi l'ho ri¬ 
preso in mano proprio per questa intro¬ 
duzione. E' stato un po' come fare visita 
ad un vecchio amico, che non si vede da 
anni ma col quale non è mai venuta me¬ 
no la familiarità. Edizione del 1966, for¬ 
mato quasi tascabile nonostante le poco 
più di mille pagine, costo duemiladue- 
cento lire... Ho ritrovato le familiari tavo¬ 
le a colori, e riscoperto l'appendice in pa¬ 
gine verdine coi neologismi e i forestieri¬ 
smi non ancora integrati nel corpo princi¬ 
pale dell'opera: parole quali asciugaca¬ 
pelli, cineromanzo, eurovisione, integrali¬ 
smo, pirofila, velista . 

Il mio secondo vocabolario, ed ero or¬ 
mai alle medie, fu un monumentale De¬ 
voto-Oli in due giganteschi volumi, A-L e 
M-Z, edito da Selezione del Reader's Di¬ 
gest. Se lo Zingarelli era un'agile bar¬ 


chetta il Devoto-Oli era un transatlantico 
che permetteva di veleggiare maestosa¬ 
mente negli impervi oceani della lingua. 
Ma che fatica seguire i riferimenti incro¬ 
ciati! Fatica fisica, intendo: ciascun volu¬ 
me, di grande formato, constava di oltre 
millecinquecento pagine e pesava quasi 
quattro chili! Il risultato fu che il superbo 
Devoto-Oli veniva consultato quasi solo 
in caso di necessità, o sfogliato in ma¬ 
niera assai superficiale nonostante l'ec¬ 
cellente approfondimento delle definizio¬ 
ni e le notevolissime tavole di cui era 
corredato. I libri di carta piu sono grandi 
e più sono scomodi, è una legge fisica. 

Ma ecco dopo quasi trent'anni il CD¬ 
ROM, e con esso una gamma di possibi¬ 
lità ipertestuali e multimediali cosi vasta 
da far venire il capogiro. L'informatica 
permette infatti di moltiplicare le chiavi 
di utilizzo di un dizionario tradizionale 
rendendolo uno strumento veramente 


multiforme, da usarsi interattivamente 
per l’uso e la scoperta della lingua: tanto 
che la consultazione per necessità con¬ 
tingente può addirittura passare in se¬ 
condo piano rispetto alle applicazioni di¬ 
dattiche, culturali e perfino ludiche con¬ 
sentite dal nuovo mezzo. A patto, ovvia¬ 
mente, che la trasposizione elettronica 
non si limiti ad uno scimmiottamento 
dell'opera su carta ma aggiunga real¬ 
mente ad essa ulteriori dimensioni gra¬ 
zie ai nuovi paradigmi degli strumenti di 
navigazione non sequenziali. 

A giudicare dagli ultimi prodotti usciti 
siamo sulla buona strada, e confidiamo 
per quelli di prossimo arrivo: anche in 
questo campo è facile prevedere che il 
futuro ci riserverà belle sorprese. Per il 
momento eccovi una panoramica su tut¬ 
te le proposte ora in commercio, da 
quelle più tradizionaliste a quelle più "in¬ 
terattive". Un buon regalo di Natale. 


Presto su CD-ROM anche il Vocabolario Treccani 


Cinque dizionari su CD-ROM sembrano già parecchi, forse perfino 
troppi per non creare almeno un po' di imbarazzo nel potenziale 
acquirente. E' difficile infatti che in una casa serva più di un 
dizionario: tradizionalmente la maggior parte delle famiglie ne 
possiede uno solo, magari quello rimasto dal liceo o acquistato per t 
figli che vanno a scuola. D'altronde un buon vocabolario dura 
praticamente una vita, e non è soggetto né a frequenti rinnovamenti 
né, purtroppo, ad. usura per il troppo utilizzo! Vero é che la 
trasposizione su CD-ROM, se fatta bene, arricchisce talmente 
l'opera da farla diventare quasi un qualcos'altro, aprendo 
dunque la porta all'acquisto di più di un dizionano 
tuttavia questo mercato non è solitamente 
considerato molto attivo e ad alta 
competitività, proprio per il fatto 
che l’obsolescenza dei dizionari è 
lunghissima e la spinta all'acquisto 
generalmente si esaurisce col primo 
prodotto. Cosi l’arrivo di un ulteriore 
prodotto nello stesso settore di mercato, 
già affollato di numerose e valide pro¬ 
poste, potrebbe sembrare quantomeno az¬ 
zardato. Non lo è, però, nel momento in cui 
questo... ultimo arrivato è in realtà un opera¬ 
tore istituzionale di antica fama e assoluta auto¬ 
revolezza quale l'Istituto della Enciclopedia Italiana 
ovvero, come familiarmente è certo più noto a tutti, 

"la Treccani". 

Già: dopo aver brillato al contrario per la sua assenza dal 
panorama della pubblicazione elettronica e on-line, e forse proprio 
per contraddire chi la nteneva un'istituzione paludata e scarsamente 
attenta all'evoluzione dei media e dei linguaggi edctonali, l'Istituto per 
l'Enciclopedia Italiana scende in campo con un primo CD-ROM 
ipertestuale che costituisce una vera e propria pietra miliare nella 
propria tradizione. E per questa specialissima iniziativa è stato scelto, 
non a caso, il vocabolario della lingua italiana: un po' perché il lavoro 
di trasposizione in elettronico della monumentale Enciclopedia, fiore 
all'occhiello dell'Istituto, richiede uno sforzo talmente grande da 
essere certamente inadatto ad un primo esperimento, ma 
soprattutto perché nulla come il vocabolario permette, se si utilizzano 


nel modo corretto le possibilità ipertestuali del mezzo informatico, di 
arricchire il contenuto dell'opera di valori aggiunti tali da renderne la 
consultazione anche un piacere oltre che, come generalmente 
accade, una necessità Non a caso, aggiungiamo. Il partner 
tecnologico scelto dalla Treccani per la realizzazione del CD-ROM è la 
IBM Italia, cui é stata delegata la responsabilità dello sviluppo della 
parte informatica del prodotto 
Il Vocabolario Italiano Treccani uscirà, secondo le 
intenzioni annunciate, entro il prossimo mese di 
dicembre e non sarà costituito solo dalla parte 
elettronica ma comprenderà anche una sostanziosa 
parte cartacea: l'opera comprende infatti, oltre al 
CD-ROM, il vocabolario vero e proprio in 
cinque volumi ed un ulteriore volume relativo 
al vocabolario "conciso" Si tratta quindi, 
com'era prevedibile, di un prodotto di 
enorme spessore., anche fisico, oltre 
che culturale! La cosa importante è 
che comunque il CD viene visto come 
complemento alla parte cartacea e non 
solo come semplice riversamento su 
supporto informatico dei medesimi contenuti, 
esso consente quindi tutta una serie di operazioni 
interattive (dalla navigazione ipertestuale ai veri e propri 
giochi con le parole) che il vocabolario tradizionale non 
consente. 

Al momento in cui scriviamo non è disponibile neppure una 
versione preliminare dell'opera: naturalmente, data la grande 
importanza di questo prodotto istituzionale, contiamo di potervelo 
recensire ampiamente al momento in cui verrà introdotto sul 
mercato. Nel frattempo non possiamo che rallegrarci dell'ingresso 
dell'Istituto della Enciclopedia Italiana nel nuovo mondo dell'editoria 
elettronica, augurandogli di potenzisi trovare altrettanto a suo agio 
come in quello dell'editoria tradizionale per produrre opere del 
medesimo rigore culturale e valore istituzionale., e magari, 
considerando il risparmio di carta e stampa, a costi più abbordabili 
anche per i comuni mortali, che cosi potranno più facilmente 
avvicinarsi a prodotti una volta considerati, a tono, solo per pochi 
eletti. Corrado Giustozzi 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


229 




I dizionari su CD-ROM 


I dizionari su CD-ROM 

di Dino Joris 


Nel numero 140 di MCmicrocomputer 
del lontano maggio 1994 avevamo re¬ 
censito il dizionario Devoto-Oli su CD¬ 
ROM Dal punto di vista linguistico i 
cambiamenti da quell'epoca possono 
essere considerati marginali, ma da 
quello informatico c'è stato un muta¬ 
mento davvero radicale. Infatti, i dizio¬ 
nari su CD-ROM più moderni sono ac¬ 
compagnati da software capaci di com¬ 
piere ricerche ed analisi linguistiche im¬ 
pensabili con l'ausilio di mezzi tradizio¬ 
nali. Caro, vecchio, voluminosissimo di¬ 
zionario su carta, addio ? A parer mio 

La complessità intrinseca del linguag¬ 
gio è facilmente intuibile quando ci si 
rende conto che le stesse, identiche 
parole sono definite da ogni dizionario 
in modo formalmente diverso (anche 
se sostanzialmente uguale) 

L'aggettivo formale, ad esempio, è 
definito nei dizionari in esame (l'ordine 
è casuale): 1) ‘Di forma, attinente alla 
forma: problema formale...'; 2) 'Che 
tiene conto solo o soprattutto della for¬ 
ma, delle apparenze, degli aspetti este¬ 
riori...'; 3) 'Concernente la forma, l'a¬ 
spetto esteriore di qualcosa...'; 4) 'Nel¬ 
l'uso comune, Esteriore, Relativo agli 
aspetti appariscenti.,.'. 

Le diversità tra i dizionari diventano 
però molto più evidenti quando si guar¬ 
da al tipo d'approccio generale alla ma¬ 
teria, all'uso dello strumento informati¬ 
co ed alle tecniche multimediali. Le dif¬ 
ferenze sostanziali tra questi dizionari 
sono davvero notevoli. Non ricorrerò a 
raffronti diretti, che sono resi molto dif¬ 
ficili, se non addirittura impossibili, dalle 
differenze che esistono tra le varie ope¬ 
re. Cercherò di fornire descrizioni com¬ 
plete di ognuna, allo scopo di fornire al 
lettore indicazioni sufficienti per formar¬ 
si un giudizio compiuto. 

Ricordo al lettore che due dei diziona¬ 
ri in esame sono stati lanciati come al¬ 
legati opzionali a pubblicazioni di grande 
tiratura. Nell'occasione i prezzi erano 
"da edicola", mentre i prezzi che indi¬ 
chiamo oggi sono quelli correnti. 

Insomma, se solo ora decidete di vo¬ 
lere un dizionario su CD-ROM, dovrete 
spendere tre volte di più (o giù di 11), 
con la sola differenza che riceverete an¬ 
che il volume tradizionale su carta. 

In alternativa, potreste attendere 
qualche altra iniziativa editoriale: sono 


certo che non 
mancheranno. 

A volte mi chie¬ 
do quanto possa¬ 
no essere oppor¬ 
tune le iniziative di questo 
tipo: che siano in qualche 
modo utili agli editori o ai 
lettori? E se invece fossero 
dannose ai primi, ai secondi 
o ad entrambi? lo non sono 
capace di darmi una rispo¬ 
sta Spero che voi possiate 
fare meglio. 




QSS.lL&gyB.-#- 



DISC 

Dizionario Italiano 
Sabatini Coletti 

Estratto dal libretto che accompagna il 
CD-ROM: ... i vocaboli sono convenzio¬ 
nalmente presentati a lemma ma anche 
attraverso tutte le forme flesse... coniu¬ 
gate dei verbi... plurali e femminili... va¬ 
rianti e alterati... per un totale di circa 
1.000.000 di forme. ... primo dizionario 
elettronico italiano ipertestuale, è un 
"iperdizionario"... possibilità di combinare 
liberamente più chiavi di ricerca... tutti gli 
indici e tutti i risultati delle ricerche pos¬ 
sono essere quantificati numericamente 
e rappresentati mediante grafici.. 


Giunti Editore e 
stato tra i primi 
editori italiani a 
prestare attenzio¬ 
ne alla nascita del¬ 
la multimedialità 
ed a dedicare ri¬ 
sorse - uomini e 
mezzi - a questo 
mondo, sapendo 
peraltro attingere a 
finanziamenti della 
comunità europea 
(cosa lodevole, secondo me). 

Insomma, quest'editore ha saputo sa¬ 
lire sul treno dell'editoria elettronica, 
prendendo posto in una carrozza di pri¬ 
ma classe. 

Non provo nessuna sorpresa, quindi, 
nello scoprire che Giunti ha anche sapu¬ 
to assicurarsi la collaborazione dell'Isti¬ 
tuto delle Tecnologie Didattiche (ITD) 
del Consiglio Nazionale delle Ricerche 
(CNR) per produrre questo dizionario 
multimediale. 

Il risultato è un dizionario che si disco¬ 
sta dagli altri, anche quelli con 'motore 
informatico', perché è più attento a 
sfruttare le possibilità offerte dal 
software multimediale. Vediamo come 

L'installazione è doverosamente sem¬ 
plice e rapida e si arriva subito alla 
schermata d'avvio di DISC, che presen- 


230 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






























































dizionari su CD-ROM 


’anoramic 



no«lro 


gli Anagrammi di 

l 

le Rime ton 

( 

gli Scarti 

l 

It Zeppe 


3 # 


ta la possibilità di 
lanciare una ricerca 
su di un lemma o 
una forma flessa 
(declinata), con i ri¬ 
sultati riportati con 
buona rapidità. 

Nelle finestre 
che si aprono ap¬ 
paiono le definizio¬ 
ni. Tutte le parole 
significative conte¬ 
nute nelle defini¬ 
zioni sono "sensi¬ 
bili" al clic, con cui, 
volendo, si lancia 
una nuova ricerca. 

Le parole sono evi¬ 
denziate in rosso 
se hanno particola¬ 
re significato gram¬ 
maticale (aggetti¬ 
vo, sostantivo, ecc.) o in verde quando è 
indicato l'inizio di un'area (derivati e for¬ 
mazione della voce, ad esempio), 

Le piccole icone in alto nella finestra di 
presentazione della voce consentono 
l’accesso con un clic a sinonimi, ai deri¬ 
vati, alle note grammaticali, alla declina¬ 
zione dei verbi, all'ascolto della pronun¬ 
cia di parole straniere (tutte quelle pre¬ 
senti) o italiane (quelle di dizione meno 




1 Palindromi 1 Bifronti 

le Onomatopee 

gli Omogratl gli Omograh non omofoni 

le parole ... 

eh* Iniziano con 


che finiscono <on 


che contengono 

H 

che ulano la i ola con tonante 

■'-p 

che ulano la loia totale 

’l ] 

compone da 

lettere 


9 


. 



tram 




DISC Dizionario Italiano 
Sabatini Coletti 


Produttore e distributore: 

Giunti Multimedia s.r I 
Ripa di Porta Ticinese, 9! 

20143 Milano 
Telefono: 02 8393374 
Telefax 02 58103485 
E-mail. Uiuntimmigpn.itnet.il 

Ambiente: Windows e Macintosh 

Requisiti multimediali: standard 


Prezzo: 


110.000 (con volume in cartai 
L. 49.000 Isolo CD-ROM) 


ovvia), a vedere l'eventuale 
illustrazione, a copiare la 
voce negli appunti, a stam¬ 
parla. 

La tentazione di cliccare sulle parole 
delle definizioni è forte, e presto, visto 
che sono ipertestuali, ci si trova ad avere 
numerose finestre aperte, a scoprire che 
molte parole sono collegate a tavole illu¬ 
strative, eccetera. 

In un primo momento, specialmente 
quando si affronta l'opera con piglio tra¬ 
dizionale, si può avere una sensazione di 
smarrimento, a causa delle molte strade 
esplorative che si aprono. Questa tutta¬ 
via non dura molto e presto è sostituita 
da un forte sentimento di curiosità, che 
c'invoglia all'esplorazione, a "guardare 
dentro" il linguaggio. 

La possibilità dell'approccio tradiziona¬ 
le rimane a disposizione tutta intera, ad 
esempio usando l'indice alfabetico, che 
può essere attivato sia sul DISC di base 
(solo 10.000 lemmi) che su quello com¬ 
pleto. 

Certamente la voglia di complicare le 
cose viene presto, e allora si ricorre alla 
voce "Ricerche Complesse" che attiva 



- 

r- 

--#A. 1 

<* 

f ì> 

<•* 




una finestra da cui si possono lanciare ri¬ 
cerche sui sottodizionari grammaticale, 
etimologico, storico; sulle voci latine e 
straniere; sui prefissi e suffissi; sui glos¬ 
sari settoriali; sui registri d'uso (antico, 
antiquato, dialettale, letterario, eccetera); 
sui dizionari personalizzati. Le ricerche 
possono essere effettuate su parti di pa¬ 
role, iniziali, centrali o finali che siano, 
per quanto riguarda le ricerche sui lem¬ 
mi e le forme. Le ricerche possono es¬ 
sere effettuate anche all'interno delle 
voci, con opzioni di controllo: Ovunque, 
nei Significati, negli Usi, nell'Etimo. C'è 
addirittura la possibilità di indicare più pa¬ 
role in una sola volta. Ad esempio, pen¬ 
tole e diavolo produrrà coperchio, diavo¬ 
lo e pentola, perché dentro la voce tro¬ 
veremo che "il diavolo fa le pentole ma 
non i coperchi". 

Sia il DISC intero, sia quello base, sia 
le ricerche possono essere analizzati con 
l'uso della funzione grafica, che aiuta 
magnificamente a capire i rapporti nu- 


: 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


231 





















































































































I dizionari su CD-ROM 


menci tra i lemmi quando disposti in or¬ 
dine alfabetico, o per numero di lettere 
di cui sono composti, o per datazione 
(d'origine), o per categoria grammatica¬ 
le, o per etimo, 

Il ricorso al pulsante della Coniugazio¬ 
ne Verbi offre all'utente la più ampia pa¬ 
noramica sulla coniugazione dei verbi 
basta digitare il verbo all'infinito e pre¬ 
mere Enter. 

Il pulsante "Altro" incuriosisce, allora 
accantono per un momento la sequenza 
logica che mi porterebbe prima ai giochi. 
Trovo che offra molte cose interessanti: 
Locuzioni D.O.C. (dove si trova il “combi¬ 
nato disposto", ad esempio), Esempi 
d’Autore (cito ad es. "ammainando le so¬ 
pracciglia " di Calvino), Detti e Proverbi 
("chi di gallina nasce convien che razzo¬ 
li"). Città e Abitanti (l'abitante di Ankara è 
un "ancirano"), Sigle (e sciogliamo i no¬ 
stri dubbi su ADNUR, ADUSBEF, e altri 
"orrori* del genere), Modi di Dire Stranie¬ 
ri (prevalentemente latini, direi), Parole 
con Pronuncia (comodo per ripassare la 
pronuncia di parole straniere di uso più o 
meno comune nel linguaggio corrente, 
quali ad es. "aficionado", "Welfare", ecce¬ 
tera Da notare che le parole sono tutte 
pronunciate da speaker di madre lingua). 
Parole con Figura (se ne vede un esem¬ 
pio nella schermata proposta), Tavole di 
Nomenclatura (le varie terminologie spe¬ 
cifiche classificate e raggruppate). 

Vediamo ora i Giochi di Parole, che sa¬ 
ranno certo apprezzati dagli appassionati 
di enigmistica, visto che si tratta di fun¬ 
zioni che risolvono in un lampo Ana¬ 
grammi, Rime, Scarti, Zeppe, Cambi, 
Palindromi, Bifronti, Onomatopee, Omo- 
grafi. 

Anche in sede di gioco (di parole) co¬ 
me nelle Ricerche Complesse si trova la 
funzione di ricerca di parole sulla base 
delle lettere iniziali, finali o dei contenuti. 
In aggiunta troviamo la possibilità di 
elencare le parole che contengono una 
consonante o vocale a nostra scelta e 
che hanno una lunghezza pari al numero 
che indichiamo. 

Diventa facile avere la conferma che 
la parola più lunga in assoluto è "precipi¬ 
tevolissimevolmente", seguita da "corre- 
sponsabilizzerebbero" e "teleradiotra¬ 
smetterebbero". 

Altrettanto facile diventa contare le 
poche parole che in italiano contengono 
"u" come sola vocale (blu, cucu, fu, gnu, 
su. tu, zulu - ma qualcuna potrebbe es¬ 
sere sfuggita alla mia attenzione), e cosi 
via 

Vista tutta l'opera, mi pare chiaro che 
DISC non sia solo uno strumento di con¬ 
sultazione, ma anche un divertimento. 


Il Gabrielli 
su CD-ROM 


2t-l 





L'editore riassu¬ 
me in copertina: 

Tabelle di nomen¬ 
clatura: per trovare 
sempre le parole 
giuste Dizionario dei 
Sinonimi: trovi i sino¬ 
nimi nella categoria gram¬ 
maticale del lemma. Ricer¬ 
che dirette: trovi le parole 
per prefissi, suffissi, desi¬ 
nenze. Viva Voce: se hai un 
dubbio fonetico puoi ascolta¬ 
re la pronuncia corretta delle 
parole Consultabile in WP: 
senza uscire dal tuo word 
processor puoi consultare il 
dizionario e trovare ciò che ti 
interessa. La Lingua Italiana 
degli anni '90: 300.000 voci 
e accezioni - 5.000 neologi¬ 
smi - 3.000 parole e locuzio¬ 
ni straniere - l'etimologia del¬ 
le parole - la lingua d’uso co¬ 
mune, i linguaggi settoriali, la lingua let¬ 
teraria. Ricerche per ambiti d'uso: trovi 
le parole dell'aeronautica, dell'agricoltu¬ 
ra. dell'anatomia, dell'antropologia, 
dell'architettura Ricerche incrociate 
puoi impostare interrogazioni booleane 
incrociate per lemmi, categorie gramma¬ 
ticali. occorrenze, esempi, proverbi, sino¬ 
nimi Giochi centinaia di giochi lessica¬ 
li, indovinelli semantici e cruciverba a dif¬ 
ficoltà variabile. 

L'installazione del dizionario dura una 
manciata di secondi, o poco di più se si 
deve installare QuickTime per Windows. 
La schermata d'avvio in Windows 95 ap¬ 
pare automaticamente quando s'inseri- 
sce il CD nel lettore, offrendo la scelta 
tra Installa o Esegui Buffo che anche 
dopo l'installazione si presenti sempre 
l'opzione Installa, ma saremo tutti furbi a 
sufficienza per cliccare su Esegui, non è 
vero? 

La semplicità d’uso è senza meno un 
punto di forza del Gabrielli: si ricorre con 
un clic al "lemmario", si digita nello spa¬ 
zio bianco il lemma da cercare, poi si av¬ 
via la ricerca (Trova) e si ottiene il risulta¬ 
to nella forma che vedete. 

In caso di dubbio sull'uso si ricorre al 
pulsante d'Aiuto, almeno nelle prime 
sessioni d’uso 

È anche possibile consultare il libretto 
di piu di settanta pagine che si trova nel¬ 
la confezione e che riassume tutte le ca¬ 
ratteristiche d’uso del dizionario su CD, 
fornendo peraltro indicazioni utili sul mi¬ 



(•M PO* Mo» «ioi) 


Piamo lagnala ganiialminla oda II 
evi tallo, linaio al tuola pai mano 
dalla iodici, il divarica a una cada 
altana in lami, iui quali il sviluppano 
lo loglio 

deom <* #i*t M 


% m 

1 Pmnta lagno*, a 

2 Osieuno 

■ 3 Poppratonlaxiof# 
14 Fu«io di lagno o 
% Oiga»»o "*#ioiiic< 

6 D*nom*no;io».a ® 

7 Diesammo cn* n 



Album del burro. 

WCòb / cw temi Oennc un 
rocce gretto 
Albero del Ione. 

«fw Wcete /e a* ecnecoa mote 
dtt une tonome m * *.* te+g*ose 


gliore approccio al dizionario ed alla lin¬ 
gua italiana. 

Subito sotto vi sono tre pulsanti: Cate¬ 
gorie. suddivide opportunamente le cate¬ 
gorie d'appartenenza, evidenziandole 
con testo di colore blu; Intorno, fa appari¬ 
re l'elenco delle diciotto voci contigue al 
lemma in esame, precedenti e seguenti; 
Ricerca, evidenzia quando necessario le 
parole corrispondenti al lemma presenti 
nel dizionario (alberol e albero2, ad 
esempio). 

Nel caso di digitazione approssimativa 
C’semmantica" invece di semantica, ad 
esempio) il pulsante Trova si trasforma 
in "Suggerisci'', così che il dizionario, 
non potendo ovviamente trovare la paro¬ 
la. suggerisce quella più vicina 

Alla sinistra si trova sempre il pulsante 
Sillabazione che indica con trattini la se¬ 
parazione in sillabe. Accanto a questo 
pulsante possono apparire i pulsanti Le¬ 
gami e Pronuncia per quelle parole per 
cui sono, rispettivamente, previste delle 
analisi nelle tabelle nomenclatone o la 
pronuncia da parte di uno speaker (con 
fruscio di fondo, ahimè) 

È perfettamente accettabile (e com¬ 
prensibile) il fatto che non tutte le parole 
siano analizzate per contesto o pronun¬ 
ciate. Per quanto mi riguarda, ho una la¬ 
mentela da fare a proposito della pronun¬ 
cia della parola brezza (esiste una picco¬ 
la, annosa disputa in famiglia: suono sor¬ 
do o sonoro?): non viene attivato il pul¬ 
sante pronuncia per questa parola, men- 


232 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






















Cruciverba 


10. Copioio. numeroso. 


abbondante 

12 Grondo tendo di tessuto 
Impermeabile por prolnggere 
o ricoprire merci 
16 Aspro, caustico 
18 Roditore dei Crtcotidi 


(Ondatra nbethico) di lormo 


toi/o u con pelame linissimo, 
(diffuso in Americo 


12. Persona nnnidolo all'Interno di un ente, 
di un'organiKaiiono. di un'Impresa, che 
pasoo sogrelomonto informorioni riservate 

13. In opporecchiature elettriche sognale di 
accensione 

14. Vitigno da uva bianca coltivato in 


I dizionari su CD-ROM 


anoramicc 


tre speravo di poter portare una prova in¬ 
confutabile delle mie ragioni. 

Mi sono quindi accontentato di con¬ 
trollare la pronuncia di razza (di cane) e 
razza (grande pesce): per il Gabrielli è la 
stessa, la zeta è identica in entrambi i 
casi. Chiaramente si tratta d'un piccolo 
errore d'organizzazione, visto che alla 
voce "z" viene anche spiegato come e 
quando si debba distinguere tra suono 
sordo - aspro - e sonoro - dolce). Posso 
solo dire che, nel già esaminato DISC, le 
due pronunce sono ben distinte... ma 
manca anche II l'esempio di brezza - pre¬ 
sente invece nel Devoto-OI). 

Facendo ricerche varie si nota (con di¬ 
spiacere, almeno per me) che non esiste 
un pulsante "Indietro", che riporti sui 
passi fatti. Infatti, trovata una parola e 
lanciata un'analisi in Tabelle, ad esem¬ 
pio, se si vuole tornare al vocabolo da 
cui si è partiti si deve riattivare il lemma¬ 
rio e digitare nuovamente la parola in 
esame. Si tratta solo di pochi secondi in 
più, ma in un mondo che va di fretta co¬ 
me il nostro... 

Per molte parole si attiva, come ac¬ 
cennato, il pulsante "Legami" che con¬ 
duce all'analisi del vocabolo cercato 
nell'ambito delle Tabelle Nomenclatorie. 
La figura d'esempio indica che alla paro¬ 
la montagna può essere legata la parola 
“lago" (di montagna, ovviamente!), i cui 
Analoghi sono "acquitrino", "gora", ec¬ 
cetera, i cui attributi sono "alluvionale", 
"alpino”, "ampio” e cosi via. Le parole 
che appaiono nella colonna di destra so¬ 
no tutte sensibili al clic e attivano il lem¬ 
mario (da cui non si torna indietro, si de¬ 
ve piuttosto ricominciare da capo) per 
esaminare in modo approfondito la paro¬ 
la cosi trovata. 

Per analisi di vario tipo il Gabrielli ci 
mette a disposizione, sulla sinistra, il pul¬ 
sante "Ricerche" che attiva una nutrita 
serie di funzioni: 

■ ricerche sui lemmi (che "comincia¬ 
no per", "contengono", "finiscono con" 
o sono "uguali a" la parola o parte di pa¬ 
rola digitata); 

■ per categorie e altri dati grammati¬ 
cali (aggettivi, sostantivi, verbi di vario ti¬ 


tiamo se dobbiamo aspettare qualche 
secondo! In che tempi viviamo, siamo 
davvero incontentabili!) 

Per coloro che non fanno della fretta di 
fare la loro religione, il Gabrielli offre an¬ 
che una parte dedicata ai giochi, in colla¬ 
borazione con Aenigmatica: cruciverba, 
Lexikon (Data la parola trova il significa¬ 
to) e Semantikon (Dato il significato tro¬ 
va la parola). 

I cruciverba non sono il mio forte, 
quindi già alla prima definizione ho senti¬ 
to il bisogno di ricorrere alle ricerche dei 
sinonimi (di "colmo, pieno", nel caso spe¬ 
cifico). Poi ho cercato di tornare sul cruci¬ 
verba lasciato momentaneamente... per 
constatare che è sparito e che richia¬ 
mando il gioco, ne appare un altro con 
diverse definizioni! Insomma, non è pos¬ 
sibile "imbrogliare", bisogno saperlo fare 
da soli. 

Lo Zingarelli 1998 in 
CD-ROM 

L'editore riassume in copertina: 

II CD-ROM consente la lettura a video 
di ciascuna delle 134.000 voci del voca¬ 
bolario, dei 117 inserti di nomenclatura 
e delle 17 note d'uso. Il testo corrispon¬ 
de alla ristampa 1998 dell'opera. Il pro¬ 
gramma dì ricerca prevede inoltre la ri¬ 
cerca a tutto testo di parole e combina¬ 
zioni di parole, con gli operatori AND, 
OR. VICINO A, SEGUITO DA. La ricerca 
può essere limitata a campi specìfici 
Ilemma, etimologia, autore citato, etc.). 

Nessuna installazione, perché il dizio¬ 
nario sì lancia direttamente da CD-ROM. 

Come il lettore può già capire dalle 
schermate proposte, il sistema di ricerca 


Produttore: 

Elemond Interattive Education, Elemond S.p.A 

Distributore: 

Italsel s.r.l 
Via Lugo, I 
40128 Bologna 
Telefono. 051 320409 
Telefax : 051 320449 
E-mail: i ptoWna'sel.mnl 
Internet: Eww iialsul mal 

Prezzo: L. 98 000 

Ambiente: Windows 

Requisiti multimediali: standard mimmo 
Note: accompagnato da un volumetto di spiegazio¬ 
ni, consigli e guida all'uso. 


po, ecc.); 

■ nelle defini¬ 
zioni dei vari signi¬ 
ficati; 

■ nell'etimolo¬ 
gia; 

■ nei proverbi; 

■ per ambiti 
d'uso specialistici 
(aeronautica, agricoltura, anatomia, 
ecc.); 

■ per registri linguistici (letterario, 
poetico, familiare, volgare, ecc.); 

■ sinonimi e contrari. 

La velocità di esecuzione delle ricer¬ 
che non è sempre entusiasmante. Per 
esempio, per trovare i dieci sinonimi di 
coraggioso una decina di secondi mi 
paiono eccessivi. Le ricerche possono 
anche portare a risultati dopo oltre un 
minuto di attesa (la macchina usata è un 
Pentium 100). L'inserimento contempo¬ 
raneo di parole nei vari campi e l'uso di 
"jolly" quali l'asterisco ed il punto inter¬ 
rogativo possono tuttavia portare risulta¬ 
ti interessanti ai fini delle analisi linguisti¬ 
che. Ecco che le attese possono essere 
a volte accettate senza troppo scompor¬ 
si (sino a pochi anni or sono non poteva¬ 
mo neanche sognare di ottenere risultati 
del genere sul nostro PC, oggi ci lamen- 


iTGab'rièlli sTi CD’-RÓM 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


233 
























































































I dizionari su CD-ROM 


che offre Zanichelli non concede gran¬ 
ché allo "spettacolo" (nessuna multime¬ 
dialità), ma vuole solo assicurare all'uten¬ 
te quanto meno una rapidissima indivi¬ 


duazione dei lemmi contenuti nel data¬ 
base, Vediamo assieme quanto altro si 
può trovare nello Zanichelli, 

Le prime due schermate ci parlano del 
sistema più ovvio di ricerca e individua¬ 
zione del lemma, mentre le successive 
sono atte ad illustrare al lettore che, pur 
mancando di multimedialità, lo Zingarelli 
ha in ogni modo molto da offrire, 

Il navigatore, che appare nella scheda 
del lemma cercato, permette di spostar¬ 
si sui lemmi contigui e diversi pulsanti 


g. HodK* !*>•• 


Bocumrto leeitì» &U o 


Baia 


W|?|lo/.fMjoirlli ivm l'flI.UMi N 11) hiucHlnu 

Finn 1 

—* 

Ibrucelloil 

1 i" | 


brucellòsi! 


offrono funzioni 
d'interesse: 

■ “trova testo", 
per ricercare una 
parola all'interno 
della descrizione 
del lemma, even¬ 
tualmente ricorren¬ 
do a "Preciso" per 
ricercare le parole 
esattamente come 
sono scritte, cioè ri¬ 
spettando le maiuscole e le accentate; 

■ "trovato”, per visualizzare il docu¬ 
mento seguente o precedente tra quelli 
trovati con la ricerca; 


[ come di miceli,a) e -osi) 

».». 

1 (med. ) Infezione causala da brucelle, a carattere febbrile intermittente, 
che si trasmette all'uomo dagli ammali SIN, Febbre maltese, febbre 
ondulante 

2 (veter. ) Malattia infettiva ad andamento cronico, caratterizzata da aborto, 
che colpisce bovini, ovini e caprini 


p<l 

evidenza » | 

Bj 

Ifuvnlo >> | 




1 1 «| neH'npe» » | chiudi dac. 



■"visto", per rivisualizzare i documen¬ 
ti già passati in rassegna; 

■"nell'opera", per visualizzare il docu¬ 
mento seguente o precedente all'interno 


Vocabolari per g iocare 

Cosa ci si (a con un dizionario on-line? Consultazione interattiva 
certo, navigazione ipertestuale forse... ma poi? Nient'altro? 

Sarà la mia deformazione da vecchio enigmista ed appassionato di 
giochi con le parole, ma l'idea di disporre di una base dati linguisti¬ 
ca pronta all'uso mi fa venire in mente, quasi per prima cosa, le 
innumerevoli applicazioni di natura ludica che se ne possono trar¬ 
re. (Chi segue MC da più tempo ricorderà forse le puntate di Intel- 
ligiochi degli anni passati nelle quali, appunto, ho più volte trattato 
di questi temi). 

Giocare con e tra le parole è bello e divertente, ma spesso occor¬ 
re un'abilità fuori dal comune per poterselo permettere La dispo¬ 
nibilità di un gigantesco serbatoio di parole già pronte, in attesa 
solo di essere trattate con potenti strumenti informatici, permette 
invece potenzialmente a tutti di sbizzarrirsi nel trovare i propri gio¬ 
chi, dando libero sfogo alla fantasia e navigando in un mare in cui 
le parole contano non per quello che significano ma per come ap¬ 
paiono, o per come si relazionano con le altre parole. 

Naturalmente per fare ciò occorre che colui che ha assemblato 
questo archivio lessicografico abbia anche predisposto delle op¬ 
portune procedure atte a trattare le varie parole secondo i moduli 
tipici dell'enigmistica classica, o magari altri moduli di diversa na¬ 
tura e validità. In questo modo un dizionario elettronico diventa 
qualcosa di più che un'arida opera di consultazione: si trasforma in 
una macchina a raggi X che permette di guardare attraverso la 
struttura della lingua con la lente deH'enigmista, in una carta geo¬ 
grafica fitta di percorsi trasversali fra le parole viste come oggetti 
malleabili e mutevoli, in un inesauribile motore con cui generare 
giochi divertenti e passatempi non banali usando il linguaggio co¬ 
me palestra per esercitazioni intellettuali, 

Giocare con le parole è tabù? 

Purtroppo non tutti i compilatori di vocabolari elettronici hanno 
pensato anche a questo tipo di applicazioni, certamente meno se¬ 
rie di quelle istituzionali ma non per questo meno nobili, nel mo¬ 
mento in cui hanno definito i criteri di utilizzo dei loro prodotti. Vie¬ 
ne da pensare che qualcuno forse tema il gioco in quanto conta- 
minatore del rigore dell'opera, come se le applicazioni ludiche ri¬ 
schiassero di sminuire il valore di un serio dizionario. Cosa ne di¬ 
rebbero Lewis Carroll, Queneau, Calvino, Borges, Gadda, che in¬ 
vece amavano giocare con le parole? Oppure, e questo è forse 
più probabile, si valuta sfavorevolmente il rapporto costo-benefici 
nella realizzazione di un motore linguistico in grado di produrre de¬ 
terminati tipi di giochi a partire da un data-base lessicografico. Il 
contenuto di un vocabolario, infatti, non si presta cosi com'è a 
produrre giochi di parole: serve una base dati apposita, costituita 
non dai soli lemmi ma dalle forme flesse (verbi coniugati, sostanti¬ 
vi ed aggettivi declinati, ...), e questa è difficile da generare e 


complessa da gestire; servono inoltre software appositi, in grado 
di implementare algoritmi che non sono neppure simili a quelli 
che solitamente sono richiesti per le comuni funzionalità di con¬ 
sultazione e navigazione dei normali lemmi del dizionario. 

Sia come sia, solo due fra le opere esaminate nella rassegna di 
questo mese dispongono di funzionalità esplicitamente concepite 
a scopo ludico Da un lato mi sembra poco, e mi rammarico del 
fatto che la sensibilità verso le "nuove applicazioni" permesse dai 
mezzi editoriali informatici si focalizzi più frequentemente verso i 
rutilanti aspetti multimediali che non verso una più sommessa ma 
magari maggiormente creativa interattività. Vale comunque la pe¬ 
na di descrivere e commentare i due moduli ludico-linguistici pre¬ 
senti nel Sabatini Coletti (Giunti Multimedia) e nel Gabrielli (Ele- 
mond) sia perché la loro stessa presenza è interessante di per sé, 
sia perché le due implementazioni sono diversissime come filoso¬ 
fia e concezione della natura ricreativa del gioco con le parole. 

Il "caso" Zingarelli 

Ma prima di procedere vorrei notare, invero un po' a malincuore, 
come proprio l'editore che più di ogni altro ha fatto del gioco con 
le parole un suo punto di forza nell’editoria tradizionale, e sto par¬ 
lando di Zanichelli, abbia poi scelto di non sfruttare l'occasione del 
dizionario computerizzato per riprendere, e non dico neppure spin¬ 
gere oltre, i suoi coraggiosi e meritori lavori già pubblicati in forma 
cartacea qualche anno fa. 

Mi sto riferendo, per chi non lo sapesse, al fatto che sin dal 1988 
Zanichelli aveva pubblicato un interessante volume dal titolo 
"Flessioni, rime, anagrammi: l'italiano in scatola di montaggio" 
che, come dichiarava l'introduzione, altro non era che "un kit di at¬ 
trezzi e componenti utile a chiunque debba operare con la lingua 
italiana, costruendo o giocando, scrivendo o leggendo, studiando 
o ricercando, inventando o classificando". Un libro assolutamente 
atipico, fondamentale manuale di riferimento per creatori o soluto- 
ri di giochi enigmistici ma eccellente lettura anche per il semplice 
curioso di questioni linguistiche. Tre i moduli di questa peculiare 
opera, tutti elaborati a partire dall'elenco delle parole comprese 
nel "Nuovo Zingarelli minore" il repertorio delle forme verbali 
flesse, il dizionario inverso o rimario, il monumentale catalogo de¬ 
gli oltre 170.000 anagrammi della lingua italiana. Perché non si è 
pensato (o non si è scelto) di inserire questo lavoro in un CD¬ 
ROM, dove oltretutto sarebbe stato di assai più facile ed imme¬ 
diata fruizione rispetto alla versione su carta, proprio non lo imma¬ 
gino Mi auguro solo che, magari in una prossima versione dello 
Zingarelli elettronico, Zanichelli possa rimediare alla "svista" e re¬ 
cuperare terreno su quello che è sempre stato un suo punto di 
forza. 

Ma torniamo ai due dizionari dotati di funzioni "ludiche" per vede- 


234 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 





















r-|l|lo /'mij.iirtt. 1998 RICERCA 


I ricerca semplice 


I dizionari su CD-ROM 



'anoramicc 


dell'opera, indipendentemente dal fatto 
che questo figuri o meno nell'elenco dei 
trovati. 

Non è improbabile che queste funzioni 


essenziali siano 
quelle più sfruttate 
nella realtà della 
consultazione, ma è 
anche vero che vi 
sono occasioni in 
cui piuttosto che 
cercare un lemma 
si abbia necessità 
di effettuare delle 
ricerche linguisti¬ 
che, Bene, è allora 
probabile che si debba ricorrere alla ricer¬ 
ca completa, e di questa sfruttare le ca¬ 
pacità di imporre condizioni quali "E", 
"0”, "NON", "VICINO A”, "SEGUITO 


DA", e altro. 

L'utente si vedrà costretto a ricorrere 
all'help per cercare di capire come effet¬ 
tuare le ricerche con questi operatori, il 
cui uso non è familiare a tutti (molti sen¬ 
tono, giustamente, una stretta allo sto¬ 
maco quando sentono parlare di "opera¬ 
tori booleani"...). Anche se il sistema di 
ricerca è preciso e puntuale, non c’è 
dubbio che non è "amichevole", non è 
destinato ad essere utilizzato con facilità 
da chi non ha un minimo di familiarità 
con certi concetti strettamente informa¬ 
tici. Questo mi sembra limitativo, perché 
il dizionario deve sì essere facilmente 
consultabile da chi legge MCmicrocom- 


re cosa offrano agli appassionati di giochi con le parole. Scoprire¬ 
mo cosi che mentre l’approccio del Gabrielli è più direttamente 
enigmistico, teso dunque a proporre all'utilizzatore dei veri e pro¬ 
pri giochi completi da risolvere, quello del Sabatini Coletti è più 
operativo, orientato a dotare l'utilizzatore di strumenti di ricerca 
lessicografica finalizzati all'individuazione di particolari parole utiliz¬ 
zabili nei giochi o interessanti come gioco di per sé. 

Gabrielli: giochi per l'utente finale 

La sezione "giochi" del Gabrielli comprende tre voci: cruciverba, 
lexikon e semantikon, ciascuna delle quali costituisce un gioco a 
sé stante. 

I cruciverba, realizzati da Aenigmatica (ovvero il... braccio elettro¬ 
nico della Settimana Enigmistica), sono dei normali schemi di pa¬ 
role crociate che l'utente deve completare La soluzione è gene¬ 
ralmente piuttosto semplice, tanto che in caso di necessità la si 
può complicare togliendo le caselle nere per ottenere le cosiddet¬ 
te parole crociate "senza schema". Il mezzo interattivo non viene 
quasi affatto sfruttato, se non per produrre un applauso di congra¬ 
tulazione una volta completato con successo lo schema. 

II lexikon ed il semantikon sono invece dei semplici quiz sulle pa¬ 
role, pescati ovviamente dal dizionario e svolti in modalità oppo¬ 
sta: data una parola trovare la definizione giusta fra quelle presen¬ 
tate, oppure data una definizione scrivere la parola corrisponden¬ 
te. Consideratelo msomma un "ripasso" della vostra conoscenza 
della lingua italiana, ma niente di più. Anche qui l’applauso premia 
la risposta giusta. 

Insomma siamo scarsini, dopo cinque minuti ci si stufa. Anche per 
colpa della grande lentezza elaborativa che interpone tra un gioco 
e l'altro una pausa davvero troppo lunga. 

Sabatini Coletti: parole in libertà 

Molto più interessante e creativo è invece l'approccio del Sabatini 
Coletti, decisamente più "astratto" e dunque maggiormente vici¬ 
no a chi considera il linguaggio in sé come gioco e fonte di inte¬ 
resse. 

Essenzialmente la sezione "giochi" offre all'utente la possibilità di 
ricercare, nell'universo delle forme flesse della lingua italiana, 
quelle parole che godano di determinate proprietà formali o che 
derivino da altre parole mediante semplici operazioni di natura les¬ 
sicografica. Data dunque una qualunque parola possiamo ottener¬ 
ne, oltretutto in tempi sorprendentemente brevi (complimenti ai 
programmatori!), le sue classiche varianti "enigmistiche" quali 
anagrammi, scarti anagrammati, zeppe anagrammate e cambi 
anagrammati; ed in più le parole che con essa rimano, ottenute te¬ 
nendo in dovuta considerazione l'accento tonico. E' inoltre possi¬ 
bile ricercare tutte le parole che iniziano con, finiscono con o con¬ 


tengono una determinata stringa, oppure tutte quelle che usano 
una sola consonante od una sola vocale, oppure ancora tutte quel¬ 
le di data lunghezza (purtroppo questi criteri sono esclusivi e non 
combinabili tra loro). Infine è possibile consultare alcuni elenchi, 
statici (ossia precompilati) ma non per questo meno interessanti, 
contenenti tutti i termini palindromi, bifronti, omografi, omografi 
non omofoni ed onomatopeici della lingua italiana, Insomma, ce 
n’è di che soddisfare gli enigmisti più esigentil 
Da notare inoltre che, analogamente a quanto avviene per ogni altra 
ricerca effettuata nel dizionario, anche gli elenchi di parole ottenuti 
come risultato da una qualsiasi delle routine di gioco sono "attivi" e 
dunque salvabili su disco, esportabili via clipboard e consultabili nel 
dizionario in modo ipertestuale semplicemente con un clic. 
Complimenti dunque a chi ha pensato la sezione giochi del Sabati¬ 
ni Coletti elettronico, perché ha saputo centrare esattamente lo 
spirito e le funzionalità di una corretta implementazione ludica del¬ 
le enormi possibilità di ricerca fornite da un database lessicografi¬ 
co avanzato. Il gioco "di base" con le parole in quanto "mattoni 
della lingua" non è mai stato cosi interattivo, facile ed interessan¬ 
te. Se poi siete enigmisti, o meglio ancora autori di giochi enigmi¬ 
stici, uno strumento del genere non può non entrare a far parte 
della vostra "cassetta degli attrezzi”. 

Aspettando il Treccani... 

Mi sembra interessante notare a questo punto che anche l'Istituto 
della Enciclopedia Italiana, che qualcuno potrebbe percepire come 
serioso e popolato di accademici poco propensi al gioco, ha inve¬ 
ce deciso di inserire una "seria" sezione di giochi di parole nel 
suo Vocabolario Treccani di prossima pubblicazione su CD-ROM 
Questa è giusto un'anticipazione, perché il prodotto non è ancora 
disponibile: comunque mi sembrava opportuno segnalare il fatto, 
soprattutto per sottolineare come il gusto del gioco non è estra¬ 
neo neppure agli ambienti considerati più conservatori ed intellet¬ 
tuali (e ci mancherebbe!). 

Va notato inoltre che la filosofia del modulo di giochi implementa¬ 
to nel Vocabolario Treccani è quella della "scatola di montaggio" 
vista poc'anzi, a mio avviso la più corretta ed interessante, che 
prevede le classiche ricerche di natura enigmistica effettuabili su 
un vastissimo repertorio di forme flesse. 

Insomma: sarà possibile giocare anche con il serissimo Vocabola¬ 
rio Treccani. Cosa avrebbe pensato il buon Giovanni Treccani, fon¬ 
datore nel lontano 1925 dell'Istituto della Enciclopedia Italiana che 
oggi porta il suo nome, di una tale possibilità? lo credo che 
l’avrebbe ammirata e rispettata: il rigore culturale non è a mio av¬ 
viso in disaccordo con la passione per il gioco, che poi nel caso in 
questione si sposa e si identifica con la passione per la lingua 
stessa. Corrado Giustozzi 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


235 

















Ibruclóne 


[ da Bruciare, per il suo aspetto di terra bruciata ] 
e. m. 

• Parte superficiale, alterata, dei giacimenti di minerali metalliferi, 
ferriferi 


spec 



cv'lilrni'fl » 

Ecnsns 

Ibrucetlo 

<< 

trovilo 7 1 

[ « violo | »| >| | «| oeII' opera » | 



puter, ma anche da chi preferisce "No¬ 
vella 2000” o simili. 

Tornando alla ricerca completa, questa 
offre delle possibilità di effettuare ricer¬ 
che specifiche e di limitarle a certi cam¬ 
pi. Ad esempio, se si vogliono individua¬ 
re le parole di una lingua straniera d'uso 
comune in italiano, allora è possibile atti¬ 
vare il riquadro "lingue", attingendo 
dall’elenco presente in "Ricerche Prede- 
finite" (che è essenziale, perché, ad 
esempio, si deve indicare con precisione 
"(giappl" e non "giapponese", altrimenti 
il programma non trova nulla). Lo stesso 
vale per i "limiti d'uso" e la "grammati¬ 
ca”, mentre si è liberi di digitare qualun¬ 
que valore nelle caselle di condizioni rela¬ 
tive agli autori, alle citazioni, ai proverbi, 
all'etimologia, alle definizioni, alla no¬ 
menclatura. 

L'uso di queste condizioni rende le ri¬ 
cerche anche divertenti e interessanti. In 
questo quadro infatti è possibile scopri¬ 
re, ad esempio, quante volte la parola 


Lo Zingarelli 1988 

in CD-ROM 


Produttore e distributore: 

Zanichelli Editore 
Via Irnerio, 34 
40126 Bologna 
Telefono 051 293 265 
Numero verde 167 840003 
Telefa - 05'.143 437 
E maii lver.Uil£fla.'i.L!.d:..:l 

Ambiente : Windows 

Requisiti multimediali: nessuno 

Prezzo: (IVA inclusa! L. 98.000 

Note venduto con un volume che contiene illu¬ 
strazioni, tavole fuori testo, e appendici tratte dallo 
Zingarelli 1998 


236 


gatta appare nei proverbi, 
quante volte sono usate 
delle citazioni di un partico¬ 
lare autore, eccetera. 

È possibile imporre con¬ 
temporaneamente più con¬ 
dizioni. ma questo ovvia¬ 
mente comporta un mim¬ 
mo di analisi preventiva, per 
evitare di inserire condizioni incompatibili 
tra loro (altrimenti, ovviamente, non vi 
saranno risultati) 

Un modo d'uso: "funghire" nel riqua¬ 
dro del lemma e "Pirandello" nel riqua¬ 
dro degli autori e si ha conferma che è 
questi ad usare questo verbo piuttosto 
del più frequente "ammuffire" 

Insomma. le ricerche che si possono 
effettuare sono praticamente limitate so¬ 
lo dalla fantasia di chi consulta il diziona¬ 
rio. La possibilità di usare i jolly come 
l'asterisco, ad esempio, consente una 
certa flessibilità d'uso. Ribadisco però 
che l'uso dei jolly è cosa familiare a chi 
usa il computer con un minimo di com¬ 
petenza. Non sarebbe meglio, nell'inte¬ 
resse dello stesso editore, rendere il suo 
uso possibile anche alla "Sora Leila"? 

Per quanto riguarda i contenuti lingui¬ 
stici, certamente non possiamo trascura¬ 
re il fatto che Zanichelli e Zingarelli sono 
nomi di grande tradizione, che hanno for¬ 
mato una "accoppiata vincente" per lun¬ 
ghissimo tempo potremmo mai aspet¬ 
tarci che quest'opera non sia 
quanto meno nelle vicinanze 
dell'eccellenza? 


Il Devoto-Oli 

Il lettore non si sor¬ 
prenda troppo se parlo 
di un prodotto "vec¬ 
chiotto" e non libera¬ 
mente disponibile sul 
mercato (se non in for¬ 
za di residui dei vecchi 
stock) ma mi pare im¬ 
portante riconfermare 
la sua esistenza e informare i lettori che, 
anche se il produttore Editel è in liquida¬ 
zione. la casa editrice Le Monnier non lo 
è affatto e certamente potrà presto pro¬ 
porre una nuova versione di questo vali¬ 
do dizionario. Questa nuova versione 
probabilmente si adeguerà alle tendenze 
attuali e lo renderà più vivo con un mag¬ 
giore ricorso a diversificazioni di approc¬ 
cio e un rafforzamento delle caratteristi¬ 
che multimediali (incrementando il nu¬ 
mero dei lemmi letti dallo speaker e affi¬ 
dando, almeno cosi mi auguro, la lettura 
dei vocaboli stranieri a professionisti di 
madre lingua. Eh si. perché davvero la 
pronuncia di molti vocaboli stranieri fa 
venire... i brividi). 

Intanto sappia il lettore che se si im- 


II Devoto-Oli 


Produttore Editel Editoria Elettronica 
Editore Le Monnier 

Nota il Devoto-Oli su CD-ROM è ancora disponibile 
presso alcuni grandi distributori e punti di vendita 

Il prezzo di vendita di lire 199.000 deve essere 
considerato indicativo poiché, ad esempio, Info- 
club di Mondadori offre una "combinazione rispar¬ 
mio" di Odissea. Interno e Devoto-Oli a lire 
49 000 



n. 178 - novembre 1997 

























































Dtstofuno ridiano latfnnMo 


cuprismo 

cuprite 

cuprosllumlrUo 

cuproammonio 

cuprolega 

cuprolerapfa 


cura 

curabile 

curabilità 

curandaio 

curante 

curapipe 

curare 

curatela 


batte in una giacenza 
di magazzino di questo 
dizionario, potrebbe 
anche non scartare 
l'ipotesi di acquistarlo 
e conservarlo sia pure 
come pezzo da colle¬ 
zione (non verrà mai 
piu prodotto nella sua 
forma attuale). 

Il fatto che si ipotizzi 
il suo acquisto come pezzo da collezione 
non implica affatto che sia inutilizzabile 
come dizionario, tutt'altro. 

Le ricerche vengono effettuate con 
l'uso di "operatori booleani" e di jolly, 
quali l'asterisco ed il punto interrogativo: 
vale quanto detto per lo Zingarelli, ovve¬ 
ro che la ricerca dovrebbe evitare l'uso 
(se non in modo implicito e nascosto) di 
operatori booleani e jolly, perché l’uso 
dovrebbe tenere conto della natura lin¬ 
guistica della consultazione, non di quella 
informatica. 

Il menu presenta anche scelte di set¬ 
tore: 

■ forestierismi da numerose lingue, 
cominciando dall'arabo e finendo al turco 
(manca la parola Hammam, diffusa in Ita¬ 
lia dal film "Bagno Turco": il film è suc¬ 
cessivo al dizionario); 

■ termini regionali e toscanismi; 

■ alla voce lessico, termini arcaici, rari 
e disusati, letterari, poetici, onomatopei¬ 
ci, e cosi via; 

■ etimologia, in molte varianti: classi¬ 
ca, latina, greca, da alterazioni, da ono- 
matopee, eccetera; 

■ glossari su materie umanistiche, 
tecniche, scienza, economia, sport, ec¬ 
cetera; 

■ abbreviazioni, simboli e sigle. 

Le immagini che vi propongo sono in 
grado di indicarvi con sufficiente chiarez¬ 
za il tipo di "interfaccia" (quello classico 
di Windows) e le voci di menu che sono 
piuttosto numerose, per facilitare l'indivi¬ 
duazione e la consultazione di aree lin¬ 
guistiche particolari. 

Per quanto riguarda i contenuti, mi affi¬ 
do al nome: il Devoto-Oli è da molto 
tempo considerato tra i migliori. 

Che sia un po' vecchiotto e sia quindi il 
caso di attendere la nuova versione (pri¬ 
ma o poi ci sarà)? Se non amate avere in 
casa pezzi da collezione... 


C-DIR - Dizionario 
Italiano Ragionato 

Nel panorama attuale dei dizionari su 
CD-ROM non è possibile ignorare que¬ 
st'opera di D'Anna Editrice di Firenze, an- 


Indice sommario 


curai ivo 

curalo 

curatolo 

curatore 

curatrice 

curazia 

cunosaggme 

cunosamenle 

curiosare 

curiosità 

curioso 

curii urlsmo 

curacao 

curasso 



Panoramico 





che se, l'editore informa, vi 
saranno presto dei cambia¬ 
menti significativi almeno da 
un punto di vista informatico 
(ma l'approccio alla materia 
dovrebbe rimanere lo stesso) 

Il lettore ha già capito che 
tra l'approccio linguistico e 
quello informatico si possono 
avere dei dizionari d'italiano quasi total¬ 
mente diversi tra loro. Bene, DIR ci met¬ 
te un elemento distintivo in piu, perché ai 
lemmi si accosta con il preciso intento di 
accomunarli in famiglie, usando riferi¬ 
menti ad etimi ed ambiti semantici comu¬ 
ni. 

Così ad esempio il 'capofamiglia' mo¬ 
do sarà accomunato, per esempio, a mo¬ 
da, modello, modulo, moderare, eccete¬ 
ra. 

Le schermate che vi propongo posso¬ 
no già fornire un'idea dell'approccio: si di¬ 
gita la parola (una curiosità: la finestra di 
immissione si attiva automaticamente 
quanto si batte la prima lettera) e si attiva 
il sommario con il trovato in evidenza e la 
possibilità di anivare la finestra del testo 
completo, composta da una o più pagine, 
secondo necessità. 

L'icona del punto interrogativo è un ri¬ 
chiamo irresistibile in caso di dubbi: si at¬ 
tiva l'help che è breve, conciso, e ci aiuta 
a capire in qualche secondo che esistono 
modi per immettere segnalmi (sino a 30), 
di prendere appunti sul lemma attivo, di 
richiamare pagine di appunti, di copiare i 
testi negli appunti di Windows, di stam¬ 
pare, di percorrere all'mdietro i passi fatti 


lnc«ston»r« v.tr. (Incastono) Riferito a pietre preziose, 
inserire nel cestone. Cloe neirepposlto Incevo deir snello / 
Rerem flg Adattare. Introdurre come q.cosa di raffinato, di 
prezioso (soprattutto in senso stilistico o linguistico): - lamini 
potici noi coipo deldlsconobOmp di In- Illativo e di un 
dertv di costono // TTffTOTfTWH sm.. lncastonatr|ce sf. 
Artigiano spedalizzalo nelflncastonare pietre preziose II 
Incastonatura sf Inserimenti 
Montatura di pietre preziose 


C-DIR - Dizionario 

Italiano Ragionato 


Produttore e distributore: 

D’Anna Editnce 
Via dei Della robbia. 26 
50132 Firenze 
Telefono 055 242800/1 
Telefax 055 2480781 

Prezzo: UVA inclusa! 

Ambiente Windows 

Requisiti multimediali: minimi 


L 96 000 


- P»fl 1 

ia oereeaoNe oi un coeeco rv 

NCA STONATO ««ANO DEL SUO AMEBICA IN 
STATO DI C ONFUSIONE MENTA!* 


L’help è fatto anche di un buon elenco 
delle abbreviazioni usate nel dizionario, di 
indicazioni sui comandi, eccetera. 

L'uso del dizionario è molto semplice, 
tanto che anche una persona con poca 
familiarità con l'uso dei computer può de¬ 
streggiarsi senza problemi (senza applica¬ 
re operatori booleani o altre tecnicalità 
del genere). 

Sono ammesse le omissioni nella digi¬ 
tazione del lemma, ma non gli errori di or¬ 
tografia. Ad esempio, "erore’ non trova 
nulla, ma 'erro' ci porta diretti su 'erro¬ 
neamente' e zone limitrofe. 

Alla fine del testo dedicato al lemma si 
trovano elencate le parole appartenenti 
alla famiglia. Ogni parola è attiva, ovvero 
ha un collegamento ipertestuale che vie¬ 
ne attivato con un clic. 

Imparare a navigare in questo diziona¬ 
rio è stato senza dubbio cosa facile ed 
immediata Questo lo renderò probabil¬ 
mente ben accetto a coloro che non so¬ 
no felici quando si debbono confrontare 
con tecniche di sapore troppo informati¬ 
co. 

Naturalmente questa semplicità potrà 
essere in qualche modo pagata, visto che 
non è possibile eseguire delle interroga¬ 
zioni complesse. Insomma. è proprio ve¬ 
ro, non si può avere la botte piena e la 
moglie ubriaca... 

È però possibile che la nuova versione 
contenga strumenti di analisi aggiuntivi 
Vedremo. Intanto concludo riferendovi 
una mia impressione sull'opera: è stata 
confezionata da qualcuno che ha una ve¬ 
ra passione per la nostra lingua e che ne 
apprezza veramente complessità e fasci¬ 
no. 

Ripeto per C-DIR quanto detto già per il 
Devoto-Oli: la nuova edizione è in prepa¬ 
razione. ma chi ha lo spirito del collezioni¬ 
sta potrebbe decidere di non privarsi del¬ 
l'edizione corrente. «g 


□ 

fTa 






MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


237 

























di Francesco Petroni 


Certificazioni Microsoft 

Alcuni consigli per le aziende e per gli individui interessati 

Molti di voi, o navigando in Internet, nei siti delle più importanti case 
software (figura 1), oppure perché hanno visitato lo SMAU e si sono 
fermati nei vari Stand specializzati, oppure ancora perché ne hanno 
semplicemente letto oppure sentito parlare, si sono accorti che è nato 
un nuovo titolo di Studio, la certificazione su una data tecnologia 
software o su un dato prodotto software. In realtà non si tratta di un vero 


titolo di studio da conseguire 
assomiglia moltissimo. 


Si tratta in pratica di un riconosci¬ 
mento ufficiale, ottenuto dopo aver 
studiato una materia e dopo aver soste¬ 
nuto e superato uno o più esami, rila¬ 
sciato da una casa software che atte¬ 
sta la conoscenza di quella materia e 
qualifica la persona come professioni¬ 
sta della materia stessa e in grado, 
quindi, di lavorare come esperto, consu¬ 
lente, specialista universalmente rico¬ 
nosciuto, presso le numerose aziende 
che necessitano di tale particolare com¬ 
petenza. 

Divideremo questo articolo, dedicato 
in particolare alla certificazione Micro¬ 
soft, in tre parti. Parleremo del punto di 
vista del mercato, che, nello scegliere 
un fornitore di servizi oppure nell'assu- 
mere una nuova persona, preferisce ri¬ 
volgersi a persone già certificate. Poi 
parleremo del punto di vista dell indivi- 
duo, colui che decide di studiare per 
conseguire un titolo da "giocarsi" in 
qualche maniera, o perché è in cerca di 
lavoro (con un titolo MSCE un lavoro si 
trova subitoli) o perché vuole salire di 
qualche gradino nell'azienda dove già la¬ 
vora. 

Nella terza parte dell'articolo vi darò 
una serie di consigli utili (avendo già so¬ 
stenuto alcuni esami, ed essendo io 
stesso Certificato, penso di essere qua¬ 
lificato per darveli) sulla scelta del titolo 
giusto, su come ci si prepara all'esame, 
su come funziona l’esame e quindi su 
come conviene affrontarlo. 


presso un Istituto Scolastico, 


Qualche buon motivo 
per certificarsi: le 
necessità delle aziende 

L'Informatica, ed in particolare l'Infor¬ 
matica legata all'uso dei Personal Com 
puter, intesa come disciplina, come cul¬ 
tura, come materia da studiare e da 
mettere in pratica, ha due caratteristi¬ 
che peculiari, quella di essere molto 
giovane, essendo nata da poco più di 
un decennio, e quella di essere in conti¬ 
nua evoluzione. 

Le scuole tradizionali, scuole Superio¬ 
ri e Università, non riescono a seguire la 
tecnologia con la stessa velocità con la 
quale la stessa evolve, al punto che i di¬ 
plomati, i laureati, anche quelli in mate¬ 
rie vicine all'Informatica, non sono, dal 
punto di vista del mercato, immediata¬ 
mente produttivi e quindi non riescono 
a trovare subito un posto di lavoro. 

D'altro canto, requisito fondamentale 
per l'attecchimento di una data tecnolo¬ 
gia in una data azienda è la disponibilità 
di "esperti", che siano in grado di aiutare 
concretamente le aziende che le si ac¬ 
costano. 

La dimensione del fenomeno è poi ta¬ 
le che è impensabile che si sovraccarichi 
di questo gravoso onere (stiamo parlan¬ 
do dell'aiuto da dare alle aziende) diretta- 
mente la casa produttrice, quella che 


ma gli 


produce e vende i mezzi tecnologici 

In questa situazione un individuo che 
si certifica e che diventa ad esempio un 
Systems Engineer specializzato in Win¬ 
dows NT, risolve almeno tre problemi. 
Uno alla Microsoft che dispone di un 
esperto in più, in grado di favorire la dif¬ 
fusione delle sue tecnologie, uno all'a¬ 
zienda in cui lavora o alla quale offre i 
suoi servizi, che può utilizzare personale 
specializzato di alto livello, infine a se 
stesso, in quanto una persona certifica¬ 
ta 'vale di più". Può ad esempio "vende¬ 
re" meglio i suoi servizi, le sue presta¬ 
zioni, oppure, se preferisce, trovare piu 
facilmente un nuovo posto di lavoro. 

Va poi notato come, rimanendo al ca¬ 
so della Microsoft, sia essa stessa a 
spingere verso la certificazione, non so¬ 
lo le persone che si vogliono qualificare, 
ma anche le aziende che richiedono 
servizi, e che debbono pretendere ser¬ 
vizi resi da professionisti certificati 

Qualche buon motivo 
per certificarsi: 
le possibilità 
dell'individuo 

Nel nostro mondo, il mondo della mi- 
croinformatica, esistono tante persone 
che sono diventate esperte per propri 


238 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 










smart? 

prove 


C*néntbon 3Up« 

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Fntf «Cowm 
Fr.^-nUyA«k..l 

Qu* **•©*« 


S<rp by V(rp GaMc (• P r tpa k t for a Mkmrfl 
Co«HM PnfmM E» 

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Te b«rooM • MkimoA C«it4W4 PrcfMtKnal <MCFX pul ani lo p«M • 
Umo«« CMtrfWabon nan a • iidh rfnn- Foli» D-m n»j>» lo t*lp 
you pilori fot «e •»— 

I. Cl—w ém C .r tÉfl r —■■ Yen n- » Fin 

Tbm Mi IW» MCT crWWnaon* 


VM F»«f|,«rtlYr 



figura / ■ -■wm-.-ri'* r-i-i-i - La pagina dedicata ana certificazione 

Molli di voi, sopralluno quelli che consultano frequentemente i sili Internet 
dei principali produttori software, si saranno imbattuti in pagine dedicale alla 
certificazione Per certificazione si intende un attestato ufficiale lasciato 
dalla casa produttrice ad un singolo individuo, che attesta la sua ottima co¬ 
noscenza di un determinato prodotto o di una determinata materia Per ot¬ 
tenere la certificazione occorre superare uno o piu esami il numero dipen¬ 
de dal tipo di certificazione perseguita e dal tipo di Indirizzo prescelto In 
questo articolo descriveremo succintamente le Certificazioni Microsoft e vi 
daremo alcuni suggerimenti sul tipo di preparazione piu adatta al supera¬ 
mento degli esami 



Figura 2 - Microsoft Press - Pagine che fanno riferimento a testi suggeriti per 
la certificazione Per superare un esame di certificazione occorre prepararsi be¬ 
ne. pena la bocciatura La preparazione consiste sia nel faro pratica quanto 
piu approfondita possibile, sulla materia su cui ci si vuol certificare, sia nella 
partecipazione a corsi specifici, tenuti dai centri autorizzati di formazione Iquel¬ 
li della Microsoft si chiamano ATEO e che seguono i programmi ufficiali della 
casa, sia nello studio dei testi relativi all argomento, sia nell eseguire delle si¬ 
mulazioni di esame Per quanto riguarda la manualistica cartacea sono dispo¬ 
nibili. ad esempio ce ne sono nelle vane collane tecniche della Microsoft 
Press, numerosi testi specifici per la certificazione Ogni esame ha un proprio 
codice ed il manuale indica direttamente il codice a cui si riferisce 


'menti personali'. In genere si tratta di 
appassionati della materia, che hanno 
approfondito un certo argomento (pen¬ 
sate ad Internet, pensate alla program¬ 
mazione visuale, pensate ai vari sistemi 
operativi Windows), spinti più dall’inte¬ 
resse personale che da fattori esterni. 

Ebbene questo patrimonio di cono¬ 
scenze può essere, in un certo senso, 
formalizzato in un titolo ufficiale, qualifi¬ 
cante per la persona e riconosciuto uni¬ 
versalmente 

Personalmente non credo che la cer¬ 
tificazione possa invece essere vista co¬ 
me sostitutiva di un titolo di studio tra¬ 
dizionale, ad esempio non suggerirei ad 
un ragazzo che non vuole proseguire gli 
studi tradizionali di perseguire una certi¬ 
ficazione informatica, solo perché gli 
piace più il Computer della scuola. L'im¬ 
pegno richiesto per la certificazione è 
comunque tanto e lo si deve affrontare 
tutto con le proprie forze. In altre parole 
chi non ha voglia di studiare cerchi 
un'altra soluzione. 

Come funziona la 
certificazione Microsoft 

Prima di tutto va detto che esistono 
più tipi di certificazione e che, con l'e¬ 
volvere della tecnologia, anche i tipi di 


certificazione cambiano. Per ottenere 
una certificazione occorre sostenere e 
superare uno o più esami (il massimo è 
di 6 per la qualifica di MCSE) 

Una volta deciso il tipo di certificazio¬ 
ne occorre cominciare a studiare, o par¬ 
tecipando ai corsi specifici proposti dai 
vari ATEC (centri autorizzati di forma¬ 
zione), o privatamente, sperimentando 
le vane tecnologie sulle proprie macchi¬ 
ne e studiando sui numerosi testi di¬ 
sponibili. Alcuni di questi, presenti nelle 
collane dedicate all'Informatica delle va¬ 
rie case editrici, sono idonei alla prepa¬ 
razione degli esami di certificazione (lo 
vediamo in figura 2). 

Per verificare il proprio grado di pre¬ 
parazione è opportuno eseguire dei te¬ 
st di autovalutazione, realizzati o dalla 
Microsoft stessa o da altre case. Ne 
parliamo diffusamente nelle didascalie 
delle varie figure. 

Una volta che ci si sente pronti per il 
primo esame, occorre prenotarsi pres¬ 
so il centro di Sylvan Prometric (figura 
3) più vicino alla propria città. Si paga 
anticipatamente la quota di iscrizione 
(permettetemi di non indicare il prezzo, 
anche questo variabile) ed in tal modo 
viene anche fissata la data per l'esame. 
Nel frattempo al candidato viene asse¬ 
gnato un codice identificativo, dalla Syl¬ 
van. che lo accompagnerà negli studi e 
nei vari esami successivi. 


Le cinque certificazioni 
della Microsoft 

Nel suo complesso il programma del¬ 
la Microsoft prende il nome di MCP 
(Microsoft Certified Professional), ed 
ha come obiettivo quello di attestare e 
valorizzare le capacità tecniche legate 
al software. Il programma è indirizzato 
a quei professionisti che realizzano pro¬ 
dotti con gli strumenti Microsoft, forni¬ 
scono supporto ai clienti o al personale 
della propria azienda nell'uso dei pro¬ 
dotti Microsoft, svolgono attività di for¬ 
mazione. 

I test e il materiale per la preparazio¬ 
ne dei candidati sono realizzati diretta- 
mente dalla Microsoft Education Servi¬ 
ces, la divisione di Microsoft che si oc¬ 
cupa specificamente di formazione 

La Microsoft richiede la certificazione 
al suo stesso personale di supporto e 
di consulenza ed al personale dei Mi¬ 
crosoft Solution Provider, come indi¬ 
spensabile garanzia di qualità. 

I tipi di certificazione sono, ad oggi, 
cinque: 

Microsoft Certified Systems Engi- 
neer - Un MCSE (Systems Engineer 
Certificato Microsoft), è un esperto di 
problematiche BackOffice, può quindi 
progettare e implementare sistemi 
informativi basati su tale famiglia di 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


239 





































C tenti MkioioII iMeinel 


Eli Modte* »n* V# 

l«*ao |'Mp /'•—* ii^rxicfW <e*v 




PROMETR1C • 

CLÌÈNTS « 


Novell 


_ O 

Microsoft 

ORACLE 


| Academic 

| Prolessional Ucensure 
| lnlo<mation Technology 


Acryftca 




«r 

/di'. 


Figura 3 - II Silo della Sylvan Prometee - L organizzazione presso la quale si 
svolgono gli esami 

Le vane case software loltre alla Microsoft anche la Lotus, la Novell, ecc I 
che hanno definito una proprie strategia per la certificazione, si appoggiano, 
per lo svolgimento degli esami veri e propri, su strutture specializzate Nel 
nostro caso si tratta della Sylvan Prometric che dispone di varie sedi in tut¬ 
to il mondo, in Italia ce ne sono una dozzina, in cui si possono prenotare e 
sostenere gli esami Gli esami sono a pagamento ed il loro costo dipende, in 
generale, dalle politiche tariffane della casa Anche in questo caso Internet ri¬ 
solve qualsiasi dubbio relativo alle condizioni di partecipazione 


M * 



Figura 4 - Microsoft Cenification Assessment Exams - Simulazione di un esa¬ 
me. 

Nei siti Internet della Microsoft dedicati all'argomento Education & Cenili- 
cation è possibile trovare sia i programmi dei corsi ufficiali relativi alla vane 
materie IMOC. Microsoft Officiai Curriculum) e che sono tenuti dagli ATEC 
tvedi didascalie precedentiI sia dei simulatori di test Iscaricabih), che con¬ 
sentono. alla persona che intende sostenere l'esame vero e proprio, non tan¬ 
to di valutare il proprio grado di preparazione, quanto di avere indicazioni sul 
tipo di preparazione da fare 


■mmmanm 
P !a>IW 


13. In a cliant/turvar anvironmant laikt afa dividod balwaan Mia clianl 
computar and tha larvar Which rola doai Mia larvar play in a diant/iarvar 
anvironmant? 



/* a Tha larvar laUiliai raquaiti trom tha cllant computar lor data and 
piocamng raiourcai 

(" b Tha larvar itorai data lor tha ebani. bui all dato procaning occun 
on Mia diant computar 

C c Tha larvar itorai dato and parlormi all ol Mia data procamng io 
•hot tha elioni computar fundioni pnmanly ai on intolligant diiploy 
davfca 

r d Tha larvar intuirai raquaiti trom tha ebani lor ramota procaulng 
raiourcai. bui dato n Horod on Mia ebani computar 


Sataot Ih. bai! dioica 

baia 13 ol se 


Piartou» Quattioa | Quartieri 

fio to Uwatfian 


Mari 


tndE 


prodotti e fornire il relativo servizio di 
manutenzione. La qualifica MCSE si ot¬ 
tiene superando 6 esami 

Microsoft Certified Solution Deve- 
loper Un MCSD (Sviluppatore di Solu¬ 
zioni Certificato Microsoft), conosce in¬ 
nanzitutto l'architettura dei sistemi 
operativi e dei sistemi di networking, 
poi i linguaggi e gli strumenti per lo svi¬ 
luppo della Microsoft. E' quindi qualifi¬ 
cato per svolgere l’analisi delle esigen¬ 
ze, la scelta degli strumenti più oppor¬ 
tuni e lo sviluppo vero e proprio della 
soluzione. La qualifica MCSE si ottiene 
superando 4 esami 

Microsoft Certified Professional 
La sigla è MCP (Specialista di Prodotto 
Certificato Microsoft) La certificazione 
Microsoft Certified Professional è la piu 
semplice tra quelle previste dalla Mi¬ 
crosoft. Si è riconosciuti professionisti 
del prodotto, e quindi in grado di otti¬ 
mizzarne e di personalizzarne l'uso, per 
meglio soddisfare le necessità dell'u¬ 
tente o dell'azienda La definizione di 
"prodotto" in questo caso può compren¬ 
dere sia il singolo sistema operativo 
Microsoft (es Windows 95) sia uno dei 
componenti della famiglia BackOffice. 
Questa qualifica si ottiene superando 
un solo esame 

Microsoft Certified Professional 
Specialist Internet - E' una qualifica 
piu recente e certifica lo specialista del¬ 
la tecnologia Internet, qualificato a pia¬ 
nificare la sicurezza, installare e confi¬ 
gurare i prodotti per i server, gestire le 


Figura 5 - Transcen- 
der Corporation - 

Esempio di domanda 
per l'esame Networ¬ 
king Essenhals 
I test, sia quelli veri e 
propri che quelli simu¬ 
lati, e di questi sia 
quelli della Microsoft 
che quelli di case indi- 
pendenti, presentano 
una serie di domande 
a risposta semplice o 
a risposta multipla 
Occorre scegliere la ri¬ 
sposta migliore tra 
quelle indicate, il che significa che le varie ri¬ 
sposte hn genere quattro per ogni domanda) 
possono anche essere tutte plausibili E quindi 
necessario non solo leggere bene la domanda, 
ma anche leggere bene tutte le risposte In- 
somma, anche se ci sembra corretta la prima, 
non e detto che non ce ne sia, tra le altre tre. 
una migliore 


risorse dei server, estendere i server 
per eseguire CGI script o ISAPI script, 
monitorare ed analizzare le performan¬ 
ce e il troubleshooting. Questa qualifica 
si ottiene superando 3 esami. 

Microsoft Certified Trainer - Sono 
MCT (Istruttore Certificato Microsoft) 
tutti i docenti degli Authorized Techni- 
cal Education Center, essendo qualifi¬ 
cati per tenere corsi Microsoft, avendo 
dimostrato di disporre di competenze 
tecniche specifiche, attitudine all'inse¬ 
gnamento e capacità di gestione ed or¬ 
ganizzazione del materiale di supporto 


ai corsi. Questa qualifica si ottiene su¬ 
perando 1 o 2 esami, 


Come si svolge l'esame 

Il candidato si presenta al centro Syl¬ 
van, viene identificato e registrato II 
responsabile del centro gli assegna 
una postazione e lancia il programma 
del test, che come prima cosa richiede 
l'inserimento del codice identificativo 
assegnato al momento dell'iscrizione 

A questo punto il candidato rimane 
solo davanti alla macchina, non può 
manipolare la macchina, non può usci¬ 
re dalla stanza, non può telefonare, pe¬ 
na l'annullamento del test Le vane do¬ 
mande vengono scaricate in via tele¬ 
matica (dai server Sylvan di Dussel¬ 
dorf) in modo tale che non sia assolu¬ 
tamente possibile vederle in anticipo 


240 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 









































































Chapler 1 - MS TCP/IP And Related 
Services For Windows NT 


* Mnu Barali Th« TrwWBtttH Coni TO' Pf01&C0/lnl#rrv»1 PfMOCOl 

* S*oo-. -J (TCP/P) tu4« il • stondord »»1 of notwortung protocol! 

=»0*« Su** b*s**»or :»,« 90 *t*n ho» <Jtf* b*W*r\ notworVtd 

«wiMS*»* computar» Wdh JCPfP you con commumcat# wdh 

<»*i NT 4 0 $*•«• P* Wmd0»« NT pIMformt. wi|h lh*1 ull 01W 

«*—! M J*1 >«,.«* P »AcroMl notwoAmg produci!. «nd»*lhno»wMicrO*0* 

F\*,i i«, iy rttm» (»uch at UNtt TCP/1P »! «ho pnmtfy 

NT r P*o*ocol oT ih« ln»#moi and Ih* Wortd WM« Wob » »a 

w . N * y _ Ut0 "* P m *y fa» ""r P"-*# *l*r#**ké. 
^ Mvch noiworhi ih* corsoci locol aita nrtwoAi 

(LANa) togata 

« ì .^1 à^ 

_ L , Por procedura! «nformMton aboul maiaBmg and 

conigunng TCP/lP undar Wmdow. NT. att ih# onlint 
a vxc—a M *l P Por mora dalarfad inforni*»»» aboul TCPAP and da 

0 wafcon* «rdaoralton «*tih Wmdowt NT and otha» ntlworking 

B c>up«» I -MS TCP/IP And RaU^Sa.^*«rc*Wrdo». NT» , *V*fo*o NT *#***# M 




Microsoft Access far Windows^ 95 and thè Microsoft Access 
Developer's Toolkit 


voo nave acmeved a score o» 915 on m«s assessment e»am Assessment eaams are 
not scored as pan or fan ano tnerefore, mere is no reqmreo score Mao trw oeen an 
actuai certificaoon e*am. me requwed pa»smg score woukJ nave oeen oisp*ayeo *» 
companson to your score Performance on ima assessmer* ooes noe guarantee or 
atrecuy correlale lo me success you may nave on an actuai cerWcaPon eom we 
encourage you lo evadale your resues on ima assessment exjm ano oetermane # 
aooioonai painmg may De or oenem 


Figura 6 - Microsoft Certification Assessment 
Exams - Visualizzazione del risultalo finale - 
Pass/Fail 

Alla Ime del tesi II programma di simulazione, 
ma anche alla fine del test vero e proprio, viene 
generato un grafico a barre che mostra in alto il 
punteggio da raggiungere lad esempio 
742/1000) ed in basso il punteggio raggiunto Le 
domande del test sono alcune decine e variano 
da test a test, il tempo a disposizione vana da 
una a due ore. il punteggio è calcolato in millesi¬ 
mi Se la barra interiore non supera quella supe¬ 
riore appare in rosso, altrimenti in verde Fail sta 
per bocciato. Pass per promosso Va detto che ■ 
vari certificati ufficiali, rilasciati in seguito dalla 
casa software, non riportano il punteggio ma so¬ 
lo il fatto che un individuo è certificato o meno 


(neanche allo stesso responsabile del 
centro). 

Il test prevede una serie di domande 
(circa una settantina) che presentano 
una serie di risposte (generalmente 
quattro). Il candidato può rispondere 
subito oppure proseguire (esiste un 
pulsante IMext) dopo aver marcato la 
domanda per tornarci in un secondo 
momento. 

Il tempo a disposizione è limitato (si 
può valutare in un minuto, un minuto e 
mezzo a domanda) per cui il ritmo con 
cui occorre rispondere è elevato. 

Alla fine delle domande si può co¬ 
munque ritornare indietro su qualsiasi 
domanda oppure solo su quelle marca¬ 
te. Quando si è risposto a tutto si pre¬ 
me il pulsante End e il test finisce 

Il programma elabora subito le rispo¬ 
ste ed emette il verdetto in millesimi. 
Se la votazione supera il livello previsto 
viene emesso il verdetto Pass o altri¬ 
menti l'umiliante Fail. in questo caso 
occorre riprovare un'altra volta. 

Il meccanismo del punteggio è intuiti¬ 
vo. Supponiamo che un esame preveda 
70 domande, ogni domanda in millesi¬ 
mi vale 1000/70. Se occorre rispondere 
ad almeno 52 domande, il punteggio 
mimmo sarà di 742 millesimi. C'è da 
precisare che se la domanda prevede 
una risposta multipla anche se se ne 
"azzeccano" due su tre la risposta è rite¬ 
nuta errata. 

Alla fine del test la stampante di si¬ 
stema stampa il documento ufficiale 
con il verdetto, che riporta, in alto, il 


Figura 7 - Microsoft 
Certification Asses¬ 
sment Exams - Risulta¬ 
to tinaie per argomento 
Al grafico che indica il ri¬ 
sultato generale segue 

il esultato raggruppato per argomento Ouesto è utilissimo solo m caso di. bocciatura m quanto indica i 
punti deboli nella preparazione Come al solilo uno dei migliori modi per prepararsi, una delle migliori espe¬ 
rienze oa fare, è quello di farsi bocciare ad un esame, per capire su cosa conviene prepararsi. I due grafici 
prodotti dal simulatore, scancabiie da Internet, vengono riportati anche nel documento ufficiale, bollato 
con un timbro a secco, rilasciato alla fine del test al candidato direttamente nelle sedi Sylvan Prometee 


Figura 8 - Microsoft Te- 
chnet - La piu abbon¬ 
dante documentazione 
On-Line 

Anche Technet della 
Microsoft è una fonda- 
mentale fonte di infor¬ 
mazioni per chi debba 
approfondire, scopo 
esame argomenti tec¬ 
nici inerenti i vari pro¬ 
dotti della Microsoft. 
Non è. ovviamente, 
pensato solo per chi 
deve certificarsi ma 
contiene sicuramente, 
sotto forma di articoli, 
di note, di esempi. 
FAQ, ecc., gli stessi ar¬ 
gomenti richiesti nell'e¬ 
same 


grafico del risultato ed in basso i risulta¬ 
ti parziali per categoria di domande I! 
documento diventa ufficiale ed è unico 
in quanto gli viene impresso, dal re¬ 
sponsabile del centro Sylvan. un timbro 
a secco non riproducibile 

Quando il candidato va via si porta di¬ 
rettamente "a casa" il documento uffi¬ 
ciale della Sylvan. 

Solo se ha superato l'esame, dopo 
qualche giorno, gli arriva, all'indirizzo 
che ha indicato all'atto dell'iscrizione, 
un documento direttamente dalla Mi¬ 
crosoft nel quale sono elencati tutti gli 
esami che il candidato, identificato dal 
suo MCP ID, ha sostenuto. Nel caso in 
cui i vari esami sostenuti diano diritto 
ad un titolo, ad esempo MCSE arriva 
un pacco con il diploma, una tessera 


magnetica, un distintivo, e materiale 
tecnico vario Ad esempio i MCSE han¬ 
no diritto ad un abbonamento annuale 
e gratuito a MS Technet. 

Come si vede si tratta di un meccani¬ 
smo perfetto, sicuro e serio, che garan¬ 
tisce la Microsoft da eventuali scorret¬ 
tezze o furbate, che garantisce il candi¬ 
dato della serietà dell'esame, e che ga¬ 
rantisce le aziende che assumono per¬ 
sonale certificato, effettivamente 
esperto nella materia, 


Dieci consigli utili 

Occorre, prima di tutto, capire che la 
Microsoft delega ai suoi Certified Pro¬ 
fessional la diffusione della propria tec- 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


241 



























































NlKHMofl C trlifittl l'rufcAvitiajl Iranvnpl 

l#tcv» Vmm K«x«mJoJ Jul> 2J. IW- 


ik\m i voli ruosi 
«ll'MnKriKIM IH AH 

VUN ntllM w. 
r iva il » • 
RUMA «®" • 


M//FVA7K4FF4/77 


CERTIFICATE OF EXCELLENCE 


FRANCESCO VETRO:*! 


'Procfuct SpeciaCist 




Figura 9 - Il Certificato ufficiale per la qualifica d Produci Spedatisi /ripro¬ 
duzione) 

Come meglio specificato nel testo e come ancor meglio specificato nei vari 
Siti Internet, per conseguire un certo titolo occorre superare un certo nume¬ 
ro di esami Nel caso degli esami Microsoft è la Microsoft stessa che regi¬ 
stra l'esaminando con un suo numero di matricola IMCP IDI, che gli rimane 
assegnato anche per tutti gli esami successivi Quando all'insieme degli 
esami superati corrisponde il conseguimento di un titolo è la Microsoft stes¬ 
sa a rilasciare il relativo certificato con tanto di firma di Bill Gates 


« <■*»•»*»« »■*•**• * V»* -«****» 


I «influì»*» I 1 

ow v* •,*.«..** • « :i u» * Im* • Af« I 

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V«. - A8 fa*' V* «k~a ~ re Ùm C*X». IV»CW . 1,.* < - M 2T Wf? 


Figura IO - Il curriculpm personale per un dato MCPID / riproduzioneI. 

Come detto, la Microsoft inserisce lo 'status' di ciascun esaminato in un Da¬ 
tabase, una specie di curriculum vitae che aggiorna e che invia allinteres 
sato ogni volta che questo supera un nuovo esame Mostro il mio curricu¬ 
lum Iha superato quattro esamiI I primi due, Windows 3 II e Excel 5 0 in¬ 
sieme. davano diritto, l'anno scorso, al titolo di Produci Specialist. gh altri, 
da soh. danno oggi diritto al molo di Produci Specialist Gli esami, i titoli e 
le regole per il conseguimento dei titoli variano frequentemente Alcuni esa¬ 
mi, ad esempio Windows 3 x, sono ormai decaduti, non valgono più. 


nologia nelle aziende. Le certificazioni e 
gli esami seguono passo passo la tec¬ 
nologia ed in generale precedono di 
qualche mese il suo attecchimento 
presso le aziende. Un MCP svolge 
quindi anche un ruolo di trascinatore. 

Altra delega che la MS dà ai suoi cer¬ 
tificati è il supporto agli utenti. Questo 
si coglie anche analizzando gli argo¬ 
menti dei vari esami, che riguardano 
prevalentemente il supporto, l'assisten¬ 
za, la manutenzione. Ad esempio molte 
domande cominciano con frasi del tipo 
"Un utente lamenta il fatto che la sua 
stampante di rete...", oppure "Nella vo¬ 
stra azienda sono stati acquistati 200 


PC sui quali dove¬ 
te installare i se¬ 
guenti prodotti...". 
Insomma l'ottica è 
quella di chi dà 
supporto. 

La cultura della certificazione ‘vive* 
su Internet. Localizzate i siti dove sono 
elencati i Titoli, dove sono elencati gli 
esami, da cui sono scaricabili i pro¬ 


Figure 11.12- Due esempi di Simulatore di test 
Oltre al mercato dei manuali dei testi specifici 
per la certificazione è nato, e vive esclusiva¬ 
mente m Internet, un mercato di simulatori a 
pagamento Questi, in vano modo, ricostruisco¬ 
no l'ambiente software in cui si svolge l'esame, 
ma danno anche risposte ragionate . bibliografia 
di riferimento tutolo del libro e pagine in cui si 
parla dell'argomento), consigli su come prepa¬ 
rarsi Nessun simulatore ripropone, ed è giusto 
che sia cosi, esattamente le domande dei test 
ufficiati, ma tutti danno indicazioni precise sul ti¬ 
po di domande che vengono realmente poste 


grammi degli esami e consultateli fre¬ 
quentemente. Ad esempio, se nasce 
un nuovo titolo, può essere una mossa 
vincente quella di essere il primo a cer¬ 
tificarsi 

Quando ci si prepara in una certa ma¬ 
teria occorre studiare tutto, anche gli 
argomenti che potrebbero apparire 
marginali. Ad esempio è noto che nel 
CD di Windows 95 ci sono delle cartel¬ 
le con utility aggiuntive, che nelle in¬ 
stallazione normali non sono previste. 
Ebbene alcune domande dell'esame di 
Windows 95 riguardano queste utility 

Gli esami sono tutti in lingua inglese 
Alcuni sono anche in lingua italiana. In 
ambedue i casi le domande riguardano 
le versioni in inglese del prodotto Ad 
esempio se si fa il test su Windows 95 
è bene comunque prepararsi lavorando 
su un Windows 95 in inglese Ho potu¬ 
to constatare di persona (cito il coman- 



John's computer currertfy has three parttnns. each bemg pari c* a smgie set John 
*oukj hke lo dolete one or thè pafnbons \Mnch statemene^ 5 j rs/are tri* 
a John cari 0 elete ar*y partJbon thal he chooses as long as thè NT Nes are noi «ntalied 
on thal pa«t*jon 

John carnet de*ete thè tr*rd partoon Decause « concams irtormaDon regan*ng 
thè enf»e parWion set 

John carmot deiete thè secano parWion t>ec A/se that wouM le#* a heie n thè set 

John carmot deiete arry ndvtìuX partfcon As they are al pari c# a set he nouM need 


uno 


NI 40 


NI 4 0 Co.* 


[So.vai) r .00 ¥9 IMI 

I «alfe *aèéu • M 


NI « Ut « Ir. 


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fWn.1 .«ofaunl -Or. «14. • « oyiHr ... 


Soli Tosi soltw.ire 


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Coernghl _ 199* 1997 

E «oop* Auitioho 1 Amo 

lo* 31 348 4«4MI> 1*1 61 2 9320 *49/ 
f o* 31 348 484699 Fo> 61 2 9323 5*90 


&*loc4 T **( 


to S rh odiio Vom "TUol l*oT 1* Qtdo. Mo** OuMnu « TooU 


lì .1.1 I I M I. 


<J John camof dolete ar* mdividual partfcon As they are aa pan ol a set he mouW nee< 
to dolete thè onore set 


242 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






























































L— 





*3 !- *■“ 


Figure 13.14 - Due 

esempi di domanda 

Le domande possono 
essere secche, e quindi 
le risposte debbono es¬ 
sere secche, oppure so¬ 
no ragionate, nel senso 
che la risposta non di¬ 
pende dal fatto di cono¬ 
scerla o meno, quanto da un ragionamento, basato sulla conoscenza dell'argomento, sull'esperienza ma¬ 
turata. sull'intuito, ecc Spesso le risposte contengono dei trabocchetti, ad esempio se nella risposta c'è 
un'affermazione sbagliata sicuramente quella risposta è sbagliata, oppure O sono spesso domande in ne¬ 
gativo. ad esempio 'Quale di queste affermazioni non e vera", e seguono una sene di affermazioni da va¬ 
lutare 




do DOS Restore tradotto In Recupera), 
che la traduzione in Italiano delle do¬ 
mande dei test spesso falsa la doman¬ 
da stessa. 

Altri suggerimenti riguardano il com¬ 
portamento durante l'esame. 

Poiché il ritmo (mediamente una do¬ 
manda ogni minuto e mezzo) è serrato 
è bene fare un primo giro velocemen¬ 
te, rispondendo subito alle domande 
sulle quali si è sicuri e marcando sia le 
domande troppo complesse che richie¬ 
dono un ragionamento che quelle per 
le quali non si sa la risposta. 

Finito il primo giro si può valutare il 
da farsi. Se le risposte in sospeso non 
sono tante, si possono affrontare con 
tranquillità, dedicando a ciascuna di es¬ 
se qualche minuto, se sono tante vuol 
dire che la situazione si sta facendo cri¬ 


tica. Conviene fare un ulteriore giro, 
magari rispondendo 'a sentimento", alle 
domande troppo complesse, senza per¬ 
derci troppo tempo. 

Attenzione alle domande trabocchet¬ 
to. In molti casi le domande vengono 


poste in modo contorto per cui per ri¬ 
spondere bisogna seguire le contorsio¬ 
ni della domanda. Ad esempio "Quale 
di queste quattro affermazioni non è 
valida per il comando Scandisk ?'. E poi 
le risposte che a loro volta sono in ne¬ 
gativo: "Il comando Scandisk non per¬ 
mette di...'. 

In caso di risultato negativo conser¬ 
vare gelosamente il foglietto con il ri¬ 
sultato Le percentuali raggiunte nelle 
varie classi di domande permettono di 
indirizzare meglio la propria preparazio¬ 
ne per la prossima volta. Purtroppo, 
sempre in caso di bocciatura, non è 
possibile, dalla documentazione che 
viene fornita al candidato, individuare 
esattamente le risposte sbagliate. Inve¬ 
ce i vari simulatori riportano le risposte 
domanda per domanda. 


Conclusioni 

Chiunque operi nel settore dell'Infor¬ 
matica, e qualsiasi ruolo costui rivesta, 
avrà, prima o poi, a che fare con la cer¬ 
tificazione per il semplice motivo che 
questa diventerà, sicuramente, un ele¬ 
mento fondamentale nei rapporti di la¬ 
voro. nei contratti per la fornitura di 
servizi, nello svolgimento delle varie e 
numerose attività che servono per 
mettere correttamente a frutto le enor¬ 
mi potenzialità della tecnologia infor¬ 
matica di oggi 


«e 


Figura 15 - "Ed ecco il su¬ 
dato pezzo di carta ’ 
Questa è una riproduzio¬ 
ne del documento ufficia¬ 
le che viene rilasciato alla 
fine dell’esame. 

L'ufficialità è data dal tim¬ 
bro a secco, apposto sul 
foglio, e che si può notare 
in basso destra 
In questo caso il candida¬ 
to ha superato, con un 
certo margine il test, otte¬ 
nendo 785 punti su un 
mimmo di 714, anche se, 
come risulta dalla sezione 
sottostante al grafico, ha 
un po' zoppicato in un 
paio di materie 



Microsoft 

Impirtnmtiax amé '^ppmrtmx VbrrWl- 
t UMif Nomt Krpori 

( 1MNDUI -UVU(OHTOM 

. wotnxti io udì 

uusiKUN^MvnA mhmmih m* 


IVA* I. ri m T| mé 
MBI V «1 

























— 


HVSOC VQH n* voiavoa v oloe 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


243 




















































di Valter Di Dio 







Notebook Enface Octave 



tuati a nuove inaspettate prestazioni ad 
ogni piè spinto, ma questo notebook è 
sicuramente destinato a suscitare un 
notevole interesse in chiunque lo pos¬ 
sa vedere e toccare. Credo che non 
siano molti quelli che hanno sulla scri¬ 
vania un computer fisso con le sfesse 
prestazioni. E non parliamo solo della 
potenza della CPU, o della memoria, 
dell'audio surround o del disco da 3,2 
giga. No, quello che davvero fa impres¬ 
sione è il display a cristalli liquidi da ben 
13,3 polliciI Tradotto in pixel significa 
1024 per 768 con 65mila colori, ovvero 
la stessa risoluzione di un CRT da 1 7 
pollici. 

Davanti ad un display di questa di¬ 


mensione anche il processore Pentium 
MMX a 200 MHz, e l'hard disk da 3.2 
GB passano in secondo piano. 


L’esterno 

Se non lo si mette vicino ad uno de¬ 
gli ormai diffusi portatili di fascia alta, 
l'Enface Octave II può essere tranquil¬ 
lamente scambiato con un qualsiasi al¬ 
tro notebook. Invece, in un confronto 
ravvicinato, si nota subito la maggior di¬ 
mensione dell'Enface Multimedia Note¬ 
book e anche una certa impressione di 
massa in più, un po' come capita quan¬ 
do ci si trova davanti a dei prodotti svi¬ 
luppati per i militari: robustezza ed affi¬ 


dabilità contano più del peso. In realtà i 
pochi centimetri di differenza sono ne¬ 
cessari per contenere il nuovo display 
da 13 pollici, ma su un portatile anche 
pochi centimetri si notano. Per fortuna 
il peso non ne ha risentito, essendo in 
larga parte costituito da quello della 
batteria. Il colore nero fumo e gli spigoli 
vivi sembrano evidenziare ancora di più 
la robustezza del mobile di questo por¬ 
tatile. 

La disposizione dei componenti è 
quella classica con uno spazio, appena 
sotto al display, occupato dall'interrut¬ 
tore di accensione e dalla barra con le 
informazioni sullo stato della macchina, 
più avanti c'è la tastiera e, davanti a 
questa, il touchpad con i due pulsanti. 


244 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
















Notebook Enface Octave II 


Notebook Enface Octave 

II 


Costruttore: 

Enface (USAI 

Distributore: 

Syntech Srl 

Viale Treviso. 13/C - 33170 Pordenone 
Tel 167-848484 
Mtp //www enlacel 

Prezzo (IVA esclusal 
Notebook Enface Mod. Octave II 
Displav LCD matrice attiva TFT 13.3' XGA. 
RAM32 MB. HD 3 2 G8. CD-ROM 20x. 

FD 1 44 MB. Windows 95, 

Batteria Ni-MH. Borsa Lit 6.800.000 


A lato del touchpad un’ampia area per¬ 
mette un comodo appoggio per il pal¬ 
mo della mano. Gli altoparlanti, stereo 
e surround, sono incassati tra la tastie¬ 
ra e il monitor. Personalmente mi piace 
questa disposizione che permette di la¬ 
sciare liberi gli altoparlanti anche men¬ 
tre si usa la tastiera o il touchpad. Una 
novità (o un ritorno al passato, chissà?) 
è la sostituzione del piccolo display 
LCD, che di solito riporta le informazio¬ 
ni sullo stato della macchina e delle pe¬ 
riferiche, con una batteria di Led. An¬ 
che questa è una scelta che approvo, 
sebbene l'LCD consumi meno, i Led 
sono più visibili e soprattutto più robu¬ 
sti, cosa che su un portatile è sempre 
utile. Peccato però che non siano posi¬ 
zionati in modo da essere visibili anche 




Il CD di Windows 95 e il manuale nelle due versio¬ 
ni, 'cartaceo' e su CD-ROM 


a computer chiuso; un Led aggiuntivo 
bicolore, posto sulla cerniera del di¬ 
splay. permette di vedere 
se il computer è acceso o 
in carica. 

Sul davanti della macchi¬ 
na è montato il lettore di 
CD che è rimovibile e può 
essere sostituito da 
un'unità magneto-ottica o 
da un secondo hard disk. 

Sulla destra, dopo l'in¬ 
gresso per l'alimentazione 
(tensione standard a 19,5 V 
e standard anche il jack). 
c'è il vano batteria (formato 
Duraceli) e il floppy disk 
che può essere sostituito 
da una batteria addizionale 


Il cavo audio-video, fatto molto bene, è purtroppo 
termosaldato troppo vicino ai connettori, risulta co¬ 
si difficile collegare l'audio e il video contempora¬ 
neamente. 


Lo stato della macchina viene indicato da una serie 
di Led e non dal solito pannelhno a cristalli liquidi. 



Standard la tastiera sia come layout che come posizionamento. Si notano in alto i due altoparlanti stereo e l'interruttore di accensione 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


245 



















Notebook Enface Octave II 


(in dotazione). Volendo è possibile so¬ 
stituire la prima batteria con un alimen¬ 
tatore universale da rete (anche questo 
in dotazione). Il floppy è completamen¬ 
te inscatolato e, una volta rimosso, può 
essere collegato alla porta parallela con 
un apposito cavo (non in dotazione). 
Sempre sulla destra c'è un piccolissi¬ 
mo ventilatore di raffreddamento. 


A sinistra, sempre guardando il com¬ 
puter come quando lo si usa, troviamo 
gli slot PCMCIA, l’hard disk (piccolissi¬ 
mo nonostante i 3,2 GB), l'interfaccia 
infrarossa e le prese audio. Interessan¬ 
te ed utilissimo il fatto che il volume sia 
regolabile con una classica, pratica, ve¬ 
loce e intuitiva rotellina. Il retro del 


computer riporta, protetti da uno Spor¬ 


ca sinistra, la IrDA. la 
ventola, il gruppo di /ack 
audio, la rotellina del vo¬ 
lume e gli slot PCMCIA 


Il lato destro dell'Octave 
Il con lo sportello del- 
Thard disk leggermente 
aperto e l’alimentatore 
da rete interno Isi nota 
la presa per il cavoI An¬ 
che il floppy è rimovibile 
e al suo posto può anda¬ 
re un'ulteriore batteria. 





Sul retro, oltre alle porte classiche di lutti i PC, ci sono le uscite video per CRT 
e TV, la seriale USB e il connettore per le espansioni Si nota in alto a sinistra 
lo spazio libero per un ulteriore slot PCMCIA o una scheda Modem 


tello, i connettori di I/O. Ci sono sia le 
porte classiche, parallela, seriale, PS/2 
e VGA, sia quelle tipiche dei notebook, 
accesso al Bus di sistema e uscita TV, 
sia quelle nuove MMX, come la seriale 
USB 

L'uscita video per la TV è costituita 
da un mini-jack e vale (a seconda della 
configurazione di alcuni switch interni) 
sia per l'AV che per l'S-Video. Due pic¬ 
coli problemi: il primo riguarda il gene¬ 


roso cavo audio/video in dotazione: è 
troppo corto per raggiungere gli ingres¬ 
si audio, che stanno sul lato del note¬ 
book, senza che risulti eccessivamente 
tirato. Il secondo problema riguarda la 
piccola superficie di contatto del mini¬ 
jack che crea dei disturbi sul colore se 
il cavo viene mosso. Completa il retro 
del computer l'ancoraggio antifurto 
Kensington Lock ancora poco usato in 
Italia ma diffusissimo negli USA. 


Il display 

E' senza dubbio il punto di forza di 
questo computer. L’ingombro è di poco 
superiore a quello di un 12 pollici, me¬ 
no di un centimetro per lato, ma l’alta 
risoluzione permette di avere 1024 per 
768 pixel in migliaia di colori. Il risultato 
è un portatile che può finalmente esse¬ 
re utilizzato anche per chi fa grafica 
professionale o per i navigatori WWW 
più esigenti. L'area attiva è di 20 centi- 
metri per 27, tanto per fare una prova 
la rivista che avete davanti è 21 per 27, 
coricatela ed avrete un'idea della di¬ 
mensione di questo schermo. Inutile 
dire che si tratta di un TFT (matrice atti¬ 
va) e che quindi la leggibilità è eccellen¬ 
te da qualsiasi angolo. 

Il processore 

Il cuore di questo portatile è un Pen¬ 
tium MMX con frequenza di clock a 
200 MHz. La bassa tensione di ali¬ 
mentazione del chip, di soli 2,9 V, e il 
sistema di stand-by interno del micro- 
processore fanno sì che questa mac¬ 
china consumi poco e sia notevolmen¬ 
te più fredda del portatile Pentium 133 



246 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



























che sto usando per scrivere. 

La ventilazione forzata è data da due 
ventole: una, tangenziale, montata di¬ 
rettamente sulla CPU, e una, assiale, 
che espelle l'aria calda dal cabinet. 
Tutte e due le ventole sono controllate 
da un sistema termostatico che inter¬ 
viene solo quando la CPU lavora a pie¬ 
no regime. Se il computer non sta la¬ 
vorando (accessi al disco, salvataggi 
su floppy, installazioni da CD) la vento¬ 
la non parte praticamente mai. Questo 
sistema garantisce una silenziosità no¬ 
tevole alla macchina, un basso consu¬ 
mo energetico e la possibilità di tene¬ 
re il notebook sulle gambe senza finire 
ustionati. 


Le memorie di massa 

L'hard disk è piccolo, piccolissimo, in¬ 
credibilmente piccolo! Ben 3,2 GByte 
nello spazio di un mazzo di carte da 
poker appena scartato. In soli 125 x 74 
x 14 mm hanno messo l'hard disk, il ce¬ 
stello con il connettore e lo sportellino 
di plastica! 

Veloce, preciso e silenzioso, questo 
gioiellino della moderna tecnologia è 
davvero una sfida alle più fantasiose 
previsioni di pochissimi anni fa, quando 
un lettore di floppy da 3 pollici e mezzo 
era sei volte piu grande! 

Il lettore di CD-ROM della macchina 
provata è il classico Toshiba XM-1502B 
da lOx ma la versione in vendita avrà un 
20x II lettore di CD è montato su un ce¬ 
stello rimovibile e può essere sostituito, 
anche a computer acceso e funzionan¬ 
te, con un magneto-ottico. Al suo posto 
si può anche installare un ulteriore hard 
disk che farebbe dell'Enface Notebook 
Octave II il portatile con la più grossa 


capacità di immagazzinamento dati del 
momento. 

L'alimentazione 


usare il portatile in auto o in barca allora 
non resta che procurarvi l'alimentatore 
da auto; purtroppo è un optional non 
fornito a corredo. 



Sfido chiunque a rimanere a secco 
con questo computer! La batteria origi¬ 
nale è una Ni-MH (Nickel-Metallo) che 
dura 90 minuti e si ricarica in due ore; 
se una batteria non 
basta se ne può 
aggiungere un'altra 
al posto del floppy 
Con due batterie al 
litio si possono su¬ 
perare le quattro 
ore di autonomia. 

L'alimentatore 
esterno è un clas¬ 
sico 19,5 V con il 
connettore coas¬ 
siale ormai diffuso 
tra quasi tutti i por¬ 
tatili. Se non volete 
portarvi dietro l'ali¬ 
mentatore esterno 
basta togliere la 
prima batteria e so¬ 
stituirla con l'ali¬ 
mentatore univer¬ 
sale interno che ha 
proprio la forma di 
una batteria. Un 
apposito sportello 
sul fianco del vano 
batteria permette il 
passaggio del cavo 
della 220 (o 110) 
che termina con il 
classico spinotto 
Philips (quello dei 
rasoi per intender¬ 
si). Se poi volete 


E altro ancora 

Abbiamo già detto del floppy rimovi¬ 
bile e installabile sulla porta parallela, 


Gli slot di espansione della RAM sono accessibili rimuovendo il touchpad 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


247 










Notebook Entace Octave II 




tenti al filo della ventola) e ammirare 
un Pentium MMX da 200 MHz. Perso¬ 
nalmente non credo agli upgrade dei 
processori, in genere, quando è ora di 
cambiare il microprocessore, è anche 
ora di cambiare il resto della macchina. 
La CPU è comunque upgradabile an¬ 
che se dovrà farlo l'assistenza perché 
non sono accessibili i settaggi dell'ali¬ 
mentazione e del moltiplicatore di fre¬ 
quenza. 

Conclusioni 


poi c'è l'interfaccia infrarossa e il modu¬ 
lo surround 3D Qsound Ma queste so¬ 
no cose ormai abbastanza comuni in 
portatili di questa classe Ci sono inve¬ 
ce altre sorprese interessanti in questo 
Enface Notebook Octave II. Innanzitutto 
c'è la porta seriale USB (Universal Serial 
Bus) che permette il collegamento, a 
caldo, di periferiche veloci come ad 
esempio scanner o videocamere. Poi 
c'è uno slot libero, con accesso dal re¬ 
tro, che può essere equipaggiato (in as¬ 
sistenza) con un modem/fax, con una 
scheda di rete oppure con un terzo 
adattatore PCMCIA. A proposito di 
PCMCIA, va ricordato che lo slot inferio¬ 
re è pronto per poter alloggiare una 
scheda Zoomed Video con decompres¬ 
sione MPEG2 incorporata. 


Le due batterie a corre¬ 
do e i due alimentatori 
da rete, uno interno e 
l'altro esterno. 


soliti dentini (attenzione che uno è 
bloccato dall'hard disk che deve esse¬ 
re sfilato). Sotto la tastiera, in alto, ci 
sono i due dip switch che selezionano 
il tipo di uscita video tra AV e S-Video; 
la posizione standard è su AV. 

C'è ancora uno sportello sul fondo 
che può aver senso aprire... è quello 
che copre il microprocessore. Tolta la 
vite di fissaggio si nota il dissipatore 
con la ventolina incorporata, due viti lo 
tengono bloccato sulla CPU. Togliendo 
le viti si può sollevare il dissipatore (at¬ 


I Pentium MMX a 200 MHz e il dissipatore con la ventola incorporata. 


E adesso lo 
apro... 

Una vite sul fondo blocca il 
touchpad, che può essere ri¬ 
mosso senza che sia necessa¬ 
rio disconnetterne il cavo di 
collegamento. Sollevato il tou¬ 
chpad si accede all'alloggia¬ 
mento per l'espansione della 
RAM. Due gli slot disponibili, 
per un totale di 144 MByte 
che si ottengono aggiungendo 
ai 16 MByte saldati in piastra 
madre due schedine da 64 
MB. 

Il touchpad blocca anche la 
tastiera, che si può sollevare 
dopo aver fatto scattare i due 



L'Entace Notebook Octave II è leggermente più grande dei suoi cugini, tut¬ 
ta 'colpa' del display da I3.3‘. 


Una macchina sicuramente 
al top della gamma dei portatili 
sia come frequenza di CPU, 
tra le più elevate, sia come do¬ 
tazione di hard disk, RAM e 
accessori. Il display da oltre 13 
pollici è addirittura da sogno e 
verrà invidiato anche da molti 
possessori di obsoleti monitor 
SVGA. Lo scotto da pagare 
per tutto questo è una discre¬ 
ta massa in più da portarsi die¬ 
tro e un prezzo di acquisto 
che, pur non alto se confronta¬ 
to con le prestazioni della 
macchina, è ovviamente supe¬ 
riore a quello della media dei 
notebook. Ma, fortunatamen¬ 
te, non tutti si accontentano 
della media. «e 


248 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 













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rendering dei loro lavori. Il pittore e 
l'illustratore possono riprodurre facilmente le 
loro opere o stampare direttamente multipli 
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pubblicità ed i grafici hanno dai 
layout alle prove colore, anche dei 
poster, già sulla scrivania. Il circolo 
aziendale ha gli striscioni a colori 
per la cena annuale. E tutti hanno finalmente 
a disposizione una stampante veramente uni¬ 
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LEO DESIGNote 52CDT 


lici. Invece il righello mi ha smentito, il 
display dell'Antea è addirittura più gran¬ 
de di mezzo centimetrol Probabilmente 
è un effetto dovuto alle ridotte dimen¬ 
sioni della maschera esterna, che non 
sta 11 per bellezza ma per contenere 
l'elettronica di pilotaggio del TFT e an¬ 
che il piccolo microfono. La disposizio¬ 
ne generale dei vari ammennicoli, ormai 
indispensabili, è abbastanza tradiziona¬ 
le. Sotto al display troviamo gli altopar¬ 
lanti stereo, l'interruttore d'accensione, 
leggermente incassato, e i Led che indi¬ 
cano le varie funzioni attive al momen¬ 
to. Una guida ottica riporta la luce dei 
Led sulla cerniera del video, permetten¬ 
done la perfetta visibilità anche a com¬ 
puter chiuso. 

Sotto la barra con gli altoparlanti e i 
Led c'è la tastiera che, seguendo quello 
che sembra essere il nuovo layout stan- 


Quando mi hanno 
detto che dovevo provare due portatiti 
Pentium MMX 200 ho temuto il peggio. 
Pensavo di trovarmi davanti ai soliti due 
notebook "cinesi" identici in tutto tran¬ 
ne che nel nome e in qualche piccolo 
particolare. Per fortuna, invece, si tratta 
di macchine di nuova concezione e con 
una spiccata personalità come questo 
LEO DESIGNote 5200 che è, a mìo av¬ 
viso, la corretta interpretazione di un 
computer portatile. E' piccolo, leggero, 
potente, silenzioso e veloce. Tutte doti 
di rilievo per un oggetto che ci dovrà se¬ 
guire ovunque, giorno dopo giorno. Il 
miracolo dell'Antea è che tutto questo 
è stato ottenuto senza minimamente ri¬ 
durre le prestazioni, né la dotazione del 
notebook; ma semplicemente rinun¬ 
ciando alla rimovibilità delle periferiche. 
CD-ROM, hard disk, floppy, uscite vi¬ 


deo e TV, display da 12, 7 pollici, tutto 
incorporato e tutto fisso. Non manca 
nulla, nemmeno il software, visto che 
con l'Antea viene fornito Smart Suite di 
Lotus che comprende pacchetti famosi 
come 123, Freelance, Organizer e altri, 
meno diffusi qui in Italia, come l'ottimo 
WordPro, l'utile ScreenCam o il potente 
data base Approach '97. Beh, veramen¬ 
te, a voler essere proprio precisi, qual¬ 
cosa manca: manca la borsa. 


Di fuori 

Ad una prima occhiata quello che si 
nota è l'estrema leggerezza, anche visi¬ 
va, di questo computer. Tanto che ho 
dovuto misurare l'area del display per¬ 
ché mi sembrava più piccolo di quello 
che uso di solito, anch'esso da 12,1 pol¬ 


250 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


















Leo DESIGNote 52CDT 


dard, riporta i tasti di "page-tip', "page- 
down", "home" e "fine" direttamente in 
prima funzione. La cosa è molto utile, 
ma il posizionamento dei tasti lascia un 
po' perplessi perché, così come è stato 
realizzato, fa finire i tasti INS e CANC 
proprio sotto lo shift destro; una posi¬ 
zione non troppo ergonomica. 

Sotto la tastiera c'è il touchpad, sen¬ 
sibile e preciso, con i due pulsanti grafi¬ 
camente alleggeriti da un filo di colore 
celeste. Il touchpad è leggermente spo¬ 
stato sulla sinistra rispetto al centro del 
computer, ma è tuttavia in linea con la 
barra dello spazio. La cosa non dà alcun 
fastidio mentre si usa il computer, ma 
si nota un po’ ad occhio. Il motivo di ta¬ 
le decentramento è dovuto al fatto che 
si doveva lasciare spazio, dentro, al di¬ 
sco rigido e al floppy. 

Proprio questi si trovano infatti sotto 
l’appoggio della mano destra. Il floppy è 
accessibile dal lato destro del compu¬ 
ter, il disco rigido invece non è rimovibi¬ 
le e si deve smontare mezza macchina 
per sostituirlo Rimanendo sul lato de¬ 
stro, dopo la feritoia del floppy, trovia¬ 
mo lo sportello della batteria. In dotazio¬ 
ne viene fornita una Ni-MH (Nickel-Me¬ 
tal Hydride) da 3,5 Ah del formato ormai 
standard ma di tipo "smart", cioè in 
grado di indicare, tramite una barra a 
Led, lo stato della carica. 

Dopo lo sportello della batteria, c'è 
un piccolo riquadro asportabile che indi¬ 
ca la possibilità di montare un modem 
interno con un attacco telefonico stan¬ 
dard. 

Tornando sul davanti del notebook vi 
si trova il cassetto del lettore dei CD: un 
lOx che è, al momento, lo standard per 
il mondo dei portatili Proseguendo 
l'esplorazione laterale della macchina 
troviamo, sulla sinistra, la finestrella del¬ 
la IrDA (Infra Red Data Association) in 
grado di funzionare sia come interfaccia 
stampante che co¬ 
me connessione ad 
altri computer. Se¬ 
gue il gruppo audio 
con i |ack della cuf¬ 
fia, del microfono, 
deH'l/0 di linea e il 
regolatore del volu¬ 
me "meccanico" 
con la classica e co¬ 
moda ghiera zigrina¬ 
ta. Dopo il gruppo 
audio, sempre spo¬ 
standosi verso il re¬ 
tro del computer, 
troviamo altri due 
sportelli. Il primo na¬ 
sconde il pin jack 
dell'uscita TV, l'altro 
i due slot PCMCIA 
type II, III e ZV (Zoo- 
med Video). 


LEO DESIGNote 52CDT 


Produttore: 

FIC (Taiwan) 

Distributore: 

Amea SHD S.n.c. 

Via Piazzi 54/L - 10129 Torino 
Tel. 011/3199922 

Prezzo (IVA esclusa): 

DESIGNote 52CDT, Pentium 200MMX, 

Display TFT 12 1', RAM 32 MB EDO, 

HD 2.1 GB. CD-ROM lOx, 

Windows 95. Lotus Smart Suite Ut. 5.490 000 


Il retro del computer riporta, a vista, 
la seriale COMI, la presa per la stam¬ 
pante, quella del Joystick/M IDI, la porta 
per il monitor VGA, l’attacco di un mou¬ 
se o una tastiera PS/2 e la presa di ali¬ 
mentazione (19 V). Nascosto da un tap¬ 
po di gomma c’è, infine, l'attacco del- 
l'expansion Bus. 

Una piccola feritoia laterale permette 
di bloccare il computer alla scrivania uti¬ 
lizzando l'apposita gamma di antifurti 
della Kensington Lock. 


Cosa c’è dentro 

Come già accennato in apertura, la 
minimizzazione di questa macchina è 
stata ottenuta rinunciando alla possibi¬ 
lità di estrarre e sostituire le periferiche. 
La scelta è azzardata solo in parte; il 
LEO della Antea nasce con una dotazio¬ 
ne standard sicuramente superiore alle 
necessità di un utente evoluto. Inoltre, 
tutte le periferiche indispensabili (e an¬ 
che qualcuna in più) sono già presenti. 
Forse l'unica cosa che potrebbe essere 
utile espandere è l'hard disk che è di 



Sulla destra, accanto all'unità floppy, l'unica cosa 
estraibile di questo notebook: la batteriaI Dopo la 
batteria sì intravede la finestrella dell'eventuale 
modem interno. 



Il lettore dì CD-ROM lOxe il touchpad leggermente 
spostato a sinistra per lasciare posto, internamen¬ 
te, al disco rigido. 




“T" "1" ir ir II IKIIltjS’llIKBWIWB] 

; n sinnt ffiiiiummifi! 

M°rnnf ir rriiiiiiiiiiinat! 

- fM^ifinriffiiiiiiiiiii-' ni 

* MTMnnnnnniiriiiiì 




Fn I Ctrl fi | Alt 


IVI! Il BIVI il Bill 




Standard la posizione della tastiera ma non altrettanto il layout con i tasti di INS e CANC accanto alla barra spazio. In alto si notano il 
pulsante di accensione, ì Led dello stato e gli altoparlanti stereo. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


251 










Leo DESIGNote 52CDT 




II generoso dissipatore di allumino con la ventolina 
incorporata e la heat-line per distribuire più rapida¬ 
mente il calore. 


"soli" due Giga; ma ce ne vuole di roba 
per riempire davvero 2000 megabyte! 
E, comunque, non è che non si possa 
espandere; dentro lo spazio c'è. basta 
rivolgersi all'assistenza o ad un buon ri¬ 
venditore. Allora perché avere dischi ri¬ 
gidi, floppy, lettori di CD, rimovibili se 
questo poi costa in ingombro e peso? 

Giusta quindi, secondo me, la scelta 
della Antea. Una macchina pronta 
all'uso e pronta a tutto. Non a caso le 
periferiche incorporate sono le più diffu¬ 
se sul mercato e quindi anche quelle 
che danno meno problemi. Il lettore dei 
CD-ROM è un classico Toshiba XM- 
1502BX da lOx efficiente ed affidabile. 





Sul lato sinistro trovano 
posto gh slot PCMCIA, 
l’uscita TV. le prese au¬ 
dio. la rotella del volu¬ 
me e la finestrella del 
l'interfaccia infrarossa 


Il retro del computer 
mostra t connettori es¬ 
senziali. non protetti, e il 
connettore di accesso al 
Bus. protetto da un tap¬ 
po di gomma 


L'hard disk, come detto, è un 2.1 Giga 
da 2.5 pollici IDE. Il floppy un solido 
NEC da 1,44. L'audio è gestito da una 
scheda ESS 1878 compatibile Sound 
Blaster, dotata di un convertitore DAC a 
16 bit con frequenze di campionamento 
fino a 44 KHz e di sintesi FM per l'ese¬ 
cuzione dei file MIDI. Volendo è possi¬ 
bile indirizzare i comandi MIDI sulla por¬ 
ta Joystick e far eseguire i suoni da un 
expander esterno. 

Il video è gestito da una scheda Neo¬ 
Magic MagicGraph 128ZV in grado di 
dare 65.536 colori sull'LCD interno da 
800 x 600 pixel e milioni a 640 x 480 
Utilizzando un monitor esterno si può 
raggiungere la risoluzione di 1024 x 
768. L'uscita video può essere anche 
mandata in PAL/SECAM o in NTSC su 
un normale TV dotato di ingresso AV. 
Via software è possibile selezionare l'u¬ 
scita video da utilizzare ed è anche pos¬ 
sibile attivare in contemporanea l'uscita 
esterna (CRT o TV) e l’LCD 

Ho dimenticato qualcosa? Oh, già 
che sbadato... un Pentium MMX a 200 
MHz! Cui vanno aggiunti 32 MByte di 
RAM di cui 16 in piastra madre e 16 

Aprendo il fondo si accede allo slot della RAM, il 
processore Pentium MMX visibile nella foto 6 nor¬ 
malmente coperto dal dissipatore 


L alimentatore davvero piccolo e la batteria in dota¬ 
zione con l'indicatore di canea 


nell'unico slot per SO-DIMM, accessibi¬ 
le, agevolmente, rimuovendo il fondo 
del computer. La massima espandibilità 
della RAM è limitata, si fa per dire, a 80 
MByte dalla presenza di un solo slot 

Ora diamo 
un’occhiata dentro 

Essendo un computer portatile 
"compatto", l'unico modo di vedere 
cosa contiene è quello di aprirlo Scon¬ 
siglio tuttavia gli utenti dal seguire le 
mie orme; il notebook Antea non è pro¬ 
gettato per essere aperto e chiuso con¬ 
tinuamente, cosi molte parti sono bloc¬ 
cate da minuscoli dentini di plastica 
che possono facilmente rompersi. Per 
le eventuali espansioni, RAM a parte, 
rivolgetevi all'assistenza autorizzata 

L'unica cosa che si può rimuovere 
da sé è il fondo sagomato fissato da 
due corte viti. Tolte le viti, si fa scorrere 
tutto il fondo verso destra, poi lo si può 
sollevare. Si nota subito una enorme 
aletta di alluminio, con una strana gob¬ 
ba in mezzo, che copre quasi tutto l'in¬ 
terno della macchina. Sull'aletta d'allu¬ 
minio è fissato, m corrispondenza di 
una delle sagome del fondo plastico, 
un piccolo ventilatore assiale. In basso 
a destra c'è lo slot di espansione della 
RAM, mentre al centro si nota il chip 
del BIOS Phoenix Rimuovendo le viti 
che fissano il dissipatore d'alluminio, 
forzandolo leggermente per vincere la 
resistenza del grasso conduttivo, si 
scopre il microprocessore, situato dal 
lato opposto a quello della ventola. Ec¬ 
co quindi giustificata la sagomatura del 
fondo serve per creare dei corridoi che 
portino l'aria calda dal processore alla 
ventola con un lungo e tortuoso percor¬ 
so. Per favorire ancor più il trasporto 
del calore verso aree lontane dal micro- 
processore, il dissipatore di alluminio 
contiene, nella gobba, una barra di ra¬ 
me. Il sistema, per quanto originale, 
funziona perfettamente e il notebook, 
anche dopo ore di funzionamento, si ri¬ 
scalda poco e in modo omogeneo. La 



252 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 





















Leo DESIGNote 52CDT 



Aprendo la sezione 
anteriore si accede al 
disco interno e alle 
batterie tampone. 


Il software in dotazio¬ 
ne comprende Win¬ 
dows 95 e Lotus 
Smart Suite, una col¬ 
lezione di programmi 
per scrivere, archivia¬ 
re e calcolare. 



ventola, inoltre, è controllata da un ter¬ 
mostato e si ferma quando il processo¬ 
re si dispone in modalità basso consu¬ 
mo e necessita di un minore raffredda¬ 
mento. 

Per proseguire nello smontaggio si 
devono rimuovere le viti che tengono 
chiusi i due semigusci del case; non 
l'ho fatto perché non è interessante, né 
utile, vedere come sia fatta la piccola 
piastra madre. 

Ho invece smontato, con grossa dif¬ 
ficoltà, la tastiera. Per farlo si deve ri¬ 
muovere il blocco anteriore che sup¬ 
porta il touchpad. Questo è fissato da 
una vite posta sul fondo (indispensabile 
per rinforzare il punto di aggancio della 
chiusura del display) e da una serie di 
dentini che si aggrappano ai laterali del 
case. Alzato e sfilato il touchpad (per la 
cronaca un Logitech) si può sollevare 
anche la tastiera, sotto la quale si trova 
l'originale gruppo di batterie al litio che 
mantiene i settaggi della macchina. In¬ 
teressante anche la disposizione 
dell’hard disk, sopra al floppy, a destra 
del touchpad e lo strano profilato di 
metallo sagomato che sembra una pre¬ 
disposizione per qualcosa da piaz¬ 
zare sopra al CD-player (un lettore 
di smart-card?). 


L’alimentazione 

Un piccolo alimentatore, compa¬ 
tibile sia come tensione (19,5 V) 
che come connettore, con la mag- 

f lior parte di quelli in circolazione, 
ornisce l'alimentazione da rete al 
notebook e la tensione di ricarica al¬ 
la batteria. 

Quest’ultima è una ottima batte¬ 
ria "smart" da 12 V 3500 mA/h, in 
grado di riconoscere automatica- 
mente il proprio stato di carica e vi¬ 
sualizzarlo su un indicatore a Led, 
che si attiva premendo un piccolo 
tasto a bolla. La stessa informazio¬ 
ne viene inviata di continuo al com¬ 


puter tramite dei contatti supplementa¬ 
ri. Dopo il primo ciclo di scarica e ricari¬ 
ca, il computer calibra il programma del¬ 
la batteria affinché il livello indicato sia 
corrispondente all'effettiva operabilità 
del notebook. Un avviso sonoro verrà 
allora emesso dal computer 15 minuti 
prima della scarica totale e un altro avvi¬ 
so precederà di poco lo spegnimento 
completo. 

Il LEO DESIGNote 5200 è predispo¬ 
sto affinché, prima di spegnersi com¬ 
pletamente per insufficiente carica della 
batteria, venga salvata, su una partizio¬ 
ne del disco, l'immagine della memoria 
e lo stato della macchina. Al riavvio, in 
meno di un minuto viene effettuato il 
recupero dello stato della macchina e si 
può riprendere il lavoro interrotto senza 
che sia necessario lanciare nuovamente 
gli applicativi. E' tuttavia possibile set- 
tare il notebook in modo che vada in 
"suspend" e quindi tenga congelato lo 
stato della macchina grazie alla carica 
residua della batteria. Attenzione però 
che in questo modo c'è il rischio che la 
batteria venga rimossa o si scarichi 
completamente con la conseguente 



perdita del lavoro in corso. Interessante 
anche il fatto che sia possibile settare 
l’Antea affinché la chiusura del coper¬ 
chio, anziché spegnere solo il display, 
faccia scattare la modalità "suspend". 


Lotus Smart Suite 

Finalmente qualcuno che la pensa 
come me: una macchina con il softwa¬ 
re che serve per iniziare. Veramente in 
Lotus Smart Suite c‘è anche di più, me¬ 
glio cosi. 

Con l’Antea viene dato, precaricato 
(ma c'è anche il CD), il Lotus Smart Sui¬ 
te, una collezione di programmi che co¬ 
prono tutti i più diffusi campi di utilizzo 
del computer. Non è questa la sede per 
parlare del software della Lotus, ma è 
giusto dire che, grazie a questo regalo, 
chi acquista un notebook Antea lo può 
immediatamente utilizzare per scrivere, 
fare conti, gestire archivi, preparare di¬ 
segni e slide, collegarsi ad Internet o a 
Lotus Notes. Peccato che, in Italia, i 
prodotti Lotus non abbiano raggiunto 
una diffusione pari alla loro qualità. Po¬ 
trebbe essere questa l'occasione 
buona per rifarsi. 


Conclusioni 


Piccolissimo l'ingombro del LEO nonostante il display da 12.1 ' 
Ridotta soprattutto l'altezza grazie al fatto che le periferiche 
non sono rimovibili . 


Una bellissima macchina. Un ge¬ 
neroso processore. RAM a suffi¬ 
cienza. Il tutto nello spazio di tre rivi¬ 
ste MCmicrocomputer e in meno di 
tre chili e mezzo. Se vi serve un 
computer per lavorare comodi, un 
computer da portare sempre dietro, 
un computer che non vi lasci a séc¬ 
co sul più bello, ecco la macchina 
giusta. Difficilmente vi servirà qual¬ 
cosa in più, anzi al momento è quasi 
impossibile pensare a qualcosa in 
più, e il fatto di averlo in poco spa¬ 
zio, e poco peso, è forse il vero 
punto di forza di questa macchina. 

«e 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


253 










di Bruno Rosati 




FCH Micra Performance 


Posto al top della se¬ 
ne Micra, il modello Performance dei 
PC di FCH ha, proprio nella denomina¬ 
zione datale, il punto di sintesi di quelle 
che sono le caratteristiche di ogni sin¬ 
golo componente. La ricerca delle 
'performance', le prestazioni massime. 
E l'ottima CPU ir AMD K6 a 233 MHz), i 
32 MByte di RAM. l'IBM DeskStar da 
6,5 GByte come memoria di massa, la 
Matrox Millennium II, un CD-ROM dri¬ 
ve 20x dell'Acer e la SoundBlaster AIA/E 
64, a tali prestazioni massime indubbia¬ 
mente vi tendono. Velocità di calcolo e 
capacità operativa nonché di stoccag¬ 
gio, refreshing video e qualità sonora. 


La somma tecnologica che ne deriva 
è evidentemente alta. 

Proponendo l'insieme ad un prezzo 
più che concorrenziale, quella che an¬ 
diamo a presentare diventa sicuramen¬ 
te una proposta interessantissima! 

Il Performance esternamente si pre¬ 
senta in un case desktop dalla linea so¬ 
bria e gradevole. Il frontale, in linea con 
le forme rotondeggianti del design at¬ 
tuale. somma nella rientranza ricavata 
sulla destra la presenza del CD-ROM dri¬ 
ve e di due pannellinì forati dietro ai qua¬ 
li c'è posto per inserire altrettante unità 
da 5,4" Proprio sotto alla grata in plasti¬ 
ca è infine ricavata una zona leggermen¬ 


te sporgente dov'è posizionato l’allog¬ 
giamento del bottone di accensione 
Spostandoci verso sinistra, s’incontra 
il floppy disk drive montato (un po’ sco¬ 
modamente) in verticale. 

A seguire, scorrendo in orizzontale, 
tutta la serie dei led relativi al controllo 
dell’attività di sistema. 

Passando ad osservare il retro del ca¬ 
binet salta subito all’occhio l’ordine con 
il quale sono ancorate tutte le connes¬ 
sioni d’Input/Output del sistema. Mou¬ 
se. tastiera, porta parallela, porte seriali 
ed USB sono tutte posizionate in oriz¬ 
zontale, in linea con la fila di connessio¬ 
ni che sorgono dalla scheda madre ca- 


254 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 










































FCH Micra Performance 


blata nel formato ATX. In verticale sul 
lato sinistro sempre del retro appaiono 
infine le barre di connessione della 
scheda grafica (i connettori VGA e mul- 
tiview della Matrox Millennium II) e di 
quella audio (i mini-jack per gli speaker, 
il microfono, e il line In/Out della Sound¬ 
Blaster AWE 64). 

Il monitor che andiamo a posizionare 
sopra al robusto cabinet desktop del 
Micra Performance (un 15 pollici KFC 
Smile) ha un design elegante e che ben 
si amalgama con quello del Micra 
Performance 

Il CRT del KFC Smile è un Cromaclear 
della NEC, privo di distorsioni geometri¬ 
che, a fuoco dinamico ed allineamento 
continuo verticale dei fosfori. 

La tastiera, dal tocco molto morbido e 
preciso, esteticamente sembra richia¬ 
mare più le linee ricercate delle equiva¬ 
lenti periferiche Macintosh che non 
quelle più sobrie che siamo abituati a 
vedere nei PC. Il mouse, preciso e co¬ 
modo da manovrare, è il più recente Pi- 
lot Mouse della Logitech. A completare 
il sistema una coppia di ormai indispen¬ 
sabili casse acustiche. 

Dal punto di vista del software, il si¬ 
stema in prova viene fornito completo 
della confezione di Windows 95 con In¬ 
ternet Explorer release ’b', e del "bund- 
led' composto dai due CD-ROM che 
fanno parte del Microsoft Essentials Kit. 
In tali CD-ROM, lo ricordiamo, sono 
compresi Word 97, Works per Win¬ 
dows 95 e l'Atlante di Encarta. 


FCH Micra 
Performance 

Produttore e Distributore: 

FCH srl 

Via Cimarosa 18 
-57124 Livorno- 
Tel. 0586/863 300 r a 
Fa* 0586/863 661 
Web htfp7<i>cegiiMicra con| 

PC Micra Performance 

Prezzo (IVA esclusal £.2 790 000 

Monitor KFC Smile 15' 

Prezzo UVA esclusa) £ 565 000 


Il monitor 

Come già accennato il monitor è un 15 
pollici targato KFC Smile con tubo NEC 
Cromaclear. Nello specifico si tratta di 
un'apparecchiatura tecnologicamente al 
passo con i tempi, perfettamente allinea¬ 
ta alle norme di sicurezza su implosioni 
ed emissioni elettrostatiche ed alle mo¬ 
dalità EnergyStar e VESA per il risparmio 
energetico. Nel particolare, il KFC Smile 
dispone di una circuitazione elettronica in 
grado di rilevare l'inattività dello schermo 
e, in base a tempi prefissati (in automati¬ 
co o ritarati dall'utente), passare il siste¬ 
ma in stand-by. Successivamente, perdu¬ 
rando l'inattività dello schermo, lo stesso 
circuito prowederà a passare alla moda¬ 
lità 'suspend' riducendo drasticamente il 
consumo. Dagli 80 W necessari per il 


funzionamento in fase attiva, il KFC Smile 
abbasserà il suo consumo a soli 5 W. 

Completa è anche la serie di controlli 
OSD (Ón Screen Display) con i quali è 
possibile modificare i valori di luminosità, 
contrasto, posizionamento e deformazio¬ 
ne dello schermo attivo 

Dal punto di vista delle specifiche tec¬ 
niche il KFC Smile è in grado di supporta¬ 
re frequenze di sincronizzazione compre¬ 
se tra i 30 ed i 90 kHz in orizzontale ed i 
50-120 Hz in verticale. A disposizione 
sempre via OSD, il KFC Smile ha 12 pre¬ 
set mode di accoppiamento 
(risoluzione/refreshing) compresi tra i 
640x350 ed i 1280x1024 dot. Il refresh 
rate massimo raggiungibile dal monitor è 
pari a 120 Hz ed è applicabile alla risolu¬ 
zione di 640x480 dot. 


Configurazione interna 

Una volta estratto il cover, grazie an¬ 
che alla disposizione delle interfacce 
d'Input/Output in architettura ATX. appa¬ 
re evidente l'ordine del cablaggio e la fa¬ 
cilità d'accesso ad ogni componente. 

La scheda madre usata dal Micra 
Performance è la BCM modello FR550 a 
standard ATX, capace di supportare pro¬ 
cessori di classe Pentium, Pentium 
MMX. AMD-K5/K6 e Cyrix 6x86/M2 con 
clock compreso tra 90 e 233 MHz. Il Mi- 
cra Performance al riguardo monta un 
AMD K6 a 233 MHz che, nella stessa fa¬ 
scia prestazionale (che va dal Cyrix 6x86- 



Più che una tastiera standard per Windows 95, sembra un design ispirato agli stili Mac 1 La linea è comunque aggraziata ed il tocco piuttosto morbido. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


255 
































































FCH Micra Performance 


P200+ al Pentium 233-MMX), si dimo¬ 
stra la CPU vincente. La cache di secon¬ 
do livello è di 512 KByte, il chipset l'ormai 
imperante Intel Triton 430 TX. 

Le slot di espansione presenti nella 
FR550 sono al solito 3 ISA e 4 PCI. 

Per quanto riguarda la RAM notiamo 
l'ormai consueta accoppiata 
SIMM/DIMM, con i soliti 4 banchi per le 
prime e 2 per le DIMM. In entrambi i casi 
l'uso dei moduli (o SIMM o DIMM) ga¬ 
rantisce un supporto massimo fino a 256 
MByte. Nel PC Micra Performance in 
prova sono installate 2 SIMM dal6 MBy¬ 
te per un totale di 32 MByte di EDO- 
RAM da 60 msec. Il taglio dato alla RAM 
notiamo con piacere essere ormai lo 
standard minimo con cui quasi tutti i pro¬ 
duttori assemblano i propri PC indirizzati 
verso un uso produttivo del sistema. 

Altro punto importante di verifica in fat¬ 
to di "performance" di sistema è il com¬ 
pleto supporto di tutte le modalità d'In- 
put/Output. In un sistema produttivo, co¬ 
me il Micra Performance vuole essere, di 
base non può essere escluso nessun tipo 
di periferica. 

L'Input/Output del sistema in prova ga¬ 
rantisce on-board il supporto a due porte 
seriali UART, la classica parallela 
ECP/EPP compatibile, il controllo di un 
Floppy Disk Drive e di una porta IrDA. 
Sempre su scheda è presente il controllo 
per due interfacce USB (Universal Serial 
Bus) a 48 MHz. I due canali PCI Bus Ma¬ 
ster sono pronti al supporto di 4 device E- 
IDE (Pio Mode 3 e 4) con un transfer rate 
di oltre 17 MB/sec. Posizionando su "au¬ 
to" le opzioni di controllo IDE (Primary e 
Secondary) è possibile far riconoscere al- 
l'Award BIOS l'eventuale presenza di una 
periferica di tipo Ultra-DMA e fargli adat¬ 
tare automaticamente il supporto del re¬ 
lativo data transfer rate di 33 MB/sec. 

Per quanto riguarda il Micra Performan¬ 
ce vediamo alloggiate e correttamente 
connesse le due periferiche IDE. Il capa¬ 
cissimo HD IBM DeskStar Ultra-ATA da 
6,5 Gbyte (ad oltre 5.400 giri al minuto e 
con la bellezza di 12.592 cilindri) attestato 
al canale primario del controller e l'unità di 
lettura ottica, l'Acer 20x, attestato al cana¬ 
le secondario. 

Ciò che più impressiona è ovviamente il 
DeskStar con la sua poderosa capacità di 
stoccaggio. La scelta di tale unità di mas¬ 
sa è un'ulteriore conferma del target a cui 
si rivolge il sistema Performance. 

Passando ad analizzare l’insieme dal 
punto di vista dell'organizzazione dell'as¬ 
semblaggio questo ci sembra pulito ed 
ordinato. Lo spazio che vediamo a dispo¬ 
sizione, sia in fatto di sola manovrabilità 
che di possibilità d'espansione del siste¬ 
ma, è notevole. Come notevole è anche 
l'attenzione che è stata riposta nelle rifini¬ 



Primo piano sul frontale del cabinet. 



Dal frontale al retro, 6 possibile notare l'ordinatissimo posizionamento delle connessioni I/O in standard A TX 


ture dello chassis. 

Sul lato sinistro del frontale, proprio 
dietro alla fila dei led, vediamo posiziona¬ 
to un supporto plastico dotato di 6 aggan¬ 
ci che scorrono paralleli ai bracket di an¬ 
coraggio delle slot presenti sul lato poste¬ 
riore del contenitore. Tali agganci si rile¬ 
vano utilissimi per tenere ben salde le 
schede "full-size" che venissero even¬ 
tualmente innestate nel sistema, Nello 
stesso supporto plastico è anche ricavata 
la zona di alloggiamento di una seconda 
ventola di raffreddamento (sul tipo di 
quella compresa nel blocco di alimenta¬ 
zione). 

Tali disquisizioni sui particolari dell’as- 
semblato possono sembrare futili, ma in 
realtà servono a far capire quanta ricerca¬ 
tezza ed attenzione è possibile mettere 
nella realizzazione di un sistema e, di fat¬ 
to, distinguerlo, proprio per questi parti¬ 
colari, rispetto agli altri. 

Continuando nella panoramica final¬ 
mente troviamo innestate nel sistema la 
scheda grafica, una Matrox Millennium II, 
e la scheda audio, una musicalissima 
SoundBlaster AWE 64. 

Anche dal punto di vista multimediale 
siamo quindi al top. 

La Millennium II, dotata del nuovo pro¬ 
cessore MGA 2164W, è ora in grado di 
estendere le sue già elevate performan¬ 
ce anche all'ambito del 3D. Il RAMDAC a 
250 MHz, la W-RAM da 8 MByte (16 mi¬ 
lioni di colori fino a 1920x1080), interpola¬ 
zione video e supporto nativo per il di- 
splaying su 4 monitor in contemporanea, 
sono caratteristiche di assoluto rilievo. 


Una scheda come la Millennium II in¬ 
nalza inesorabilmente il target del PC che 
la ospita e lo spinge inevitabilmente ver¬ 
so ambiti prettamente professionali In 
particolar modo il CAD 2D/3D e l'editoria 
elettronica. A tali ambiti va poi aggiunto il 
Desktop Video. Questo nel momento in 
cui, alla Millennium II, venga ancorato il 
modulo Rainbow Runner Studio con il 
quale, al pari della stessa configurazione 
raggiungibile con la Mistique, è possibile 
acquisire, editare, comprimere e riprodur¬ 
re (con output PAL-video) in formato digi¬ 
tale M-JPEG. 

Per quanto poi concerne la collaudata 
SoundBlaster AWE 64 c'è poco da dire e 
molto da sentire. Cosa che facciamo gra¬ 
zie alle casse amplificate che l'accompa¬ 
gnano, al sample-editor Vienna e ai rinno¬ 
vati moduli di controllo che la governano 
sotto Windows 95. 

La scelta di un hard disk da 6,5 GByte 
invece di un taglio più basso e più econo¬ 
mico, quella della Millennium anziché di 
una "normale" Mistique e della SoundBla¬ 
ster AWE 64 in luogo della più economi¬ 
ca AWE 32 o similari, rappresenta il se¬ 
gno inequivocabile della propensione da¬ 
ta al sistema. Un sistema che, pur poten¬ 
do essere calato nell'ambito domestico, 
non è certo il sistema da utilizzare per i 
giochi o per vedere dei VideoCD. 

Conclusioni 

Di configurazioni più "ricche" dal punto 
di vista del corredo software (giochi, en- 


256 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




















































Vista laterale. Mentre 
sul lato sinistro si alli¬ 
neano la SoundBlaster e 
la Matrox Millennium II, 
sulla destra é possibile 
notare la zona degli an¬ 
coraggi per il fissaggio 
delle schede a piena 
lunghezza. 



ciclopedie, ecc.) e delle periferiche (joy¬ 
stick, moduli di cattura, microfoni, cuffie 
ed altre suppellettili multimediali) ne ab¬ 
biamo viste e provate. In genere sulle 
pagine pubblicitarie spiccano più tali ex¬ 
tra che le qualità precipue del sistema 
proposto. 

Per quanto invece riguarda il PC Micra 
Performance accade l'esatto contrario. 

La tendenza è quella di garantire la 
massima prestazione dell'insieme come 
somma delle prestazioni di ogni singolo 
componente. Il tutto ovviamente con un 
occhio al costo d'acquisto. 

E' in base a queste ragioni che l'assun¬ 
zione di un hard disk capace e veloce co¬ 
me il DeskStar da 6,5 GByte (almeno il 
doppio del taglio usualmente utilizzato 
nei sistemi concorrenti), della Millen¬ 


nium II, in luogo di altre schede più eco¬ 
nomiche (e magari con l'uscita per il TV- 
color già presente di serie) e dell'AWE 
64 vanno viste. 

L'utilizzo di tali componenti, che già da 
soli fanno inevitabilmente salire sia le 
performance che il costo d’acquisto, ta¬ 
gliano fuori gli extra più originali. 

Ciò è giusto non solo dal punto di vista 
del mantenimento del prezzo d'acquisto 
(altrimenti lievitabile verso livelli poco 
concorrenziali) ma anche da quello pura¬ 
mente applicativo. Ad una AWE 64 non 
si può affiancare un semplice microfono 
"in plastica", ma, più probabilmente, il 
produttivo che l'utilizzerà preferirà con¬ 
netterci un microfono professionale, ov¬ 
viamente bilanciato, oppure un DAT. Al¬ 
l'uscita della Millennium, invece che il 



L'interno del sistema in cui è possibile notare la pulizia dell'assemblato in architettura ATX. 


FCH Micra Performance 



TV-color di casa, chi acquista un Micra 
Performance penserà come minimo di 
unire il bel monitor proposto nel sistema 
in prova. Più probabilmente un 17 pollici, 
certo più costoso, ma sicuramente più 
adatto all'uso produttivo che del sistema 
verrà fatto. Un sistema che, lo ripetiamo 
ancora, vediamo ben indirizzato verso un 
ambito professionale, com'è quello del 
CAD, dell'editoria elettronica e dell'even¬ 
tuale Desktop Video. 

Ambiti questi che, parlando ora dei 
servigi offerti dalla CPU (di quell'AMD-K6 
a 233 MHz che è il top dei processori 
per Socket 7) possono trovare in tale si¬ 
stema un ottimo equilibrio di componen¬ 
ti e buoni margini di resa. 

Ed ora il prezzo. Il PC Micra Perfor¬ 
mance, nella configurazione fin qui ana¬ 
lizzata e con tutte le potenzialità che è in 
grado di offrire in ambito produttivo, vie¬ 
ne offerto dalla FCH a 2.790.000 lire, 
monitor e IVA esclusi. Ponendo sulla bi¬ 
lancia di nuovo la CPU, i 6,5 GByte del 
DeskStar, la Millennium II e l'AWE 64 ci 
sembra un prezzo più che accettabile. 

Il monitor proposto in prova, pur otti¬ 
mo nelle sue caratteristiche generali (e 
dall'abbordabile prezzo di 565.000 lire 
sempre IVA esclusa), probabilmente, l'u¬ 
tente che vuole acquistare il Micra 
Performance per fare CAD oppure Desk¬ 
top Publishing, potrebbe sostituirlo con 
un più ampio 17". Il prezzo salirebbe un 
po', ma se andate a fare i conti e con¬ 
frontate il totale ottenuto con le proposte 
dei sistemi home-office (quelli che non 
hanno la Millennium II, né l'AWE 64, né 
un hard disk come il DeskStar da 6,5 
GByte!) troverete che le cifre, lira più lira 
meno, coinciderebbero. 

E ciò è la conferma di quanto andiamo 
affermando da un po' di tempo. E cioè 
che ogni singolo produttore, oggigiorno, 
deve differenziare la propria offerta da 
quella della concorrenza delineando nella 
maniera più precisa possibile il target 
d'utenza e, di conseguenza a ciò. arric¬ 
chendo il sistema dell'hardware e del 
software più adatti. 

Al riguardo, proprio nella prova del me¬ 
se precedente affermavamo che chi pro¬ 
duce per l'ufficio proporrà la propria of¬ 
ferta potenziando il sistema con un hard 
disk di capacità maggiore (il Micra Perfor¬ 
mance ha difatti il capacissimo DeskStar 
da 6,5 GByte!); quindi completerà il cor¬ 
redo software andando ad integrarvi un 
elaboratore di testi (Word 97!) ed un fo¬ 
glio elettronico particolarmente evoluti 
(Works). 

Tralasciando la parte dedicata alla scel¬ 
ta dell'home-office (più ludica e fruitiva in 
genere), mi sembra che il Micra Perfor¬ 
mance confermi proprio tale tendenza. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


257 





















ViewSonic PT813 


II ViewSonic PT813 è un 
monitor di caratteristiche avanzate, partico¬ 
larmente adatto per le applicazioni che ri¬ 
chiedono un uso intensivo di grafica true- 
color alla massima risoluzione. 

Nello specifico il Desktop Publishing, il 
Pre-Press, e il Desktop Video sono gli am¬ 
biti dove le qualità di un 21 pollici come il 
ViewSonic PT813, dotato di sofisticati con¬ 
trolli sul tipo di segnale, qualità cromatica e 
stabilità del refresh, risultano assolutamen¬ 
te vincenti. 

Contenuto della 
confezione 

Nell'enorme scatolone della confezione, 
oltre all'imponente (e pesantissimo!) View¬ 
Sonic PT813, sono presenti un cavo video 
con connettori a 15 pm (raccordo mini D- 
sub compreso), il cavo di alimentazione ed 
un CD-ROM contenente a sua volta il 
software di controllo (Opti-Green, ViewSo¬ 
nic Monitor Installation ed il diagnostico Di¬ 
splay Data Channel). 

Liberatolo dalle protezioni in polistirolo e 
dal cellophane che lo avvolge, abbiamo 


preso il ViewSonic sistemandolo tra i due 
sistemi di cui s'è deciso di fargli visualizza¬ 
re il display. Un PC FCH Micra Performan¬ 
ce (in prova questo stesso mese) ed uno 
dei PowerMac della redazione. Posizionan¬ 
dolo su uno e sull'altro, il PT813 è apparso 
ancora più grande e possente di quello che 
è. Un effetto visivo che è diventato vero 
"gigantismo informatico" quando al ViewSo¬ 
nic abbiamo affiancato i 15" che a tali siste¬ 
mi normalmente si affiancano. 

L'aspetto del PT813 è di assoluta impo¬ 
nenza e non può essere certo considerato 
un monitor normale Nelle misure di 
50x50x52 cm (h,l,p), che sviluppano una 
diagonale visiva di 53 cm ed un peso di ol¬ 
tre 35 kg (!) è compresa tanta tecnologia ed 
al contempo una facilità di posizionamento 
e d’uso sorprendenti. 

Malgrado tale imponenza le linee esterio¬ 
ri appaiono semplici e molto lineari, sia nel¬ 
la vista frontale, dove intorno al grosso 
screen gira una cornice plastica più pronun¬ 
ciata alla base, che in quella laterale, dove il 
restringimento del tubo è accompagnato 
da una serie di feritoie che indubbiamente 
ne alleggeriscono la linea. 

Il frontale, pulito e semplice, è occupato 
solo dai pulsanti di controllo e dal tasto di 



Produttore: 

ViewSonic Corporation 

381 Brea Canyon Road, Wa lnut. CA 91789 

Web |hi toy/viewsonic.com 

Fa* (909) 869-7958 

Distributori: 

Mnas Italia 

Via Einstein, zona commerciale sud 
89100 Bolzano 
Tel 0471-540900 

Test Firenze 
Via F. Redi, 10/12 

50011 Osmannoro Sesto Fiorentino (FI) 

Tel 055-30171 

Prezzo (IVA esclusa): L 3.310.000 


accensione. 

Massima importanza in un monitor di ta¬ 
le stazza, oltre alla qualità visiva, la riveste 
senz'altro la massima praticità di utilizzo 

E' evidente che in un monitor cosi volu¬ 
minoso e pesante risulta basilare la presen¬ 
za di un sistema capace di renderne facile il 
riposizionamento. 

Al riguardo il ViewSonic PT813 poggia su 
di una base basculante capace di sostener¬ 
ne il peso con buona stabilità e garantirne 
un'ottima rotazione, sia orizzontale (fino a 
180° circa) che verticale (con un angolo di 
inclinazione regolabile per buoni 20°). In 
pratica non c'è posizione obbligata che non 
possa essere raggiunta dal display per una 
visione ottimale dello schermo. 

Passando dal frontale al retro del monitor 
troviamo ad attenderci le prime conferme 
al riguardo della duttilità applicativa del 
PT813. Oltre alla classica connessione VGA 
a 15-pin, è difatti presente una serie di con¬ 
nettori BNC tradizionalmente utilizzati nel 
campo del video analogico, Ciò significa 
che il PT813, oltre che alla visualizzazione 
di grafiche VGA, è anche capace a visualiz¬ 
zare il segnale proveniente da VCR e tele¬ 
camere. 

Caratteristiche 

generali 

Dal punto di vista delle caratteristiche ge¬ 
nerali il PT813 gode di varie tecnologie sia 
a livello di produzione che di controlli elet¬ 
tronici qualitativi resi all'utente. 

Il tubo catodico, in tecnologia SonicTron 
proprietaria ViewSonic, offre una resa ad al¬ 
ta risoluzione con pitch (aperture grille) pari 
a 0,28 mm, producendo display non inter- 
lacciati sui quali è possibile agire con una 
serie di controlli automatici di base per la 
resa della brillantezza, il contrasto e la stabi¬ 
lità delle immagini (flicker-free Circuit). 

Lo schermo attivo, realizzato in tecnolo- 


258 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




























ViewSonic PT813 


Overview- 


già SuperContrast, oltre all'aperture grille 
elevata a 0.28 pitch, è in grado di assicura¬ 
re (grazie al trattamento antiriflesso ARAG, 
sempre di ViewSonic) purezza e nettezza 
di linee e punti visualizzabili a qualsiasi ri¬ 
soluzione e sotto qualsiasi fonte di illumi¬ 
nazione. 

Notevole è poi la raffinatezza offerta dal 
sistema di controllo Doublé Dynamic Fo¬ 
cus, un altro automatismo digitale per 
mezzo del quale un circuito di compensa¬ 
zione, collegato all'emissione dei cannoni 
elettronici del tubo, è in grado di riconver¬ 
gere il fuoco in ogni punto dello schermo 
attivo. Ciò rende alla visione la massima 
nettezza delle immagini in ogni condizione 
cromatica. 

La massima risoluzione raggiungibile dal 
ViewSonic PT813 è pari a 1600x1200 dot 
(con refresh pari a 85 Hz). Il refresh consi¬ 
gliato da ViewSonic è di 100 Hz (nella riso¬ 
luzione ideale di 1280x1024 dot) benché il 
valore massimo sia di 160 Hz raggiungibile 
nella stabilizzazione dei display da 640x480 
ed 800x600 pixel. 

Oltre a tali valori risultano presettati in 
fabbrica anche i valori di 1024x768 a 130 
Hz e 800x600 a 160 Hz. Tutte le modalità 
sono ovviamente di tipo non interlacciato. 

Per quanto riguarda la sezione d'INput il 
ViewSonic PT813 è capace di supportare 
segnali Video RGB analogici (0.7 Vp-p, 75 
ohm) con sincronismo HA/ separato (TTL) 
e videocompositi, con sync supportato su 
frequenze orizzontali comprese tra i 30 e i 
107 kHz e frequenze verticali da 50 a 160 
Hz. 

Il ViewSonic PT813 è pienamente com¬ 
patibile con la tecnologia Plug-n-Play di 
Windows 95 


Altre caratteristiche 

Nel testare un monitor, oltre alle caratte¬ 
ristiche tecnologiche di base è importante 
andare a verificare la qualità cromatica, la 
sicurezza, il risparmio energetico ed i con¬ 
trolli d'impostazione. 

Muovendoci in quest'ottica abbiamo rile¬ 
vato altre caratteristiche di massima impor¬ 
tanza che rendono il ViewSonic PT813 uno 
tra i monitor più sofisticati oggi in circolazio¬ 
ne. • 

In generale per tutti i tipi di monitor, ed 
in particolare per quelli destinati all'uso in¬ 
tenso e prolungato nel tempo com'è in am¬ 
bito professionale, è di basilare importanza 
il rispetto dei criteri di sicurezza e di rispar¬ 
mio energetico applicati Più questi sono 
raffinati ed estesi, più il monitor è sicuro (e 
piu costai). 

Dal punto di vista della sicurezza operati¬ 
va, del tipo di materiale utilizzato (sia per i 
componenti elettronici 

che per II cabinet) e della - 

riduzione dei consumi, il li design laterale 

ViewSonic rispetta pie- deiPT8i3 


Il retro del monitor 
con in primo piano 
le connessioni 
VGA e BNC video- 
analogiche 


namente le certificazio¬ 
ni TCO'95. EnergyStar 
e VESA DPMS. 

La certificazione 
TCO'95 (la più rigida in 
fatto di parametri quali¬ 
tativi e di sicurezza) nel 
ViewSonic si traduce in bassissima emis¬ 
sione elettrostatica e nel massimo utilizzo 
di materiale riciclato in tutte le parti plasti¬ 
che che lo compongono 

Per quanto riguarda la certificazione 
EnergyStar e VESA DPMS, il ViewSonic 
PT813 è dotato di circuiti di controllo in gra¬ 
do di far passare il sistema adattatore-mo¬ 
nitor in stand-by riducendo il consumo a 
pochi watt (circa 30 W) in tutte le fasi in cui 
non c'è attività sul monitor e, successiva¬ 
mente a tale fase, di procedere ad una mo¬ 
dalità di effettiva sospensione con la quale, 
se l'inattività persiste, la riduzione di consu¬ 
mi scende ulteriormente a circa 10 W. 

Per quel che concerne i controlli d'impo¬ 
stazione il ViewSonic PT813 è dotato del- 
l'ormai classico sistema OSD (On Screen 
Display) per mezzo del quale tutte le ricali- 
brazioni del display possono essere svolte 
attraverso i controlli elettronici OnView che 
appaiono in schermo. Sul ViewSonic PT813 
ciò è possibile tramite la bottoniera presen¬ 
te sul frontale del case. Nella lista delle op¬ 
zioni modificabili appaiono il contrasto, la 
brillantezza, la centratura, la convergenza 
ed il fuoco. Previsto è anche l'effetto 
moiré, l'hourglass per contenere la defor¬ 
mazione angolare ai vertici superiori del 
CRT e il tilt per la rotazione (senso 
orario/antiorario) dello schermo. 

Sempre richiamabile dai bottoni di sele¬ 
zione dell OSD. è disponibile il controllo 
elettronico in tecnologia ViewMatch per 
mezzo del quale è possibile riadattare la 
temperatura colore e presettare delle inten¬ 
sità di colore equivalenti per avere il WY¬ 
SIWYG tra schermo ed eventuale materiale 
stampato Per default sono pretarati valori 
di 9300, 6500 e 5500 K. In più è possibile la 
già citata ncalibrazione da parte dell'utente. 

Prevista infine é l'ovvia selezione della 
modalità d'INput con la quale è possibile 




commutare il display o sull'ingresso VGA 
(D-SUB) oppure RGB-analogico (BNC). 

Per mezzo dell'opzione Degauss è quindi 
possibile provvedere, attivandola semplice¬ 
mente on-screen, la demagnetizzazione 
dello schermo attivo. Lo scaricamento dei 
campi magnetici è un'operazione che va 
comunque fatta a scadenze periodiche 
(non inferiori ai 1 5-20 minuti) per non dan¬ 
neggiare il monitor. 

Ultima nota di raffinatezza: al pari dei più 
moderni TV-color, anche dall'OSD del 
ViewSonic PT813 è selezionabile la lingua 
di comunicazione. Peccato che tra inglese, 
tedesco e francese, non si è trovato spazio 
per inserirci anche l'italiano! 


Conclusioni 


E' evidente che, per specifiche, dimen¬ 
sioni e costo, il ViewSonic PT813 è un mo¬ 
nitor particolarmente adatto per le applica¬ 
zioni verticali dov'è richiesta la massima 
diagonale d'apertura e la massima qualità 
visiva. Nello specifico i 21 pollici del View¬ 
Sonic PT813 sono l'ideale per il Desktop 
Publishing, il Pre-Press e II Desktop Video 
(particolarmente avvantaggiati i sistemi per 
l'editing non-lineare). 

Per gli utilizzatori di applicazioni grafiche 
di fascia alta come progettazione, prestam¬ 
pa e Cad, sono chiaramente allettanti le 
possibilità offerte da un monitor come il 
PT813. Sul suo display da 21’. difatti. é 
possibile visualizzare i documenti nella 
stessa grandezza con cui dovranno andare 
in stampa. Oltre al WYSIWYG dimensiona¬ 
le. il ViewSonic PT813 è in grado di garanti¬ 
re anche quello cromatico, grazie alla tec¬ 
nologia ViewMatch, con la quale è possibi¬ 
le effettuare la perfetta calibrazione del co¬ 
lore. (SS 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


259 






































di Andrea de Prisco 




TVC Italia Robin 


■■■■ Proprio un mese fa, nella 
prova di un altro prodotto della TVC Italia 
- il notebook Wings ad alte/altissime pre¬ 
stazioni - dicevamo che il bello dei portati¬ 
li è che, a differenza dei computer da ta¬ 
volo, non sono affatto "tutti uguali". An¬ 
che quando ci muoviamo all'interno dello 
stesso marchio, i modelli di fascia più 
bassa non sono semplici semplificazioni 
dei "fratelli maggiori" ma prodotti proget¬ 
tati e costruiti ex novo per assecondare 
esigenze diverse soddisfacendo sempre 
e comunque appieno le attese del diver¬ 
so utente. 

Cambiando punto di vista, chi intende 
acquistare un notebook per prima cosa 
dovrebbe fissare il budget di spesa e poi 
scegliere tra i tanti modelli che lo soddi¬ 
sfano quello più consono alle proprie esi¬ 
genze Oggi, in generale, con pochi milio¬ 
ni si riesce già ad acquistare un notebook 
con display a colori LCD a matrice passi¬ 
va, processore di media potenza e quan¬ 
tità di memoria ragionevole. Potendo 
spendere qualche lira in più (diciamo po¬ 
sizionandosi un po' sopra i cinque milioni, 
oltre l'IVA) è possibile scegliere tra nume¬ 
rosi modelli dotati di processore MMX, 
display a colori a matrice attiva di media 
dimensione, una quantità di memoria 


RAM almeno pari a 32 megabyte (per 
"cominciare a non avere problemi" con 
Windows 95) e, naturalmente, ogni ben- 
didio di ispirazione multimediale (Sound 
Blaster, altoparlanti, microfono, lettore di 
CD-ROM, ecc. ecc). 

Proprio come per il Robin di cui vi par¬ 
liamo in queste pagine, definito dalla TVC 
Italia come: "Il portatile giovane, ricco di 
prestazioni e di idee". Vediamo... 


TVC Robin 

Rispetto al Wings del mese scorso. 
Robin è più piccolo, più leggero e sfoggia 
un look meno squadrato. Gli angoli arro¬ 
tondati non appesantiscono affatto l'este¬ 
tica dell'oggetto movimentandola quel 
tanto che basta. Anche il livello di rifinitu¬ 
ra e. in generale, la robustezza d'insieme 
non cambia: è ben evidente, per fortuna, 
la stessa mano del costruttore sia per il 
modello maggiore che per il modello mi¬ 
nore. Chiariamo subito che la principale 
differenza col Wings riguarda la dimen¬ 
sione massima del display LCD (da cui le 
dimensioni minori) che sono di 12.1 polli¬ 
ci contro 13.3. Le altre caratteristiche tec¬ 
niche, infatti, sono comunque di alto livel- 



Produttore e distributore: 

TVC Italia Srl 

Strada del Mobile 16/C 
33080 Vismale di Pasiano (PNl 
Tel 0434/612711 r e 
I’ /rwww oystent cotrl 

Prezzo al pubblico: (IVA esclusa) 

Robin 166 MMX, display TFT 12.1\ 32 MB RAM. 
HD 1 1 GB. CD-ROM 20X. unita floppy disk, 
batteria Ni-MH. Windows 95 L 5 840 000 


lo. Il microprocessore utilizzato, in tecno¬ 
logia MMX nell'esemplare in nostro pos¬ 
sesso, può essere "cioccato" a 120/ 
133/150/166 MHz, la memoria centrale 
va da 0 a 128 megabyte (nel senso che la 
"piastra madre" è senza memoria, si utiliz¬ 
zano gli slot d'espansione anche per 
quella di base) e non manca, come di 
consueto, una cache di secondo livello da 
256 kbyte funzionante in modalità burst. 

La sezione video utilizza un controller 
SVGA a 64 bit mterfacciato con l'unità 
centrale attraverso il locai bus PCI, dispo¬ 
ne di due megabyte di videoram per ave¬ 
re 65.000 colori a 800x600 pixel (risolu¬ 
zioni maggiori sono possibili su monitor 
esterno) e permette anche la visualizza¬ 
zione simultanea LCD/monitor. 

Il BIOS della macchina "vive" all'interno 
di una Flash RAM da 256 k, supporta la 
modalità Plug & Play ed è aggiornabile via 
floppy disk alla bisogna. 

L'hard disk è rimovibile (da 2.5 pollici, 
altezza massima 17 mm) ed è attualmen¬ 
te disponibile in tagli da 1.1 a 3.1 gigaby¬ 
te. Si interfaccia con l'unità centrale attra¬ 
verso un controller IDE sempre su locai 
bus PCI. Il lettore di CD-ROM, a velocita 
20x, di tipo ATAPI, si inserisce al posto 
dell'unità floppy disk. Quest'ultima, se 
deve essere utilizzata contemporanea¬ 
mente al lettore di CD-ROM, può essere 
collegata esternamente attraverso l'ac¬ 
cluso cavetto di collegamento. 

Ricca, com'era da attendersi, la dota¬ 
zione di interfacce per il mondo esterno 

uasi tutte protette da appositi sportellini 

i plastica. Sul retro troviamo una porta 
tastiera/mouse di tipo PS/2, una parallela 
bidirezionale EPP/ECP, una seriale veloce 
compatibile UART 16C550, un'interfaccia 
a raggi infrarossi compatibile IrDA, un'u¬ 
scita per monitor esterno SVGA, un con¬ 
nettore per il replicatore di porte opziona¬ 
le. una porta USB (Universal Serial Bus) 
per l'interfacciamento veloce di periferi¬ 
che di questo tipo (arriveranno in massa 
subito dopo il lancio di Windows 98). 

Sul lato sinistro della macchina trovia¬ 
mo l'alloggiamento per le schede d'e¬ 
spansione PCMCIA di tipo II e di tipo III 


260 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


















TVC Italia Robin . 


OverView 


La batteria ricaricarle assicura un'autonomia di funzionamento piu che soddi¬ 
sfacente. A destra il lettore di CD-ROM e l'unità floppy disk intercambiabili. 


(funzionanti anche in modalità Zoomed 
Video per la massima velocità di trasferi¬ 
mento dati col microprocessore), ingressi 
e uscite audio (Lineln, LineOut, Micln) e 
un potenziometro per la regolazione ma¬ 
nuale del volume. Li accanto una piccola 
ventola di aerazione, termocontrollata, 
provvede alla circolazione forzata di raf¬ 
freddamento del microprocessore. 

Sul fondo della macchina, accessibili 
svitando in tutto quattro viti, troviamo sia 
l'alloggiamento per la memoria che per 
l'hard disk rimovibile. Sia la batteria ricari- 
cabile che l'unità floppy disk (o il lettore di 
CD-ROM) si sganciano agendo manual¬ 
mente su un dispositivo di sblocco a mol¬ 
la e, riguardo la prima, è da segnalare la 
possibilità di utilizzare un secondo ele¬ 
mento opzionale da 3.500 mAh per il rad¬ 
doppio istantaneo dell'autonomia di utiliz¬ 
zo. La batteria aggiuntiva, tra l'altro, può 
essere ricaricata indipendentemente dal 
portatile, semplicemente collegando a 


questa l'alimentatore caricabatterie forni¬ 
to con la macchina, 


Ergonomia 

L'unica nota negativa riguardo il note¬ 
book Robin (abbiamo espresso medesi¬ 
mo giudizio negativo in moltissime altre 
occasioni) riguarda il layout della tastiera 
ed in particolar modo la fila di tasti curso¬ 
re posizionati all'estrema destra, dove 
possono rendere meno agevole l'acces¬ 
so ai tasti BackSpace ed Enter, sicura¬ 
mente più "gettonati". Disposizione a par¬ 
te, l'unità ha comunque un funzionamen¬ 
to più che soddisfacente né possiamo 
criticare la completezza dei tasti: trovia¬ 
mo finanche quelli relativi a Windows 95, 
mentre alcuni sono classicamente seri- 
grafati in blu e danno accesso ad ulteriori 
funzionalità della macchina. 

Come dispositivo di puntamento è uti¬ 
lizzata una consue- 


funzionamento soddisfacente: imple¬ 
menta, via software, anche il singolo e il 
doppio click del tasto sinistro del mouse 
semplicemente picchiettando una o due 
volte sulla sua superficie. 

Infine il display, pur non raggiungendo 
l'eccellente livello del Wings da 13.3 polli¬ 
ci, ha comunque una visibilità ottima, co¬ 
me si addice ad un'unità TFT (matrice at¬ 
tiva). 


Prezzo/prestazioni 

Concludiamo questo breve incontro col 
TVC Robin dando uno sguardo al prezzo 
di vendita al pubblico, tenute conto le 
prestazioni offerte dalla macchina L'e¬ 
semplare giunto in redazione, con pro¬ 
cessore Pentium MMX a 166 MHz, hard 
disk da 1.1 gigabyte, 32 mega di RAM, 
display a colori a matrice attiva da 12.1 
pollici, floppy disk e lettore di CD-ROM a 
corredo, costa meno di sei milioni più IVA 
(per la precisione 5.840.000 lire) Ci sem¬ 
bra, tutto sommato, un prezzo piuttosto 
proporzionato alle caratteristiche offerte 
chi vuole, naturalmente, potrà meglio as¬ 
secondare le proprie esigenze (o centrare 
maggiormente il budget di spesa prefis¬ 
sato... dipende dai punti di vista) configu¬ 
rando diversamente la propria macchina. 
Potrà risparmiare, ad esempio, sceglien¬ 
do il display a colori a matrice passiva 
(dual scan) di pari dimensioni, o investire 
maggiormente espandendo ulteriormen¬ 
te la memoria RAM o per hard disk di 
“più ampio respiro". Oppure pensare subi¬ 
to anche al replicatore di porte che, con 
un singolo gesto, collega e scollega in un 
attimo tutte le periferiche installate. 

Comodo, estremamente comodo... 


«e 



ta trackpad integra¬ 
ta, posizionata al 
centro della zona 
antistante la tastie¬ 
ra, anch'essa dal 


Accanto agli slot PCM¬ 
CIA, la piccola ventola 
di raffreddamento. In 
basso le connessioni 
per il mondo esterno, 
la porta a raggi infra¬ 
rossi e la presa USB 





261 























"" 


auppauge WìnTV/PCI 


Nell'ampia panoramica di 


add-on video per PC. e tra le componenti piu 
coreografiche, anche se forse di limitato utiliz¬ 
zo, spiccano senza dubbio le schede di sinto¬ 
nia TV, o TVtuner board. Tra le molte proposte 
sul mercato è presente anche questa Haup- 
pauge WmTV/PCI, proveniente da una casa 
molto nota in ambito multimediale, dotata tra 
l'altro di un prezzo abbastanza economico 

Il fascino di vedere la TV su PC è sempre 
stato di un certo effetto, ed il suo utilizzo, al di 
là della componente ludica in essenza, ha dal¬ 
la sua anche una praticità operativa che spes¬ 
so compendia bene il nostro lavoro su PC. 

Pensate alla necessità professionale di es¬ 
sere sempre informati sui fatti che accadono 
nel mondo (magari via televideo) oppure al te¬ 
ner sotto controllo stazioni ‘all news' come 


CNN, SkyNews o EuroNews. per aggiorna¬ 
menti in tempo reale o necessità di cattura te¬ 
sti, notiziari o solo anche immagini stili frame. 

A ben vedere, quindi, un device del genere 
spesso toglie dai 'guai' piu del previsto, ed il 
suo felice utilizzo (in sintesi è come se avessi¬ 
mo un televisore sempre acceso su PC) è alla 
portata di tutti, neofiti ed esperti. 

La scheda, di tipo half-stze in standard PCI, 
é in grado di elaborare i segnali di ingresso di 
due sorgenti video distinte. Le sue connessio¬ 
ni. cinque per l'esattezza, vanno dall'ingresso 
per il cavo d'antenna ed un mini jack per l'u¬ 
scita audio stereo del sinto TV, ai tre ingressi 
RCA dei quali uno per la sorgente video ester¬ 
na (come VCR o telecamera) ed i restanti per i 
due canali audio In ultimo, poi, è presente 
sulla scheda anche un connettore per il colle- 
gamento. volendo, all'audio del 



Win/TV-PCI 

PAL B/G 

58304 Rive 


CD-ROM 

A livello di costruzione 
hardware spiccano, tra l'altro, 
sulla scheda il BrookTree 
BT848, chip video digitizer, non¬ 
ché i componenti necessari per 
la decodifica televideo. di pro¬ 
duzione Philips 

La sua confezione si presen¬ 


to evidenza la buona fattura della 
WmTV/PCI, si riconoscono il luner 
TV. il BrookTree BT848 e le com¬ 
ponenti del decoder televideo. 


Hauppauge 1 
IWinTV/PC 


Produttore: 

Hauopauge Computer Works 

USA 

interne' Inilà //www.MuPMuaé W,| 

Distributore: 

CDC Computer Discount 
Via T Romagnola 61/63 
56012 F ornacene (PII 
Tei 0587/2882 
numero verde 167/231450 

Prezzo: I iva esclusaI 

Lire 289 000 


ta comprensiva della scheda Idi buona fattu¬ 
ra), di un essenziale manuale di servizio e di 
svariati floppy di installazione driver ed appli¬ 
cativi. Sul fronte delle risorse di sistema può 
tranquillamente bastare anche un vetusto 
486, magari con adeguata RAM, e l'immanca¬ 
bile Win95 

Una delle prerogative piu apprezzate e 
senz'altro la sua facilità di installazione, poiché 
non è richiesto alcun collegamento esterno al¬ 
le sue funzioni (quindi niente che vada a con¬ 
nettersi alla VGA presente, come al classico 
’feature connector', per esempio), ma richie¬ 
de solo di essere inserita in un comune slot 
PCI, a cui dovrà seguire l'installazione del 
software di configurazione 

Una sola necessità dovrà essere rispettata, 
cioè che la nostra scheda video sia in grado di 
supportare lo standard DirectDraw 2 0 (o su¬ 
periore). opzione che consente alla WmTV di 
essere ottimizzata nel suo funzionamento. In 
ogni caso, la Hauppauge ha comunque testa¬ 
to la stessa con una ampia gamma di SVGA e 
ne garantisce il perfetto funzionamento con 
schede basate su chip S3 Tno64+, Trio 32/64, 
Vision 968, ViRGE, Cirrus Logic 5446, Hercu¬ 
les Dynamite 128, ATI Mach64 e Matrox Mil¬ 
lennium e Mystique, oltre che con VGA basa¬ 
te su Tseng Lab ET6000. 

Oltretutto, la sua natura P'n'P non necessi¬ 
ta di alcun settaggio hardware da compiere, 
basterà solo inserirla nello slot e via. 

In ogni caso, il fatto che la stessa non ha bi¬ 
sogno di alcun collegamento extra alla VGA 
presente ha il vantaggio di garantirne comun¬ 
que un buon funzionamento anche con sche¬ 
de grafiche che non siano tra quelle appena 
menzionate, naturalmente il massimo delle 
prestazioni lo si ottiene con quelle elencate. 

La risoluzione massima supportata per la 
WinTV/PCI sarà di 1280x1024 a 16 mi di colori 
ed è dotata di una buona capacità di gestione 
refresh verticale (al limite dei 100 Hz), mentre, 
per la visualizzazione delle immagini, sia del tu- 
ner che della sorgente esterna, se ne potrà go¬ 
dere di una ottima qualità lavorando almeno a 
16 bit colore, laddove le stesse a 256 appaiono 
leggermente sfocate e poco definite Di un cer¬ 
to pregio invece la fluidità delle immagini, an¬ 
che full screen, merito senz'altro del bus PCI e 
della buona implementazione dell'overlay in ap¬ 
poggio alle VGA testate dalla Hauppauge. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






























Hauppauge WinTV/PCI 



Molto curata ! installazione mul¬ 
ti lingua della WinTV/PCI. volen¬ 
do. possiamo scegliere, al di là 
dell'italiano, tra ben 7 idiomi di- 


L applicativo pnncipale. il WinTV. 
ci offre la completa gestione del 
smto TV. m evidenza uno dei me¬ 
nu 




In primo piano uno degli am¬ 
bienti di Preference del WinTV. 
scelta di opzioni della barra del 
titolo, la temporizzazione del 
programma TV ed altro 


Come abbiamo detto, la 
stessa e un tuner TV ed una 
scheda di cattura video; e in 
grado di digitalizzare le imma¬ 
gini nel formato YUV 4:2:2 Idi 
miglior resa che non la classi¬ 
ca ad 8 bit), a 16 e 24 bit 
RGB. Il software di configura¬ 
zione, e gli applicativi annes¬ 
si, sono di facile utilizzo e 
molto intuitivi Dopo un 
check hardware automatico, 
che identifica la VGA, le sue 
doti e l'allocazione della 
WinTV/PCI, potremo andare 
nell'applicativo principale (do¬ 
po aver dato il setup, tra l'al¬ 
tro con scelta di diverse lin¬ 
gue tra cui l'italiano) dove si 
potranno regolare voci come 
tonalità colore, luminosità, 
contrasto, saturazione ed al¬ 
tro ancora, come eventual¬ 
mente, se si possiede una 
scheda audio, la si potrà tran¬ 
quillamente collegare alla 
stessa, gestendone la com¬ 
ponente audio 

Completamente ridimen¬ 
sionatale sarà la finestra di vi¬ 
sualizzazione immagini, fino a 
pieno schermo, e tramite lo 
stesso programma potremo 
scegliere quale sorgente in 
ingresso gestire, mentre sarà 
in grado di interpretare i di¬ 
versi standard TV, come NT- 
SC, PAL e SECAM L'impo¬ 
stazione dei canali del sinto 
potrà avvalersi della comoda 
funzione di ricerca automati¬ 
ca a scansione, potrà memorizzarne sino ad 
un massimo di 125 (tra quelli che superano 
una certa soglia di segnale) permettendoci di 
assegnare loro anche un nome di identifica¬ 
zione: il tutto avverrà in modo veloce ed effi¬ 
ciente, merito della buona qualità del tuner ed 
effettuando la scelta canali con un comodo te¬ 
lecomando software. 

Per quanto riguarda l'acquisizione delle im¬ 
magini il software di gestione ci consente di 
catturare solo singoli fotogrammi, e necessita 


Siamo nell ambito configurazio¬ 
ne dei canali TV: nellapposito re- 
quester abbiamo la possibilità di 
ricerca, selezione, identificazione 
nominativa, sintonia Ime ecc 


di selezionare il programma 
TV e cliccare sull'icona dedi¬ 
cata. mentre il fotogramma 
acquisito potrà essere salva¬ 
to ad 8 o 24 bit nei classici 
formati BMP. GIF. TIF e 
JPEG. La qualità della cattura è senz'altro buo¬ 
na e priva di apparenti difetti, mentre per la 
cattura di sequenze video ci si dovrà avvalere 
di un altro applicativo, detto WmTV-Capture, 
laddove saremo in grado di operare in stan¬ 
dard AVI. Al solito, prima di andare in acquisi¬ 
zione sarà necessario impostare le modalità 
con cui agire, e tramite il menu delle opzioni 
potremo selezionare, per esempio, le dimen¬ 
sioni delle immagini, il formato e la qualità del¬ 
l'audio; in caso di standard PAL il limite supe¬ 


OverView. 



riore per le dimensioni dell'area video sara di 
768x576. peraltro troppo spinta per le perfor¬ 
mance della scheda, mentre una piu tranquilla 
dimensione 320x240 (o 352x288) sarà di idea¬ 
le equilibrio tra efficienza cattura/frame persi 
In tale modalità potremo acquisire le immagini 
in formato BtYUV IBrookTree YUV) a circa 30 
fps. e per ottenere tutto ciò la WinTV/PCI ef¬ 
fettuerà una compressione dei dati in tempo 
reale con fattori di circa 2.5-5:1, dipendendo 
comunque il tutto dalle prestazioni globali del 
sistema ospite. 

Sono altresì presenti altri formati video di 
cattura, tra cui I YUV9, l'YCrCb. I'YUV12, l'8 
bit RGB, il 15. 16. 24 e 32 bit RGB, alcuni di 
essi varianti del base BtYUV 

Se in ogni caso il WmTV-Capture non ba¬ 
stasse. si potrà comunque ricorrere ad appli¬ 
cativi ben più esperti, come il MediaStudio 
della ULead o il classico Premiere, o l'essen¬ 
ziale VidCap, poiché, i driver e i codec della 
WinTV/PCI, installati nel sistema ospite, con¬ 
sentiranno di dialogare anche con altri applica¬ 
tivi video 

La gestione delle funzioni televideo/teletext 
sarà invece affidata ad un apposito prodotto, il 
VTPIus, che ci mette a disposizione numerose 
e complesse opzioni, tra default e impostabili 
dall'utente, che consentono un rapido ed in¬ 
telligente accesso alle pagine in onda, velociz¬ 
zandone la consultazione ed estraendone i 
contenuti. Potremo quindi catturare i testi del¬ 
le notizie (in vari formati), settare sequenze di 
pagine per una veloce rincorsa delle stesse, 
scantonare il televideo con l'uso dei menu ed 
altro ancora. 

Per concludere, una somma dei pregi e dei 
difetti di questa WinTV/PCI; al di là del suo im¬ 
mediato utilizzo, nella messa in opera, di estre¬ 
ma facilità, le sue doti migliori si evidenziano 
nella buona sensibilità del tuner TV, nella ge¬ 
stione dei canali, nelle procedure di settaggio 
degli ingressi/uscite. nelle dignitose perfor¬ 
mance in ambito cattura video e nella naziona¬ 
lizzazione del prodotto, a livello software. Per 
contro, invece, la mancanza del manuale in ita¬ 
liano può farsi notare (anche se in verità non 
particolarmente), come pure un più deciso 
sprint nelle catture sequenze video e nel prez¬ 
zo d'acquisto consigliato; qualche liretta in me¬ 
no sarà in grado senz'altro di contribuire ad 
una sua maggiore diffusione. £*? 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


263 







































ATTUALITÀ' 


testo e illustrazioni di Andrea de Prisco 


DigiSMAU 97 


Anno nuovo, SMAU nuovo. Rieccoci 
qui a parlare degli aspetti fotodigitali 
della manifestazione fieristica informati¬ 
ca più importante dell'anno. Com'era 
prevedibile il profumo di "bit colorati" 
era ancora più intenso: sempre più 
aziende sono interessate alla fotografia 
digitale, propongono nuovi apparecchi 
fotografici, nuove periferiche, nuovi 
software per il trattamento/l'elaborazio¬ 
ne delle immagini. 

Come potrete notare leggendo que¬ 
sto veloce reportage interamente dedi¬ 
cato al mondo Digital Imaging presente 
a SMAU, la maggior parte delle aziende 
intervistate Idi seguito riportate in rigo¬ 
roso ordine alfabetico) proponeva nuovi 
apparecchi per la ripresa diretta in digi¬ 
tale. Molte le novità riguardo quest'ulti¬ 
me, poche rispetto agli scanner, alle 
stampanti, ai dispositivi di puntamento 
e visualizzazione. Si cominciano, però, a 
notare i primi sforzi per aumentare la ri¬ 
soluzione reale delle attuali fotocameri- 
ne digitali (siamo passati dalle poche 
centinaia di migliaia di pixel alle molte 
centinaia di migliaia di pixel) ma per par¬ 
lare di vere e proprie macchine fotogra¬ 
fiche bisognerà attendere ancora un 
po': quando cominceranno ad arrivare 
sul mercato fotocamere digitali da al¬ 
meno tre o quattro milioni di pixel (a 
prezzi ragionevoli, s'intende!), in grado 


di non sfigurare accanto alle stampanti 
a getto d'inchiostro di recente genera¬ 
zione, potremo finalmente trarre un pri¬ 
mo respiro di sollievo. Allo stato attuale, 
vista la qualità (bassissima) al momento 
ottenibile, è meglio attendere fiducio¬ 
si... in apnea. Solo a partire dal 1999, a 
mio modesto parere, le cose cambie¬ 
ranno sensibilmente. In meglio! 


Agfa 

Dopo la discutibile ePHOTO 307 pre¬ 
sentata lo scorso anno, Agfa rilancia sul 
mercato consumer una nuova fotoca¬ 
mera ben più appetibile sotto il profilo 
tecnico ed estetico. Si chiama ePHOTO 
1280 e, grazie al suo sensore CCD da 
810.000 pixel, fornisce immagini a riso¬ 
luzione ben più alta: 1280x960 (interpo¬ 
lati). L'obiettivo zoom ha un'escursione 
focale 3x ed è montato su un supporto 
rotante per poter scattare da qualsiasi 
angolazione. Secondo quanto riportato 
sulla documentazione, il software Agfa 
PhotoGenie elimina le imperfezioni del¬ 
le immagini, come quelle dipendenti 
dalla compressione JPEG, l'effetto den¬ 
tellatura e la posterizzazione che si pre¬ 
sentano comunemente nell'acquisizio¬ 
ne delle immagini. 

Attraverso un'elaborazione software 


basata su tecniche di intelligenza artifi¬ 
ciale. le caratteristiche delle immagini 
sono reinterpretate e ricostruite imitan¬ 
do il modo in cui l'occhio umano (e il 
cervello) riconosce e distingue i partico¬ 
lari. Da provare... 

Agfa-Gevaert SpA - Via Grosio, 10/4 
20151 Milano-tei. 02/30741 


Alps Electric 

Presso lo stand Video Computer (di¬ 
stributore italiano dei prodotti Alps) era 
esposta la nuova MD-1000, una stam¬ 
pante a trasferimento termico accredi¬ 
tata di una risoluzione di ben 1200 punti 
per pollice. Grazie alla particolare tecno¬ 
logia utilizzata, la nuova Alps permette 
di ottenere risultati eccellenti finanche 
su carta speciale non fotografica (e uti¬ 
lizzando i normali pigmenti di trasferi¬ 
mento termico) mentre per risultati as¬ 
solutamente fuori norma è comunque 
possibile l’utilizzo della tecnologia di 
stampa a sublimazione termica sempli¬ 
cemente cambiando tipo di carta e in¬ 
stallando le apposite cartucce nastro 
per il fotorealismo. 

Video Computer SpA - Via Antonelli, 36 
10093 Collegno <TO) - tei. 011/4034828 



L'Agta ePHOTO 1280 con sensore CCD da 810.000 pixel. 



LALPS MD-1000 slampa a 1.200 dpi a trasferimento termico. 


264 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 








La Canon DM-MV-1 è una videocamera digitate con aspirazioni fotografiche 


La Casio OV-700 ha un sensore CCD da soli 360 000 pixel Pazienza ' 


Canon 

Canon entra nel mondo della videore¬ 
gistrazione digitale e lo fa proponendo 
una nuova videocamera che può essere 
considerata la giusta via di mezzo tra un 
apparecchio di ripresa video e uno di ri¬ 
presa fotografica. Si chiama DM-MV1 e, 
anche dal punto di vista estetico, si avvi¬ 
cina ad entrambi i mondi. Come suppor¬ 
to di memorizzazione utilizza le micro¬ 
cassette DV (Digital Video) sulle quali è 



Alto stand Barco "davano spettacolo " gli incredibili 
monitor Reference Cahbrator. 


possibile memorizzare fino a 550 imma¬ 
gini alla massima risoluzione (il sensore 
CCD utilizzato è da 470.000 pixel) o 
un'ora di video digitale. Utilizza, in tecno¬ 
logia LCD a colori, sia un mirino elettro¬ 
nico che uno schermo da 2 pollici, men¬ 
tre lo zoom è un 14x (35x digitale) dota¬ 
to di stabilizzatore ottico incorporato. 
Può essere utilizzata sia a priorità dei 
tempi che dei diaframmi, lasciando all'o¬ 
peratore il massimo controllo sulle fun¬ 
zioni d'esposizione. Non manca, infine, 
una slitta porta-accessori dotata dei con¬ 
tatti specifici per i flash Canon per il con¬ 
trollo TTL della luce lampo. 

Per quanto riguarda le stampanti, Ca¬ 
non lancia una nuova tecnologia di 
stampa a sette colori (ciano, magenta, 
giallo in due gradazioni piu il nero) e la 
nuova modalità P-POP per ottimizzare i 
risultati anche su carta comune. Il mo¬ 


dello professionale BJC-7000 offre, inol¬ 
tre. la possibilità di stampare il formato 
A4 "al vivo’, utilizzando la nuova carta di 
maggiore dimensione A4+, 

Canon Italia SpA - Palazzo L Strada 6 
20089 Rozzano IMII - tei 02/82482304 


Casio 

L'offerta Casio di fotocamere digitali 
si articola ormai su diversi prodotti. 
L'apparecchio di maggior pregio, la QV- 
700, pur continuando ad utilizzare un 
sensore CCD da soli 360.000 pixel (suf¬ 
ficienti sì e no per piccole immagini 
pubblicabili in Internet), è la prima Casio 
a impiegare schede d’espansione di 
memoria in standard CompactFlash 
RAM in tagli da 2-4-10 megabyte. Inol- 


Fujix DS-300 


Per la realizzazione di questo reportage dedicato alla 
fotografia digitale allo SMAU e stata utilizzata una fo¬ 
tocamera digitale Fu|ix DS-300. dotata di sensore CCD 
da 1.3 milioni di pixel, ottica zoom 35-105 mm equiva¬ 
lente, flash incorporato. Le immagini, salvate in forma¬ 
to JPEG su schede di memoria PCMCIA da 15 me¬ 
gabyte, sono state utilizzate in modalità ’Normal' che 
rappresenta un giusto compromesso tra qualità finale 
e spazio di occupazione in memoria. In questo modo è 
stato possibile salvare fino a 42 immagini su una sin¬ 
gola scheda di memoria da 15 MB, più che sufficienti 
per il tipo di lavoro svolto La Fu|ix DS-300, cosi come 
tutti gli altri prodotti della Fuji Film Co., è distribuita 
dalla ONCEAS SpA. Via De Sanctis 41, 20141 Milano, 
tei. 02/89582241 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


265 












L •EPSON PhotoPC 600 oltre un CCD da 810 000 pixel e la stampa diretta 


L ‘HP 890C stupiva i visitatori con le sue splendide "uscite ~ su carta comune 


tre il display a colori (da utilizzare anche 
come mirino) è da 2.5 pollici (contro gli 
18 di molti altri modelli) Grazie, poi. al¬ 
la sua porta seriale incorporata si con¬ 
nette facilmente a PC da tavolo, agli 
HPC Windows CE di Casio, ad altre fo¬ 
tocamere digitali, direttamente alle 
stampantine a colori a sublimazione 
QG100, DP300, DP8000 

Delta Distribuzione - Via Brodolini, 30 
Malnate IVA) - tei. 0332/803111 


EPSON 

Ricco di prestigiose novità, come 
sempre, l'immenso stand EPSON nel 
quale era possibile vedere e provare 
tutti i prodotti del colosso giapponese 

Cominciando dal basso, la prima no¬ 
vità si chiama Stylus COLOR 300 ed è 
dedicata al mercato consumer. Disponi¬ 
bile solo per piattaforma Windows la 
nuova 300 stampa fino a 3 pagine al mi¬ 
nuto (in nero) e offre una risoluzione 
massima di 720x360 dpi sia in bianco e 
nero che a colori. Il suo prezzo di vendi¬ 
ta al pubblico supera di poco le 340.000 
lire IVA compresa 

Due nuovi scanner rinnovano ed am¬ 
pliano la gamma di dispositivi di input 
fotodigitale di casa EPSON. Il modello 
GT-5500 è uno scanner piano a colori 
formato A4 con risoluzione ottica di 
400x800 pixel e profondità cromatica, in 
sede di acquisizione, di ben 30 pixel (ol¬ 
tre un miliardo di colori). La dotazione di 
software è molto completa e compren¬ 
de (sia in versione Mac che in versione 
Windows) Adobe PhotoDeluxe, Pre¬ 
sto! PhotoAlbum, Image Stiching, Per¬ 
sonal Copy e Caere OmniPage 5.0 Light 


per l'acquisizione OCR dei testi. Il prez¬ 
zo, compreso l'adattatore SCSI e il cavo 
di collegamento, è inferiore alle 
700.000 lire IVA compresa. 

GT-12000 è, di contro, uno scanner 
professionale in formato A3 con risoluzio¬ 
ne ottica di 800 x 1600 dpi, profondità cro¬ 
matica di 36 bit/pixel (68 miliardi di colo¬ 
ri!), interfaccia parallela e SCSI, dotato di 
un'ancor più ricca dotazione software. A 
parte il già citato Caere OmniPage 5.0 Li¬ 
ght e l’immancabile driver Twain Pro di 
acquisizione, fanno parte del "bundle" an¬ 
che Adobe Photoshop 3.05 Light, Pre¬ 
sto! PageManager, Image Stiching e Per¬ 
sonal Copy II prezzo di vendita è di circa 
quattro milioni e mezzo (oltre l'IVA). 

Ma l'attrattiva più forte dello stand 
EPSON durante lo SMAU è stata senza 
ombra di dubbio il lancio della nuova fo¬ 
tocamera digitale PhotoPC 600, con un 
sensore CCD da ben 810 000 pixel col 
quale è possibile ottenere immagini da 
1024x768 pixel. Integra 4 megabyte me¬ 
moria RAM espandibile tramite Com- 
pactFlash RAM standard. Tra le caratteri¬ 
stiche più interessanti della nuova foto¬ 
camera. citiamo la possibilità di collega¬ 
mento diretto alla stampante senza PC 
per ottenere immediatamente le imma¬ 
gini su carta. E', inoltre, collegabile sia a 
Mac che alle macchine Windows e com¬ 
prende numerosi software a corredo tra 
cui Picture Works HotShot, Presto!Pho¬ 
toAlbum e EPSON Photo!FileUploader 
col quale è possibile trasferire immagini 
dal computer alla fotocamera. Il prezzo di 
vendita al pubblico è. infine, quanto mai 
interessante essendo inferiore al milione 
e mezzo di lire, compresa l'IVA 

EPSON Italia SpA - Viale Casiraghi, 427 
20099 Sesto S G. IMI) - tei 02/262331 


Hewlett Packard 

Nello stand HP, tra tanti scanner, PC, 
stampanti laser, portatili, il "reparto" mk- 
jet era tra i più assaltati dai visitatori, In 
particolar modo colpiva il modello pro¬ 
fessionale HP DeskJet 890C in grado di 
fornire una qualità immagine davvero 
eccezionale finanche su carta comune 
con una velocità di stampa assoluta- 
mente. fuori dal comune Si parla, in¬ 
fatti, di 9 pagine al minuto nella stampa 
di testi in b/n (paragonabile alla tecnolo¬ 
gia laser) che scendono a 2 nella stam¬ 
pa a colori fotografica a tutta pagina (in 
modalità EconoFast). Si collega esclusi¬ 
vamente ai sistemi su piattaforma Intel 
con sistema operativo Windows 95, 
NT, 3.1 e MS-DOS 

Hewlett Packard - Via Nuova Rivoltana, 95 
Limito IMI) - tei. 02/92121 


Kodak 

Digital Science DC210 Zoom è il no¬ 
me dell'ultima nata in casa Kodak Si 
tratta di un'interessante fotocamera di¬ 
gitale basata sulla tecnologia Mega- 
pixel di Kodak. Il sensore CCD (da cui il 
nome Megapixel) conta 1160x872 ele¬ 
menti. sufficienti, quindi, per ottenere 
ottime stampe in formato 10x15 utiliz¬ 
zando una moderna stampante a getto 
di inchiostro. Dal punto di vista fotogra¬ 
fico la DC-210 utilizza un obiettivo 
zoom 2x corrispondente ad un 29-58 
mm nel formato 135 L'otturatore elet¬ 
tronico offre tempi d'esposizione tra 
1/2 a 1/362 (!) di secondo, mentre il 
diaframma, sempre automaticamente, 
varia da f/4 a f/13.5 (f/16 in posizione 


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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 





Anche la Kodak OC 2 IO Zoom ultima un sensore CCD da 810 000 pixel Per la LG Electronics LCD-F20 due o quattro MB di RAM per le immagini 


tele). Il mirino, di tipo ottico, è affianca¬ 
to da un comodo display LCD da 1.8 
pollici, col quale è possibile visualizzare 
le immagini subito dopo lo scatto e/o 
per controllo prima della ripresa. Il flash 
integrato è automatico e permette ri¬ 
prese fino ad un massimo di 3 metri. 
Le immagini sono memorizzate in for¬ 
mato JPEG o FlashPix (proposto da Ko¬ 
dak) all'interno di una Compact Flash 
Ram estraibile da 4 megabyte. L'inter¬ 
facciamento col mondo esterno è assi¬ 
curato dalla consueta porta seriale, da 
una porta a raggi infrarossi compatibile 
IrDA e da un'uscita video per il collega¬ 
mento diretto al televisore. Opzional¬ 
mente è disponibile un kit di interfac¬ 
ciamento col Mac (per Windows cavet¬ 
to e software sono di serie) e le espan¬ 
sioni di memoria FlashCard da 2, 4 e 10 
MB. Il prezzo di vendita è stato fissato 
in 1.990.000 lire (piu IVA). 

Kodak SpA - Viale Matteotti, 62 
Cìmsello B. (MI) - tei 02/660281 


Lexmark 

7000 Color JetPrinter è la 
nuova stampante a getto di in¬ 
chiostro accreditata di una riso¬ 
luzione grafica di ben 
1200 x1200 punti per pollice. 
La cartuccia a colori utilizza una 
testina con 192 ugelli mentre 
quella del nero ne ha ben 208 
distanziati l'un l'altro di appena 
1/600 di pollice. Stampa a 
1200 dpi posizionando i punti 


con una densità di 1.44 milioni di punti 
per pollice quadrato e raggiunge una ve¬ 
locità massima di otto pagine al minuto. 
I risultati di stampa sono davvero entu¬ 
siasmanti, in più l'inchiostro nero è di ti¬ 
po ’waterproof ovvero resistente all'ac¬ 
qua e all’umidità come la stampa laser. 
A corredo con la macchina, oltre ai dri¬ 
ver di stampa, è fornito il software Live- 
Pix (prodotto da LivePicture) per l'elabo¬ 
razione digitale delle immagini. 

Lexmark International - Via Fhvoltana. 13 
20090 Segrate (MI) - tei. 02/281031 


LG Electronics 

Mostrata solo in vetrina, allo stand LG 
era presente anche una piccola fotoca¬ 
mera digitale, sicuramente offerta ad un 
prezzo di vendita al pubblico particolar¬ 
mente invitante. Si chiama LCD-F20 e 
offre due risoluzioni: 640x480 e 
320x200 La memoria interna, da 2 o 4 
MB è in grado di ospitare 31 o 62 im¬ 
magini alla massima risoluzione. Sul re¬ 
tro è presente uno schermo LCD TFT 



da 1.8 pollici, mentre l'interfacciamento 
col mondo esterno e assicurato da una 
porta seriale RS-232C e da un'uscita TV 
attualmente disponibile solo in standard 
NTSC Non sappiamo nulla sull’effettivo 
numero di pixel del sensore CCD, ma 
saranno i soliti 350.000 (o poco più) in 
grado di fornire la consueta qualità im¬ 
magine sufficiente per la pubblicazione 
in Internet. 

LG Electronics Italia - Via Modigliani, 45 
20090 Segrate (MI) - tei 02/269681 


Nital 

Dal punto di vista strettamente foto- 
digitale, lo stand più interessante di tut¬ 
to lo SMAU era senza dubbio quello 
della Nital/Fowa di Torino, importatore 
di numerosi prodotti fotografici tradizio¬ 
nali e digitali. Allo stand Nital era possi¬ 
bile conoscere l'intera produzione digi¬ 
tale di Nikon, che si articola su diversi 
scanner per pellicola per vari formati 
(CoolScan II, CoolScan LS-1000. Cool- 
Scan 45) uno scanner piano, due foto- 



La Lexmark 7000 a getto d'inchiostro 
da I 200 dpi A destra la stazione foto- 
digitale proposta da Nikon Union 








Il dorso PhaseOng dorante una ripresa QuickTime Vfì /vedi testo Nitall 


La Yashica KC-600 ha un CCD da soli 350,000 pixel. E' pero un bell'oggetto. 


camere digitali di fascia alta (Nikon ES- 
2n ed ES-2s) e due di fascia bassa 
(CoolPix 100 e 300). Ma sempre presso 
lo stand Nital (società del gruppo Fowa) 
erano esposti anche i dorsi digitali a 
scansione lineare PhaseOne per Hassel- 
blad e per le fotocamere per il grande 
formato, e la nuova Yashica KC-600 che 
ha. dalla sua. la non trascurabile caratte¬ 
ristica di apparire come una vera e pro¬ 
pria fotocamera compatta. Utilizza l'on¬ 
nipresente sensore CCD a bassa risolu¬ 
zione da 350.000 pixel, dispone sia di 
mirino ottico che di display a colori da 
1.8 pollici, integra un flash elettronico 
con campo di utilizzo da 1 a 3 metri. Co¬ 
me memoria utilizza CompactFlash Ram 
da 2 o da 4 megabyte nelle quali è pos¬ 
sibile memorizzare da 8 a 64 immagini 
(128 in 4 MB) a seconda del fattore di 
compressione utilizzato, 

Nella postazione Fowa presente all’In¬ 
terno dello stand Apple, era inoltre mo¬ 
strata la nuova soluzione PhaseOne per 
la ripresa automatica di oggetti attraver¬ 
so la tecnologia QuickTime VR. Il 
software, automaticamente, effettua la 
ripresa digitale e comanda la rotazione 
del soggetto. In pochi minuti è cosi pos¬ 
sibile effettuare in automatico tutta la 
sequenza di scatti e generare immedia¬ 
tamente il file compatibile QuickTime 
VR ruotabile tramite mouse attorno al 
suo asse verticale. 

Infine, presso un'ulteriore postazione 
all'interno dello stand Video Computer, 
era mostrata la stazione fotodigitale pro¬ 
posta dalla nuova catena di punti vendi¬ 
ta Nikon Union, basata su una macchina 
Pentium, uno scanner Nikon interno (al¬ 
loggiato in una predisposizione standard 
da due pollici) e l'immancabile stampan¬ 
te a colori per l'immediata fruizione su 



Panasonic Italia SpA - Via 
Lucinì, 19 - 20125 Milano 
tei. 02/67881 


carta delle immagini digitali trattate. 

Nital SpA - Vìa Tabacchi, 33 
10132 Tonno - tei. 011/8996804 
Fowa SpA - Via Tabacchi, 29 
10132 Tonno-tei. 011/81441 


Panasonic 

La proposta Panasonic riguardo la fo¬ 
tografia digitale si articola su tre modelli 
di fotocamera e su una nuova stampan¬ 
te a sublimazione termica per stampe 
video di piccolo formato. Le tre fotoca¬ 
mere sono tutte basate su sensori CCD 
di bassa definizione (350.000 o 360.000 


pixel) e si differenziano soprattutto per 
l'estetica, per l'obiettivo utilizzato e per 
l'espandibilità. Il modello piu piccolo, la 
NV-DC10000, ha un monitor LCD da 1.8 
pollici, incorpora RAM per 2 megabyte 
e utilizza una porta seriale per il trasferi¬ 
mento delle immagini al PC. Il modello 
intermedio, la KXL-600, si differenzia 
dalle altre soprattutto per il design a svi¬ 
luppo verticale. Per questa fotocamera 
la memoria è intercambiabile (da 2 a 15 
megabyte attraverso schede in stan¬ 
dard CompactFlash RAM) mentre il pe¬ 
so è di soli 140 grammi escluse le bat¬ 
terie. 

Il modello top della produzione Pana¬ 
sonic è la NV-DCF1 che rispetto al mo¬ 
dello precedente incorpo¬ 
ra anche un flash elettro¬ 
nico e un display a colori 
da 1.8 pollici inclinabile 
dall'utente a seconda del¬ 
le necessità. 


La KXL-600 è il modello intermedio delle tre digitali Panasonic. 


Polaroid 

A parte la completissi¬ 
ma gamma di scanner 
per pellicole in vari forma¬ 
ti, allo stand Polaroid era 
possibile vedere il nuovo 
PDC Studio Kit, apposita¬ 
mente realizzato per 
sfruttare al meglio tutte 
le potenzialità della foto¬ 
camera digitale PDC 
2000 . Il nuovo software 
sviluppato da Polaroid 


268 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 








La "regina digitale" dello stand Sharp era la MD-PSI in grado di registrare fino a 2000 immagini su MiniDisc A destra la VE-LCIS di impostazione più tradizionale 


permette il controllo manuale delle nu¬ 
merose funzioni della fotocamera: mes¬ 
sa a fuoco, diaframma, otturatore, bilan¬ 
ciamento del bianco, saturazione, lumi¬ 
nosità, contrasto tutto a portata di mou¬ 
se con la fotocamera collegata al com¬ 
puter. Grazie, poi, alla speciale tecnolo¬ 
gia IQA (Image Quality Assured) è pos¬ 
sibile effettuare in automatico tutti i più 
opportuni miglioramenti aH'immagme 
per ottenere risultati ancora di più alto 
livello. Sempre dello Studio Kit fanno 
parte anche una serie di utili accessori 
che comprendono un syncroflash per 
utilizzare illuminatori da studio, un anel¬ 
lo adattatore per montare filtri ed acces¬ 
sori diametro 49 e un alimentatore a re¬ 
te per non avere problemi con la ricarica 
delle batterie. 

Polaroid Italia SpA - Via Piave, 11 
Arcisate IVA) - tei. 0332/470031 


Ricoh 

Dopo la RDC-2, mostrata per la pri¬ 
ma volta a Colonia nel corso della Pho- 


tokina 96. è la volta della RDC-300, 
versione compatta e semplificata della 
prima Rispetto al modello superiore la 
RDC-300 offre un sensore CCD più 
piccolo (350.000 pixel contro 410.000, 
invece di andare avanti si indietreg¬ 
gia!), la memoria non è espandibile (4 
MB) mentre il display a colori è ora 
fornito a corredo e funge anche da mi¬ 
rino (quello galileiano, ahimè, scompa¬ 
re). Si interfaccia al computer 
Mac/Win tramite porta seriale RS-232 
o si collega direttamente al televisore 
tramite uscita videocomposita. Le im¬ 
magini sono salvate in formato JPEG, 
con possibilità di riservare per ognuna 
di esse da 40 a 160 kbyte a seconda 
del fattore di compressione imposta¬ 
to. La messa a fuoco è fissa tra 60 cm 
e infinito (sfrutta l'estesa profondità di 
campo dell’ottica) mentre in macro 
permette regolazioni manuali nell’in- 
tervallo compreso tra 1 cm e 80 cm 
Apprezzabile, infine, la presenza di un 
controllo per la compensazione ma¬ 
nuale dell'esposizione di ±2 EV con in¬ 
tervallo di mezzo stop. 

La RDC-2 offre, come detto, un sen¬ 
sore CCD da 410.000 pixel, in¬ 
corpora un alloggiamento per 
schede PCMCIA di tipo I e II. 
può memorizzare anche mes¬ 
saggi audio abbinati alle imma¬ 
gini e ha un obiettivo autofo¬ 
cus bifocale (35/55 mm equiva¬ 
lente) in grado di riprendere 
anch'esso oggetti da 1 cm al¬ 
l’infinito. 

Anche in quest’apparecchio 
il flash è integrato, è automati¬ 
co (come l'esposizione e il bi¬ 
lanciamento del bianco) e illu¬ 
mina correttamente soggetti 


posti fino a cinque metri di distanza. 
Utilizzando una scheda di memoria da 
20 megabyte, l'autonomia di ripresa 
varia tra 105 e 423 immagini (a secon¬ 
da del fattore di compressione impo¬ 
stato) mentre dal punto di vista audio 
si eguaglia, o quasi, la durata di una 
cassetta C-90. 

Ricoh Italia - Via della Metallurgia, 12 
37139 Verona - tei. 045/8181500 


Sharp 

Nel megastand Sharp, al padiglione 
12 , accanto a prodotti assolutamente 
fuori norma come lo stupendo display 
LCD TFT da 40 pollici, il primo telefono 
cellulare-organizer con touch screen 
LCD e il primo compatto hi-fi collegabi¬ 
le. via computer, ad Internet per scari¬ 
care file musicali direttamente su Mim- 
Disc, c'erano anche alcuni prodotti de¬ 
dicati alla fotografia digitale. Trovava¬ 
mo esposta per la prima volta in Italia 
la Sharp MD-PSI, la macchina fotogra¬ 
fica a tecnologia MiniDisc in grado di 
registrare su un singolo dischetto fino 
a 2000 immagini Inoltre, la MD-PSI 
può essere utilizzata come registratore 
digitale audio stereo nonché per ripro¬ 
durre MiniDisc musicali preregistrati 
Dotata di flash incorporato e di monitor 
LCD da 2.5 pollici, la nuova fotocamera 
Sharp include anche le funzioni di in- 
tervallometro permettendo riprese 
continue a cadenze comprese tra 5 se¬ 
condi e 23 ore. E' offerta al pubblico al 
prezzo di L. 2.000.000, IVA compresa. 

Sharp Electronics - Via Lampedusa, 13 
20141 Milano - tei. 02/895951 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


269 




La Sony Mavica salva su lloppy disk, ma ha una qualità immagine bassa II monitor Sony in formato 16:10 ha una visibilità a dìi poco eccellente 


Sony 

Come già anticipato nelle News 
SMAU pubblicate sul numero scorso di 
MC, Sony lancia sul mercato una rivolu¬ 
zionaria fotocamera digitale che registra 
le immagini in formato JPEG su comuni 
floppy disk da 1 4 megabyte Questo si¬ 
gnifica essenzialmente non aver nessun 


problema di interfacciamento col com¬ 
puter e poter disporre immediatamente 
delle immagini in quanto è sufficiente 
sfilare il floppy disk dalla fotocamera ed 
inserirlo, anche immediatamente dopo 
la ripresa, nell'analoga unità disponibile 
in ogni desktop/notebook in grado di 
leggere dischetti in formato MS-DOS. 
Due i modelli attualmente disponibili. 


entrambi denominati Mavica in onore 
della prima fotocamera digitale al mon¬ 
do che portava quel nome (prodotta da 
Sony, tanto per cambiare!). I due appa¬ 
recchi si differenziano solo per la pre¬ 
senza dello zoom nel modello più com¬ 
pleto, ma offrono (purtroppo...) una qua¬ 
lità immagine troppo bassa per utilizzi 
all'infuori dell'ambito World Wide Web 


Vo g liono ammazzare la foto g rafia di g itale... 

(dite la vostra, p lease!) 


Non mi piace, non sono e non voglio essere pessimista, ma so¬ 
no ahimè sempre più convinto che la stragrande maggioranza dei 
costruttori di fotocamere digitali ce la stia mettendo tutta per di¬ 
struggere ("affossare - , come dicono a Roma) la fotografia digitale. 
Naturalmente non ci riusciranno affatto (come vedete anche il mio 
ottimismo, alla fine, prevale) in quanto gli utenti col "sale in zucca" 
esistono e non sono affatto una ristretta minoranza. 

Non mi è ancora chiaro, venendo al dunque, a chi sono destinate 
le fotocamere digitali attualmente in commercio (soprattutto quelle 
dotate di sensore CCD da tre o quattrocentomila pixel), considera¬ 
te le reali capacità di ripresa di questi nuovi giocattoli™ Ottime per 
i periti assicurativi, per pubblicare piccole immagini sulla Rete, per 
chi ha bisogno di riprendere a risoluzione medio/bassa oggetti da 
catalogare digitalmente... ma per favore non chiamatele macchine 
fotografiche! 

Nei negozi di fotografia, non c’è che dire, gli apparecchi di que¬ 
sto genere sono comparsi già da un pezzo, ma mai, proprio mai, mi 
è capitato di vederne in giro, al di fuori delle suddette imbandite 
vetrine. E dire che abito a Roma, città sempre zeppa di turisti pro¬ 
venienti da tutto il mondo, che mi diverto a osservare attentamen¬ 
te (a volte fotografandoli di nascosto a mia volta!) tutte le volte che 
mi reco a Fontana di Trevi, a Piazza di Spagna o in San Pietro, rega¬ 
landomi qualche ora di svago di tanto in tanto. 

Eppure c'è chi si entusiasma davanti a display dai colori scintil¬ 
lanti, rimarcando la possibilità di ottenere ottime (ci vuol coraggio!) 
immagini senza "sprechi" di pellicola, fruibili immediatamente e al¬ 
trettanto immediatamente stampabili, memonzzabili. spedibili via 
Internet in ogni angolo del mondo. Non sono, naturalmente, i pen¬ 
sieri dell'utente (quello, se ci casca, tira più d’un "moccolo" al cielo) 


ma di molti addetti ai lavori, veri saccenti del guadagno facile a tutti 
i costi, in grado di venderti anche la Luna digitale purché tu sia in 
grado di pagarla profumatamente, senza lamentarti nè ora né mai. 

Poveri illusi... 

En passant, voglio raccontarvi (pur senza fare i nomi, com'è ov¬ 
vio) di un'accesa - ancorché 
divertente! - discussione 
che ho avuto alla fine di 
settembre col ‘product ma¬ 
nager di turno", presso la 
sede italiana di una grossa, 
diciamo pure grossissima, 
azienda giapponese di pro¬ 
dotti fotografici tradizionali 
e digitali L’argomento della 
strana discussione riguarda¬ 
va la "mia" Nikon F5 Digital 
di cui vi ho parlato nel nu¬ 
mero di Luglio/Agosto di 
MCmicrocomputer. E’ pre¬ 
sente, testo e immagini, 
anche in Internet, nella mia 
homepage all'indirizzo http: 
k/www. mchnk.it/personalj 

MC0258 (occhio alle maiu¬ 
scole/minuscole). Ha avuto, 
tra l'altro, l'immeritato titolo 
di "Sito del Mese" nientepo- 
podimeno che su Fotogra- 



270 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






















In un singolo floppy, da 14 MB. Sony 
ha scelto di memorizzare da 20 a 40 im¬ 
magini, riservando in questo modo ap¬ 
pena 35 o 70 kbyte per ognuna di esse, 
sicuramente insufficienti per ottenere 
scatti digitali quantomeno dignitosi. Sa¬ 
rebbe stato molto meglio lasciare com¬ 
pleto controllo all'utente riguardo lo 
spazio da dedicare ad ogni immagine, 


soprattutto considerato il basso costo 
dei supporti. 

GDM-W900 è. di contro, un interes¬ 
sante monitor da 24 pollici in formato 
16:10, in grado di funzionare all'incredi¬ 
bile risoluzione di 1920x1200 pixel con i 
quali è possibile visualizzare affiancate 
due pagine A4 in scala 1:1 oppure 
un'immagine digitale di grandi dimen¬ 


sioni con accanto tutte le palette neces¬ 
sarie al suo trattamento/elaborazione. 
Inutile dire che la visibilità è a dir poco 
stupefacente, se vogliamo proprio co¬ 
me si addice ad un prodotto marchiato 
Sony (la classe non è acqua!). 

Sony Italia SpA - Via Galileo Galilei, 40 - 
20092 Cinisello B. IMI) - tei. 02/618381 


di Andrea de Prisco 


fare di Agosto, all'interno di un articolo ricco di pagine Web ad alto 
contenuto fotografico. 

Naturalmente l'azienda cui mi riferisco non è la Nikon Corpora¬ 
tion di Tokyo né la Nital di Tonno (distributore italiano dei prodotti 
fotografici di questo marchio) ma, comprensibilmente, un acceso 

competitor della prima 
Quel che è successo ha 
quasi dell'incredibile: la 
persona con cui ho parlato 
sosteneva, anche troppo 
'intensamente' per i miei 
gusti, che nel mio pezzo 
erano evidenti grosse lacu¬ 
ne in campo fotografico e 
che in particolare un dorso 
digitale applicato a una fo¬ 
tocamera tradizionale sa¬ 
rebbe stata una scelta 
(trattenete il respiro . I as¬ 
solutamente controprodu¬ 
cente per l'utilizzo profes¬ 
sionale (pausa meditati¬ 
va.) 

Molto divertente Pecca¬ 
to che da questo punto di 
vista si tratti, in realta, della 
scoperta dell'acqua calda, 
visto che nel medio e gran¬ 
de formato i dorsi digitali li 


hanno inventati già da un pezzo e che quelle pochissime fotocame¬ 
re da studio esclusivamente digitali (alcune più vicine alle teleca¬ 
mere che agli apparecchi fotografici) hanno una penetrazione di 
mercato quasi inesistente. 

Diciamo le cose come stanno: fermo restando che la mia è solo 
un'ipotesi tecnologica, nulla di più, fondamentalmente riesco a indi¬ 
viduare solo due plausibili chiavi di lettura circa il curioso accaduto. 
La prima riguarda, probabilmente, il fatto che nella mia elucubrazio¬ 
ne digital-fotografica sia stata utilizzata una fotocamera Nikon in luo¬ 
go di un apparecchio prodotto e distribuito dall'azienda (segreta!) di 
cui sopra. Del resto, l'irriverente affermazione - resa, tra l'altro, in 
presenza di testimoni! - non lascia adito a molti dubbi: '... di' la ve¬ 
rità ti ha pagato la signora XXX per scrivere un pezzo simile... - . 

La seconda chiave di lettura, ancora peggiore, è da ricercare nel 
fatto che chi produce apparecchi fotografici digitali di fascia alta/al¬ 
tissima vede con eccessivo sospetto ogni tentativo, anche solo 
ipotetico a quanto pare!, di rendere digitali - tecnologia permetten¬ 
do - le fotocamere tradizionali già possedute dai milioni di fotoama¬ 
tori evoluti e dai fotografi professionisti di tutto il mondo. Quindi 
non solo Nikon F5 Digital, ma anche Canon FI, Olympus OM-2 e 
Contax RTS III alla bisogna, così come accade per Hasselblad, Fuji. 
Mamiya e Rollei nel medio formato. Che male c'è? 

Per concludere lancio un appello: correte a rileggervi l'articolo 
pubblicato su MC 175 a pagina 276 (oppure collegatevi via Internet 
alla mia homepage prima citata, dove troverete anche le immagini 
ad alta risoluzione - basta cliccarle col mouse! - della fotocamera 
digitale dei miei/nostri sogni) e fatemi conoscere, in tutta sincerità, 
cosa ne pensate 

Ben accette, ovviamente, anche le più feroci critiche... 



* c* tendone chiaramente informati, tl Menu a credere che 
igeilo delle nitide immagini che Accompagnano il ricco Ie¬ 
ttano frollo di una fenile fantaaia. Auto-irriverente la 
«grafia dellautore. utilizimi gli anicoli riguardami rim¬ 
ai i-e digitale comparai uri numeri pattati della rivi»U per 
lavora, buoni i «ili. tulli relativi alla fotografia digitale Ai 
» del bravo Andrea va il titolo di “dio del moe*. Nel dlgi- 
e fi ndirir/o. fare attcn/ionc alle maiutcolc/minutcolc. 

VOTI: CONTENUTO 4. IMMAGINI 4. LINK 2. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


271 



















UMAX 

Nota per i suoi scanner di fascia alta 
(per prestazioni) ma di costo contenu¬ 
to, Umax nel corso di questa manife¬ 
stazione ha voluto stravolgere letteral¬ 
mente il mercato proponendo uno 
scanner piano di qualità ad un prezzo 
realmente incredibile. Solo 250,000 
+ IVA per una macchina 300x600 dpi, 
interfaccia parallela, formato A4, singo¬ 
la passata, risoluzione cromatica di ben 
30 bit/pixel (più di un miliardo di colo¬ 
rii), fornito con una collezione di pro¬ 
grammi da far invidia a ben altre appa¬ 
recchiature. Con la nuova macchina, in¬ 
fatti, sono offerti a corredo 5 program¬ 
mi in italiano per l'archivio documenti 
(PhotoAlbum), il fotoritocco (Adobe 
PhotoDeluxe), la modulistica, l'OCR, il 
fax-fotocopiatrice e la posta elettroni¬ 
ca, Dire incredibile è poco... 

Accanto agli altri apparecchi di fascia 
alta (PowerLook 2000, 3000, Mirage II 
DTP e PRO) nei due stand Umax, ac¬ 
canto ai noti compatibili PowerMac, fa¬ 
cevano bella mostra le nuove macchi¬ 
ne basate su architettura Intel con uno 
o due processori Pentium II a 233 o 
300 MHz (UmaxStation) o nella versio¬ 
ne più moderata basata su Pentium 
MMX a 166 o 200 MHz, upgradabile a 
233 (Umax PC). 

Image Srl - Via S. Giovanni, 42 
29100 Piacenza - tei. 0523/334994 


Bull * 


Canon EPSON UpI 

olivelli 


HEWLETT 

PACKARD 


LEXM^VRK OKI teHikon Tlilly 


MESSAGGIO ALLA CLIENTELA 


MATERIALE DI CONSUMO 


ATTENZIONE Al FALSI! 


Gemilo Cliente. 

vogliamo portarle di un fenomeno purtioppo sempre piu dilfuso. quello della contrattazione dei 
materiali di consumo. 

I prodotti per le macchine da unico, quali toner e nastri cartucce d'inchiostro per ta« e stam¬ 
panti. carte e lucidi speciali, sono materiali che rappresentano una parte motto Importante del 
mercato del nostro settore Cosi, oltre ai prodotti originali che ciascuna Casa sviluppa, vende e 
garantisce per le proprie macchine, succede che si trovino sul mercato dei prodotti tatsl 
Ci sono, intatti. In vendita materiali di consumo apparentemente originali tanto simili a quelli ó 
marca da renderne dittiate l'individuazione il nome, la confezione i colori sono studiati per trar¬ 
re in inganno il diente sono in pratica vere e proprie trulle' Natuialmente. nessuno garantisce 
la qualiia. I efficienza e la sicurezza d'questi articoli 

Noi Produttori cl rendiamo ben conto V:he l'individuazione dei tolsi non 6 semplice e che spesso 
il loro prezzo è decisamente invilente ma, nel nbadue che et» produce u distribuisce materiali 
contrattate commette un realo vogliamo invitarla ad una giusta diflidanza. 

L'Impegno dello nostro Società noi garantire la qualità dei prodotti e la sicurezza del loro «npio 
go nel ploro rispetto dello normative nazionali ed europee vigenti in materia di tutela della per 
sona e dell ambiente necessita & investimenti molto importanti sia sotto il proli» economico 
che della ricerca e progottaziono 

Al contrario chi lavora nelliUogalita po' nulla si preoccupa d' questi aspetti quindi non si stupì 
sca nell apprendete che l'uso oei materiali conttattatti può non so» rovinare il suo lavoro ma 
addirittura compromettere in modo grave i prodotti e te attrezzature creando danni anche motto 
ingenti e mettendo a rischio la sua salute ed Incolumità tisica 

Diffidi, quindi da o'Ierte troppo allettanti di materiali apparentemente originali, controlli accura¬ 
tamente te sue torniture e. se ha dubbi su un prodotto di una delle nostre maiche, consulti tfw 
lamenta noi Produttori o lo nostre Associazioni aderenti a FEDERINFORMATICA. 


OvaUo maiMOOo laaK* 0*U «noma Hai l , io**tc*i «Ulna. l*Ka» ni Mài «ara e iman* i-» i-aar» 

UH”-e» a »*'»-v# u” 1-av marcila contrai* a ornimi# a nani* o*c* i-anma o#«* nmu u-mata i-maninine rumai* * a* 
•■ounnla nudi 'la--** One, popi* i-umaa 


... Alcuni costruttori si sono accordati per diramare Questo allarmante comunicato. Leggetei 

Wacom 


Anche Wacom si butta a capofitto nel programmare a piacere l'interruttore la- 
mercato consumer lanciando una terale presente sullo stilo per compiere 
straordinaria tavo¬ 


letta grafica per il 
mondo Windows, 
PenPartner, offerta 
con una sensazio¬ 
nale dotazione 
software a sole 
259.000 lire IVA 
compresa. La pen¬ 
na grafica fornita a 
corredo (PenPartner 
UltraPen) è sensibi¬ 
le alla pressione (fi¬ 
no a 256 livelli) e 
funziona senza cavi 
né pile. Utilizzata a 
testa in giù (proprio 
come una vera ma¬ 
tita) permette di 
cancellare quanto 
disegnato a video; 
inoltre è possibile 



differenti funzioni. La risoluzione della 
tavoletta grafica raggiunge i 1000 punti 
per pollice con una precisione di ±0.5 
mm, l'area attiva misura 128x96 mm e 
non necessita di alimentazione esterna 
essendo quest'ultima fornita diretta- 
mente dal collegamento con la tastiera 
o con la porta PS/2 del computer. 

L'incredibile dotazione software com¬ 
prende Kai's Photo Soap per l'elabora¬ 
zione delle immagini, Dabbler 2.0 SE di 
Fractal Design per disegnare, dipingere 
e produrre animazioni a video, e il bellis¬ 
simo Disney Magico Artista che per¬ 
mette di realizzare facilmente (è indica¬ 
to per utenti dai 4 ai 104 anni!) eccezio¬ 
nali disegni con tutti i personaggi del 
mondo Disney. 

Wacom Computer System - Heller- 
sbergstrasse 4 - 41460 Neuss, Ger- 
many- tei. 0049/0/213112394 


MS 


272 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



















_Un altro buon motivo 

per scegliere 'HYUNDAI 



LCD 12.1" TFT 
Pentium 233 MMX 


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portaci il tuo vecchio notebook, 
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te lo valutiamo 1.000.000, altrimenti 500.000. 


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MC 


Ag OUTUNE Roma 































coordinamento di Andrea de Prisco 


Internet col Mac 

Inutile nasconderlo: nel mondo policromo della microinformatica i 
macintoshiani sono una razza a parte; gente altera, con la puzza al naso, per 
i quali l’atteggiamento più o meno democratico verso utenti di altre 
"parrocchie” è segno di nobiltà di natali, superiorità, velata (neanche tanto) 
tolleranza e un pizzico di snobismo. E se ve lo dice uno che porta avanti la 
rubrica Mac da tredici anni gli potete credere! Che sia giusto o falso questo 
atteggiamento non tocca a me dirlo, ci mancherebbe altro; fatto sta che 
grosse difficoltà per accedere alla Rete attraverso un Macintosh non ce ne 
sono; specialmente per chi si abbona a MC-link, ricevendo un CD-ROM 
assolutamente autoinstallante (anche per Mac) che semplifica notevolmente 
le operazioni da svolgere. Cosa sia necessario è presto detto, anzi fatto: 
occorre innanzi tutto stabilire quale protocollo si intende usare; SLIP 
secondo qualcuno va ancora bene, ma è un po' obsoleto e conviene 
adottare immediatamente il PPP, anche perché i pacchetti relativi, disponibili 
immediatamente e praticamente a costo zero, sono funzionali, pratici da 
usare, e rapidi e semplici nell’installazione. Ma procediamo con ordine; 
vedrete che ce la caveremo in quattro e quattr’otto. Ovviamente disponiamo 
di un modem, e immaginiamo un semplice collegamento a una velocità 
generosa a un provider della nostra città che risponde all’ipotetico numero 
12345. Ovviamente siamo abbonati a MC-link e abbiamo a disposizione il 
nostro bravo codice utente e la relativa password. Cosa dobbiamo fare? 

di Raffaello de Masi 


Collegarci: 
infiliamo la presa 

Apple, dal canto suo, mette a disposi¬ 
zione un buon kit, l'Apple Internet Kit. 
che raccoglie una serie di programmi 
più o meno utili, che facilitano un bel 
po’ le semplici operazioni necessarie 
per effettuare il collegamento. Il packa¬ 
ge, presente su CD, contiene numero¬ 
se applicazioni e utility, alcune di uso 
immediato, altre meno importanti. Si 
basa sul protocollo Open Transport: 
purtroppo gode di un non considerevole 
successo, per i motivi che diremo e che 


forse già sospettate. 

Internet Dialer del CD Apple non è 
proprio privo di complicazioni nell'uso. 
Conviene seguire invece un'altra strada, 
molto più rapida e agevole, che, oltre 
tutto, ha il pregio di essere gratuita 

Se non avete il CD-ROM di MC-link, 
occorre recuperare da qualche raccolta 
di shareware dei CD-ROM che accom¬ 
pagnano le varie riviste il package 
FreePPP; è stato pubblicato un sacco di 
volte e in occasione dei successivi ag¬ 
giornamenti, ma, se proprio non ci riu¬ 
scite, in caricate qualche amico di p rele¬ 
varlo da Fttp://www rockstar cord o da 
lhtto://www.macorchard.com/l t' un 


pacchetto autoinstallante, che piazza 
sulla barra di menu una voce che per¬ 
mette il lancio automatico dell'applica¬ 
zione principale, FreePPP, appunto. Dal¬ 
lo stesso sito potrete anche prelevare il 
package GearBox, fratello maggiore di 
FreePPP, purtroppo a pagamento, ma 
che mette a disposizione utilità ancora 
maggiori, 

Una volta installato, FreePPP (l'ultima 
release è la 2.6) ha bisogno di essere 
configurato: ci vogliono non più di cin¬ 
que minuti per accudire alla bisogna, la 
finestra principale ha tre sottopannelli di 
configurazione, anche se poi a noi ne in¬ 
teressano solo due. Nel primo, General, 


274 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 








...... ..... ...... . —— .... -- - --- - ... 

8w*'vM 

hMlMlteW» 2 0 l.(«nrttM «IMJ tey ftenl H»r~ri lai •« 
TU* BtfiMi ai "• U«~»»t» v MuM** 
f+v lattar k« tv**0UMi tf fritte V"WI 


RITORNI WàkanicMt 
roiMMH d nabofc O 


■re 4« o «rf» e* *oB»> 


U»|. ara» * ffaf Arare. te w««te« sm Imm? p«tel*re 

^BMctw?n»4BB»r»io.MMf«d«a>oreiBiM'rLte> M|MCiOQnPtel—Hterte 


vanno stabiliti i setup principali, attra¬ 
verso una serie di check box. Il primo 
permette ad applicazioni che hanno in 
qualche modo a che fare con Internet 
(browser, ovviamente, ma anche pro¬ 
grammi di e-mail, ftp, gopher) di ese¬ 
guire anche l'autolancio del collega¬ 
mento (vedremo tra poco che questo 
può avvenire senza che l'utente tocchi 
neppure un tasto); i due successivi te¬ 
stano continuamente la connessione, 
eventualmente interrompendola se 
questa rimane oziosa per un tempo 
prefissato; l'ultimo permette di sceglie¬ 
re un’applicazione preferenziale da lan¬ 
ciare a collegamento avvenuto, verosi¬ 
milmente un browser. 

Alla base di questa finestra c'è un 
pulsante che apre la sottofinestra di 
configurazione del modem I parametri 
da settare sono abbastanza intuitivi; diai 
type (se la lìnea telefonica è a toni o im¬ 
pulsi), ascolto del segnale di connessio¬ 
ne (conviene, almeno all'inizio settario; 
anche se fastidioso, il fischio che si 
ascolta dà una buona idea del successo 
della connessione stessa), hangup on 
disconnect Gli altri conviene lasciarli 
cosi come sono. Alla base c'è lo spazio 
per inserire la stringa di mizializzazione 
del modem; il programma riesce quasi 
sempre ad autoidentificarla, in caso 
contrario si può tentare di ricavare la 
stringa dalla configurazione di account, 
in ultima ipotesi dovrebbe bastare 
"atpx3d" o "atdx3d" (attenzione, "p" 
e "d" delle stringhe sovrascrivono la 
scelta fatta in diai type) 

Chiudiamo il setup del modem e pas¬ 
siamo alla seconda cartellina, Account. 
Andiamo subito sulla seconda sottocar¬ 
tella "Connection” Due sole le chiama- 


Alcune fasi di setup di FreePPP 


te da organizzare: nella prima si sceglie 
la velocita del nostro modem (ricordarsi 
che baud e bps sono multipli, questo di 
quello, con ragione 2, per i PPC installa¬ 
re la massima velocità disponibile, indi¬ 
pendentemente da quella del modem); 
nella seconda si sceglie il controllo di 
flusso, verosimilmente "CTS & RTS 
IDTR)" Diamo OK e passiamo alla pri¬ 
ma sottocartelima. che, tanto per 
confonderci le idee, si chiama anch'es- 
sa "Account". E' questa la finestra piu 
importante e raffinata, e, proprio per 
questo, quella che richiede una maggio¬ 
re attenzione. Indicheremo il numero di 
telefono da chiamare e il nome conven¬ 
zionale del server (se abbiamo usato, 
prima. Internet Config il programma ri¬ 
cava da solo questi dati dalle Prefs con¬ 
tenute nella cartel¬ 
la System) e le 
modalità di collega¬ 
mento nel caso 
fossimo connessi 
attraverso una li¬ 
nea interna 


Interne: Config, un 
pacchetto che permet¬ 
te. una volta per tutte, 
di settare la maggior 
parte dei parametri ne¬ 
cessari a tutte le appli¬ 
cazioni di rete 


Semplifichiamoci la vita 

La voce "connect" è la più importan¬ 
te perché, attraverso un menu a tendi¬ 
na, offre quattro possibilità di connes¬ 
sione diversa 

Due sono abbastanza banali, Directly 
e Manually lasciano, in maniera un po' 
differente, il controllo della connessione 
all'utente, tanto per capirci dal momento 
del collegamento alla linea (anzi, la linea 
bisogna proprio chiamarla con un co¬ 
mando, ad esempio "atdl23456), vanno 
riservate a situazioni particolari. La con¬ 
nessione può essere automatizzata in¬ 
vece usando le altre due chiamate. 

La meno sofisticata passa attraverso 
la finestra di terminale; il sistema com¬ 
pone il numero, si accerta che II mo¬ 
dem si sia connesso con la linea e spa¬ 
lanca una finestra di testo dove vanno 


inai! fimvoul 


tri orni. 


RETURN v»Mr«uc«« 


ina -, wìm 1» vztmi 


uma’wtùtr WMwqmw » «ce Iuj»? iti w» 

i(vitiMiiM«Wv.«HmtiaporeuKCLa)i.aif«rei 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


275 





































































































































WcbSurfcr* 3.6.1 


Tot* MM f/ivtr A» Jmn • Hrow**n —4 X r*rtk*i 
Cbtt Arar' atltt< 

■ l««ai h>m *M «Urt. *<% *•» MtMfkK i*Mm 


Ut» fllfart la Uitplaif •iianted ihwMlm la*. il o* 

J«panata toipl c hai oc loft. Il yoti don I naad tpaciol 
tcrlplt. talaii None. 


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WthSurfef'Tor Mac'OS 


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Dai non: 1.1.II 

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WMm 

indiana i rttrxX 
Wtbàwiiù 

i- 

( 1 Manta Info J [ w ^ 


immessi i comandi; se si è connessi 
con MC-link attraverso la rete Albacom 
eseguire 

RETURN (in alcuni casi potrebbe esse¬ 
re necessario battere il tasto due o an¬ 
che tre volte): 

comparirà il simbolo @ 

battere "mcnet"; tranne se specifica¬ 
to, le virgolette non fanno parte del testo 
a questo punto si è a un bivio; una 
strada ci porta in MC-link, ma questo è 
oggetto del manuale che viene distribui¬ 
to a tutti gli abbonati; batteremo invece il 
nostro codice 
me1468 

e, successivamente, la parola d'ordine 
A questo punto il programma ci invita 
a lanciare la nostra applicazione PPP, e il 
gioco è fatto. 

La procedura fin qui descritta può es¬ 
sere completamente automatizzata, sce¬ 
gliendo, dal menu Connect, l'opzione 
"Using connection script". Ovviamente, 
questo script occorrerà editarlo, una volta 
per tutte. Chiamiamo la voce "edit" e ci 
troveremo con una finestra dotata di una 
serie di edit box dove inserire i comandi. 

FreePPP ha una eccellente Apple Gui¬ 
de in linea, che guida passo passo alla 
creazione dello script. Per i piu pigri ne ri¬ 
portiamo uno, che dovrebbe funzionare 
nella maggior parte dei casi: 

/r 

mcnet /r 
mcXXXX Ir 
password /r 
pppr/ 

dove r/ sono soft return che possono 
essere sostituiti da un checkbox alla fine 
della riga. Se si preferisce si possono 
battere, al posto del codice e della pas¬ 


Scelte alternative, 
sebbene figli di un dio 
minore, e certamente 
non paragonabili ai 
due colossi, le appli¬ 
cazioni illustrate svol¬ 
gono il loro compito in 
maniera pulita e velo¬ 
ce e sono adattabili 
anche a macchine 
non supervitamimzza- 
te I relativi package 
sono tutti recuperabili 
agh indirizzi citati 
nell'articolo 


O informo! icm 

OGophar-Jawal 
QTurUoGophor I 
CDPOPmoiI for r 
QHocmtotn Art 
OPW (xamplat 
C3Nofionol waoi 

r ., r- r — 

f* af Turbo 

(CU Goph “ 

\J M ■**».■■ ■‘■An , f r »i *» 

Ci«i-n«.,is 

\ Vi 


sword, le sigle 

/a 

/P 

che prelevano automaticamente dal 
pannello di configurazione l’user name e 
la password, rispettivamente. La via del¬ 
lo script automatico è semplice e como¬ 
da, ed evita all'utente il fastidio di ricor¬ 
dare procedure e sigle; è senz'altro da 
consigliare. Ritorniamo alla cartellina ac- 
count e riempiamo, se non sono già pre¬ 
senti, gli ultimi due edit box con nome 
utente e password. A questo punto pos¬ 
siamo anche chiudere, visto che i setup 
della cartellina "Option” vanno solo uti¬ 
lizzati se il server non assegna dinamica- 
mente l’IP Number Sempre dalla fine¬ 
stra principale lanciamo Open MacTCP e 
riempiamo le caselle con i dati che ci so¬ 
no stati forniti dal provider Ritorniamo al¬ 
la finestra principale e schiacciamo il co¬ 
mando "Connect" o semplicemente il 
RETURN Se abbiamo anche scelto il 
browser da utilizzare in default, in qual¬ 
che manciata di secondi siamo in linea. 
Una validissima alternativa al famosissi¬ 
mo FreePPP (è utilizzato da almeno il 
90% degli utenti Mac) è EasyPPP; la tec¬ 
nica di setup e installazione è pressoché 
identica al più famoso fratello (perfino la 


sintassi degli script è la stessa), ma Ea¬ 
syPPP ha la possibilità di riprendere un 
collegamento ftp dal punto in cui è cadu¬ 
to. Bel vantaggio, specie quando il siste¬ 
ma si pianta dopo una o due ore di "sca¬ 
ricamento". La si trova, come freeware, 
presso i siti più famo si, come 
| nttp://www. download. coni o, meglio, 
lhttp;//www.tucows.conl (quest'ultimo, 
insieme ari alni, presente come mirror 
su MC-link). Se poi abbiamo qualche 
soldino da spendere è davvero consi¬ 
gliabile acquistare GearBox Ne potete 
scaricare un demo dal sito della Rock- 
Star, che dura un mese e offre tutte le 
opzioni del pacchetto completo Gear¬ 
Box offre tutte le funzionalità di 
FreePPP e, in più, ne aggiunge altre, co¬ 
me diagnosi automatica della configura¬ 
zione corrente, possibilità di avere con¬ 
temporaneamente configurazioni multi¬ 
ple raggiungibili attraverso il tocco di un 
solo tasto, maneggio di Bookmark, Ad- 
dress Book e Mailbox esterni in numero 
illimitato, checking di DNS, POP3, 
SMTP e NNTP per assicurarsi che siano 
disponibili, funzionamento sia in dialup 
che in LAN, uso in offline potente e so¬ 
fisticato. GearBox è autoconfigurante, 
visto che al lancio ricava da solo tutti i 
parametri di lavoro. Presente attual- 


276 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
























































































//w 


110H/r 


(oluniiiisls 


Plug-In lllustraUon 
Tool* 


»nm» iucouh mona una» «nume tu» monomi 


HtcalMtti 


1 VmWM 


pie. Mosaic. da una cui costola è nato 
uno dei più famosi browser (Internet 
Explorer, sempre lui), è una pièce di al¬ 
tissima qualità, messa a punto dal Cen¬ 
tro di supercalcolo dell'Università dell'll- 
linois. ad Urbana; ben noto anche in 
ambiente Windows e UNIX (ma dispo¬ 
nibile anche per altre piattaforme, come 
Open VMS Alpha e Vax), gode di una di¬ 
screta diffusione e di eccellente servizio 
di newsletter aggiornato settimanal¬ 
mente anche attraverso interventi di al¬ 
cuni user group. 

Ha il pregio di essere piuttosto stabi¬ 
le. rapido, e dotato di una interfaccia 
elegante ma intuitiva Ha goduto di fasi 
di sviluppo lunghe e accurate e, anche 
dopo la cessione del codice, il gruppo di 
ricerca delegato al suo sviluppo non si è 
sciolto e ha portato a termine, recente¬ 
mente, la versione 3.0 che viene offer¬ 
ta, sul sito NCSA 
|in W //www nc^i^ 9 m| in forma pre-re- 
lease 3 0 B4. La versione corrente ap¬ 
provata, la 2.0.1, non possiede ambien¬ 
te di e-mail né un newsreader, ma la 
cosa non ha poi grande importanza, vi¬ 
sti i numerosi pacchetti freeware dispo¬ 
nibili sulla rete per questi scopi. Ha il 
pregio di girare anche su macchine del¬ 
la classe del 68000, e occupa sull’HD 
appena 3 Mb. Rappresenta una validis¬ 
sima alternativa ai due maggiori, data 
anche la sua implementazione, pratica- 
mente identica nell'interfaccia, sui si¬ 
stemi operativi più diffusi. Ha un solo 
difetto; i plug-in e gli Active-X prodotti 
per IE e NC non sono generalmente uti¬ 
lizzabili in questo ambiente. Il package 
completo è gratuito, e scaricabile dai 
soliti siti già nominati, oltre che diretta¬ 
mente da NCSA. 

CyberDog è un altro dei capolavori 
del signor Tentenna formato Apple. Cir¬ 
ca due anni e mezzo fa la casa di Cuper- 
tino avviò un progetto di messa a punto 
di un browser proprietario, con lo scopo 


WCOW& 


I sui più ricchi e 'di¬ 
sponibili ". da cw scari¬ 
cate i moli nominali in 
puesto articolo 


mente nella versione 1.0.1 viene dichia¬ 
rato, dal costruttore, funzionante solo 
su sistemi operativi in lingua inglese, 
ma vi posso assicurare che, sebbene lo 
usi da circa due mesi, non mi ha ancora 
dato alcun problema (al momento che 
questo fascicolo sarà in edicola, proba¬ 
bilmente sarà disponibile la versione in¬ 
ternazionale) Terza alternativa a Mac 
TCP è fuso del già nominato Open 
Transport, presente di sene sull'OS 
Mac dalla versione 7.5.5. Perseguendo 
una perversa politica di contraddizioni, i 
cosiddetti bene informati ne hanno, a 
più riprese, preannunciato l'abbandono 
e, successivamente, il recupero. Il risul¬ 
tato è stato quello di una grande confu¬ 
sione nell'utente, cosa che, assieme al¬ 
le alterne notizie relative a CyberDog 
(ne parliamo tra poco), ne ha decretato 
la scarsa diffusione e l'atmosfera di sfi¬ 
ducia nei suoi confronti. 


E per i browser? 

Nessun problema! Mac dispone di un 
parco molto ricco e articolato, pratica¬ 
mente per tutti i gusti e le esigenze. 
Netscape, ovviamente, la fa da signore 
assoluto, con la versione 4 del suo 


Communicator, 
ma è sempre di¬ 
sponibile, sulla re¬ 
te, la versione 3 
del suo Navigator, 
per chi ha esigen¬ 
ze minori o non ha 
macchine partico¬ 
larmente “robu¬ 
ste” Explorer, di Microsoft, è disponibi¬ 
le, al momento della redazione di que¬ 
sto articolo (ottobre 1997) nella versio¬ 
ne 4 Preview 1, per la verità molto sta¬ 
bile; sebbene non abbia le caratteristi¬ 
che di Commumcator (specie nella ver¬ 
sione Professional) è pur sempre una 
buona alternativa, soprattutto perché 
non è altrettanto esigente in fatto di 
memoria. Ma di questi due browser si è 
letto e si continua a leggere dappertut¬ 
to, cosi è preferibile non aggiungerci al 
coro generale. Una piccola fetta del 
mercato è. invece, appannaggio di altri 
prodotti che, pur se infinitamente meno 
noti, hanno una loro funzione e validità 
intrinseca non disprezzabile. In altre pa¬ 
role di browser alternativi ce ne sono 
parecchi, discretamente funzionanti, e, 
talvolta, da preferire per motivi contin¬ 
genti (configurazione della macchina, ri¬ 
cerca di velocità massima nei trasferi¬ 
menti, disponibilità di una interfaccia 
poco complessa, ecc ). Eccone una bre¬ 
ve panoramica 

Se volete evitare di far parte della 
massa e distinguervi pur rimanendo nel¬ 
la fascia alta delle prestazioni, ci sono 
due valide alternative ai browser di Net¬ 
scape e Microsoft. La prima è NCSA 
Mosaic, la seconda è CyberDog, di Ap- 


(OOWNLDAO.CWO 

|^|D0WNLQ\D 

Ouirk So.it eh 

«t» i oo ro >c 

jn‘ mIMI 

— marni UllM 1 - 

— 1*1103 |^n a, 


Calcolici HtqMiqM» 

LUUW 

- 1 .i • «■ om indi wai.poaiM 


'WS? 




(JJ) 

(OOWNLDAO.CWO 

|^|D0WNLQ\D 

Ouirk SmicH 

«t» i oo ro >c 

jn‘ mIMI 

— marni UllM 1 - 

— 1*110* |^n a,, 


Calcolici MtqhliqM» 

LUUW 

- 1 • «■ om indi wai.pokiM 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


277 






















































■rouit*r match 


O 


£ a a 

frw* U«^ 


CtJ <5 A 


.«»• J'.MMIN. J 


Browser Watch 



Hac 


Siete curiosi o solamente vi interessa tastare il polso del mercato e del traffico dei brow- 
ser? Vi interessa sapere che ci sono al mondo una ventina di utenti che utilizzano browser 
dai nomi come HotLine Client, FastWeb. e MacWWW. tanto esotici quanto sconosciuti? 
Browser Watch, presente a lh;to://www. cnst.c om/brow ser htrr| fa al caso vostro. Vi ripor¬ 
tiamo, in figura, il rap¬ 
ili» imi ulti» to Fuiani» porto d'uso di quelli 

piu diffusi, facile pre¬ 
vedere che l'utenza 
Netscape la facesse 
da padrone, ma era 
meno sospettabile il 
rapporto di forze cosi 
elevato Non sarebbe 
una cattiva idea verifi¬ 
care quali sono le pre¬ 
ferenze dei nostri let¬ 
tori Se desiderate par¬ 
tecipare a questa in¬ 
chiesta (ovviamente 
apena agli utenti di tut¬ 
te le piattaforme) invia¬ 
te a ElLEEMffiSinQ 
un semplice messag¬ 
gio. anche senza te¬ 
sto, avente come tito¬ 
lo il tipo e la versione 
del browser che utiliz¬ 
zate Chissà cosa ve¬ 
dremo 1 


Services 


LTTY 

ECK 


j&! 


(ver j c«wpt* rf «. «I ciac» IM t* 

«'(<• itici f»r • •« vi» IMM $t*»i|ii<«(MH"M 

W.ar. MirrMM Ju > V I9»6 


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OWSER 

ATCH 


70-4C» e* IM («Il M>r| 

^-x« *o-na nucm j . 

20 -»« 9 ->v mtKai • 2 » 

20-X* HM *>•»•< op« I U 

n/a 5-KM hatacoaa I • 

>-M »•'*• "• inumai («io* 

n/a m inumai m 

MI »-*« IV Inuma» (ala 

»-o« :-*• *x "«Ai 

:-«• • -«* Lv*' 


n* 


Una classifica d'uso dei browser, rrarra da BrowserWatch Impressio¬ 
nante il rapporto d'uso tra Netscape e Commumcator che. Benché im¬ 
maginabile, non pensavamo davvero potesse raggiungere ouesti valori 


dichiarato di adattarsi e di sfruttare al 
meglio le potenzialità del S O. Macinto¬ 
sh e dei processori PPC. Il progetto sfo¬ 
ciò, dopo lungo tempo, nella release 1 
di CyberDog, un browser elegante e 
raffinato, fornito nelle due versioni per 
68XXX e per PPC, che sfruttava in pie¬ 
no le potenzialità messe a disposizione 
dal protocollo OpenDoc, sfornato nuovo 
di zecca dalla Apple, Il progetto ebbe la 
sua evoluzione nella versione 1,1, molto 
più stabile della prima, veloce, piuttosto 
parca nella richiesta di memoria (pensa¬ 
te, bastano già 350 K per farlo funziona¬ 
re, esattamente la venticinquesima par¬ 
te di Netscape Comm.), che, come la 
prima, è in distribuzione gratuita dai siti 
Apple e dai suoi mirrar. E. secondo una 
politica non certo nuova. Apple a que¬ 
sto punto mollava tutto abbandonando 
il progetto e offrendo, è cosa di questi 
iorni, quale browser ufficiale del suo 
ystem 8 l'Explorer di Microsoft. Quan¬ 
do si dice la coerenza' 

CyberDog è davvero un buon brow¬ 
ser Integrato con le altre tecnologie 
Mac (OpenDoc, OpenTransport) per¬ 
mette di realizzare cose egregie, tanto 
che su di esso si basano alcune applica¬ 
zioni tra cui, forse, la più interessante, è 
un pregevole package commerciale del¬ 
la Corda Technologies, di nome Wav 
(ne parleremo prossimamente nella ru¬ 
brica Mac) Offre un ambiente non con¬ 
venzionale rispetto alla totalità degli altri 
browser, e un'area di news-mail capace 
di dare punti ad applicazioni commercia¬ 


li di tutto rispetto. Ha ancora il vantag¬ 
gio di riconoscere e utilizzare la maggior 
parte dei plug-m realizzati per IE e NC, 
gira anche sui 68XXX senza problemi, 
ed è piuttosto stabile Ovviamente è 
gratuito e ricavabile da molti siti; ricor¬ 
darsi di scaricare, se non lo si ha, anche 
OpenDoc. che gli è necessario, e che 
poi è utile per tante altre cose Non è 
necessario Open Transport 
C’è poi una miriade di pezzi minori; 
degni di nota sono soprattutto WebSur- 
fer, veloce e affidabile anche se con 
prestazioni limitate, che gira perfino su 
macchine antidiluviane e con pochissi¬ 
ma memoria, e MacWeb. piccolo e rapi¬ 
dissimo come una macchina giappone¬ 
se Tutti permettono collegamenti ftp 
senza problemi e in modo quasi sempre 
stabile Quasi nessuno di loro accetta i 
plug-in dei browser maggiori Se lavora¬ 
te in gopher il più veloce Client è Turbo- 
Gopher ( Università del Minnesota) me n- 
tre Fetch |(hnp;//www dartmouth edul e 
una buona scelta se il vostro sport pre- 
ferito è scaricare (e anche depositare) 
software attraverso FTP, seguendo la 
strada diretta e non quella, un po' tor¬ 
tuosa, che passa attraverso WWW 


E la posta? 

Il meglio è certamente rappresentato 
da Eudora Pro, oggi alla versione 3.5 
(ne avete vista una prova nella rubrica 
Mac). La versione Light è shareware e. 


sebbene più orientata in ottica keyboard 
driven, rappresenta una buona scelta 
tra i pacchetti gratuiti. Altra versione 
“leggera" è quella di Claris E-Mailer, in¬ 
serita nel pacchetto Internet Conn Kit, 
mentre quella commerciale è arrivata al¬ 
la versione 2 (prossima la 3) ed e inseri¬ 
ta anche nel pacchetto Office Mail. In¬ 
ternet Explorer non ha un pacchetto in¬ 
tegrato di posta, ma chiama alla biso¬ 
gna Internet Mailer (anch'esso gratuito) 
o qualunque altro indicatogli in default. 
Netscape Commumcator ha invece una 
superba sezione di news-e-mail, com¬ 
parabile a Eudora Pro, e lo stesso Cy¬ 
berDog ha una sezione analoga di qua¬ 
lità e grafica raffinata. 

Nel campo freeware amatoriale, il pac¬ 
chetto che merita la maggiore attenzio¬ 
ne è probabilmente Cindy's E-Mailer, ori¬ 
ginale e divertente applicazione basata 
su HyperCard. Tutti i package nominati 
sono recuperabili presso diversi indirizzi, 
tra i qu ali raccomandiamo, oltre quelli uf¬ 
ficiai. | nupJM ww..(i.Q.wQj.QM.^ e 
fitto ://www iucows.com| Il secondo, in 

particolare, ha il pregio di offrire anche 
prove e una classifica qualitativa dei di¬ 
versi pacchetti, in base a test eseguiti 
dallo staff La redazione accetta anche 
prove sviluppate dagli utenti, ma non 
sperate in compensi, il servizio, in am¬ 
bedue i sensi, per Tucows è rigorosa¬ 
mente “no-cost". Visto che ci siete, ol¬ 
tre agli innumerevoli plug-in (non vi cari¬ 
cate di roba mutile) scaricatevi Netsca¬ 
pe Defrost che, sulla versione 3, fa su¬ 
perare in maniera indenne certi inaspet¬ 
tati blocchi del sistema durante i colle¬ 
gamenti. 


Conclusioni 

Ad onta della fetta di mercato non 
certo comparabile con quella dell'uni¬ 
verso Windows, Macintosh dispone, 
nel mondo Internet, di applicazioni di 
qualità eccellente e di package articolati 
e completi. I due maggiori sono pratica¬ 
mente identici sulle diverse piattaforme 
e la Professional Edition di Commumca- 
tor mette a disposizione anche altri am¬ 
bienti non certo disprezzabili (realizzare 
una pagina Web con Composer è uno 
scherzo) tra cui anche un bel pacchetto 
di conferenza in linea e un buon am¬ 
biente di Host-On-Demand Peccato per 
l'occasione persa di CyberDog, ai ma- 
cmtoshisti piace distinguersi dalla mas¬ 
sa, ma se fate in tempo potete ancora 
raccogliere i cocci e respirare quell'aria 
di snobismo, come dicevamo all'inizio, 
che non ci ha mai abbandonato, neppu¬ 
re nei momenti bui. Pregi del sangue 
blu! 


Mg 


278 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


































Lemon progetta 
e produce computer 
da più di vent'anni. 
Ventisei, per la 
precisione. 

Il tempo che ci vuole 
per far crescere 
e maturare tecnologie 
di grande qualità 
e prestazioni. 

Il tempo che occorre 
per guadagnarsi la 
fiducia dei punti 
vendita e assistenza 
più qualificati in Italia. 
Potete operare 
in qualsiasi ramo: 
tecnico, amministrativo, 
gestionale, creativo, 
multimediale. 

È sempre il ramo giusto 
per raccogliere i frutti 
dell'esperienza Lemon. 


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LEMON 

computers 


Stelano Pieri Graphic Designer - PS 
















/.Ji-LLLLtLu-^d.L<alO 


Meteore, chiasso e futuro 



Le mostre come lo SMAU di Milano, 
dedicate (prevalentemente) 
all'informatica, sono lo specchio della 
realtà moderna: abbondante passaggio di 
meteore (tecnologiche), eccesso di 
decibel, visioni di scenari futuri davvero 
interessanti (anche se non più 
sorprendenti). Il mondo 
multimediale, cui è stato 
dedicato l'intero padiglione 1 
e che era peraltro presente 
anche in quasi tutti gli altri 
padiglioni, presentava 
anch'esso meteorica 
luminosità, decibel a iosa e 
sguardi al futuro. 


EnSàrta 98 

Enciclopedia 


di Dino Joris 


Le meteore, nel mondo multimedia¬ 
le, sono rappresentate da quei prodotti 
che hanno la capacità di suscitare forti 
sensazioni e un desiderio di possesso 
grande ed immediato, destinati però a 
scemare presto (molti giochi possono 
invecchiare facilmente, anche in virtù 
dei progressi tecnologici che li posso¬ 
no rendere longevi quanto... un tem¬ 
porale). 

L’eccesso (tollerabile) di decibel del 
padiglione 1, peraltro giustificato dalla 
natura dei prodotti presentati, potrebbe 
essere paragonato a quello di un traffi¬ 
co intenso in una città di individui ben 
educati, dove il rumore dei motori non 


è accompagnato dal suono dei clacson, 
dallo stridio di pneumatici, da motorini 
con marmitte sfondate, eccetera. 

In altri padiglioni invece, l'eccessiva 
rumorosità di certi espositori innescava 
reazioni a catena: ognuno alzava pro¬ 
gressivamente il volume dei propri im¬ 
pianti per sovrastare il vicino, arrivando 
al massimo della potenza, con le con¬ 
seguenze che potete immaginare. An¬ 
che quest'anno sono riuscito a riporta¬ 
re a casa i timpani sani, ma non credo 
che tutti siano stati fortunati come me. 

Nonostante tutto questo chiasso, è 
stato possibile vedere molte novità in¬ 
teressanti in molti settori diversi. 


Nel settore dei prodotti multimediali 
non ho potuto riscontrare delle novità 
tecnologiche di rilievo, ma solo dei no¬ 
tevoli avanzamenti nelle possibilità di 
fruizione: tutto corre e scorre meglio, 
compresi i filmati e le animazioni, da 
tempo oramai di "qualità TV" 

Era lecito attendersi dei notevoli mi¬ 
glioramenti qualitativi, raggiunti sia in 
virtù dei miglioramenti dei software, sia 
di quelli dell'hardware, sia della mag¬ 
giore esperienza che i tecnici di produ¬ 
zione e programmazione hanno nel frat¬ 
tempo accumulato. 

Le novità quindi dobbiamo andarle a 
cercare nei prodotti e non nelle tecnolo- 


280 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 













( LllU,LLLlll^(1LqM^ 


gie multimediali. 

Ecco che Microsoft presenta novità 
come Encarta 98 in italiano e DizioRom, 
un'opera multimediale complessa che 
racchiude il dizionario dei sinonimi e 
contrari, il Dizionario Enciclopedico Riz¬ 
zoli, il dizionario italiano/inglese/italiano, 
quello di sentenze greche e latine, l'a¬ 
tlante Encarta (che ci proponiamo di re¬ 
censire appena possibile). 

Un altro editore italiano, Tecniche 
Nuove, si aggiunge all'elenco dei pro¬ 
duttori di enciclopedie su CD-ROM con 
la sua Eureka!. 

C'è poi anche una società come la 
Kyber, che si lancia sulla strada della 
novità di contenitore anziché di conte¬ 
nuto, producendo una divertente serie 
di coloratissimi libretti che sostituiscono 
la classica scatoletta di plastica dei CD 

La MEC di Messina propone delle in¬ 
teressanti ed accurate opere multime¬ 
diali sul Parlamento Italiano e sulla Ma¬ 
fia (che vedremo presto su queste pa¬ 
gine). 

Insomma, come era prevedibile, a 
SMAU sono stati presentati molti nuovi 
titoli interessanti, ma nessuno sembra 
capace di aprirci direttamente una fine¬ 
stra sul futuro. 

Encarta 98 tuttavia ci offre lo spunto 
per una breve riflessione sui probabili 
sviluppi della multimedialità, con l'offer¬ 
ta di disponibilità degli aggiornamenti 
su Internet, a cadenza mensile. La cosa 
non è una novità di Encarta 98 (e nean¬ 
che un'esclusiva, visto che altre enci¬ 
clopedie italiane offrono il servizio), poi¬ 
ché già le precedenti versioni in lingua 
inglese offrivano aggiornamenti "in li¬ 
nea". 

La riflessione è questa cos'è più 
pratico e comodo, aggiornare l'enciclo¬ 
pedia sul proprio PC con un prelievo di 
file "in linea", oppure con¬ 
sultare direttamente via In¬ 
ternet l'enciclopedia ag¬ 
giornata, che l'editore può 
mettere a disposizione 
dell'utenza su stazioni op¬ 
portunamente collocate? 

Allo stato attuale dei fat¬ 
ti, la risposta è scontata, 
per una serie di ragioni: 

il numero di persone 
che hanno accesso ad In¬ 
ternet, almeno in Italia, è 
solo una minima frazione di 
coloro che possiedono un 
lettore di CD-ROM; 

solo un numero esi¬ 
guo di persone considera 
le transazioni su Internet 
sicure. 

Immaginiamo però uno 


Encarta 98 


Produttore: 

Microsoft - Adattamento italiano R&Dmond 

Distributore: 

Microsoft Spa 

Centro Direzionale San Felice 
Palazzo A 
Via Rivoltana, 13 
20090 Segrete (Mll 

Ambiente: Windows 95 o NT 4.0 
Requisiti: processore 486 DX/50 MHz; 8 MB di 
RAM con Windows 95, 16 MB con NT; 30 MB su 
disco. Modem 9600 e accesso Internet per gli ag¬ 
giornamenti 14 MB su disco e 1 MB per mese). 
Accessori multimediali standard. 


efficacia dei materiali di natura multime¬ 
diale, contenenti musica, animazioni, 
grafica e filmati (con RealAudio e Real- 
Video, ad esempio). Si tratta ora di sta¬ 
bilire dei sistemi pratici, rapidi e sicuri di 
consultazione a pagamento 
Attendiamo che tutto questo si verifi¬ 
chi e nel frattempo 'accontentiamoci' di 
quello che abbiamo a disposizione su 
CD. Vediamo assieme qualche novità. 


Encarta 98 


Prezzo (consigliato)- 


lire 249 000 


scenario diverso (che molti già conside¬ 
rano, se non attuale, almeno prossimo 
venturo, e non più solo futuribile), con 
l'accesso a Internet reso possibile a tut¬ 
ti (con apparecchi dedicati) e con suffi¬ 
cienti garanzie di sicurezza per tutti i tipi 
di transazione. 

Bene, con uno scenario del genere, è 
probabile che certi tipi di opere di refe¬ 
renza possano essere messi a disposi¬ 
zione per la consultazione "in linea", 
consentendo di pagare in proporzione 
alla quantità usufruita, volta per volta. 

Da tempo sono già disponibili su In¬ 
ternet delle banche dati di vario tipo, cui 
si accede a pagamento (sulla base di un 
abbonamento di lunga durata, general¬ 
mente abbastanza costoso) usando un 
codice d'accesso, per consultare articoli 
di giornali o raccolte di leggi e simili. 

Tuttavia è solo da poco che lo svilup¬ 
po delle tecnologie Internet ci permette 
di consultare in linea con la necessaria 


Hncarta 98 

Enciclopedia 


ANTEPRIMA PER l* STAMPA A 


S— 


L'editore indica: 20.833 articoli, di cui 
2.500 redatti appositamente per il pub¬ 
blico italiano, per un totale di 6,5 milioni 
di parole e 150.000 collegamenti iperte¬ 
stuali. Contiene lo ".Zingarelli minore", 
con più di 59.000 lemmi, dotato di ricer¬ 
ca attiva. Circa 9.500 elementi multime¬ 
diali, di cui 6.500 fotografie, 1.900 regi¬ 
strazioni audio e 100 video e animazio¬ 
ni. Presenti anche 1.000 tra carte geo¬ 
grafiche, grafici e tabelle e 23 fotografie 
a 360 gradi. 


Quando, circa un anno fa, in 
concomitanza con l'uscita delle 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



Encarta 












Balani (astronomia) 

sud dell.-.,Le due 


equatoriale, situata a 
p>i titillanti lono genialmente 
Beta Ceti una stela di teconoa magncuOme detta anche 
m r Alpha Ceti 
B-he Meni v (in 
iveieur.-a 
eh. o Mira (dai 
«e varia ha la 
coraindri 

onde 

che si 

* l<m. di poco 
Mium 


Ricalca di paiola o frasi 


Ica» OH valicano 


•la alia 


( l^Lliu,-i_LLuàÌD 


« Troa» Mk o" ama* «ha «(Musone •• pauMa 
ÌETC) tea 


Twaii* qs anco» 


-unioni* ••pa-o» 


0*9** una tata o lago* • Coirne» 


*»”l _ 

prime enciclopedie italiane solo su CD¬ 
ROM. si cominciava a diffondere la vo¬ 
ce che l'enciclopedia Encarta sarebbe 
stata presto 'localizzata", serpeggiava 
un certo malcelato nervosismo tra gli 
editori di casa nostra, perché sapevano 
bene che il 
software Micro¬ 
soft era - non sor¬ 
prendentemente - 
superiore al loro, 

Il nervosismo 
veniva curato con 
consolatorie con¬ 
siderazioni sulla 
presunta non 
adattabilità dei 
contenuti alle esi¬ 
genze del pubbli¬ 
co italiano ("Encar¬ 
ta è un'enciclope¬ 
dia americana, 
quindi.,."). 

Ora che Encarta 
98 in italiano è in 
distribuzione, sco¬ 
priamo (dalla pre¬ 
sentazione) che è stato fatto uno sforzo 
particolare per reimpostare o migliorare 
aree quali, ad esempio, quelle della Ci¬ 
viltà nuragica, dell'Italia preromana, del¬ 
le Repubbliche marinare, del Rinasci¬ 
mento e via dicendo, evidentemente al 
fine di "curare" abbastanza significativa¬ 
mente l'impostazione "americana" del 
prodotto originale. 

Il processo di adattamento ("localizza¬ 
zione" in buon "computerese") alle no¬ 
stre italiche esigenze non ha influenza¬ 
to la qualità del software, che è quella 
che ci si attende da Microsoft: al mi¬ 
gliore livello. 

La schermata d'avvio che vedete 
consente una prima selezione delle atti¬ 
vità, che si scelgono tra la consultazio- 


r; 


■ws- 




-v. 


"tir" ». -«3; 
Wf 


.tana 35- «■« 

|i«<n il i*f*nWo delio italo é 
■ nnmimenUk M<*i tra i 
\ " italiano 

ebbero tomrrouom dai pop» oc»epoca par lavorata negli J 

ne degli articoli, l'esplorazione delle ri¬ 
sorse multimediali e di quelle in linea, 
l'attivazione del dizionario, la presenta¬ 
zione. A quest'ultima si accede anche 
attraverso il menu di aiuto, che offre 
un'ampia panoramica sulle funzionalità. 

Encarta può essere consultata in mo¬ 
do tradizionale, con la ricerca di articoli 
specifici, ma anche in base a percorsi 
tematici od ai contenuti multimediali. 

La ricerca tradizionale sarà atta a sod¬ 
disfare esigenze culturali specifiche, 
mentre gli altri approcci potranno soddi¬ 
sfare dei bisogni culturali più generici 
ed anche semplici necessità di intratte¬ 
nimento educativo. 

La schermata proposta indica i vari 
temi dei percorsi: personaggi, arte e 


postenon sono completamente regredite le labbra sono 
grosse e muscolose, e r animale se ne iwve per 
strappare le piante acqua!*»* « cOo «*•* quino» 

._frantumato dai moton e darte robuste placche mancatone 

[bmmm»».| cflfi invano anteriormente sulle mascelle « maschio ha 
anche due mersw wm a zanne Questi animai» s» nutrono 
pre/alentemertó di notte spostandosi di soMo in coppie o 
in piccoli gruppi La gestazione dura ceca 13 o 14 mesi al 
torme de. qual, «iene partono m acqua i/» solo piccolo 
che succia »i latte daaa madre a differenza di mo» 
mamnifen, le ghiandole mammane sono toc «Uzzate solo 
a Irvelo del torace 

Ouesta specie, m pencolo » estinzione, e stata a lungo 
cacciata per la carne 4 grasso Colio e la pHJe e pertanto 
oggi se ne contano meno d» 40 000 esemplan i dugoogh 
vernina a vcAc u ambiati da» manna» defanbcM* pe» >* 
uienr de «a mitologia 

cientiflca i •: »gongtn sono Class (fu ali 


letteratura, musica 
e spettacolo, natu¬ 
ra, eccetera 
Ogni percorso 
presenta un nume¬ 
ro prestabilito di 
tappe, che varia a 
seconda dell'argo¬ 
mento da una a due 
dozzine circa. Ogni 
tappa attiva una 
scheda, la stessa 
che si attiva attra¬ 
verso la ricerca ad 
articoli. Consideran¬ 
do che ogni argo¬ 
mento presenta al 
massimo poco piu di due dozzine di 
tappe, risulta ovvio che i percorsi non 
hanno sempre ambizioni esaustive: le 
città interessanti nel mondo sono certo 
più delle 26 proposte, cosi come in Ita¬ 
lia abbiamo più di 19 piazze! Tuttavia 
quando il percorso scelto, ad esempio, 
è quello delle regioni italiane, le trovia¬ 
mo tutte e venti incluse (ma se gli auto¬ 
ri avessero avuto sentimenti "Padani", 
chissà...). 

Nel corso delle esplorazioni ci si può 
imbattere in una delle 23 fotografie a 
360 gradi: con l'ausilio del mouse pote¬ 
te, ad esempio, percorrere con lo 
sguardo dall'alto Città del Vaticano e 
dintorni, come se giraste in tondo in ci¬ 
ma al "Cupolone". 

L'esempio di mappa che vi propongo, 
quella di Città del Vaticano, è atta ad il¬ 
lustrare che l'atlante non può essere 
annoverato tra i punti di forza di Encar¬ 
ta. 

Un'altra forma di consultazione ci è 
offerta dalla “Interattività", che prevede 
esplorazioni delle sezioni intitolate Di¬ 
pinti celebri, Frattali, Lingue del mondo, 
Meraviglie della natura, Musica dal 
mondo, Orbite, Statistiche climatiche, 
Statistiche demografiche 

Ogni sezione offre qualche tipo di in¬ 
terattività: un gioco per i dipinti celebri 
(ma visto che i dipinti sono solo 15 il 


282 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
















































gioco finisce pre¬ 
sto), la creazione 
di disegni (molto 
semplici) nei frat¬ 
tali, l'ascolto a 
scelta di poche 
frasi e dei numeri 
sino a 10 in una 
sessantina di lin¬ 
gue, l'attivazione 
di fotografie di 
due dozzine di 
meraviglie della 
natura, l'ascolto 
dei suoni di una 
ventina di stru¬ 
menti rappresen¬ 
tativi dei cinque 
continenti, l'ani¬ 
mazione e creazio¬ 
ne di orbite, le 

statistiche climatiche e demografiche 
che consentono di paragonare quattro 
paesi alla volta e rappresentare i dati sia 
numericamente che graficamente. Nel 
complesso mi sembra di poter dire che 
questa sezione si esaurisce abbastanza 
rapidamente e per quanto piacevole mi 
pare di "sostanza sottile". 

Diversa si presenta la situazione per 
chi desidera esplorare la Galleria Multi¬ 
mediale, che offre migliaia di elementi 
(6.876 in apertura) che si possono avvi¬ 
cinare globalmente oppure selettiva¬ 
mente, applicando dei filtri tramite il co¬ 
modo "Pilota multimediale". Le selezioni 
che ne derivano prevedono la restrizio¬ 
ne a ricerche su aree di specifico inte¬ 
resse, in base a varie categorie ed ai ti¬ 
pi di espressione multimediale. 

In caso di difficoltà è possibile ricorre¬ 
re all'Assistente Ricerche (il Wizard del¬ 
la versione inglese), che facilita il com¬ 
pito di individuazione di quanto interes¬ 
sa. Le ricerche portano ai risultati voluti 
con grande rapidità, come è lecito 
aspettarsi. 

Un altro modo non tradizionale di ac¬ 
costarsi all'enciclopedia è quello offerto 
dalla sezione "Cronologia", che raggrup¬ 









pa gli argomenti per periodi storici. 

Tutti gli approcci ai contenuti dell'en¬ 
ciclopedia visti sino a questo momento 
offrono una buona dose di spettacola¬ 
rità (anche se non clamorosa), sfruttan¬ 
do i mezzi multimediali. 

Tuttavia la maggiore utilità dell'opera 
va trovata nelle ricerche di tipo (quasi!) 
tradizionale: si digita un nome o un tito¬ 
lo di interesse nel riquadro e si lancia la 
ricerca, facendo apparire la scheda sul¬ 
l'argomento cercato. 

Nelle schede tutte le parole sono atti¬ 
ve: quelle evidenziate con il colore sono 
ipertestuali, ovvero collegate ad argo¬ 
menti correlati, mentre le altre aprono 
automaticamente, al clic, il dizionario 
"Zingarelli minore" (che può peraltro es¬ 
sere attivato in qualunque momento da 
menu). 

AH'intemo delle schede è poi possibi¬ 
le individuare una parola di interesse ri¬ 
correndo alla funzione di ricerca delle 
parole del "pilota". La ricerca di una pa¬ 
rola individua ed elenca peraltro tutti gli 
articoli che la contengono, rendendo le 
esplorazioni linguistiche davvero ine¬ 
sauribili. Ad esempio, dopo avere indivi¬ 
duato la scheda di Benvenuto Cellini, 


■s »»l 


volendo individuare la sezione in cui si 
parla del Perseo si lancia una ricerca su 
tale nome., e si scopre che la parola è 
contenuta in ben 21 articoli, che si oc¬ 
cupano di scultura, di astronomia, di mi¬ 
tologia, eccetera. 

Quando le schede contengono colle¬ 
gamenti ad espressioni multimediali, 
questo è evidenziato da appropriati sim¬ 
boli attivi. 

Concludo la descrizione dell'opera ac¬ 
cennando al fatto che vi sono numero¬ 
se opzioni di controllo che consentono 
di adattarne la gestione alle esigenze 
pratiche ed estetiche di ognuno (gran¬ 
dezza dei caratteri del testo, colore del¬ 
le parole ipertestuali, eccetera). Inoltre 
è presente un'articolata sezione dedica¬ 
ta ai collegamenti Internet, che servono 
per gli aggiornamenti. Aggiungo per 
scrupolo che è possibile copiare testi 
(anche solo in parte, anche le sole dida¬ 
scalie) e immagini, servirsi di un segna¬ 
libro, appuntare i percorsi, eccetera, ma 
sono certo di non sorprendere nessu- 
nol 

Come il lettore può immaginare, non 
è realmente possibile in questa sede 
né analizzare seriamente i contenuti 
dell'opera, né tentare dei paragoni seri 
con altre opere della stessa natura. L'u¬ 
nica affermazione che mi sento di fare 
riguarda il software, che è di gran lunga 
il migliore che abbia visto all’opera nel¬ 
l'ambito dei prodotti multimediali di 
questo tipo. Per quanto riguarda la gra¬ 
fica, credo che il lettore sia in grado di 
giudicare in base alle schermate che ho 
proposto. 

Come ultima cosa debbo osservare 
che il prezzo di vendita è tra i più alti del 
settore. Indubbiamente l'utente terrà 
anche questo elemento di valutazione 
nel dovuto conto. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


283 






































frlA^LU. /AuIIILll^lLLiZiT) 



EUREKA! 

Enciclopedia Multimediale 



Eureka! Enciclopedia 
Multimediale 

L'editore informa: 102.000 voci, 
5.000 immagini, 200 clip audio, 70 clip 
video, 150 tabelle a colori, atlanti attivi, 
Codici civile, penale e Costituzione, Li¬ 
nea del tempo, visite alle più belle città 
d'Italia, minicorsi sulle materie del futu¬ 
ro, antologia delle poesie più belle, frasi 
celebri, calendario con oroscopo, ricette 
di tutto il mondo, il gioco dei quiz, il gio¬ 
co di Newton e tanti altri. 

Le differenze tra Encarta ed Eureka! 
sono rilevabili immediatamente, a co¬ 
minciare dal prezzo, che per quest'ulti- 
ma è decisamente più abbordabile. An¬ 
che dal punto di vista grafico il lettore 
potrà farsi subito un'idea delle differen¬ 
ze, basterà confrontare le immagini del¬ 
le schermate. Per il resto sarebbe ne¬ 
cessario comparare, confrontare, analiz¬ 
zare, eccetera. Ho già chiarito il fatto 
che non è questa la sede per analisi ap¬ 
profondite. quindi mi propongo solo di 
riassumere per voi (ma brevemente, 
per lasciare spazio ad altri meritevoli 
prodotti) le caratteristiche di Eureka! 

Diamo a Cesare quel che è di Cesare, 
ammettiamo subito che la differenza 


Eureka! Enciclopedia 

Multimediale 


Produttore e distributore: 

Tecniche Nuove S p A 
Via Ciro Menotli 14 
20129 Milano 
Telefono 02 7570751 
Telefax: 02 7570241 
Imerne l Emw ifti.iifiGl 
E-mail: uenaiteuianw'qrnei il 
Requisiti multimediali: standard 

Prezzo: lire 120.000 



ATLANTI 


LA (SCIENZA DEL FUTURO 


(Fnbixso 1925 • 1991) Stukoro man» 

Tr. le opta tUu Uuic (1959. 
Stoccolme. Modero» Muieet) 


Linee del - 


^Ricalca Avanzala 


^Peicono voci 


con il software di gestione delle infor¬ 
mazioni di Encarta si sente. Tuttavia 
ammetto anche la mia sorpresa nel 
constatare che è possibile utilizzare 
ToolBook per produrre un'opera cosi 
complessa. 

La complessità non è riferita solo alla 
molteplicità degli argomenti, ma anche 
alla gestione dei riferimenti ipertestuali, 
che offre delle possibilità di incroci no¬ 
tevoli, rendendo attive tutte le parole 
presenti nelle descrizioni. 


Ufficialmente non c'è un dizionario, 
ma le parole ci sono, e contengono sia 
il significato che un riferimento gram¬ 
maticale di base, che ci indica se si trat¬ 
ta di un verbo, di un aggettivo, eccete¬ 
ra. 

La ricerca avanzata consente di inseri¬ 
re alternativamente due operatori di lo¬ 
gica booleana, OR o AND. Per gestire 
questo tipo di ricerca ci vuole una per¬ 
sona con un minimo di cultura informa¬ 
tica e con le idee chiare su quanto cer¬ 
ca Forse Eureka! in questo caso chiede 
troppo, visto che questo prodotto do¬ 
vrebbe essere consultabile da chiun¬ 
que. 


Chiudi 




Rirert• c*lkf «menti «Uè ««ci: 


and 


^Segnalibro 


Voce seleaonata: 




Chiudi A; 


Elimina | Vaia 


284 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 

























































LJd^Lu_i_u.^tlLcall ) 



Q/^ùx/icUt 


Elenco ninnili 


, Giaco 
di Newton 


Per quanto riguar¬ 
da i contributi multi¬ 
mediali, troviamo 
una buona collezio¬ 
ne di immagini, fis¬ 
se e in movimento, 
e di suoni, che van¬ 
no dall'attacco della 
sinfonia no 40 d 


ar. 


de/udt. 


<t ictemxa 


fro 


astro; 




ei:cji 


METICA 


costUuziont 


rare un calendario, 
delle ricette, delle 
frasi celebri, un 
paio di giochi cultu¬ 
rali (del genere di 
Trivial Pursuit), 

La scienza del 
futuro ci offre degli 
spaccati sugli sce¬ 
nari che si aprono 


Q4ùó<‘<d/a^u 


'-ea 


La Crociera nel Mar Rosso è solo vir¬ 
tuale, purtroppo, ma è più che sufficien¬ 
te per far venire la voglia di prenotare 
subito (infatti si trovano sul CD-ROM 
anche le informazioni utili per farlo). 

Questa proposta, come le altre di 
questa collana, è rivolta a chi ama visita¬ 
re il "sesto continente", il mondo sotto¬ 
marino. 

Le immagini che si vedono, filmate o 
fotografiche che siano, sono capaci di 
fare venire la voglia di partire anche a 


Crociera 
nel Mar Rosso 


possiamo annove- 


Un po' di tutto 


Il panorama sì sta allargando sempre 
di più. segno sicuro dell'interesse cre¬ 
scente del mercato I prodotti sono di¬ 
ventati tanto numerosi da creare il pro¬ 
verbiale "imbarazzo della scelta ", che ci 
obbliga a recensire più brevemente di 
altre molte opere meritevoli (alcune sia¬ 
mo costretti addirittura a trascurarle). 
Ecco un breve panorama d'opere di re¬ 
cente pubblicazione. 


Mozart alla recita¬ 
zione di brani della 
Divina Commedia e 
molto altro. 

Gli atlanti geogra¬ 
fico, storico, astro¬ 
nomico ed anato¬ 
mico ci offrono una 
serie di approcci vi¬ 
sivi alla conoscen¬ 
za, mentre alla vo¬ 
ce Miscellanea, tra 
le cose "diverse" 


s 


per noi nei mondi dell'astronomia, del¬ 
l'ecologia, della genetica, dell'informati¬ 
ca, della medicina. 

Le altre voci principali sono quelle re¬ 
lative ad Internet, al Relax (che consiste 
di giochi shareware da installare - scelta 
secondo me discutibile), alle visite gui¬ 
date a quattro città italiane, Roma, Mila¬ 
no, Firenze e Venezia (che non sono en¬ 
tusiasmanti), le Linee del tempo per le 
ricerche secondo periodi storici presta¬ 
biliti, i Codici civile, penale e la Costitu¬ 
zione Insomma. di tutto un po' 


1. - L'Italia é una Repubblica democratica, 

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti 
della Costituzione. 


* 


285 









































liiìilT fhiuiiiCiii't TnuV 


(«rnnf^fifklUfW nix(4U IUiM4>th 

multi ImmiIw 


*«h* t'ftW» Rj»tf i«n»titni% \m 


nilotia t»t U *rtl) n ■ «dm» il» uhmi 4*pn U |*a rf anmrrnoor nd Uto 

•ite"* non m*M*N <ft v»M»r« U Ufuni i*tnu ** «*• \m •««* » 

f*t id«ii«Mt trgi\riluxif H. Of-yti» I» itilorr A »|»c • unnir.* «ukwhàff .U 
p|*ffr«nr« piccelf fi<a* PMM A «Tip»* Alt* M è 

'on n**iu 'Arra n p«nx «In* n»l Un iwl dovi 


l-i' Crociere 


Immersioni 

• SL<*- 


i'ninm Macinìi 


SBtloiie Villini 


ìpff.MWfflEK 


MMiM 






wm 


[ ^L-o.J- e-L-LL L^LLLu^dL^ LQ 


chi non sa nuotare, Il merito primo è 
senza dubbio del Mar Rosso, che offre 
spettacoli davvero indimenticabili, ma 
anche di chi ha saputo riprendere e pro¬ 
porre a noi delle immagini riprese e 
scelte con bella professionalità. 

La musica che accompagna l'opera è 
anch'essa piacevole e quando si attiva 
la voce del narratore si scopre con pia¬ 
cere che è quella del professionista uti¬ 
lizzato da Piero Angela per i suoi docu¬ 
mentari in SuperQuark (la voce è in¬ 
confondibile, ma prima di scrivere que¬ 
sta notizia ho verificato con gli autori - 
con l'occasione ho fatto loro i miei 
complimenti per l'opera). 

Crociera nel Mar Rosso è bilingue e 
nella versione inglese si trova altrettan¬ 
ta professionalità dello speaker (il resto 
è ovviamente uguale). 

I filmati sono oltre un centinaio, per 
descrivere fauna e fondali. Sono anche 
descritti i luoghi delle 33 immersioni 
proposte, in Egitto e Sudan. Troviamo 
oltre 170 schede di biologia marina, 
1.000 immagini, ricostruzioni dei fondali 
in 3D. 


Crociera nel Mar Rosso 


Produttore e Distributore: 

MediaTouch s.a.s 
Vìa Michele di Landò, 31 
00162 Roma 
Telefono: 06 329.39.35 
Telefax 06 329.59.64 

E-mail UHI I i HWmriintji _ 

www httn V/www diveitaiv com/rnmdi 

Ambiente: Windows 
Requisiti: minimi 

Prezzo: lire 69,000 


Chi si interessa di immersioni non 
manchi a questo appuntamento; gli altri 
potranno comunque trovare quest'ope¬ 
ra interessante, come il bel frutto di una 
passione genuina 


Viaggio in Sicilia 

Avevo già parlato bene di un prodotto 
di questa società, 
dall'inequivocabile 
titolo "Palermo" 
ed avevo lodato 
nell'occasione la 
musica popolare 
che conteneva, 

Ripeto le lodi: la 
musica contenuta 
in quest'opera - un¬ 
dici brani - è di otti¬ 
mo livello. Si tratta 
di musica popolare 
siciliana, interpreta¬ 
ta tra gli altri da 
Otello Profazio 
(canta anche La 
leggenda di Cola- 
pesce) e Rosa Bali- 
streri. 


Ma quello che 
più fa piacere è 
constatare che an¬ 
cora una volta RO- 
Manza Composizio¬ 
ni Multimediali ci 
offre un'opera che 
ci permette di gu¬ 
stare contempora¬ 
neamente la musi¬ 
ca (che non viene 
mai interrotta, se 
non per volontà 
dell'utente) ed i 
contenuti visivi. So¬ 
no particolarmente 
impressionato dal 
fatto che posso an¬ 
che continuare a 
scrivere questo ar¬ 
ticolo e ascoltare la musica senza inter¬ 
ruzioni. 

Viaggio in Sicilia consente di scegliere 
il tipo di visita che si vuole effettuare, 
attraversando l'isola per vedere i siti ar¬ 
cheologici, oppure i luoghi di interesse 
naturale, sia sulla costa che all'interno 
Si tratta insomma di un piacevole 
viaggio in questa antica terra del sole, 
piena di tradizioni e sapori forti. 


286 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 































CVi^^u-i- ^uiu^LLi-trir) 





MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


Produttore e distributore: 

5G s.c.a.r I 

Baglio verdone 9a ìnt.6 

90124 Palermo 

Telefono: 091 6473988 

Telefax. 091 442537 

Interne t: www.neomedia.itViq mrn 

E-mail: Homan.'aMnpomwlia il 

Ambiente: Windows 
Requisiti multimediali: standard 

Prezzi: 

Viaggio in Sicilia lire 49.000 

Pollina lire 29.500 


quando si legge la firma del sindaco di 
Pollina in fondo alla presentazione di co¬ 
pertina. Quindi mi sembra doveroso 
informarvi che si tratta di un'opera che 
intende propagandare questa incante¬ 
vole località siciliana, "tra cielo e terra". 

Ora siete avvisati. Ma forse il prezzo 
modesto vi indurrà a soddisfare una cu¬ 
riosità così "verticale". 


brani è minore! e 
trovo che sia da lo¬ 
dare, da questo 
punto di vista 
L'opera tuttavia 
è atta a soddisfare 
solo un interesse 
molto specifico per 
questa bella ed in¬ 
teressante località. 
Questo interesse 
specifico è meglio 
comprensibile 




ma 


jÌiH\ìfta Hif r'/ft H'JttJ 


L'opera, oltre ai 
piaceri visivi ed udi¬ 
tivi, è in grado di 
offrire, rispettando 
le necessità prati¬ 
che, informazioni 
su alberghi, tra¬ 
sporti. noleggi, ec¬ 
cetera, Le funzioni 
includono la copia¬ 
tura di immagini e testi. 

A coloro che non apprezzano la musi¬ 
ca tradizionale siciliana posso sconsi¬ 
gliare decisamente l'acquisto di 
quest'opera. Agli altri posso suggerire 
di non mancarlo. 


Pollina 

Non posso esimermi dal citare anche 
quest'opera su Pollina, perché anch’es- 
sa presenta le caratteristiche musicali 
che ho citato (anche se il numero di 


fulb QH «imi • Ponili», iVjltim» domami» di Ayotfo ¥ avoiga l» 
Sagra nadirata alla manna 

Muta. muaita «panatoli a atand» par l anaggio dalia manna 
adì alt» prodottiHpmlocali 

Un pie telo ntiMu alno antropologico. incannalo auH» manna a 
«ulta cultura contadina, * «alo aliatolo nai loran dalia* municipio 


Vi «i pottono arrmiara gli attiaui uuli dai notfn 
contadini a vana fotogiaaa «producano aratami 


00 O 
















LiuLiLlIlu_uiLLcÌÌP) 




Comete 

Dovendo scegliere cosa privilegiare 
nella confezione di un'opera, forma o 
sostanza, credo proprio che sceglierei 
la forma per le opere di intrattenimen¬ 
to e la sostanza per quelle di valore 
culturale. 

Questo prodotto Hochfeiler, che ha 
appunto delle ambizioni più culturali 
che di intrattenimento, sembra rispec¬ 
chiare questa filosofia, valorizzando più 
la sostanza che la forma. 

Infatti la parte che viene curata con 
piu ampio ricorso ai mezzi multimedia¬ 
li, interfaccia grafica, suoni, immagini e 
filmati è abbastanza scarna e si esauri¬ 
sce presto; maggiori informazioni si ot¬ 
tengono, cliccando sul pulsante "Sa¬ 
perne di più", attraverso le pagine di 
testo e immagini cui si accede con In¬ 
ternet Explorer, come se si fosse su 
Internet, 

Questo sistema di proporre cultura 
non sarà forse tra i più spettacolari, ma 
certamente ha una sua precisa capa¬ 
cità di trasmettere informazioni in mo- 


--- 

La Guerra di Troia 


Produttore e distributore: 

Hochfeiler 
Via Salaria 290 
00199 Roma 
Telefono 06 8548122 
Telefax: 06 8548122 

Ambiente: Windows 
Requisiti multimediali: standard 

Prezzi: 

Comete lire 30 000 

La Guerra di Troia lire 30,000 



do diretto ed efficace. 

Il gruppo Hochfeiler ci ha abituati a 
lavori confezionati con capacità e com¬ 
petenza (vedere i titoli come Ebla, 
AIDS, Saturno e al¬ 
tri) e anche in que¬ 
sto caso non dubi¬ 
tiamo che le infor¬ 
mazioni sulle co¬ 
mete siano atte a 
soddisfare i più La 
grafica non è entu¬ 
siasmante, soprat¬ 
tutto quella della 
serigrafia sul di¬ 
schetto. ma que¬ 
sto aspetto si di¬ 
mentica facilmen¬ 
te quando si vedo¬ 
no i contenuti e 
quando si conside¬ 
ra il prezzo d'acqui¬ 
sto, decisamente 
abbordabile. 


La Guerra di Troia 

L'attenzione dedicata alla veste gra¬ 
fica è maggiore in quest’opera che in 


ODfliaa-a£ia-oi 

1—>• C—. NM Mmm Cmnm Mi 

Ma* 


— 3 


EDIU 


vcovyi INI \ OKI \ I l I O D'ORO 


!■ i - 

I . v è 



Comete, sempre 
di Hochfeiler, ma 
il principio rimane 
lo stesso: privile¬ 
giare i contenuti. 
L'opera si occupa 
diffusamente, ab¬ 
bastanza ovvia¬ 
mente, di quello 
straordinario per¬ 
sonaggio che fu 
Schliemann, l'uo¬ 
mo che, ritiratosi 
dagli affari a qua- 
rant'anm, riuscì a 
scoprire la colloca¬ 
zione della mitica 
Troia ed a recupe- 


288 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 























( k’^LLL^dLuìT) 


rare il tesoro di Priamo 
In effetti la parte di avvio dell’opera 
è incentrata proprio sulle attività ar¬ 
cheologiche e riferisce fatti e aneddoti 
sulla scoperta del tesoro, sulle porte 
Scee. eccetera, servendosi della narra¬ 


zione verbale e di diapositive virtuali. 
C'è anche una parte dedicata alla let¬ 
tura dei versi di Omero. 

I fatti storici e mitologici sono narrati 
ricorrendo ad Internet Explorer, nella 
sezione "da Omero a Schliemann”. Il 


fascino dell'argomento rimane intatto 
dopo secoli e secoli e l’argomento è 
trattato nel dovuto modo. Volete tro¬ 
vare un posto nella vostra CD Teca? 

Kg 




SCHUMACHER IL GRANDE 


Le imprese 
della Ferrari in 
questa stagione 
hanno catalizzato 
l’attenzione di 
tutti sul team di 
Maranello e sul 
suo fuoriclasse 
tedesco, Michael 
Schumacher, al 
quale è stato de¬ 
dicato un cd¬ 
rom. Un ricono¬ 
scimento al cam¬ 
pione che racco¬ 
glie tutte le tap¬ 
pe della carriera 
di Schummy, 
dalla F3 tedesca 
al campionato 
prototipi; dagli inizi con la Benetton al presente con la Ferra¬ 
ri. Si può quindi scegliere quale di queste quattro categorie 
esaminare. Per esempio, se si sceglie la Benetton ci sarà il 
resoconto di ogni gara di Michael dal ‘91 al ’95 Ognuna di 
queste avrà anche un filmato ed una voce che racconta gli 
episodi più importanti del GP Una cosa intelligente, che 
serve sia a dare subito un quadro piuttosto completo e rapi¬ 
do alla corsa sia a far "vivere’ di nuovo certi episodi. Ci sono 
altre opzioni, ovvero quelle sulla Formula 1 in generale per i 
curiosi e gli amanti della storia di questo sport. Qui vengono 
riportati i circuiti (ognuno dei quali viene descritto dalla soli¬ 
ta voce curva per curva); le statistiche dei campioni del 
mondo di ogni stagione, le regole della attuale Formula 1 
(macchina, gomme, procedura di partenza, box, bandiere); 
l’atmosfera di ogni gara mostrata attraverso foto ed imma¬ 
gini; ed infini il cockpit della Ferrari di questo campionato 
che può essere 
esaminato an¬ 
dando col mou¬ 
se su ogni sin¬ 
gola parte di 
questo. Un'al¬ 
tra opzione è 
quella riguar¬ 
dante le ’news’ 
che, a dire il 
vero, non con¬ 
tengono poi 
molto: un gio¬ 
co e le immagi¬ 
ni più belle di 
Schummy sulla 
'Rossa' nel 
1997. Infine, 
cliccando sul 
casco del Kai¬ 
ser, si avranno 
tutte le infor¬ 


mazioni possibili su Michael Schumacher: la vita privata 
(compresi gli hobbies); i successi, che comprendono tutti i 
titoli che ha vinto nelle categorie nelle quali ha corso (dal 
Kart alla FI), la sua carriera, ovvero dall'84 al '96 i campio¬ 
nati nei quali ha partecipato; l'atmosfera che vive Schummy 
in ogni gara mostrata da molte foto; gli aneddoti, cioè tutte 
le curiosità sul tedesco; e due giochi. Senz'altro in questo 
cd-rom tutto quello che c'è da sapere sul campione tede¬ 
sco è svelato, tutto in modo molto approfondito ma facile 
da capire e da essere scoperto. Inoltre sullo sfondo di ogni 
opzione c'è sempre una bellissima foto che raffigura Mi¬ 
chael in uno dei momenti della sua carriera agonistica... e 
come poteva iniziare questo cd se non con una foto di 
Schummy in rosso che esulta con le braccia alzate? Insom- 
ma, un'opera davvero completa e ben fatta per chi vuole 
sapere tutto, ma proprio tutto, sul grande Michael Schuma¬ 
cher (che speriamo vinca il titolo mondiale con la Ferrari 
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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


289 



























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Copyright 1997. Creative Technology Ltd. Sound Blaster, Video Blaster e AWE64 sono marchi registrati, e SoundWorks. CSW200. Graphics Blaster e Blaster Exxtreme sono marchi di 
Creative Technology Ltd. Tutti gli altri marchi e nomi di prodotti sono marchi e marchi registrati dei rispettivi proprietari. Ogni caratteristica è soggetta a cambiamenti senza preavviso. 













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Slideshow interattivi, 3D rendering ed animation su font truetype, 
compressione MPEG (mp3) ad alta qualità, generazione di GIF 
animate con effetti digitali, realtà virtuale e desktop animation. 
Queste ed altre idee ancora sotto forma di software applicativo 
subito pronto all'uso! 


di Bruno Rosati 


Compiendo il nostro abituale giro di 
ricognizione sul Web, abbiamo avuto 
modo di constatare un'altra interessan¬ 
te proliferazione di software applicati¬ 
vo (per il multimedia in genere e per il 
Web multimediale in particolare) che 
meritava lo spazio di un articolo, 

Aspettando da un momento all'altro 
la "rivoluzione multimediale", quella 
che con l'avvento del nuovo Windows 
uniformerà i formati mediali e di pre¬ 
sentazione, ciò che ci è stato possibile 
constatare è l'avvento di un’altra gene¬ 
razione di software che, in qualsiasi 
ambito creativo si operi, porta maggiori 
potenzialità applicative e facilità d'utiliz- 
zo. Software maturo quindi ed in grado 
di migliorare la produttività di ogni sin¬ 
golo mediamaker che può finalmente 
realizzare 3D, cartoon, audio di qualità 
e presentazioni ipermediali come mai 
prima 

Tra tutti gli applicativi tirati giù, installa¬ 
ti e provati (una cinquantina, tra semplici 
utility e veri propri authoring multimedia¬ 
li) ne abbiamo filtrati sette, che non sa¬ 
ranno "magnifici", ma che sicuramente 
possono ben operare ciascuno nel pro¬ 
prio, specifico ambito applicativo. 

Questa è la lista che fa anche da 
sommario all'articolo: 

- SlimShow, un authoring tool iper- 
mediale per produrre slideshow interat¬ 
tivi. 

- Xara 3D, per realizzare rendering 3D 
ed animazioni su normalissimi font 
truetype ed esportare il prodotto finito 
sia come file AVI (per le nostre sigle su 


CD-ROM) che GIF animate (per i loop 
dei logo sul Web). 

- MP3 Compressor, un semplice, ma 
efficiente compressore di file 
wav(PCM) in formato ,wav(MP3). 

- Ulead GIF Animatori il più potente e 
completo generatore di GIF animati at¬ 
tualmente in circolazione Come se fos¬ 
se il "Premiere del Web”, Ulead GIF 
Animator è capace di realizzare effetti 
di transizione, temporizzazione, anima¬ 
zione prospettica e color cycling seletti¬ 
vo. 

- RenderSoft VRML Editor, un gene¬ 
ratore di oggetti virtuali con il quale pro¬ 
vare l'approccio alla realtà virtuale per il 
Webl 

- ProMotion; l'applicativo per il desk¬ 
top animation del quale più si sentiva la 
mancanza 

- InfoCourier; una preziosa utility in 
grado di convertire i file HTML in file 
.exe eseguibili a sé stante (con il brow- 
ser praticamente incorporato nell'.exe) 


1 - SlimShow 
|http://www.pcww.com] 

SlimShow della PC WholeWare è 
una piattaforma per la produzione di 
presentazioni ipermediali utilizzabile 
sia in ambiente Windows 95 che 3.1x. 

Nella sua versione dimostrativa (uti¬ 
lizzabile per i classici trenta giorni) il 
programma pone il solo limite del nu¬ 
mero massimo di "box" utilizzabili (25). 


I box altro non sono che i compo¬ 
nenti (immagini, suoni, file MIDI, tito¬ 
lazioni, e controlli GoTo/Timer) trasferi¬ 
bili nello sheet di lavoro e concatena- 
bili nel flusso della presentazione. 
Ogni box rappresenta un evento iper- 
mediale e dispone di un proprio pan¬ 
nello di controllo nel quale è possibile 
settare durata in schermo, grandezza 
ed effetti di transizione (se si tratta di 
immagini), volume, pitch, stop (se si 
tratta di audio) e scrittura o caricamen¬ 
to del testo (se si tratta di titolazioni o 
più articolati riferimenti scritti) 

Avendo parlato dei box e dei pannel¬ 
li di settaggio degli stessi, abbiamo in 
pratica già descritto la modalità d'uti- 
lizzo di SlimShow. Uso che è difatti as¬ 
solutamente immediato Aperto un 
nuovo foglio di lavoro è sufficiente co¬ 
minciare ad inserirvi sopra i box degli 
oggetti che andranno a formare il flus¬ 
so della presentazione. Questi si ag- 
ganceranno uno dopo l'altro. Giocan¬ 
doci sopra potremo attivare il pannello 
di controllo e quindi procedere al set¬ 
taggio dei parametri di rappresentazio¬ 
ne. 

Dal punto di vista creativo, Slim- 
Show mette a disposizione dell'utiliz- 
zatore diciotto stili di animazione (ef¬ 
fetti di transizione e percorsi lineari 
on-screen) controllabili anche in velo¬ 
cità. Oltre a tali feature d'animazione 
(in certi casi un po' limitate) è possibi¬ 
le inserire l'effetto pseudo-animato di 
immagini, lavorate esternamente a 
SlimShow (ad esempio in ambiente 


292 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 




PaintShop) e caricate una dopo l'altra 
con una temporizzazione molto breve 
per simulare l'effetto dell’animazione. 

Dal punto di vista sonoro SlimShow 
ha la capacità di riprodurre simultanea¬ 
mente file MIDI e WAVE, con relativo 
controllo di volume e stop dell'esecu¬ 
zione (eventualmente ricalcolabile in 
base alla permanenza in schermo di 
una determinata immagine). 

Tra le caratteristiche più interessanti 
dell’applicativo va poi segnalato lo 
Speech Synthesizer testuale interno 
Tale sintetizzatore è in grado di voca¬ 
lizzare qualsiasi testo scritto e di ren¬ 
dere al programmatore dello show il 
pieno controllo sulla velocità ed il pit¬ 
ch Oltre a ciò è possibile customizza- 
re dei dizionari fonetici personalizzati 
(ciò per ovviare il più possibile all'uso 
dei fonemi anglosassoni che altrimen¬ 
ti fanno parlare il synt come il classico 
"americano a Roma''!). 

SlimShow. oltre ai controlli mediali 
è ovviamente in grado di rendere il 
pieno supporto anche all'interazione 
che può essere pratica per mezzo di 
bottoni grafici ai quali andrà assegnato 
il numero della slide alla quale andare 
(GoTo) a click avvenuto Dal punto di 
vista grafico il bottone può essere rap¬ 
presentato da qualsiasi bitmap, sia a 
grandezza originale che in resize. 

Le presentazioni realizzate da Slim¬ 
Show per essere eseguite necessita¬ 
no della presenza sul PC ospite di uno 
specifico player (appena 50 Kbyte). 
Essendo tale player liberamente utiliz¬ 
zabile (ma solo nella versione registra¬ 
ta) le presentazioni realizzate con 


Figura I - SlimShow Lo 
sheet di lavoro sul quale 
e possibile creare il flus¬ 
so della presentazione 
inserendo via via i box 
relativi alle immagini, i 
suoni, i brani MIDI, il 
contatempo. ecc. che 
sono prelevabili dalla 
barra colorata che scor¬ 
re verticalmente sulla si¬ 
nistra del piano di lavo¬ 
ro 


-IfLsi 




Figura 2 - SlimShow 
Collage dedicato a tie 
pannelli di controllo Ri¬ 
spettivamente lo Spee¬ 
ch. il Graphics per il set¬ 
taggio delle immagini 
Iposizione, grandezza, 
effetto d apparizione! e 
quello relativo alle titola¬ 
zioni In quest ultimo ca¬ 
so, tramite il bottone File 
Select, invece di far ap¬ 
paine dei titoli composti 
al momento, e possibile 
caricare e presentare in 
bello stile del testo pre¬ 
cedentemente salvalo in 
file txt 



Figura 3 - SlimShow j 
Una scena dello sfide- 
show dimostrativo sulla 
quale abbiamo fatto ap¬ 
parire un testo di riferi¬ 
mento. 




Presentazioni Mullimed iali 


SlimShow possono essere lanciate 
anche dall'interno di altri authoring 
tool (MM-ToolBook ad esempio, come 
gli stessi Web-browser). 

2 - MP3 Compressor 
("freeware" su 
C&Vweb n.11) 

MP3 Compressor. è una piccola uti¬ 
lity di conversione per file audio in for¬ 
mato MPEG (Layer 3 mp3) in ambiente 
Windows 95 

Com'è noto il formato audio MPEG 
Layer 3 è una tecnica di codifica assai 
efficiente ed in grado di produrre forti rt- 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


293 















































































BUllhl'liflf fr' ninfea 


duzioni di spazio senza con questo infi¬ 
ciare la qualità del segnale. 

Rispetto ad un file originale di riferi¬ 
mento (tipicamente un CDaudio da 44,1 
kHz) l'equivalente conversione in .mp3 
riduce le informazioni di un fattore 12 
senza apprezzabili decadimenti di qua¬ 
lità e con enormi vantaggi in fatto di im¬ 
magazzinamento ed eventuale utilizzo 
sul Web. 

In situazioni estreme, appunto la tra¬ 
smissione sul Web, è possibile aumen¬ 
tare ulteriormente il fattore di compres¬ 
sione (anche fino a 24:1) e continuare a 
mantenere una qualità sonora comun¬ 
que superiore agli altri codec per lo 
streaming in rete 

Il programma in questione (un 
freeware che può essere scaricato di¬ 
rettamente da C&Vweb n. l 1) dal punto 
di vista dell'utilizzo si rileva di una faci¬ 
lità assoluta Come "guida all'uso" risulta 
sufficiente fare riferimento alle figg. 4 e 
5 e, una volta caricato un file Wave (l'u¬ 
nico tipo di file supportato all'origine), 
seguire il seguente step-by-step 

- Settare la frequenza di uscita (da 48 
a 8 kHz). 

- Scegliere la modalità di riproduzione; 
Stereo (accetta solo frequenze d'ouput 
non inferiori a 32 kHz) oppure Mono (la 
frequenza d'output può scendere anche 
a soli 8 kHz). 

- Scelta della compressione WAV (ri- 
producibile quindi sia dal Sound Recor¬ 
der di Win95 che dall'ActiveMovie) in 
alternativa al formato ,mp3, 

Rinunciando alla modalità stereo (che 
oltre all'uso delle frequenze più elevate 
impone un bitrate di riproduzione pari a 
128 Kbit al secondo) è possibile codifi¬ 
care anche a soli 8 kHz e per velocità di 
riproduzione di appena 16 Kbit al secon¬ 
do (ovvero 2 Kbyte, limite teorico rag¬ 




giungibile anche da un modem da 14,4). 

Su C&Vweb n 11, oltre al download 
del file zippato del programma 
(mp3comp.zip) sarà possibile ascoltare 
(via ActiveMovie), ed eventualmente 
scaricare, i file di prova che abbiamo 
realizzato per l'occasione. 

3 - Ulead GIF Animator 
tfwww.ulead.com] 

Di applicativi come pure semplici uti¬ 
lity di conversione per le GIF animate 
ne esistono ormai a centinaia Sceglien¬ 
do nel mucchio anche noi abbiamo pro¬ 
vato due o tre applicativi del genere: 



Figura 6 ■ Ulead GIF 
Ammatoi L organizza¬ 
zione della finestra del¬ 
l'applicativo. Sulla sini¬ 
stra la barra dei 'layer' 
Iinserzioni testuali, cro¬ 
nologia delle figure in¬ 
serite, commenti, tipo 
di effetti, ecc.l, sulla de¬ 
stra, la tona più ampia, 
dedicata al freme in la¬ 
vorazione. ed in alto, 
sotto al menu ed alla 
sene di comandi iconici, 
la toolbar per il serrag¬ 
gio dell'X/Y offset, l'e¬ 
ventuale effetto-traspa¬ 
renza. la durata in 
screen e il tipo di palet¬ 
te applicati ad ogni sin¬ 
golo trame 


F"3 

iiim» 


un 


Figura 4 - MP3 Com - 
pressoi II pannello 
delle Preferences per 
il settaggio dei para¬ 
metri di campiona¬ 
mento. modo e tipo 
di formato finale 
IWav-mp3e/o mp3l 


Figura 5 - MP3 Com- 
pressor II compresso¬ 
re al lavoro A mento 
dell'applicativo va 
senz'altro sottolineata 
la rapidità del processo 
di conversione 


GIF Construction 
Set, Weblmage e 
Microsoft GIF Ani¬ 
mator Con la stes¬ 
sa denominazione 
del generatore di 
Microsoft (pei la 
_ cronaca scompar¬ 
so dalla circolazio¬ 
ne perché inglobato nell'ultima versione 
di Image Composer) Ulead ha ultima¬ 
mente proposto l'eccezionale Ulead GIF 
Animator. 

Un applicativo che dall'alto delle sue 
caratteristiche schiaccia drammatica¬ 
mente ogni possi¬ 
bile programma 
concorrente e si 
propone, come 
non a caso abbia¬ 
mo virgolettato nel- 
l'introduzione, co¬ 
me il "Premiere del 
Web!" Da cosa de¬ 
riva tale strapoten¬ 
za? Semplicemen¬ 
te dalla raffinatezza degli effetti che è in 
grado di imporre in pieno automatismo 
sui trame in lavorazione e dai controlli 
che offre per l'ottimizzazione della pa¬ 
lette e del bitrate di riproduzione 

Cosi com’è possibile osservare nelle 
figure relative, Ulead GIF Animator or¬ 
ganizza la sua finestra di lavoro in tre 
principali strutture, sulla sinistra, a scor¬ 
rere verticalmente, è posta la barra dei 
"layer" (inserzioni testuali, cronologia 
delle figure inserite, commenti, tipo dì 
effetti, ecc,), sulla destra la zona di lavo¬ 
ro dove salgono t fraine in lavorazione, 
ed m alto, sotto ai menu ed alla sene di 
comandi iconici, la toolbar per il settag¬ 
gio dell'X/Y offset, l’eventuale effetto- 
trasparenza, la durata in screen e il tipo 
di palette applicati ad ogni singolo tra¬ 
me. 

Per il resto, a spiovere dal menu 
Layer, tutte le opzioni di controllo di cui 
il raffinatissimo Ulead GIF Animator di¬ 
spone: 

- Transition Effect (fig. 7): per la scelta 
dell'effetto di transizione con cui appa- 
rirà/scomparirà il singolo trame in lavo¬ 
razione 

Banner Text (fig 8) per realizzare 
degli spot con testo in scrolling (orizzon- 
tale/verticale) assegnando colori a corni¬ 
ce, sfondo, testo ed eventualmente al¬ 
l'ombreggiatura di quest'ultimo, nonché 
la fluidità, la velocita e la direzione del 
testo in scorrimento 

- Color Ammation (fig 9) per realizza¬ 
re l'effetto di color-cycling con il quale 
far cambiare in loop i colon specifica¬ 
mente settati nella palette della gif in la- 


294 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 









































vorazione. 

- Cube Effect (fig. 10): pei l'inserzione 
di un effetto di rotazione "cubica" tra un 
trame e l'altro 

Oltre a ciò, Ulead GIF Ammator dispo¬ 
ne di una serie di Wizard capaci di gui¬ 
dare la realizzazione di un'animazione e 
l'ottimizzazione (palette e bitrate) delle 
gif animate 

Ultimo, ma non ultimo. GIF Animator 
e in grado di caricare e di fondere con le 
immagini statiche anche interi file video 
in formato Avi di VfW 


4 - Xara 3D 

(http://www.xara.com/ 

xara3D) 

Se avete bisogno di un bel logo 3D, 
magari animato e da riprodurre come fi¬ 
le AVI oppure da sequenziare in GIF 
(per il Web) Xara 3D è probabilmente 
ciò che andate cercando da tempo. Un 
programma tanto facile da usare quanto 
potente nelle sue funzioni. 

La potenza applicativa di Xara 3D e 
sorprendente se rapportata alla sempli¬ 
cità operativa. 

Si carica il programma, si seleziona 
New dal solito menu File, quindi si clic- 
ca sull'icona T ed appare il pannello 
Text Options. All'interno di questo si 
scorre lungo la lista dei font TrueType 
disponibili nel sistema, si sceglie il font 
che fa per noi e poi, nel preposto cam¬ 
po di testo, si scrive la parola. Ad esem¬ 
pio (ma guarda un po'!) Computer & Vi¬ 
deo. 

Dato l'OK, il programma, velocissimo, 
ci rende il nostro primo prodotto 3D. 

Nell'automatismo, per default, sono 
utilizzati dei valori presettati che ricalco- 
lano per noi il coefficiente di estrusione 
(la profondità da assegnare al corpo dei 
caratteri) i gradi del Bevel (cioè l'angola- 
tura da assegnare ai bordi dì ogni singo¬ 
la lettera) e l'inserzione dei punti luce 
(dove sono posizionati e con quale com¬ 
ponente cromatica a predominare). Ot¬ 
tenuta la resa della prima immagine 3D 
è già possibile esportarne un equivalen¬ 
te in formato gif, ipeg oppure bmp. Se 
invece vogliamo già andare oltre è pos¬ 
sibile comandare l'esecuzione di una "ri¬ 
voluzione" intorno agli assi che Xara 3D 
eseguirà in "x" frame pronto per salvarla 
in Avi oppure direttamente in GIF ani¬ 
mata. 

Tutto facile, rapido ed intuitivo, non¬ 
ché automatico. 

Ma facile, rapido ed intuitivo, nonché 
ancora piu bello come resa finale, è 


Figura 7 - Ulead GIF 
Animator La scelta 
dell'effetto di transi¬ 
zione con cui appa- 
rtra/scompanra il sin¬ 
golo trame in lavora¬ 
zione. 


t- E» V- t.» » 

Dia,itf|y| «i gl »i*»in aitala m un ipi 

e-*» 

W.«, tu 3<.M* [~ 
r i«.?— 


■ -I.IkI 


quanto ottenìbile 
per mezzo dell'in¬ 
tervento diretto 
dell'operatore. 

Per mezzo degli 
appositi pannelli 
di settaggio che 
appaiono in scher¬ 
mo, anche il me¬ 
no esperto dei mediamaker può modifi¬ 
care a suo libero arbritrio i valori preset¬ 
tati del coefficiente d'estrusione, del¬ 
l'angolo di Bevìer, i punti-luce e il tipo di 
animazione Ciò che ricaverà sarà sem¬ 
pre un'ottima resa tridimensionale ed 
un'eccellente animazione finale 

La Xara definisce Xara 3D un pro¬ 
gramma di tipo "slimware" Ovvero un 
piccolo programma specializzato nel fa¬ 
re solo una cosa (l'estrusione e il rende¬ 
ring dì scritte e logo) ma di farla ecce¬ 
zionalmente bene e con una facilità irri¬ 
soria. 

In sede di progettazione alla Xara han¬ 
no addirittura pensato di evitare all'ope¬ 
ratore l'incombenza di inserire la gran¬ 
dezza del quadro d'azione. Per ridimen¬ 
sionare l’immagine è difatli sufficiente 
dragare la finestra di lavoro per mezzo 
del mouse che agganciato al cursore 
dell'angolo in basso a destra della fine¬ 
stra può allargare o restringere la stes- 



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Figura 8 ■ Ulead GIF Animator II layer Banner 
Text serve per realizzare degli spot con testo 
scorrevole assegnando i colori a cornice, sfon¬ 
do, testo ed eventualmente ombreggiatura, 
nonché i parametri relativi alla fluidità , la velo 
cità e la direzione del testo in scorrimento. 


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Figura 9 - Ulead GIF 
Animator layer Color 
Ammation Utilizzando 
questo layer si realizza 
l'effetto di color-cycling 
con il quale è possibile 
far cambiare in loop i 
colon specificamente 
settati nella palette del¬ 
la gif in lavorazione 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


295 





















































































[22E23 

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Figura IO - Ulead GIF 
Ammaror II layer "Cube 
Etfecr ‘ in funzione meri 
Ire si sperimenta l'inser¬ 
zione di un elleno di ro¬ 
tazione "cubica ‘ tra due 
trame 


P Creale locai patate lot betta quehty 


«L 


Seledmage 


Sourcehuge 

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li 

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Canee! 


Hot 


Figura 11 - Xara 3D Un 
New, la scrittura di un 
resto, FOX ed ecco Xara 
3D produrre rapidarnen 
te l’estrusione dal Ioni 
truetype prescelto del 
nostro primo logo 3D 



Do; to totale thè taxi CW lot horconlal orjy. Shit lot vabcal orèy 


sa II riposizionamento che imporremo 
alla finestra di lavoro produrrà l'effetto 
di ridimensionare di conseguenza anche 
la grandezza (in perfetto WYSIWYG) 
dell'immagine finale La grandezza del 
file finale che salveremo sarà cioè la 
stessa della finestra nella quale si è rea¬ 
lizzato il rendering. 

Tra le caratteristiche qualitative che 
fanno di Xara 3D un vero gioiello del 
rendering tridimensionale c'è senz'altro 
da annoverare anche la funzione auto¬ 
matica dell'antialiasmg che viene impo¬ 
sto ad ogni immagine sia in fase di ridi¬ 
mensionamento che di resa prospettica 
e durante la realizzazione dei trame di 
un'animazione. 

Più che sufficienti sono poi le moda¬ 
lità di esportazione dei file resi. Queste 
vanno difatti dai principali formati stata¬ 
ci (bmp, jpeg, gif) a quelli dinamici (gif- 
animate e Avi di VfW). 


5 - RenderSoft VRML 
Editor 

Khttp://home.pacific.nef 

sg/'-jupboo) 

Prima o poi nella tentazione ci si ca¬ 
de ed anche il 3D virtuale, che è una 
tra le massime tentazioni del momen¬ 
to, ci può conquistare. Per verificare 
questa potenzialità (che soprattutto con 
il Web-browsing sta ammaliando un po’ 
tutti) abbiamo pensato che un applicati¬ 
vo, semplice ma potente come il Ren¬ 
derSoft VRML Editor, potesse entrare 
in questa panoramica. 

L'ambito applicativo indubbiamente 
non è uno dei più facili, malgrado ciò 
l'operabilità offerta dal VRML Editor è 
abbastanza accessibile. Obbligatorio 


è fare comunque un po' di esperien¬ 
za. 

Fondamentale e l'assimilazione dei 
concetti basilari del 3D e, nel particola¬ 
re dell'editor, dei controlli d'assegnare 
agli oggetti. Tra questi controlli spicca¬ 
no quelli relativi al movimento, la scala 
di grandezza, la rotazione e l'orientazio¬ 
ne. 

Dal punto di vista "estetico" il VRML 
Editor è in grado di assegnare diversi ti¬ 
pi di materiale agli oggetti ed all'am¬ 
biente di scena. Il materiale sarà simu¬ 
lato dai colori. Dal punto di vista della 
resa il colore assegnato all'ambiente di 
scena influenzerà direttamente la colo¬ 
razione dell’oggetto, mentre, per diffu¬ 
sione, il colore degli oggetti si rifletterà 
su quello dell'ambiente. L'algoritmo 
che è alla base di tale rapporto di resa, 
messo alla prova con i nostri primi 
esperimenti, risponde ottimamente 

Un'altra, importantissima funzione di 
controllo offerta dal RenderSoft VRML 
Editor è quella denominata "Attach a 
WWWAnchor" con la quale viene asse¬ 
gnato un riferimento WWW (la path di 
un URL). 


6 - InfoCourier 
Khttp://www.smartcode 

corri) 

Una tra le più interessanti possibilità 
applicative che 1 programmi di questa 
selezione provano ad offrire all’utenza 
è senz'altro quella proposta dall'lnfo- 
Courier. L'utility in questione è difatti 
un compilatore HTML in grado di im¬ 
pacchettare, unitamente ad un piccolo 
ma completo sistema di browsering 
(in pratica il runtime dello stesso Info- 
Courier), un file htm comprensivo di 
tutte le sue componenti mediali (au¬ 
dio, gif, video) e dei link attivi II file 
generato, un normalissimo exe, potrà 
quindi essere lanciato ed interattivato 
senza l’ingombrante utilizzo di un vero 
e proprio browser, Libero da qualsiasi 
forma di royalty, l'eseguibile generato 
da InfoCourier potrà tranquillamente 
girare su sistemi Windows 3.1x, Win¬ 
dows 95 ed NT 

Evidenti gli ambiti di utilizzo che van¬ 
no dalla possibilità di distribuire catalo¬ 
ghi interattivi, training e corsi iperme- 
diali di specializzazione, materiale di¬ 
dattico, magazine elettronici, ecc. 

Il procedimento di compilazione ef¬ 
fettuabile tramite InfoCourier è estre¬ 
mamente facile. Una volta caricato 
l’applicativo si procede ad aprire il file 


296 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 





































Figura 12 - Xara 3D 
Imponendo una mag¬ 
giore grandetta alla fi¬ 
nestra di lavoro le quin¬ 
di al logo in lavorazio¬ 
ne! ecco come Xara 3D 
realizza il nostro classi¬ 
co C&V Da notare, ol¬ 
ite ai tre pannelli dei 
settaggi modificabili, è 
anche il perfetto antia- 
liasing che il program¬ 
ma, va Dìrect-X, riesce 
velocemente e perfet¬ 
tamente a rendere 


3_*BI tEb/S _lfy 


\ t 

c&s 




Figura 13 - Render Soft 
VRML Editor il nostro 
primo esperimento in 
VRML Chissà, torse riu¬ 
sciremo a costruire un 
pìccolo mondo virtuale 
latto di palazzi, strade e 
persone Nel frattempo 
prepariamoci ad ancora¬ 
re il file VRML di questi 
oggetti geometrici al- 
l'tJRL FITML che ne per¬ 
metterà l'mtervisione da 
browser 


html da compilare, si settario i para¬ 
metri relativi al tipo di font da utilizza¬ 
re. il colore del background, del testo 
e dei link (hotspotl Quindi si invoca il 
comando Compile. 

Il risultato che si ottiene è visibile in 
figura 15 Com'è facilmente rilevabile 
l'intera pagina ha conservato l'intero 
layout grafico e testuale. Fanno ecce¬ 
zione il campo di testo (nel quale, con¬ 
trollato da JavaScript, doveva scorrere 
un banner testuale) e il file MIDI di sot¬ 
tofondo che originariamente la page 
caricava in background. I file mediali 
possono essere visionati ed ascoltati 
solo con link esterni verso il media- 
player di sistema. Solo in questo è 
possibile la loro riproduzione. Per 
quanto poi concerne le estensioni che 
vengono eventualmente portate a sup¬ 
porto dell'HTML (Java, JavaScript, 
ecc.) queste non è possibile utilizzarle 
nel compilato. 

Altra limitazione è la lunghezza del 
file HTML che, all'origine, non dove 
superare i 32 Kbyte, altrimenti viene 
troncato in più file eseguibili. Malgra¬ 
do queste limitazioni InfoCourier pro¬ 
duce i file exe con rapidità e precisio¬ 
ne. 

Dal punto di vista grafico il compila¬ 
tore e in grado di includere nell'esegui¬ 
bile file di tipo png gif jpg, bmp e 
map, provvedendo automaticamente 
a ricercarli nelle directory o subdirec¬ 
tory dove sono localizzati, purché, in 
sede di stesura del codice HTML, si 
utilizzino i riferimenti relativi alla path 
di localizzazione dei file. 

Differente il discorso per quanto ri¬ 
guarda i link ad eventuali URL a cui col¬ 
legarsi online sul Web. Tali link difatti, 
dovendo chiaramente attivare una con¬ 
nessione reale, obbligano all'attivazio¬ 
ne, in sede di precompilazione, della 
denominazione del Web Browser da 
invocare per la connessione on thè 
Web. 

Perfettamente supportate risultano 
essere anche le Form. 

Per l'occasione, svolgendo una com¬ 
pilazione di prova abbiamo provato a 
rendere eseguibile il file html relativo 
al gioco dell'Anagramma che abbiamo 
messo a punto per la "favola per la re¬ 
te" (vedi C&Vweb n.10). Originariamen¬ 
te, il file html, le gif di contorno e il file 
audio di riferimento pesavano circa 50 
Kbyte. InfoCourier li ha impacchettati 
con il suo "browsering-runtime" in 630 
Kbyte. In pratica a tali file ha aggiunto 
proprio il size del suo stesso eseguibi¬ 
le (lcouner.exe di 579 Kb). 

L'InfoCourier, oltre che sul sito della 
SmartCode, è già presente su 


C&Vweb n.9, Scaricate lo zip, installate 
il compilatore e fate le vostre brave 
prove. 

7 - ProMotion 

(http://www.tuchemnitz. 

de/~jzi) 

Gli autori di ProMotion sono proba¬ 
bilmente dei nostalgici del glorioso 
Amiga ed in particolare del mitico De- 
Luxe Paint della Electronics Arts, Nel 
readme difatti viene ben evidenziato il 
fatto che, nel panorama della grafica 
su PC, la duttilità offerta dal DPaint 
non ha nessun riscontro. Alla lacuna 
hanno posto rimedio con ProMotion 
che. ricalcando feature e perfino la de¬ 
nominazione dei comandi e delle op¬ 
zioni (anim, brush ed ammbrush) non¬ 


ché la forma grafica del Toolkit degli 
strumenti di lavoro, reinventa le virtù 
di potenza e facilità applicativa dell'ap¬ 
plicativo principe in ambiente Amiga, e 
le trasla nell'ormai imperante mondo 
Windows II risultato è un ottimo appli¬ 
cativo che oltre a disegnare (con fun¬ 
zioni di trasparenza, fissaggio di colori 
e sfondi) è capace di creare animazioni 
a celle, inserendo controlli sui movi¬ 
menti e la velocità variabile (Ease In. 
Ease Out). 

La lista delle feature è comunque la 
seguente 

- animazioni realizzabili con un limite 
di 255 differenti immagini con un refre- 
sh-rate fino a 60 immagini al secondo e 
della grandezza massima di 1024x768 
pixel. 

- animazioni realizzabili con ritardi dif¬ 
ferenziati tra frame. 

- 64 possibilità di Undo/Redo. 

- AntiAlias su caratteri e linee. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


297 































Figura 14 - InioCourier 
Carichiamo /'HTML rela¬ 
tivo alla home-page di 
C&V n 9 e mandiamola 
in compilatone 


Olì The Web 9 




2ICMIU* ~J jl— » || 


4 


Figura 15 - La stessa 
page rivista come ese¬ 
guibile Tale exe incor¬ 
pora il suo browser e 
può esser quindi rivista 
su Qualsiasi Personal 
Computer anche 
sprovvisto ii C \ploror 
oppure Navigator o al¬ 
tri browser quali che 
siano I 


C&V 


On The Web 9 






(MtfkmrMM 


n iiL-jp*?*. 



Figura 16 - ProMotion II 
Desktop Ammalion e 
servito' 


F"3d J : 


4 FU 


- Possibilità di definire dei Brush ani¬ 
mati (parti a sé stante di animazioni poi 
incollabili in animazioni comprensive). 


- 19 differenti metodi di painting (tra 
cui lo smoothing. il color cyclmg e l'em- 
bossing). 


- supporto della tecnologia plug-in per 
espandere ulteriormente le funzioni del 
programma 

Nella versione demo liberamente uti¬ 
lizzabile senza limitazioni di tempo, Pro¬ 
Motion è in grado di salvare le anima¬ 
zioni solo nel formato FLI/FLC di Auto- 
Desk. 


Conclusioni 

Come già detto all'inizio quelli che ab¬ 
biamo presentato non saranno certo i 
"magnifici sette", ma sicuramente resta¬ 
no degli ottimi applicativi. In una serie di 
rapide prove pratiche (delle quali avrete 
riscontro su C&Vweb n.11) ne abbiamo 
potuto constatare la facilità operativa e 
la resa finale del singolo prodotto realiz¬ 
zato SlimShow ci ha permesso di pre¬ 
sentare uno show che nulla ha da invi¬ 
diare a quelli realizzabili dal piu articola¬ 
to Scala MM200. 

MP3 Compressor ci ha introdotti nel¬ 
l'affascinante mondo della compressio¬ 
ne MPEG, dove il limite a cui si tende è 
quello di portare la comunicazione sul 
Web in tempo reale 

A sua volta l'Ulead GIF Ammator ci ha 
consentito di realizzare GIF animate co¬ 
me mai eravamo riusciti a fare (se non 
con il pesante contributo da parte di 
Premiere). 

Xara 3D poi è qualcosa di micidiale 
azzera completamente la conoscenza 
preliminare in fatto di rendering tridi¬ 
mensionale e porta ciascun generico 
mediamaker ha creare rapidamente de¬ 
gli ottimi logo animati II RenderSoft 
VRML Editor è tutto una scommessa, 
ma può rivelarsi vincente una volta ac¬ 
quisiti i fondamentali del VRML. Piu che 
interessante è quindi la prospettiva che 
l'InfoCourier ci offre con la resa in exe 
dei file HTML. In pratica, se si dovesse 
lavorare sia per il Web che per una se¬ 
rie di Presentazioni ipermediali, con 
l'InfoCourier potremmo compilare i file 
HTML e renderli in visione a prescinde¬ 
re dal browser e da altri runtime. 

Infine il ProMotion Una novità tanto 
economica quanto potente nell'ambito 
della Desktop Animation. L'approccio 
del programma è facilissimo ed i risulta¬ 
ti immediati Ad avvantaggiarsi delle 
sue potenzialità saranno soprattutto i 
vecchi possessori di Amiga che volenti 
o nolenti sono passati agli MPC, ma 
che ancora rimpiangono la potenza e la 
facilità operativa del mitico DPamt. 

Insomma. di materiale da provare e 
con il quale lavorare ce n'è parecchio. 

MS 


298 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




































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Cool Edit Pro 

Altalenando tra audio e video, questo 
mese torniamo prepotentemente alla 
componente audio. Se pensate che Cool 
Edit 96, o le sue versioni precedenti, sia 
una delle massime espressioni dello 
shareware audio, e non solo, nel difficile campo dell'editing e della 
manipolazione dei campioni sonori, bene, è arrivata a fargli degna 
compagnia la versione multitraccia, non più shareware ma 
commerciale, ed il suo nome non poteva essere che Cool Edit Pro. 



di Massimo Novelli 


La notizia è di quelle che, a volte, ci 
fanno pensare al sempre piu attivo ruo¬ 
lo delle capacità espressive dell'ambito 
software shareware, laddove prodotti 
di pregio, dopo essere stati testati e 
acquistati da una moltitudine di utenti 
a basso prezzo, si evolvono, miglioran¬ 
do di molto, verso soluzioni commer¬ 
ciali, che gratificano sia chi ha creduto 
nel prodotto che l'utenza che ne ha ‘fi¬ 
nanziato’ lo sviluppo Uno dei casi più 
eclatanti di questi ultimi tempi è pro¬ 
prio quello legato al titolo Cool Edit, 
che non ha nulla da invidiare a softwa¬ 
re specifico ben più titolato, pur essen¬ 
do shareware, ma che è di costante ri¬ 
ferimento per le sue doti di egregio ap¬ 
plicativo nelle tematiche legate alla 
manipolazione ed editing file audio, 
benché, diciamo cosi, monotraccia 
Non dovremmo temere smentite, 
ma possiamo affermare con sicurezza 
che è una vera anteprima mondiale 
parlare del nuovissimo prodotto della 


Syntrillium La versione multitraccia 
del celebre Cool Edit è nelle nostre 
mani da qualche mese, non una demo 
(peraltro da tempo presente sul sito In¬ 
ternet Syntrillium), ma la release 10 
appena in commercio. 

E fin qui la buona, ottima notizia. La 
cattiva, che dir si voglia, è appunto 
quella che esso diventa da subito un 
prodotto solo commerciale, quindi 
niente più shareware, dal costo stima¬ 
to intorno ai 350-400 dollari, più o me¬ 
no quello richiesto da software audio 
di alto livello. Gli sforzi della piccola ca¬ 
sa americana sono stati evidenti, peral¬ 
tro rimandandone la sua uscita a più ri¬ 
prese. ma speriamo vivamente che 
possa rinverdire i fasti delle precedenti 
versioni, uno degli applicativi più egre¬ 
gi in ambito editing e manipolazione 
materiale sonoro. 

La confezione si presenta sotto for¬ 
ma di un CD-Rom di installazione, con 
esempi e corollari vari, e di un corposo 


manuale, molto esauriente e completo 
(a cui si aggiunge anche una versione 
elettronica in standard Adobe Acro¬ 
bat). mentre le risorse di sistema ne¬ 
cessarie sono abbastanza comuni, sot¬ 
to forma di Pentium, almeno 16 MB di 
RAM ed un hard disk sufficientemente 
veloce e capiente, per l’appoggio delle 
lavorazioni (basterà comunque anche 
un solito EIDE. magari dignitosamente 
veloce, non necessariamente uno SC¬ 
SI). 

Ma torniamo alla sua natura Cool 
Edit Pro è un digitai audio recorder 
multitraccia, un editor e un mixer per 
Wm95 o NT Ideato come una comple¬ 
ta suite di ambienti, all'interno dell'ap¬ 
plicativo principale, con esso avremo 
tutte le opzioni e funzioni adatte a co¬ 
struire un progetto audio dalla creazio¬ 
ne al completamento, al mixaggio fina¬ 
le. Si potranno quindi registrare "take" 
multipli per avere a bordo più sequen¬ 
ze da scegliere, avrà il pieno supporto 


300 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


per una o più schede audio, per per¬ 
metterci una completa libertà di indiriz¬ 
zamento del mixaggio finale, capacità 
fino a 64 tracce, a cui applicare i famo¬ 
si filtri ed effetti DSP di Cool Edit (mol¬ 
ti dei quali riveduti, nonché altrettanti 
aggiunti ex novo), ognuno con la sua 
specifica funzione, andare in mixer fi¬ 
nale con controlli quali crossfade, livelli 
dei canali separati, panpot, mute, solo 
e quant'altro. Ma non basta; oltre ad 


/ Sdieci componenti 

(VT 

P*o sr~‘— - 


/. installazione di Cool 
Edit Pro olire le possi¬ 
bilità di selezionarne le 
componenti; oltre all'e¬ 
seguibile, potremo sce¬ 
gliere di avere il ma¬ 
nuale on-line, e il ne¬ 
cessario Acrobat lea¬ 
der 30 




essere una soluzione ‘all-in-one’. avrà 
anche la possibilità di essere integrato, 
mediante il supporto delle specifiche 
MS ActiveMovie/DirectX, con moduli 
DSP provenienti da terzi, come quelli 
offerti per esempio da case come 
QTooIs, 3D Ear Audio o Waves, con 
cui aggiungere ancor piu sofisticate 
funzioni alla dotazione base, oppure, 
via protocolli MIDI/SMPTE, essere sin¬ 
cronizzato a device esterni, per lavora¬ 
re indifferentemente con video o midi 
machine senza problemi. 


La filosofia di lavoro 

Al di là delle comuni metodologie di 
lavoro che un software audio multi- 
traccia può sostenere (e che in fondo 
si somigliano molto tra applicativo ed 
applicativo), una delle più marcate dif¬ 
ferenze sarà quella di verificare le mo¬ 
dalità con cui lo stesso opera sui file 
audio; vi sono infatti due maniere di 
andare in editing audio: in modalità di- 


Cool Edit Prò7:0 


Produttore e distributore: 

Syntrillium Software Corporation 
USA __ 

|nup //'.VV.W sv r 'l' .un "^1 

Prezzo: 

399 dollari USA 

Sul sito Internet della casa viene commercializzato 
con offerte di diverso taglio. 


Siamo in ambito 'Edit 
Wavelorm'. mentre ci 
accingiamo a operare 
con I equalizzazione pa¬ 
ramedica, molto com¬ 
pleta e già comprensiva 
di vari preset 


Allo stesso modo, al¬ 
trettanto sofisticato 
sarà l’ambiente dedito 
alla eaualizzazione gra¬ 
fica. fino ai terzi di otta¬ 
va anche qui alcuni 
preset di detault ci aiu¬ 
tano nelle scelte 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


301 


























































tUùU'iiis l'i Vitti K-, 



il 'Mulinali deiav' e un 
interessante ambito in 
cui scegliere selettiva 
mente i mai ih da asse 
gnare, per unita di 
tempo, rendendo ù 
trattamento molto so 
listicato ma ancorché 
di immediato utilizzo 
Ina i altro comprensi¬ 
vo di previeiv in tem¬ 
po realeI Buono il ri¬ 
sultato linaio 


Tra i piu classici filtri, 
provenienti da Cool 
Edit, non poteva man¬ 
care il ’3D Echo Cham- 
ber'. vera camera d'eco 
con cui modellare di¬ 
mensionalmente il suo¬ 
no m modo estrema- 
mente preciso 


1 » 1» 



nr • sr cnn ?n 

is: 

a PÌEH3 EBZDBE 



mbmii tram — 





«UH* «« ■* f IN- * t>*m ° 

1—*— «»>— I »—»— I »—M»l 

o«»psrr n « afc f: 



Molto sofisticato, inve¬ 
ce. e da usare con 
molta parsimonia, 
l'ambiente 'scienti!ic 
filler', con hit raggi sui 
guanto classici ordini e 
per diverse tipologie 
Da provare e riprovate 


<*« ta- MiK* fiJtlCtaa 


struttiva e non-distruttiva La prima si¬ 
gnifica semplicemente che le opera¬ 
zioni sui file (cut, paste, aggiunta ef¬ 


fetti. ecc I sono applicate al file stes¬ 
so. cosi che l'originale cambia perma¬ 
nentemente e da subito, mentre un 


editing non-distruttivo implica che l'o¬ 
riginale file non sarà mai alterato, ma 
che ogni operazione sullo stesso sara 
letta come una istruzione da applicar 
gli nel corso della lavorazione 

Cool Edit Pro impiega efficacemente 
ambedue i metodi, anche se, in esso, 
l'editing distruttivo non sarà applicato 
al file in uso finché non sarà salvato, 
cioè in sintesi sara usata una tecnica 
detta "delayed destructive editing' 
Quando sarà aperto un file in Cool Edit 
Pro, quindi, esso ne genererà una co¬ 
pia nella directory temporanea scelta, 
e la userà per tutta la lavorazione Solo 
alla fine del processo, e quando vorre¬ 
mo salvare il tutto, il file originale sara 
modificato (e non potrebbe essere al¬ 
trimenti, dato che le cose saranno ov¬ 
viamente cambiate). Per essere piu 
precisi, quindi, gli edit operati in ambi 
to 'Waveform Edit' (come cut. paste 
ed effetti) saranno per loro natura di¬ 
struttivi, mentre le operazioni compiu¬ 
te in ambito 'Multitrack Edit" (splice, 
cambio volume, panpot, ecc.l saranno 
non distruttivi. 

Un'altra delle ottime prerogative di 
Cool Edit Pro sara quella di offrire 'real 
time preview", quindi ascolto preventi¬ 
vo. della maggioranza dei suoi effetti 
DSP, questo significa che si potranno 
monitorare in prevista molti degli ef¬ 
fetti base, prima di applicare perma¬ 
nentemente gli stessi ai file (sempre 
tenendo conto che. in ultima analisi, si 
sta lavorando su una loro copia), cosi 
come i sofisticati e molti livelli di Undo 
offerti, dando una liberta di movimenti 
senza pari. Scontato poi il dire che es¬ 
so e totalmente a 32 bit, sia nella pro¬ 
cessione dei file che nel supporto per 
la loro risoluzione. 

In ambito Multitrack, poi, vi sara la 
possibilità di posizionare le nostre 
tracce per playback simultanei o mix- 
down selettivo. Il processo di mixing, 
quindi, ci consentirà di combinare tut¬ 
te le tracce volute in due (o più) canali 
per l’uscita, e poiché in esso sarà na 
turale aggiungere, cancellare o editare 
le tracce nell'economia di una lavora¬ 
zione complessa. Cool Edit Pro dovrà 
tenerne costantemente conto, e quan¬ 
do qualcosa sara alterato esso, in mo¬ 
do immediato, lavorerà nell'ottica delle 
variazioni fatte, in una maniera detta di 
'background mixing" 

In sintesi, quindi, il mixaggio in back¬ 
ground, apparentemente senza rallen¬ 
tare le operazioni in corso, terrà ag¬ 
giornato in modo costante il mixing fi¬ 
nale. permettendo quindi ogni sorta di 
playback in tempo reale riflettendone 
le variazioni operate. 


302 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 













































































Ancora, esso andrà in playback su 
due uscite (se a bordo dell’unità vi è 
una sola scheda audio) oppure su più 
coppie di uscite (per piu sound board), 
generando un mix per ogni set di usci¬ 
te usate (massima flessibilità, quindi), 
cosi come l'introduzione del concetto 
di ‘sessione' 1 (,ses), in verità non nuo¬ 
vo nell'ambito dell'editing multitraccia, 
ci permetterà di avere dettagli sulla 
costruzione dell'editing, essendo una 
sorta di "log" delle variazioni fatte alle 
componenti il mixaggio, e permetten¬ 
doci altresi anche di "esportarne" i ri¬ 
sultati, nel caso volessimo editare ma¬ 
teriale su altre unità, previo backup (su 
device removibili o in rete) dei file 
componenti, 

In dettaglio: 
ambienti e funzioni 

Cool Edit Pro equivale in sintesi a 
due ambienti in uno, necessari all'eco¬ 
nomia delle lavorazioni la finestra di 
'Edit Waveform’ e quella di "Edit Multi- 
track". "switchabili" a piacere. Entram¬ 
be condividono le funzioni principali, 
come menu, toolbar, comandi virtuali 
trasporto macchina, ecc., e mentre la 
prima è un clone di quella già cono¬ 
sciuta nel classico Cool Edit, con le 
consuete possibilità offerte nel mani¬ 
polare il singolo file (quindi nell'aggiun¬ 
ta di effetti, equalizzazioni, variarne la 
natura, operare sulle opzioni, ecc,), la 
seconda ci offre una visione a timeli- 
ne, traccia per traccia, su cui inserire 
le singole componenti per operare in 
mixing 

Parlare dell'ambito Waveform è ab¬ 
bastanza scontato, poiché, tra l'altro, 
lo abbiamo già ampiamente visitato 
qualche numero fa esaminando pro¬ 
prio il predecessore Cool Edit, ma 
sommariamente potremmo dire che in 
esso verranno effettuate tutte le ope¬ 
razioni dedite alla messa a punto del 
singolo file audio, con un tal numero 
di possibilità che sarebbe quasi super¬ 
fluo elencarle; basti pensare che sono 
almeno trenta le opzioni base, tra filtri 
ed effetti, su cui scegliere, molte delle 
quali con sotto-opzioni altrettanto 
complesse Per fare un esempio, pos¬ 
siamo dire che oltre alle classiche co¬ 
me compressore/espansore, limiter, 
echo, reverb, 3d echo chamber, cho- 
rus, delay e noise reduction vi sono 
state egregiamente aggiunte voci co¬ 
me hiss reduction, click and pop elimi- 
nator, multitap delay, una sezione EQ 
grafica lineare e parametrica che da 


Ecco una lista pressoché totale delle funzioni e prerogative offerte da Cool 
Edit Pro Abbiamo volutamente lasciato le voci in inglese poiché non sempre è 
facile tradurne specifici significati con termini che non rasentino il ridicolo (al¬ 
meno in italiano). 

Lista delle feature di Cool Edit Pro 
Generali: 

32-bit processing and 32-bit resolution file support 

ActiveMovie/DirectX Plug-In support 

Amplitude and Pan envelope Controls for each track 

Beat Finder 

CD player Controls 

Cue/Play Lists 

Favorites menu for commonly-used functions 
Global Play List (for multiple files) 

High-quality sample rate conversion 

Horizontal and Vertical Zoom (down to Individuai sample) 

MIDI Triggermg of wave files 

Multi-level Undo 

Punch-In Recordmg 

Scripts and Batch Processing 

Snap to ruler, wave boundaries, and cue marks 

Timed Record 

User-definable toolbar/keyboard shortcuts 
Zero Cross Adjust (left, righi, out, in) 


Effects: 

3D Echo Chamber 

Channel Mixer 

Compressor 

Distortion 

Envelope 

Flangei 

Invert/Reverse/Silence 
Noise Reduction 
Pitch Shift 

Set Sample to Music 
Sweepmg Phaser 


Amplify/Reduce 

Chorus 

Convolution 

DTMF Tone Filter 

Expander 

Graphic EQ 

Limiter 

Notmalize/DC Bias Adiust 
Quick Filter 
Scientific Filter 


Brainwave Synchromzer 

Click and Pop Eliminator 

Delay 

Echo 

FFT Filter 

Hiss Reduction 

Multitap Delay 

Parametnc EQ 

Reverb 

Stretch/Compress Tempo 


Sound Generation: 

Tones (sine, square, saw, etc.l 
Noise (white, brown, pmk) 

DTMF Tones (for phone Systems) 

Data analysis: 

Spectral View 

Frequency Analysis w/live update 
Statistics (mln/max RMS power, etcì. 

File Formats Supported: 

Amiga IFF/8SVX l.iff, svx) 

Cool Edit text Ltxt) 

VBase ADPCM ( vb) 

DSI Compressed ( vi) 

ACM Waveform* 

Windows IEEE Float Lwav) 

Windows PCM waveform (.wav) 

8-bit signed raw format (.sam) 

ACM waveform (.wav) 

Apple AIFF format (PCM encoded data only) Laif) 
CCITT mu-Law and A-Law waveforms ( wav) 

Dialogic ADPCM 6KHz and 8KHz ( voxl 
Pika ADPCM 8KHz (.vox) 

IMA/DVI ADPCM waveform ( wav) 

Microsoft ADPCM waveform (.wav) 

Next/Sun CCITT mu-Law, A-Law and PCM format t.au) 
Raw PCM Data 
SampleVision format ( smp) 

Sound Blaster voice file format Lvoc) 

DiamondWare Digitized ( dwd) 

RealAudio 3.0 ( ra - export only) 

TrueSpeech ( wav) 

Mpeg-1 and 2 (.mpg) 

"Enables Cool Edit Pro to access installed ACM Filters 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


303 









V/tWftr. 



Di altra pasta il 
'chck/pop/cracue eh- 
minator'. vero tocca¬ 
sana per ripristinare 
vecchie registrazioni 
da 'aerare' Molte e 
vane le feature 


In evidenza uno dei pu¬ 
mi esempi di filtri in 
standard AcnveMo- 
vie/DirectX, provenien¬ 
te dalla 3D Eai Audio, 
che Cool Edit Pro potrà 
accettare In sintesi, un 
plug-in che emula in 
modo strepitoso il suo¬ 
no ‘caldo e quasi ruvi¬ 
do' di un device a val¬ 
vole 




Ancora un plug-in, ma 
di altra natura, il 
PanHandler Surround 
Sound Pannar della Kel¬ 
ly Ind. per simulare 
lanche in unione ad un 
vero encoder/decoder 
surround sound) l'effet¬ 
to avvolgente dell'audio 
che proviene da piu 
fonti 


sola vale un tesoro, flanger. convolu- Il pieno supporto di almeno 25 for- 
tion, scientific e FFT filter, più altro an- mati file audio (dai classici Wav agli 
cora. aif. mpeg. ,voc, .vox. realaudio ra) la 


dice lunga sulle sue possibilità di inte¬ 
ragire con sorgenti audio differenti, 
mentre la sua complessità di fondo, 
per districarsi tra le opzioni consentite, 
e quanto mai agevole poiché l'interfac¬ 
cia utente, mediante i consueti "but- 
ton' sulla toolbar, ci offre un facile ap¬ 
proccio alle funzioni. In ogni caso, l’ec¬ 
cellente manuale online ci consentirà 
sempre di tenere "a freno' la sua po¬ 
tenza, semmai dovessimo ricorrere al 
suo ausilio. 

Esprimere un giudizio sull'ambiente 
'Edit Multitrack', invece, ci offre lo 
spunto per parlare di una delle meto¬ 
dologie seguite nell’ambito dell'editing 
e mixaggio multitraccia, che sia analo¬ 
gico o digitale non fa differenza Agli 
utenti meno smaliziati, o a tutti coloro 
che volessero cimentarsi in tale arte, 
ed a livello generale, possiamo dire 
che l'editing multitraccia sarà com¬ 
prensivo di poche ma ben definite 
aree di intervento; avere già a punto le 
sorgenti da miscelare (quindi le oppor¬ 
tune presenze di effetti e manipolazio¬ 
ni preventivamente aggiunte), selezio¬ 
nare, per quanto possibile, solo i "take" 
(le riprese) buoni (per evitare inutili so¬ 
vrapposizioni di piu riprese uguali), edi¬ 
tare da subito file con piu componenti 
al loro interno (tipo musica+silenzio+ 
parlato, per esempio), piuttosto che 
impiegare singoli file distinti, sincroniz¬ 
zare prima grossolanamente i vari 
eventi, fare playback e poi raffinarne 
gli interventi, operare sull'uscita con 
filtraggi appena accennati, per non ap¬ 
pesantire troppo l'inevitabile "colora¬ 
zione' del mixaggio finale, curare i li¬ 
velli di volume e panpot fino alla noia. 

Quello appena detto è una sorta di 
piccolo decalogo (benché molto sog¬ 
gettivo) atto a far comprendere che il 
multitraccia non è mai un'operazione 
semplice, anche quando tutte le cose 
vanno per il loro verso 

Ma tornando a Cool Edit Pro, co¬ 
munque. la sua architettura ci consen¬ 
te di operare in modo potente e sicu¬ 
ro, merito anche della indubbia perizia 
con cui è stato ideato, e della perfetta 
integrazione tra i due ambiti Wa- 
veform e Multitrack. 

Avremo quindi possibilità di scam¬ 
biare la lavorazione sui file dall'uno al¬ 
l'altro e viceversa selezionando le di¬ 
verse funzioni la potente Punch In, 
tecnica di registrazione usata per rim¬ 
piazzare una sezione m una traccia esi¬ 
stente, e solo quella, lasciando inalte¬ 
rati i segmenti prima e dopo. Splice, 
che ci permette di dividere un file in 
piu parti, ognuna delle quali potrà es¬ 
sere spostata nel tempo, trasposta, 


304 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
























































































cancellata ecc.; Snappmg, funzione at¬ 
ta a "traguardare" con assoluta preci¬ 
sione l'inizio della traccia ad una certa 
locazione temporale, per avere la cer¬ 
tezza, per esempio, che una giunzione 
capiti nel preciso istante scelto, oppu¬ 
re per esigenze tipiche di una Cue List 
creata, e che ha bisogno di coprire una 
specifica locazione SMPTE. E ancora, 
possibilità di operare in trasparenza 
con schede audio full-duplex, laddove 
l'apertura degli ingressi/uscite sarò fa¬ 
cile compito, e quindi la capacità di re¬ 
gistrare tracce in ambito Multitrack 
mentre si è anche in playback, 

Spaziare tra le caratteristiche di Cool 
Edit Pro è in un certo senso perdersi 
tra una infinità di opzioni; potrebbe ba¬ 
stare appena accennare alla sezione 
equalizzazione, sia parametrica che li¬ 
neare fino ai terzi di ottava, con cui 
mettere a punto eventuali deficienze 
del materiale in esame, oppure alla ef¬ 
ficacia delle sezioni "noise reduction", 
“click and pop eliminator" e "hiss re¬ 
duction', componenti spesso utilissi¬ 
me per rimediare ad errori di ripresa, 
ringiovanire vecchio materiale, magari 
proveniente da sorgenti 33 giri o vec¬ 
chi nastri audio a bassa velocità. Ma 
non solo, tra i piu "performanti" spicca 
la sezione "echo" e varianti associate 
(nelle forme "3d echo chamber”, "Cho- 
rus", "Delay", "Flanger”, "Reverb" e 
"Multitap delay", assolutamente da 
scoprire), cosi come l'ambito com- 
pressione/espansione (di modesto im¬ 
patto, ma abbastanza significativo) e lo 
"scientific filter", molto inusitato. 

In estrema sintesi, Cool Edit Pro è 
un prodotto già abbastanza maturo 
per prendere il largo, e soprattutto ha 
le carte in regola per scontrarsi con 
una concorrenza che è senz'altro capi¬ 
tanata da nomi come SawPlus (e va¬ 
rianti) della IQS, altro altrettanto egre¬ 
gio prodotto, a cui in effetti sembra 
molto rifarsi, e di cui ha assorbito l'ef¬ 
ficacia, pur con una snellezza tutta 
propria. 

Conclusioni 

Tirare una sorta di conclusione sulla 
validità di Cool Edit Pro nel "lavorare" 
materiale audio ad alto livello è quanto 
mai semplice, ci sembra un ottimo pro¬ 
dotto, solido e ben architettato, che in¬ 
tegra anche una buona dose di equili¬ 
brio tra potenza offerta e necessità di 
risorse, ha dalla sua una esperienza di 
base (merito delle versioni precedenti) 
innegabile, un prezzo all'origine tutto 
sommato equo (anche nell'ottica della 



fi .—-- 


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annoi 

a 

D 

m 


In evidenza il comple¬ 
tissimo ambito dei 
settaggi, in questo ca¬ 
so specifico sul lo sull 
device audio a bordo 
dell 1 unità PC ospite. 


Siamo in ambito 'Edit 
Multitrack', ossia nel¬ 
l'ambito del mixing fina¬ 
le della lavorazione in 
corso; in evidenza il me¬ 
nu Edit, che ci permette 
di operare con una 
estesa gamma dt fun¬ 
zioni. 





*• ii 


V ’»7--- 


- 3 |j 

* '* r Itar 1 

•* e r %m ' 


Ancora in ambito Multi- 
track, in primo piano 
rtnlo di una delle trac¬ 
ce, in sintesi il pannello 
di controllo ci offre lo 
slider del volume, del 
panpot. e le funzioni so¬ 
lo. mute o record, non¬ 
ché i device assegnati 
alla stessa 


concorrenza). mai uno di questi potrebbe equivalere a 

Quindi, niente difetti? Sì, ma non tali non essere importato e distribuito in 
da pregiudicarne le prospettive, e sem- Italia, MS 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


305 









































coordinamento di Andrea de Prisco 



Figura I - Una vista dell’in¬ 
terno del simulatore del 
nuovo elicottero UH- Tiger 
In foto si nota la conforma- 
sione dello speciale casco in 
dolanone al velivolo franco 
tedesco, col quale possono 
essere sovrimposte sulla li¬ 
nea di vista del pilota imma¬ 
gini elaborate in real-time 


Realtà virtuale negli elicotteri 
classe UH-Tiger 

Viaggio nei simulatori dei 
moderni velivoli militari 
iper-tecnologici 


I simulatori hanno un ruolo sempre più 
centrale nel processo di addestramento e 
di verifica delle condizioni operative dei 
piloti civili e militari. L’introduzione di 
dotazioni strumentali sempre più 
sofisticate sui mezzi reali deve ovviamente 
essere seguita di pari passo nei rispettivi 
simulatori, per proporre al pilota in fase di 
training un ambiente del tutto analogo a 
quello in cui si troverà ad operare. 

In particolare l'introduzione della realtà 
virtuale, o meglio della augmented reality, 
a bordo degli elicotteri di categoria UH-Tiger è un esempio evidente di 
quest’incessante proiezione in avanti. 


di Gaetano Di Stasio 


Introduzione 

Di simulatori interattivi abbiamo spes¬ 
so scritto su MC, per lo stretto legame 
che unisce questi strumenti di addestra¬ 
mento con la computer grafica, la realtà 
virtuale, il real-time. Durante questi anni 
siamo entrati nel dettaglio dei simulatori 
di volo ma anche dei simulatori di guida 
di carri armati, auto, sommergibili, simu¬ 
latori di centrali nucleari, di torri di con¬ 
trollo e cosi via, mettendo in risalto un 
mondo in parte sconosciuto ai più, ma 


estremamente tecnologico, affascinante 
ed appassionante forse perché in defini¬ 
tiva paragonabile ad un gioco, molto se¬ 
rio, ma comunque un gran bel gioco. 

In ognuno dei sistemi citati la realtà 
virtuale è la tecnologia che assume un 
ruolo principale nella "sospensione 
dell'incredulità Questa locuzione, pro¬ 
veniente da un'omologa inglese, espri¬ 
me il salto psicologico che il pilota auto¬ 
maticamente compie quando opera in 
un simulatore e che permette di validare 
la seduta: la situazione rappresentata, da 


"imitata” diventa reale con una crescen¬ 
te carica emotiva, con tanto di stress e 
sudate. 

Un buon simulatore si basa molto sul¬ 
la "sospensione dell'Incredulità" e per 
questo presenta cabine assolutamente 
identiche a quelle reali, strumentazioni 
che sembrano perfettamente funzionare 
come dal vero e ambientazioni esterne 
simil-realistiche controllate da un elabo¬ 
ratore su cui gira il modello matematico 
del veicolo. Lo scopo di tutto questo af¬ 
fannarsi è dare un feedback percettivo- 


306 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 












motorio-dmamico identico a quello speri¬ 
mentato comunemente dall'operatore, 
come se davvero si trovasse in quel mo¬ 
mento in missione. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


Figura 3 - Il simulatore del Tiger è dotato di solle¬ 
vatori pneumatici con prestazioni estremamente 
spinte, per permettere rapidi sollevamenti e ab¬ 
bassamenti Di elevatissima guaina anche la re¬ 
stituzione grafica affidata a quattro proiettori di¬ 
retti su uno schermo avvolgente a cupola Si nota 
a contorno la stazione di monitoraggio della mis¬ 
sione simulata ed il dettaglio sul casco del pilota 


dell'elicottero, della strumentazione, delle 
dotazioni offensive, delle situazioni tatti¬ 
che e meteorologiche). 

Simulatore 
comando operazioni 

Al cinema siamo stati abituati ad ogni 
tipo di conflitto, con ogni tipo di arma e 
su qualsiasi velivolo. Fra le pellicole piu 
amate vi sono i film-documento degli an¬ 
ni '50-'80 che hanno narrato degli sbar¬ 
chi in Europa degli Alleati durante la Se- 


II nuovo UH-Tiger 

L'elicottero militare UH-Tiger è frutto 
di una collaborazione franco-tedesca che 
risale alla prima metà degli anni '90, nata 
con l'obiettivo di progettare e costruire 
un moderno velivolo 
d'intercettazione di 
mezzi blindati e carri 
armati che potesse 
operare anche in con¬ 
dizioni di visibilità 
molto scarsa o di not¬ 
te e che desse un 
elevato margine di 
sopravvivenza. 

Quest'elicottero 
ha delle qualità 
d'estrema aggressi¬ 
vità e maneggevolez¬ 
za. Fra le caratteristi¬ 
che più innovative 
possiamo citare la so¬ 
fisticata strumenta¬ 
zione radar che ga¬ 
rantisce ai piloti una 
perfetta visione an¬ 
che notturna (con sistemi a rilevazione 
termica, ad intensificazione di luce, all'in¬ 
frarosso) e la quasi invisibilità ai radar ne¬ 
mici per evitare di essere rilevato o "ag¬ 
ganciato" dagli strumenti di puntamento 
antiaerei. 

Quella che vediamo nelle foto è la ver¬ 
sione tedesca, equipaggiata con avionica 
della GEC-Marconi ed elmetti detti Ni- 
ght&Day Con tali elmetti i piloti hanno 
sulla linea di vista, senza perdere il con¬ 
tatto con la strumentazione, la sovraim- 
posizione delle immagini rilevate dalla 
strumentazione radar Ciò garantisce il 
preciso rilevamento delle linee nemiche 
e degli obiettivi anche in condizioni di 
scarsa visibilità (indotta da barriere fumo¬ 
gene o per avverse condizioni meteorolo¬ 
giche) o di notte. 

L'elmetto è dotato di un sistema di vi¬ 
sione "see-through" basato su due di¬ 
splay ad LCD a colori connessi tramite fi¬ 
bre ottiche a due treni di lenti, come in 
un novello binocolo. L'elaboratore grafico 
processa in tempo reale i dati provenienti 
dalle unità radar e le rappresenta sui viso¬ 
ri, che vengono posti innanzi agli occhi 
solo di notte o in caso di scarsa visibilità. 

Sinceramente i risultati conseguiti con 
questo dispositivo lasciano molto a desi- 


Figura 2 - Una 
bella immagine 
del Tiger armato 
di tutto punto 


derare rispetto a quelli offerti 
dall'esperienza statunitense, forte 
di un filone di ricerca attivo da 
quasi un decennio presso il cen¬ 
tro Aeromedical Research Labo- 
ratory statunitense (cfr. foto 5). 

Comunque sia, sulla base dei 
dogmi della augmented-reality, 
sulla linea di vista del pilota sono 
sovrimposte informazioni aggiun¬ 
tive che vanno ad integrare o a 
completare quelle visibili all'oriz¬ 
zonte. Inoltre que¬ 
sta metodica può anche 
servire da richiamo 
dell'attenzione del pilota 
su eventi o su obiettivi 
d'importanza, magari af¬ 
fatto considerati o non 
considerati con la dovuta 
attenzione (obiettivo man¬ 
cato, posizione della linea 
nemica, postazioni antiae¬ 
ree. avvenuto lancio di un 
missile terra-area). Nella 
versione francese gli el¬ 
metti sono forniti dalla 
Sextant Avionics. 

Sul tetto delle due cabine di pilotaggio 
o al di sopra delle pale dell'elica è posi¬ 
zionato il girostabilizzatore, la telecamera 
ad infrarossi, le telecamere ad intensifi¬ 
cazione di luce ed i radar. 

Questo avanzatissimo mezzo di attac¬ 
co e di sfondamento delle linee nemiche 
è entrato a far parte delle dotazioni 
dell'aeronautica militare tedesca e 
francese da solo pochi mesi. Pa¬ 
rallelamente sono stati forniti i loro 
simulatori che consistono in: 

- una cabina di pilotaggio movi¬ 
mentata con elevatori pneumatici 
dalle elevate prestazioni e con 4 
gradi di libertà, per la riproduzione 
fedele di tutte le condizioni di volo; 

- un sistema di visione a cupola 
che copre un campo di vista di 
240 gradi orizzontali per 90 gradi 
verticali; 

- un generatore di immagini ad 
alte prestazioni che fornisce otto 
canali video: dei quali due per la 
visione notturna sulla linea di vista 
ed un canale dedicato al display 
delFistruttore; 

- un ambiente di simulazione 
per il rendering ad altissima fedeltà 
delle risposte 
del sistema e 
delle condizio¬ 
ni ambientali 
(caratteristiche 
meccaniche 


Figura 4 - Il simula¬ 
tore di battaglie del¬ 
la CAE Electronics 
scritto in ADA 





















Ett-lu- V/fria-ltìi 




conda Guerra Mondiale e della Guerra 
del Vietnam In ognuno di essi gran risal¬ 
to aveva la preparazione della battaglia fi¬ 
nale sulle cartine geografiche del luogo 
delle operazioni e con l'analisi dell'avver¬ 
sario tramite pericolose ricognizioni ae¬ 
ree: le forze in campo, la loro disposizio¬ 
ne, la tattica da seguire. 

Questo strumento di rappresentazio¬ 
ne veniva utilizzato anche durante l’of- 


Figura 5 - II sistema di selezione dei piloti della 
CAE Electronics 


Venturer Thomson Entertainment 


Thomson Entertainment ha legato il suo nome a tutti i piu grandi centri di divertimento al 
mondo col suo simulatore Venturer. Ormai lo conosciamo molto bene: lo abbiamo provato 
a DisneyLand o agli Universal Studios o, in versione più piccola, anche nelle 
manifestazioni nostrane. Sballottati in quello scatolone, abbiamo provato vertiginose 
esperienze che ci hanno fatto sognare. 

La notizia che riporta alla ribalta questo diffusissimo strumento per l’intrattenimento di 
massa è la presentazione al pubblico del Venturer S2, versione ridotta per due persone 

del più grande e vendutissimo 
Venturer SI4 e del mastodontico 
S40. 

Il dispositivo è riconducibile alla 
categoria di videogiochi dinamici 
passivi nel senso che propone una 
forte componente di 
movimentazione ma in realtà il 
giocatore non ha modo di 
intervenire nell'esperienza che è 
del tutto pre-registrata. Ciò lo rende 
particolarmente adatto anche ai 
piccolissimi. 

Le novità pero non finiscono qui. 
Infatti Thomson, per incrementare 
le prestazioni dei suoi simulatori, ha 
annunciato l'adozione di nuovi e più 
potenti sistemi di elevazione 
pneumatici. In tal modo sono 
garantiti effetti ancora più forti ed 
eccitanti. 

Il Venturer S2 


Il Venturer S14. con 14 posti a sedere 

I piu affezionati a questo tipo di intratteni¬ 
mento sono ovviamente i leen-ager 


fensiva per riportare 
le perdite subite 
dall'uria e dall’altra 
parte, i movimenti 
di truppe e mezzi e 
cosi via. 

Ad oggi i sistemi 
adottati per tenere 
sotto controllo gli 
eventi durante operazioni militari di ogni 
tipo e calibro sono sempre gli stessi: car¬ 
tine dettagliate, aggiornate in base alle 
azioni del nemico, riprese non piu con vo¬ 
li di ricognizione ma tramite sicure e pre¬ 
cise foto satellitari Oggi, come allora, la 
buona scelta delle strategie e l'oculata 
gestione delle forze in campo può voler 
dire minori perdite, l'acquisizione di posi¬ 
zioni vantaggiose, il raggiungimento degli 
obiettivi. 

A tal scopo la CAE Electronics ha pro¬ 
posto recentemente un sistema di trai¬ 
ning anche per i comandi delle operazio¬ 
ni militari, basati su un simulatore di 
eventi realizzato in ADA che gira su ser¬ 
ver Sulla base di una cartina geografica 
di un ipotetico luogo delle operazioni, 
con la definizione dettagliata della morfo¬ 
logia dei posti, delle forze in campo e de¬ 
gli obiettivi, questo simulatore della CAE 
permette il training tattico dei comandi di 
battaglioni e brigate. 

Questo sistema riproduce fedelmente 
la dinamica di una battaglia tra due fazio¬ 
ni che si combattono Tutti gli eventi av¬ 
vengono in tempo reale ed i responsabili 
del comando, partecipando alle esercita¬ 
zioni, possono confrontarsi con situazioni 
assolutamente non distinguibili da quelle 
reali facendo esperienze dirette senza 
mettere a rischio vite umane 

I partecipanti all'attività, solitamente 
ufficiali attorniati dal loro staff, devono 
condurre le forze operative subordinate 
esattamente come se fossero in una 
reale missione, mantenendo il contatto 
con le truppe, prendendo decisioni, dan¬ 
do ordini, in situazioni in rapidissimo mu¬ 
tamento. 

II sistema lavora in accordo con i prin¬ 
cipi di un gioco interattivo: i combatti¬ 
menti, gli effetti delle decisioni e quelle 
dei nemici (prese dal motore mferenziale 
del sistema esperto), le azioni nello spa¬ 
zio-tempo e sulle forze in campo sono ri¬ 
prodotte dal computer e le situazioni ri¬ 
sultanti sono mostrate graficamente sul¬ 
lo schermo e quindi rappresentate di 
nuovo sulle più consuete cartine da cam¬ 
po. Quest'ambiente è quindi usato per 
creare esercizi e svolgerli 

L'organizzazione non è cambiata, i co¬ 
mandanti prendono le loro decisioni in 
funzione dei principi tattici senza essere 
influenzati o limitati dall'elaboratore cen¬ 
trale Lo staff dei comandi, nella realtà 
delocalizzati e posti anche a diversi chilo¬ 
metri di distanza, sono a pochi metri. Es¬ 
si sono comunque connessi via radio (si- 


308 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 













VMivnle. 



Figura 6 - Con 'Aug- 
mented Reahly' l'opera¬ 
tore non si allontana 
dall'ambiente reale che 
lo circonda, non viene 
fisicamente proiettato 
in un mondo artificiale 
ma rimanendo nel pro- 
puo ambiente di lavoro 
ha la possibilità di acce¬ 
dere ad informazioni 
aggiuntive che si so¬ 
vrappongono alla vista 
degli oggetti reali, inte¬ 
grandoli. completandoli 

allo scopo di approfondirne la conoscenza. Ciò e realizzato solitamente da visori 'see-through', mediante 
i guati il mondo reale che circonda l'operatore si percepisce, si 'vede attraverso' una lente semi-argenta¬ 
ta che permette la sovrapposizione di immagini di sintesi calcolate in tempo reale direttamente sulla li¬ 
nea di vista 

L'elmetto statunitense 6 dotato di un tubo a raggi catodici miniaturizzati collocati lateralmente e da un 
treno di lenti. I tubi vengono preferiti agli schermi LCD a TFT per le elevatissime risoluzioni cosi raggiun¬ 
gibili mentre il treno di lenti permette di proporre sulla linea di vista le immagini acquisite dalla strumen¬ 
tazione ed elaborate in real-time dai calcolatori di bordo II casco è inoltre dotato di un dispositivo di trac¬ 
ciamento elettromagnetico di grande precisione che segue in ogni istante la posizione del capo del pilo¬ 
ta per aggiornarne di conseguenza le immagini proiettate sulle ottiche 


mulata); mentre tutti sono dotati di un 
terminale intelligente connesso via rete 
al server su cui gira la simulazione. 

La situazione iniziale definita interatti¬ 
vamente è immediatamente disponibile 
come scenario di combattimento e non 
richiede alcuna generazione di dati addi¬ 
zionale. I comandanti dei battaglioni ed i 
loro staff sottopongono al simulatore le 
proprie decisioni, sulla base degli ordini 
ricevuti dal comando centrale e degli 
obiettivi. A loro volta vengono aggiornati 
della situazione dai propri uomini e dei 
propri mezzi (virtuali) sul campo. 

Nella fase di start-up in primo luogo 
vengono inserite le mappe dettagliate 
del luogo delle operazioni, le forze in 
campo e la loro disposizione II display 
grafico permette poi di inserire il piano 
delle operazioni ed il piano degli ostacoli. 
Per ultimo la definizione delle attività 
(movimenti) delle forze in campo (rappre¬ 
sentate col rosso ed il blu) che vengono 
attivate automaticamente all'Inizio 
dell'esercitazione 

Lo sviluppo della situazione è il risulta¬ 
to degli input impartiti dallo staff del 
quartier generale, dai comandi e dagli 
elementi a contorno. 

Alla fine della seduta di prova il siste¬ 
ma fornisce l'evoluzione delle varie fasi 
delle operazioni con statistiche su riserve 
di munizioni, di carburante, perdite, ripa¬ 
razioni avvenute, cosi come le indicazioni 
che riguardano le forze nemiche, il terre¬ 
no, la visibilità e le condizioni meteorolo¬ 
giche. 

Sistema 

di selezione piloti 

Il mestiere del pilota aeronautico ha 
bisogno di doti caratteriali, conoscenze 
ed attitudini psicofisiche assolutamente 


non comuni. Questo mix di capacità non 
è poi così raro, e l'altissima preparazione 
tecnica e psicologica dei piloti civili e mi¬ 
litari da sola non giustifica il numero as¬ 
solutamente insufficiente di questi pro¬ 
fessionisti Il vero problema è la difficoltà 
a selezionare uomini e donne con le op¬ 
portune capacità e gli stimoli sufficienti a 
lavorare in un settore in cui si è ben pa¬ 
gati ma dove abbondano anche stress da 
superlavoro, cibi esotici, fusi orari e mi¬ 
crovibrazioni. 

Con l'incessante richiesta da parte 
delle compagnie aeree di professionisti 
del volo, si è pensato di automatizzare il 
processo di valutazione psico-fisico-atti- 
tudinale dei giovani piloti pensando inol¬ 
tre di contenere in maniera forte anche i 
costi della selezione 

Le occasioni che portavano tanti piloti 
carichi d'esperienza sono fortunatamen¬ 
te quasi sparite dal panorama mondiale. 
Ci riferiamo ovviamente alle guerre, so¬ 
prattutto quelle belle grandi, magari 
mondiali o almeno continentali 

Un sistema di selezione psicologico 
computerizzato può dunque supportare 
e standardizzare questo processo, of¬ 
frendo una strada oggettiva per la valuta¬ 
zione del candidato e riducendo enorme¬ 
mente i costi CAE ha sviluppato a que¬ 
sto scopo tre sistemi di selezione con un 
range d'applicazioni che vanno dal mo¬ 
dello trasportabile da posizionare su ta¬ 
volo, fino ad un sistema a cabina chiusa 
come quello mostrato in figura, simile ad 
un simulatore convenzionale. 

L'insieme delle situazioni proposte du¬ 
rante la seduta di prova nel simulatore è 
assolutamente standardizzata ed uguale 
per tutti: si tratta di procedure da esegui¬ 
re ed emergenze da affrontare, presen¬ 
tate più volte sotto forma di eventi diffe¬ 
renti. Tutti i risultati sono composti da 
una serie di parametri (tempi di reazione, 
comandi impartiti, procedura adottata) 



Figura 7 - Thomson Training Simulanon ha nel 
suo catalogo una sene di simulatoti militari asso¬ 
lutamente fuori del comune come ad esempio 
quello rappresentato in loto St tratta di un lancia¬ 
tore a spalla di missili terra-terra o terra-aria dota¬ 
to di un sistema di puntamento particolarmente 
complesso II simulatore mette dunque a dispo¬ 
sizione tutte le funzionalità del lanciatore reale 
proponendo sulla linea di vista un display a tubi 
catodici miniaturizzato su cui viene rappresentata 
la scena di un campo di battaglia. Gli obiettivi, fra 
carri armati, elicotteri, aerei, vengono rappresen¬ 
tati con un realismo mollo spinto, curando anche 
gli effetti audio Anche il rinculo viene simulato 
con un dispositivo meccanico interno. 


che vengono confrontati con tabelle dei 
punteggi minimi A questa prova pratica, 
estremamente importante, si affianca 
poi una batteria di prove di carattere cul¬ 
turale, tecnico e psicofisico a cui il candi¬ 
dato deve sottoporsi 

Il pilota in erba è cosi sottoposto ad 
un carico estremamente pesante che 
rappresenterà, in termini di impegno e di 
stanchezza relativa, la sua prima traver¬ 
sata atlantica. 

Queste procedure sono state studiate 
da CAE Electronics, dai servizi psicologici 
delle forze armate tedesche e dal Labo¬ 
ratorio Ricerche in Psicologia Applicata 
dell'Università di Stolberg, con l'obiettivo 
di creare uno standard di fatto anche nel¬ 
la selezione dei piloti, massimizzandone 
gli esiti positivi. In questo contesto il si¬ 
mulatore rappresenta una componente 
fondamentale, nonostante la semplicità 
del veicolo: infatti si tratta, nella versione 
chiusa, di una cabina dotata di tre comu¬ 
ni monitor da 25 pollici affiancati ed una 
scarna plancia di pilotaggio molto simile 
a quella di un piccolo Piper e senza alcu¬ 
na movimentazione dinamica. KS 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


309 













a cura di Corrado Giustozzi 


Chi siamo? Dove andiamo? 
Che vogliamo? 


lo in realtà un’idea per me l’avrei... ma sì, in questo articolo vi 
presento gli ultimi studi realizzati su di noi, utenti della Rete. In 
realtà di studi del genere ne nascono molti, ma questa volta si 
tratta in particolare di uno realizzato con metodologia rigorosa e 
dai risultati interessanti, che può essere utile sia per i curiosi che 
per le aziende. In ultimo un ricordo: la statistica è quella che dice 


che se io mangio due polli e tu nessuno è 
inutile che ti lamenti, abbiamo mangiato 
un pollo a testa! 


di Sergio Pillon 


Uno studio comincia sempre con una 
introduzione che spiega gli obiettivi del¬ 
la ricerca, ma prima ancora di ciò il solo 
fatto di conoscere chi ha commissiona¬ 
to la ricerca serve spesso a capirne di 
più. Stavolta si tratta della Ziff-Davis. la 
concorrenza, uno dei maggiori gruppi 
editoriali che si occupano di informatica 
nel mondo Ogni tre mesi viene condot¬ 
to da una società specializzata uno stu¬ 
dio per loro conto, in questi giorni è 
uscito il secondo rapporto Eccovi subi¬ 
to la URL per quelli che non possono 

marketresearch/internettrak htm 


La metodologia 
dello studio 

Lo studio e stato realizzato in collabo¬ 
razione con la Roper Starch dalla ICR 
Research; purtroppo copre solo gli Stati 


Crescono le perso¬ 
ne “competenti", 
aumentano poco gli 
esperti, il Web di¬ 
venta sempre più 
un posto per tutti. 


BegmertkMce 


4096 


1097 



10% 15% 20% 2S% 30% 35% 40% 
Intermediate 


4096 


1097 



20% 25% 30% 35% 40% 45% 50% 


Advjnc ed/e ■peri 


4096 


1097 


Uniti, ma sappia¬ 
mo come in 
molti survey le 
differenze tra 
vecchio e nuovo 
mondo non so¬ 
no poi cosi gran¬ 
di Nel corso dello studio sono state 
condotte interviste telefoniche a perso¬ 
ne maggiori di 18 anni (le leggi ameri¬ 
cane sono severissime in questo sen¬ 
so ), tra aprile e giugno 1997. Sono 
state intervistate 1703 persone, per cir¬ 
ca 15 minuti Cuna. Complimenti, pen¬ 



10% 15% 20% 25% 30% 


sate che pazienza per raccogliere tutte 
queste persone! Questa comunque è 
una delle cose che dà forza alla ricerca: 
normalmente gli studi che si leggono 
vengono fatti con dei questionari via 
Web, e quindi non sono veri studi sulla 
popolazione ma solamente tra coloro 


310 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
















TftJHiirilfti 


What Userà Look For On The Web 

■ Visitor s Wth Chldren a Vlsitors Wthout Children 


Wbrk-retated Issues 


PC ProoUcts 

Travet 

PCS 

Topcs relatedto 
klds 1 homevvork 

Consuner 

Electrcnics 

Sport s Soores 

Ajtos 

Personal Flnance 

Famly Actlvities 

Visit a PC MlrS Site 



60% 


che navigano sulla rete Le informazioni 
sono corrette ma danno un'idea sola¬ 
mente di coloro che ci sono, senza ri¬ 
velare nulla degli altri Quando si vuole 
studiare davvero un fenomeno in modo 
obiettivo la metodologia delle interviste 
a campione è sicuramente la più corret¬ 
ta, tanto che è quella usata anche nei 
sondaggi di opinione e politici. Sapere 
cosa pensa di Internet un "navigatore" 
è una cosa utile, ma in questo caso si 
tratta di sapere cosa pensano gli inter¬ 
vistati, un campione della popolazione 
e, quindi, la popolazione generale stes¬ 
sa. 

Il margine di errore è stato stimato di 
+/- 2,5%, che significa una oscillazione 


What Users Look ror on thè Web 


Work related issues 
PCs or related Products 
Travel 

Sports scores 

Automopiles 

Consumer electromcs 

Personal linance 

Toplcs related to help klds 
wtth homevvork 
Family actlvltles In thè 
community 



What Users Look For on Product Sites 


Look al produci 
feaiures 


Check outnew 
Products 


Look for prlce info 


Look for pure base 
source 


Seek Information 
aboul thè company 


Purchase Products 



Cosa cercano? Ecco la lista 
completa dal rapporto del I tri¬ 
mestre 1997. quella nuova, ed 
anche cosa cercano nei siti dei 
prodotti. Insomma tre dati che 
vanno letti in sequenza: le prime 
due immagini ci dicono cosa interessa, la se¬ 
conda cosa ci si aspetta da un sito di prodotto 
Interessanti i dati di confronto tra il I ed il II tri¬ 
mestre 1997: si sono dimezzati gli interessi per 
aiutare I bambini nei compiti a casa! 


del 5% tra minimo e massimo. Certo 
sarebbe molto se si trattasse di conti 
correnti ma è un margine buono se si 
parla di popolazioni. Naturalmente i dati 
sono stati arrotondati e quindi non vi 
stupite se la somma qualche volta su¬ 


10 20 30 40 50 60 70 80 90 

Bl vmor.ro PC VendorS»* 

□ Visori io Software Pubfchet SSe 
H Vmtoii to Oihet PC Pioduct S4e 


pera il 100 %; inoltre era possibile qual¬ 
che volta dare alla stessa domanda an¬ 
che due o più risposte. In questo caso 
la somma supera o magari neppure si 
avvicina al 100%! 


L’uso del Web 

In America circa 100 milioni di perso¬ 
ne usano un computer, il 53% della po¬ 
polazione. Il dato è impressionante ed 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


311 




















































Impact of thè Web (Net Change) 

Watcti c omputer/lech TV shows 

Read computer magazmes 



•% Listen to radio 


Read business magazmes 

Read newspapers 

Read newsweeklies 

Watcti videos 
Watcti other types ot TV shows 



Impact of thè Web on Media Use 


-Xrtt 



/ e II trimestre del 1997 a confronto; lascio a voi i 
commenti. Probabilmente ci sono ancora alcuni 
fatton di correzione da mettere a punto, non mi 
spiego le differenze Importanti in tre mesi per la 
televisione e per le riviste di informatica, ma il da¬ 
to è comunque chiaro: più interesse per II mondo 
della tecnologia e del PC, meno per la TV tradi¬ 
zionale. E gli investimenti si spostano da un set¬ 
to re all'altro... 


è rimasto sostanzialmente stabile 
dall’anno scorso. Il numero di persone 
che usano il Web è invece in continuo 
aumento: dall' 11 % del secondo trime¬ 
stre del 1996 al 22% dello stesso pe¬ 
riodo del '97, con un aumento del 2% 
rispetto a tre mesi prima Secondo 
questi dati la crescita potrebbe essere 
stimata oggi attorno all’8-10% all'anno 
della popolazione adulta americana. Il 
tipo di uso che si fa del Web sta sicu¬ 
ramente cambiando, forse perché è 
passato l'effetto novità all’inizio del 
'96 il 78% dei navigatori esplorava la 
ragnatela almeno una volta a settima¬ 
na, ora solo il 64% Probabilmente si 
sta passando da un uso "di curiosità" 
ad un uso più maturo, cioè si va a ve¬ 


dere qualcosa solo quando serve. Chi 
naviga? Rispetto ad una media di 44 
anni della popolazione adulta i naviga¬ 
tori sono giovani, 35 anni, e più ricchi 
(41.000 dollari all'anno la media della 
popolazione, 57.000 dollari quella dei 
navigatori); ma il dato veramente im¬ 
pressionante è quello culturale di Inter¬ 
net: il 25% degli americani ha una lau¬ 
rea od una specializzazione o un ma¬ 
ster, ma nei navigatori la percentuale è 
del 57% ! Si tratta dunque attualmente 
di una élite culturale? Sì. certamente, 
nel buono e nel cattivo senso del ter¬ 
mine. Infatti si tratta appunto del 22% 
della popolazione, ma quasi il 60% dei 
massimi livelli culturali. Non è quindi il 
criterio economico quello che distin¬ 
gue il navigatore ma quello culturale, 
giovani ed istruiti, e soprattutto... ma¬ 
schi. 

Le donne sono in calo: rappresenta¬ 
no il 53% degli americani, erano il 42% 
sulla Rete nel '96 ma ora sono al 36%, 
quindi in netta riduzione almeno per¬ 
centuale. Probabilmente ciò si deve al 
fatto che i settori che hanno avuto il 


maggiore sviluppo sulla rete sono quel¬ 
li a forte presenza maschile Aspettia¬ 
mo l'arrivo del commercio, quello vero 
dei beni di largo consumo, ma anche il 
riavvio delle discussioni e del dialogo 
sulla rete e probabilmente il numero di 
donne crescerà di nuovo. 

Ci arrivano 
ma che ci fanno? 

Innanzitutto i navigatori usano la Re¬ 
te soprattutto per lavoro, od almeno 
cosi dichiarano nel 56% dei casi 
Scherzi a parte è probabile che si stia 
passando ad un uso più maturo, ma il 
dato che emerge è a mio parere quello 
relativo al settore auto: il 29% dei navi¬ 
gatori usa il Web per cercare informa¬ 
zioni sul mondo dell'automobile, il 
33% per lo sport, il 36% per i viaggi, il 
36% per l'informatica, insomma mi 
sembra una distribuzione equa: circa 
un terzo per ognuno dei settori princi¬ 
pali, con una grossa caduta dell'idea 
"civica" di Internet. Già. solo il 10% 
naviga sulla rete in questo senso. Cer¬ 
tamente si potrebbe obiettare che il 
10% è comunque un bel numero, ma il 
10% del 50% della popolazione, fa il 
5% degli americani che pensano alla 
rete allo scopo di comunicare Per uno 
strumento che era stato proposto allo 
scopo di mettere in comunicazione i 
cittadini in uno spazio virtuale, il 5% mi 
sembra un fallimento, un numero da 
citare con un certo dispiacere per noi 
"telematici della prima ora" nati con 
Fidonet e con i newsgroup. Peccato. 

Interessante il dato dei bambini: il 
15% degli adulti ha cercato qualcosa 
per aiutare i bambini nei compiti a ca¬ 
sa. Ecco dunque la nascita dell’enciclo¬ 
pedia Internet, lo spazio migliore, più 
economico ed aggiornato per essere 
nel mondo, uno slogan o la realtà? 
Per ora sette americani su cento usano 
la rete anche come enciclopedia per i 
bambini La usano come unica sorgen¬ 
te di informazione? No, secondo que¬ 
sto studio la Rete è una delle fonti di 
informazione sul mondo dell'informati¬ 
ca ma è divertente sapere che la fonte 
alternativa principale sono gli amici ed i 
colleghi. E dove lo hanno imparato lo¬ 
ro? Forse sulla Rete... 

Ma quando visitano un sito di un pro¬ 
duttore. i navigatori cosa cercano? Ec¬ 
co una delle domande chiave per chi 
sviluppa strategie di presenza sulla re- 


312 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 














Mmtìka 


te: cosa mettere in un sito? Cosa vor¬ 
rebbero vedere i miei clienti attuali e 
futuri? Lo studio è stato condotto per il 
prodotto PC ma a mio parere i risultati 
non sarebbero stati diversi, almeno nei 
termini generali, per l'automobile, altro 
materiale elettronico e prodotti consu¬ 
mer in genere. Le caratteristiche del 
prodotto, le novità e i prezzi, ecco le 
cose che cercano, in una percentuale 
variabile tra il 78% ed il 92% a secon¬ 
da delle varie specificità: il 18% per 
comprare hardware ed il 26% softwa¬ 
re. Il mercato si sta ancora sviluppando 
ma il dato è comunque impressionante 
perché di dimensioni notevoli rispetto 
ai precedenti survey 

Nel rapporto realizzato nel primo tri¬ 
mestre del 1997 erano stati studiati al¬ 
tri parametri (una ricerca ben condotta 
non ripete le stesse domande ogni 3 
mesi...), ad esempio chiedendo da do¬ 
ve si visita il Web E' risultato che dal 
lavoro naviga il 63% di coloro che han¬ 
no figli e solo il 54% di quelli che non li 
hanno. Insomma, se siete malati della 
Rete non vi sposate, dovrete andare in 
ufficio per leggervi l'e-mail! 

Infine chi tra i vari media ci rimette 
maggiormente dalla concorrenza? Qui t 
dati sono in parte contrastanti: nel pri¬ 
mo e nel secondo trimestre del '97 la 
televisione ci rimette sicuramente, con 
una riduzione che nel primo trimestre 
è stata stimata al 27%, ma solo il 13% 
nell'ultimo rapporto. Sicuramente il da¬ 
to contribuisce all'idea che si stia arri¬ 
vando ad un uso più maturo dei media, 
la TV per non pensare, il Web quando 
serve, con un aumento dell'8% tra co¬ 
loro che leggono riviste di computer ed 
un +11 % che segue in televisione pro¬ 
grammi ad argomento tecnologico/PC. 
Meditate Fininvest e Mediaset, medi¬ 
tate... 

E gli altri? Il GVU, 
il VII rapporto 

Una sigla misteriosa ma che gli affe¬ 
zionati della rubrica sicuramente ricor¬ 
deranno. SI tratta del Graphics, Visuali- 
zation & Usability Center del College 
of Computing presso il Georgia Institu- 
te of Technology di Atlanta 
(http://www.gvu gatech.edu/user_sur- 
veys/survey-1997-04/). Qui ogni sei 
mesi realizzano un rapporto sullo stato 
della Rete analizzando questionari che 
vengono messi sul Web a disposizione 


Online Seeking and Purchasing 



Percent 


Sm Orti» SMt WWW Uh Sor*/* (CoMaded Api I W 7) 

cxprtft ia;ornc - ali rohis resenveo 

C a laci wwwstf**y(kc «prfocti «*«*i 


dei navigatori. Si tratta, come abbiamo 
detto all'inizio, di un taglio diverso da 
quello della Ziff-Davis. 

Abbiamo parlato recentemente del 
sesto rapporto ed ora che siamo al set¬ 
timo vale la pena comunque di fare 
qualche commento, in confronto an¬ 
che con quanto abbiamo detto finora. 

Le preferenze sessuali dei navigato¬ 
ri sono state un campo nuovo da 
esplorare, con il 96% che si dichiara 
eterosessuale contro il 90% della po¬ 
polazione americana media Un dato 
che al di là degli aspetti di costume in¬ 
dica come la popolazione che naviga 
sia probabilmente più "conformista" 
della media della popolazione america¬ 
na 

L'interesse verso la televisione è 
stato studiato con un test "quale dei 
due spettacoli preferite?", indicando 
due famosi show americani della tarda 
serata. Il risultato? Pochi europei vedo¬ 
no lo spettacolo, come avrebbe detto il 
marchese di Lapalisse che, poveretto, 
se non fosse morto vivrebbe ancora . 

L'età media. 35 anni, è analoga 
all'analisi della Ziff. con il 31% di fem¬ 
mine; insomma, i dati demografici so¬ 
no ormai certi e comparabili nelle ricer¬ 
che più accreditate. Ah. il 60% forni¬ 
sce dati corretti nei questionari, un 
dato da tener presente soprattutto al 
contrario: ben il 40% li fornisce falsi! 


Il comportamento dei navi¬ 
gatori-clienti nella rete: si 
acquistano libri e si cerca¬ 
no informazioni su tutto... 


Che ci van¬ 
no a fare in 
rete? Anche 
in questo caso 
i dati sono 

molto simili: informazioni (86.03%), ri¬ 
cerca (63.01%), un giretto (61.29%), 
lavoro (54.05%), studio (52.21%), co¬ 
municare (47,02%), divertimento 
(45.48%) Per fare acquisti diretti navi¬ 
ga solo il 18.65%, ma il Web rimane 
comunque una fonte importantissima 
di informazioni sui prodotti da ac¬ 
quistare, in modo particolare sui pro¬ 
dotti più costosi, con un aumento ri¬ 
spetto al survey precedente al 40% di 
coloro che nei sei mesi precedenti 
hanno speso almeno 100 dollari sul 
Web. Insomma, pur se lentamente (ed 
un aumento del 10% in sei mesi, con il 
raddoppio degli utenti complessivi, non 
è certo troppo lentamente...) il com¬ 
mercio sta arrivando, 

Bene, siamo arrivati alla fine di un ar¬ 
ticolo intenzionalmente non troppo lun¬ 
go. Quando si parla di numeri è facile 
annoiarsi. Consideratelo allora un arti¬ 
colo "con siti acclusi": fatevi un giro 
sui siti che ho indicato, anche se non 
conoscete bene l'inglese sono facili da 
capire ed interessanti da valutare. 


Mg 


MCmìcrocomputer n. 178 - novembre 1997 


313 


















































a cura di Corrado Giustozzi 


HTML a ritmo di musica 

Riuscite ad immaginare la nostra vita senza la musica? lo assolutamente no. 
Le emozioni che suscita, la facilità di comunicare tramite essa, la 
piacevolezza di abbandonarsi al suo ascolto, sono tutte cose che, credo, 
ciascuno di noi ha provato più volte nella vita. Non per niente la 
multimedialità si è affermata in brevissimo tempo nel mondo 
dell’informatica. Internet non poteva essere da meno, e, anche se sta 
muovendo ancora i suoi primi passi, la multimedialità in rete diventerà presto 
il punto di forza della tecnologia e degli scambi telematici. Per ora 
accontentiamoci di inserire un brano musicale che faccia da sottofondo ai 
nostri siti, e non è poca cosa. 


di Giuliano Boschi 


Non c'è dubbio che l'intelletto uma¬ 
no abbia, tra le sue capacità, quella di 
saper trasmettere, spesso con effica¬ 
cia, sensazioni e stati d’animo attraver¬ 
so numerose forme d'arte. Per alcuni 
emozione è osservare un dipinto, altri 
possono trasalire davanti ad un abito di 
un noto stilista Ma c'è un’espressione 
artistica che emoziona tutti la musica 
Certo c'è chi apprezza maggiormente 
Bach o chi impazzisce per gli U2. ma 
non credo di sbagliare di molto dicen¬ 
do che ogni essere umano viene 
profondamente coinvolto emotivamen¬ 
te da un brano musicale. Il motivo può 
ricondursi al fatto che sin da piccolissi¬ 
mi entriamo in contatto con la musica, 
carillon, voce umana, televisione, mu¬ 
sicassette e cosi via, e tutti abbiamo la 
possibilità di formarci una nostra "cul¬ 
tura" musicale che ci permette di rece¬ 
pire i messaggi emotivi, non necessa¬ 
riamente piacevoli o positivi, che essa 
ci trasmette Ciò avviene invece più 
difficilmente con altre forme artistiche 
(non meno importanti della musica) co¬ 
me ad esempio la pittura. In aiuto ci 


viene però il nostro computer. 

Affermare che la multimedialità ci 
permette di ampliare i nostri orizzonti 
culturali in campo artistico è forse ov¬ 
vio e banale, ma tale concetto mi per¬ 
mette di introdurre l'argomento di que¬ 
sto articolo la musica e l'HTML. 

Se utilizzate un Browser non di vec¬ 
chia data e se avete installato sul vo¬ 
stro computer una buona scheda sono¬ 
ra. vi sarete sicuramente imbattuti in 
qualche sito Internet che. oltre a mo¬ 
strare le normali pagine ricche di noti¬ 
zie. diffonde per la vostra stanza un 
motivo musicale. Presto lo potrete fare 
anche voi grazie alle informazioni tecni¬ 
che e di stile che state per leggere. 


Non solo MIDI 

Premetto subito, prima che qualcuno 
di voi mi assalga inferocito per even¬ 
tuali imprecisioni, che non sono un 
profondo conoscitore di musica digita¬ 
le e che su questa ho appena le cogni¬ 
zioni necessarie per muovermi su In¬ 


ternet Ma non credo comunque che 
sia un grave problema visto che quello 
che mi preme precisare sono le cogni¬ 
zioni necessarie per inserire tali dispo¬ 
sitivi in una pagina HTML. Se poi desi¬ 
derate approfondire questo affascinan¬ 
te aspetto della musica, cosa che vi 
consiglio caldamente, potete trovare 
sia in rete, sia in libreria, numerosi libri 
e documenti che vi permetteranno di 
diventare dei maghi in questo affasci¬ 
nante campo 

Vediamo quali sono i formati sonori 
più utilizzati e soprattutto vediamo 
quali sono le loro caratteristiche pro¬ 
prietarie I più diffusi sono i file MIDI 
(Musical Instrument Digital Interface) I 
file MIDI permettono la digitalizzazione 
di suoni e strumenti con conseguente 
interpretazione e riproduzione degli 
stessi da parte del nostro computer II 
vantaggio dei file MIDI (li potete rico¬ 
noscere dall'estensione MID) è quello 
di essere particolarmente compatti e 
quindi di rispondere ad uno dei princi¬ 
pali requisiti che deve avere un file tra¬ 
smesso via Internet: invio della proce- 


314 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


FnW.K 


dura in un tempo breve. Solo a 
titolo indicativo è bene sapere 
che un file di 60 KB (che è co¬ 
munque enorme) può contene¬ 
re una melodia della durata di 
ben 13-15 minuti. Ma c'è ov¬ 
viamente l'immancabile rove¬ 
scio della medaglia. Per prima 
cosa non sempre il file è di 
buona qualità progettuale. Per 
scrivere un file MIDI bisogna avere 
una certa esperienza ed abilità (almeno 
se si vuole fare una buona trascrizio¬ 
ne), inoltre non è possibile (o quasi) ri¬ 
produrre fedelmente il suono reale de¬ 
gli strumenti utilizzati in un brano (clas¬ 
sico o leggero che sia) e non è possibi¬ 
le riprodurre la voce umana, non è 
quindi possibile abbinare parole alla 
musica. 

In questo senso sono sicuramente 
migliori i file Wave (estensione .WAV) 
Questa tecnologia consente riprodu¬ 
zioni digitali perfettamente fedeli 
all'originale. Volete un esempio? 
Quando comprate un CD musicale i fi¬ 
le che ascoltate sul vostro impianto Hi- 
Fi non sono altro che esecuzioni di file 
WAV. C'è solo un piccolo, piccolissimo 
problema, un file di questo tipo ha di¬ 
mensioni di diversi Mega Pensate che 
un file di 60 KB non consente l'ascolto 
di più di 5-6 secondi di musica. In pra¬ 
tica è impossibile trasmettere brani in¬ 
teri WAV via Internet. Questo tipo di 
file viene generalmente utilizzato nel 
web per riprodurre effetti sonori come 
lo sbattere di una porta o un breve ap¬ 
plauso. La durata di pochi secondi 
dell'effetto riduce il file ad una dimen¬ 
sione accettabile e inoltre la necessità 
di riprodurre fedelmente l'effetto ren¬ 
de impossibile l'utilizzo di file MIDI. 


Q Rpxnblue mid - Media Player (playing] 


Eie £dit Qevice Scale Help 

rj— -;-■-— 

dw 

000 200 4.00 6.00 8.00 

1000 1200 13.22 

ii M4 «|»|m| a|a| 

'00.30 (minsec) 


Figura I - Ecco la "plancia " di con¬ 
trollo che si visualizza sul nostro 
monitor se il vostro sistema ope¬ 
rativo è Windows 95. utilizzando 
dei vecchi browser e implemen¬ 
tando il lag HREF per richiamare il 
brano musicale II controllo sul 
brano è totale ed indipendente 
dall'utilizzo del browser 


Figura 2 - In basso a si¬ 
nistra dell'immagine 
potete vedere la "plan¬ 
cia " che viene visiona¬ 
ta dal browser se utiliz¬ 
zate il tag EMBED Più 
compatta, ma con un 
minor numero di con¬ 
trolli. ha il vantaggio di 
essere inserita all'inter¬ 
no della pagina che ri¬ 
chiama la procedura di 
ascolto del brano 


fk t» fa. H-' 0°~ >H> 

1 1 M_ | A— | 1 I I ’M | 


jj l>Ml IN» «I1 *•< 

-3B 



Internet Explorer e la tecnologia ActiveX 


Quello che segue è un esempio di controllo ActiveX che permette, con Internet Explorer, 
di determinare quale specifico plug-in, nell'esempio ''Crescendo", deve eseguire il file ba- 
ch.mid. 

cOBJECT ID=Crescendo> 

CLASSID="clsid:0FC6BF2B-E16A-11CF-AB3E-0080AD08AA326" 
HEIGHT=60 WIDTH=200 

<PARAM NAME="Song" VALUE="bach.mid"> 

</OBJECT> 


Finalmente l’HTML 

Come si inseriscono, all'interno delle 
pagine HTML, i comandi necessari a 
far si che il visitatore possa ascoltare 
un brano musicale attraverso Internet? 
Le soluzioni sono molteplici, alcune 
semplici altre meno, ma tutte rispon¬ 
dono a necessità specifiche. Gli autori 
di pagine web ovviamente desiderano 
utilizzare un sistema che sia facile da 


La tabella che segue indica quali tag sono interpretati dai browser maggiormente presenti 
sul mercato. 



<A> 

<EMBED> 

<BGSOUND> 

America On Line Browser 

Si 

? 

? 

Lynx 

Si 

No 

No 

Internet Explorer 

Si 

Alcuni 

SI 

Naviqator 

Si 

Si 

No 

Opera 

Si 

No 

Si 

WebTV 

Si 

No 

Si 

IBrowse (Amiga) 

Si 

No 

Si 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


315 










































Olir Produci» 


& 


'• t» Z— l> IM» W*»— D* 

-*=J_L^J *~J_L*r.i - 1 - . 

^v" 




Bearle* Midi Album» 

Timm Kduudtti ll*Mu*au n »« 



/ 


ur 


Figura 3 - Se invece 
utilizzale un plug-in di¬ 
verso da Quello gii 
presente nel browser. 

la "plancia" sarà ancora diversa Direttamente dal suo della Crescendo ecco come appare Quella dei 
più famoso plug-m per file MIDI 


Figura 4 -1 siti presso cui scaricare file MIDI so¬ 
no migliaia Questo è uno dei miei preferiti Vi 
sono i file di tutte le canzoni dei Beatles, divise 
per LP L indirizzo lo trovate nel box presente 
nell'articolo 


Effettuando ricerche per la rete, ho identificato 7 plug-in per file MIDI. Per 4 di questi ho anche trovato, nel sito di Charles Be- 
lov |ihrtp://www.geocities.com/SunsetStrip/4294/| un'interessante tabella con indicate le loro caratteristiche principali. 


Prodotto 

Live Update 

Masson's 

Yamaha 

Netscape Live 


Crescendo 

MIDIPIugin 

MIDPlag 

Audio 

Versione testata 

2.0 

1 5b 

2.00b5 

Netscape 3.0 

1) Qualità del suono 

Dipendente dal file 

Dipendente dal file 

Dipendente dal file 

Dipendente dal file 

2) Canali audio 

Stereo 

Stereo 

Stereo 

Stereo 

3) Loop di default 

Si 

Si 

Si 

No 

4) Riconoscimento looo 

SI 

Si 

No 

Si 

5) Riconoscimento volume 

No 

No 

No 

Si 

6) Karaoke 

? 

Si 

No 

No 

7) MIDI multipli 

Il primo 

Uno solo 

Uno solo 

Tutti 

8) Piattaforme supportate 

68k Mac (?) 

Power Mac 

Win 3.x 

Win 95 

Win NT 

68k Mac (?) 

Power Mac 

Power Mac 

Win 3.x 

Win 95 

68k Mac (?) 

Power Mac 

Win 3.x 

Win 95 

9) Prezzo 

$19.95 

Gratuito 

Gratuito 

Gratuito 


Il Qualità del suono Generalmente dipen¬ 
de dalla professionalità e bravura di chi ha 
composto il brano, comunque nessun file 
MIDI eccelle, per sua natura, in questo 
campo. I file composti per Yamaha non ven¬ 
gono riprodotti correttamente se ascoltati 
con altri plug-in. 

2| Canali audio Ovviamente perché sia ap¬ 
prezzabile l’effetto stereo, deve essere ste¬ 
reo il sistema da noi implementato sul com¬ 
puter (scheda sonora, diffusori, ecc.) 

3) Loop di default Indica se il plug-in ha il 
loop come valore di default. 

4) Riconoscimento loop. Indica la capacità 
del plug-in di riconoscere l'inserimento del 
loop nel tag EMBED. 

5) Riconoscimento volume Indica la capa¬ 
cità del plug-m di riconoscere l’inserimento 
del valore di volume nel tag EMBED 

6) Karaoke Indica la capacità del plug-in di 
supportare file in formato karaoke II plug-in 


Masson’s richiede anche QuickTime 2 5 o 
successivi per supportare questa funzione. 

7) MIDI multipli Indica la capacità di ri¬ 
produrre più file MIDI contenuti all'interno 
di uno stesso tag EMBED. Crescendo ri¬ 
conosce solo il primo file inserito, Mas¬ 
son’s e Yamaha eseguono solo il file che 
ha l'opzione di autostart a partire dall’ulti¬ 
mo. Netscape li mostra tutti lasciando 
all'utente la possibilità di scegliere quale 
eseguire 

8) Piattaforme supportate Indica per 
quali sistemi operativi è disponibile il plug- 
in. 

9) Prezzo Indica il costo di registrazione 
del plug-m Crescendo é gratuito per istitu¬ 
zioni educative, per gli altri c'è l'utilizzo gra¬ 
tuito per 30 giorni. 

I plug-m MIDI possono essere prelevati 
presso i relativi siti Internet. Ecco gli indirizzi: 


Live Update's Crescendo 

inttp://www-iiveuoaate.com/CDius.ntml 

Arnaud Masson's MIDIPIugin 

imipy/www pianeie neu-a masson 

Yamaha's MIDPlug 

Ihtio //www vamaha.co m/end lish 

Netscape's Live Audio 

htlp7/hohie nelséa'pg .com 

Headspace's Beatnik 

hnp://www neadspace comj 

Apple's QuickTime 1.1 plug-in 

http://www.quicktime.apple.com; 

Wildcat Canyon's Webtracks 

mtp://www.wiiacat-Corr| 


316 


MCmicrocomputern. 178 - novembre 1997 

















































































J=J _L*=J _1 °— 1 — ; 




-3R 


Figura 5 - Se invece 
siete degli inguaribili 
romantici, ecco il sito 
che fa per voi Se desi¬ 
derate ascoltare i brani 
di questo sito dovete 
comunque installare il 
plug-in Crescendo, co¬ 
me ben segnalato nel¬ 
la. a dire il vero brutti¬ 
na, home page 









UMMtoU «••«IMI 


ROMANTIC MUSIC JUKEBOX 


<H Imi >m ùNfw**. ». 



sistema è quindi consigliabile se si de¬ 
vono inserire brani di breve durata, 
meglio ancora se si tratta di semplici 
effetti sonori della durata di pochi se¬ 
condi. 

Internet Explorer 3.0 ha successiva¬ 
mente introdotto <BGSOUND>, un 
tag proprietario che permette di diffon¬ 
dere musica in background, ossia in 
sottofondo, senza che nessuna plancia 
sia visibile sul monitor II brano è indis¬ 
solubilmente legato alla pagina web vi¬ 
sionata e si interrompe, troncato di 
netto, quando l'utente termina di visi¬ 
tarla. Questo sistema ha il difetto di 
non permettere alcun controllo sul bra- 


MIDI per tutti i gusti 


Ecco un elenco parzialissimo di alcuni tra le migliaia di siti in cui trovare file MIDI 
da utilizzare per vostro diletto o per inserirli nelle pagine web da voi realizzate. 
Mi raccomando, occhio al copyright. 


implementare e che non crei problemi 
a chi visita le proprie pagine. Di contro 
anche l'utente pretende sistemi facili e 
di immediato utilizzo. Entrambi, inoltre, 
desiderano utilizzare le ultimissime in¬ 
novazioni tecnologiche che produttori 
di browser e non lanciano sul mercato. 
Il tutto deve funzionare a prescindere 
dal tipo di server e dal tipo di browser 
utilizzato dal "navigatore" 

Sino a qualche tempo fa, l'unico mo¬ 
do per implementare file sonori o mu¬ 
sicali era tramite il comando <A 
HREF="bach.mid">Bach</A>. Cuc¬ 
cando sul link presente sulla pagina 
web (nell'esempio la parola Bach), vie¬ 
ne lanciato automaticamente un "hel- 
per application come ad esempio 
"Microsoft Media Player" su sistemi 
Windows 95. Una volta lanciato, l'"hel- 
per application” continua ad eseguire il 
brano a prescindere dalle successive 
azioni che l'utente compie nel web In¬ 
fatti l’applicazione è esterna al browser 
e il brano continua ad essere eseguito 
sino al suo naturale termine anche se 
nel frattempo vengono visitate altre 
pagine web. Questo sistema di imple¬ 
mentazione è denominato "floating 
music" (fig. 1). Il controllo sul brano 
avviene tramite una plancia che si apre 
in una finestra autonoma. Da questa 
possiamo comandare il volume 
d'ascolto del brano, possiamo decidere 
se metterlo in pausa o di riavviarlo di 
nuovo al suo termine. Il punto di forza 
di questo metodo è la semplicità e il 
fatto di essere supportato praticamen¬ 
te da tutti i sistemi. L'inconveniente 
(che a volte può essere un vantaggio) 
è rappresentato dal fatto che, nel caso 
l'utente non abbia voglia di ascoltare il 
brano, deve compiere l'azione di richia¬ 
mare la finestra in questione e di chiu¬ 
derla. Potrebbe sembrare poca cosa, 
invece tende generalmente a non far 
apprezzare pienamente la pagina. Tale 


All thè Best of MIDI 

http://www.tstinn.com/miqi ntm| 

Creative MIDI Susic 

http://wwwp exis net7T imumma/music/ 

The Thormann Site 

http://home1 inet.tele.dk/thormann/midi.htm 

Santa's Christmas Music 

http V/www. netzone.com/-meQic/caroi.hl 

mi 

Malaku MIDI Streamsite 

hnp //www muitiweD net/-j mmpatt/ma- 

luku.htm 

MIDI Haven _ 

http://www geocities com/Fj ol- 

lywood/9990/midi.html 

Morfeus Home Page 

http://www.geocities.com/vienna/4138/mi- 

difile.htm 

CobWeb Site 

http://www.geocities.com/TheTropics/Sho- 

res/3361/midi.htm 

Predatori MIDI Market _ 

httpV/home.pi net/-!Qwei|S/midim4 rk.htm 

Reai Good Music 

http://www.zaxpax.com/tavorite.ntni 

Dee-Jay Network 

http.//www geocities com/q ourbon- 
Street/Delta/1563/ 

Solon's Music Page 

httPV/www qeocmes com/-| solonmaqno/m 
usica.html 

Rocklink 

Http://www van.nookup netH rocklink/mi- 
dil.html 

Rainman's 80‘S MIDI Jukebox 

http //www geocities. com7d peCanave- 
ral/lab/8003/midi80 html 

John Kiolbasa's MIDI Page 

http.//rnt. oraaiev.edu/-Kioloasa/miai htnT 

MIDIworld International 

rtito://wvvw voicenet.com/-oreaaeM 

American Beatles MIDI Albums 

http://www.geocities.com/bunsetOtri p/Stu- 


dio/7779/ 

Just Jazz 



Download Pot o' Gold - MIDI Files Area 

http://www.cris.com/-belknaps/midfiles.sFI 

tml 

MIDI File Central 

http://neburton.simplenet.com/ 

Metallica Midis 

http://www.stua tim. ntnu.no/ -| kiellols/me- 
tallica/midis/midis htm 

Crazy Arty’s MIDI Archive _ 

hnpV/ww w. c yber-nawan.com/-arthurp/midii i 

Wild West MIDI Archive 

http://www.internet.no/wl ld-west 

The Music Shoppe's Midi of thè Week 

http ,7/www.mus ics hoppe.com7rtj i- 

diweek/‘>The Music Shoppe's Midi ol thè 

Week 

Vikram's MIDI-Fest 

http://www,midifest com/midifest/mdex.ht 
mi 

Classical Rock MIDI Archive 

httov/rem itmo ru/midi/midi.ntmi 

Devian Jazz MIDI Files 

http //www aeocmes com/q devian/midfi- 
le.htm‘>Devian Jazz Midi Files 

MIDI Collection: Rock'n Roll 

http//www. cuuq.ab.ccl :8001/~heacock/mi- 
di html 

The Guitarist's MIDI Page 

http://www.cstone.net/-l sck 

Italian Computer Karaoke Home Page 

http://www itam.pi.cnr.it/karaoke.htnt 

The Ultimate Halloween Page 

http://members.aol.eom/animanics/home/h 

wmidi.htm 

The Complete MIDI File Directory 

httpy/www Tlextx.com/miginnq. n;ml 

Landru's Top 100 MIDI's 

http. //www cornei net/person^ l/landru/mi- 
di/indexl htm 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


317 











































































no eseguito Se non si desidera ascol¬ 
tarlo non resta che cambiare pagina o 
mettere a zero il volume dei nostri dif¬ 
fusori Il fatto che non sia supportato 
da Netscape Navigator inoltre ne limita 
e ne sconsiglia l'utilizzo. La sintassi del 
tag è: <BGSOUND 

SRC="bach.mid"> 


L’arrivo dei plug-in 

Con Netscape Navigator 2 0 una 
nuova tecnologia è venuta incontro alle 
necessità del web i plug-in Ne abbia¬ 
mo parlato anche altre volte, i plug-in 
non sono altro che dei programmi inte¬ 
grati con il browser che permettono 
l'esecuzione diretta di alcune procedu¬ 
re. Non poteva mancare un plug-in de¬ 
dicato all'esecuzione di file musicali. 
Tra i vantaggi di tale sistema c'è il fatto 
che l'integrazione permette di evitare 
qualsiasi tipo di conflitto che poteva 
venirsi a creare tra browser e "helper 
application", inoltre la plancia di con¬ 
trollo può ora essere inserita diretta- 


mente nella pagina web semplificando 
notevolmente il sistema di controllo 
sul brano da parte dell'utente La sin¬ 
tassi da utilizzare è <EMBED 
SRC="bach.mid" HEIGHT=60 
WIDTH=200></EMBED> Questa tec¬ 
nologia è ormai implementata sia su 
Netscape, Navigator o Communicator 
che sia, sia su Internet Explorer. Nel 
box 2 potete trovare una tabella di 
comparazione tra i plug-in MIDI più uti¬ 
lizzati 

Esploriamo ora approfonditamente il 
tag <EMBED> Questo elemento defi¬ 
nisce un ''contenitore” inserito in una 
pagina HTML all'interno del quale vie¬ 
ne mostrato un elemento definito da 
un plug-in. Gli attributi applicabili a que¬ 
sto tag sono numerosi, esaminiamo i 
principali ALIGN si utilizza per allinea¬ 
re. a nostro piacimento, un testo 
all'immagine mostrata sulla pagina dal 
plug-m. I valori possibili sono: BOT- 
TOM, il testo inizia sotto l'immagine, 
LEFT l'immagine viene posizionata a 
sinistra e il testo a destra RIGHT l'im¬ 
magine viene posizionata a destra e il 


testo a sinistra. MIDDLE il testo viene 
allineato con il centro dell'immagine 
mentre la linea che segue va a posizio¬ 
narsi al di sotto di essa, TOP il testo 
viene allineato alla parte superiore 
dell'immagine mentre la linea che se¬ 
gue va a posizionarsi al di sotto di es¬ 
sa La sintassi è <EMBED SRC="ba- 
ch.mid" ALIGN=TOP>Brano di Ba- 
ch</EMBED> 

Altro attributo è AUTOSTART, se il 
valore è FALSE l'utente deve cliccare 
sull'apposito pulsante presente nella fi¬ 
gura per avviare la procedura (nel no¬ 
stro caso il brano musicale), se il valo¬ 
re e TRUE la procedura viene eseguita 
automaticamente dopo che il carica¬ 
mento della stessa è terminato. La sin¬ 
tassi è <EMBED SRC="bach.mid" 
AUTOSTART=TRUEx/EMBED> 

BORDER determina il valore in pixel 
del bordo intorno all'immagine mostrata 
dal plug-in. La sintassi è <EMBED 
SRC="bach.mid" BORDER=10x/EM- 
BED> 

HEIGHT e WIDTH determinano ri¬ 
spettivamente l'altezza e la larghezza in 


La rete è una severa maestra 


Eccoci pronti per una nuova lezione dalla nostra professoressa 
preferita: la rete 

Questa volta visitiamo il sito ufficiale di Ultima Online Non 
sapete di cosa si tratta? E' presto detto. Immaginate di partecipare 
ad un gioco di ruolo telematico, grafica di ottima qualità, interazione 
tra i personaggi portata ai massimi livelli, possibilità di fare qualsiasi 
azione si voglia, difficoltà simili a quelle che possiamo riscontrare 
nella vita reale. SI. perché il nostro personaggio per sopravvivere 
deve lavorare e trovare il denaro necessario a comprarsi la fanto¬ 
matica pagnotta. Che altro dire, un piccolo particolare di scarsa im¬ 
portanza potete giocare in contemporanea con altre 3000/4000 
persone sparse su tutta la superficie del globo. Ultima Online è 
questo e molto di più. Al momento di scrivere questo articolo è an¬ 
cora in fase di beta testing (e credo che lo sarà anche nel momento 


in cui leggerete queste righe), ma quello che a noi ora interessa è 
la qualità grafica ed organizzativa del sito, 

II primo colpo d'occhio alla home page è sicuramente piacevole 
La pagina appare, per prima cosa, perfettamente in tema con l'ar¬ 
gomento trattato Infatti il mondo di Ultima Online e quello di una 
terra Fantasy dove magie e spade, mostri e tesori, sono all'ordine 
del giorno La parte principale della pagina è occupata da uno sfon¬ 
do pergamenato con ben evidenziato il nome del sito "Ultima Onli¬ 
ne" e il logo dello stesso, veramente di ottima fattura con un 
bell'effetto ombra. Ricordiamoci che il sito 6 prodotto dalla Origin 
e che l'investimento finanziario sul progetto Ultima Online è sicura¬ 
mente elevatissimo. 

Sotto il nome e il logo vi sono due bellissime gif animate raffigu¬ 
ranti un orso e un drago. Queste immagini sembrano essere sotto 





r 


318 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




















pixel che deve avere l'immagine prodot¬ 
ta dal plug-in La sintassi è <EMBED 
SRC="bach.mid" HEIGHT=60 
WIDTH=200x/EMBED> 

Se lo desideriamo, con l’attributo 
HIDOEN possiamo far si che la plancia 
del plug-in non sia visibile, semplice- 
mente settandolo con il valore TRUE 
Ovviamente ciò ha senso solo se avre¬ 
mo settato su TRUE anche AUTO¬ 
START. La sintassi è: <EMBED 
SRC="bach.mid" HIDDEN=TRUE AU- 
TOSTART=TRUEx/EMBED> 

HSPACE indica, in pixel, la distanza 
dal bordo destro e sinistro dell'immagi¬ 
ne elaborata dal plug-in, degli altri ele¬ 
menti presenti nella pagina, testo o im¬ 
magine che siano La sintassi è: <EM- 
BED SRC="bach.mid" HSPA- 
CE=5x/EMBED> 

VSPACE determina, in pixel, la di¬ 
stanza dal bordo superiore e inferiore 
dell'immagine elaborata dal plug-in, de¬ 
gli altri elementi presenti nella pagina 
La sintassi è <EMBED 
SRC="bach.mid" VSPACE=10x/EM- 
BED> 


Importante è l'attributo LOOP, se il 
suo valore è settato su TRUE il brano 
musicale, una volta arrivato al termine, 
riprende ad essere eseguito FALSE di¬ 
sabilita questa funzione. La sintassi è: 
<EMBED SRC="bach.mid" 

LOOP=TRUEx/EMBED> 

Infine con VOLUME possiamo indica¬ 
re la percentuale di volume con cui ese¬ 
guire il brano rispetto a quella settata 
sul nostro sistema operativo. La sintas¬ 
si è: <EMBED SRC="bach.mid" VO- 
LUME=90x/EMBED> 


Non solo plug-in 

Microsoft, con Internet Explorer 3.0 
ha introdotto un'alternativa ai plug-in di 
Netscape: i controlli ActiveX Entrare 
nel merito di questi controlli esula dai 
contenuti di quest'articolo, basti co¬ 
munque sapere che tramite TActiveX 
Microsoft Explorer interpreta, a suo 
modo, dei tag come ad esempio 
<OBJECT> L'HTML 2.0 identificava 
un solo tag che permetteva di inserire 


elementi esterni: IMG Ciò era insuffi¬ 
ciente, soprattutto visto lo sviluppo 
multimediale dell’informatica. Gli svi¬ 
luppatori hanno allora inserito il tag 
<OBJECT> che consente proprio di in¬ 
terpretare file multimediali. Nel box 1 
potete vedere un esempio di come Mi¬ 
crosoft Explorer utilizzi <OBJECT> in 
modo da consentire la scelta di uno 
specifico plug-in che elabori il file indi¬ 
cato. Nel nostro caso si tratta di Cre¬ 
scendo" un plug-in che consente un 
maggior controllo sui parametri di usci¬ 
ta della melodia, da parte dell'utente, 
rispetto ai plug-in presenti nei normali 
browser. Il limite di questo tipo di im¬ 
postazione è che l'utente deve avere il 
plug-in prescelto, ad esempio Crescen¬ 
do. installato sul proprio computer, 
Non ci vuole molto, bisogna andare sul 
sito Internet della Crescendo, trovare 
la pagina che ci interessa, scaricare il 
file, installarlo, riavviare il browser 
(questo passo spesso non è necessa¬ 
rio con Internet Explorer) e rileggere la 
pagina iniziale che chiedeva l'utilizzo di 
questo specifico plug-in. Quanti navi- 


la pergamena, come se questa fosse stata bruciata Insisto nel far 
notare la perfetta attinenza all’argomento del sito e. anche se la 
pergamena bruciata è stata più volte utilizzata per questo tipo di pa¬ 
gine, il tutto è trattato con raffinatezza ed eleganza, dando la sensa¬ 
zione. cosa ancor più importante, che stiamo visitando qualcosa di 
valido e professionale. Altre pergamene, di diverso colore, consen¬ 
tono di linkare ad altre pagine del sito. 

Nella parte terminale della pagina vi sono delle doverose note 
che servono ad indirizzare correttamente il visitatore. Viene se¬ 
gnalato che il sito è ottimizzato per Netscape Navigator 3.0 e Mi¬ 
crosoft Internet Explorer 3.0 e per la risoluzione di 800x600 16-bit 
color. 

La navigazione del sito si realizza tramite la toolbar presente nel 
trame superiore Anche questa risulta perfettamente in tema con 


*' -K- 


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A Guide to Weapons Cc 
Equipmerif of BmConrjio 


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» *-W7, 


il sito e vi sono tutti gli elementi che consentono a questo sia di 
mantenere una sua personalità, sia di far ricordare al visitatore do¬ 
ve si trova Da sinistra verso destra troviamo: il nome della Origin, 
il logo di Ultima Online, una prima serie di menu (vero nucleo del 
sito) che sembra incisa nella corteccia, un'immagine decisamente 
Fantasy e una serie di link a pagine di servizio. 

Interessante e intelligente è proprio la divisione dei link in due 
menu distinti per importanza (ed è subito evidente che i link sulla 
corteccia sono quelli principali) e per contenuti, 

Tra i siti di servizio clicchiamo su "Site Map". 

Vediamo prima la funzione di questa pagina Da qui possiamo 
raggiungere direttamente ogni angolo del sito, anche il più nasco¬ 
sto. Ogni capitolo è indicato con poche parole, chiare e di imme¬ 
diato impatto. 

Sono ben evidenziati i capitoli e le sottosezioni e il diagramma, 
per quanto semplice, indica la paritetica importanza dei vari capito¬ 
li. 

Dal punto di vista grafico ancora tanto di cappello. La pagina risul¬ 
ta essenziale, senza mutili fronzoli. Il nome del capitolo è ben evi¬ 
denziato, sempre nello stile legno intagliato La piccola gif raffiguran¬ 
te la pagina che si andrà a visitare contribuisce a dare un'idea delle 
dimensioni, anche fisiche, del sito Da notare che per la scritta "Site 
Map", come anche la già vista "Ultima Online", sono stati utilizzati 
caratteri celtici, ancora una volta in stile con l'ambientazione del sito 

Nella capitolo "Traveller's Guide" cucchiamo sulla sezione "Equip- 
ment". 

Questa sezione si contraddistingue per la grande figura del guer¬ 
riero sulla parte destra dello schermo II bianco e nero e lo stile a 
matita contribuiscono ancora a dare un'idea di antico. A questi va 
aggiunta la bolla di ceralacca con la lettera iniziale del paragrafo. Le 
sottosezioni sono di nuovo richiamate con strisce di pergamena 

Credo di aver già detto molto, scoprite voi il resto e cercate di af¬ 
ferrare gli elementi che danno personalità, aderenza e spessore a 
questo sito. 

L'indirizzo di Ultima Online e |http://www.owo.coml 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


319 












KWi'.L 



Santa’s Christmas Music 


•Inula «**<*«U4 Hi M ua oh# i Uoul 4 hai» ani «imi#, noi ro h«v# tur C 
S|alr1f. !• *• Ma4# ■ Bai of 41 III# (•o|iul«i » lulmnai i«u|i 


gatori sono disposti a farlo? Se si tratta 
semplicemente di ascoltare un solo 
brano musicale veramente pochi. Ciò 
non toglie che l'utilizzo di questi plug- 
in in situazioni più complesse, soprat¬ 
tutto legate ad aspetti di grafica dina¬ 
mica (come ad esempio Future Spla¬ 
sh), siano decisamente consigliabili. 

Netscape Navigator 3 0 utilizza un 
suo specifico modo di identificare il 
plug-in da utilizzare, ottenendo lo stes¬ 
so risultato di Internet Explorer tramite 
il tag <EMBED TYPE> La sintassi è: 
<EMBED TYPE="music/crescendo" 
SONG='bach.mid" HEIGHT=55 
WIDTH=200> 


E’ questione di stile 

Ora avete appreso le metodologie 
necessarie per inserire sui vostri siti 
brani musicali. Ma non correte subito 
ad applicarle. Come al solito è ora il 
momento di usare la testa e di capire 
come e quando utilizzare queste cono¬ 
scenze. 

Inserire un brano con esecuzione 
automatica è un’azione che comporta 
dei rischi La scelta di quali siti visitare 
e quali pagine leggere è ovviamente 
una decisione autonoma del navigato¬ 
re Internet che paga una bolletta te¬ 
lefonica e che spesso non ha molto 
tempo da dedicare alla navigazione te¬ 
lematica. Quindi vuole essere lui a 
scegliere se far eseguire o meno certe 
procedure. Molto spesso il discorso è 
piu filosofico che reale, vista la ridotta 
dimensione dei file MIDI, ma concre¬ 
to. E noi tutto vogliamo fuorché irrita¬ 
re l'ospite che ci visita. Eliminando 
l'autostart rimandiamo la scelta se 
ascoltare o meno il brano al visitatore, 


per quel brano da "hit parade”, ma 
spesso è cosa saggia rinunciarci. 

Utilizzate sempre file corti, non più 
di 10/12 KB. Se si tratta di file MIDI 
una misura di questo tipo vi garanti¬ 
sce alcuni minuti di musica. Inoltre, se 
ne avete la possibilità, inserite il link al 
brano sul fondo della vostra pagina 
HTML. In questo modo, mentre si at¬ 
tende l'arrivo del file musicale, il visi¬ 
tatore può cominciare a leggere la pa¬ 
gina sul video. Non utilizzate brani di¬ 
versi sulle varie pagine del vostro sito. 
Uno è generalmente più che sufficien¬ 
te e inoltre, essendo già nella cache 
del computer, non comporta rallenta¬ 
menti quando viene eseguito su diver¬ 
se pagine HTML, 

Ed ora la nota più importante. Se 
siamo noi a scrivere e a produrre i file, 
non abbiamo problemi, ma ricordatevi 
che generalmente i brani non sono di 
nostra proprietà e che per poterli ese¬ 
guire necessitano del pagamento dei 
diritti d'autore, lo, nel mio lavoro, mi 
sono trovato nell'impossibilità di inse¬ 
rire, nel sito di una nota marca, la mu¬ 
sica utilizzata dalla stessa nella pubbli¬ 
cità televisiva perché nel contratto sti¬ 
pulato per i diritti del brano non era in¬ 
dicato l’utilizzo per Internet. Certo se 
sto progettando il mio sito personale 
in cui indico chi sono e i miei hobby 
(ma ha senso inserire musica in un si¬ 
to di questo tipo?), difficilmente qual¬ 
cuno mi verrà a contestare l'utilizzo di 
un brano senza licenza. Se invece pro¬ 
gettate pagine a livello professionale 
e state preparando un sito a carattere 
commerciale, dovete assolutamente 
tenere conto della cosa. Quindi occhio 
e muovetevi con la massima cautela. 

«B 


Figure 6 e 7 ■ Visto l‘avvicinarsi ormai prossimo 
delle feste natalìzie non resta che visitare il sito 
di "Babbo Natale" Oltre che ascoltare i più tra¬ 
dizionali brani "noetici" Il711 potete anche ci¬ 
mentarvi in un gustoso karaoke 


perdendo certo l'effetto emozionale, 
guadagnando invece in interattività. 
Generalmente evitare il comando 
loop, i file MIDI non sono cosi grade¬ 
voli da poter essere apprezzati se sen¬ 
titi a lungo. 

L'importate è comunque che il bra¬ 
no d'ascolto abbia un senso. Se sul 
mio sito pubblico notizie di tipo giorna¬ 
listico, credo che abbia poco senso in¬ 
serire una musica di sottofondo. Si 
tratta di pagine di carattere generale 
utilizzate da un pubblico selezionato 
che le utilizza per lavoro. Se invece so¬ 
no un appassionato di cucina messica¬ 
na e progetto un sito con le mille ricet¬ 
te per preparare un succulento chili, 
una musica tradizionale di sottofondo 
può senz'altro impreziosire le mie pa¬ 
gine. Quindi domandatevi sempre se 
sulle vostre pagine la musica ha un 
senso, se non ce l’ha rinunciate ad es¬ 
sa. 

Importante è la scelta del brano da 
far eseguire. Anche qui non bisogna 
farsi trascinare più di tanto dai propri 
gusti. Il rischio è quello, evidenziato 
precedentemente, di inserire un brano 
senza alcun senso per il sito che state 
progettando. Una regola importante è 
quella di non utilizzare brani troppo no¬ 
ti. Se il visitatore conosce il motivo di 
sottofondo commcerà mentalmente e 
spesso inconsciamente a seguirlo e a 
canticchiarlo, perdendo la concentra¬ 
zione necessaria per seguire e apprez¬ 
zare le nostre pagine. Lo so, impazzite 


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LISP & Mathematica 

Continuiamo a ripassare i fondamenti dell'Informatica con l'ausilio di 
Mathematica. Dopo le Macchine di Turing è la volta del LISP: il più ele¬ 
gante dei linguaggi di programmazione e l'unico di quelli “storici” che è 
ancora usato per i suoi meriti intrinseci e non solo per i miliardi di dollari 
investiti (vedi COBOL, FORTRAN) o per una sua “supposta" semplicità 
(vedi BASIC). 


Introduzione 

Il LISP (LISI Processing) è un linguaggio di programmazione 
nato negli anni '60 per il trattamento di liste e, in generale, 
deH'informazione non numerica. Per la sua eleganza e puli¬ 
zia è tuttora usato per applicazioni di intelligenza artificiale. 
Costruire un interprete per il LISP senza "fronzoli" e senza 
controlli di errore è un semplice e istruttivo esercizio di pro¬ 
grammazione Ovviamente, il codice risultante è privo di 
ogni utilità pratica dato che mancano tutte quelle aggiunte 
che rendono la programmazione più agile ed efficiente e 
che ogni errore nel programma LISP da interpretare si riflet¬ 
te in un errore, spesso letale, nell'interprete. 

L'impostazione della trattazione e gli esempi sono tratti dai 
testi di Fiorentino et al (1996,1997) a loro volta ispirato da 
Aiello e Montanari (1972). 

I dati su cui opera un programma LISP sono le cosiddette 
S-espressioni che hanno la seguente grammatica: 

<atomo> ::= identificatore 

<S-expr> ::= <atomo> I (<S-expr>«<S-expr>) I <lista> 
<lista> ;:= () I (<S-expr>) I (<S-expr> <S-expr>) 

Esistono alcuni identificatori speciali (nil, t, quote, ecc.) 
a cui viene attribuito un significato speciale (che verrà espo¬ 
sto nel seguito) 

Le liste sono considerate equivalenti a S-espressioni del pri¬ 
mo tipo nel modo seguente: 

( ) m nil (la lista vuota): 

(a) 3 (a* NIL): 

(a b) = (a» (b • NIL) ) : 

(ab z) s(a» (b* (z»NIL). )); 

322 


dove a, b, z sono generiche S-espressiom. Con questa 
posizione tutte le S-espressioni possono essere rappresen¬ 
tate internamente come alberi binari L'equivalenza tra li¬ 
ste ed S-espressioni corrisponde alla equivalenza tra alberi 
liberi e alberi binari mediante la tecnica primogenito-primo 
fratello. 

Ad esempio la lista 

(a (b c) d (e f g)) 

corrisponde alla S-espressione 

(a»( (b»(c«NIL) ) • (d-( (e* l£»(g» NIL) ) )• NIL) ) ) ) 

Il LISP mette a disposizione alcune funzioni elementari 
(molto simili a quelle usualmente definite per gli alberi bi¬ 
nari) che operano sulle S-espressioni. Le prime due sono 
predicati (t è l'equivalente del True e nil del False): 

atora[x] vale t se x è un simbolo atomico, nil altrimenti, 

eg [x, y] vale t se l'atomo x è uguale all'atomo y, nil al¬ 
trimenti 

Per le operazioni seguenti x e y possono essere S-espres¬ 
sioni qualsiasi: 

car [ (x»y) ] vale x, 

cdr [ (x»y) ] vale y, 

consfx, y] vale (x»y) . 

Si noti il comportamento delle operazioni car. cdr e cons 
sulle liste. 

car restituisce il primo elemento di una lista: 

car[(a (b c) d)] = a 

cdr restituisce la lista privata del primo elemento: 

cdr[(a (b c) d)] = = ((b c) d) 
cons inserisce il suo primo argomento come primo ele- 
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




mento nella lista passata come secondo argomento 

cons[(a b),(c)] = ((a b) c). 

Un programma LISP è scritto a partire da queste definizioni 
base con la composizione di funzioni e un costrutto condi¬ 
zionale del tipo 

[p x -> e lf p 2 -+ e 2 , .... p k -» e k ] 

che assume il valore della prima espressione ei per cui il 
predicato p 4 vale t Questo costrutto è del tutto equivalen¬ 
te al which di Mathematica (basta cambiare in 
aggiungere which davanti) 

L'uso sistematico della ricorsione, a partire da questi ele¬ 
menti, permette di scrivere un qualunque programma, in al¬ 
tre parole la potenza del linguaggio LISP è la stessa di lin¬ 
guaggi di programmazione tipo Pascal o C. 

Per esempio, la funzione che seleziona il primo simbolo 
atomico in una S-espressione è la seguente: 

ff[x] = [atonlx] —> x, T —» ff[car[x]]] 

Alcune funzioni molto importanti che saranno usate nel se¬ 
guito sono: 

nuli [x] vale t se x è nil 

list[x, y, . z] = (x y ... z); 

append [x, y] opera su due liste e ne restituisce la con¬ 
catenazione; 

pairlìstx, y, a] concatena ad a la lista delle cop¬ 
pie degli elementi corrispondenti in x e y; 

assoc [x; y] ricerca nella lista y l'elemento corrispon¬ 
dente a x 

Sono anche comuni le seguenti abbreviazioni: 

caar [x] è l'abbreviazione di car [car [x] ] ; 

cadar [x] è l'abbreviazione di car [cdr [car [x] ] ] . ecc. 

Una delle caratteristiche del LISP consiste nel fatto che un 
programma LISP può essere scritto sotto forma di S- 
espressione, fatto che permette di modificare un program¬ 
ma durante la sua esecuzione e di scrivere facilmente una 
funzione universale (detta evalquote) che accetta in input 
una lista formata da una funzione e dai suoi argomenti e ne 
restituisce il valore. 

Per scrivere i programmi LISP sotto forma di S-espressiom 
si deve introdurre il modo di specificare gli argomenti e as¬ 
segnare il nome di una funzione per poterla richiamare ri¬ 
corsivamente, 

Per il primo scopo si usa il seguente costrutto (detto X for¬ 


malismo); 

Aclista variabili:», <defimzione>| 

Il nome viene attribuito con il costrutto 
labell <nome>, <definizione>] 
per esempio: 

label [pippo. X,| [x] , consfx. A]]] 

definisce la funzione pippo [x] che restituisce (x»A) 

La traduzione dei programmi LISP in S-espressioni avviene 
secondo le seguenti regole (la traduzione dell'espressione 
e si indica con e*). 

Variabili e nomi di funzioni si scrivono in caratteri maiuscoli; 
per esempio: 

car' = CAR 

Un'applicazione di funzione si scrive come la lista della fun¬ 
zione e dei suoi argomenti: 

f[ ei , e 2 , ... e k ] * = (f* e 2 * e 2 * ... e k *) 

Il condizionale si scrive come la lista formata dall'atomo 
cond e dalle coppie predicato-espressione: 

[Pi -» ei» P 2 -» e 2 , ..., p k -> e k ]* = 

(COND (PìBì) (p 2 e 2 ) ... (p k e k ) ) 

In modo analogo si trattano X e label 
A,||l 1 ,l 2# . < .] # ai* = (LAMBDA <lj* 1 2 * ) d*) 
label [n, d] = (LABEL n* d* ) 

Le S-espressioni (ovvero le costanti del programma) vengo¬ 
no inserite in una lista preceduta dall'atomo quote 

8* = (QUOTE S) 

Per esempio 

label[pippo, X| [x],cons[x, A]]J• = 

(LABEL PIPPO 

(LAMBDA (X) (CONS X (QUOTE A))>) 

In pratica i programmatori LISP esperti scrivono direttamen¬ 
te le S espressioni. 

La funzione universale evalquote ha la proprietà che data 
una definizione di funzione fu e k argomenti ai a 2 , ..., a k 
vale: 

evalquote[fn*, (a^* a 2 ‘ ... a^')] * 
fn[a x , a 2 , .... a k ] 

evalquote può essere definita con un programma LISP di 
poche righe. Per costruire un interprete LISP funzionante 
bisogna definire: 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


323 




1) una struttura interna per le S-espressioni; 

2) i programmi che convertono le stringhe di ingresso nella 
struttura interna; 

3) i programmi che trasformano la struttura interna in S- 
espressioni; 

4) implementare le funzioni elementari; 

5) implementare evalquote 

Per un'implementazione Pascal si veda Fiorentino et al. 
(1996). per un'implementazione C si veda Fiorentino et al 
(1997), per un’implementazione in Mathematica si veda il 
paragrafo successivo. 

L’interprete LISP in Mathematica 

Vediamo come si realizzano i vari passi dell'implementazio- 
ne 

1) struttura interna 

Il punto 1 non ha una soluzione unica, in genere si può privi¬ 
legiare l'efficienza o la chiarezza o la semplicità di imple¬ 
mentazione. La nostra scelta che cerca di privilegiare que¬ 
st'ultimo aspetto è la seguente: 

gli atomi sono rappresentati con simboli; 

(a»b) è rappresentato come cons [a.b] 

T è rappresentato con True 

Lasciamo come esercizio al lettore la sperimentazione di al¬ 
tre alternative. 

2) input 

Il punto 2 viene di conseguenza Bisogna realizzare un ana¬ 
lizzatore sintattico che trasforma una stringa nella rappre¬ 
sentazione interna della S-espressione corrispondente. Ri¬ 
nunciando alla gestione degli errori, in Mathematica questo 
si fa in poche righe. 

Ini 11 = 

parse[Sesp_]:= 

ToExpression[ 

StringReplace[Sesp, {"("->"{"» 

»)»_>»}», dot.", 

" "->","}]]/.List->list 

Inl2l:= 

list[a_,dot,b_]:=cons[a.b] 
list[x_] :=cons[x.NIL] 

list[x_,y_] :=cons[x,list[y]] 


lnl3J:= 

T=True; 

Ecco un esempio di funzionamento 
Inl4l:= 

s=parse["((a.b) (c.d) (QUOTE T))"] 

Out[4l= 

cons[cons[a.b],cons[cons[c,d), 

cons[cons[QUOTE, cons[True, NIL]], NIL]]) 

3) output 

La funzione format traduce una S-espressione in stringa 
stampabile. Viene realizzato il formato semplificato per le li¬ 
ste, ovvero espressioni come (a»(b»NXL) ) vengono 
stampate con la rappresentazione alternativa (a b) 

Ini 11:= 

cl[a_,NIL]: =11 [a]; 
cl[a_,11[b_]]:=11[a.b]; 

Inl21:= 

tost[True] :="T" 

tost[False]:="NIL" 

tost[a ?AtomQ]:=ToString[a] 

tost[a_String]:=a 

tost[cl[a_,b_]]:= 

* ( “otost [a] <>" . "otost [b] <>" ) " ; 

tost [11 [a_]]:= 

*( *<>seq [tost/@{a]]<>")"; 

Inl3l:= 

seq[a_List]:= 

First [a] <>StringJoin[ {" ”<>#}Sc/@Rest [a] ] 

Inl4l:= 

format[sesp_]:=tost[sesp/.cons->cl] 

Ecco un esempio di funzionamento (si stampa la S-espres- 
sione precedente): 

Inl5l:= 

format[s] 

Outl5l= 

((a.b) (c.d) (QUOTE T)) 

4) funzioni elementari 

L'implementazione delle funzioni elementari è grandemen¬ 
te facilitata dal fatto che quasi tutte hanno un equivalente 
in Mathematica. 

lnl1J:= 

atom=AtomQ; 


324 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




eq=SameQ; 

car=First; 

cdr[cons[a_,b_]]:=b; 


Ir)l91:= 

assoc[x_, y_] := If[eq[caar[y],x], car[y], 

assoc[x, cdr[y]]] 


La funzione cons non viene implementata in quanto realiz¬ 
za la rappresentazione interna. 

Le abbreviazioni ci permetteranno di semplificare l'interpre¬ 
te. 

In 12/:= 

caar[x_]:=car[car[x]]; 
cadr[x_]:=car[cdr[x]]; 


ln[ 101:= 

assoc[2,la] 
H//format 

OutllOh 
cons [2, b] 

( 2. b) 

5) evalquote 


Vediamo ora l'implementazione delle funzioni ausiliarie. Si 
noti l'uso di === al posto di == per forzare il risultato a 

True 0 False 

Inl31:= 

nuli[x_]:= x===NIL 

La funzione list è già stata definita per realizzare le fun¬ 
zioni di input. 

Inl41:= 

list[a,b,c] 

V/format 

Outl4l= 

consta, cons[b, consfc, NIL]]] 

(a b c) 

Inl51:= 

append[x_, y_] := If[nuli[x], y, 

cons[car[x], append[cdr[x], y]]] 

In I6I:= 

append [list[a,b,c],list[e,f]] 

%//format 

0utl61= 

cons[a, constb, consto, cons[e, cons[f, 
NIL]]]]] 

(a b c e f) 

In [71:= 

pairlis[x_, y_, a_] := If[nuli[x] , a, 
cons[cons[car[x],car[y]], 

pairlis[cdr[x], cdr[y],a]]] 

ln[81:= 

la=pairlis[list[l,2,3],list[a,b,c],NIL] 

%//format 

Out[ 81 = 

cons[cons[1,a] , 

cons[cons[2,b],cons[cons[3,c], NIL]]] 

( (1.a) (2.b) (3.c) ) 


Siamo ora pronti a scrivere l'interprete vero e proprio, In 
pratica basta prendere l'interprete LISP scritto in LISP (si 
vedano gli articoli citati) e con pochi semplici cambiamenti 
sintattici si ottiene l’interprete scritto in Mathematica 

Le modifiche da apportare sono le seguenti: 

I caratteri e divengono virgole. Si premette whi- 
ch ai condizionali, si applica parse agli argomenti di ovai- 
quote. Una modifica più sottile consiste nelll'applicare 
TruoQ, quando necessario, per forzare il risultato della valu¬ 
tazione dei condizionali a True o False 

La funzione evalquote riceve una funzione e una lista di 
argomenti e li passa ad apply insieme ad una lista associa¬ 
tiva vuota. Durante il funzionamento dell'interprete la lista 
associativa si comporterà come lo stack del Pascal e del C 
e permetterà la gestione delle chiamate ricorsive. 

In[11:= 

evalquote[fun_,argB_]:= 

apply[parse[fun].parse[args],NIL] 

La funzione apply [fn, x, a] valuta la funzione fn sugli 
argomenti x usando la lista associativa a, apply chiama 
ricorsivamente eval 


ln[21:= 

apply[fn_, x_, a_] := Which[ 

atom[fn] ,Which[ 
eq[fn,CAR], caar[x], 
eq[fn, CDR], cdar[x], 
eq[fn, CONS], cons[car[x], cadr[x]], 
eq[fn, ATOM], atom[car[x]], 
eq[fn, EQ] , eq[car[x], cadrfx]], 
True, apply[eval[fn, a],x,a]], 

eq[car[fn], LAMBDA] , eval[ 

caddr[fn], pairlis[cadr[fn],x,a]], 
eq[car[fn], LABEL] , apply[ 
caddr[fn], x, 

cons[cons[cadr[fn],caddr[fn]],a]]] 


La funzione eval [e, a] valuta l'espressione e usando la 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


325 



lista associativa a; eval chiama ricorsivamente apply 
ln[31:= 

eval[e_, a_] := Which[ 
atom[e], cdr[assoc[e,a]], 

atom[car[e] ], Whicht 

eq[carte], QUOTE], cadr[e], 
eq[carte], COND], evcon[cdr[e],a], 
True, apply[ 

carte], evlis[cdr[e],a],a]], 

True, apply[ 

carte], evlis[cdr[e],a],a]]) 

La funzione evcon [c, a] valuta il condizionale v usando 
la lista associativa a 

ln!4J:= 

evcon[c_, a_] := Whicht 
TrueQ[eval[caar[c] , a]], eval[cadar[c],a], 
True, evcon[cdr[c],a]] 

La funzione evlis [m, a] valuta una lista m usando la li¬ 
sta associativa a 

Inl51;= 

evlis[m_, a_] := Whicht 

nuli[m], NIL, 

True, cons[eval[car[m], a], 

evlis[cdr[m], a]]] 

Tutto qui! Abbiamo scritto l'interprete di un linguaggio di 
programmazione potente quanto il C. Vale pena di fare le 
seguenti considerazioni: 

• Una volta tanto il merito dell'eleganza non va a Mathe¬ 
matica ma al LISP stesso. 

• Poiché Mathematica è un sovramsieme del LISP la tra¬ 
duzione dell'interprete LISP da LISP a Mathematica è 
stata particolarmente semplice. 

• Il risultato ottenuto è privo di efficienza (per il doppio li¬ 
vello di interpretazione) e di praticità per la totate man¬ 
canza di controlli di errore. Provate a dimenticare una 
parentesi o mettere un blank di troppo e vedete cosa 
succede! 

• Nonostante tutto, questo non è solo un gioco. Un inter¬ 
prete LISP scritto in Mathematica permette di fare inte¬ 
ressanti esperimenti di informatica teorica: Gregory 
Chaitin ha usato questo approccio per ottenere impor¬ 
tanti risultati costruttivi sulla complessità Program-size 
e i limiti della matematica. 

Si veda il libro elettronico gratuito The Limits of Mathema¬ 


tica all'indirizzo: 

Programma di prova 

Il programma di prova si limita a leggere due S-espressioni 
e ad applicare evaiquote L'esecuzione avviene con la se¬ 
guente funzione che trova l'elemento più a destra in un al¬ 
bero (l'erede al trono) 

/n/f/;- 

£n="(LABEL FF (LAMBDA (X) (COND ((ATOM X) X) 
((QUOTE T) (FF (CAR X))))))"; 

e applicata alla S-espressione ((A B)) 

Inl2l:= 

evaiquote[fn, "(((A.B)))" 

Outl21= 

A 

La traccia di tutta l'elaborazione si può trovare nei due testi 
citati. 

Nonostante la diversità di implementazione sia il program¬ 
ma C che quello Pascal che quello Mathematica effettuano 
l'interpretazione nello stesso modo con gli stessi passaggi 
intermedi. ras 


Bibliografia 

Aiello e Montanari, Elementi di teoria della computabi¬ 
lità, logica, teoria dei linguaggi formali (ETS, Pisa, 
1972). 

Fiorentino, Lagana, Romani, Turini, Pascal, Laboratorio 
di Programmazione (MacGraw Hill, 1996) 

Fiorentino, Lagana, Romani, Turim, C e Java, Laborato¬ 
rio di Programmazione (MacGraw Hill, 1997) 

Stephen Wolfram, The Mathematica Book, 3rd ed. 
(Cambridge University Press, 1996) 


326 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 





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Restiamo nell'ombra 


Questo mese vogliamo darvi qualche utile consiglio su come realizzare le 
ombre per oggetti di vario genere. Con alcuni semplici trucchi possiamo 
rendere le nostre immagini più realistiche, dando un senso di 
tridimensionalità pur non utilizzando specifici e complessi programmi di 
grafica 3D. Per fare ciò utilizzeremo i classici strumenti, e cioè programmi 
d’impaginazione e di grafica vettoriale. 


di Mauro Gandini 


L’ombra che dà la vita 

In natura qualsiasi oggetto esposto al¬ 
la luce ha una propria ombra (persino 
una lastra di vetro o un filo sottilissimo) 
quando noi vediamo un oggetto reale 
esso ci appare con l'ombra, anche se 
non ci facciamo caso (a meno che l'og¬ 
getto non sia l'ombrellone in spiaggia e 
noi reduci da una scottatura solare...). 
Quando osserviamo invece oggetti ri¬ 
prodotti su carta o a video, se non c'è 
un'ombra ne sentiamo più o meno con¬ 
sciamente la mancanza.Per questo no¬ 
tiamo subito la differenza tra un docu¬ 
mento dove gli oggetti hanno le ombre 
e uno dove gli oggetti non le hanno: nel 
secondo caso avremo una sgradevole 
sensazione che tutto sia estremamente 
piatto. 

Come vedremo in quest'articolo, esi¬ 
stono differenti modi di mettere un'om¬ 
bra agli oggetti: esamineremo le forme 
più semplici e anche quelle un po' più 
elaborate, ma sempre di facile realizza¬ 
zione. 

Ombre semplici e un 
po’ meno 

Quando non esistevano ancora i sofi¬ 
sticati programmi di grafica che ora ab¬ 
biamo, le ombre erano realizzabili con 
semplici trucchi. Il più semplice è quello 
che più o meno tutti conoscono: si 


prende un oggetto e si duplica con le 
classiche funzioni di taglia e incolla. Il 
duplicato sarà l'ombra dell'oggetto stes¬ 
so dopo un opportuno trattamento, che 
comprende la trasformazione del colore 
dell'oggetto in grigio (30% di nero) e il 
suo posizionamento dietro l'oggetto 
stesso, leggermente spostato in basso 
a destra. Possibilmente questo decen¬ 
tramento rispetto 
all'originale deve 
essere identico 
verso il basso e 
verso destra: se 
per esempio l'om¬ 
bra risulta essere 
sporgente 2 mm 



verso il basso, lo dovrà essere anche 
verso destra della stessa misura. 

Proviamo ora a fare ancora qualcosa 
di semplice, ma un po' più sofisticato. 
Questo effetto è consigliato soprattutto 
per i tondi: dopo aver fatto tutte le ope¬ 
razioni come sopra descritto, al posto di 
riempire l'ombra con un 30% di nero, 
applicheremo una sfumatura circolare. 




Le ombre piu sem¬ 
plici realizzale facil¬ 
mente duplicando 
gli elementi 


In questo caso l'om¬ 
bra è stata creata ap¬ 
plicando una sfuma¬ 
tura alla copia dell'og¬ 
getto 


328 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



























Le ombre piu semplici 
realizzate facilmente du¬ 
plicando gli elementi 


Per fare ciò bi¬ 
sogna avere un 
programma che 
consenta di applicare questo genere di 
sfumature agli oggetti, come Corel- 
Draw o Xpress. La sfumatura dovrà par¬ 
tire dal 100% di nero del centro e arri¬ 
vare al 5%. In questo caso l'effetto è 
senza dubbio migliore che della sempli¬ 
ce applicazione di un'ombra fissa: la 
sfumatura, in qual¬ 
che modo, simula 
l'effetto della luce 
che rende l'ombra 
piu intensa dietro il 
centro dell'ogget¬ 
to, ma sfumata sul 
bordo. 


Le ombre 
“ombre” 

Fino ad ora ci 
siamo limitati a ve¬ 
dere come applica¬ 
re ombre di tipo 
piatto, cioè in gra¬ 
do di fornire l'impressione che l'oggetto 
abbia un minimo di spessore, ma lavo¬ 
rando sempre su un unico piano. Ora 
vediamo come applicare ombre che ag¬ 
giungono una prospettiva agli oggetti. 

Come al solito partiamo da oggetti 
semplici come un quadrato. Disegnia¬ 
mo, quindi, il nostro quadrato e faccia¬ 
mone una copia che riempiremo con il 
solito 30% di nero. Prendiamo poi lo 
strumento di deformazione lineare del 
programma che stiamo utilizzando e tra¬ 
sformiamo la nostra ombra di forma 
romboidale facendola praticamente in¬ 
clinare da un lato. A questo punto ridu¬ 


ciamone l'altezza di circa 2/3 e posizio¬ 
niamola in modo che il lato inferiore 
combaci esattamente con il lato inferio¬ 
re del quadrato originale, passandola 
nel contempo dietro ad esso. Il gioco è 
fatto. 

La deformazione lineare si applica ab¬ 
bastanza semplicemente in diversi pro¬ 
grammi: in PageMaker, nella finestra di 
controllo è possibile indicare l'inclinazio- 


Inserire un 'ombra incli¬ 
nata é possibile diretta¬ 
mente da PageMaker 
nella finestra di control¬ 
lo si può indicare l'incli¬ 
nazione desiderata e an¬ 
che ridurre l'altezza 
dell'ombra stessa 


condizione di 
semplice riduzio¬ 
ne delle dimen¬ 
sioni (quadratini 
al centro dei lati 
e sugli spigoli). 

In Xpress nel 

menu Oggetti, Forma Finestra, si deve 
scegliere la figura che rappresenta il po¬ 
ligono. poi sempre nel menu Oggetti 


j ‘h 



Inserire un'ombra inclinata 6 possibile direttamente da PageMaker nella fi¬ 
nestra di controllo si può indicare l'inclinazione desiderata e anche ridurre 
l'altezza dell'ombra stessa 


ne orizzontale dell'oggetto (consigliabile 
utilizzare un 30% se vogliamo l'ombra a 
destra e -30% se la vogliamo a sinistra) 
e anche l'altezza dello stesso. In Corel- 
Draw è sufficiente fare due volte clic su 
un oggetto per vedere comparire 
delle frecce sui lati e sugli spigoli: 
tralasciando quelle sugli spigoli, 
che servono esclusivamente per 
la rotazione a mano libera, quelle 
orizzontali a metà del lato ci con¬ 
sentono proprio di inclinare l'og¬ 
getto. Per ridurlo in altezza sarà 
poi sufficiente fare un'altra volta 
clic sull'ombra e ritornare nella 


Modftc*.. 

Cornice... 

Circonda... 

Qrt+M 

CbkB 

CtikT 

Dyjéca 

CtrKD 

bulica sociale... CbMJt.0 

Elmna 

Od* 

Raggnippa 

CW* G 

Oepa-a 

C!d4J 

Vigcda 


Pro!*» 

OrW. 

Manda (igeo 

Mando rifondo 

Pirla ayan*i 

Pagaia pimo piano 
Spapa/Ar-wa 

Od*. 

Forma lineata 

n 


Anche Xpress consente di applicare 
le ombre inclinate, ma la procedura 
è un po' più complessa: come prima 
cosa bisogna trasformare la figura in 
un poligono e poi andare a modifi¬ 
carne la posizione dei singoli spigoli 
manualmente Con Xpress. tuttavia, 
e possibile inserire un'ombra inclina¬ 
ta utilizzando una sfumatura come 
nempimento 


□ 

□ 

o 

o 

o 

o 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


329 











































scegliere Ridisegna Poligono, a questo 
punto potremmo deformare a piacere la 
nostra ombra. 

Per avere un effetto ancor più signifi¬ 
cativo possiamo anche decidere di ap¬ 
plicare alla nostra ombra una sfumatura 
lineare che partendo dal 30 % di nero in 
basso scende fino al 5% in alto. 


Disegni complessi 

Fino ad ora abbiamo visto ombre ab¬ 
bastanza semplici ad oggetti altrettanto 
semplici. Adesso passiamo a vedere le 
differenze nel caso le ombre debbano 
essere applicate a immagini più com¬ 
plesse 

Le metodologie sono più o meno le 
stesse fin qui adottate, tuttavia a volte 
è necessario ricorrere all'utilizzo di stru¬ 
menti diversi. Se per esempio vogliamo 
mettere una semplice ombra piatta ad 
un'immagine realizzata con CorelDraw 


In questi due disegni vediamo come una sem¬ 
plice ombra piatta sia in grado di rendere più 
interessante il disegno stesso 


dovremmo selezionare tutti gli elementi 
della nostra immagine e fare una copia, 
in modo da memorizzare il nostro dise¬ 
gno nella clipboard. A questo punto at¬ 
traverso la funzione "Salda" andremo 
ad unire tutti i pezzi in un unico elemen¬ 
to che, una volta eliminati i bordi e ap¬ 
plicato il solito grigio, diventerà la nostra 
ombra. Per finire potremo incollare la 
nostra immagine originale sopra l'om¬ 
bra e decentrare come fatto nei casi 
precedenti. 

Ai disegni di una certa complessità 
possiamo anche applicare ombre incli¬ 
nate. Se per esempio vogliamo mettere 
un'ombra inclinata al disegno di un cor¬ 
ridore (vedi esempio) in lllustrator, co¬ 
me al solito bisognerà copiare il nostro 
disegno nella clipboard e creare con 
l'originale un unico elemento attraverso 
il comando "Uni¬ 
sci" (menu Ogget¬ 
ti. Elaborazione 
Tracciati) e riempir¬ 
lo di grigio. A que¬ 
sto punto potremo 
incollare il nostro 
disegno originale e 
iniziare ad inclinare 
l'ombra. Per fare 
questa operazione 
lllustrator ci offre 
un opportuno stru¬ 
mento che consen¬ 
te di inclinare gli 
oggetti scegliendo 
il punto di partenza 
dell'inclinazione: in 
questo caso, visto 
che il punto di con¬ 
tatto tra l'ombra e il 
corridore sarà la 
punta di uno dei 
due piedi, dovremo 
posizionare il punto 


fisso proprio sulla punta del piede 
dell'ombra e poi inclinare l'ombra pren¬ 
dendo la testa e portando tutto verso 
destra 

Come nel caso delle figure più sem¬ 
plici, l'inserimento di un'ombra sfumata 
può essere ancor più d'effetto. Le ope¬ 
razioni sono sempre le stesse, ma ci 
consentono di chiarire un punto: qualcu¬ 
no potrebbe essersi chiesto perché ab¬ 
biamo indicato che l'ombra di un ogget¬ 
to complesso doveva subire un’azione 
di saldatura in un unico oggetto piutto¬ 
sto che una semplice unione. Applican¬ 
do un riempimento non uniforme come 
una sfumatura capiamo il perché: infatti 
se applichiamo la sfumatura ad una fi¬ 
gura composta da più oggetti, ognuno 
di questi risulterà sfumato singolarmen¬ 
te, ottenendo così una figura nella quale 
si distinguono tutti i pezzi che la com¬ 
pongono. Se invece applichiamo una 
sfumatura ad un oggetto unico, come 
risulta essere un oggetto derivante dalla 
saldatura di più oggetti, la sfumatura ri¬ 
sulterà continua dall'inizio alla fine. 


Altre strade 

Esploreremo ora altre strade per po¬ 
ter realizzare delle ombre d'effetto. Ini¬ 
ziamo con la realizzazione di un'ombra 
sfumata. Per fare ciò utilizzeremo la 
funzione di fusione. 

Le operazioni preliminari sono le soli¬ 
te. solo che questa volta ci serviranno 
due duplicati del nostro disegno: questi 
due duplicati ci serviranno per effettua¬ 
re la fusione. Per prima cosa applichere¬ 
mo ad uno dei due duplicati il solito gri¬ 
gio (nero al 30%), mentre all'altro appli¬ 
cheremo il bianco: per poter lavorare 
meglio vi consigliamo di eseguire que¬ 
ste operazioni su un fondo di colore dif¬ 
ferente. per esempio giallo, che otterre¬ 
te disegnando un rettangolo di tale co¬ 
lore sotto l'area su cui lavorerete oppu¬ 
re indicando con giallo il colore della 



330 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


























Anche in questo caso il mi¬ 
glior risultato si ottiene con 
un'ombra sfumata che parte 
da un 30% di nero e arriva ad 
un 5% 


Un disegno com¬ 
plesso con un 'om¬ 
bra inclinata. 


Ecco una fusione tra un elemento al 30% di 
nero e lo stesso elemento bianco: il risultato è 
un'ombra che degrada Imo al foglio bianco 


carta (alcuni programmi come Corel- 
Draw consentono di indicare un colore 
per il foglio su cui si lavora). A questo 
punto posizioniamo i nostri due duplica¬ 
ti uno vicino all'altro proprio come se 
dovessimo mettere l'ombra (quello gri¬ 
gio sopra e quello bianco sotto). Chie¬ 
diamo ora al nostro programma di dise- 


Un'ombra che diventa 
quasi una cornice 
all'oggetto e realizza¬ 
ta sempre con la tec¬ 
nica della fusione 


Ecco l'effetto fina¬ 
le con il disegno 
ongmale 


gno di effettuare una fusione tra i due 
duplicati con una ventina di passaggi il 
risultato sarà un'ombra che si dissol¬ 
verà nel bianco. 

Ora togliamo l'eventuale colore di 
fondo e portiamo sopra tutto il nostro 
disegno originale posizionandolo esatta¬ 
mente sopra il duplicato grigio: l'effetto 
sarà quello di un'ombra più intensa vici¬ 
no ai bordi che sfuma nel bianco del 
fondo. 

Un effetto similare può essere realiz¬ 
zato in modo che l'ombra sia tutta intor¬ 
no al nostro disegno. Le operazioni da 
compiere sono simili. Come nel caso 
precedente duplicheremo due volte 
l'oggetto da "ombreggiare" e appliche¬ 
remo ad una copia il colore grigio e 
all'altra il bianco. Andremo poi ad in¬ 


grandire legger¬ 
mente la copia 
bianca: fatta que¬ 
sta operazione, 
effettueremo la 
solita fusione tra 
le due copie. 
Non è importan¬ 
te il posiziona¬ 
mento delle due 
copie, poiché 
l’azione succes¬ 
siva sarà quella 
di allinearle ri¬ 
spetto il loro 
centro in modo 
che appaiano una sopra l'altra. Infine 
mettiamo il nostro originale sopra tutto: 
il risultato sarà quello di un oggetto con 
una sfumatura che degrada al bianco 
uniforme intorno a tutto il contorno del 
disegno stesso. 


Conclusione 


Anche questa volta abbiamo voluto 
darvi qualche idea, speriamo utile, per 
aiutarvi a risolvere qualche piccolo pro¬ 
blema. Come al solito vi ricordiamo 
che solo con la sperimentazione potre¬ 
te tuttavia trovare ulteriori soluzioni, 
magari partendo dagli spunti che vi ab¬ 
biamo dato. Vi sono aspetti delle om¬ 
bre che lasciamo a voi esplorare, come 
per esempio il loro utilizzo per rendere 
piu accattivanti i titoli nelle vostre pub¬ 
blicazioni. 

MS 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


331 
















































AutoCAD 14 - Esperimenti di 
programmazione con VBA 

Questo è il terzo ed ultimo articolo dedicato alla sperimentazione del nuovo 
linguaggio di programmazione di AutoCAD, il Visual Basic for Application, 
disponibile in AutoCAD versione 14.Nel primo dei tre articoli abbiamo 
programmato AutoCAD dal di fuori, abbiamo infatti scritto dei programmi con 
MS Visual Basic 5.0 che, tramite OLE Automation, hanno fatto lavorare, o 
meglio disegnare, AutoCAD. Nel secondo articolo invece siamo rimasti 
alfinterno di AutoCAD, abbiamo scritto routine, lanciabili "da dentro" 
AutoCAD, che tracciano disegni sulla base di calcoli eseguiti dalla porzione 
Basic del programma.ln questo terzo articolo intendiamo unire la ricchezza, 
in termini di informazioni di tipo geometrico e non, di un disegno AutoCAD, 
con la potenza, in termine di manipolazione dei dati, di un database gestito, 
tramite DAO, con il Visual Basic.Cerchiamo prima di tutto di capire quanto 
abbiamo detto e poi di anticipare quello che intendiamo fare. 

Terza parte 

di Francesco Petroni e Aldo Azzari 


AutoCAD 14 +VBA 5.0 
+ DAO: tre tecnologie 
sinergiche 

Nella nuova visione object based un di¬ 
segno AutoCAD è composto da una se¬ 
rie di oggetti organizzati gerarchicamen¬ 
te. L'oggetto di primo livello è l'Auto- 
CAD.Application, che. a sua volta, con¬ 
tiene oggetti di tipo Document Ogni Do- 
cument contiene collezioni di altri 
Objects, che sono sia elementi grafici 
tracciati nel disegno, sia collezioni di ca¬ 
ratteristiche generali, ad esempio stili di 


linee, memorizzate all'interno del disegno 
stesso. 

Ogni Object presente nel Document è 
ovviamente caratterizzato da una serie di 
Properties. che possono essere impo¬ 
state o lette da programma. 

La proprietà più importante è la Handle. 
che è una proprietà di sola lettura e che 
viene impostata da AutoCAD per ogni og¬ 
getto che viene inserito nella composizio¬ 
ne. L'Handle costituisce in pratica il Codi¬ 
ce Identificativo dell'oggetto nel disegno. 
Esistono poi Methods. di vario genere, 
che agiscono sui vari oggetti, ad esempio 
una serie di metodi che tracciano ele¬ 
menti grafici all'interno dell'oggetto Acti- 


veDocument. 

DAO, Data Access Object. è invece la 
tecnologia che permette di "vedere", se¬ 
condo una modalità Object Based, un 
database. Consta di una libreria che può 
essere referenziata all'interno del pro¬ 
gramma VB e che consente di utilizzare 
una serie di comandi che manipolano gli 
Oggetti DAO. 

Con il Visual Basic, sia il VB liscio, sia il 
VB for Application, si possono scrivere 
programmi che manipolano oggetti di 
qualsiasi tipo e quindi, anche contempo¬ 
raneamente. oggetti di un disegno Auto¬ 
CAD e oggetti di un database, ad esem¬ 
pio un database in formato Access. 


332 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


L'oggetto AutoCAD.Application 

Traduciamo quando detto ora in comandi Visual Basic. In pra¬ 
tica indichiamo una dozzina di istruzioni fondamentali da in¬ 
serire in un programma scritto in Visual Basic che "agisca” al¬ 
l'interno di un disegno AutoCAD. 

Definizione dell'Oggetto AutoCAD.Application: 

Dim OA Ab Object 

Set OA » OetObjectl, "Autocad.Application") 

Selezione di un già oggetto presente nel disegno dato il suo 
Handle HH: 

Dim OB AB object 

Set OB - OA .Act i veDocument.MandieToOb j ec t (HH ) 


Utilizzo della Collezione di tutti gli oggetti presenti nel dise¬ 
gno: 


Come può constatare chi abbia un minimo di conoscenze 
dell'ambiente di programmazione VB, si tratta di codice asso¬ 
lutamente Standard. 


L'oggetto database 

Cosi come abbiamo fornito una sintesi delle istruzioni VB che 
permettono di manipolare disegni AutoCAD, forniamo anche 
un estratto delle istruzioni DAO che permettono di manipolare i 
dati. 

Definizione dell'Oggetto database e di due oggetti, una tabel¬ 
la e una Query non aggiornabile: 

Dim DB Ab Database 
Dim RS1 ab Recordaet 
Dim RS2 Ab Recordaet 

Set DD ■ OpenDatabase( "C:\FILEDATI.MDB") 

Set RS1 - DD.OpenRecordflet("TABUNO", 1) 

S - "Select * from Tabdue order by Campol" 

Set RS2 • DD.OpenRecordaet(S, 4) 


Set OA ■ Getobject(, "Autocad.Application") 

Tor Each En In AO.ActiveDocument.ModelSpace 

Print En.Handle (identificativo assegnato da AutoCAD) 

Print En.EntityType (tipologia di elemento in Codice) 

Print En.EntityName (tipologia di elementi in Chiaro) 

Print En.Name (solo ee si tratta di un Blocco) 

Next En 


Invece per visualizzare, in una TextBox chiama¬ 
ta TI, il contenuto di un campo: 

TI - RSllCampol 


Oppure, nel caso non si possa indicare il Nome 
del Campo: 


Dopo aver selezionato direttamente sul disegno un Oggetto 
se ne può individuare l'Handle: 


TI * RS1IFields (0) (i Campì di un RecordSet sono una Collazione) 


Set OA ■ QetObject(, "Autocad.Application") 
Set OB ■ OA.ActiveDocument.ActìveSelectionSet 
HH - OB.Item(O) 


(è una Collezione) 


Per spostarsi di un Record nel RecordSet: 

RSl.MoveNext (che è un Metodo) 


Di un oggetto, comunque selezionato, si possono impostare, 
da programma, le proprietà:Per tracciare un cerchio (Circle) 


Per aggiornare lo stesso campo, dopo averne digitato il nuo¬ 
vo valore in TI: 


Dim OB AB Object 

Set OB ■ OA.ActiveDocument.HandleToObject (HH) (selezionato con HH) 

OB.Color . 2 (BBsegnazione Colore) 


sul documento attivo: 


toCAD e DAO. 


RSlIEdit 

RSll Campol » TI 

RSlIUpdate 

Compito del Visual Basic è quello di 
fare da legante tra i due mondi Au- 


Dim OA Ab Object 
Dim OB Ab Object 

Set OA » OetObjectl, "Autocad.Application") 

Dim CN(0 To 2) As Doublé (per il Centro) 

Dim RO Ab Doublé (per il Raggio) 

CN(0) - 0# 

CN(1) ■ 0# 

CN{2) - 0# 

RO = 5# 

Set OB ■ OA.ActiveDocument.PaperSpace.AddCircle(CN, RO) (Metodo) 

(assegnazione Colore) 


I nostri tre esercizi: 
presentazione 

In sostanza il nostro obiettivo è quello di far intera¬ 
gire i dati presenti nel disegno (Oggetti e Proprietà 
degli Oggetti) con altri dati, di tipo alfanumerico, 
presenti in un database Access. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


333 


feTKftt-fil 


AutoCAD Aulnoi. 


Releirnce 


nnn 






Figura I - AutoCAD 14 * VBA 5.0 + DAO - Schematizzazione 
II nostro obiettivo è quello di gestite gli Oggetti contenuti In un disegno Au¬ 
toCAD. associando a ciascuno dì essi una sene di informazioni alfanumeri¬ 
che. Alcune dì queste informazioni vengono create ed assegnate all'ogget¬ 
to da AutoCAD stesso, altre le assegniamo noi tramite procedure scritte in 
VBA che accedono a tabelle Access, sfruttando la tecnologia DAO IData 
Access Obiectsl, che 6 comune a tutto il VBA e che quindi diventa sfrutta¬ 
bile anche da AutoCAD 14 


Figura 2 - AcadAuto.HLP - Un Help adeguato alle nostre necessita 
Ci teniamo a mostrare le pagine dell'Help del Visual Basic dell 1 AutoCAD 
per significare il fatto che è a disposizione del programmatore una buona 
documentazione in linea in grado di guidarlo alla ricerca dell'istruzione giu¬ 
sta. L Help del VBA mostra, in alto, i pulsanti che portano all'indice comple¬ 
to degli Oggetti, delle proprietà e dei metodi Non mancano esempi che 
chiariscono le modalità d'uso dei vari comandi e non manca la classica vista 
dall'alto del Modello ad Oggetti 


L'elemento che mette in relazione i due 
mondi è ovviamente l'Handle, che iden¬ 
tifica l'Oggetto (sul disegno) ed identifi¬ 
ca il Record (sul database) associato al¬ 
l'oggetto. 


Figura 3 - Editor del Visual Basic ■ Il visualizzato¬ 
re degli oggetti AutoCAD 
Altro strumento d'uso comune da parte del pro¬ 
grammatore Visual Basic è il visualizzatore degli 
oggetti che. puntualmente, presenta l'elenco 
degli oggetti AutoCAD e ne specifica, con la 
ben nota simbologia, proprietà e metodi. Riba- 
diamo il fatto che l'ambiente di programmazio¬ 
ne IDE di AutoCAD è quello Microsoft Insorti- 
ma è lo stesso che si apre quando si program¬ 
ma con Excel 97 


Realizziamo, e do¬ 
cumentiamo con fi¬ 
gure, tre esercizi. 
Nel primo, partendo 
da un qualsiasi di¬ 
segno AutoCAD... 
già disegnato, alimentiamo una tabella 
Access precostruita che contiene quat¬ 
tro campi. Poi, dopo aver convertito le 
proprietà degli oggetti del disegno in 
una tabella, li possiamo elaborare a fini 
statistici. 

Il secondo esercizio prevede che già esi¬ 
stano sia un disegno, ne mostriamo uno 
molto semplice, sia un database ad es¬ 
so associato. Il nostro programma pre¬ 
senta una forni che copre due esigenze, 
quella di vedere quale sia l'Oggetto del 
disegno che corrisponde al Record vi¬ 
sualizzato, e viceversa, quella di trovare 
il Record, e quindi le informazioni, relati¬ 


vo all’Oggetto selezionato sul disegno 
Il terzo esercizio è più "Database Orien- 
ted". Si vuole gestire il patrimonio di mo¬ 
bili, suppellettili ed attrezzature di vario 
tipo di un ufficio, inserendo tutte le 
informazioni alfanumeriche in un databa¬ 
se e visualizzando gli oggetti su una 
piantina. 


Figura 4 - AutoCAD 14 - Alimentazione di una 
tabella Access con gli Oggetti AutoCAD • Il Ri¬ 
sultato. 

Il primo esercizio e un evoluzione dell'ultimo 
esercizio presentato nell'artìcolo di MC dello 
scorso mese, con il quale individuavamo e ge¬ 
stivamo la proprietà Handle di ciascun oggetto 
presente nel disegno attivo Costruiamo una 
procedura VBA, richiamata da una User Form, 
che estrae una sene di informazioni, comunque 
presenti in un qualsiasi disegno AutoCAD, ed 
alimenta una tabella di un database Access 
Questa procedura si può caricare ed eseguire 
da un qualsiasi disegno preesistente 


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334 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




















































































Nurwco 

T«.ol 

'•j’narKo 

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Trrto 


Prcxyewvo 


7 PNL48>£0 
7 CKAJR7 
7 FNPHONE 
7 FNCOMP 
7 FC42X180 
7 FNCASE4 
7 DlGfTIZE 
7 RMTAG2 
7DESK3 
7 FC15X27A 
7 DESK4 
7 RMTAG 
7 FIATF1E 
7 OOOR2 
7 SOFA2 
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Figura 5 - AutoCAD 14 - Alimentazione di una tabella Access con gli Ogget¬ 
ti AutoCAD - Il Listato 

Questo è il listato del programma di cui abbiamo visto, nell'esercizio prece¬ 
dente, l'aspetto esteriore Ribadiamo il latto che AutoCAD non dispone di 
un suo editor per il suo Visual Basic, ma usa quello della Microsoft, che è 
condiviso tra tutti gli applicativi Ollice Per eseguire le nostre operazioni sul 
database occorre che sia caricata anche la libreria DAO Nel nostro caso, 
poiché usiamo per i dati un formato Access 97, possiamo utilizzare il moto¬ 
re DAO 3 .5 


Figura 6 - MS Access 97 - Alimentazione della ta¬ 
bella Access con gli Oggetti AutoCAD - La Tabella. 
Questa è la tabella Access alimentata dal pro¬ 
gramma visto nelle figure precedenti Va detto 
che attività di questo genere Igestione di dati alfa- 
numerici dall'interno di AutoCADI erano già prati¬ 
cabili con le versioni precedenti di AutoCAD, gra¬ 
zie all'aggiuntivo ASE IAutoCAD SOL Extension) 
che pretendeva però interfacce specifiche per cia¬ 
scun particolare tipo di database al quale ci si in¬ 
tendeva connettere. La nostra soluzione IT abbia¬ 
mo ideata noli evita la gravosa intermediazione 
dell'ASE 


Figura 8 - AutoCAD 14 - Form che visualizza i dati 
di ciascun Oggetto - L'Output. 

Vediamo un semplice disegno AutoCAD che mo¬ 
stra pochi elementi che corrispondono a primitive 
AutoCAD e la nostra form che mostra i corrispon¬ 
denti record dell'archivio. I campi di ciascun re¬ 
cord sono quattro: il "Progressivo" che fa da co¬ 
dice, il "Tipo", quello "Descrizione" e quello 
"Identificativo" Il Progressivo è un contatore ge¬ 
stito da Access, anzi da DAO, la descrizione la 
dobbiamo digitare noi, mentre il tipo di oggetto e 
Tidentificativo del singolo oggetto, ovvero l’Hand- 
le. sono assegnati da AutoCAD. Vediamo Auto¬ 
CAD con la nostra form e, sovrapposta, la corri¬ 
spondente tabella Access. 


pi di applicazione VBA e con uno speci¬ 
fico "pezzo" di menu da aggiungere al 
menu standard. Le voci di questo menu 
sono quattro: 

Load Project, cui corrisponde il 
comando VBALOAD, che serve per ca¬ 
ricare l'applicazione VBA disponibile in 
formato DVB, 

Run Macro, il comando corrispon¬ 
dente è VBARUN, che serve per ese¬ 
guire la Macro o una delle Macro pre¬ 
senti nel progetto caricato, 

UnLoad Project, dal significato 
ovvio ed il cui comando "a mano" è 
VBAUNLOAD 

Show VBA IDE, che porta nell'e- 
ditor del VB5, che è quello della Micro¬ 
soft, lo stesso che viene richiamato 
quando si programma in Office. Il co¬ 
mando è VBAIDE 

La finestra Project dell 1 Editor mostra i 


Come agganciare un 
programma VBA ad 
AutoCAD 

Quando si installa AutoCAD e poi si in¬ 
stalla l'aggiuntivo per il VBA viene scari¬ 
cata anche una Cartella con degli esem- 


Figura 7 - AutoCAD 14 - Procedure di tipo Stati¬ 
stico. 

Ribadito ancora una volta il fatto che un disegno 
AutoCAD, visto in un’ottica DB, equivale ad una 
tabella di dati alfanumerici, sono ipotizzabili ela¬ 
borazioni a fini statistici. Una volta creata la ta¬ 
bella, con il sistema precedente, la si può aggre¬ 
dire con query di tipo statistico. Ad esempio si 
possono raggruppare gli oggetti per tipologia e 
si possono contare Per elaborazioni cosi ele¬ 
mentari sarebbe anche possibile manipolare di- 






MCmìcrocomputer n. 178 - novembre 1997 


335 




















































































vari componenti dell'applicazione, che 
sono Form e Moduli. Ciascuno di questi 
può essere salvato indipendentemente 
dagli altri II progetto, nel suo comples¬ 
so, è salvato in un file con desinenza 
DVB. 

La cosa migliore, per cominciare subito 
a lavorare, è fare una copia del più sem¬ 
plice dei programmi di esempio, che di- 


figura 9 - AutoCAD 14 - Form che visualizza i da¬ 
ti di ciascun Oggetto - Il Listato 
Nei vari listati che vediamo, e che descriveremo 
nel dettaglio nel testo dell'articolo, esistono parti 
squisitamente VB, parti DAO e parti AutoCAD 
E' con questo formidabile ’mischietto' di tecno¬ 
logie che si possono costruire sofisticate applica¬ 
zioni miste disegni * dati Ricordiamo che per i 
nostri esercizi usiamo AutoCAD 14, Visual Basic 
5 0. Office 97, DAO 3.5, msomma le ultime ver¬ 
sioni di tutto 



) Hit» » • IH»"lé 


•U*»"»» •• I 


»t>UU)*»C I 

tx: ubsMmsx 1 

MUU«U 1 



[■*»*’*> 1A I 

sU 


Figura 10 - MS Access 
97 - Struttura per il no¬ 
stro esercizio più com¬ 
plesso 

Il nostro terzo ed ulti¬ 
mo esercizio è piu 'Da¬ 
tabase Oriented’ Si¬ 
gnifica che vogliamo 
gestire i dati di un da¬ 
tabase piu complesso, 
e quindi non solo i dati 
di una sola semplice 
tabella Gestiamo Po¬ 
stazioni di Lavoro, as¬ 
segnate ad un Indivi¬ 
duo, e ad ogni posta¬ 
zione sono conferite 
IConferimentil una se¬ 
rie di Apparecchiature 


Dim DD As Database 
Dim RR As Recordset 
Dim OA As Object 
Dim OB As Object 

Private Sub Pl_Click(| 
RR.MoveFirst: SCRIVI 
End Sub 

Private Sub P2_Click() 

RR. MovePrevious 
If RR.BOF Then: MsgBox "Inizio 
SCRIVI 
End Sub 


' usato per l'applicazione AutoCAD 
' usato per il singolo oggetto 

• va al primo record 

' va al record precedente 

File": RR.MoveFirst 


segna solo una linea, ma che ha già a 
posto tutti i componenti (una Form ed 
un Modulo) e tutti i meccanismi che gli 
permettono di essere lanciato dal menu 
VBA di AutoCAD. 

Se invece si parte da zero, dopo aver 
caricato l'aggiuntivo VBA (che ha una 
sua procedura di Setup omnicomprensi¬ 
va). si deve attivare r Editor e qui inseri¬ 
re un Modulo, che ad esempio si chia¬ 
ma Main, ed una form che si chiama 


Private Sub p3_Click() • va al record successivo 

RR.MoveNext 

If RR.EOF Then: MsgBox "Fine File": RR.MoveLast 
SCRIVI 
End Sub 


UF La procedura Mam potrà avere 
un’unica istruzione UF.Show, che ser¬ 
ve a passare la palla alla form. Per lan¬ 
ciare il programma basta eseguire il co¬ 


private Sub P4_Click( ) • va all'ultimo record 

RR.MoveLast: SCRIVI 
End Sub 

Private Sub UF_Initialize ( ) • apertura DB e Tabella 

Set DD = OpenDatabase("C:\LLLL\PROVAIN.MDB') 

Set RR = DD.OpenRecordset("ELEMENTI". 2) 

01 » 1: SCRIVI 
End Sub 


mando di menu VBA Run Macro. op¬ 
pure il comando da tastiera VBARUN, 
che fa apparire una Box che mostra le 
Macro disponibili (per noi solo la Main). 
Chi è già pratico di VBA noterà l'assolu¬ 
to allineamento con le procedure stan¬ 
dard. 


Sub SCRIVI() • routine di scrittura 

TI = RR! codice 
T2 = RR!descrizione 
T3 = RR!identificativo 
End Sub 


Esempio 1 • Lettura e salvataggio su 
file delle caratteristiche degli ele¬ 
menti del disegno 


Private Sub Xl_Click<) ' dato l'Handle individuato l'oggetto 

Set OA = GetObjectl. "Autocad.Application") 

Set OB a OA.ActiveDocument.HandleToObjectIRR!identificativo) 

CI = 1 • option box per il colore 

If 02 Then cl = 2 
If 03 Then cl = 3 

OB.Color a cl ' impostazione proprietà COLORE 

OA.ActiveDocument.Regen (acActiveViewport) 

End Sub 

Private Sub X2_Click(l • da ogg.selez.to individuato l'Handle 

Set OA = GetObjectl, "Autocad.Application") 

Set OB = OA.ActiveDocument.ActiveSelectionSet 

NO a OB.ItemIO) ‘ elemento della selezione 

CR = *identificativo='• & NO & ••• 

RR.FindFirst CR ■ ricerca per criterio 

SCRIVI 
End Sub 

Private Sub X3_Click(> • uscita 

UnLoad Me 
End Sub 


Il nostro scopo è quello di tradurre un 
qualsiasi disegno preesistente in una ta¬ 
bella di dati alfanumerici. Dopo le nu¬ 
merose premesse che abbiamo fatto, è 
evidente che i passi del processo sono 
pochi ed elementari: 

- definizione dell'oggetto Disegno Auto¬ 
CAD 

- scorrimento della collezione degli og¬ 
getti presenti nel disegno 

- lettura delle proprietà di ciascun og¬ 
getto 

- accodamento di un record (un oggetto 
= un record) nella tabella in cui riportare 
le proprietà di interesse. 

Possiamo verificare direttamente il ri- 


336 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 

































frpr-ftr-H 



sultato in figura 4 ed il listato corrispon¬ 
dente in figura 5. 

Se poi verifichiamo la tabella Access, 
alimentata dal programma, possiamo 
lanciarci in una serie di considerazioni. 

La prima è che le caratteristiche stan¬ 
dard, estraibili da un disegno standard, 
costituiscono già un'ottima fonte dati, 
sulla quale è possibile intervenire con 
dei programmi di tipo statistico. 

La seconda è che diventa relativamente 
facile arricchire con ulteriori informazio¬ 
ni, esterne al disegno, i record cosi rea¬ 
lizzati, in quanto si può utilizzare l'Hand- 
le come Campo di Collegamento, tra Di¬ 
segno e tabella, tra Oggetto e Record, 
tra Proprietà e Campo. 

Altra considerazione riguarda l'oggetto 
di tipo Blocco. 

In AutoCAD ad ogni Blocco va associa¬ 
to un Nome. Il Nome è una proprietà, 
ed è quindi leggibile, che non hanno tut¬ 
ti gli oggetti. Ad esempio una linea non 
ha nome (questo spiega l’istruzione di 
correzione dell'errore presentata nel li¬ 
stato). In pratica in un disegno comples¬ 
so fatto di soli blocchi (si pensi ad un 
oggetto realizzato come assemblaggio 
di pezzi) in realtà interessano i soli bloc¬ 
chi, che sono facilmente enucleabili e 
facilmente organizzabili. 

Nella figura 7 vediamo appunto il risulta¬ 
to di una procedura che esegue sul di¬ 
segno, o meglio sui dati del disegno, 
un'elaborazione di tipo statistico che 
conta quanti blocchi, quanti pezzi, ci sia¬ 
no di ogni tipo. 

Un'ultima considerazione sul program¬ 
mino statistico. Evidentemente si po¬ 
trebbero eseguire statistiche sul dise¬ 
gno anche senza doverlo tradurre in un 
file, ad esempio invece di caricare una 
tabella di un database si può alimentare 
un array con le proprietà degli oggetti e 
scrivere delle routine di conteggio che 
rimpiazzano le istruzioni SQL. 

Esempio 2 - Dal Disegno al Record e 
dal Record al Disegno 

Scopo di questo secondo esercizio è 
quello di verificare come si possa, dato 
un Record del database, individuare, ad 
esempio selezionandolo e colorandolo, 
l'Oggetto corrispondente e come si 
possa, seguendo la strada inversa, indi¬ 
viduare un Record corrispondente ad un 
Oggetto selezionato nel disegno. 

Nel VBA di AutoCAD c'è un Metodo 
che seleziona l'oggetto di cui sia noto 
l'Handle ed è disponibile una Property. 
specifica dell'oggetto Document, che 
indica l'Handle dell'oggetto selezionato, 
anche "a mano", sul disegno (le due 


istruzioni le abbiamo riportate sopra). 
L'esercizio, o meglio il listato, che 
esplora queste possibilità lo vediamo in 
figura 9. In pratica c'è una form, richia¬ 
mata dal menu VBA Run Macro, che vi¬ 
sualizza i record della tabella collegata al 
disegno e che permette i classici movi¬ 
menti in "avanti" ed "indietro" tra i re¬ 
cord. Il record è composto di pochissimi 
campi che visualizziamo tutti nella form 
(vediamo l'esecuzione del programma 
in figura 8). 

Raggiunto un Record, ad esempio quel¬ 
lo che mostra un CERCHIO, che ha co¬ 
me Handle il valore 21, vogliamo indivi¬ 
duarlo sul disegno e quindi colorarlo di 
Rosso. La routine, lanciata dal Pulsante 
Individua ed il cui nome è XI, la vedia¬ 
mo in figura 8. In pratica basta utilizzare 
il Metodo HandleToObject dall'eviden¬ 
te significato e funzionamento. Con tale 
metodo si individua un oggetto che può 
essere assegnato ad una variabile Poi è 
possibile, come abbiamo fatto noi, im¬ 
postare le proprietà dell'oggetto, rife¬ 
rendosi. semplicemente, a tale variabi¬ 
le. 

Un po' più complessa è l’operazione 
contraria. Selezioniamo un oggetto sul 
disegno, ad esempio cliccandoci sopra 
con il mouse, oppure con uno dei tanti 
metodi a disposizione. Poi attiviamo la 
nostra finestra e pigiamo il tasto Detta¬ 
gli (nome X2) per visualizzare nella Box 
i dati alfanumerici legati all'oggetto. 

Con la proprietà ActiveSelectionSet 
definiamo, come oggetto OB, gli ele¬ 
menti selezionati (noi ne becchiamo 
uno solo). La proprietà ltem(0) ci riporta 
I Handle dell'oggetto selezionato. Usia¬ 
mo l'indice 0 perché abbiamo seleziona¬ 
to un solo elemento. A questo punto, 
avendo a disposizione l'Handle dell'og¬ 


getto desiderato, lo usiamo come crite¬ 
rio di ricerca per trovare il record corri¬ 
spondente, usando il metodo DAO 
FindFirst. che si esegue su un Record- 
Set 

Ribadiamo che è proprio l'Handle che 
mette in relazione tabella del database 
ed Oggetto nel disegno. 

Anche in questo caso sono opportune 
due o tre considerazioni. 

La prima è che la nostra finestra appare 
solo come finestra a scelta obbligatoria 
e quindi non è possibile (ma pensiamo 
che l'ostacolo sia in qualche altro modo 
superabile) tenere "sempre a galla", an¬ 
che quando si punta il disegno, la no¬ 
stra finestra. 

L'altra riguarda il modo con cui abbiamo 
individuato l'Handle dell'oggetto. E' un 
sistema valido solo se se ne seleziona 
uno per volta. Quindi, per essere più 
precisi, avremmo dovuto segnalare co¬ 
me errore il fatto che la Collection co¬ 
stituita dai vari oggetti selezionati fosse 
composta da piu Items. 

Esempio 3 - Gestione grafica di un 
Inventario 

Tutte le Aziende hanno beni patrimonia¬ 
li. ad esempio mobili, attrezzature infor¬ 
matiche, attrezzature telefoniche, ecc. 
Questi beni, il cui valore entra nei bilan¬ 
ci ufficiali dell'Azienda, vanno gestiti, 
va. ad esempio, indicata la persona cui 
il bene stesso è assegnato, ne va indi¬ 
cato il valore, ne va indicata la posizio¬ 
ne. Per quanto riguarda la posizione 
questa andrebbe riferita ad una piantina 
dell'ufficio stesso in modo tale, ad 
esempio, di fornire informazioni detta¬ 
gliate alle squadre di manutenzione. 

Il nostro esercizio consiste nel creare 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


337 

























Dim DD As Database 

Dim RS As Recordset, RT As Recordsec 

Private Sub UserForm_Activate( I ■ Inizializzazione del Database 
Set DD = OpenDatabasel*C:SLLLL\POSTAZ.MDS-| 

S = "SELECT POSTAZIONI.*. NOMINATIVI.* * 

S = S A *FROM NOMINATIVI INNER JOIN POSTAZIONI * 

S = S A 'ON NOMINATIVI. NMATRICOLA = POSTAZIONI. PMATRICOLA * 

Set RS = DD.OpenRecordsetIS, 4): VEDI 
End Sub 

Private Sub Pl_Clickll • Record Precedente 

RS.MovePrevious: If RS.BOF Then MsgBox * INIZIO*: RS.MoveFlrst 
VEDI ' Richiama visualizzazione 

End Sub 

Private Sub P2_Click(> • Record Successivo 

RS.MoveNext: If RS.EOF Then MsgBox “FINE*: RS.MoveLast 

VEDI ' Richiama visualizzazione 

End Sub 


Figura 12 - AutoCAD 14 - Form 
che mostra la composizione di 
una Postazione II Listato 
Anche in questo caso il codice e 
relativamente ridotto in relazione 
alla complessità delle 'cose' che 
deve lare La Macro Main, quella 
principale, si occupa solo di mo¬ 
strare la torni II grosso del codice 
è associato ad eventi che avven 
gono sulla torm. in questo sono 
facilmente individuabili i comandi 
che dialogano con dati del databa 
se 


Sub VEDI I) 1 Routine di Visualizzazione dei Campi 

tl = RS.Fields(O) 
t2 = RS.Fields(l) 
t3 = RS.Fields (5) 
t4 = RS.Fields(2) 
t9 = RS.Fields13) 

CARLI STA ' Richiamo riampisiento Lista 

End Sub 

Sub CARLISTAO ' Caricamento della Lista 

S - *SELECT CPOSTAZIONE,CATTREZ.CMATRICOLA,CHANDLE,ACATEG,ADESCR,AVALORE * 

S = S A "FROM ATTREZZATURE INNER JOIN * 

S = S A 'CONFERIMENTI ON ATTREZZATURE. ACODICE = CONFERIMENTI .CATTREZ * 

S = S A *WHERE (( (CONFERIMENTI. CPOSTAZIONE! A tl A *')> * 

S = S A -ORDER BY CONFERIMENTI .CMATRICOLA * 

Set RT = DD.OpenRecordset(S, 4) 

Bl.Clear: Q = Space(10) 

Do While Not RT.EOF • Scorrimento Record 

K = Le£t(RT!CMATRICOLA A Q. 7) 

K = K A LeftIRT(ACATEG A Q. 4) 

K = K A LeftIRT(ADESCR A Q. 13) 

K = K A RightIQ A RT!AVALORE. 7) A * * 

K = K A LeftIRT(CHANDLE, 8) 

Bl.Addltem K ' Caricamento della Riga nella Lista 

RT.MoveNext 
Loop 
End Sub 


Private Sub Xl_Click() • Da Record a Oggetto sul Disegno 

• VEDERE TESTO ARTICOLO 

End Sub 


una scrivania 

Nella figura 11 vediamo l'e¬ 
sercizio realizzato, con sullo 
sfondo la Piantina dell'Uffi¬ 
cio ed in primo piano la Box 
con i dati della postazione 
selezionata In figura 12 il li¬ 
stato limitato alla sola parte 
relativa allo scambio di dati 
con il database Per la par¬ 
te relativa allo scambio di 
dati con il disegno possia¬ 
mo utilizzare le stesse istru¬ 
zioni proposte nell'esercizio 
precedente. 

Considerazioni 

finali 


Private Sub X2_Click() 

• VEDERE TESTO ARTICOLO 

End Sub 

Private Sub X3_Click<) 
Me.Hide 
End Sub 


un database Access, che ora descrive¬ 
remo, e di disegnare la piantina dell'uffi¬ 
cio, che riporti anche tutti i beni memo¬ 
rizzati nel citato database. 

Le Tabelle necessarie, il mimmo indi¬ 
spensabile, sono quella dei dipendenti 
Ila chiamiamo Nominativi) e quella del¬ 
le Attrezzature, sono le due tabelle di 
tipo anagrafico. Per gestire la distribu¬ 
zione delle attrezzature ai dipendenti 
creiamo la tabella Postazioni lad ogni 
dipendente compete una postazione) e 
la tabella Conferimenti, in cui registra¬ 
re tutte le accoppiate tra Postazioni e 
Attrezzature. Nel collage di figura 10 ve¬ 
diamo le varie Tabelle del database rea¬ 
lizzato con Access e lo schema delle 


' Da Oggetto ael.to sul Disegno a Record QlJGSti 6S6TCÌZI tendono 3 

dimostrare le enormi pro¬ 
spettive in termini di appli- 
* o»eit« dalla Form cazioni Miste (Grafica + 

Programmazione + Databa¬ 
se) offerte dal VBA di Auto¬ 
CAD. E' chiaro che un'appli- 


Relaziom. 

Una volta risolta, in maniera elegante, la 
questione database dobbiamo decidere 
come fare a collegarlo al disegno, che 
riporta le stanze e le attrezzature Come 
al solito ricorriamo all Handle che con¬ 
traddistingue ciascun blocco che corri¬ 
sponde ad una attrezzatura Per identifi¬ 
care la posizione della postazione do¬ 
vremmo creare un oggetto postazione, 
che in realtà è un concetto astratto, co¬ 
me oggetto fisico, oppure potremmo 
identificare, nel disegno, al solo scopo 
di identificare un Handle. la scritta Po¬ 
stazione XX, oppure l'oggetto di tipo 
Scrivania ipotizzando, per semplifica¬ 
re. che ad ogni postazione corrisponda 


cazione importante deve fare molto di 
più di quanto abbiamo fatto noi, ad 
esempio deve consentire l'inserimento 
dei dati nel database in modo conte¬ 
stuale all'inserimento del blocco. In pra¬ 
tica si inserisce il blocco, viene creato 
un nuovo record a cui viene assegnato 
direttamente l'Handle che AutoCAD ha 
attribuito all'oggetto, e viene aperta una 
Box. in cui l'operatore deve inserire le 
altre informazioni 

C'è anche da dire, per concludere, che 
non abbiamo sfruttato al meglio Auto¬ 
CAD, ad esempio non abbiamo assolu¬ 
tamente sfruttato le sue possibilità ‘in¬ 
terne’ di gestione degli attributi alfanu¬ 
merici. 

ras 


338 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






Se credi che la leucemia 
resterà un male inguaribile 
devi farci un favore. 

Piantarla. 



Dal 12 al 14 dicembre 
nella tua città trovi 
le Stelle di Natale 
per sostenere la ricerca 
e la cura delle leucemie. 



ASSOCIAZIONE ITALIANA 
CONTRO LE LEUCEMIE 

Sede Nazionale Via Ravenna.34-00161 Roma 

c/c Postale n. 46716007 






di Claudio Petroni e Luigi Sandulli 



Un prodotto interessante per gli 
utenti che lavorano in gruppo: 


BUSINESS OBJECTS 


Nel numero scorso di MC abbiamo cominciato a parlare del Business Objects 
Kwww.businessobjects.com)] rappresentante di una categoria emergente di 
prodotti, che hanno come finalità quella di frapporsi tra i complessi database 
aziendali e gli utenti finali, ai quali servono, per eseguire lavori di analisi e di 
controllo sui dati, delle viste semplificate confezionate "su misura". Si tratta di 
prodotti importanti per il semplice fatto che interfacciano database importanti, 
con centinaia di tabelle, collegate tra di loro con legami relazionali complicati, 
sulle quali agiscono le Procedure Gestionali aziendali, quelle critiche, quelle che 
fanno funzionare l'azienda. Questi stessi dati debbono essere sfruttati da altri 
settori aziendali, ad esempio quelli che si occupano delle analisi statistiche, che 
li debbono vedere in altre forme, con altre aggregazioni. 

seconda parte 


Nello scorso numero di MC abbiamo 
iniziato a vedere il Business Obiects, 
prodotto di alto livello, cominciando con 
il parlare dei compiti del Supervisor, 
l'amministratore del sistema. In questo 
articolo, che avrà un ulteriore seguito, 
parliamo dei compiti del Designer che 
è il responsabile della creazione delle vi¬ 
ste. Infine parleremo dell Utente finale 
(lo faremo nel prossimo numero di MC), 
al quale sono comunque lasciati dei 
margini di movimento, e che in ogni ca¬ 
so non potrò né provocare danni ai dati, 
né sovraccaricare inutilmente il sistema 
eseguendo elaborazioni non ottimizzate 
o addirittura sbagliate 
In questo articolo analizzeremo la pri¬ 
ma delle due attività proprie del Desi¬ 
gner che consiste nella definizione del¬ 
la struttura logica del database. Nella 


prossima puntata invece lo vedremo al¬ 
l'opera durante la definizione delle Clas¬ 
si e degli Oggetti, che sono gli elemen¬ 
ti con cui si troverà ad interagire l'utiliz- 
zatore dell'Universo. Nella quarta ed ul¬ 
tima parte della serie indosseremo le 
vesti dell'utilizzatore. 

L'Universo: aggancio 
del database e 
impostazione dei 
parametri di base 

Elenchiamo di nuovo e velocemente 
le principali attività (già descritte nella 
puntata precedente) del Supervisor 


Durante l'installazione del prodotto il 
Supervisor definisce un collegamento 
ODBC verso un motore per un DBMS 
esterno in modo da poter generare il 
Repository, che consiste nel database 
di Sistema, e che si suddivide in tre 
grossi Domini riguardanti i tre filoni 
principali di dati; Universi, Sicurezza e 
Documenti L'Amministratore si occu¬ 
pa anche di definire Utenti e Gruppi 
contestualmente ai diritti di accesso ai 
vari elementi del mondo di BO 

A questo punto entra in gioco il Desi¬ 
gner che è colui che implementa 
un'applicazione Business Obiects che 
verrà successivamente utilizzata dagli 
utenti. 

E’ da questo punto che riprendiamo il 
discorso, rimandando i lettori interessati 
al numero precedente per una descri- 


340 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




Eh !«•» lo* tf* 

□Influì l -I I ip.|- I al iH>MM ■ I I 'l --.I k?| 


Drtrtn | Simiaiy | s*mgm | Corth | SOL | Irti | 


1 


Figura 1 ■ Business 

7 ^ - Objecis - Collegamen- 

| io al database MS 
’ SOL 

__ Quando si esegue il 
modulo Designer HI 
secondo dei ire moduli 
di Business Ob/ects), 
subito dopo essersi 
abilitati con nome e 
password, appare una 
finestra vuota dalla 
quale è possibile ese¬ 
guire il comando File 
New che serve per 
generare un nuovo 
Universo Nella figura 
vediamo la fase iniziale 
dell'operazione, dedica¬ 
ta alla connessione con 
il database Abbiamo 
scelto di usare un data¬ 
base m formato Micro¬ 
soft SOL, raggiunto tra¬ 
mite una connessione 

ODBC Ricordiamo che Business Ob/ects 6 uno strumento che permette di eseguire analisi molto com¬ 
plesse, ma comunque sempre e solo analisi, mai aggiornamenti, e che è in grado di eseguire interroga¬ 
zioni molto sofisticate praticamente su qualsiasi DB Engine la condizione di avere i relativi driverI. 


il 

li 

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««• 

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IBM oè il taWrxtowi ^ 

IBM Cton Acce» fot AS/400 

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II®»» you «U»II (Mabffci ui nj «««nato OOBC divw J 


Or. 

1 j 


I <* I <>«■ I 


zione più dettagliata delle finalità del 
prodotto e della terminologia utilizzata. 

Definizione dei 

parametri 

dell'Universo 

Quando si attiva il comando File New 
appare una finestra, la vediamo in figura 
2, nella quale è possibile, usando i di¬ 
versi fogli di parametri, impostare una 
serie di valori che caratterizzano l'Uni¬ 
verso e settare alcuni automatismi che 
potranno essere usati in seguito. Ne 
elencheremo alcuni tra i più importanti. 

E’ già necessario disporre di una con¬ 
nessione al database esterno. Occor¬ 
rerà, se non dovesse esisterne una che 
già fa al caso nostro, crearne una nuova 
(figura 1). Ricordiamo, lo abbiamo già 
detto nella puntata precedente, che Bu¬ 
siness Objects è predisposto per usare 
driver dì accesso verso tutti i motori di 
database esistenti, e viene fornito con i 
driver ODBC per l'SQL della Microsoft. 

Le Connessioni create possono esse¬ 
re gestite localmente oppure messe a 
disposizione dei Gruppi di Lavoro in mo¬ 
do semplice e protetto, ad esempio per 
impedire l'accesso a dati riservati. 

Creata la connessione (molto utile il 
pulsante Test che permette di verifica- 
re se il Server di database risponde e se 
la connessione funziona), è possibile 
passare all'impostazione dei Parametri 
dell'Universo Si tratta in pratica di per¬ 
sonalizzare il funzionamento di alcuni 
automatismi che possono essere usati 
per ridurre il lavoro di impostazione del 
database. 

Sono disponibili due diversi pannelli. Il 
primo è quello dei Parametri dell'Uni¬ 
verso, visualizzati automaticamente al 
comando File New o al comando File 
Parameters. Il secondo pannello si ri¬ 
chiama con il comando Tool Options e 
prevede diverse pagine (a linguette) per 
l'impostazione dei parametri (in figura 3 
ne vediamo 2) che influenzeranno i nuo¬ 
vi Universi da creare e che possono es¬ 
sere applicati anche a quello su cui si 
sta lavorando. 

Citeremo i parametri che caratterizza¬ 
no maggiormente l'impostazione e la 
creazione dell'Universo ed in particolare 
Strategies e Controls. 

Nel pannello Strategies possiamo 
provocare la generazione standard delle 


Classi e degli Oggetti del nostro Uni¬ 
verso, traendo i nomi rispettivamente 
dalle tabelle e dalle colonne II criterio 
di individuazione delle Join tra le tabelle 
può basarsi su una opzione scelta tra 
quattro. Il sistema "esplora" il database, 
secondo il metodo prescelto, alla ricer¬ 
ca delle relazioni che intercorrono tra le 
tabelle. 

Questi criteri (che abbiamo detto ser¬ 


vono per la creazione automatica delle 
relazioni) possono essere personalizzati 
ed è addirittura possibile crearne di pro¬ 
pri, in modo da adattarli meglio agli 
standard che sono stati imposti dai De¬ 
signer che hanno creato il database ori¬ 
ginario. 

Per esempio, è il criterio più banale, 
si trova già bello e pronto un algoritmo 
che individua le relazioni basandosi sulla 


Figura 2 - Business Objects - Impostazione dei Parametri dell'Universo. 

La definizione della connessione avviene operando sulla prima pagina llinguetta Definitioni dì una fine¬ 
stra di configurazione che si chiama Universe Parameters La pagina Summary contiene informazioni 
descrittive dell'Universo. Con le Strategies. visibili in questo fotomontaggio, è possibile configurare al¬ 
cuni meccanismi che potranno poi essere attivati manualmente o automaticamente e che riguardano la 
generazione degli Oggetti, 


l'individuazione delle relazioni 
e delle Cardìnalità . Alla base 
di questi meccanismi vi sono 
dei programmi in codice SOL 
Nella pagina Controls sì tro¬ 
vano invece parametri che 
permettono dì definire alcune 
restrizioni che influenzano le 
risorse che l'Universo può ri¬ 
chiedere al Server, riguardano 
la durata massima in minuti dì 
una interrogazione, il numero 
massimo di record elaborabili, 
ed altro. Anche nella pagina 
SQL si trovano impostazioni 
che limitano la capacità dell'U¬ 
niverso nell ’impegnare il Ser¬ 
ver, impedendo interrogazioni 
contemporanee oppure l'uso 
di parametri troppo 'estempo¬ 
ranei' da parte degli utenti In¬ 
fine Links contiene i riferi¬ 
menti di eventuali collega¬ 
menti esterni. 


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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


341 























































coincidenza dei nomi delle colonne del¬ 
le tabelle. 

Nella pagina dei parametri delle Stra- 
tegies troviamo anche un parametro ri¬ 
guardante l’individuazione della Cardina- 
lità delle relazioni. Per default il sistema 


mitare il risultato di una interrogazione 
ad un determinato numero di record, op¬ 
pure il tempo massimo che una query 
può impiegare per effettuare una analisi 
particolarmente impegnativa. 


L'esistenza di tutti questi controlli è di 
fondamentale importanza in quanto un 
utilizzatore, con BO. può eseguire inter¬ 
rogazioni estremamente complesse an¬ 
che senza rendersene conto In man¬ 
canza di tali barriere potrebbe accadere 
che un utente un po' troppo intrapren¬ 
dente esegua delle query talmente pe¬ 
santi da influenzare le prestazioni del¬ 
l'intero sistema. 

Anche nella pagina dei parametri de¬ 
nominata SQL troviamo alcuni flag che 
permettono, agli utenti dell'Universo, di 
eseguire alcune "varianti SQL", come ad 
esempio l'uso di operatori di Unione o 
di Intersezione o l'esecuzione contem¬ 
poranea di più interrogazioni. 

Tra le opzioni presenti nel pannello 
Tools. troviamo l'impostazione delle 
Azioni che il sistema eseguirà automati¬ 
camente in fase di creazione di un nuo¬ 
vo universo, come l'estrazione delle re¬ 
lazioni tra le tabelle, l'individuazione del¬ 
le Cardinalità. la creazione delle classi 
degli oggetti, il controllo dell’integrità 
dell'Universo fino, addirittura, all'esecu¬ 
zione automatica di un Wizard che aiuta 
ad impostare in successione tutti gli 
elementi dell'Universo. 

Nel Pannello Options si trovano an¬ 
che i parametri relativi all'aspetto este- 



ricerca le occorrenze nelle varie tabelle 
messe in relazione per verificarne il 
"verso", nelle relazioni "Uno a Uno", 
"Uno a Molti" e "Molti a Molti" 

Tra i Parametri dell'Universo ne trovia¬ 
mo alcuni dedicati ai controlli, appaiono 
nella pagina Controls, nella quale è pos¬ 
sibile attivare alcune restrizioni sull'atti¬ 
vità che l'Universo svolge sul database. 
Troviamo, ad esempio, la possibilità di li¬ 


Figure 4, 5 - Business Obiects - Generazione Automatica dell'Universo. 

Tra le varie opzioni di configurazione troviamo addirittura u 1 Wizard per la generazione automatica del¬ 
l'Universo. attivato quando si attiva il Comando File New II Wizard, che pud essere attivato anche ma¬ 
nualmente. guida nell impostazione dell'Universo presentando, in successione, diverse schermate nelle 
quali scegliere ed impostare le vane opzioni Ciò può essere utile per la generazione iniziale dell'Univer¬ 
so che può essere manipolato e migliorato successivamente. Però, se usato senza cognizione di causa 
Idovrebbe essere usato solo da un Designeri ouò generare situazioni ingestióni. Nella figura 5 è raffigu¬ 
rata proprio una situazione del genere Infatti, selezionando tutte le tabelle che BO individua nel databa¬ 
se di origine, sono stale incluse anche labelle che m realtà sono delle Viste SOL Inoltre per colpa di 
una cattiva configurazione di account e permessi, sono state incluse anche tabelle di sistema A questo 
punto le relazioni individuate e tutto ciò che segue è falsato dall’esistenza, nella struttura che stiamo ri¬ 
costruendo. anche di tabelle 'virtuali' 


342 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 










































































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Figura 6 - Business 
Objects - La selezione 
delle tabelle. 

Nuovo collage che 
presenta, sullo sfondo, 
una videata presa da 
MS SQL nel momento 
in cui sono elencate 
tabelle e Viste. Sulla 
destra, ritagliata ed in¬ 
collata, la finestra Ta- 
ble Browser di Busi¬ 
ness Objects Normal¬ 
mente l'uso della fine¬ 
stra Table Browser 6 
contestuale all'uso 
della finestra Structure 
di 80 II Designer non 
deve far altro che sele¬ 
zionare una tabella dal¬ 
la Table Browser, fare 
doppio die oppure tra¬ 
scinarla nella finestra 
Structure Se durante 
Questa fase si avesse¬ 
ro dei dubbi sul conte¬ 
nuto della tabella che si sta per importare in 80, 6 possibile visualizzarlo. Esistono diversi strumenti per 
visualizzare, in vari modi, le tabelle, per zoomare il contenuto della finestra Structure e per avere visioni 
di insieme Icome in figura 51 


A 


riore dell'interfaccia, con possibilità di 
settare per default la visualizzazione 
della barra delle formule o della barra di 
stato. 

Nella pagina di parametri Graphics, 
visibile in figura 3, è possibile definire 
alcune modalità di visualizzazione relati¬ 
ve alle relazioni ed ai simboli per rappre¬ 
sentare le cardinalità e all'aspetto delle 
tabelle delle colonne. 

Selezione delle tabelle 
per l'Universo e 
impostazione del 
database 

L’operazione di selezione delle tabelle 
dal database connesso per riportarle nel 
database derivato, può essere effettua¬ 
ta facendosi aiutare da un Wizard che 
può anche essere lanciato automatica¬ 
mente quando si crea un nuovo Univer¬ 
so. In una sequenza di schermate per¬ 
mette di specificare quali righe e colon¬ 
ne importare, quali filtri attivare, ecc. La 
procedura propone risposte di default 
che sono, in generale, quelle più corret¬ 
te nei casi standard. In figura 4 vediamo 
l'ultima schermata della procedura che 
indica quante tabelle, colonne e relazio¬ 
ni sono state importate e definite. Quel¬ 
lo che vediamo in figura 5 è il risultato 
dell'esecuzione dell'automatismo. 

Il Wizard non riesce però a distingue¬ 
re tra tabelle vere e tabelle virtuali, otte¬ 
nute come viste sui dati e memorizzate 
nel database. Questo fatto, se non cor¬ 
retto dall'operatore, potrebbe provocare 
problemi nel momento della individua¬ 
zione automatica delle Jom e delle Car¬ 
dinali, 

Lo diciamo non per "parlar male" del 
Wizard, che comunque rimane un vali¬ 
dissimo strumento di aiuto per il Desi¬ 
gner dell'Universo, ma per sottolineare 
che anche in questa fase "assistita" è in¬ 
dispensabile la presenza di un Analista 
esperto o di qualcuno che conosca be¬ 
ne la banca dati. 

Già nella puntata precedente aveva¬ 
mo sottolineato la necessità di un per¬ 
sonaggio in grado di "denormalizzare" il 
database, per riportarlo ad una forma 
più vicina a quella "umana" tramite lo 
strumento costituito dalle Classi e dagli 
Oggetti. Ma anche in questa prima fa¬ 
se, quando si ricostruisce il database 
Business Objects, è richiesta sia la co¬ 
noscenza della base dati che la capacità 


di analisi e modellazione dei problemi. 

Procediamo quindi manualmente nel¬ 
la definizione del database derivato 
aprendo la finestra che fa da "specchio" 
del database connesso: la Table Brow¬ 
ser. Tramite la stessa connessione uti¬ 
lizzata per connettersi al database, la 
Table Browser permette di vedere tutti 
i database presenti sul Server, il che dà 


l’opportunità di includere nell’Universo 
anche tabelle che si trovano in database 
diversi. Ancora più importante è il fatto 
che si possono utilizzare più connessio¬ 
ni per lo stesso Universo, realizzando di 
fatto una sorta di integrazione tra am¬ 
bienti eterogenei e piattaforme diverse. 

Grazie alla ricchezza dei driver, nello 
stesso Universo possono coesistere ta- 


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Figura 7 - Business 
Objects - Parametri 
delle relazioni 
Non basta importare la 
Struttura delle tabelle 
dal database di origine, 
occorre definire le rela¬ 
zioni di interconnessio¬ 
ne. Per creare una rela¬ 
zione ci sono due siste¬ 
mi. Quello automatico, 
con il comando 
Tools/Detect Joins, e 
Quello manuale, me¬ 
diante il trascinamento 
del campo oggetto del¬ 
la relazione dalla prima 
tabella alla seconda La 
relazione cosi definita 
manca ancora della 
Cardinalità Si può di¬ 
re che la cardinalità in¬ 
dica il 'verso' della rela¬ 
zione. Un sistema per 
individuarla è cercare in 

Quale tabella la chiave di relazione è anche chiave primaria o parte della chiave primaria Ha chiave prima¬ 
ria. semplice o composta, e quella che assicura l'unicità dei record). BO possiede una funzionalità, ri¬ 
chiamabile da Tools/Detect Cardinalities che, grazie all'esplorazione del contenuto degli archivi, é in 
grado di rilevare il tipo di relazione A questo proposito é bene segnalare che nel caso di tabelle molto 
grandi, in termini di numero di righe, questa funzione potrebbe impegnare pesantemente il sistema. Il 
nostro consiglio è quello di salvare prima la struttura e poi eventualmente eseguire il Detect del verso 
di una relazione. 


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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


343 











































































belle e campi che provengono da file di 
testo, Access, Excel, dBase, SQL, DB2, 
Informix, Sybase, Oracle e qualsiasi altra 
forma nativa raggiungibile. 

Nella Table Browser ci si muove in 
una struttura ad albero che vede i data¬ 
base presenti sul Server, le tabelle che 
li compongono e, esplodendo ancora la 
struttura, le colonne che costituiscono 
le tabelle. E' possibile selezionare, dalla 
stessa finestra, tutto quello che interes¬ 
sa e portarlo nel riquadro di BO conte¬ 
nente la struttura del database ricostrui¬ 
to. Utile è anche la possibilità di ispezio¬ 
nare il contenuto di una tabella, per veri¬ 
ficare il reale significato della stessa. 

Quando le tabelle sono state trasferite 
si potrà chiudere la finestra Table Brow¬ 
ser e procedere con la definizione delle 
relazioni 

In qualsiasi momento è possibile far 
ricorso agli automatismi di cui abbiamo 
parlato in precedenza, ma preferiamo 
procedere manualmente per descrivere 
meglio cosa fare e come farlo. 

Per tracciare le relazioni basta portarsi 
sul campo della prima tabella e trasci¬ 
narlo sul corrispondente campo di quella 
correlata. La linea che viene tracciata 
rappresenta graficamente la relazione e 
può essere selezionata per impostarne 
le caratteristiche di dettaglio. 

Quando parliamo di caratteristiche (fi¬ 
gura 7) intendiamo fondamentalmente 


due cose: il verso (in termine tecnico: 
Cardinalità) e la regola che,sta alla base 
della relazione. 

Sulle cardinalità c'è poco da dire in 
quanto riguarda il numero di righe pre¬ 
senti nella prima tabella e il numero di ri¬ 
ghe collegate nella seconda (normal¬ 
mente le relazioni sono di tipo Uno a 
Molti) 

Interessante è invece la possibilità di 
usare diversi operatori di confronto, ol¬ 
tre alla clausola di Outer Join (esclusio¬ 
ne dall'insieme correlato), nel momento 
in cui si definisce la regola relazionale, 
che m tal modo può andare ben oltre il 
classico Codice Cliente in Anagrafica = 
Codice Cliente in Ordini 

Ma se ciò non dovesse ancora basta¬ 
re, è possibile scrivere, sfruttando le co- 
difiche SQL, qualsiasi altra regola di rela¬ 
zione tra due tabelle, facendo riferimen¬ 
to anche a valori esterni alle tabelle og¬ 
getto della relazione o a campi calcolati. 

In figura 8 è rappresentato il pannello 
che aiuta durante la scrittura del codice 
e che propone, nei box presenti nella 
parte inferiore della videata, tutti gli ele¬ 
menti necessari alla scrittura del pro¬ 
gramma stesso. C'è anche il pulsante 
Parse che permette di verificare la cor¬ 
rettezza del codice scritto. 

Prima di parlare del passo successivo 
vogliamo ribadire l'importanza della cor¬ 
retta impostazione del database ed in 


particolare delle relazioni. Tutte le inter¬ 
rogazioni che l'utente finale, che per Bu¬ 
siness Objects è l'utilizzatore dell'Uni¬ 
verso, potrà eseguire, basano i propri 
processi sul database facendo riferi¬ 
mento a queste relazioni. Una cattiva 
impostazione può, nel caso meno sfavo¬ 
revole, comprometterne le prestazioni 
e, in altri casi, il funzionamento vero e 
proprio: o impedendo l'esecuzione delle 
analisi o ancora peggio fornendo dati 
non rispondenti alle richieste. 

Risoluzione dei Loop: 
Aliases e Context 

Se la banca dati è complessa, è possi¬ 
bile che vi siano situazioni strutturali di 
tabelle e relazioni che coincidono con 
modelli logici più complessi, che richie¬ 
dono per la loro semplificazione l'uso di 
strumenti specifici. Analizziamo il caso 
più tipico che è quello in cui i valori con¬ 
tenuti in una tabella di decodifica vengo¬ 
no utilizzati contemporaneamente da 
più tabelle esterne. 

Per fare un esempio potremmo pen¬ 
sare ad una tabella di decodifica deno¬ 
minata CAP con le colonne CAP, Città e 
Regione. Questa tabella può venire uti¬ 
lizzata nell'ambito della stessa banca da¬ 
ti, sia nell'anagrafica clienti, come luogo 
di nascita, che nella tabella ordini come 
destinazione della merce. Questo è il ca¬ 
so in cui si utilizza lo strumento Aliases 
E' possibile infatti creare l'Alias di una 
tabella per farne un utilizzo specifico. In 
effetti si tratta di creare una tabella vir¬ 
tuale che rispecchia il contenuto della 
tabella reale e che rende possibile il 
puntamento ai suoi record partendo da 
tabelle diverse. Ci sarà quindi un punta¬ 
tore che va dalla tabella clienti alla tabel¬ 
la CAP ed un altro puntatore che va dalla 
tabella ordini alla tabella alias della tabel¬ 
la CAP. Si potrebbero creare due alias 
della tabella CAP, chiamati "LuogoNa- 
scita” e "LuogoDestinazione". L'anagra- 
fica clienti può fare riferimento alla tabel¬ 
la "LuogoNascita", mentre dall’ordine fa 
riferimento alla tabella "LuogoDestina- 
zione". 

Un'altra situazione, più rara, consiste 
nella duplicazione di un percorso relazio¬ 
nale tra due tabelle di una stessa banca 
dati. 

Proviamo a fare un esempio. "Tabella 
Clienti" e "Tabella Prodotti" e. in mez¬ 
zo. le due tabelle Ordini e Prenotazioni 
che fanno riferimento entrambe sia a 
prodotti che a ordini. E' chiaro che quan- 


344 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 





























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Figura 9 - Business 
Obiects - Individuazione 
dei Loop. 

Il Designer o Analista 
che sia. durante il dise¬ 
gno della struttura non 
può scendere a com¬ 
promessi, aggiungen¬ 
do. ad esempio, delle 
relazioni di comodo o ri¬ 
correndo a qualsiasi al¬ 
tro espediente per 
semplificare o risolvere 
problemi BO mette a 
disposizione diversi 
strumenti automatici 
che il Designer può uti¬ 
lizzare per affinare l'im- 
postaztone della strut¬ 
tura del database 
Loop Aliases e Con- 
text sono situazioni e 
metodi per evitare ogni 
forma di ambiguità in 
una struttura che, per 
troppa complessità, do¬ 
vesse presentare percorsi alternativi, ambiguità, matrici multidimensionali, lookup contestuali e cosi via 
Nella figura 6 rappresentato un momento abbastanza spettacolare dell'autoindividuazione di un Loop. Il 
sistema, appena lanciata la funzionalità, esplora la struttura alla ricerca di quello che potrebbe essere un 
percorso ridondante Una volta individuato il Loop, evidenzia, nella finestra struttura, le relazioni, le ta¬ 
belle e le colonne interessate dal Loop, mentre, in un elenco posto al di sopra e comprendente tutte le 
relazioni, vengono evidenziate quelle relative a percorsi da definire 



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cord possono generare lunghi tempi dì 
attesa. 

Appena dato il via alla funzionalità vie¬ 
ne aperta una finestra che permette di 
seguire in "tempo reale" i vari elementi 
che vengono controllati e l'esito stesso 
dei controlli Alla fine di tutta la procedu¬ 
ra il risultato del controllo potrà essere 
stampato o copiato in un Editor al fine di 
costruire una check-list, da spuntare via 
via quando si risolveranno i vari problemi 
individuati. 

Conclusioni 

Prodotti così sofisticati, come il Busi¬ 
ness Objects ed altri di pari categoria, 
sono m grado di risolvere le problemati¬ 
che particolarmente complesse dei da¬ 
tabase, la cui comprensione è alla porta¬ 
ta solo degli specialisti Si tratta quindi di 
prodotti per specialisti. Nel caso di BO il 
destinatario è il Designer, Il suo compito 
è quello di rendere comprensìbile i com¬ 
plessi database aziendali a tutti gli uten- 



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Figura IO ■ Business 
Ob/ects ■ Controllo del¬ 
l'Integrità del database 
Quello che il Designer 
deve realizzare è un in¬ 
sieme di oggetti logica¬ 
mente aggregati che 
permettano ad un utiliz¬ 
zatore tinaie di esegui 
re interrogazioni ed 
analisi nel modo più 
semplice possibile. L V- 
ntverso che viene visto 
dall'utente si deve basa¬ 
re su una definizione di 
struttura logica perfetta 
Alla fine di tutto il lavoro 
di impostazione e possi¬ 
bile lanciare una funzio¬ 
nalità che esegue il con¬ 
trollo dell'integrità del¬ 
l'intera struttura Que¬ 
sto controllo può essere 
eseguito anche solo su 
alcune delle componenti 
che costituiscono l'Uni¬ 
verso Alla fine del controllo, in una videata come quella che si vede in figura, viene presentato il verdet¬ 
to de! più freddo degli esaminatori Anche noi siamo stati costretti ad aggiustare e ritoccare la struttura 
iniziale, che ritenevamo perfetta, del database Igestione di una bibliotecaI che useremo per II nostro 
successivo articolo e che già fa capolino in qualche figura 


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do si imposta una Query che ha come 
origine il cliente ed ha come destinazio¬ 
ne i Prodotti nasce una ambiguità. 

In altri termini, dato un cliente, è lecito 
cercare sia I Prodotti Ordinati che quelli 
Prenotati. Questo caso viene battezzato, 
nel gergo interno al Business Objects, 
con il nome Loop e lo strumento per ri¬ 
solvere tale ambiguità e il Context. BO 
mette a disposizione strumenti molto 
potenti sia per l'individuazione dei Loop 
sia per la generazione dei Context. Nel 
caso citato quindi nasceranno due Con¬ 
text diversi, uno per ogni percorso alter¬ 
nativo, che potremo chiamare "Conte- 
stoOrdini" e "ContestoPrenotazioni". 

Infine controlliamo la 
struttura generata 

Un altro strumento molto utile è quello 
che controlla l'Integrità dell'intero Univer¬ 
so. Tralasciando per ora tutto ciò che ri¬ 
guarda le Classi e gli Oggetti, della cui 
definizione parleremo la prossima volta, 
questo strumento ci permette di control¬ 
lare la coerenza e la correttezza di quan¬ 
to indicato durante l'attività di definizione 
della struttura del database derivato. 

L'operazione viene avviata dal menu 
Tools e dal successivo comando Check 
Integrity. Viene visualizzato un pannello 
che permette di selezionare su quali de¬ 


gli elementi, tra quelli che costituiscono 
l'Universo, si vuole eseguire il controllo 
di Integrità e con quale livello di accura¬ 
tezza. 

Ricordiamo, ad esempio, che quando il 
sistema verifica le Cardinalità delle rela¬ 
zioni esegue una ricognizione sulle righe 
di dati contenuti nelle tabelle interessate 
dalle relazioni stesse: grandi volumi di re¬ 


ti, anche quelli meno esperti, che li deb¬ 
bono comunque usare. Nel prossimo 
numero vedremo finalmente i dati, lavo¬ 
reremo con un database di media com¬ 
plessità, che vi descriveremo, e che 
convertiremo in una serie di Viste otti¬ 
me per le successive elaborazioni, ese¬ 
guibili anche da un utente finale, 

«SS 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


345 






























































a cura di Corrado Giustozzi 


Adaptive Internet Protocol 

X, Java ed altro su tutti i Client, oggi 


i 


^uapiive Internet Protocol 


X Application 


X1Ir6 Server 



X11 Protocol 

s 


Refre uh Control 

Rcq Pruning 


l: 


Rcq Mcrging 


1 ' 


Cache Control 


I 


Image Com prati | * 

General Cottqiresi | 


Feedback 


Bnndwidth 

Monitor 


ATP 


Java Display 




Display Refteah 



Drawing Op» 


Cache 


Image Expand 


General Expand 


Bellissima l'idea dietro l'AlP. 
Nato per risolvere il rapporto 
conflittuale tra il pesante pro¬ 
tocollo X e le ridotte bande 
passanti disponibili in rete 
già locale, mostra una pipeli¬ 
ne sottware che agisce In 
parte o in tutto a seconda 
della disponibilità della con¬ 
nessione Futuri sviluppi pre¬ 
vedono altre applicazioni 
oltre all'attuale conversione 
X/Java, cosi come un tentati¬ 
vo di migrazione ad Internet. 


in Intranet, domani in Internet 


di Leo Sorge 


Dentro e fuori Internet 
esistono molti protocolli di 
trasmissione dati, ognuno 
con le sue caratteristiche, 
alcune vantaggiose, altre 
penalizzanti. I tradizionali 
protocolli del mondo Unix 
sono X in rete locale ed NFS 
in rete geografica, conside¬ 
rando il TCP/IP ormai un 
patrimonio di tutti. Internet 
ha lanciato l'HTTP e l'FTP, 
grazie ai quali il Client e il 
server comunicano tra loro. 

Tutti questi protocolli, progettati in ere 
più o meno remote, continuano ad 
evolvere. IP ha ormai pronta la versio¬ 
ne 6 che ci affrancherà dal problema 
degli indirizzi mancanti, mentre NFS 
viene attaccato da più fronti tra i quali 
uello dei sostenitori del CIFS, 
ommon Internet File Sharing 

Negli ultimi tempi però si è verificata 
una necessità di tipo nuovo. Dopo l'u¬ 
briacatura dell'informatica personale, 
nella quale i dati erano locali e le comu¬ 
nicazioni ridotte al mimmo, si sta tor¬ 
nando ad una visione di tipo opposto: 
dati e programmi in un sito centrale, 
con il solo data entry in qualche modo 
spostato in locale. Una bella rete vir¬ 
tuale, con molte LAN connesse tra loro 
grazie a backbone terrestri o satellitari, 
rende attiva una Intranet sparsa un po' 
dappertutto. Eventualmente qualche 
servizio viene realizzato anche sulla 
stessa Internet. 

Lo svilupparsi di questo nuovo para¬ 
digma, o meglio la necessità d'imple¬ 
mentare il mainframe con l'hardware e 
il software messi in circolazione negli 
ultimi dieci anni, ha portato ad alcune 
conseguenze, riassumibili nelle due 
categorie software e hardware. 

1) Dal punto di vista del software si 
è generata una nuova generazione di 
concetti server, assorbiti da Notes (che 
ha abbracciato Internet), NT (che sta 
abbracciando la multiutenza) ed Unix 


(che s'è integrato con i mainframe) in 
modo diverso ma comunque attivo. 

2) Dal punto di vista hardware c'è la 
necessità di connettersi a qualsiasi tipo 
di Client. 

Al riguardo la nuova tassonomia 
distingue quattro categorie: 

a) legacy Client, ovvero i vecchi PC 
(286/486), i terminali a carattere e quel¬ 
li con X-Window: 

bl fat Client, ovvero i PC attuali con 
processori dal Pentium in su e configu¬ 
razioni roboanti: 

c) thin clìent, che comprendono i 
network computer (Javastation, Wyse, 
NCD...) e i netPC nella formulazione di 
Microsoft: 

dlanorexic (ultra-thin) Client, quali il 
Pilot di US Robotics o gli epigoni del 
Nokia 9000, in attesa degli HPC. 

Tutti i protocolli client esistenti sono 
fatti per la categoria b) e si adattano in 
qualche modo alla categoria a), ma 
hanno problemi crescenti per le altre 
due. Non parliamo poi di cosa succede 
quando si passa su Internet. Per dirla 
con un'unica espressione, i protocolli 
attuali non scalano bene verso il basso. 

Per risolvere questo problema sono 
stati presentati due nuovi protocolli, 
l'ICA di Citrix e l'AlP di SCO. 
Inizialmente SCO avrebbe dovuto spo¬ 
sare ICA, ma poi ha pensato bene di 


sviluppare un suo progetto ottimizzato 
che lavorasse bene su X e su Java ma 
permettesse una semplice estensione 
a nuove necessità. AIP, Adaptive 
Internet Protocol, è una delle tecnolo¬ 
gie alla base di Tarantella, il server 
Intranet di SCO. E' di questo protocollo 
che parliamo nel seguito. 

AIP, Adaptive Internet 
Protocol 

Nato come AAP, Advanced Adaptive 
Protocol, ha in seguito cambiato nome 
rivolgendosi ad Internet. Non si hanno 
però notizie né d'una richiesta di stan¬ 
dardizzazione né della formazione d'un 
SIG (Special Interest Group), per cui 
dovrebbe essere a tutti gli effetti un 
protocollo proprietario II progetto è 
cosi limpido che è possibile riassumer¬ 
ne le caratteristiche salienti in un breve 
elenco: 

- indipendenza dal Client; 

- indipendenza dalla connessione; 

- semplicità d'implementazione di 
nuovi clienti e nuove connessioni; 

- scoperta automatica del client; 

- ottimizzazione delle prestazioni 
attraverso il controllo della linea. 

È alle funzionalità dell’ultima riga che 
deve il nome, in quanto analizzando 


346 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 

















































costantemente la disponibilità di banda 
il protocollo inizia a trasmettere com¬ 
ponenti appropriate, evitando di svol¬ 
gere lavori complessi in momenti nei 
quali la connessione è labile. Ciò pre¬ 
suppone anche una suddivisione dei 
compiti in più fasi indirizzabili separata- 
mente, che come vedremo è la grande 
novità di questa tecnologìa. 

Nell'architettura a tre strati imposta 
da Tarantella alle reti aziendali, AIP 
viene usato per la comunicazione con i 
client, locali o su rete geografica. Il pro¬ 
tocollo è reso funzionale da un proces¬ 
sore che almeno per ora è implemen¬ 
tato in software. 

Ecco il modello logico di riferimento 
per la coppia X/Java, ritenuta fonda- 
mentale nella prima implementazione. 
L'applicazione X, ovviamente connessa 
al pesante motore X11r6, viene analiz¬ 
zata tramite una pipeline software 
attualmente composta di sei stadi prin¬ 
cipali pensati per il compito specifico. 
Ad esempio la compressione viene 
svolta in due passaggi, uno per le 
immagini e l'altro per ciò che resta. 
Questa implementazione è funzionale 
al vero cuore della soluzione, il 
bandwith monitor, che controlla la 
linea di trasmissione per conoscerne la 
capacità del momento. Confrontando 
la situazione misurata con un modello 
interno di trasmissione ottimizzata, il 
monitor stabilisce quale fase mandare 
avanti e quale 
componente tra¬ 
smettere. 

La figura suc¬ 
cessiva mostra 
AIP alLinterno del 
modello a tre livel¬ 


Nel modello a Ire 
livelli di Tarantella. 
AIP è il mezzo unico 
a bassa velocità di 
comunicazione con i 
Client, quali essi 
siano. 


Windows UNIX Mainframe 



PC Java NC Palm Top 



li di Tarantella, sempre nello specifico 
d'una applicazione X. 

Come già accennato, l'Intranet ser¬ 
ver di SCO impone un modello a tre 
livelli, interponendo Tarantella tra gli 
altri server e i client. Questa scelta, 
che aggiunge un livello al tradizionale 
modello client/server, è stata criticata 
sia dalla concorrenza che dagli svilup¬ 
patori, essendo credo comune che 
aggiungere un intermediario complichi 
e rallenti. Al riguardo la posizione dì 
SCO è che questa struttura, oltre a 
permettere alcune scelte (ad esempio 
per la sicurezza) non possibili con due 
soli livelli, non è penalizzata nelle pre¬ 


gna sessione di riteri- 
mento per il protocol¬ 
lo X, la vera eredità 
pesante (per la rete) 
di Unix. 


stazioni per la 
struttura di AIP e 
per la differente 
velocità tra il lega¬ 
me con i server 
superiori rispetto a quelli con i client. 

SCO ha implementato in laboratorio 
una soluzione particolare, scorporando 
l'X-server dal resto di Tarantella e met¬ 
tendo le due parti come server applica- 


Attendiamo con ansia il piano rivolto alle terze 
parti desiderose d'implementare loro versioni 
della coppia PE/DE appoggiandosi su AIP. Solo II 
luturo ci dirà qualcosa del conlronto tra questo 
protocollo e l'ICA di Citrix. 


Applicaliori <£ 

Datatxi.se Serven 

Applica! Kos 


Chanda 
Applicali era 


3270 

Applications 


1 -L-- 


111 Idnet 



C" LDAP .- 




etc/puswod;'«n, Store ) I 



Java 

elitra 



Wcblop 

Displ.y 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


347 



























































































































































tivi, quindi eliminando il livello interme¬ 
dio. Le prestazioni non sono cresciute, 
ma si è sentita la mancanza delle fun¬ 
zionalità rese possibili da un livello 
intermedio. 

Dal punto di vista degli sviluppatori 
AIR si compone della coppia protocol 
engme/display engine: il primo resta 
nel server, Il secondo va sul Client 
SCO sta studiando un ricco program¬ 
ma tecnico per diffondere il modello e 
aumentare la disponibilità di 
protocol/display. 


o LINUX 


di Leo Sorge 



(Roma, 3 settembre) P'ppiniello s'ha 'mpazzito... ho pensato leggendo quello che 
mi proponeva come pezzullo e che è molto di più. Però è intrigante, io sto per 
installare OpenLinux Un questo caso "sto" identifica un periodo iniziato tre mesi 
fa e mai finito) e sto per recensire Icredo sulle frequenze di questa rubrica) un 
simpatico libro edito da O'Really che parla proprio di come scrivere Web Client e 
server. Tutto ciò ha fatto pendere l'ago della bilancia verso la pubblicazione d'un 
qualcosa astruso ed inutile ma intrigante ed illuminante. Sogghigno sadicamente 
nell’andare ad amputarne brutalmente parti scelte a casaccio. 


PS (Roma, 22 settembre) Nelle ultime due settimane Linux è balzato agli onori delle 
mie cronache, con svariate e-mail di protesta e non, in parte pubblicate nella rubrica 
della posta fa proposito, mi scuso con Andrea Balestrerò, Riccardo Ottonello e 
Alessandro Conti, ai quali non credo di aver risposto), poi con la venuta in Italia dei rap¬ 
presentanti di Caldera, ricchi di novità. Neanche quando intervistai Linus Torvalds ebbi 
tanto da fare su questo argomentoI 


Web server? Cin q ue linee di scrip t! 


di Giuseppe Zanetti 


Lungi da me trattare in questa rubrica argomenti più consoni al 
newsgroup comp.os.linux.advocacy. Per una volta vorrei però esse¬ 
re piu tecnico, sfruttando questo spazio per spiegare perché alle 
volte possa risultare conveniente la scrittura di un programma in 
Linux piuttosto che in un altro sistema operativo. 

Infatti per offrire determinati servizi, anche in una rete formata da 
macchine monomarca, spesso può convenire l'uso di sistemi ope¬ 
rativi che per quella rete non sono standard. Linux infatti, oltre ad 
una notevole robustezza, dispone di alcune caratteristiche peculia¬ 
ri, come la possibilità di programmare applicazioni molto veloce¬ 
mente, usando tool standard e modulari e grazie alla possibilità di 
riuso di codice sorgente soggetto alla licenza GPL e quindi di uso 
libero (se non commerciale, ndr). Grazie al TCP/IP, i programmi 
realizzati saranno comunque facilmente integrabili con il resto 
della rete. 

Le possibilità di interfaccia con le macchine Client sono notevoli: 
dall'accesso mediante emulazione di terminale alla mappatura del 
servizio su una porta TCP/IP e accesso ad esso mediante program¬ 
mi scritti allo scopo o mediante un protocollo standard, ad esempio 
TCP/IP Per alcuni tipi di elaborazione si può pubblicare il risultato 
direttamente su un filesystem condiviso (e Linux supporta benissi¬ 
mo la condivisione di file da e verso Lan Manager) oppure l'acces¬ 
so da parte di una rete macchine di macchine Windows ad una 
applicazione di FAX sotto Linux condividendo il fax virtuale come se 
fosse una stampante Lan Manager, 

La realizzazione di un programma che offra un semplice servizio 
accessibile mediante TCP/IP è in Linux molto semplice da realizza¬ 
re e non richiede l'acquisto di costose librerie. Nei casi più semplici 
non è neppure necessario programmare in ambiente TCP/IP, in 
quanto è possibile scrivere il proprio programma in modo che fun¬ 
zioni prendendo le informazioni da standard input e scrivendo i 
risultati nello standard output, come un qualunque programma 
scritto per lavorare da terminale. Ci penserà poi il "superserver" 
inetd a fare da interfaccia fra il nostro server e la rete. 

Un semplice programma che funzioni da server WWW può essere 
perciò realizzato mediante pochissime linee di Shell script: 

#!/bin/sh 

BASE=/usr/httpd/htdocs 

tead COMMAND PAGE HTTP 

cat SBASESPAGE 

exit 0 

La prima riga indica che il programma deve essere eseguito dalla 
Shell standard di Linux /bin/sh, mentre quelle seguenti accettano la 
richiesta passata dal Client, nella forma "GET /path/doc.ext 


HTTP/1.0" e stampano la pagina corrispondente. Ovviamente un 
server WWW vero dovrebbe fare altre cose, prima fra tutte spedire 
un header contenente il MIME type corretto per il documento 
richiesto... e, magari, anche fare qualche controllo per la sicurezza. 
Affinché il programma funzioni è sufficiente aggiungere in le tc/ser- 
vices l'associazione del nuovo servizio ad una porta TCP libera, ad 
esempio la 9999: 
myhttpd 9999/tcp 

In /etc/inetd.conf vanno inserite invece le informazioni riguardanti la 
modalità di esecuzione del server, l'utente di cui ereditare i per¬ 
messi ed il path corrispondente: 

myhttpd stream tcp nowait daemon /usr/local/bin/myhttpd 

A questo punto si può mandare ad inetd un segnale che gli faccia 
rileggere i file di configurazione modificati: 
killall -HUP inetd 

Il nuovo servizio sarà disponibile all' U R L http.//mi 
ohost:9999/oath/doc.ext e potrà essere acceduto, mediante meto¬ 
di standard, da Client di qualunque tipo. 

L'uso di TCP/IP ed altre metodologie Intranet permettono una coe¬ 
sistenza trasparente fra la macchina Linux e le altre macchine della 
rete, al punto che spesso è comodo che la realizzazione di tali ser¬ 
vizi venga offerta nella forma di black box, ovvero di un sistema 
preconfezionato da collegare alla rete e da dimenticare: l'affidabilità 
di Linux ed un contratto di supporto col fornitore possono comun¬ 
que fornire una soluzione ottimale, ad un costo concorrenziale e, 
soprattutto, realizzata con metodi standard, collaudati ed ampia¬ 
mente documentati. 

Un altro esempio 

A proposito di soluzioni arzigogolate, in Linux per collegare un pro¬ 
gramma in modo che elabori la posta a mano a mano che essa arri¬ 
va ad un utente è sufficiente scrivere, nel linguaggio che ci è più 
congeniale, un programma che legga la mail ricevuta da standard 
input ed inserire il suo path nel file .forward nella home directory 
dell’utente prescelto, ad esempio/home/pippo/.forward: 

"I /usr/local/bin/postino" 

In questo modo, per chi ha un po' di pratica di UNIX, diventa abba¬ 
stanza semplice, ad esempio, sviluppare una interfaccia fra e-mail e 
Web o archiviare opportunamente i messaggi che arrivano ad una 
mailing list, oppure fare in modo che il computer faccia partire un 
processo, ad esempio comporre il numero di un cercapersone o 
spedire un SMS ad un cellulare, ogni qual volta riceve una data 
mail. Il fatto che ad ogni utente del sistema siano associate deter¬ 
minate permission fa sì che il programmatore non debba perder 
tempo a scrivere del codice che se ne occupi 


348 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 












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LA FOTOGRAFIA DIGITALE 



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fotografi professionisti e agli amatori appassionati 
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(computer, scanner, stampa, trasmissione, ecc.) 
soffermandosi sul trattamento delle immagini. 
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menti di Photoshop ed al modo di avvicinarsi a 
questo eccellente programma di elaborazione 
dell'Immagine. 

Scritto da fotografi per i fotografi con un 
linguaggio semplice ed esauriente allo stesso 
tempo, il libro descrive con precisione e 
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RICERCHE 


Microgravity Advanced Research and 
Support Center 

Il più grande centro italiano di elaborazione dati spaziali 


L’attività spaziale umana ha circa quarant’anni di vita: i progressi che si sono avuti 


in questo settore sono così vertiginosi che si può affermare tranquillamente che 



nessuna scienza ha mai conseguito 
vette così mirabili in così poco tempo. 
Neanche il tasso d’innovazione delle 
tecnologie informatiche può dare 
riscontri di maggior rilievo, nonostante 
venga riconosciuto all’evoluzione degli 
elaboratori elettronici e dei sistemi di 
controllo digitali un innegabile ruolo 
propulsivo, in questo come in 
innumerevoli altri campi dello scibile 
umano. 


di Gaetano Di Stasio 


Il primo evento rilevante in questo 
percorso fu il lancio dello Sputnik 1, il 4 
ottobre 1957, che colse di sorpresa 
l'opinione pubblica mondiale, in partico¬ 
lare quella statunitense. Era la guerra 
fredda, e quell'evento metteva in luce il 
grave ritardo dell'attività spaziale ameri¬ 
cana rispetto a quella sovietica, con tut¬ 
te le inevitabili implicazioni di carattere 
politico e militare. Ciò, nonostante l'ac¬ 
caparramento da parte degli americani 
di tutta l’esperienza tedesca sulle V2, 
acquisita in blocco alla disfatta nazista. 

Lo Sputnik 1 aveva una strumentazio¬ 
ne capace di misurare per la prima vol¬ 
ta le proprietà fisiche dell'alta atmosfe¬ 
ra, in particolare densità, temperatura e 


dell’attività spaziale. Lo scopo 
dell'esperimento era soprattutto lo stu¬ 
dio degli effetti dell'assenza di peso 
sugli organismi viventi; la trasmissione 
dei dati durò 7 giorni, fino alla morte di 
Laika. 

Finalmente alle 23 del 31 gennaio 
1958 anche gli Stati Uniti misero in or¬ 
bita il loro primo satellite, l'Explorer 1, 
che per quattro mesi raccolse ed inviò 
sulla Terra dati di grande interesse 
scientifico, riguardanti i raggi cosmici. 


MIR è stalo II pri¬ 
mo laboratorio 
spaziate perma¬ 
nente della storia 
dell'umanità. Nel¬ 
le ricerche svilup¬ 
pate in questi anni sulla piattaforma russa, an¬ 
che l'Europa ed II nostro MARS Center hanno 
dato un contributo determinante sviluppando 
alcuni esperimenti in mlcrogravità. 


composizione e ovviamente un appara¬ 
to telemetrico che gli consenti di tra¬ 
smettere a terra dati per 21 giorni. 

L'angoscia americana fu ancora più 
alimentata dal lancio dello Sputnik 2, 
qualche mese dopo, che portava a bor¬ 
do la cagnetta Laika, la prima vittima 


350 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 







le meteoriti e la temperatura degli stra¬ 
ti superiori dell’atmosfera, In particola¬ 
re, molto interessanti si rilevarono i da¬ 
ti sulle "fasce di Van Alien" e sulle mi- 
crometeoriti che erano state sempre 
considerate dei grossi pericoli per l’in¬ 
tegrità strutturale dei veicoli spaziali. 
Allora, cosi come avviene oggi, era 
demandato ai calcolatori elettronici 
l'acquisizione della messe di dati pro¬ 
venienti dai satelliti in orbita e la loro 
memorizzazione per le conseguenti 
analisi ed elaborazioni. Alla fine degli 
anni '50 i "cervelli elettronici” erano 
basati su valvole termoioniche o al più 
sui primi transistor al germanio, le loro 
memorie centrali erano a nuclei ma¬ 
gnetici e le memorie di massa erano 
delle enormi unità a nastro magneti¬ 
co,Con l’evoluzione tecnologica le cose 
sono molto cambiate. Oggi un centro 
di acquisizione ed elaborazione di dati 
spaziali di rilevanza internazionale, co¬ 
me il MARS di Napoli, basa infatti la 
propria attività di ricerca non su un uni¬ 
co grande elaboratore, ma. come ve¬ 
dremo nel dettaglio, su una sene di 
workstation grafiche e di personal 
computer. 


Introduzione 

Lo spazio rappresenta l’ultima gran¬ 
de frontiera per l’uomo. Dalle prime 
esperienze con le sonde in orbita cir¬ 
cumterrestre alla missione Apollo, dalla 
riparazione dell’Hubble Space Telesco¬ 
pe a quella della MIR, sono stati com¬ 
piuti dei passi da gigante che hanno 
permesso di conseguire risultati sor¬ 
prendenti che oggi ci permettono di 
guardare alle missioni spaziali sia come 
opportunità scientifiche che commer¬ 
ciali. 

Se da un lato, infatti, le telecomuni¬ 
cazioni satellitari rappresentano una 
condirlo sme qua non per la nostra vita 
quotidiana (televisione, telefonia, etc.) 
tanto da condizionarne modi e tempi, 
la quasi totale assenza di gravità, la 
possibilità di osservare la Terra da una 
posizione vantaggiosa, l'opportunità di 
scrutare il cielo senza il filtro dell’atmo¬ 
sfera, hanno favorito lo sviluppo di nuo¬ 
vi filoni scientifici che hanno contribui¬ 
to e contribuiscono a dischiudere nuovi 
orizzonti alle attività umane. 

In questo contesto il MARS (Micro- 
gravity Advanced Research & Supporti 
Center, una società consortile senza fi¬ 



Una veduta interna 
del laboratorio della 
MIR col capitano del¬ 
la stazione In primo 
piano. 


ni di lucro nata 
nel 1988 per 
un'iniziativa co¬ 
mune dell'Univer¬ 
sità di Napoli "Fe¬ 
derico II" e 
dell’Alenia. ha un 
duplice obiettivo: 
effettuare attività di ricerca avanzata in 
condizioni di microgravità, offrire l'assi¬ 
stenza tecnico-scientifica necessaria 
all’esecuzione di esperimenti spaziali e 
al trasferimento delle tecnologie spa¬ 
ziali ad applicazioni terrestri. 

Ma cosa si intende per "microgra¬ 
vità"? 

Quando si lavora sullo SpaceShuttle 
o sulla MIR ci si trova ad un’altitudine 
di circa 400 chilometri e ad una velocità 
al suolo di 29 mila Km/h. La forza cen¬ 
trifuga cui si è sottoposti è in questo 
caso uguale e contraria alla forza di gra¬ 
vità terrestre "g”, che a quell'altezza è 
solo poco meno di quella sperimentata 
sulla superficie del nostro pianeta In 
realtà non si ha un completo annulla¬ 
mento di "g". ma una sua fortissima ri¬ 
duzione, di un fattore fino a 10-6. Ecco 
il termine microgravità 

A differenza delle altre forme di utiliz¬ 
zazione dello spazio (osservazione della 
Terra, astrofisica, telecomunicazioni), la 
microgravità è l’esame più complesso 
che l’uomo si trova ad affrontare. Se. 
ad esempio, l’osservazione della Terra 
o le telecomunicazioni sono caratteriz¬ 
zate da elementi posti nello spazio e 
"sfruttati” in virtù della convenienza 
della loro posizione, la microgravità va 
creata, controllata, utilizzata diretta¬ 
mente in centinaia di maniere diverse 
e, per giunta, con la necessità spesso 
di dover esser controllata direttamente 
dall’uomo 

In altre parole, se i concetti di osser¬ 
vazione dello spazio e della Terra sono 


facilmente intuibili perché estrapolazio¬ 
ne di attività che già si effettuano, lo 
stesso non può dirsi per la microgra¬ 
vità. ottenibile, per durate ragionevoli, 
solo nello spazio 

Ambiente 

microgravitazionale 

La microgravità è un ambiente di ri¬ 
cerca che consente l'esecuzione di 
esperienze in assenza di fenomeni qua¬ 
li convezione naturale, galleggiamento, 
sedimentazione, pressione idrostatica, 
impossibili da eliminare sulla Terra. Di 
queste condizioni beneficiano le piu 
svariate discipline scientifiche dalla fi¬ 
siologia umana alla fisica dei fluidi, dalle 
biotecnologie alla scienza dei materiali, 
discipline per le quali si aprono prospet¬ 
tive nuove e imprevedibili. 

Individuata nelle prime missioni spa¬ 
ziali abitate, la microgravità si è affer¬ 
mata come disciplina solo durante gli 
anni '70. Da allora il susseguirsi di 
esperimenti e di missioni interamente 
dedicate alla ricerca in condizioni di mi- 
crogravità, ha generato un interesse 
sempre crescente, non solo nel mondo 
scientifico, ma anche in quello indu¬ 
striale. fino al punto che sarà l’elemen¬ 
to portante della vita e della utilizzazio¬ 
ne della Stazione Spaziale Internaziona¬ 
le di cui abbiamo scritto in dettaglio sul¬ 
lo scorso numero. 

In questo contesto, l'Italia ha ruolo 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


351 







'centerl 

wtyActanoKi U'esordi and Si*p:rtC«<« 



da protagonista sia per l'utilizzo della 
microgravità sia per la definizione di 
adeguate strategie per questo nuovo 
ambiente. 

Il rafforzamento della nostra posizio¬ 
ne di prestigio come terza potenza spa¬ 
ziale europea è fortemente legato al 


La Stazione Spaziale 
Internazionale andrà a 
sostituire entro il 2000 
la MIR. Il primo modulo 
sarà iniettato in orbita 
nei primi mesi del 
1998. 


gonfiori facciali che cambiano i loro 
connotati soprattutto nei primi giorni di 
permanenza in microgravità. Le diffi¬ 
coltà di respirazione e congestioni auri¬ 
colari per le prime 12 settimane. Le al¬ 
terazioni nella produzione di globuli ros¬ 
si, che scompaiono dopo circa 9 setti¬ 
mane. La rapidità con cui si rimargina¬ 
no le piccole ferite. Il notevole grado di 
irritabilità provocato dalle difficili condi¬ 
zioni in cui si opera. Lo stress Indotto 
dal carico di lavoro e dai piccoli incon¬ 
venienti del lavarsi, radersi, nutrirsi in 
assenza di peso che comporta un'am¬ 
plificazione di ogni piccolo inconvenien¬ 
te. La necessità sempre crescente ne¬ 
gli astronauti, col passare del tempo, di 
svago e riposo. 

Secondo le attuali valutazioni l'utiliz¬ 
zazione della Stazione Spaziale Interna¬ 
zionale, il cui primo modulo sarà inietta¬ 
to in orbita nei primi mesi del prossimo 
anno, sarà dedicata per il 40-50% per la 
ricerca nella microgravità, il 10-20% per 
le scienze spaziali, il 10-20% per l'os¬ 
servazione della Terra e il 20-30% per 
la tecnologia spaziale. 

Infatti, oltre alla microgravità una del¬ 
le applicazioni più utili, dal punto di vi¬ 
sta sociale, economico e politico della 
tecnica orbitale è il cosiddetto "remote 
sensing", ossia il rilevamento a distan¬ 
za di un oggetto sulla Terra, effettuato 
a partire dalle sue caratteristiche ester¬ 
ne. I satelliti per il rilevamento delle ri¬ 
sorse terrestri si fondano sul presuppo¬ 
sto che tutti gli oggetti, viventi e non, 
hanno una propria "firma", collegata al¬ 
le radiazioni, visibili e/o invisibili, che 
essi trasmettono o riflettono. Nelle ap¬ 
plicazioni spaziali, tenuto conto delle ri¬ 
soluzioni oggi ottenibili, ciò permette di 
rilevare carri armati al suolo, stato di sa¬ 
lute di foreste e loro composizione, in¬ 


programma Stazione Spaziale per lo 
sviluppo della quale l'Italia contribuisce 
per il 19% del budget europeo; ma a 
nulla servirà questa posizione "politica" 
se ad essa non farà seguito una capa¬ 
cità di utilizzo della stazione, da parte 
della comunità scientifica italiana, che 
produca sviluppo ulteriore e apra nuove 
prospettive innovative. 

Di grande interesse sono le implica¬ 
zioni nell'ambito della scienza dei mate¬ 
riali, come nella sintesi cristallina. E' 
nota da tempo la grande influenza che 
la gravità esercita sulla formazione dei 
cristalli in vicinanza del punto critico, a 
causa della presenza di fasi diverse e 
dei fenomeni chimico-fisici che ne con¬ 
seguono. Si possono ottenere campio¬ 
ni di materiale di estrema purezza, in¬ 
sieme a cristalli di grandi dimensioni 
operando in ambiente a microgravità, in 
cui i fenomeni di contaminazione ven¬ 
gono rallentati. Questa opportunità sta 
riservando risultati incoraggianti nella 
crescita di cristalli perfetti di semicon¬ 
duttore, per i processori dei super cal¬ 
colatori della prossima generazione. 

Inoltre in certi processi di fusione di 


materiali ceramici, 
avvengono feno¬ 
meni di reazione 
con le pareti del 
crogiolo. Nello spa¬ 
zio, a causa dell'as¬ 
senza di gravitò, si 
può far fondere il 
materiale senza ri¬ 
correre ad alcun 
crogiolo! 

In condizioni di 
microgravità è pure 
possibile la costitu¬ 
zione di leghe for¬ 
mate da coppie o 
terne di sostanze non miscibili sulla 
Terra, a causa della gravità che ne pro¬ 
voca la separazione in strati di peso 
specifico crescente. 

Di pari passo vanno anche gli sviluppi 
della medicina spaziale. Nel 1961 fu ef¬ 
fettuato dalla NASA il primo lancio di 
prova con un essere vivente a bordo; 
uno scimpanzé di nome Ham nella na¬ 
vicella Mercury. Al rientro, dopo aver 
raggiunto i 253 Km di quota, lo scim¬ 
panzé era vivo e vegeto e anche d'otti¬ 
mo umore. Ma la medicina spaziale fe¬ 
ce il suo primo vero passo il 12 aprile 
del 1961, quando Yuri Gagarin sulla ca¬ 
psula Vostok (Oriente) fece una com¬ 
pleta orbita della Terra prima di rientra¬ 
re sano e salvo. 

Per le scienze mediche la microgra¬ 
vità è di grande importanza per lo stu¬ 
dio delle reazioni del corpo umano alla 
permanenza nello spazio aperto per pe¬ 
riodi lunghi, in previsione del varo della 
missione per la conquista di Marte. Al¬ 
cune anomalie fisiologiche che si sono 
e si stanno analizzando riguardano ad 
esempio lo spostamento dei liquidi nel 
corpo degli astronauti, che comportano 


La disposizione dei moduli laboratorio europei, statunitensi e russi nella 
Stazione Internazionale. SI vedono agganciati la capsula di salvataggio e lo 
SpaceShuttle. 

Nel futuro prossimo del MARS Center c'è un ampliamento della struttura di 
supporto e dello staff di ricerca che troverà la sua completa espressione 
con l'attivazione del programma di ricerca nei moduli statunitensi e russi 
della Stazione Spaziale Internazionale nel 1999. Nel 2002 a questi si ag¬ 
giungeranno anche / moduli laboratorio giapponese e quello europeo, co¬ 
struito a Torino dalla Alenia (il COF: Columbus Orbitai Faclllty). 


352 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 











Piattaforme s p aziali ed es p erimenti 

Alcuni risultati scientifici conseguiti al MARS Center 


lì ambienti microgravnazionali sono stati studiati fin 
dalle missioni Apollo negli anni '60 e possono essere ottenuti 
sia su piattaforme spaziali orbitate quali la MIR. la futura Stazio¬ 
ne Spaziale Internazionale o lo SpaceLab, sia su sistemi in cadu¬ 
ta libera Questi ultimi danno la possibilità agli sperimentatori di 
gestire alcuni minuti di assenza di peso su razzi non abitati a 
traiettoria parabolica o su velivoli cargo militari in caduta libera. 
Il problema, messo in evidenza anche nell'intervista col Prof. 
Monti Presidente del MARS e Direttore del Dipartimento di 
Scienza e Ingegneria dello Spazio, è il tempo estremamente 
breve disponibile per sviluppare e portare a termine l'indagine 
Un primo mezzo per ampliare decisamente il tempo-esperimen¬ 
to è stato II varo del programma SpaceLab europeo e SpaceHab 
statunitense. 

Questi sono laboratori abitati destinati a essere montati nell'in- 
terno del vano di carico dello SpaceShuttle e ad esso collegati 
tramite un boccaporto. Il laboratorio, di 4 metri di diametro e 7 di 
lunghezza, è poi riportato a terra al rientro dello SpaceShuttle 
dopo una settimana o due di lavoro in microgravità o al più un 
mese passato in orbita attorno alla Terra 
Lo SpaceLab europeo è stato progettato e costruito a Torino da 
Alema, col relativo impianto di controllo termico, così come sta 
facendo in questi mesi la nostra azienda aerospaziale col modulo 
laboratorio abitato europeo COF per la Stazione Internazionale. 
Attendendo entro il 1999 l'attivazione del programma di ricer¬ 
che sulla SSI, l'ulteriore salto in avanti lo si è avuto con la parte¬ 
cipazione dell'Europa alle sperimentazioni sviluppate sulla MIR. 
Il programma, varato nel 1995, ci ha permesso di mettere in or¬ 
bita anche un nostro astronauta. 

Le missioni con il laboratorio europeo SpaceLab hanno fornito 
un ambiente di ricerca in microgravità che ha consentito la realiz¬ 
zazione di esperimenti quali la solidificazione, la crescita di cri¬ 
stalli di proteine, lo studio dei fenomeni dei fluidi e le ricerche 
nelle biotecnologie. I risultati non solo hanno portato a una mag¬ 
giore conoscenza dei processi fondamentali, ma hanno anche 
contribuito in modo significativo all'ottimizzazione dei processi 
industriali a Terra che riguardano la fusione e la combustione 
Nelle foto vediamo alcuni esperimenti realizzati e controllati dal 
MARS Center e sviluppati durante la missione spaziale Space¬ 
Lab D2 e sui razzi MAXUS in caduta libera. 

Nella prima vediamo una fase dello studio della convezione ter- 
mocapillare. detta anche alla Marangoni; questo fenomeno in 
microgravità può essere ottenuto senza l'interferenza del gal¬ 
leggiamento (convezione naturale) e realizzando campioni fluidi 
di dimensioni maggiori grazie all'eliminazione degli effetti idro¬ 


% V 


statici. I ponti liquidi sono gocce di liquido sostenute tra due su- 
perfici solide piane di forma circolare Questa configurazione 
rappresenta un modello semplificato di quelle utilizzate per la 
crescita di cristalli di elevate qualità da fase fusa di materiali se¬ 
miconduttori. La qualità dei cristalli prodotti è però generalmen¬ 
te limitata da disomogeneità causata dalla instabilità del regime 
convettivo. La 
variazione della 
temperatura tra 
le due interfacce 
piane viene ana¬ 
lizzata attraverso 
lo studio del mo¬ 
to di corpi so¬ 
spesi tramite 
elaborazioni nu¬ 
meriche delle 
immagini 
Altro esperimen¬ 
to di grande rile¬ 
vanza scientifica 
e conseguente 
alle ricerche sul¬ 
la convezione 
termocapillare al¬ 
la Marangoni è 
quello sulla coa¬ 
lescenza in as¬ 
senza di gravità 
Lavorando alla 
convezione ter¬ 
mocapillare, con 

due piastre circolari a temperature diverse, sì è infatti assistito 
ad un fenomeno non conosciuto: se il ponte liquido si rompe le 
due gocce, sulle due piastre parallele, non si ricongiungeranno, 
non coalesceranno Con coalescenza si intende il fenomeno 
che porta due goccioline di uno stesso materiale a fondersi in 
una goccia piu grande se avvicinate l'una all'altra. Ebbene nello 
spazio, in assenza di gravità, e con goccioline anche di grandi 
dimensioni a temperature diverse, questo fenomeno non avvie¬ 
ne: le due goccioline si deformano ma non coalescono. Questo 
risultato sviluppato dal MARS Center e studiato in collaborazio¬ 
ne col Georgia Institute of Technology porterà ad applicazioni 
spaziali di estrema importanza per la realizzazione di "ammortiz¬ 
zatori" autolubrificati per le prossime missioni spaziali 


1 * 17 : 11 :* 

I, . 

//V 


* - 


Siamo sullo SpaceShuttle D2 nella SpaceLab. Ve¬ 
diamo Il ponte liquido fra due dischi piani a diversa 
temperatura. Uno e nscatdato e l'altro è raffreddato, 
simulando la crescita di un cnstallo per studiare le 
cause delle imperfezioni strutturali. 



Siamo su un razzo MAXUS in 
caduta libera durante lo studio 
sulla coalescenza di due macro 
gocce in ambiente microgravi¬ 
tazionale. 


Una bella foto dello SpaceShut¬ 
tle e del laboratono SpaceHab 
statunitense montato a bordo. 
L'immagine è stata ripresa da 
un astronauta all’esterno della 
navicella (si vedono i piedi an¬ 
corati sulla stnjttura della MIR a 
cui lo SpaceShuttle è aggancia¬ 
to). 



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center 


Pros p ettive delTavventura s p aziale umana: 
alla con q uista di Marte 

Intervista al Prof. Rodolfo Monti, Direttore Dipartimento di Scienza ed Ingegneria dello Spazio dell'Università 

degli Studi di Napoli e Presidente del MARS Center. 


Dalla fine di settembre ci siamo più volte recati al MARS Center, nel¬ 
la sua sede presso il Centro di Addestramento Bonifacio dell'Atonia, 
all'Aeroporto Capodichino di Napoli. 

Abbiamo visto le attrezzature del Centro di Controllo Spaziale, abbia¬ 
mo acquisito materiato tecnico e fotografico, abbiamo parlato con ri¬ 
cercatori e direttori della ricerca. Non poteva dunque mancare anche 
una chiacchierata col Presidente di questa struttu¬ 
ra. 

Il Prof. Rodolfo Monti ci ha accolto al suo studio 
nel grattacielo del politecnico di Napoli, al Diparti¬ 
mento di Scienza ed Ingegneria dello Spazio di cui 
è Direttore. In questa occasione ci siamo intratte¬ 
nuti su alcuni aspetti della ricerca spaziale svilup¬ 
pata al MARS Center, sul miracolo tutto italiano di 
un Centro Spaziale che ci é invidiato dal mondo 
intero per i brillanti risultati scientifici conseguiti 
nei 9 anni di attività e sugli sviluppi che il filone di 
ricerca sulla microgravità avrà col varo del pro¬ 
gramma scientifico sulla Stazione Spaziale Inter¬ 
nazionale con un occhio verso la conquista di 
Marte prevista entro il 2010. 


. 




Le difficoltà con cui ci troviamo a combattere in 
microgravità sono il tempo di prova limitato degli 
esperimenti, le limitate risorse di bordo, il tempo // Prof Monti, 
limitato che gli astronauti possono dedicare a cia¬ 
scun esperimento essendo sempre impegnati in 
mille cose diverse. Il nostro sforzo è duello di affiancarci all'astronau¬ 
ta a bordo per condurre gli esperimenti in maniera interattiva anche 
in sua assenza 

Addirittura a volte è preferibile fare esperimenti quando gli astronauti 
dormono, in assenza del movimento indotto dai loro spostamenti che 
comunque disturbano la microgravità. Ad esempio nelle missioni 
SpaceLab le ore del riposo sono i momenti più tranquilli dal punto di 
vista della microgravità, nelle quali non ci sono oscillazioni indotte dal 
moto degli astronauti che fanno esercizi fisici o si spostano. Allora 
nasce la necessità di sfruttare al massimo le condizioni di microgra- 
vità per fare sperimentazione e per utilizzare tutto il tempo in cui le 
condizioni microgravitazionali sono ottimali. E quindi anche in assen¬ 
za dell'operatore 

A questo scopo, dal punto di vista piu squisitamente informatico, va 
curato parecchio l'MMI, il Man-Machme Interface, come se l'opera¬ 
tore remoto si trovasse davvero accanto alla facitity su cui opera 
l’esperimento, avendo a disposizione il massimo di informazioni per 
fare previsioni e prendere decisioni in maniera interattiva per incidere 
sullo sviluppo degli eventi 

Inizialmente l'attività in microgravità era preprogrammata su un com¬ 
puter montato a bordo che operava step by step senza che lo speri¬ 
mentatore potesse interagire. Adesso stiamo andando su un discor¬ 
so interattivo al 100% nel senso che lo sperimentatore sa in ogni 
momento, punto per punto, che cosa sta succedendo per essere in 
grado di prendere delle decisioni sul prosieguo dell'esperimento nel 
modo più efficiente possibile. 

Allora ci sono due aspetti che ci vedono impegnati al MARS: uno è la 
ricezione dei dati e l'altro è la loro elaborazione in tempo reale, e que¬ 
sto già pone dei limiti molto precisi. Noi abbiamo sviluppato una serie 
di strumentazioni hardware e software, più software in questo caso, 
che chiamiamo Telescience On-Line Support Equipment che pratica¬ 


mente ricevono dei dati in continuazione dallo spazio, li mettono in 
un modello numerico, li elaborano e riescono a dare il quadro di quel¬ 
lo che sta succedendo e di quello che potrà succedere nell'istante 
successivo, non solo nel punto dove c'è uno strumento di rilevamen¬ 
to o un sensore ma anche su quello che succede nei punti meno ac¬ 
cessibili le che poi alla fine sono quelli più interessanti). Allora questo 
significa poter avere una modellistica numerica 
mollo efficiente e un sistema che elabora molto 
rapidamente i dati e che segue l'evoluzione del 
fenomeno. 

I dati ricevuti a terra sono in quantità enorme e 
possono provenire da output da telecamere, ter¬ 
mocamere. sensonstica di vario tipo. Sta al tecni¬ 
co. in collaborazione con lo sperimentatore, com¬ 
binare questi dati nella maniera piu opportuna in 
una modellistica numerica che elabori i propri ri¬ 
sultati in real-time. L'output dell'evoluzione del 
processo, dei parametri, delle condizioni, viene 
presentato allo sperimentatore attraverso oppor¬ 
tune MMI Altro è poi il discorso dell'invio dei co¬ 
mandi. 

Infatti a questo punto sorge la necessità di pilota¬ 
re l'esperimento inviando una sene di comandi da 
terra per variare l'evoluzione del fenomeno e le 
condizioni dell'esperienza a bordo. Siccome la 
sperimentazione è piuttosto imprevedibile in mi- 
crogravità ecco la necessità di avere il massimo 
delle informazioni sotto controllo 

Il MARS come tale ha due anime una è la ricerca sviluppata dal no¬ 
stro personale e l’altra e l'attività di supporto che diamo ad altri speri¬ 
mentatori che hanno un'idea ma che non sanno come svilupparla, 
non avendo le conoscenze tecniche per seguire tutte le fasi Isintesi 
dell'idea, creazione della strumentazione scientifica, integrazione, lan¬ 
cio in orbita, acquisizione dei dati e controllo dell'esperimento, elabo¬ 
razione dei dati). In questo senso siamo degli erogatori di servizi ren¬ 
dendo accessibile anche a non esperti di informatica, di telecomuni¬ 
cazione. di trasmissioni, di sistemi aerospaziali, l'opportunità di lavo¬ 
rare in microgravità dando strumenti operativi. 

D'altro canto noi ci troviamo in una fase in cui le spese militari sono 
calate vertiginosamente, e lo spazio ha preso il suo posto Questa at¬ 
tività è quella che spinge verso la microminiaturizzazione, la microe- 
lettronica, la velocità di acquisizione, le capacità, la potenza e l’affida¬ 
bilità dei sistemi informatici adottati a bordo delle stazioni spaziali ed 
a terra 

Come può venire in aiuto la microgravità nei processi produttivi a ter¬ 
ra ed è ipotizzabile la creazione di una fabbrica in orbita per lo sfrutta¬ 
mento industriale dell'assenza di forza di gravità? 

Non è che non abbiamo gravità nella stazione MIR, sullo SpaceLab, o 
sui satelliti utilizzati per gli esperimenti, perché si opera in un ambien¬ 
te, su una piattaforma microgravitazionale, che sta ad una distanza 
piccola dalla terra 1300-400 Km di altezza). Essa è però controbilancia¬ 
ta dalle forze di inerzia, di caduta, dalla forza centrifuga. Ed è come 
se non ci fosse. 

In queste condizioni, i liquidi si comportano in una maniera molto di¬ 
versa da quella che comunemente sperimentiamo sulla terra, attra¬ 
verso delle leggi che è importante studiare per permettere agli astro- 


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MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 









nauti durante le missioni di operare senza incognite, per studiare al¬ 
cuni processi sulla terra di grande importanza tecnologica ed indu¬ 
striale e per studiare la possibilità di installare unità produttive anche 
a bordo delle stazioni satellitari o sulle navicelle spaziali. 

Come poter sfruttare questa nuova condizione operativa di assenza 
della forza di gravità per migliorare i processi a terra? Ad esempio nel 
processo di formazione di materiali, accrescimento di proteine, di cri¬ 
stalli che a terra soffrono del fatto che la forza di gravità riduce i moti 
di caduta convettiva', di natura termica, mentre nello spazio in condi¬ 
zioni di perfetto bilanciamento di "g" avremmo dei processi comple¬ 
tamente diffusivi con cui si possono fare cose migliori, più isotrope 
come nel caso dei cristalli di silicio applicabili in microelettromca. 
Questa è la motivazione di base. 

Per arrivare a fare una missione spaziale bisogna partire dalla ricerca 
di base, per vedere ad esempio come un liquido si comporta in situa¬ 
zioni di microgravità. 

Ad oggi non si è ancora trovata la convenienza di produrre qualcosa 
in grandi quantità nello spazio perché è ancora molto costoso, biso¬ 
gna portare tutto l'apparato produttivo in orbita e le condizioni di sicu¬ 
rezza sono molto vincolanti. Quindi non siamo ancora al punto di pro¬ 
durre qualcosa nello spazio e di venderlo a terra e di rifarci dell'inve¬ 
stimento. Ma si arriverà a questo quando la ricerca di base evolverà 
verso una ricerca applicata in attuazioni anche di tipo industriale e 
commerciale cosi come oggi è un business la comunicazione via sa¬ 
tellite o l'osservazione della terra dallo spazio nella telerilevazione. In 
questo contesto la microgravità è la disciplina più giovane. 

Secondo le attuali valutazioni, l'utilizzazione della Stazione Spaziale In¬ 
ternazionale sarà suddivisa fra diverse discipline: il 40-50% per la ri¬ 
cerca nella microgravità, il 10 - 20 % per le scienze spaziali, il 10-20% 
per l'osservazione della Terra e il 20-30% per la tecnologia spaziale. 
Come mai alla microgravità si dà tanto spazio? 

Mentre con gli esperimenti in microgravità bisogna seguire l'evoluzio¬ 
ne del fenomeno ed interagire con esso, nello scrutare lo spazio o 
nelle osservazioni terrestri non bisogna far molto. Tutti i dati infatti 
vengono acquisiti ed elaborati a terra mentre per la microgravità biso¬ 
gna portare nello spazio le attrezzature scientifiche, che sono diverse 
di volta in volta, sollecitare, osservare la reazione, intervenire magari 
più volte. Quindi è un processo ben più complesso. Questo motiva il 
fatto che sommando tutti gli esperimenti sviluppati in microgravità fi¬ 
nora al mondo non abbiamo un'esperienza superiore ad un anno-uo¬ 
mo, nonostante il grande interesse applicativo che essa prospetta e 
le innumerevoli missioni su SpaceLab, SpaceHab, MIR, sui razzi o sui 
voli a traiettorie paraboliche, etc. 

Questo vuol dire che abbiamo poca esperienza in questo settore 
scientifico proprio perché sono state poche le possibilità e le opportu¬ 
nità di lavoro. Ma le prospettive sono di grande interesse. 

Con la SSI avremo un laboratorio perenne con tutti i comfort, che 
sarà attivo per 15-20 anni, secondo l'esperienza della MIR. Ecco per¬ 
ché la SSI è estremamente importante, potendo dare risposte su 
aspetti estremamente promettenti. Solo in questo modo si potrà pas¬ 
sare da un discorso qualitativo ad uno quantitativo, che ha bisogno di 
strumenti sofisticati e tempi di osservazione lunghi. 

Il MARS oltre alla consueta attività scientifica a supporto degli speri¬ 
mentatori italiani e stranieri, avrà il compito dì seguire direttamente 
gli esperimenti sviluppati in una parte del Laboratorio Europeo COF 
montato sulla SSI, il Fluid Science Laboratory. Questo avverrà a parti¬ 
re dal 2002. 

Il MARS ospiterà allora una replica delle strumentazioni del Laborato¬ 
rio per eseguire gli stessi esperimenti a terra e verificarne le procedu¬ 
re e l'esito, mettendole a confronto secondo il modo in cui ci si 
aspetta che il processo evolva. Questo servirà anche come ambiente 
per il training, per il controllo e la verifica dell'attività scientifica, per la 
simulazione completa di ciò che avviene a bordo. 

Sul COF verranno installati tre laboratori di cui quello legato alla fluido- 
dinamica, gestito direttamente dall'Italia, è forse il più importante. Il di¬ 



scorso sul Fluid Science è legato all'Italia perché il Main Contractor è 
l'Alenia, come centro d'eccellenza di rilevanza europea nel settore. 

La costruzione del COF (il modulo logistico europeo!, e di tre moduli 
di trasporlo ad esso analoghi, sta avvenendo in Italia: ci stiamo inte¬ 
ressando dello Shell esterno e del sistema di controllo termico. Le al¬ 
tre componenti del COF sono realizzate dagli altri partner europei 
nell'ESA e dalla NASA. 

Cosa ci riserva il futuro? 

L'Italia come terza potenza spaziale europea ha un ruolo importante, 
pari al 19% del contributo europeo alla SSI. Questa situazione darà la 
possibilità all'Italia dì utilizzare una certa percentuale delle risorse del¬ 
la SSI già nel 1999, che ci permetterà di entrare da protagonisti, con 
un ruolo di non secondaria importanza, nel processo di ricerca e svi¬ 
luppo che caratterizzerà la vita scientifica ed industriale dei prossimi 
25-30 anni. 

In che modo entra nel piano SSI la missione di conquista di Marte e 
con quali vantaggi per la comunità internazionale? 

La SSI si collega allo studio della risposta dell'uomo alle lunghe per¬ 
manenze nello spazio in assenza di gravità, nelle ipotesi di viaggi spa¬ 
ziali lunghi anche più di due anni come dovrà avvenire per la conqui¬ 
sta di Marte. 

La conquista di Marte non ha forse la valenza politica della conquista 
della Luna, ma se sulla Luna fossero stati trovati importanti giacimen¬ 
ti minerari forse le cose sarebbero state viste su un piano diverso. 
Adesso si riparla di ritornare sulla Luna per installarvi una base e ren¬ 
dere più agevoli le missioni interplanetarie. 

Il problema ò "l'uomo o non l'uomo ", le esplorazioni spaziali abitate o 
no? Il robottino della NASA nelle scorse settimane é atterrato su 
Marte e ci ha spedito delle immagini meravigliose, dei dati importanti 
ma non è la stessa cosa andarci di persona. Ora decidere oggi se ne 
vale la pena, non è una cosa semplice. Andare su Marte non è forse 
un'impresa di rilevanza politica, perché non c'è più la corsa dei due 
blocchi, ma per l'umanità potrebbe essere un risultato di grande im¬ 
portanza. 

Attualmente non sì sa bene come andando sì possa ritornare e quindi 
ad esempio si spera dì poter sintetizzare il propellente direttamente 
sul posto. Tutto dipende dalle evoluzioni tecnologiche che ci attendo¬ 
no nei prossimi 15-20 anni . si metteranno appunto dei sistemi di pro¬ 
pulsione alternativi che sostituiranno quelli convenzionali che obbliga¬ 
no a portare riserve dì carburante dì grande massa ed ingombro. 

Il sistema propulsivo per il volo spaziale interplanetario deve posse¬ 
dere essenzialmente due caratteristiche: lunga durata, con alta affida¬ 
bilità e bassi consumi di propellente e alto impulso specifico. Questi 
vantaggi sono offerti dalla propulsione elettrica, che sarà sempre più 
largamente applicata in futuro. In generale un sistema dì propulsione 
elettrica comprende: un generatore di energia Isolare, nucleare, chi¬ 
mica!, un sistema dì conversione per convertire l'energia del genera¬ 
tore in energia elettrica, un sistema di propellente, un convertitore di 
energìa elettrica in energia cinetica del getto. 

Ad oggi siamo ancora molto lontani. Il primo step è dunque speri¬ 
mentare un sistema propulsivo che consenta inoltre tempi dì percor¬ 
renza più rapidi. 

Il secondo step è assicurarsi che l'uomo in questo viaggio non soffra 
in maniera irreversibile, ma che anzi si mantenga attivo ed in ottima 
forma. 

Altro fattore è la sopravvivenza: lo spazio è un ambiente terrìbilmente 
ostile e su Marte non c'è aria da respirare o acqua da bere e quindi 
bisogna portarsi parecchia roba, compresa una stazione operativa su 
cui poter ricreare un microambiente abitabile e confortevole diretta- 
mente sulla superficie del pianeta rosso. 

E' importante proporsi una missione difficile perchè solo in questo 
modo si possono garantire all'umanità accelerazioni tecnologiche e rF 
cadute concrete altrimenti non accessibili. 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


355 


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quinamento delle acque, presenza di 
banchi di tonni e loro coordinate, città 
antiche scomparse sotto i deserti, pre¬ 
senza di minerali e di petrolio nelle 
profondità terrestri, evoluzione dell'atti¬ 
vità vulcanica. 


Il MARS Center 

Come si è già detto l'attività di ricer¬ 
ca spaziale ed in particolare la realizza¬ 
zione di esperimenti in microgravità im¬ 
plica la presenza a terra di un centro di 
elaborazione dati che acquisisca e pro¬ 
cessi l'enorme quantità di informazioni 
provenienti dai laboratori orbitanti. Inol¬ 
tre il monitoraggio dell'evoluzione degli 
esperimenti avviene in real-time per 
permettere allo scienziato di variare, 
durante l'evoluzione dell'esperimento 
stesso, parametri e condizioni operati¬ 
ve (telescienza). Questo ovviamente 
complica non poco le cose e implica la 
presenza a terra di modelli previsionali. 

Ecco l'importanza del MARS Center, 
oggi un polo d'eccellenza di fama mon¬ 
diale per la fluidodinamica microgravita- 
zionaie Ne danno testimonianza le in¬ 
numerevoli collaborazioni internazionali 
concretizzatesi in 16 missioni sviluppa¬ 
te in 7 anni di attività, le oltre 100 pub¬ 
blicazioni (incluse riviste proverbialmen¬ 
te inaccessibili come la "Physical Re- 
view"), le 30 presentazioni l'anno di la¬ 
vori scientifici e il fatto che, oggi, ogni¬ 
qualvolta si parli di convezione alla Ma¬ 
rangoni, migrazione di bolle, coalescen¬ 
za di gocce, forze di radiazione termica, 
termodinamica delle fasi superficiali e 
fenomeni di stabilità di fluidi in assenza 
di gravità, si fa sempre riferimento ad 
un contributo scientifico apportato dal 
MARS Center. 

La solida base scientifica su cui si è 


Tulli gli "Europear Re¬ 
mote Operations Cen- 
lers" rappresenteranno 
Il punto di ingresso at¬ 
traverso il quale gli 

sperimentatori europei 
potranno accedere aI 
Laboratorio Spaziale. 
In altre parole, queste 
Stazioni di Terra saran¬ 
no il luogo dove moni¬ 
torare gli esperimenti 
nello spazio, elaborare 
i dati ed inviare coman¬ 
di alla piattaforma in 
volo. Il MARS Center di 
Napoli è l'unico centro 
di controllo Italiano abi¬ 
litato a trasmettere dati 
e comandi allo Space- 
Shuttle e alle piattafor¬ 
me orbitanti internazio¬ 
nali. In figura si vede la 
schermata di una Man- 
Machìne Interface di 
un esperimento in mi- 
crogravltà sviluppato 
dal Prof. Monti recentemente per il programma 
SpaceLab. Questo ambiente permette di pre¬ 
sentare in maniera leggibile ed in real-tlme 
l'evoluzione del processo con un quadro sinot¬ 
tico modellato in funzione degli obiettivi del ri¬ 
cercatore, elaborando “on thè tly" l’enorme 
quantità di dati trasmessi a terra. 


voluta costruire la forza e la dimensio¬ 
ne internazionale del MARS in questi 
anni è il punto di partenza per un servi¬ 
zio ad alto valore aggiunto offerto a be¬ 
neficio degli sperimentatori, italiani e 
non, interessati ad eseguire esperienze 
in microgravità. Il supporto alla speri¬ 
mentazione spaziale, va chiarito, non è 
motivato né caratterizzato solo da ritor¬ 
ni economici diretti; ma è allo stesso 
tempo funzione ed espressione di un 
sistema che genera effetti moltiplicato¬ 
ri, inducendo ricerca, e promuovendo 
l'utilizzo dello spazio in vista di una pro¬ 
duzione spaziale che a sua volta preve¬ 
da applicazioni terrestri. Una "andata e 
ritorno" tra scienza e industria, ma an¬ 
che fra presente e futuro. 

Il MARS è una struttura totalmente 
innovativa che ha stimolato iniziative 
analoghe in Germania e Francia, oltre 
che negli Stati Uniti e in Giappone, a di¬ 
mostrazione di un crescente interesse 
internazionale verso la ricerca nello 
spazio, che con i profondi mutamenti 
politici degli ultimi anni si trova a rive¬ 
stire un ruolo di trascinatore a favore di 
collaborazioni internazionali e di trasfe¬ 
rimenti tecnologici multidisciplinari 

Elaborazione 
dei dati spaziali 

Il MARS è l'unico fornitore in Italia 
del servizio di telescienza per esperi¬ 


menti su razzi sonda dell'ESA, alla qua¬ 
le offre anche la consulenza tecnico- 
scientifica per alcune apparecchiature 
scientifiche di proprietà ESA, ma di 
concezione MARS. 

Per conto dell'ESA il MARS sviluppa 
anche il database degli esperimenti eu¬ 
ropei effettuati in microgravità, oltre al¬ 
le interfacce software necessarie per il 
controllo degli esperimenti delle mis¬ 
sioni spaziali (SpaceLab e razzi sonda in 
primis). 

In occasione delle missioni spaziali 
europee ed internazionali sullo Space- 
Shuttle, il MARS è uno dei centri in col- 
legamento diretto col Centro Europeo 
di Operazioni Spaziali dell'ESA a Darm¬ 
stadt in Germania e col Centro di Con¬ 
trollo Statunitense a Houston: uno dei 
pochi centri europei con queste capa¬ 
cità e l’unico in Italia. 

Nel settore della ricerca scientifica, il 
MARS ha direttamente avviato pro¬ 
grammi finanziati dall'ASI con opportu¬ 
nità di volo offerte dall’ESA, che spazia¬ 
no dalla crescita di cristalli da fase va¬ 
pore, all'aggregazione colloidale, alla 
formazione di materiale analogo alla 
polvere cosmica. 

Il MARS Center, per coordinare le 
operazioni e seguire lo sviluppo degli 
esperimenti, è dotato di una Sala di 
Controllo in Telescienza impiantata 
presso il Centro di Addestramento Bo¬ 
nifacio dell'Alenia all'aeroporto di Capo- 
dichino. 

Nell'ultima missione SpaceLab su 
SpaceShuttle, ad esempio, le immagini, 
i dati scientifici degli esperimenti ed i 
comandi inviati alle strumentazioni di 
bordo sono stati trasferiti via satellite 
direttamente tra la piattaforma orbitan¬ 
te e il centro di controllo napoletano 

Gli esperimenti microgravitazionali 
sono serviti a studiare la dinamica di 
bolle e gocce in matrici fluide in pre¬ 
senza di gradienti di temperatura e del¬ 
la loro interazione con il fronte di solidi¬ 
ficazione (vedi riquadro) L'apparato 
sperimentale utilizzato è stato sviluppa¬ 
to al MARS da Alenia per conto 
dell'Agenzia Spaziale Europea. 

Il collegamento per la missione Spa¬ 
ceLab è stato realizzato mediante una 
complessa rete mista satellitare e ter¬ 
restre, I dati generati dall'apparato spe¬ 
rimentale sono stati inviati tramite il si¬ 
stema di telemetria dello SpaceShuttle 
alla stazione di ricezione terrestre collo¬ 
cata a White Sands nel New Mexico 
(USA), Poiché lo Shuttle era in orbita, 
per consentire il collegamento con la 
stazione di terra, i dati sono stati tra¬ 
smessi a due satelliti "relais" le cui an¬ 
tenne seguivano la navetta durante la 


356 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 







































traiettoria nello spazio e rinviavano i se¬ 
gnali a terra. 

Da White Sands attraverso un satelli¬ 
te di telecomunicazione americano i da¬ 
ti sono stati inviati al Payload Operation 
Control Center situato ad Huntsville 
(Alabama). Qui erano installati tutti gli 
apparati necessari per decodificate i se¬ 
gnali video, audio ed i dati. 

Quasi tutti gli scienziati invece con¬ 
trollavano i propri esperimenti diretta- 
mente da Napoli, utilizzando i sistemi di 
controllo sviluppati al MARS attraverso 
Man-Machine Interface (MMI) che gira¬ 
vano su workstation grafiche 

Tali interfacce numeriche/grafiche so¬ 
no state sviluppate ad hoc per ognuno 
dei sette esperimenti che dovevano es¬ 
sere effettuati (in foto vediamo quella 
dedicata all'esperimento del Prof, Mon¬ 
ti), Le immagini fluivano a 30 frame per 
secondo mentre i dati in forma digitale 
utilizzavano l’High Rate Multiplexer, il 
canale dati dello Shuttle della capacità 
di 50 Mbit/s. I vari scienziati, grazie a 
tutte le informazioni ricevute, erano co¬ 
si in grado di momtorare ed interagire 
con il proprio esperimento sulla base 
dei risultati via via acquisiti. 

La possibilità di controllare l'esperi¬ 
mento da terra offre il grande vantaggio 
di vedere coinvolto in prima persona di¬ 
rettamente lo scienziato. Al MARS, per 
supportare l'attività e per affrontare gli 
imprevisti, ha partecipato alla definizio¬ 
ne ed al monitoraggio dell'esperimento 
un intero team scientifico composto da 
esperti di fluidodinamica, fisica dei liqui¬ 
di ed elaborazioni di segnali, che ha svi¬ 
luppato e supportato i sistemi di simula¬ 
zione numerica in grado di fornire infor¬ 
mazioni previsionali sull'evoluzione de¬ 
gli esperimenti. Questa feature è impor¬ 
tante per ammortizzare il gap di alcuni 
secondi fra la ricezione e la presentazio¬ 
ne dei dati a terra (un real-time dunque 
non stretto) e l'invio dei comandi e la ri¬ 
cezione degli stessi da parte della piat¬ 
taforma spaziale. 

A questo scopo è usata una Worksta¬ 
tion IBM-3CT di elevata capacità di cal¬ 
colo che elabora i dati, attraverso un co¬ 
dice termo-fluidodinamico, per fornire 
una mappa generale del campo termico 
e di moto all’interno del campione. 
Un'altra Workstation Silicon Graphics 
INDY elabora i segnali video digitali ed 
estrae i vettori velocità delle inclusioni 
(bolle e gocce) all’interno della matrice 
liquida. A questi si aggiunge una replica 
fedele dei calcolatori di controllo instal¬ 
lati al POCC, che permette al MARS 
Center di visualizzare i dati ed inviare i 
comandi direttamente a bordo della na¬ 
vetta spaziale Shuttle e quindi da que- 



II Command Sequen- 
ce Processor è utiliz¬ 
zalo dal MARS Center 
per creare la lista di 
comandi da inviare al¬ 
la piattaforma orbitan¬ 
te al fine di modificare 
la sequenza di opera¬ 
zioni eseguita a bordo. 

Tale sequenza di co¬ 
mandi è trasmessa al 
Peripheral Processor 
della NASA che prov¬ 
vede ad effettuare test 
di controllo sulla strin¬ 
ga. Tramite un altro 
computer, la Com¬ 
mand Workstation, 
questi comandi sono 
impacchettati con I 
comandi indirizzati agli 
altri esperimenti e tra¬ 
smessi a Houston tra¬ 
mite la rete NASA Net. 

Da qui. una volta inse¬ 
riti anche I comandi indirizzati al sottosisteml 
dello Shuttle, la sequenza di comandi è ritra¬ 
smessa a White Sands ed inviata alla navetta 
spaziale. 


La tendenza è dunque quella di usare 
i computer come "motori" per la simu¬ 
lazione. 


sta all'apparato sperimentale, collocato 
all'interno dello SpaceLab in tempo rea¬ 
le. 

Può sembrar strano ma un centro di 
controllo del calibro del MARS lavora 
prevalentemente su personal compu¬ 
ter. I PC sono diventati delle piattafor¬ 
me di elaborazione potenti ed economi¬ 
che e sono adottati nelle applicazioni di 
prova e collaudo, nelle applicazioni di 
automazione industriale e nell'acquisi¬ 
zione, memorizzazione e rappresenta¬ 
zione in real-time dell'evoluzione degli 
esperimenti. 

I PC infatti rappresentano la scelta 
vincente per la programmazione dell'at¬ 
tività sulle piattaforme spaziali grazie al¬ 
le Man-Machine Interface (MMI), La 
connessione alle reti di comunicazione 
su bus industriali consente di accedere 
a dispositivi che vanno dal singolo pun¬ 
to di I/O, ai trasmettitori intelligenti e a 
tutta la strumentazione di processo ne¬ 
cessaria per seguire l'evoluzione speri¬ 
mentale. Queste interfacce permettono 
di aggregare dati, elaborarli, presentarli 
in maniera comprensibile allo scopo di 
monitorare eventuali anomalie ed orien¬ 
tare di conseguenza il percorso svilup¬ 
pato nell'esperienza. 

L'approccio consiste nel porre in co¬ 
municazione applicazioni SCADA (Su- 
pervisory Control And Data Acquisition) 
con diversi moduli software che ese¬ 
guono le funzioni di monitoraggio e di 
controllo dei processi. In alcune applica¬ 
zioni. il software SCADA può agire solo 
da interfaccia verso il sistema, e in que¬ 
sto caso si fa riferimento al software 


Il dispositivo ha la possibilità di scam¬ 
biare segnali con l'esterno e con un’in¬ 
terfaccia utente fissa costituita da ma¬ 
nopole, pulsanti, quadranti, grafici e altri 
dispositivi del genere. All'interno del di¬ 
spositivo vi sono circuiti elettronici vir¬ 
tuali specializzati per svolgere specifi¬ 
che funzioni, come convertitori A/D, 
condizionatori di segnale, microproces¬ 
sori, memorie e un bus interno; questi 
componenti collaborano per convertire i 
segnali provenienti dal laboratorio orbi¬ 
tante, analizzarli e presentarli in maniera 
opportuna all'utente. 

La programmazione di questi ambien¬ 
ti di monitoraggio è estremamente 
semplice e si basa su connessioni di 
macro funzioni, come in un diagramma 
a blocchi, che permettono di dare visibi¬ 
lità dei fenomeni e degli eventi che si 
sviluppano sulla base dei dati acquisiti. 

L'ambiente di programmazione utiliz¬ 
zato al MARS è fornito dalla National In¬ 
struments, una società ben nota per la 
posizione di leadership nel software di 
processo. I pacchetti utilizzati sono Lab- 
VIEW e LabWindows: essi permettono 
una programmazione grafica intuitiva 
con un'ampia libreria per l'elaborazione 
dei segnali, analisi statistiche, interpola¬ 
zione di curve e analisi complesse per 
gli output desiderati, con un'interfaccia 
utente basata su pannelli frontali, 

I programmi sono compilati per una 
maggiore velocità di esecuzione mentre 
i sorgenti sono assolutamente portabili 
su qualsiasi piattaforma hardware o si¬ 
stema operativo: Windows NT/95/3.1, 
Mac OS, HP-UX. Sun SPARCstation e 
Concurrent Power Mac real-time Sy¬ 
stem. 


con l'acronimo MMI che sta per inter¬ 
faccia uomo-macchina. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


357 
























a cura di Corrado Giustozzi 


IBM Developer Connection 
Release 2 

In uno scenario di mercato in cui spesso la velocità di presentazione di 
un prodotto è più importante delle sue reali funzionalità e della sua 
qualità, risulta sempre più importante poter conoscere e disporre di 
tutti gli strumenti necessari per agevolare la progettazione, lo sviluppo, 
il test e la manutenzione di una qualsiasi applicazione software. L’IBM, 
con la seconda release del suo programma Developer Connection, 
“connette" gli sviluppatori con tutte le tecnologie e gli strumenti 
necessari allo sviluppo sia di applicazioni tradizionali sia delle più 
moderne applicazioni a più livelli, magari con Java in un ambiente 
Internet/intranet. 


di Giuseppe Cosarono 


Il mondo dello sviluppo software è 
sempre stato complesso ed affasci¬ 
nante. In pochissimi anni si è passati 
da una fase praticamente artigianale, 
in cui spesso ci si doveva sviluppare 
da soli persino gli strumenti di lavoro, 
ad una fase ingegneristica in cui com¬ 
ponenti ed oggetti sono sempre più 
diffusi e spesso utilizzabili in ambienti 
distribuiti di rete. Gli standard si suc¬ 
cedono velocemente e considerazioni 
sulla possibilità di creare applicazioni 
sempre più multipiattaforma e con 
componenti riutilizzabili sono diventati 
sempre più importanti. 

Per cercare di venire incontro alle 
esigenze degli sviluppatori, fin dal 
"lontano" (informaticamente parlando) 
1993, IMBM ha avviato il programma 
Developer Connection che conteneva 
una raccolta di librerie tecniche, 
esempi di codice, Software 
Developer Kit, ed una raccolta di pro¬ 
grammi di utilità II Developer 


Connection nasce praticamente sulle 
ceneri di una analoga iniziativa, il DAP 
(Developer Assistance Program), che 
era rivolta ad un numero ristretto di 
sviluppatori selezionati e risultava 
completamente gratuita per i parteci¬ 
panti, al contrario del Developer 
Connection che nasce aperto a tutti 
ma a pagamento, a meno del livello 
Guest , come vedremo più avanti. Se 
la memoria non mi tradisce, il 
Developer Assistance Program era 
attivo da un paio d'anni prima della 
nascita del Developer Connection ed 
in pratica è stato il responsabile del¬ 
l'acquisto del mio primo lettore di CD¬ 
ROM, visto che il mezzo di distribu¬ 
zione del software e dei tool era un 
CD-ROM ogni tre/quattro mesi. Da 
allora il Developer Assistance 
Program è andato via via sparendo 
mentre il Developer Connection si è 
evoluto moltissimo fino a raggiungere 
l'attuale release 2. I cambiamenti pre¬ 


senti in questa versione sono il risul¬ 
tato di consigli e suggerimenti giunti 
dagli utilizzatori e del tentativo di 
incontrare le necessità degli sviluppa¬ 
tori che usano Internet/intranet per 
rimanere sempre aggiornati. 

Sono stati introdotti in questa ver¬ 
sione diversi livelli di sottoscrizione a 
seconda degli utilizzatori, per fornire a 
ciascuno ciò che veramente serve e 
creando così un unico punto di riferi¬ 
mento per ottenere dall'IBM informa¬ 
zioni, codice e tool per lo sviluppo di 
applicazioni, con particolare riguardo 
al mondo Internet/intranet. 

Le intenzioni di IBM riguardo al 
Developer Connection prevedono un 
continuo aggiornamento, ad esempio 
con l'inclusione in futuro di tutto ciò 
che riguarda il middleware ed i vari 
componenti per comunicazioni distri¬ 
buite, ormai indispensabili per realiz¬ 
zare applicazioni in un ambiente di 
"Network Computing", questo con lo 


358 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
















scopo di fornire agli sviluppatori tutto 
il necessario per portare i loro prodotti 
il più velocemente possibile sul mer¬ 
cato, per sviluppare prodotti multipiat- 
taforma, ridurre i costi e creare e sug¬ 
gerire nuove opportunità di affari. 

Più livelli 

per esigenze diverse 

La sottoscrizione al Developer 
Connection abilita all'accesso al sito 
Internet relativo al programma e al 
ricevimento di un insieme di CD-ROM 
che contengono veramente tanto 
materiale per assistere lo sviluppo sia 
con il sistema operativo OS/2 che con 
altri sistemi operativi IBM e non. 
All'interno dei CD-ROM è possibile 
trovare tool per lo sviluppo in Java, per 
applicazioni Internet, Software 
Developer Kit, Compilatori, esempi di 
codice sorgente, anteprime di alcuni 
prodotti, strumenti per il test delle 
applicazioni, debugger, fix e correzioni, 
documentazione tecnica e molte altre 
cose. 

Vediamo in dettaglio quali sono i 
diversi livelli di sottoscrizione e cosa 
offre ciascuno di essi. Il programma 
IBM Developer Connection offre quat¬ 
tro livelli di sottoscrizione: Guest, 
Member, Advanced e Premier La sot¬ 
toscrizione dò la 
possibilità di 
avere l'accesso 
al sito Web 
mentre i CD¬ 
ROM sono 


L'interfaccia utente 
della release 2 del 
Developer Connection 
con trame e Java 
risulta semplice ed 
intuitiva. 


Il nuovo logo che 
identifica il program¬ 
ma Developer Con¬ 
nection. 


’—wiombia -.l Momiaioiai 

II. V 1». ««— e.«»y WW~ >«. 

IVI »»« 




- - HI 



disponibili a parti¬ 
re dal livello Mem¬ 
ber, ciascun livello 
inoltre include il 
precedente e lo 
espande con nuo¬ 
vi contenuti e pos¬ 
sibilità. 

Il livello Guest 
mette a disposi¬ 
zione l'accesso 
alle risorse sul 
Web ad ogni svi¬ 
luppatore registrato. A partire dal sito 
su Internet è possibile vedere e prele¬ 
vare codice sorgente, documentazio¬ 
ne tecnica, trucchi e suggerimenti, 
tool per il sistema operativo e pro¬ 
grammi di utilità per Java, il tutto gra¬ 
tuitamente, con la semplice sottoscri¬ 
zione. Registrarsi a livello Guest è 
un'ottima opportunità per valutare al 
meglio il programma e quindi sceglie¬ 
re quali dei successivi livelli meglio 
soddisfa le proprie esigenze che 
potrebbero essere quelle tipiche di 
uno sviluppatore indipendente fino alla 
piccola o grande software house, 
realtà sfortunatamente poco presenti 
in Italia. 

Il livello Member include chiaramen¬ 
te tutto ciò che è stato descritto per il 
precedente livello Guest con in più il 


. rr l g i a i HB*- 



ricevimento direttamente a casa o in 
ufficio dei CD-ROM, documentazione 
aggiuntiva, un browser con supporto 
per Java ed alcuni tool prodotti non 
dall'IBM. Ad esempio, nel volume 1 
del Developer Connection Release 2 i 
CD-ROM per il livello Member sono 8 
e contengono: Toolkit per Java, tool 
per lo sviluppo di applicazioni Web, 
informazioni su problemi conosciuti ed 
eventuali 
workaround o 
fix esistenti, uti¬ 
lità per OS/2 e 
altri sistemi 
operativi, codi¬ 
ce di esempio 
per device dri¬ 
ver, ecc. 

Il livello Ad- 


!>> Di 


WtVo-t•.•*•»*****•>*«»« **m 

Prillar 



JiùaiMj 


La vecchia interfaccia 
utilizzata sul Deve¬ 
loper Connection pri¬ 
ma versione era nati¬ 
va per OS/2. L'ultimo 
volume è stalo II 
numero 12, chissà se 
non hanno varato la 
seconda release per 
evitare l'uso del nume¬ 
ro 13. 


JSL 




♦ Ho» 

® Search 


!!_■ 

JtM* 


l J 


Web Linfa 

VisualA&c for Java 

Io intuii (hit piotimi go io ih» VAJAVA duectoiy of Membri Levai dite 2 and | 
iud setupIDE ex© 

FUithei dettili abouiUiupioducicanbefound in VA JAVA README TXT 
of M»mb»i L«»»l due 2 

Vi imi Afte foi Java 

Verno!» 10 Beta l 

Plaifoim(i) Wuvdow» NT4.0oi Wtndow» « 

Vliuil loolt make it etiy foi developen io ipit» up Web page i with Jiv. 
aiumiQoni VhualAfte fot Java. thr neweitmerabei of ih» IBM VliualAge family 
of piodurtt. li a visual ptojyimtriing tool thit grumi»» 100 Peiceol Puir 
Java-corapaùble application! applru. and JavaBran» componenti 


;..cn. 


Unga inatrutllom 




* 

& 

m 

& 


Conanunliatlon Inula IDtsc b| 


Carrellar» (Oloc 4| 


PracntJanla Rlcarcva... Stampare... In4lca «Uttu' l«$ie» Ipdlatrii Avanti 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


359 


































































Ll^eiB 






La Iunzione di Search 
e implementala tramite 
un applel Java che per¬ 
mette la visualizzano 
ne del contenuto dei 
documenti trovati direi 
tamenle sul Drowser 


TV- 


vanced è rivolto 
agli sviluppatori 
particolarmente 
interessati allo svi¬ 
luppo in Java e 
alle piattaforme 
server di IBM. In 
pratica è costruito 
a partire dal 
Member aggiun¬ 
gendo i Toolkit per 
i sistemi operativi 
IBM e Toolkit per 
IBM Software 
Servers ed alcuni 
compilatori. 
Sempre nel primo 
volume del Deve- 
loper Connection 
Retease 2 oltre 


pMlicttian tira# r> 
» »m*S ree locali ty 

•• Ualam 


Mimm NKkkMt Cor por ioa 
X 5SJA. Mail Stano. P)M 
Soatfe loM 

ttf 12 * 01*400 
)alta4 Stai•* al tmmcxcrn 


FAX tUtita* Stata* l Caaa4aM 
PAX lOtAar Coaatrt**|: 

Yoar Ucaoaatioaal A cc aaa Co4a 






Volete sapere tutto 
su come program¬ 
mare le socket sotto 
OS 2° Qualche click 
di mouse e si pud 
tranquillamente 
avere a disposizione 
la IBM TCP IP for 
OS/2 Warp Pro 
gramming Rele- 
rence con tutte le 
mlormazionl neces¬ 
sarie E questo e 
solo uno dei molte¬ 
plici documenti pre 
senti 



1 E. I l 

I! 


s. 


— 



agli 8 CD-ROM 

per il livello Member, se ne aggiungo¬ 
no ben altri 9 aderendo al programma 
come Advanced 

Il livello Premier e il top dell'offerta 
ed aggiunge i tool per la gestione dei 
sistemi, un completo insieme di API 
(Application Programmmg Interfaces ) 
e moduli runtime. strumenti per test 
di ambiente per applicazioni che usano 
l'IBM Software Servers, il tutto non 
solo per OS/2 ma anche per AIX e 
Windows NT Alcuni Software Servers 
sono inclusi ed è quindi possibile 
avere, ad esempio, il DB2 Database 
Server, ì‘Internet Server ed il 
Communications Server direttamente 
sui CD-ROM. 

A partire dalla sottoscrizione al livel¬ 
lo Member, il primo a pagamento, si 


riceve anche una rivista, The 
Developer Connection News, che con¬ 
tiene interessanti informazioni sugli 
ultimi strumenti di sviluppo, sul 
mondo Java ed Intranet e cosi via 
The Developer Connection News è 
principalmente una rivista tecnica con 
articoli scritti da sviluppatori dei labo¬ 
ratori IBM ed anche da sviluppatori 
particolarmente capaci e famosi, 
magari maggiormente impegnati sulle 
piattaforme con tecnologie non prove¬ 
nienti da casa IBM Negli articoli i 
diversi sviluppatori condividono cono¬ 
scenze ed esperienze e. in alcuni casi, 
anche parti di codice direttamente 
prodotto nel loro lavoro. Nella rivista 
c'è anche un angolo con domande e 
risposte dove è possibile vedere risolti 


anche dei propri quesiti L'ultima ver¬ 
sione della rivista e consultabile in 
alcuni dei suoi contenuti in anteprima 
direttamente sul sito Web all'indirizzo 
Iievoioo--- : n j o" cjeycon1 

news.htm Inoltre, se si ha qualche 
articolo tecnico particolarmente inte¬ 
ressante e si vuole condividerlo trami¬ 
te le pagine di questa rivista è possibi¬ 
le mandare un riassunto tramite e-mail 
alla redazione per una valutazione. 

Per OS/2 ma non solo 

Sia i CD-ROM del Developer 
Assisrance Program sia i primi del 
Developer Connection hanno sempre 
riguardato quasi solo ed esclusiva¬ 
mente il sistema operativo OS/2 
Verso gli ultimi volumi del Developer 
Connection prima versione sono com¬ 
parsi CD-ROM che riguardavano 
magari più direttamente il mondo 
delle LAN (Locai Area Network), del 
sistema operativo IBM AIX e sul finire 
anche CD-ROM con tool ed informa¬ 
zioni per il linguaggio Java, quindi mul- 
tipiattaforma. Probabilmente la mag¬ 
giore novità di questa nuova versione 
consiste proprio nell'apertura al sup¬ 
porto a nuove piattaforme che passa¬ 
no dalle circa 5 degli ultimi numeri 
della prima release agli oltre 10 dell'at¬ 
tuale, come dichiarato da IBM 
L’apertura ai diversi UNIX ed ai siste¬ 
mi operativi Microsoft rende veramen¬ 
te completa l'offerta presente in que¬ 
sti CD-ROM, in definitiva si trovano 
informazioni e strumenti di sviluppo 
per il nostro OS/2, per AIX, per 
OS/400, per OS/390, per Windows 95, 
per Windows NT ed altri sistemi ope¬ 
rativi ancora Inoltre ci sono anche 
strumenti per la rete che aiutano a 
muoversi anche in ambienti eteroge¬ 
nei come quelli riscontrabili nelle 
attuali Intranet 

Ad esempio, per quanto riguarda i 
compilatori, già al livello Member è 
possibile ottenere VisualAge for Java 
nella versione 1.0 Beta 1 per i sistemi 
operativi Windows NT 4.0 o Windows 
95 oppure VisualAge for Basic versio¬ 
ne 1 per OS/2, per AIX e per Windows 
NT e nella versione Server per OS/2 
ed NT. 

Nella prima versione l'interfaccia di 
navigazione era praticamente un pro¬ 
gramma eseguibile solo sotto OS/2, 
adesso, considerato il fatto che ormai 


360 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 































































il programma Developer Connection è 
stato aperto a molteplici piattaforme, 
possiamo navigare sia online sia sul 
contenuto dei CD-ROM tramite un 
qualsiasi browser per Internet ed il 
World Wide Web. L'interfaccia è sem¬ 
plice ed immediata da usare, riprodu¬ 
ce un catalogo con tutte le informazio¬ 
ni sul contenuto dei CD-ROM divisi 
per diverse categorie. Esistono due 
modalità di navigazione a seconda se 
si dispone di un browser che supporta 
gli applet Java ed i frame oppure no: si 
passa quindi da una doppia finestra 
con indice e contenuto e possibilità di 
effettuare ricerche anche in locale a 
delle semplici pagine scritte in HTML 
1.0 che permettono la classica naviga¬ 
zione ipertestuale. E' interessante 
notare come ormai sia possibile realiz¬ 
zare dei CD-ROM navigabili nel loro 
contenuto tranquillamente senza l'uso 
di un server HTTP, bastano alcuni 
semplici applet Java per poter avere 
anche funzionalità di ricerca senza 
alcuna connessione. I dati inoltre pos¬ 
sono essere ricercati usando caratteri 
speciali per facilitare il ritrovamento di 
tutto ciò che serve. Sia il catalogo che 
la funzione di search sono stati realiz¬ 
zati usando 100% pure Java e quindi, 
come spesso troviamo scritto nelle 
pubblicità di questo linguaggio, sono 
state sviluppate una volta e possono 
essere utilizzate ovunque esista una 
Virtual Java Machine. 


L'indice dei contenuti 

Tanto per dare un'ulteriore idea di 
cosa si può ottenere ai vari livelli di 
sottoscrizione scorriamo velocemente 
l'indice dei contenuti cosi come è pre¬ 
sente online, troviamo quindi: 
Communications Server Products 
(Premier Level), Compilers (Mixed 
Level), Database Server & Data 
Management (Premier Level), 
Development Management Tools 
(Advanced Level), Directory and 
Security Server (Premier Level), 
Documentation: (Guest o Member 
Level), FixPaks, CSDs, Service (Guest 
o Member Level), Internet Server 
(Premier Level). Internet Tools (Guest 
o Member Level), Java Tools (Guest o 
Member Level), MQSeries Server 
(Premier Level), Operating System 
Extensions (Guest o Member Level), 
Operating Systems (Advanced Level), 


Accedendo al sito su 
Internet per poter pre¬ 
levare qualcosa ci si 
deve identiticare trami¬ 
te userid e password. 


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gian-iai"-- 


■J—IS1ML 




..itti. 


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mun ifliruu DiCH urfOII *•«» 


Ricercando novità 
per OS/2 ho scoper¬ 
to Il nuovo System 
driver per CD-ROM 
che supporta il lite 
System Joliet pro¬ 
prietario da poco 
introdotto da Micro¬ 
soft. 



honj*4 foi Oneil L**tl 

lopti Connttuoa Ui#i ID I 

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Unni ini! rondi tinnì «al 


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B*à <*»•• iMar 


f>ri51ffiFI5|5|SI F) 


ES 



OS/2 CD-ROM File System Driver Update (MI I) 
(N) 

OS/2 CDROM RI» SyiWm Dnv#i Up4«» 

Vainoti D*l». V19/V7 

Thn CD-ROM Rie SyiU»in Dn*»i (CDFS IFS) addi luppoli fot mi*»4-ti«» Iti» 
oimei longei thm lì eburnei» Dim chingat ambi» luppoli (or Ji*»-r»l.t»d 
pindurt. md CDPOMi whirh tyjnnlly u«e nini»» gi*»ut ihin 32 thiiaiun in 
length md mued cita niraet 

In iddtUun luppoli b»« been iddtd (or Ih» new MtaOJOfl lobi! CD-ROM loimii 
loti*» »» « Micromi» exlennuti lo ih* ISO 9M0 CDPOM Iti» iy»i*m whuli addi 
Unicode ind longnime luppoli Preianlly boih Windowi 9$ md ’Wiodow» UT 4 0 
«uppoitthe Job*t fonati To ambir thè («he! «uppoil you muMuie die 7W optino 
io CONFIG SYS 


£ INCTALLATION INSTRUCTIONS 


Sample Code (Guest o Member 
Level), System Management (Premier 
Level), Templates (Guest o Member 
Level), Toolkits (Mixed Level), 
Transaction Server (Premier Level) ed 
infine Utilities and Tools (Mixed Level). 

La documentazione presente è 
altrettanto completa, ad esempio per 
OS/2 si va dai mitici RedBooks ad arti¬ 
coli e White Papers interessantissimi 
ed aggiornati alle nuove tecnologie, ai 
manuali di moltissimi prodotti e delle 
loro interfacce applicative. 


Conclusioni 


In definitiva se si è interessati allo 
sviluppo di applicazioni in Java, al mer¬ 


cato del commer¬ 
cio elettronico, alle 
piattaforme server 
di IBM ed ai diversi 
sistemi operativi 
sviluppati da Big 
Blue stessa il De¬ 
veloper Connec¬ 
tion Release 2 è la 
soluzione che offre 
strumenti e infor¬ 
mazioni per facilita¬ 
re le attività degli 
sviluppatori in que¬ 
sto mondo sempre 
nuovo e sempre 
più connesso. Con 
IBM Developer 

- at Connection 

Release 2 ci si 
tiene aggiornati 
sulle ultime novità sia in fatto di pro¬ 
dotti sia per quanto riguarda nuove 
tecnologie ed eventualmente nuove 
possibilità di affari. Per tutti gli utilizza¬ 
tori e sviluppatori per il sistema opera¬ 
tivo OS/2 è una fonte veramente con¬ 
sistente di informazioni spesso risolu¬ 
trici per molteplici problemi. Il consi¬ 
glio piu semplice che posso dare a 
tutti quelli che hanno la possibilità di 
navigare su Internet, è di andare diret¬ 
tamente sul sito http://www.develo- 
per.ibm.com/devcon per toccare con 
mouse, ehm, con mano, tutte le pos¬ 
sibilità offerte da questo programma. 


«e 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


361 





































































■ PD-SOFTWARE 


coordinamento di Corrado Giustozzi 


Workspace On Demand 

Questo è il nome ufficiale per l’atteso "BlueBird", una soluzione Client e server 
basata su OS/2 ed ottimizzata per le reti aziendali, che precorre di mesi 
l’annunciato "Zero Administration Kit" di Microsoft. Per saperne di più vi 
esortiamo a visitare il nostro sito WWW |[TOp://www.mclink.it/mclink/teamos2it/] 
e leggere JustWARP!, in modo da non farvi sfuggire le ultime novità quali il 
nuovo Netscape Navigator 4.0 nativo per OS/2. 

Questo mese vi presentiamo tre programmi molto popolari tra gli utenti di OS/2: 
PMINews, un newsreader che si integra perfettamente con il famoso PMMail, di 
cui ricalca l'interfaccia utente e la filosofia d’uso; Injoy 1.1 un fantastico dialer, 
ricchissimo di funzioni utili, che rimpiazza quello standard fornito con Warp; e 
infine il "porting" di un gioco che non ha bisogno di presentazioni: Quake! 


a cura del Team OS/2 Italia 


PlusPak: 

PMINews I.OIa 

• Genere: Lettore News (30$) 

• File: pmidemo.zip 2.169 kB 

• Autore: SouthSoft 

|( www.southsott.coml 

• Reperibilità Internet: Stardock 
Systems jwww.stardock com)| 
BMT Micr Kwww.bmtmicrocoml 

• Reperibilità BBS: Murphy 
BBS (Fido 2:334/403. 
011-7491411) 

• Autore recensione: Jurgen 
Assfalg |iviqo(Q>treenet.hut ti| 


Spesso, pensan¬ 
do ad Internet, si pensa al WEB. Uno 
strumento sicuramente molto interes¬ 
sante, ma non per questo l'unico 
degno di attenzione. Un'altra utile 


fonte di informazioni è Usenet, dato 
che esiste un'alta probabilità di trovarvi 
la risposta ad uno specifico quesito. 
Gli utenti dei newsgroup, infatti, sono 
in genere molto disponibili nel mettere 
a disposizione di altri le loro conoscen¬ 
ze (purché questa disponibilità non sia 
unilaterale). La maggior parte dei provi¬ 
der offre accesso ad un numero enor¬ 
me, e sempre crescente, di gruppi di 
discussione, nei quali vengono affron¬ 
tati argomenti fra i più disparati. 

L'utenza OS/2 dispone ormai da 
tempo di un programma, fornito con il 
sistema, che permette l'accesso ai 
newsgroup. Tuttavia questo non ha 
mai soddisfatto a pieno poiché, oltre a 
non risultare particolarmente brillante 
in velocità, non permette la lettura 
offlme. Con il diffondersi di Internet fra 
le utenze domestiche, questa caratteri¬ 
stica è diventata invece sempre più 
richiesta. 

Fra le varie soluzioni, una fra le più 
attese è stata sicuramente quella di 
SouthSoft, già produttore del fortunato 
programma di posta elettronica 
PMMail. Dopo una lunga gestazione, 
PMINews si è finalmente presentato 
nell'arena dei lettori di news dove più 
concorrenti cercano di conquistarsi 


quote di mercato. 

L'installazione del pacchetto non 
presenta particolari problemi, dato che 
viene usato il programma di installazio¬ 
ne standard di IBM. Vorremo però 
segnalare che, almeno nella distribu¬ 
zione provata per quest'articolo, è 
stato necessario rinominare il file 
PMMAIL.ICF in PMINEWS.ICF. A colo¬ 
ro che già usano PMMail, consigliamo 
di installare PMINews nella directory 
principale del programma di posta (tipi¬ 
camente C:\SOUTHSDE), in modo che 
i due programmi possano condividere 
la rubrica degli indirizzi 

Una volta completata l'installazione, 
è possibile lanciare il programma per 
accorgersi come, almeno per quel che 
riguarda l’interfaccia utente, sia stato 
fatto un ottimo lavoro. 

In perfetto stile SouthSoft, sono pre¬ 
senti il menu e la barra degli strumenti, 
dalla quale si accede alle funzioni più 
utilizzate. Più sotto si trova la finestra 
principale, suddivìsa in sezioni: da un 
lato l'elenco degli articoli e dall'altro un 
particolare controllo che raccoglie i ser¬ 
ver cui si intende accedere, la lista dei 
newsgroup disponibili su ognuno di 
essi, nonché un elenco dei gruppi di 
discussione che vogliamo frequentare 


362 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 















PD-SOFTWARE ■ 



Prima di procedere al primo colle¬ 
gamento, tuttavia, suggeriamo di ese¬ 
guire la configurazione del program¬ 
ma. Questa operazione può richiedere 
anche molto tempo. Sebbene nell'aiu¬ 
to in linea esista una pagina dedicata 
ai frettolosi, è bene scorrere almeno 
una volta l'intera guida per prendere 
un po' di familiarità con PMINews 
(questo ci eviterà di doverlo fare quan¬ 
do, una volta collegati al provider, gli 
scatti telefonici avranno iniziato la loro 
inesorabile corsa). 

Una volta collegati ad Internet, si 
entra in modalità online e PMINews 
effettua le operazioni preventivamen¬ 
te selezionate. Al primo collegamento 
sarà necessario scaricare la lista dei 
newsgroup disponibili sul server. In 
quest'occasione scopriamo il primo 
dei punti in cui si possono fare dei 
miglioramenti: il programma si impos¬ 
sessa avidamente delle risorse di 
sistema e per qualche istante abbia¬ 
mo sospettato un blocco ma, trascorsi 
alcuni secondi in preda al panico, la 
situazione è tornata alla normalità una 
volta completata l'operazione. 

Dalla lista appena scaricata possia¬ 
mo scegliere i newsgroup che inten¬ 
diamo seguire e ordinarli nelle groupli- 
st. In una stessa lista possiamo inseri¬ 
re anche gruppi di discussione cui si 
accede da server diversi: lo scopo è 
quello di mantenere una certa omoge¬ 
neità tematica che, inevitabilmente, si 
ripercuote anche sulla configurazione 
delle singole liste (si pensi ai gruppi di 
una gerarchia ".binaries.* o * pictu- 
res " per i quali si usano in genere 
impostazioni diverse da quelle che 
caratterizzano i gruppi con contributi 
esclusivamente testuali). 

Qualcuno noterà l'assenza della 
classica rappresentazione ad albero 
della gerarchia dei newsgroup: questa 
è stata efficacemente sostituita da un 
nuovo controllo il quale, digitandovi 
una stringa, mostra automaticamente 
tutti i gruppi che contengono quella 
stringa (ad esempio \os2."). 

Una volta selezionati i gruppi di 
interesse, si segnala a PMINews di 
"rinfrescarli" cosicché, premendo di 
nuovo il pulsante che lo mette in 
comunicazione con il server news, 
esso possa scaricare i titoli degli arti¬ 
coli. Si potrebbero scaricare anche 
tutti i nuovi articoli in blocco, ma non 
sempre questo è consigliabile a causa 
dell'alto traffico che caratterizza alcuni 
gruppi. Suggeriamo invece di scarica¬ 
re solo quelli che realmente verranno 
letti, o scorrendo la lista dei titoli e 


marcandoli singo¬ 
larmente, oppure 
definendo oppor¬ 
tuni filtri. Chi 
intendesse scari¬ 
care i messaggi in 
una sessione suc¬ 
cessiva, tenga 
presente che, 
nella versione 
attuale del pro¬ 
gramma, le sele¬ 
zioni non vengono 
salvate quando si 
chiude il program¬ 
ma e quindi, onde 
evitare un lavoro 
doppio, conviene 
prendere l’abitudi¬ 
ne di selezionare i 
messaggi che si 
intende prelevare 
immediatamente 
prima di collegarsi 
al proprio fornitore 
di servizi Internet. 

Per la lettura di 
messaggi viene 
aperta un'apposita 
finestra dalla 
quale, per mezzo 
di pulsanti sulla 
barra degli stru¬ 
menti, o ricorren¬ 
do al menu sovra¬ 
stante o, ancora, 
usando i menu a 
comparsa richia¬ 
mabili con il tasto 
destro, si possono 
scorrere gli articoli 
(uno per uno. 
oppure thread 
dopo thread), 
rispondere ad 
alcuni, oppure 
scriverne ex novo. 

PMINews è 
inoltre arricchito 
da un potente lin¬ 
guaggio che viene 
utilizzato per creare dei filtri che gesti¬ 
scono in maniera automatica i mes¬ 
saggi secondo criteri prestabiliti oppu¬ 
re definiti dall'utente. Con un po' di 
pratica si riesce a ridurre la percentua¬ 
le degli articoli che non interessano, 
scaricando e/o evidenziando solo quel¬ 
li che soddisfano i personali criteri di 
selezione. 

Va da sé che PMINews, come ogni 
lettore di news che si rispetti, suppor¬ 
ta le codifiche MIME, UU e BinHex 
per gli attachment e naturalmente, in 


perfetta armonia con la WPS dì OS/2, 
questi vengono aggiunti o salvati con 
un semplice drag & drop, con codifica 
o decodifica automatica secondo l'al¬ 
goritmo specificato. 

La gradevole interfaccia e la note¬ 
vole flessibilità rendono PMINews un 
programma molto interessante e cre¬ 
diamo che gli autori, visto anche quel¬ 
lo che sono stati in grado di fare con 
PMMail, cercheranno di rimediare ad 
alcuni errori di gioventù del program¬ 
ma. 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


363 






















































■ PD-SOFTWARE 


Injoy 1.1 

• Genere: Dialer per Internet, 
shareware 

• FILE: INJOY1_1.ZIP 619 kb 

• Autore: F/X Communications 

• Reperibilità Internet: 

|htlp / www tx.dk 

• Reperibilità BBS: Yattal, 

Fido 2:332/101 (055-584613) 

• Autore recensione: Marco 
Berlini Kbertmi(afiname.com| 


Inioy è un dialer 
PPP/(C)SLIP per Internet, che offre oltre 
alle normali funzioni di connessione 
anche molte altre funzionalità, che non si 
trovano nei normali programmi di con¬ 
nessione per OS/2 recensiti finora, come 
il supporto del MS-CHAP usato sui ser¬ 
ver NT e una sorta di "canale" push per 
distribuire informazioni. 

Tra le funzioni extra, utili per chi ha 
una rete e vuole condividere con poca 
spesa un unico collegamento ad Internet 
fra tutti i PC della sua LAN, si trova CIP 
Masquerading e il Diai on demand 

Cominciamo con l'esaminare le fun¬ 
zioni di base, utilizzate da chi ha neces¬ 
sità di collegare un solo PC ad Internet 

Injoy è un programma in modalità 
testo, cosa che permette di risparmiare 
risorse del computer; inoltre non è una 
semplice interfaccia al PPP.EXE come 
EZ-Lmk o llink/2, ma si basa su codice 
ottimizzato scritto dall'autore, che con¬ 
sente migliori prestazioni del collega¬ 
mento. 

L'interfaccia è molto ben congegnata, 
ed anche se in modo testo emula il com¬ 
portamento di una grafica; nella finestra 
principale si vedono i messaggi scambia¬ 
ti tra il nostro modem e quello dell’ISP, in 
quella più piccola scorrono i dati del 
TCP/IR utili per cercare le cause del falli¬ 
mento di un collegamento, in fondo ci 
sono i vari dati sulle velocità di collega¬ 
mento e sul numero di byte scambiati. 

Configurare le impostazioni di collega¬ 
mento con un provider che non richiede 
script di connessione è molto facile, 
basta fondamentalmente avere l'indiriz¬ 
zo IP del DNS dell'ISP; nel caso invece 
sia necessario uno script si vede subito 
uno dei punti di forza di Inioy, infatti 
dispone di una funzione di autoapprendi- 
mento che semplifica questo lavoro; nel 
caso il collegamento sia SLIP riesce a 


trovare automaticamente l'indirizzo IP 
assegnato, senza bisogno di usare pro¬ 
grammi in REXX. 

Altro punto di forza è una gestione 
dei programmi esterni molto più flessibi¬ 
le del solito; questi possono essere ese¬ 
guiti e fermati in vari momenti a nostra 
scelta, per esempio subito all'avvio di 
Injoy, prima o dopo la connessione al 
provider, prima o dopo la sconnessione, 
alla pressione del tasto FIO. ecc.; è cosi 
possibile per esempio far partire auto¬ 
maticamente il nostro programma di 
posta, o il news reader, perché scarichi i 
nuovi messaggi, riducendo cosi il tempo 
di collegamento 

Sono disponibili varie opzioni quali il 
collegamento automatico all’avvio del 
programma, tentativi di connessione in 
caso di linee occupate o di caduta di 
linea, e, cosa particolare, numeri telefo¬ 
nici di riserva 

Infine è possibile ottimizzare i para¬ 
metri della connessione PPP, per miglio¬ 
rare la velocità o la sicurezza del collega¬ 
mento; l'utente inesperto si può affidare 
alle diverse impostazioni di default 
disponibili, mentre l'esperto può sbizzar¬ 
rirsi nelle regolazioni fini. 

Per finire la carrellata delle funzioni di 
base vediamo che Injoy ha un "news 
ticker", sia grafico che in modo testo, 
vale a dire che. a intervalli di tempo, 
nella finestra principale di Injoy o in una 
finestra grafica vedremo scorrere, se 
vogliamo, informazioni e pubblicità su 
OS/2, NT, Internet, notizie finanziare o 
sul mondo, un po' come accade con i 
canali push che ora vanno tanto di 
moda, ma con molto meno carico sul 
collegamento, perché parte della grafica 
è fornita con Injoy. e se le immagini 


devono essere fornite dal server, questo 
avviene solo su richiesta 

Esaminiamo ora le funzioni avanzate 
che consentono di condividere un colle¬ 
gamento ad Internet tra più computer 
connessi in rete, sia che usino OS/2 che 
Windows o Mac o in genere un qualsia¬ 
si cliente TCP/l P 

Queste sono fondamentalmente la 
funzione di "IP Masquerading", che rac¬ 
coglie le richieste dei vari clienti che 
girano sulla rete, maschera il loro indiriz¬ 
zo di partenza, facendo credere al server 
contattato che la richiesta è stata fatta 
da un cliente presente sul PC su cui gira 
Injoy, e quindi smista le risposte ai clien¬ 
ti; a questa si aggiunge l'utile funzione di 
"Dial on demand", ovvero la possibilità di 
effettuare il collegamento ad Internet 
solo quando sulla rete c'è un cliente che 
ha bisogno di collegarsi. 

In questo caso basta che per esem¬ 
pio un Netscape/2 che gira su un qual¬ 
siasi PC della rete richieda una pagina, 
perché Injoy effettui subito il collega¬ 
mento al provider 

Con queste due funzioni diventa faci¬ 
lissimo condividere un unico collega¬ 
mento, senza bisogno di nessun altro 
software aggiuntivo come un server 
proxy, tra tutti i PC di una LAN di un uffi¬ 
cio, come per altro già visto su Just 
Warpl. 

Altre funzioni avanzate sono le "Host 
Triggered Actions", ovvero azioni che 
vengono intraprese quando nel flusso 
dei dati si presenta una stringa segreta 
scelta da noi, cosi è possibile controllare 
a distanza il PC su cui gira Injoy, per 
esempio mandandogli un e-mail con la 
nostra stringa nel subject; al momento 
in cui scrivo si può far effettuare un boot 


364 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
































PD SOFTWARE ■ 


o far richiamare il provider a cui si è col¬ 
legati, ma gli utenti registrati possono 
richiedere altre funzioni. 

Finiamo con le modalità di registrazio¬ 
ne, che sono ben tre per 20 dollari si 
registrano le funzioni di base, per 35 si ha 
diritto agli upgrade a vita e si ha PIP 
Masquerading e Diai on demand; se 


* Quake per OS/2 

• Genere: Gioco 3D in sogget 
tiva. freeware 

• File: QUAKE2.ZIP (206.650 
byte) 

• Autore: id software (program 
ma originale), anonimo (porting) 

• Reperibilità Internet: Hobbes 
(ftp://hobbes.nmsu.edu) 

• Autore Recensione: Gianni 
Ceccarelli HmcU32U(g)mcimk.it| 


Quake è probabil¬ 
mente il più noto e diffuso gioco di 
azione in soggettiva degli ultimi tempi, 
e cercare di fare una recensione di 
questo gioco può sembrare inutile, In 
effetti non voglio descrivere il gioco in 
se, ma piuttosto la storia di una fuga di 
informazioni 

In principio fu Quake per DOS, 
come tutti lo abbiamo conosciuto, che 
permetteva di giocare da soli o in due 
via porta seriale/modem. Per giocare in 
più di due era possibile usare una rete 
IPX (che però non è supportata dal 
DOS box di OS/2) o una rete TCP/IP, 
usando un prodotto commerciale, lo 
stack Bearne & Whiteside. Gli utenti 
OS/2, avendo a disposizione un poten¬ 
te stack TCP/IP fornito di serie col 
sistema, non se la sentivano certo di 
comprarne uno per DOS per usare 
Quake DOS dentro OS/2 (dato che gira 
benissimo in una sessione DOS di 
OS/2), e restavano quindi a scegliere 
tra giocare da soli o usare Quake da 
DOS su rete IPX. 

Poi la id software passò i sorgenti di 
Quake a un’altra compagnia perché 
portasse il gioco sotto Linux e AIX. Il 
codice doveva restare all'interno della 
compagnia, ma un hacker riuscì a 


siete una grande ditta o un ISP vi interes¬ 
serà invece la registrazione da 150 dolla¬ 
ri, che vi dà anche un server PPP e SUR 
che dovrebbero essere disponibili al 
momento in cui leggerete queste righe. 

In definitiva Injoy è un ottimo pro¬ 
gramma che già con le funzioni base 
batte qualsiasi altro dialer, e con una 


entrare e rese i sorgenti disponibili a 
tutti, anche se per un breve periodo di 
tempo, Breve, ma sufficiente per pro¬ 
durre vari porting verso diverse piat¬ 
taforme. tra cui Amiga, Mac e OS/2. 

Il primo port per OS/2 era limitato 
alla risoluzione di 320x200, e non sup¬ 
portava il joystick Però permetteva di 
giocare in rete TCP/IP usando lo stack 
di OS/2, con tutti i vantaggi del caso. E 
poche settimane dopo uscì un secon¬ 
do port, senza limitazioni sul modo 
video (a parte qualche eccezione) e 
con il supporto per il joystick. Gli utenti 
OS/2 avevano finalmente il loro Quake 
nativo. 

A questo punto potrebbero sorgere 
due domande: ma è davvero cosi pic¬ 
colo (espanso sono 400 Kb)? E non è 
illegale usare un gioco compilato da 
codice "rubato" alla id? 

Ebbene, è davvero così piccolo. Può 


spesa decisamente contenuta offre la 
possibilità di condividere un collegamen¬ 
to ad Internet con una semplicità estre¬ 
ma, cosa che lo rende unico in campo 
lavorativo, decisamente si capisce come 
mai sia da cosi tanto tempo tra i pro¬ 
grammi più registrati di OS/2, il consiglio 
può essere solo quello di provarlo. 


sembrare strano, visto che Quake per 
DOS occupa 56-57 Mb, ma bisogna 
ricordare che Quake e composto di 
due parti ben distinte il programma 
(QUAKE.EXE per DOS. QUAKEFS.EXE 
per OS/2) e i file con i livelli (PAK0.PAK, 
PAK1.PAK e simili). L’eseguibile è 
estremamente compatto (circa 400 
Kb, appunto), sono i livelli che occupa¬ 
no tanto spazio. E questo ci porta alla 
seconda risposta: potete scaricare il 
programma, ma avrete ancora bisogno 
dei livelli per giocarci. E i livelli li vende 
la id. Quindi, a conti fatti, Quake per 
OS/2 è un port illegale, ma non dan- 
neggerà sicuramente gli affari della id 
Anzi, amplierà il mercato verso gli 
utenti OS/2. Vediamola come una rivin¬ 
cita verso la id, che aveva "dimentica¬ 
to" tutti noi OSsisti. 

«E 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


365 









coordinamento di Andrea de Prisco 

Eudora Mail Pro 3.1 

di Raffaello De Masi 



Nel 1954. la neonata televisione 
italiana ebbe, come si direbbe oggi, 
un picco di audience per due o tre 
programmi popolarissimi, che rappre¬ 
sentavano pietre miliari, nella setti¬ 
mana. cui non si poteva mancare So¬ 
no solo passati una quarantina d'anni 
ma a raccontarle, ai nostri figli che 
navigano a vele spiegate negli oceani 
dei Net, queste cose, si rischia di es¬ 
sere guardati, nel migliore dei casi, 
come dinosauri sopravvissuti a 
un'epoca, con un pizzico di tollerante 
bonomia L'apparecchio TV somiglia¬ 
va a un frigocongelatore, che biso¬ 
gnava accendere per tempo se si de¬ 
siderava essere puntuali con la tra¬ 
smissione, aveva un curioso schermo 


ellissoidale, dava una immagine che 
una foto su un quotidiano è a con¬ 
fronto un quadro di scuola fiammin¬ 
ga, e. allo spegnimento, lasciava al 
centro dello schermo un punto bianco 
che pian piano svaniva Le trasmissio¬ 
ni ormai sono cadute nel sonno 
dell'oblio (no. non era "Lascia o Rad¬ 
doppia". comparso l'anno dopo) e 
avevano uno scopo dichiarato didatti¬ 
co; qualcuno della mia età ricorderà 
"L’Amico degli Animali", condotto da 
Angelo Lombardi (la TV qualche anno 
fa tentò di riportare in vita la trasmis¬ 
sione affidandola, mi pare, al figlio, 
ma spari subito senza lasciare rim¬ 
pianti); e anche la bella trasmissione 
del sabato sera del professor Cutolo, 


Eudora Mail Pro, 

versione 3.1 


Produttore; 

Qualcomm Incorporateci 
6455 Lusk Boulevard 
San Diego. 

CA 92121-2779 

itt^//wvwv^udora^on2_^ 

ì!tp!T)www ^ùàlc5mmTóì7| 

e-mail iBuaoia-ieptgeuaoia còni 

Prezzo UVA ): 99 95 US$ 


che con arguzia e rara ironia spulciava 
il vocabolario insegnando significati 
nascosti ed etimologie. E ce n’era 
un'altra, che andava in onda il pome¬ 
riggio (ebbe diverse fasce orarie, dal¬ 
le tre alle sei) che rispondeva al no¬ 
me di "Non è mai troppo tardi". Con¬ 
dotta dal maestro Manzi aveva il 
compito (che in buona sostanza rag¬ 
giunse) di colpire l'analfabetismo che 
allora era ancora profondamente radi¬ 
cato in Italia, sia a Sud che a Nord. Il 
buon maestro aveva il compito di in¬ 
segnare non solo l'abbecedario ma 
anche di usarlo nelle diverse occasio¬ 
ni della vita. E ricordo una delle tra¬ 
smissioni in cui ("Ecco", dirà qualcu¬ 
no dei lettori, "finalmente abbiamo 
scoperto dove De Masi ha imparato a 
scrivere e far di conto") lo stesso 
buon maestro insegnava a preparare 
una lettera, sono le sue parole, "per¬ 
ché sia un modello di chiarezza e 
buona creanza". 

Beh, i tempi sono cambiati, ecco¬ 
me! Certo, ricevere una lettera fem¬ 
minile su carta di Amalfi, profumata 
di patchouli o di vétiver, fa ancora 
piacere, ma per posta elettronica è 
ben difficile trasmettere questi segni 
di seduzione. Oggi si va di fretta, 
sempre più di fretta, le regole di Della 
Casa su come si porge un invito o su 
come si scrive una frase di saluto so¬ 
no trappole d'altri tempi; si clicca sul¬ 
la iconcina di Netscape (quella in bas- 


366 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 
























Uffici 


EUDORA 


Eudora Pro 3.1 


• I*B» U*"f'«t|Kltl)l«U 

• me- me* qu*conm !■»•»*«»■«■< 



Lo splashscreen di Eudora 



Eudora Pro, 
il pacchetto 


Eudora è un programma di veneran¬ 
da età, Fu sviluppato inizialmente 
dall’università dell'Illinois, che diede 
vita alla prima release nel 1988, e 
successivamente la aggiornò fino al 
1992; in tale data i diritti furono cedu¬ 
ti alla Qualcomm che ne realizzò due 
versioni parallele; la Lite e la normale, 


so a destra, a forma di busta, avete 
presente?) e si sbatte il nostro mes¬ 
saggio di crudi bit, magari stando at¬ 
tenti alle accentate e ai caratteri spe¬ 
ciali. E c'è gente che si arzigogola a 
scrivere file infiniti di stanghette e 
pallini che, si racconta, costituiscono 
e sostituiscono "la firma", quella che 
una volta si scriveva con tanto di svo¬ 
lazzo e grazie accluse. 

Beh, non è che Eudora abbia poi la 
forma di una penna d'oca e di una 
ampollina di nero di seppia, ma alme¬ 
no qualche sistema per aggraziare la 
nostra lettera, per quel che il byte 
può, ce l'ha. E, cosa che non guasta, 
ci mette a disposizione un mezzo per 
l'e-mail che trasforma questa pur non 
difficile tecnica in un tool personale 
che ci può differenziare gradevolmen¬ 
te dalla utenza più frettolosa e incu¬ 
rante. Vediamo come. 


« • lési 


1 


. & 



La finestra delle pre¬ 
ferenze e dei setup. 
con numerosissime 
opzioni. 


La finestra dei plug-in: 
da notare il Rot 13. 
che esegue una sem¬ 
plice orinazione sul 
messaggio inviato 


destinata a divenire successivamente 
la PRO. La prima è una versione 
freeware, di dimensioni e prestazioni 
ridotte, che si può scaricare diretta- 
mente dal sito e che presenta un 
buon livello d'uso, anche se è piutto¬ 


sto orientata in senso "keyboard dri- 
ven". Oggi non può competere con la 
sezione e-mail dei browser massimi, 
specie quello presente nel Commum- 
cator 4, ma ha il vantaggio di essere 
piccola piccola, di girare anche su un 


Perché Eudora? 

Semplice; quando i progettisti si misero alla ricerca di un nome per la loro creatura, 
Justine Correa, una delle autrici del pacchetto, stava leggendo un bellissimo romanzo 
breve, dal titolo "Why I live at thè P.O,", di Eudora Welty; la narrazione fu cosi 
affascinante da coinvolgere tutto il software team. La novella si trova In un volume dal 
titolo "A Curtain of Green", ed è pubblicata da Harcourt Brace 
lintto://www. hocoiieae.com/ii Onore al merito! 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


367 
































































































f - . (ile (dii Maiibon Matiaac Iraaifai (panai mmdou. Bb © •9 © 7 V.- 

■ n ——r=n——i— i 


. ia-j m ^ ai » 


USHUIS li MUST] 'a 


□ KiH.MlnoemoiMnf.Ml, Pn>j«li lichnolojtn, 0100, M: ti M 


1 » I tBTTìBl tvl^l IgìWT»! ruf-»!»!!*!! fai 

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IX 


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■» »'«-> >-a■ 1 aO'a «• '•< fa 


SE, di essere velocissima e di rappre¬ 
sentare un buon complemento a 
browser, come WebSurfer o Mosaic, 
che la spedizione della posta non ce 
l’hanno, come opzione. 

La versione Pro, al contrario, è un 
vero pezzo di bravura. Ben difficile è 
poter pensare ad altre opzioni diverse 
da quelle presenti nel pacchetto. E 
anche questo package non è che sia 
tanto esigente in termini di hardware 
e software; si accontenta di un Plus, 
del System 7. di un mega e mezzo 
circa di spazio su disco e di appena 
700 Kb di memoria RAM; piu france¬ 
scano di cosi? 

Ma procediamo con ordine; l'instal¬ 
lazione avviene ancora attraverso 1 
classici dischetti HD; il risultato è una 
cartella di circa 6 mbyte contenente il 
programma principale, alcuni readme. 
e una sene di ammennicoli e plug-in. 
alcuni utili, altri di scarso vantaggio. 

Il tutto è accompagnato da un ma¬ 
nuale di un centinaio di pagine che 
offre una completa disamina, ragiona¬ 
ta ed esaustiva, delle caratteristiche 
del programma, con un tocco di aned¬ 
dotica che neppure guasta tanto 

Al lancio Eudora propone immedia¬ 
tamente di usare il programma regi¬ 
strandosi come utente (e poteva non 
essere) attraverso e-mail. Finalmente 
non si è piu alla rincorsa di etichette 
e foglietti volanti per rintracciare 
l’user code e il numero di attivazione, 
sono stampati nella seconda pagina 
di copertina. E una volta eseguita 
questa operazione, che avviene attra¬ 
verso la esecuzione di uno script, si 
entra in un ambiente piacevole, diver¬ 
tente e piuttosto amichevole. 




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Esempi ai messaggi in entrata e uscita, nel pri¬ 
mo si noti il toolbar supplementare, con le op¬ 
zioni descritte nell'articolo. 


Usando Eudora Pro 

Gran programma. Eudora; difficile 
non innamorarsene subito. Chi finora 
si è servito di utility di e-mail integra¬ 
te nei browser scoprirà, usando que¬ 
sto pacchetto, un modo nuovo e pia¬ 
cevole di scrivere lettere. La caratte¬ 
ristica principale del package è la 
completa customizzabilìtà nel rispetto 
dei desideri dell’utente, anche i più 
piccoli e personali Ma procediamo 
con ordine. 

Al lancio il pacchetto offre solo un 
menu e una barra strumenti lunghetta 
ma facilmente comprensibile nelle 
funzioni. A quasi tutte le icone pre¬ 
senti corrisponde un sottoambiente, 
come vedremo tra poco. La cosa che 
ci preme immediatamente precisare 
è che e subito disponibile in linea, in 
forma di Apple menu, un help raffina¬ 
tissimo e completamente esaustivo, 
forse addirittura più del manuale 
stesso. Trovare un valido aiuto è uno 
scherzetto da bambini, e lo è alla let¬ 
tera visto che Ania. la mia bambina 
russa, scrive ai suoi attori e cantanti 
preferiti lunghe lettere d’amore usan¬ 
do proprio Eudora. 

Cominciamo a giocherellare con il 
pacchetto nel modo più ovvio possibi¬ 
le; mandiamo al nostro stesso indiriz¬ 
zo un bel messaggio. Schiacciamo la 
finestra di "New Message”, o sele¬ 
zioniamo la relativa opzione dal menu 
e si spalancherà una finestra simile a 
quella già vista in altri pacchetti. Ma è 


simile solo in apparenza, guardandola 
più da vicino vediamo che si tratta di 
qualcosa di più sofisticato. 

La pagina presenta le solite opzioni 
relative all'indirizzo, con le altrettanto 
solite voci To. From. Subiect, CC e 
BCC. Ma sopra c'è qualche cosa di 
nuovo Cominciamo dalla barra del ti¬ 
tolo; essa, all’inizio, non contiene nul¬ 
la ma, man mano che si batte l'indi¬ 
rizzario, il soggetto e cosi via si ag¬ 
giorna con i relativi valori, compresi 
anche quelli relativi alla data e all’ora 


0 ,_ ^ Versione Pro della 

j corrispondente Lite, 

CC : disponibile quest'ultima 
Q_ j come freeware. possiede 
: caratteristiche di rapidità, 
immediatezza, ordine e 
pulizia che permettono di 
superare le talora frustranti sedute di 
scambio di posta 

Customizzabile fino all'estremo, per 
consentire di lavorare in un ambiente rapido 

e raffinato 

Facilita d'uso insuperabile, tanto da poter 
essere adottato, all'inizio, senza necessità di 
alcuna seduta tutorial. Gira con rapidità 
anche su macchine della serie Plus 



Impossibilità di aggiungere 
immagini alla "firma”, sia 
pure in forma di attached file 


368 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 









































































m 


Qo »«ioo wh*« 

0 A WC4d II UOC4(4UU2*d foflOWin* * f*f K«3 

0 PlCf*f lyHim «i» uoc*p«U!C*d 
0 Word» appMf to to t* r*f««U4 

□ Ttm» il ooly <-n* »$.»:• »ft*i a p*fto4 
0 Tlwi# il a *pa<# t■*{'.'!• punttu»tK® 

0 Tl**i• ai* «ti* Ww»*n word» 

0 Ao ‘a* li t*for» a vc w*i or 'in* brtor* a coittoaant 

Op«r attorni pr«(rf«tK*i 

S Tf»at tiyptwbaud-«^xdi ai twc* wcrdi 
AUow bo»h aumt*n a ivi tatuo io **xd» 

□ Vuw fuawa» ia»tMd <4 ilffeat^jc Uni 
□ HTML CbaoklQg - igne-»* tatwaao t*a<fc*U 
□ Maka a copy <A diik dorumanta that ai* duckad 
□ QWt al Ut ao Aj*f«l* Evanta Word lamica» ipalknack 



'M *-arl "»»—r UIC* f»#*uM«l o‘ &•**<-••• ir^raiafiM 




w | F<r ta.aaaa - 6.*«4f (Uou^, l.ac^ 

lltford tarale a» tippta lauti 


Quptlionrd u»ord: |IK ia.llUW.adu 
Rapiate urtili: | 

IMau» Uiindoii» 




T 


della realizzazione, cliccando sulla 
barra stessa si spalanca la lista dei 
messaggi in uscita, per un rapido 
controllo di quanta posta sta per par¬ 
tire o, magari, per richiamare una let¬ 
tera in partenza per apportare modifi¬ 
che Giusto sotto la barra della fine¬ 
stra c'è quella delle icone, che per¬ 
mettono di controllare le caratteristi¬ 
che. generali e particolari, del mes- 





>From ornate-m-h«lD-r*ou«»t’ 

1997 

RtMM’Oalt Thu il 5ap 1997 04 35 2 « -0500 (COT) 
Data Tfnt, M Sop 97 oo 47 03 Pacific Paylight T»m* 


* • 

Milo» *l# «Il (J*I i»u i"|l«'l l'M of c"»ji **) /<* cemptr^ I 

, _cu»*<— >ogo 0» •'*<•!«*« »*J **• <ror>l «w »o '-pi •; 

!>,■ OfI ntnor Uic« Pr«fi<awt ol 0*«*0«*« ••nwla«i(i Mhi# •• 


SpellWell in azione. Beccato non sia disponibile 
il vocabolario in italiano, i setup disponibili sono, 
come si vede, degni di un ottimo wp 


saggio stesso. 

Diverse di queste sono importanti, 
e degne di una pausa; alcune permet¬ 
tono infatti di aggiungere un tocco in 
più alla lettera che stiamo preparan¬ 
do, altre automatizzano, on fly, opera¬ 


zioni che richiederebbero una pur mi¬ 
nima sequenza di operazioni. Il primo 
pulsante setta la priorità del messag¬ 
gio (in entrata o uscita). Il concetto di 
priorità è in effetti virtuale, vale a dire 
che nelle operazioni di scambio di 
corrispondenza il set di lettere in par¬ 
tenza (e tantomeno in arrivo) non su¬ 
bisce alcun effetto dalla gerarchia as¬ 
segnata. La priorità è solo rappresen- 


Fenomeni di traslitterazione 


Vi è capitato mai di ricevere una e-mail in cui, distribuiti a pioggia, 
sono dispersi caratteri strani e incomprensibili, o stringhe 
alfanumeriche di cui si ignora l’origine? Certamente; e. allora, che 
cosa sta succedendo? 

Il problema sta nel fatto che macchine e sistemi operativi diversi 
manipolano i caratteri in forme differenti Come si può fare a ovviare 
all’inconveniente? 

Fino a che ci manteniamo nel set di caratteri ASCII, problemi non ce 
ne sono. Ormai ASCII è standard che più standard non si può, e ha 
fatto pressoché piazza pulita di tutti gli altri codici. Purtroppo 
superata la soglia del codice 127 le cose si complicano. 
Immaginiamo di spedire una lettera contenente la parola "perché”; 
se diamo un’occhiata alla mappatura dei caratteri Mac vedremo che 
"ó” ha il numero di codice 142; sfortunatamente non tutti usano il 
Mac, e quindi non tutti hanno accesso al suo set di caratteri, sempre 
dal 127 in poi, per cui su un’altra macchina la solita lettera è 
codificata con la numero 237; allora che fare? Una prima soluzione è 
il set di caratteri ISO Latin-1 ; in parole povere il computer che invia 
all’altro un messaggio del tipo "sto usando FISO Latin", in modo 
che sia chiaro che il 237 dell'uno corrisponda al 142 dell'altro e che 
ambedue corrispondono alla lettera ”é’’ dell'ISO Latin, che ha 
codice, tanto per complicare le cose. 233 La cosa funziona bene, ad 
esempio, collegando direttamente un PC con un Mac, ad esempio 
su una rete locale. 

Sfortunatamente SMTP, il protocollo usato per muovere la posta su 
Internet, non può usare codici di carattere superiori a 127; il meglio 
che può succedere, allora è che il nostro meraviglioso "é", con 


codice 233, viene sottoposto a una operazione di modulo, 
divenendo 105, che corrisponde a una "i"; e "perché” diventa 
"perchi"; sighl 

Il problema può essere risolto adottando il "Quoted-Pnntable 
Encoding" Per rappresentare caratteri di valore superiore a 127 
usando questo codice, il mailer converte il valore del carattere 
stesso in due numeri esadecimali. preceduti dal segno =; cosi "é" 
diviene "=E9", codice che viene interpretato all'arrivo e 
ritrasformato in lettera. 

La codifica QP è una cosa meravigliosa, finché funziona; il problema 
sta nel fatto che non tutti i mailer supportano MIME. E così il 
ricevente potrebbe ritrovarsi con una sfilza di caratteri strani e di 
parole difficilmente comprensibili. Tanto per mantenerci leggeri c'è 
un altro problema; poiché ”=" è usato per la codifica, esso stesso 
deve essere codificato, quando vuole rappresentare davvero un 
eguale, in un altro modo, per la precisione ”=3D". Inoltre i messaggi 
inviati sotto questa codifica devono avere righe di lunghezza non 
superiore a 76 caratteri; se. nella codifica, molti caratteri devono 
essere sottoposti a trasformazione, la lunghezza della riga può 
essere superata di molto, con lo sgradevole effetto, da parte del 
ricevente, di avere messaggi con linee smozzicate e zoppe. 

Come fare? Beh, la cosa più semplice è quella di trasformare i 
caratteri supra-127 in altri; "é" può essere trasformata in ”e'" 

(anche se un "i"‘ è proprio brutto da vedere) Fortunatamente 
MIME è abbastanza diffuso, ma, almeno la prima volta che 
contattiamo una persona, un po' di saper vivere e di buon gusto, 
mandando una lettera leggibile da chiunque, non guasta. 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


369 
































































Una finestra di firma, 
l'indirizzo di URL viene 
riconosciuto automati¬ 
camente durante la 
scrittura 


■ lilr Un Muntoli Munge 


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MClMM' *«p ««r I "inor Uica t-anar» O» CunG.'t TactwIagiM -Tkii ia 


tata da simboli diversi che, alla rice¬ 
zione, indicano all’utente se un mes¬ 
saggio ha una importanza tale da es¬ 
sere letto per primo; ad esempio, ser¬ 
ve a evidenziare un messaggio perso¬ 
nale quando, la mattina, aprendo la 
mailbox della posta in arrivo ci trovia¬ 
mo seppelliti dal ciarpame delle news 
e di messaggi più 0 meno pubblicitari 
delle aziende cui una volta, disgrazia¬ 
tamente, abbiamo avuto la stoltezza 
di inviare la nostra e-mail. Segnalare 
la nostra missiva con un simbolo di 
precedenza serve a farla almeno rico¬ 
noscere tra tutto il resto 
Il secondo pulsante permette di 
scegliere la firma tra una serie di "si¬ 
gnature" che. diligentemente, abbia¬ 
mo preparato e inserito in un databa¬ 
se interno Purtroppo abbiamo nota¬ 


to, in questa sezione, una mancanza 
che. personalmente, non ci dà alcun 
fastidio, ma che per altri potrebbe 
avere una certa rilevanza Per "altri” 
intendo quelle persone con il pollice 
di Giotto che si deliziano, beati loro, a 
creare firme chilometriche che do¬ 
vrebbero rappresentare il loro senso 
artistico; per queste pur geniali per¬ 
sone sarebbe stato augurabile avere 
a disposizione la possibilità di inserire 
un disegno, una PICT, una animazio¬ 
ne. magari in forma di attached file, 
come avviene per il corpo lettera. Ho 
segnalato la cosa a quelli della Qual- 
comm che, immediatamente e con 
molta cortesia, mi hanno risposto di¬ 
cendo di aver tenuto buon conto del 
mio consiglio. 

Il terzo bottone consente di selezio¬ 


nare il formato di codifica per gli atta- 
chment, il quarto abilita la codifica 
degli attachment che contengono 
lunghe linee di testo 0 caratteri spe¬ 
ciali (v. riquadro a pag 369) Un altro 
pulsante consente ancora di trattare 
le risorse e il tipo di file nel caso di 
comunicazioni tra Mac e Mac. 'Word 
Wrap", sempre da utilizzare, abilita la 
classica tecnica di "spezzare" lunghe 
frasi in righe di 76 caratteri (il valore 
è in default ma può essere regolato 
da una chiamata alle preferenze), 
"Keep Copy" scarica una copia della 
nostra missiva in uscita nella nostra 
cartella della corrispondenza e "RR” 
chiede all'indirizzario la restituzione 
di una ricevuta di ritorno. All'estrema 
destra c'è un pulsante che permette 
di inviare immediatamente o di met¬ 
tere m coda la lettera da spedire 

Il toolbar sottostante ha, per cosi 
dire, funzioni più frivole Vi si può se¬ 
lezionare il tipo di carattere, la gran¬ 
dezza, il colore, il formato, gli allinea¬ 
menti, e alcuni tipi di formattazione 
Segue il vero corpo del messaggio, 
con le classiche righe (To, From, 
Subject, CC, BCC e Attachment) che 
però, qui, hanno il vantaggio di gode¬ 
re di una serie di setup, più o meno 
automatici, che semplificano intelli¬ 
gentemente la creazione di questa 
sezione, cui, come è noto, occorre 
dedicare un po' di attenzione e dove 
un errore può avere conseguenze in¬ 
desiderate. Ad esempio, è possibile 
usare diverse "personalità", come 
vengono chiamate dal pacchetto; va¬ 
le a dire che se una persona ha diver¬ 
si indirizzi di posta elettronica (cosa 
che è pur facile che avvenga sce¬ 
gliendosi una mailbox nella maggior 
parte dei principali motori di ricerca) 
si attiva, in corrispondenza della riga 
From. un popup menu che permette 
di scegliere, al volo, l'indirizzo desi¬ 
derato. 

Una caratteristica interessante di 
Eudora è la possibilità di creare file 
stazionari; se avete una lettera tipo 
che utilizzate spesso e che odiate ri¬ 
battere continuamente o ricavare 
dall'archivio appunti, scrivetela per 
una volta sola e salvatela come sta- 
tionery nella vostra cartella; potete 
addirittura stabilire che un file stazio¬ 
nario si apra in default ogni volta che 
decidete di scrivere una lettera. 

Eudora dispone di uno spelling 
checker in linea, purtroppo solo in 
lingua inglese. Purtroppo, dicevamo, 
perché dispone di caratteristiche da 


370 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 





















































































L ’adilress Oook, che 
può contenere, oltre 
elle nonne relative 
all'e-mail, anche dati 
personali 


far invidia a pacchetti ben più rinoma¬ 
ti e diffusi. Se il messaggio che invia¬ 
mo non è originale ma rappresenta 
una risposta sono a disposizione tre 
funzioni diverse; Reply, che appronta 
immediatamente un foglio con tutto 
il necessario già pronto, Forward, 
che inoltra il messaggio a un nuovo 
destinatario e Redirect, che svolge 
funzioni leggermente diverse, visto 
che mantiene intatto il nome del mit¬ 
tente originario (nel primo caso si ot¬ 
tiene qualcosa di simile al "by way" 
degli e-mail dei browser). 


E per ricevere? 

Beh, ricevere è più semplice, ma al 
contempo molto raffinato. Come al 
solito la posta in arrivo può essere 
protetta da password, e la ricezione 
avviene in una finestra abbastanza si¬ 
mile a quella di spedizione (qui si po¬ 
teva far qualcosa per diversificarla 
maggiormente). La finestra ha, anche 
essa, una serie di iconette, che evi¬ 
denziano la priorità assegnata dal 
mittente, il cestino ad effetto imme¬ 
diato, e una matitina che permette di 
editare il messaggio. Una icona, si¬ 
gnificativamente chiamata "bla, bla, 
bla", taglia la messaggistica diagno¬ 
stica della testata ed è possibile ese¬ 
guire il fetching su messaggi solo tra¬ 
sferiti in parte (utile quando si desi¬ 
dera correre oltre in caso di messag¬ 
gi lunghi o con interminabili file atta- 
ched) Una formma tipo autotreno 
trasferisce il messaggio a una mail¬ 
box desiderata ed è qui che le cose 
si fanno più raffinate. 

La posta in arrivo a Eudora può es¬ 
sere manipolata, automaticamente e 
manualmente in modo da evitare per¬ 
dite di tempo in caso di caselle po¬ 
stali giornalmente molto affollate Im¬ 
maginiamo di essere iscritti a diverse 
mail list che giornalmente si affanna¬ 
no a spedirci posta più o meno desi¬ 
derata; attraverso una finestra appo¬ 
sita si possono realizzare diverse 
mailbox dove, manualmente o auto¬ 
maticamente, all'arrivo, le missive 
vengono instradate per essere poi 
analizzate e lette con più calma. L’in- 
stradamento avviene con una serie 
molto articolata di opzioni; in altre pa¬ 
role si può scegliere di selezionare e 
smistare la posta in base a chi la 
manda, o al contenuto in essa pre¬ 
sente, o ancora alla grandezza degli 
attachment, alla priorità, alla data e 


cosi via. Addirittura si può istruire il 
pacchetto a cancellare direttamente 
la posta non desiderata, o magari so¬ 
lo gli attachment, o a rispedire auto¬ 
maticamente messaggi, soggiacenti 
a certi criteri, ad altri indirizzi. Questo 
avviene in base a filtri, customizzabili 
dall'utente, e regolati né più né meno 
come avviene nei database. Sui mes¬ 
saggi comunque raggruppati o sele¬ 
zionati è possibile eseguire operazio¬ 
ni di sort o di ricerca, e abbinare i ri¬ 
sultati, ancora, ad altri filtri I mes¬ 
saggi in arrivo possono essere ag¬ 
ganciati a rubriche di indirizzario che 
incorporano, più o meno automatica¬ 
mente, i dati del mittente, ovviamen¬ 
te con tanto di mckname 
Eudora può accedere a due servizi 
di directory on-line, Ph e Finger In 
ambedue i casi si sottopone la query 
e si lancia il rispettivo servizio Una 
volta che questo ha provveduto alla 
bisogna, si può indirizzare diretta¬ 
mente da quell'ambiente il nostro 
nuovo messaggio. La cosa è tanto 
più semplice in quanto il toolbar, di 
cui dicevamo innanzi, può essere cu- 
stomizzato in maniera pressoché to¬ 
tale, aggiungendo tasti comando che 
raggiungono pressoché tutte le op¬ 
zioni del programma stesso. Ancora 
Eudora accede automaticamente a 
una serie di plug-in, alcuni dei quali 
forniti col pacchetto, altri disponibili 
presso Qualcomm o presenti su 
WWW come shareware o prodotti da 
software house. Inoltre Eudora può 
essere usato in ambiente multiuser, 
cosa che ci permetterà di gestire con 
maggiore riservatezza la nostra posta 


piu o meno personale. 

Che la customizzabilità del pacchet¬ 
to sia davvero notevole lo dimostra la 
lunga lista delle opzioni nella finestra 
delle preferenze (oltre cento voci da 
settare). La cosa non deve spaventa¬ 
re in quanto Eudora automatizza l'in¬ 
serimento dei parametri nella mag¬ 
gior parte dei casi, in base all'analisi 
del sistema e ai parametri contenuti 
nell'Internet Config. Inoltre dispone 
di un semplice ambiente di scripting 
che mette a disposizione dell'utente 
esigentissimo un ulteriore mezzo di 
lavoro. Ancora, Eudora è disegnato 
per essere usato su terminali server 
Cisco, per connessioni dial-up 


Conclusioni 

Non scopriamo certo l'America di¬ 
cendo che Eudora è il più diffuso e 
potente tool di e-mail presente su In¬ 
ternet (non a caso la scatola presenta 
un logo che recita "Join 18 millions 
of Eudora User"). Realizzato in ma¬ 
niera impeccabile, estremamente 
amichevole nell'uso, offre caratteristi¬ 
che di editing e di manipolazione del¬ 
la nostra posta che è ben difficile tro¬ 
vare in altri pacchetti Oltre tutto co¬ 
sta poco, e l'assistenza al cliente da 
parte della Qualcomm è rapida, preci¬ 
sa. puntuale e si estende ben oltre i 
tre mesi descritti nel foglio di garan¬ 
zia Certo, non può spedire messaggi 
su carta di riso, ma ci è molto vicino. 


Kg 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


371 

















































FAXSTF 


di Raffaello De Masi 



I 


potete citofonarmi, 
telefonarmi, faxarmi. ... io 
mangio il mio gelatone" 

E' una frase della pubbli¬ 
cità, un po' parafrasata, 
che passa spesso sui ca¬ 
nali più importanti; quindi¬ 
ci anni fa sarebbe quasi 
stata priva di senso, oggi 
sta sparendo anche l'im¬ 
magine del foglio che pia¬ 
no piano si srotola dalla 
macchina 

Ricordo che, in un arti¬ 
colo sull'SE/30, parlai di 
un portentoso apparec- 
chietto che "collegato con 
il Macintosh, lo trasforma 
in un fax". Potenza dei 
tempi, oggi anche questa 
macchina comincia a mostrare la trama, 
le macchine fax stand-alone tentano di 
sopravvivere adottando tecniche piu so¬ 
fisticate di trasmissione e di stampa, le 
schede fax divengono sempre piu mul¬ 
tiuso e multivelocita, il software e sem¬ 
pre più raffinato e facile da usare Ma la 
tecnica di e-mailing entrata con la grazia 
di un terremoto, sta piano piano ucci¬ 
dendo quella del faxing 

Già, il softwarel Ogni fax-modem, 
esterno o interno, ne è dotato Qualcu¬ 
no permette di utilizzare l'accessorio 
anche come segreteria telefonica o co¬ 
me smistatore di comunicazioni, ma si 
tratta quasi sempre di software dedica¬ 
to. customizzato per quella macchina, e 
difficilmente utilizzabile per un'altra E 
questo è un po' un guaio, in quanto si è 
legati, più o meno indissolubilmente, a 
quella greppia e, nel bene e nel male, la 
si subisce 

E invece no! FaxSTF non produce 
fax, ma solo un software per essi Cosi 
abbiamo a disposizione un pacchetto 
che si adatta praticamente a tutte le 
macchine esistenti, le fa funzionare al 
meglio, e diviene, in altri termini, lo 
standard de facto, la pietra di paragone 
e il termine di confronto per chi acqui¬ 
sta un fax-modem 



FAX^ _ 

L II I 1 1 * 


ticolo di qualche anno fa. E non si sba¬ 
gliano. STF era standard sui FM di Do¬ 
ve. un produttore di periferiche eccel¬ 
lenti. misteriosamente sempre meno 
presente sul mercato; e le immagini 
erano relative alla prova che, allora, ne 
feci nella rubrica che si chiamava "Mac 
Corner" Icose di "Altri tempi"!). Ricor¬ 
do che allora mi espressi in termini en¬ 
tusiastici. dicendo che era proprio il 
software che faceva di Dove un FM ec¬ 
cellente A distanza di tanti anni, sebbe¬ 
ne mi siano passati per le mani fax-mo¬ 
dem di innumerevoli marche, anche 
prestigiose, STF conserva ancora quella 
lunghezza di vantaggio che gli permette 
di essere presente sul mercato come 
prodotto stand-alone a competere, a pa¬ 
gamento. con gli altri, praticamente gra¬ 
tuiti. 

Ma cosa fa, in pratica, STF, tanto da 
farlo preferire agli altri pacchetti e da 
giustificare una spesa supplementare? 


STF Technologies, Ine. 


Cosa fa STF 


I lettori attenti, guardando semplice¬ 
mente le foto, ricorderanno di avere già 
visto le immagini in qualche vecchio ar¬ 


Prodotto: 

Junction 1-70 & HighWay 23 

Concordia 

Mo 64020 

nnc il w.V'.y sn cc'1 

e-mai I • - " ~~1 

Prezzo IVA i 


75 00 USS 


E' presto detto, più che di 
un vero e proprio software 
si può parlare di un am¬ 
biente integrato per la ge¬ 
stione dei fax, e la marcia 
in piu e data dalla estrema 
facilità d'impiego, tanto da 
far dire che. in altre parole, 
esso è praticamente tra¬ 
sparente all'utilizzatore e, 
per le funzioni piu avanza¬ 
te. dipendente da una 
semplice voce di menu 
A braccio le elenchiamo, 
queste nuove caratteristi¬ 
che, alcune sono migliorie 
di altre già esistenti, altre 
sono davvero nuove e di 
gran pregio; 

- FaxPrmt GX. un nuovo 
driver per la versione omo¬ 
nima di QuickDraw, che 
ne sfrutta le piu avanzate 
caratteristiche. 

- Fax Forwardmg, con la 
possibilità di reinstradare 

I fax ricevuti a una nuova 
_I destinazione; 

- QuickNote, utility per la 
spedizioni di brevi (si fa per dire) notule 
direttamente da tastiera (lunghezza 
massima 32000 caratteri - circa sette 
pagine di scritto). 

- FaxMenu e DeskTop Fax, un menu 
sempre presente e una applicazione 
sempre in linea per l'invio di documenti 
anche al di fuori dell'applicazione che li 
ha generati; 

- FaxSecure e FaxExchange, per te¬ 
nere lontani da occhi indiscreti docu¬ 
menti e per eventualmente convertirli in 
formati standard, come PICT, TIFF, 
EPS; 

- BinHexFax, una applicazione Drag- 
and-drop che converte documenti per 
l'invio attraverso Internet. 

- Grayscale Imagmg, per inviare scritti 
e disegni di alta qualità (la risoluzione 
adottata è di 203x196 dpi e 203x98 
dpi); 

- AutoOCR e Autopnnt, per convertire 
immagini in testo editabile o per mstra- 
dare automaticamente alla stampa quel 
che si riceve. 

- Possibilità di combinare due o piu 
fax, anche ricevuti, in un unico docu¬ 
mento; 

- Multiple Settings, per permettere 
customizzazioni diverse a seconda delle 
preferenze degli utilizzatori della stessa 
macchina; 

- Log di attività oggi editabile in appli¬ 
cazioni ad hoc. come database e 
spreadsheet, 

- Allineamento automatico in output 
delle linee e rotazione del testo; 

- Cali grouping sofisticato, abbinabile 


372 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 

























51 1 Manager 


^ loatl 12-00-1997 10:221 


OutCkNot 

OuictNol 

OulCtNot 
Ou«c»Hol 
OwiCkNOt 
Ojk* Hot 
mcroto» 

fefcÉiBt 

05-00 Ofl 
fltcrotof 
P»©*f*0r 
05-00 Ifl 
05-00 16 
00-00 ifl 
Utero »o( 

07-00 I 
07-00 12 57 20. 
07-06 «2 59 34. 


20-07-1997 1953 
20-07-1997 19 53 
20-07-1997 19 5fl 
20-07-1997 19 56 
20-07-1997 20 00 
20-07-1997 20 11 

29-07-1997 19 30 
2-00-1997 1022 
5-00-1997 9 57 
5-00-1997 1102 
5-00-1997 13 13 
5-00-1997 1024 
5-00-1997 10 27 
0-00-1997 1001 
0-00-1997 1000 
7-00-199? 12 30 
7-00-1997 12 37 
7-00-1997 12 39 


Flit ffem* OuickNott 
• of Pt9t» 2 
Sotto 9000 
who C T GtMtrtMa 
Timt 2-00-1997 IO2250 
• OitlfO 00647035020 
EltOMOTimt 0151 
Stttion nt*«t9t 39 0064 7033020 
Crror CoOt 0 


Alcune immagini durante 
l'uso di STF 


Tht f®« trtntmution wtt tucctiifwl 


debbh eep? hed™ 


eei* ErcaFB 


HE® 


a tecniche di schedu- 
ling per risparmio di 
tempo e denaro; 

- Broadcasting, per 
inviare a destmazion 
multiple lo stesso do¬ 
cumento; 

- Cover Page note, 
per aggiungere anno¬ 
tazioni all'ultimo mo¬ 
mento; 

- Misura della pagi¬ 
na completamente 
customizzabile. 


In più STF maneggia rubriche di indi¬ 
rizzi multiple, anche importabili, rinvio 
automatico di fax non andati a buon fi¬ 
ne, riconoscimento delle chiamate in ar¬ 
rivo e relativo instradamento, automatiz¬ 
zazione completa di stampa, conversio¬ 
ne, lettura in OCR, salvataggio dei fax ri¬ 
cevuti, salvataggio di copia di quelli tra¬ 
smessi. gestione di prefissi e suffissi in 
caso di linea non diretta o di linee basa¬ 
te su carte di credito. Non è certo poco. 


(■iriin 


SD 

tota 

ss _ 


-255 CH«r*ct*r 

*•> |-F«x Humour- 



a 

r»«« irti M*m*> 

• Mot# ThltF®* 

i**» M»v»- 


O T++ 1 FA» ATCflIV® ▼ 1 


© i; Software per fax-modem 
; completo e agevole da 
oc usare, utilizzabile su qualsiasi 
Q. , ; tipo di scheda o periferica, 
i Gestione rapida ed efficiente 
| i dei fax in entrata e uscita, 
con sofisticate operazioni di 
scheduling e di trasferimento dei fax ricevuti. 


Fastidioso bug per cui il 
software va attivato 
manualmente se la periferica 
non viene accesa prima del 
computer 




Conclusioni 


FaxSTFè, con la massima probabilità, 
il migliore software per fax-modem in 
ambiente Mac. Pulito, elegante, veloce 
e quasi del tutto trasparente, permette 
di inviare e ricevere documenti di alta 
qualità specie se questi sono a colori o 
in scala di grigio, e questo anche con¬ 
frontando il tutto con i risultati di mac¬ 
chine stand-alone di alto livello. Per 
quelli in ricezione, ovviamente, tutto di¬ 
pende dalla fax-machine che sta all'al¬ 


tro capo del filo, 
ma anche in que¬ 
sto caso esso per¬ 
mette di "aggiu¬ 
stare" la qualità di 
quel che ricevia¬ 
mo, almeno per 
quello che può. 

Abbiamo avuto so¬ 
lo un bug, nel funzionamento; utilizzan¬ 
do. con la tecnica Drag&Drop, FaxView 
su un Performa 6500 l'applicazione va 
in bomba mentre questo non avviene 
se il documento viene aperto dall'inter¬ 
no dell'applicazione. STF interpellata 
sostiene che si tratta di un bug di siste¬ 
ma operativo, ma neppure l'aggiorna¬ 
mento di questo ha risolto l'arcano. Mi¬ 
steri del bit! 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


373 













































































































































■ PD SOFTWARE 


coordinamento di Andrea de Prisco 


Alla Fonte delle Fonti 

Lo scorso mese ci siamo occupati dei programmi per gestire i font, era prevista anche 
una carrellata sui font Shareware, ma lo spazio a disposizione si era esaurito. Oltretutto la 
quantità di font reperibili in Internet è davvero notevole e piuttosto che comprimere il 
tutto in mezza pagina si è preferito dedicare una intera puntata a questo tema. 

Quattro pagine piene di font possono somigliare più ad un catalogo Letraset che non 
all'articolo di una rivista di informatica, ma in quale altro modo era possibile far toccare 
con mano la bellezza o l'originalità di questi prodotti? 

Quelli che qui vedete non sono certo tutti i font reperibili su Internet, ma solo un discreto 
assaggio. Alcuni sono stati scartati perché davvero insignificanti, altri perché relativi a 
lingue esotiche o esigenze particolari. Girate comunque per Internet se avete voglia di 
qualcosa di nuovo, i siti con font PostScript o TrueType non mancano certo. Tutti i font di 
questo articolo sono stati presi dalla directory “font” di 
|http://hyperarchive.lcs.mit.edu/Hypei) Archive.html 


di Valter Di Dio 


A.D. MONO REGULAR 
HERMES 

Genere: Collezione di Font TT e 
PS, Shareware 
Autore. Matt M. Denton 
<mdenton@itsa. ucsf. edu> 


RIUGULAR by Mail M Donlon 

fl 5 C D C P G H 1 J k L PI 

n o r q p 5 t u u u y i 

fl&CDGFGHIJhLfl 

nopBPSTuu««yz 

1 ? 3 l» 6 G 7 l 9 0 

. . C 3 S 6 8 E • * <1 m 0 I) C 


A.D. sta per Art Decò, ed è un espe¬ 
rimento scolastico. Hermes è il font uti¬ 
lizzato dalla macchina da scrivere del¬ 
l'autore 


MAC KEYCAPS 

Genere: Collezione di Font TT e 
PS. Shareware 10$ 

Autore: Chris Sansom 
<webulae@highway57.co.uk> 


MACKEYCAPS_ 

by Chris Sansom 


E 


0 93 


3 1 3 7 


□EEEEEEEE 

EEEJEBEEEE 


mipmajDiamaLB 




Interessante ed utilissimo font per 
chi. in un testo, vuol evidenziare i tasti 
da premere; comodo ad esempio per 
scrivere un manuale. Ci sono anche 
tutti i tasti speciali come Tab, Alt, frec¬ 
ce e Return. 


ANIMAL TRACKS 

Genere: Collezione di Font TT e 
PS. Shareware 10$ 

Autore: Andrew D. Taylor 
<andrew380@aol.com> 


ANIMAI. TRACKS 

by Andrew 0 Taylor 

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374 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 




















Onestamente non mi viene in 
mente alcuna ragione per cui usare 
questo font; ma, vista la fatica che 
deve aver fatto l'autore, vale comun¬ 
que la pena di presentarlo, 

BORDER VI 

Genere; Collezione di Fon! TT e 
PS, Shareware 10$ 

Autore; Ng Nam Yian 


BORDER VI 



by Ng Nam Ylan 

■ rr • Cif ilo* njii * 
■limfPiPTS’ 


' : : *• 

«w 

'OX*XW>' 


•’ìtrfrfr- 











Si tratta di sedici tipi di bordi da usare 
con lllustrator per realizzare certificati, 
attestazioni o diplomi. Pagando la quota 
shareware si ottiene la versione 4. 

X-FONT 

Genere: Collezione di Foni TT e 
PS. Freeware 
Autore: Todd McDamel 

<scooter@ic.net> 

Può esistere un font fatto solo da 


X-FQNT 



PS. Freeware 

Autore: Jay Vidheecharoen 

<jvidhee@kuhub.cc.ukans.edu> 


ANGELA..SA N.S by |ay Vidheecharoon 
jhi jlclm 

IBCKf (Il Jllll 

ItfHSflIJIW 

1231S(?I90 


ATMQSPHERE_ 

by Jay Vidheecharoen 

Regular 

-ibcdepcjhL-jHLm 

nopqrshuywxYS 

RbcdepqHiiHLm 

nopqrsTuUuiXY2 

laassbneqo 

Round 

•ibcdepdhL'iHLm 

no?qrs|-uyiiixY2 

RbcdeFqHX“jKLm 

nopqrsTuJuixYS 

l23HSblBq0 


L'autore lavora per la In Visible 
Studio ed ha creato questi font ispiran¬ 
dosi al lavoro di grafici degli anni '80, 
ovviamente rivisitati 


CHAP HOO K_ 

t»y l'coray NicAhrlda 

«bcdeFghijklin 

oopqrfiuvurxyz 

ABCDEFGH1IKLM 
n o p q r s r il v w x y z 

i ! i ( 5 ® 7 * P ° 

. t ; , { J & L ! ? 

Malli 

afiJeJtàtjklm 
» * .* » r / 1 *' * "■ «■ * 5 
vt-vcvercHi ; % l uh 
ac o 'P q_ 7( s r it v r oc jT s 
• * J * S 6 7 890 

• t ? 


DAY SOUARIì CUT 

by Feòrag NicBhride 

bIceiPjìiIj^Ir 


liliriMuni 


f 5 C D E F s M i L F 


f a p q. » 5 i d vi in t. -1 e 


1 M *1 3 B 7 B 3 Q 


.1 .( ) B Si a i if 5it ‘ “ 

1 ? 


MAESHOWE _ 

by Fctìrog NlcBhrldo 


1 ? 

1 ; 

r r j j h 

! i 

\V' 

mi 

1 5 

i f 

r r 11 h 

1 4 


luì 


' t f m n r 


due lettere, anzi da una sola in due 
stili? Beh, eccolo; X-Font contiene solo 
la X di X-File nelle due versioni, con e 
senza titolo. 

Usatelo almeno come corpo 60 e 
attenzione al copyright. 


ANGELASANS 
ATMOSPHERE 

Genere; Collezione di Font TT e 


ASTRADYNE -CHAP B00K - 
DAY SQUARE CUT- 
MAESHOWE -ORKAHAUG • 
STYL-SYMBATS-VESPASIAN 

Genere: Collezione di Font TT e 
PS. PostCardware 
Autore: Feòrag NicBhride <feo- 
rag@antipope.org> 


ASTRAD YNli by Foórag Nicbhrido 

/IBC7EFGHICKL/V1 
NDPQR5TUI/ \A/ X¥Z 

IE3H5E7BED 


VESPASIAN _ 

by Feòrag NicBhride 

a b c O e j. c, )i 11 k. L a; 
NopqRSTUvaixyz 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


375 



















■ PO SOFTWARE 


Una bella collezione di iont. molto 
professionale sia come lavoro che 
come presentazione Interessanti, 
anche se da noi poco usati, i font runi¬ 
ci (Maeshowe ed Orkahaug), il 
Symbats pieno di simboli pagani e il 
Vespasian che ricorda le iscrizioni 
medioevali. 


BARNBROOK GOTHIC 
HALIFAX 

Genere Collezione di Font TT e 
PS. Shareware 20$ 

Autore: Geoff Hemricks 
<geoff_s heinricks@magic.ca> 

BARNBROOK 

by Ccoii Hamrteks 

(mutili. 

Mlll||ll|ll 1 

iiiinliiiil) 

££<t0<£{CM|K£H1 

limimi 
11111 « 11 * 11 
Cnmit Trae 

ll(ll|(ll|lll 

MMhliiiMi 

.iD<rG<rìo;<>i|K£Hi 

nopQ^Mvimryj 

uiMMi 

0 111* M *( I 


HALIFAX_ 

by Geolt Heinrlcks 

<9 


Ricchissimo font gotico ispirato al 
lavoro di Jonathan Barnbrook e corsivo 
(Halifax! 


CAR -CITY OF 
ROAD & WARNING SIGN- 
STEAM-HEAVYWEIGHT- 
STEAM-HWT LOCOS 

Genere Collezione di Font TT e 
PS. Shareware 
Autore Benjamin Coifman 
<zephyr@uclink.berkeley edu> 
Reperibilità Internet: 

TOP: www mcs com : . ~~1 

cyberoad.html - 

ritto: www.srv.net l ros secret 

fonts.html 


CAR______ 

by Boniamin Coilmnn 


@ £ O' «B DJ $ g 

§ 10> ini ai, $ $ 

0®|n 


CITY or 


by Bonn Coll mari 


ABCOEFGHIJKLm 

NOPORSTUVWXYZ 


ABCDEFGHIJKLm 

NOPORSTUVWXYZ 

1234567890 

& $@ÀÈÉiÒÙc'"!? 


ROAD SIGN_ 

by h#n|amin Cntlman 

© tr tHi Sfeci Ih 

SSSSUSH® niKfi 

V* ^ S-ài BE il c™ IÌML 2 

S - i ■ 9 - $ ì « ♦ \=M 

1 r z c C JL i +1 c è* h S 

l S ; U Ì f ^S=l 

i n -o i ì = - 1 - i 

tefc - e 


Benn è sicuramente attratto dalla 
grafica bitmap. Quasi tutti i suoi font 


STKAM HKAVYWKIfiHT 

by Dumi Cotlfiian 



permettono di "disegnare" utilizzando 
la tastiera. A parte City Of (che comun¬ 
que serve a fare le indicazioni stradali) 
tutti gli altri sono strettamente grafici. 
Car permette di piazzare una automobi¬ 
le con un qualsiasi angolo, Road Sign e 
Warning Sign contengono tutta la car¬ 
tellonistica stradale americana, infine i 
due Steam permettono di costruire 
"trenini" a vapore ed elettrici con un 
dettaglio incredibile Non mancate di 
visitare i suoi siti dove troverete altri 
interessantissimi font 


ENGROSSING ,M 
FLORIMEL™ -ROUSSEAU™ • 
TERPSICHORE™ 

Genere Collezione di Font TT e 
PS, Shareware 15$ 

Autore: Scriptorium Font Library 
<ragnarokGC@aol.com> 


SGROSSINO' 

by Scnpluf min Foni Libidi y 
fl £ I ^ ^ h I | il f M4 

« o p if ; » ( u o •« .x )) 

atofisiaueutìiiiTp 

12 34 5 6 7 & <9 0 
, 9 ? 


KLOKIMfcL- 

by Smplnrium Funi I itirnry 

K 

H « a o « r o ii t t a i ai 
» i o i> o xi m r; n p tr * it 5 


376 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 






































PD-SOFTWARE ■ 


ROUSSEAU" 


by Scrlplorium 

Font Library 

a 

b < d e f g 1) 1 i k 1 

III 

II 

opqrstuotox 

P z 

Jl 

BC0CS6BI3 

K £ 112 

1} 

o p q r s c ti v w x y z. 

1 

234567890 



T1ÌRPSICH0KK- _ 

by Scriptorlum Foni Library 

aSt.ìk^kf^Mi 

HPJICfUUilHA'Ty 

a ? CO « F <3 % .3 9 X 2 % 

9T- O f° iS <& 01 V W S6 2 


Scriptorium Font Library possiede 
un catalogo di font originali disegnati da 
Dave Nalle e suddivisi per genere. 
Ordinate i dischi di esempio per avere 
un'idea di quello che si può trovare in 
questa collezione. 


HQLSTEIM 


by Font Head 


abcdefghljklm 

nopqrstuvwxyz 


A8CDEFGHI JKL M 
NOPQRSTUVWXYZ 

1234567890 


SPILL MILK REGULAR 

by Font Hood 

In 

nof^i jlmiiljl 

MCHfGMJKlH 

wmimm 

1231567590 

.•.t.onsa.'òit'"!? 


mette invece una notevole quantità di 
frazioni sia in formato "sovrapposto" 
che in "diagonale". Non ci possono 
essere naturalmente tutti i numeri 
possibili, ma almeno ci sono i più 
comuni. 


VARI 

Genere: Raccolta di Font TT e PS, 

Shareware 

Autore: vari 

Reperibilità Internet: http://hyperar- 
chive.lcs.mit.edu/HyperArchive.html 


SMILEY 


by James ArnoU 

^ s!/ O £ ' 

; 3 K V 'J I ” V 

? r x '4 4 

* W u V A - l 12 

O ^ W o 

V '-r U '•t' « o 

T v * 

*-« <j w w 

T V \; V 

r"i v' .. 


GOOD DOG-HOLSTEIN - 
SPILL MILK REGULAR 

Genere: Collezione di Font TT e 
PS, Freeware 
Autore: Font Head 
<ethan@fonthead.com> 
Reperibilità Internet: 
bttp://www.tonthead.corr| 


GOOD DOG _ 

by Font Head 
abc4eC3RijU»i 

*» f? r *L r s f 

ABcDtSGHIJKLM 

rtoPqRSTUVial>«y2 

IZÌV567*70 

,:;,OY5<?àèéì»ù{.'"/? 


Una veste davvero professionale 
racchiude questi quattro font di una 
collezione che speriamo di vedere pre¬ 
sto arricchita. Visitate il sito Internet 
per vedere le novità. 


SANS/SERI FRACTIONS 

Genere: Collezione di Font, 
Shareware 15$ 

Autore: Tom Schmidt 
<TomDar2@concentric.net> 
Reperibilità Internet: 
frttp://www.concentnc.netMomdar2,| 

Scrivere delle frazioni è sempre un 
problema. Nel mondo MS-DOS hanno 
inserito nei font le due frazioni più 
comuni (un mezzo e un terzo) ma chia¬ 
ramente non basta. Il font di Tom per- 


SANS-SKRI FRACTIONS 

by Tom Schruidl 

% y 1B y- 0 y a % % % % y, 'a % % 
'Ve Vr 6 A % Vb % % 2/- Ve, % Vie Ve Ve 

i **** 

’%? $ 

fi Va Va Vi Vi Vi Vi Vi Vi ’/i % 'Vw 
■Za Vi Vi Vi Vs Vi V< Vi Va Ve Va Vt Va 
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MHUtmùn 'A'akvì 
'Va 4444’%2 B 


GOGQffilfi_ 

by BUI Bogusky 

uDGdcf Qhljhlin 
mpoisniviuHijz 

nUCDEFGIIIIIILM 

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.“.obs aeciooc"! ? 


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by Richard (ortes 

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! . ( > & .-. <Z 1 

1-0 '1‘ z 


Impossibile scrivere due righe per 
ciascuno di questi altri font, sono dav¬ 
vero troppi per lo spazio a disposizio¬ 
ne. Pubblichiamo comunque le foto 
con il nome dell'autore. Scaricando i 
file da Internet troverete comunque la 
descrizione e gli indirizzi per la registra¬ 
zione. 

«e 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


377 
























coordinamento di Andrea Suatoni 


Amiga F/X 

Ottimizzazioni per 68040 e 68060 

Torniamo a parlare di programmazione con un "effetto speciale" davvero 
stupefacente: l’ottimizzazione del codice per 68060, ampliando quanto 
stato oggetto della nostra relazione ad IPISA dello scorso anno. Parlare di 
"effetto speciale" non è solo un gioco di parole con il nome della rubrica: 
Amiga è stato afflitto per 
troppo tempo da software 
scritto per i processori più 
primitivi e ormai obsoleti e 
questo ha contribuito signi¬ 
ficativamente a rendere così 
ampio il gap velocistico tra 
le macchine basate su pro¬ 
cessori di classe Pentium e 
l'ormai stanca architettura 
68000 di Motorola. 

di Massimiliano Marras 



In attesa del PowerPC 

Chi scrive ritiene il PowerPC l'unica 
nonché ultima possibilità per Amiga di 
riconquistare quel terreno perduto nel¬ 
l’ambito delle prestazioni pure. È però 
anche vero che i processori 68040 e 
68060 sono sempre stati sottoutilizzati 
rispetto alle loro effettive capacità. 
Colpa delle software house, certamen¬ 
te, ma anche dell'indolenza di una 
ampia fascia dell'utenza Amiga che ha 
continuato ad usare macchine basate su 
processori come il 68020 e il 68030, 
ormai del tutto privi di qualsiasi compe¬ 
titività. Apparentemente questo potreb¬ 


be sembrare poco importante; dopotut¬ 
to. se un programma è veloce su 
68030 dovrebbe a maggior ragione 
essere più veloce su 68040 e 68060. 
Oppure no? La risposta è appunto no. 
A partire dal 68040 la Motorola ha inte¬ 
grato la FPU (ovvero l'unità di calcolo in 
virgola mobile) direttamente nel chip 
principale ed ha rimosso un certo 
numero di istruzioni presenti nel vec¬ 
chio coprocessore matematico 
68881/2 fornendo una libreria di emula¬ 
zione per permettere al vecchio 
software di continuare a funzionare 
correttamente. 

Ora, la parola emulazione dovrebbe 


far riflettere. Se un Pentium veloce è 
appena sufficiente a far girare l'emula¬ 
tore di Amiga alla velocità di un A500, 
e un potente PowerMac 9600/200 
emula un PC ad un decimo della velo¬ 
cità di un Pentium 200, per quale ragio¬ 
ne dovremmo far ricorso all'emulazio¬ 
ne software delle istruzioni? La rispo¬ 
sta è semplice: l'emulazione era stata 
prevista solo ed esclusivamente come 
un modo per assicurare la compatibilità 
con il software pre-esistente. in attesa 
di nuove versioni compilate esplicita¬ 
mente per 68040 prima e 68060 poi 
Ebbene, a tutt'oggi le applicazioni scrit¬ 
te realmente per questi processori si 


378 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


contano sulle punte delle dita, e nella 
maggior parte dei casi un programma 
‘ottimizzato - 68040 o 68060 è semplice¬ 
mente stato compilato con la relativa 
opzione del SAS/C o dello StormC. Una 
soluzione del tutto insoddisfacente, 
come avremo modo di vedere 


La lepre e la tartaruga 

Un 68040/25 dovrebbe essere due o 
tre volte più veloce di un 68030/25. 
questo almeno dicono le specifiche dei 
chip. Ebbene, con del codice per 
68030/882 un 68040 risulta essere 
appena il 20% più veloce! Questo è 
anche il motivo per cui un Pentium 100 
MHz risulta "essere" 14 volte più veloce 
del 4000/040 e due volte e mezza più 
veloce del 68060: codice non ottimizza¬ 
to, mentre i compilatori per PC offrono 
moltitudini di ottimizzazioni per 
Pentium. Anche la definizione di codice 
"non ottimizzato" è impropria: sembra 
che le prestazioni non siano ottimali 
quando in realtà bisognerebbe definirle 
disastrose. Vediamo di spiegare per¬ 
ché come detto sopra il 68040 e il 
68060 dispongono di una versione 
ridotta del coprocessore matematico 
68881/2, priva di molte istruzioni. 
Quelle presenti sono però molto veloci 
e. un po’ come avviene con i processori 


RISC, se si usano le poche istruzioni 
veloci per calcolare funzioni comples¬ 
se, queste risultano più veloci della 
stessa istruzione complessa eseguita 
in hardware dal 68882. Un programma 
scritto per l'accoppiata 68030/882 con¬ 
tiene al suo interno queste istruzioni 
non implementate (ad esempio FCOS, 
che calcola il coseno) e naturalmente 
tenta di eseguirle anche su 040/060, il 
risultato è una trap e l'emulazione del¬ 
l'istruzione mancante via software. Per 
capire quanto impatto abbia ciò sulle 
prestazioni di un programma basta 
pensare che tutto il tempo durante il 
quale il puntatore del mouse rimane 
bloccato il computer non sta in realtà 
facendo nulla di utile: sopperisce alle 
mancanze di un codice inadatto. Se 
vogliamo veramente spaventarci, leg¬ 
giamo cosa dice la Motorola in propo¬ 
sito nel "M68040 microprocessor's 
user manual": 'Quando una istruzione 
floating-point non implementata viene 
incontrata, il processore attende che 
tutte le precedenti operazioni FP siano 
completate /.../. l'istruzione viene 
decodificata parzialmente per ricavare 
l'operando /.../. l'operando viene pas¬ 
sato alla FPU che 

10 converte in pre¬ 
cisione estesa /.../, 

11 processore inizia 
a gestire l'eccezio¬ 


ne facendo una copia dello SR, entra in 
modo supervisore, pulisce i bit di 
trace, crea uno stack trame /.../ e 
l'handler delle eccezioni emula l'istru¬ 
zione in software'. Abbiamo sintetizza¬ 
to in poche righe una pagina intera di 
operazioni, ma dovrebbe essere suffi¬ 
ciente per capire che chiamare "non 
ottimizzato" un codice che effettua 
tutte queste operazioni ogni volta che 
incontra una istruzione non implemen¬ 
tata (in un rendering 640x480 può capi¬ 
tare decine di milioni di volte!) è come 
ostinarsi a guidare un'auto sportiva 
con il freno a mano inserito. 

Purtroppo i compilatori Amiga 
non sono in grado di generare codice 
assolutamente esente da istruzioni 
emulate (e questo vale anche per le 
recenti versioni 6.57 e 6.58 del SAS/C 
nonché per lo Storm C che a dire il 
vero non prende proprio in considera¬ 
zione il problema e genera sempre e 
comunque una chiamata ad una fun¬ 
zione quando si usano, ad esempio. 
sin() o cosO). Prendiamo ad esempio la 
seguente linea di codice: 

return((float)(x>=a)); 


Il filo dì Include modificato per usare la 
scm040.lib senza rinunciare alle istruzioni native 


Il codice apparentemente lento 


: 347: if(x>=a) return((FLOAT)1.); else 

return((FLOAT)0), 

FMOVE.X 

FP1.FP2 


FMOVE.X 

FP0.FP3 


FMOVE.S 

FP0,$18(A7) 


FMOVE.S 

FP1,$1c(A7) 


FCMPB 

FP3.FP2 


FBOLT.W 

_Step_4 


_Step_2: 

FMOVE.S 

#$3f800000.FP0 


BRA.B 

_Step_6 


_Step_3: 

_Step_4; 

FMOVE S 

#$0,FP0 

Riquadro 1 


Sifndef _M68881_H 
#define _M68881_H 

#ifdef _M68881 

doublé _builtin_fpc(int, doublé); 

#defme fabs(d) _builtin_fpc(0x0018.d) 

#defme sqrt(d) _builtin_fpc(0x0004.d) 

// COMMENTARE LA PROSSIMA LINEA PER IL 68040 (FINTRZ 
E' EMULATA) 

Odefine fmtrz(d) _builtin_fpc(0x0003,d) 

odefine fnegldl _bulltinJpc(OxOOIA.d) 

«endif 

Oendif Riquadro 3 


Il codice apparente 





348: return((float)(x>=al); 

FMOVE.X 

FP1.FP2 

FMOVE.X 

FP0.FP3 

FCMPB 

FP3.FP2 

FSUGE.B 

DO 

NEG.B 

DO 

EXTB.L 

DO 

FMOVE.L 

D0.FP2 

FMOVE.X 

FP2.FP0 


Riquadro 7 


a2=a*a; 

a3=a2*a; 

a5=a3*a2, 

a7=a5’a2; 

a9=a7*a2; 

al 1 =a9*a2 

return((float)(a-((a3)*0.166666667)+(a5*0.008333333)- 
(a7"0.000198413l+(a9*0.000002756Ma11*0.0000000251) ): 

Riquadro 4 


MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997 


379 











Sembra banale, un semplice cast a 
float del risultato di una comparazione 
Ritorna 1 se x è maggiore od uguale ad 
a e zero altrimenti La si preferisce alla 
verbosa: 

if (x>=a) return((float) 1.); else 
return((float)0.); 

perché un buon compilatore non 
genera nessun salto aumentando la 
coerenza della cache. E infatti se guar¬ 
diamo il codice prodotto dal SAS/C 
6.56 (riquadro 2) sembrerebbe che 
esso sia assai migliore di quello del 
secondo caso (riquadro 1). 

Ebbene, su di un 68060 il codice 
'migliore" richiede esattamente il triplo 
del tempo rispetto a quello semplice. Il 
motivo? L'istruzione FSUGE, emulata 
su 68060. Inoltre con 'triplo' noi faccia¬ 
mo riferimento ad un caso generale, ad 
una applicazione pratica. Se infatti ci 
preoccupassimo di fare un test di velo¬ 
citò puro (un ciclo con quelle sole due 
righe di codice) otterremmo una diffe¬ 
renza di velocità intorno alle duecento 
volte. Sembra incredibile, eppure è 
cosi. Fortunatamente Phase5 fornisce 
un tool di sviluppo utilissimo in questi 
casi: CyberSnooper. Lanciandolo nella 
startup-sequence subito dopo 
SegTracker e avendo un terminale 
seriale di debug (o usando sushi per 
reindirizzare le informazioni su una fine¬ 
stra di Amiga) è possibile ottenere 
l'hunk e l'offset in cui viene generata 
una trap di emulazione. Da questo, 
diviene facile ed anzi banale usare 
Findhit per individuare la linea del sor¬ 
gente che causa la generazione dell'i¬ 
struzione emulata e quindi modificare 
quella parte di codice in modo da ovvia¬ 
re al problema. Purtroppo in alcuni casi, 
se si vogliono evitare istruzioni emula¬ 
te, è necessario fare ricorso a funzioni 
di libreria (come la scm040.llb del 
SAS/C) che sono decisamente lente 
anche rispetto alla emulazione median¬ 
te trap. A questo punto le soluzioni 
sono due: riscrivere una libreria mate¬ 
matica da zero, o sfruttare al meglio ciò 
che viene col compilatore. Sorvoliamo 
sulla prima, che richiederebbe non uno 
ma dieci articoli, e vediamo quale è il 
difetto essenziale della scm040.lib, 
specialmente su un 68060. 

Questa link library contiene versioni 
complete di tutte le funzioni matemati¬ 
che principali (sin. cos, sqrt. atan2 
etc...) e le sostituisce alle istruzioni inli¬ 
ne generate dal compilatore. Se la usia¬ 
mo cosi come suggerisce la documen¬ 
tazione avremo una sgradevole sorpre¬ 
sa: anche funzioni native su 68040 e 


68040 come la radice quadrata (sqrt) 
vengono rimpiazzate con chiamate a 
funzioni! Quel che è peggio la FINTRZ 
che è emulata su 68040 e nativa sul 
68060 rende impossibile generare un 
codice unico capace di girare al meglio 
sia su 68040 che su 68060 La soluzio¬ 
ne è quindi quella di modificare a mano 
il file di inclusione 'm 68881 .h" del 
SAS/C come riportato nel riquadro 3 
Se si compila per 68030 si mantiene 
l'inclusione di "m68881.h" e non si 
effettua il link con scm040.lib, Se si 
compila per 68040 o 68060 si usa inve¬ 
ce il codice del riquadro 3 al posto del¬ 
l'inclusione di "m68881.h" e si effettua 
il link con scm040.lib. In questo modo il 
codice 'gira' sempre - se non alla mas¬ 
sima velocità - perlomeno alla massima 
velocità possibile senza troppo sforzo. 


Divide et impera 

Prima di concludere, riteniamo 
opportuno citare alcune ottimizzazioni 
che possono rendere il proprio codice 
dieci o venti volte più veloce, e che un 
programmatore esperto adopera quasi 
senza pensarci ma che la maggior 
parte dei sorgenti disponibili nel pubbli¬ 
co dominio (ed in particolare modo 
quelli di computer grafica, una vera 
miniera di errori ed orrori, una fiera del¬ 
l'inefficienza) ignora del tutto ed inspie¬ 
gabilmente Ad esempio che differenza 
c'è tra queste due righe di codice? 

x/=d; y/=d; z/=d; 

e 

d=1,/d; x*=d; y*=d; z"=d; 

La risposta è semplice: la seconda 
versione è dalle due alle cinque volte 
più veloce, in dipendenza del processo¬ 
re usato. La divisione è una operazione 
lentissima, che impiega 37.5 cicli sul 
68040 contro i 5 cicli della moltiplicazio¬ 
ne! Poiché la moltiplicazione per il reci¬ 
proco equivale alla divisione, questa 
semplice ottimizzazione può accelerare 
un software di grafica 3D (dove le righe 
sopra esposte vengono eseguite 
costantemente per normalizzare i vet¬ 
tori) di un ordine di grandezza. Ancora 
migliori sono i risultati se si scrive una 
funzione che calcola direttamente la 
radice quadrata inversa, perché questo 
può avvenire (su 68040) in meno dei 
103 cicli richiesti dalla FSQRT e con¬ 
sente di risparmiare anche la prima 
divisione. Il risultato è che la sequenza 
FSQRT (103) e tre FDIV (37.5 ciascuna) 
ovvero 215.5 cicli può essere portata a 
termine in appena 80 cicli di clock. Un 
bel risparmio. 


Se anche fosse solo questa l'ineffi¬ 
cienza fondamentale di certo software 
PD non potremmo tollerarla (e non, sia 
chiaro, perché il software PD debba 
essere di un qualche particolare livello 
qualitativo, ma perché viene spesso 
usato a fini didattici e non c'è nulla di 
più deleterio nel lungo termine dell'in- 
segnare male). Ma sempre nel PD tro¬ 
viamo anche perle come la seguente 
formula per l'interpolazione lineare, 
copiata senza modifiche da un qualsiasi 
libro di testo: 

Auv = (A00*(1-u) + A10*u)*(1- 
v)+(A01 *(1-u)+A11 *u)*v; 

che dati u, v nell'intervallo 0,1 e i 
quattro valori di A agli angoli restituisce 
un valore interpolato in base alla posi¬ 
zione. Sei moltiplicazioni, sei 
addiziom/sottraziom. Considerando che 
su un 68040 l'addizione costa 3 cicli e 
la moltiplicazione 5. si tratta di 48 cicli 
Bene, proviamo ad usare un po' di 
buonsenso? La formula sopra esposta 
non è altro che: 

Au=A00+u*(A10-A00), 

Av=A01 + u*(A11-A01): 

Auv=Au+v*(Av-Au); 

ovvero sei addiziom/sottraziom e tre 
moltiplicazioni. Ovvero 33 cicli Un altro 
'bel risparmio', non c'è che dire, ma 
non basta. Se usiamo delle serie di 
Taylor per calcolare, ad esempio, il 
seno e il coseno possiamo evitare le 
istruzioni emulate e andare veloci Ma 
cosa troviamo in qualsiasi esempio? 
Codice come quello del riquadro 4, che 
è a dir poco obbrobrioso II modo cor¬ 
retto per calcolare un polinomio generi¬ 
co è quello che segue: 

a=t0+x*(t1 +x*(t2+x-(t3+x*t4))), 

e lasciamo ai lettori il piacere di sco¬ 
prire come sia perfettamente equiva¬ 
lente alle moltiplicazioni raggruppate 
(che è anche la miglior ottimizzazione 
che un compilatore potrebbe eseguire) 
Anche il calcolo dei cicli risparmiati e 
lasciato al lettore volenteroso, e speria¬ 
mo che questa breve raccolta di trucchi 
e ottimizzazioni possa tornare utile a 
quanti non comprendono perché certo 
codice sia tanto migliore di altro. 
Solitamente non si tratta di bravura da 
parte di chi scrive codice veloce, quan¬ 
to di incompetenza da parte di chi scri¬ 
ve quello lento. 




380 


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nati. Le istruzioni e il modulo sono 
in fondo alla rubrica. Per motivi 
pratici si prega di non lasciare co¬ 
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Allegare L. 50.000 (in assegno) per ogni annuncio (lunghezza massima: 
spazio sul retro di questo modulo). Non si accettano prenotazioni 
per più numeri, né .per più di un annuncio sullo stesso numero 

Per motivi pratici si prega di non lasciare comunicazioni o chiedere informazioni 
(TELEFONICHE O SCRITTE) RIGUARDANTI GLI ANNUNCI INVIATI 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


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A Menzione .Gli annunci inviati per le rubriche Micromarket e Micromeetìng il cui contenuto sarà ritenuto commerciale- 

speculativo e gli annunci Microtrade mancanti dell'importo saranno cestinati senza che sia data alcuna specilica comu¬ 
nicazione agli autori. Per gli annunci relativi a Microtrade, MCmicrocomputer si riserva il diritto di respingere, a suo insindacabile 
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sciare comunicazioni o chiedere informazioni Itelefoniche o scritteI riguardanti gli annunci inviati. Scrivere a macchina. Per esigenze 
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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 



















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VirIT Lite 

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Screen Saver 

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i vamente alia puooncazione oi Questo elenco. oasia cne siai& a conoscenza oei nome e oei relativo prezzo, e rispettiate i impostazione i 
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